redazione il torinese

Nosiglia: “Torino traino per il Paese nel sociale. Partire dalle periferie”

papa reale2Bisogna “ascoltare i cittadini e soprattutto le periferie, dialogando per capire quali sono le priorità, serve  una presenza  costante e attenta e non solo con sporadiche visite occasionali spesso preavvisate per tempo”. A parlare è l’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, che sollecita l’amministrazione comunale sul tema  periferie, dalle quali partire per ridare speranza a una città come Torino che  può diventare “esempio virtuoso e traino per l’intero Paese”. L’arcivescovo ha fatto queste considerazioni nel suo incontro natalizio con i giornalisti. “no è una critica, ma l’indicazione di un cammino da seguire. Mi sembra  ci sia la volontà di fare qualcosa e il 2017 potrebbe essere l’anno di svolta. Ci sono premesse positive di disponibilità al dialogo e alla collaborazione”, ha detto Nosiglia. L’arcivescovo ha annunciato che durante le feste visiterà l’ex Moi e che metterà a disposizione alcuni edifici della Curia per i profughi che verranno sgombrati dalle palazzine.

 

(foto: il Torinese)

Alluvione, Chiamparino chiede integrazione di fondi per i danni

chiampa lausIl presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino ha richiesto al Dipartimento della Protezione Civile, come anticipato nei giorni scorsi, una integrazione che consenta di inserire nella dichiarazione di stato di emergenza anche le aree escluse dal primo decreto.

 “Consideriamo i 51 milioni stanziati dal Governo in seguito agli eventi alluvionali del 23, 24 e 25 novembre scorso come una prima tranche”– ha commentato Chiamparino -. Il Consiglio dei Ministri ha infatti riconosciuto lo po666stato di emergenza solo per le aree colpite nelle province di Cuneo e Torino, ma il maltempo ha causato danni in altre zone interessate dal deflusso dei fiumi Po, Tanaro e Bormida anche in comuni delle province di Asti e Alessandria. 

Nel frattempo i 10 milioni stanziati dalla Giunta Regionale – ha aggiunto l’Assessore alla Difesa del Suolo Francesco Balocco – saranno utilizzati in via prioritaria per coprire i fabbisogni relativi agli interventi di somma urgenza delle zone escluse dal decreto del governo”.

Per quanto riguarda i danni all’agricoltura, l’assessore regionale Giorgio Ferrero precisa che sono state avviate le procedure per far fronte ai danni nelle zone colpite, indipendentemente dal decreto del governo sullo stato di calamità. 

(foto: il Torinese)

 

Il tir della strage di Berlino era partito da Torino per la Germania

tir-berlinoIl tir utilizzato  ieri per la strage di Berlino era  partito da Torino.  Trasportava elementi di acciaio da scaricare nella capitale tedesca. La notizia è stata comunicata all’agenzia Ansa dal proprietario della ditta di trasporti Ariel, che ha  sede a Gryfino, nella regione di Stettino, in Polonia. L’azienda opera  dal 2005 e oggi lavora nei Paesi dell’Unione europea, trasportando merci soprattutto fra Italia e Germania e tra Danimarca e Svezia. I suoi mezzi  sono capaci di trasportare da 3,5 a 40 tonnellate di merci.

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Il Consiglio regionale del Piemonte, questa mattina,  in apertura di seduta, ha osservato un minuto di silenzio per le vittime dell’attentato terroristico di Berlino. “Il tragico bilancio ancora provvisorio – ha ricordato il presidente Mauro Laus – conta dodici morti e quarantotto feriti, alcuni dei quali versano in gravi condizioni. Dalle notizie degli organi di stampa si apprende che si tratterebbe di un attacco terroristico, alla stregua di quanto accaduto a Nizza il 14 luglio scorso. Il profondo senso di sgomento e di dolore di questo folle attacco accomuna l’opinione pubblica internazionale ed è lo stesso sentimento che ci accompagna oggi nell’espressione della più sincera vicinanza ai familiari delle vittime”.“Al popolo tedesco – ha concluso Laus – desidero manifestare la nostra partecipazione e la nostra solidarietà, convinto di interpretare la sensibilità dell’intera comunità piemontese in questo terribile momento”.

