redazione il torinese

Ladro 60enne ruba auto a poliziotto. Ma scivola sul ghiaccio e finisce in ospedale

polizia-michelotti3Un ladro ha rubato un’auto, ma la sua vittima era un poliziotto. Il malvivente è rimasto bloccato al passaggio a livello della ferrovia Canavesana ed è stato aggiunto dal proprietario del veicolo. C’è stata una breve colluttazione e il ladro  ha tentato di scappare.  E’  però scivolato sul ghiaccio, battendo la testa, tanto da essere ricoverato in ospedale. L’episodio è accaduto a Bosconero. Il ladruncolo maldestro è un sessantenne già conosciuto alle forze dell’ordine , ed è stato  fermato dai carabinieri della compagnia di Chivasso.

“Da Treblinka, da Auschwitz. Vasilij Grossman e Primo Levi: dialogo fra Testimoni”

levi-ebreiLunedì 23 gennaio, con un doppio appuntamento ( ore15.00 per scuole e stuidenti; ore20.45 per la cittadinanza ) presso il Teatro Carignano di Torino si svolgerà la Lettura scenica “Da Treblinka, da Auschwitz. Vasilij Grossman e Primo Levi: dialogo fra Testimoni”. I testi sono tratti dall’Inferno di Treblinka di Vasilij Grossman e dal Rapporto sull’organizzazione igienico-sanitaria di Auschwitz di Primo Levi e Leonardo De Benedetti. In prossimità del Giorno della Memoriae nell’anno del 30° anniversario della scomparsa di Primo Levi,  questo reading teatrale di grande impatto esplorerà la realtà del Lager da due prospettive diverse usando come guida le parole di Primo Levi su Auschwitz e quelle che il giornalista e straordinario scrittore russo Vasilij Grossman grossman-ebreiha dedicato a Treblinka. La lettura scenica sarà diretta e interpretata da Valter Malosti, mentre la selezione dei testi è curata da Domenico Scarpa e Marco Sisto. L’iniziativa è promossa dal Centro Internazionale di Studi Primo Levi (via del Carmine 13 – Torino) e dal Centro StudiVasilij Grossman (via delle Rosine 15 – Torino) in collaborazione con il Teatro Stabile di Torino e il contributo del Consiglio regionale del Piemonte attraverso il Comitato Resistenza e Costituzione.  Ingresso libero. Per la  prenotazione delle scuole: amministrazione@primolevi.it

Il “Sultano” Erdogan e la Turchia sotto assedio

Non si contano quasi più i nemici del “Sultano”. Sono talmente tanti che spuntano da ogni parte ma lui sembra incrollabile, granitico come un giannizzero imperiale, e pronto a rispondere colpo su colpo. La Bisanzio del terzo millennio, sfigurata e insanguinata, resiste agli assalti del Califfo, alle cannonate dei curdi, dei golpisti, dei fantomatici gulenisti e alle pressioni europee contro la deriva autoritaria in atto. Non mancano poi gli attacchi di quelle cosiddette forze oscure, un intreccio devastante di nazionalisti, estremisti di sinistra e servizi segreti deviati, che tramano tra le moschee di Sultanahmet e il Bosforo per colpire nel mucchio nei momenti più critici.

erdo

Non è forse un caso che l’assalto armato di una giovane recluta jihadista (secondo la tv di stato turca è originario del Kirghizistan, repubblica dell’Asia centrale) alla discoteca dei vip a Istanbul (almeno 39 morti), rivendicato dall’Isis con un messaggio scritto per la prima volta in lingua turca, sia avvenuto poche ore dopo l’entrata in vigore della tregua tra il regime siriano e i ribelli che dovrebbe porre fine alla guerra civile. Il voltafaccia di Erdogan, passato dal sostegno iniziale al Califfo allo scontro totale degli ultimi mesi, ha irritato non poco i miliziani dello “Stato Islamico” che lo accusano di tradimento e puntano il dito contro una Turchia definita dalla propaganda del Califfato perfino “apostata e sostenitrice dei cristiani infedeli”. L’obiettivo della neonata Triplice Intesa, Russia-Turchia-Iran, è quello di chiudere in fretta la crisi siriana e spartirsi il territorio in sfere di influenza ma prima bisogna cancellare la presenza dell’Isis in Siria.

ISTANBUL OZPETEK

La riconquista di Aleppo non significa la fine del conflitto. I combattenti jihadisti resistono nell’est del Paese, a Raqqa e a Deir el-Zor, nei sobborghi di Damasco e hanno da poco ripreso Palmira. Da metà luglio, dal giorno del fallito golpe contro Erdogan, il Paese della Mezzaluna vive praticamente sotto assedio con un netto calo di turisti stranieri terrorizzati dall’eventualità di saltare in aria visitando un museo, una moschea, una chiesa bizantina o un bazar. La Turchia è nel mirino non solo dei terroristi jihadisti ma anche degli estremisti curdi del Pkk e del Tak (i Falchi per la libertà del Kurdistan) che dieci anni fa sono usciti dal Pkk e hanno rivendicato stragi e attentati. Tra autobombe, kamikaze e attacchi terroristici è stato un anno e mezzo di sangue per la Turchia, dall’esplosione a Diyarbakir durante il raduno del partito filo-curdo Hdp, in piena campagna elettorale, il 5 giugno 2015 (4 morti e 400 feriti) alla strage nella notte di Capodanno al Reina di Istanbul. Il Fronte curdo ribolle di tensioni sia dentro la Turchia che nei Paesi limitrofi.