 

Capodanno in Reggia. A Venaria l’anno nuovo è in grande stile

Per la prima volta nella sua storia la residenza sabauda ospita un gala di Capodanno

 

reggia-2-venariaDopo il Gran gala di Natale, la Reggia di Venaria Reale riapre le porte della Galleria Grande – detta anche Galleria di Diana – per un’altra serata da vivere nell’incantevole splendore senza tempo della prestigiosa residenza sabauda. Prince Experience e Toga Party People, gli ideatori della Nuit Royale, la grande festa in costumi del ‘700 che dal 2013 anima la Reggia ogni anno a ottobre, presentano sabato 31 dicembre il Capodanno in Reggia, una notte di attesa e di emozioni all’interno della splendida dimora che per la prima volta nella sua storia aprirà le sue porte per l’attesissima festa di fine anno. Gli ospiti potranno scegliere tra il Cenone Stellato al ristorante Dolce Stil Novo o il Menù Gran Buffet direttamente in Galleria, accompagnato da Happy Live Music. La serata proseguirà poi con Dj Set e Acrobatic Show, aspettando l’arrivo del nuovo anno in reggia-1-venariagrande stile. Il dress code richiesto per la serata è l’abito elegante con accessori rigorosamente rossi, come da tradizione per la festa di San Silvestro.

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Il programma

Inizio della serata alle ore 20 con accesso ai Giardini della Reggia e musica live happy, dove il pubblico potrà divertirsi con evergreen come “I like Chopin” e “Maracaibo”. A seguire dj set con musica contemporanea, proiezioni di luci e animazioni sbalorditive all’interno della Galleria di Diana faranno da cornice all’attesa della mezzanotte per il tradizionale brindisi.

Dalle 00.30 si ballerà con il dj Set di Simo Cocco e si potrà assistere all’Acrobatic Show e alle spettacolari performance degli artisti della compagnia acrobatica torinese Stardust.

Main Partner della serata è HYPE, la carta gratuita che trasforma il modo di gestire il denaro e permette di scambiarlo con chi si vuole in tempo reale. HYPE offrirà un Welcome drink e sconti sulle successive consumazioni a tutti i partecipanti con app e conto attivati.

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Biglietti
È possibile acquistare biglietti solo online, sul portale weezevent.com

Tutti i biglietti sono comprensivi di 1 consumazione.

Evento Facebook https://www.facebook.com/events/963751963757062/?active_tab=about

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Info e prenotazione tavoli
info@togaparty.to
welcome@10xprince.com

Presto la distribuzione di cannabis ad uso terapeutico

farmaciaDopo una prima fase sperimentale, la Regione Piemonte estenderà a breve anche a tutte le farmacie territoriali la distribuzione di cannabis ad uso terapeutico, come previsto dalla legge regionale n.11 del 2015. Al momento il servizio viene effettuato unicamente nelle farmacie ospedaliere.

Ad annunciarlo è stato l’assessore alla Sanità, Antonio Saitta, partecipando il 18 dicembre ad un convegno organizzato dall’Ordine dei Farmacisti della provincia di Torino: “Quanto emerso dal convegno conferma la bontà della scelta di limitare a sei aree di patologie l’utilizzo della cannabis terapeutica, senza fughe in avanti. Gli studi scientifici infatti non sono sempre coincidenti. Anche per questo daremo un contributo per rafforzare le evidenze scientifiche a livello nazionale, con l’obiettivo di migliorare la conoscenza degli effetti delle terapie”.

“Ritengo tuttavia – ha aggiunto Saitta – che su questi temi sia sempre più necessario rafforzare il ruolo dello Stato. Lo dico come assessore e come coordinatore nazionale: non possiamo assistere a un’Italia a due velocità, con alcune Regioni che fanno una legge e altre no. Serve una legislazione nazionale chiara, esattamente come per i vaccini. Il federalismo sulla cannabis non ha senso”.

gianni.gennaro@regione.piemonte.it

(Foto: il Torinese)

Industria, imprese torinesi poco ottimiste per il 2017. Ma (per ora) non tira aria di recessione

Poco ottimismo da parte  delle imprese torinesi, in particolare quelle dei servizi, ma non si respira comunque aria di recessione. Per il primo trimestre 2017, nonostante “traumi” nazionali e internazionali come le elezioni americane e la vittoria del no al referendum, il nuovo governo e la crisi delle banche , le previsioni si confermano sostanzialmente stabili e positive. La fotografia emerge dalla consueta indagine di fine anno  dell’Unione Industriale di Torino su un campione di circa 400 imprese associate.

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Nel manifatturiero tiene l’occupazione e crescono leggermente le previsioni sull’export. Segno positivo anche per gli investimenti in macchinari. Resta anche basso il ricorso agli ammortizzatori sociali. Le criticità riguardano soprattutto l’edilizia mentre sono più fiduciose le aziende metalmeccaniche. Il 43,2% delle aziende non ritiene ci possano essere ripercussioni derivanti dalla  Brexit. Nei servizi non riparte purtroppo l’export e gli investimenti. Il quadro e’ quello di un’economia ancora positiva, anche se cala la fiducia e c’è meno ottimismo, con previsioni comunque “moderatamente positive”, commenta il presidente Dario Gallina.

(foto: il Torinese)

Strage a Torino. Una storia italiana dal 1922 al 1971

MADAM FASCISMOE’ il 18 dicembre del 1922. Il fascismo ha da pochissimo tempo effettuato la Marcia su Roma (che probabilmente avrebbe potuto venire spazzata via dalle truppe regie se il re Vittorio Emanuele III avesse firmato lo stato di assedio) e Benito Mussolini è il capo del governo ma non ancora il padrone delle sorti italiche. In una Torino non ancora fascistizzata, un tramviere, militante comunista, ha uno scontro con un gruppo di squadristi. L’uomo, Francesco Prato, è originario di Valmacca ma vive a Torino, in Barriera di Nizza apre il fuoco e uccide 2 fascisti. Poi riuscirà, nei giorni successivi, a lasciare la città e l’Italia riparando nella Russia dei Soviet. Ma quel giorno e nei successivi 19 e 20 dicembre si scatena la rappresaglia, e perdono la vita 11 persone, mentre una trentina di altri riportato ferite. E in un’intervista apparsa su “La superga fascismoStampa”, il console della Milizia, Piero Brandimarte, afferma: “Abbiamo voluto dare un esempio, perché i comunisti comprendano che non impunemente si attenta alla vita dei fascisti”. La vicenda viene ripercorsa nel libro di Giancarlo Carcano “Strage a Torino – Una storia italiana dal 1922 al 1971” (che è l’anno della morte di Brandimarte considerato il maggiore ispiratore di quei fatti) edito per i tipi de La Pietra di Milano nel 1973. Di quei fatti, di cui se n’è progressivamente persa memoria, si parla martedì 20 dicembre, dalle ore 18 alle 20, al circolo La Poderosa , via Salerno 15/A in “Memoria della strage del 18 dicembre 192221. Intervengono Maria Chiara Acciarini ed un esponente del sindacato Usb.

Massimo Iaretti

 

Furto di Natale in ospedale: rubati endoscopi per 900 mila euro

LETTO OSPEDALEFurto quasi milionario di endoscopi all’ospedale San Giovanni Bosco. Trenta strumenti di ultima generazione, del valore  di circa 900 mila euro, sono infatti stati rubati la scorsa notte nel reparto di gastroenterologia. La direzione dell’ospedale ha denunciato la scomparsa delle apparecchiature ai carabinieri del Nas, che stanno  esaminando le immagini delle telecamere di sicurezza. Gli endoscopi erano acquistati per il nuovo servizio di endoscopia digestiva inaugurato all’inizio dell’anno, e probabilmente sono  stati rubati per essere rivenduti all’estero. Nei mesi scorsi furti analoghi sono stati compiuti negli ospedali  delle Molinette e del Mauriziano. Le Molinette e il Maria Vittoria hanno intanto prestato al San Giovanni Bosco gli endoscopi necessari per proseguire l’attività, ma a causa del furto è stato necessario rimandare una decina di esami. Una brutta pagina natalizia: doppiamente criminali gli autori del furto che hanno anche messo a rischio la salute delle persone.

Consiglio regionale, parola d’ordine: ridurre i costi della politica

diritti umani laus“Con il 2016 si è definitivamente concluso il percorso per la riduzione  dei costi della politica – ha annunciato il presidente del Consiglio regionale, Mauro Laus, nel corso della conferenza stampa di fine anno -. L’emolumento di un consigliere regionale da oggi è pari a quello della sindaca della Città metropolitana. Non contenti di quanto già fatto lo scorso anno, l’ulteriore riduzione del budget annuale per le spese di funzionamento dei gruppi e degli uffici di comunicazione, ha  portato il Consiglio ad un risparmio aggiuntivo del 20%. Dopo oltre 40 anni metteremo mano alle regole rispetto alla gestione ed all’erogazione dei contributi, a garanzia di una maggiore tracciabilità e apertura verso l’esterno. Abbiamo infatti previsto bandi pubblici con cadenza quadrimestrale su specifici filoni tematici ed una Commissione unica di valutazione ad ulteriore garanzia della  trasparenza con cui opera questo Consiglio”.

In una Sala Viglione gremita di operatori dei media, la vicepresidente Daniela Ruffino ha evidenziato “il lavoro svolto dalla Consulta europea, con grande entusiasmo, che ha coinvolto 3mila consiglio lascarisstudenti nelle conferenze del concorso ‘Diventiamo cittadini europei’. Importante anche l’attività della Consulta femminile con diversi progetti di prevenzione a livello sociale e sanitario. Infine, continuiamo a puntare sulla trasparenza anche con le visite al Palazzo che hanno portato nelle nostre sale 8.500 studenti”.

Nino Boeti, il vicepresidente di maggioranza, ha espresso “soddisfazione per lo spirito dimostrato durante i lavori dell’Assemblea dai consiglieri dei vari gruppi politici che hanno sviluppato rapporti di grande correttezza. Una delle iniziative più importanti del Comitato Resistenza e Costituzione, forse poco evidenziata dai media, è stata quella che ha portato al conferimento alla Regione Piemonte della medaglia d’oro al merito civile per l’opera svolta dalla popolazione, particolarmente dalle donne, in aiuto a partigiani ed ebrei ricercati”.

“Anche il prossimo anno proseguiremo sui temi dello sport, del lavoro e della sana alimentazione – ha affermato il consigliere segretario Alessandro Benvenuto – con progetti come Piemonte Startmap e collaborazioni con enti importanti del territorio come Andos”.

Il consigliere segretario Gabriele Molinari, che ha tenuto sottolineare la correttezza dei rapporti tra le varie componenti in Consiglio regionale, ha rilevato “l’importanza dell’attività svolta dall’Osservatorio regionale contro il fenomeno dell’usura e, in particolare, sulle iniziative per la lotta al sovraindebitamento”.

con reg lascarisContinuando nel cammino di risparmio e di efficientamento intrapreso in questi ultimi anni, il bilancio del Consiglio regionale 2017-2019, comprensivo di tutte le spese di personale e funzionamento, al netto dei fondi rischi, prevede un fabbisogno di 45,3 euro, con una riduzione rispetto al 2016 di circa 1 milione.

Nel 2016, fino ad oggi, l’Assemblea in 72 sedute suddivise in 40 giornate d’Aula ha prodotto 27 leggi e altre 56 deliberazioni. Per regolare iI calendario dei lavori la Conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari si è riunita 45 volte. I progetti e disegni di legge presentati sono stati 37, poi esaminati dalle sei Commissioni permanenti in 297 riunioni.

Si sono svolte, inoltre, 2 sedute di Consiglio aperto e 1 seduta di Consiglio straordinario.

 

AB – www.cr.piemonte.it

(foto: il Torinese)

“É solo la fine del mondo”, capolavoro di Xavier Dolan (contro ogni regola natalizia)

Un ritorno a casa, dopo dodici anni il ritorno a casa del trentenne Louis, uomo di teatro già fine-mondo-filmcon una qualche fama alle spalle, omosessuale, dopo una fuga dalla provincia verso Parigi per cancellare una famiglia, un paese che gli sta stretto, il rammarico, i ricordi, il disprezzo e la violenza, il sussurrato e il non detto, le piccole infelicità di ogni giorno. Un ritorno a casa per dire della propria malattia, per annunciare, per far partecipi tutti, nella speranza di colmare il tempo passato e alla ricerca di quell’aiuto di cui ognuno ha bisogno. Sgomento, silenzioso, interrogativo, annientato. Arrivare e rincontrare il chiuso di una casa, una madre persa dietro i suoi fantasmi, dietro l’abito e il trucco, una sorella sboccata e chiacchierona che quasi non conosce, un fratello che nuota nella violenza verbale e fisica, che ha sempre saputo, che non sa costruire o che disprezza un dialogo, una cognata timida, appartata, chiusa in brevi dialoghi raggrumati, in sguardi persi dentro un passato come un presente che non le è facile decifrare. Le nevrosi di ognuno che vengono a galla, il ripetersi di domande, di perché cui non c’è risposta, delle cose che si sono lasciate e che si ritrovano, intatte. Perché rimanere se tutto ritorna come prima? Perché tentare di respirare se i piccoli uccellini, in quella casa, soffocano? Perché ogni cosa ritornerà cecovianamente come prima, i giorni somiglieranno ancora ai giorni. Un’altra fuga, quindi, per andare a morire chissà dove.

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Questo il tracciato di “É solo la fine del mondo” che il francese Jean-Luc Lagarce – nel proprio paese l’autore contemporaneo messo maggiormente in scena, accolto alla Comédie-Française – scrisse poco più che trentenne (era nato nel 1957, morì colpito dall’Aids nel ’95), con una buona dose di autobiografia. Da noi il testo fu rappresentato circa sette fa dal Piccolo milanese per la regia di Luca Ronconi, con un gruppo d’attori eccellenti, con vivo interesse. Nel portarlo oggi sullo schermo, il franco-canadese Xavier Dolan (da “J’ai tua ma mere” a “Tom à la ferme” a “Mommy”), gran geniaccio contemporaneo, aspro, irriverente, avverte appieno la vicinanza con il proprio mondo, con il personale modo di sentire, tra poesia e miserrima realtà, lo stesso sguardo nei confronti della famiglia o della figura materna, ne cattura in maniera claustrofobica le sensazioni, i dialoghi, le pieghe più anaffettive e vuote di ogni personaggio (ma scriveva pure, “impersonano delle solitudini, solitudini ricche di una fortissima tensione emotiva e affettiva verso gli altri”), giocando con la macchina da presa vicinissima, incollata, quasi soffocante, sui fine-mond-filmcorpi e sui visi, sui tanti primi piani, sui corpi che si toccano ma che rimangono lontanissimi, sugli silenziosi abbracci prolungati, sulla veemenza che interrompe un attimo di serenità tentata e ricercata. C’è uno straordinario lavoro di regia (non a caso a Cannes Dolan ha ricevuto il Gran Premio della Giuria), c’è il ricordo non soltanto di Cechov ma pure Strindberg e Albee, c’è il lavoro sugli attori, che rispondono a meraviglia. Innanzitutto Vincent Cassel che pare non essere mai stato così (violentemente) efficace, c’è la sottomessa Marion Cotillard, Léa Seydoux e Nathalie Baye, stralunata madre che continua a inseguire la vita e il figlio. C’è Gaspard Ulliel che è Louis, attonito, ma che necessariamente, perduto nel vuoto che lo circonda, gioca più d’ogni altro di sguardi e di parole non pronunciate, dinanzi a quegli squinternati brandelli familiari. Film che va assolutamente contro ogni legge natalizia, ma importante, assolutamente da vedere.

Elio Rabbione