ISTANBUL LUSTRASCARPE

Con i curdi turchi, repressi e bombardati, è in corso una lunga guerra interna e una lotta separatista da oltre 30 anni. Nel giorno in cui l’uomo forte di Ankara aveva presentato in Parlamento la sua riforma presidenziale, il 10 dicembre scorso, con la quale potrebbe restare al comando del Paese fino al 2029, due esplosioni sconvolsero la zona davanti allo stadio del Besiktas ma il bersaglio dei terroristi non erano i tifosi ma la polizia anti-sommossa. Nell’attacco, firmato dai falchi del Tak, sono morte 38 persone tra cui 30 poliziotti. Il movimento curdo aveva già colpito in tre occasioni l’anno scorso, due volte ad Ankara e una volta a Istanbul. Dopo l’attentato le autorità turche hanno arrestato un centinaio di membri del partito filo-curdo che in una Turchia sempre più “sultanizzata” vanno ad aggiungersi alle oltre 40.000 persone incarcerate negli ultimi mesi con l’accusa di far parte di gruppi terroristici. Sono finiti in galera anche 200 giornalisti oltre a scrittori, accademici, economisti, decine di politici tra cui i leader della formazione curda presente in Parlamento e numerosi amici e collaboratori del predicatore Fethullah Gulen, in autoesilio negli Stati Uniti dopo essere stato per tanti anni alleato di Erdogan che ora lo accusa di essere l’ideatore del tentato colpo di stato del 15 luglio. Per non parlare della chiusura di almeno 150 organi di stampa e case editrici. Ora si guarda con preoccupazione alla riforma costituzionale voluta dal partito al potere, l’Akp (Giustizia e Sviluppo) che trasformerà il Paese in una repubblica presidenziale dando a Erdogan ampi poteri esecutivi. Potrà emanare decreti legge, sciogliere il Parlamento e decretare lo stato di emergenza. Rimarrà in carica per due mandati, dieci anni in totale. I primi voti favorevoli alla riforma sono già arrivati nei giorni scorsi dalla Commissione parlamentare sulla riforma costituzionale. Poi toccherà all’Assemblea legislativa, e se sarà approvata, la riforma sarà votata in un referendum nella prossima primavera. Il sultano potrebbe governare fino al 2029 con poteri speciali, più a lungo di Ataturk, ma nel frattempo la guerra di Erdogan contro i suoi mille nemici è destinata a continuare. Migliaia di combattenti sono tornati dalla Siria ma sono arrivati anche dal Caucaso e dall’Asia centrale e si apprestano a colpire la Mezzaluna che prima forniva loro le armi e il sostegno logistico per rovesciare il regime di Assad e adesso invece li combatte insieme alle potenze cristiane.

ISTANBUL MOSCHEA BLU

Le immagini dei camion, scortati dai militari turchi, diretti in Siria con missili e bombe per i jihadisti dell’Isis e i qaedisti di Al Nusra hanno fatto il giro del mondo. Le epurazioni di Erdogan contro i golpisti estivi hanno indebolito soprattutto le forze di sicurezza, le unità dell’esercito e i servizi di intelligence incarcerando o allontanando dal lavoro migliaia di persone tra poliziotti e alti ufficiali. Anche per questi motivi si apre una fase molto pericolosa, a rischio per la stabilità del Paese, e l’elenco degli attentati potrebbe allungarsi. E verrà il giorno del giudizio. “I grandi condottieri della storia ottomana, come Solimano il Magnifico, giudicheranno il mio operato”, ricorda il sultano, nostalgico di ottomanesimo. Nella realtà dei fatti però il presidente turco non si ispira tanto a Solimano ma ai sultani più sanguinari e tirannici dell’Impero.

Filippo Re

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Fonte: settimanale “La Voce e il Tempo”, domenica 8 gennaio 2017

Intossicato da monossido, grave imprenditore 36enne

carabinieri xxE’ in gravi condizioni  un uomo di 36 anni soccorso questa mattina dal 118 in una villetta in via Fratelli Berra, a Ozegna. E’ rimasto intossicato dal monossido di carbonio prodotto dal malfunzionamento di una caldaia. Sono stati i familiari, che abitano al piano inferiore della stessa villetta, a dare l’allarme. Indagano i carabinieri di Agliè. Il 36enne è un imprenditore della zona, ora è  ricoverato all’ospedale di Ivrea.

In ricordo del generale Emanuele Balbo Bertone di Sambuy

Convegno su “L’internamento degli ufficiali italiani” 

 

Mercoledì 25 gennaio, alle ore17.30, presso il Plagerolo del ‘900 di Torino  (Palazzo SanCelso – sala conferenze – corsoValdocco 4/A) si terrà il convegno su “L’internamento degli ufficiali italiani: in ricordo del generale Emanuele Balbo Bertone di Sambuy”. Attraverso la ricostruzione del sacrificio del generale Balbo Bertone di Sambuy, trucidato con altri cinque generali il 28 gennaio 1945, verrà affrontato un aspetto poco noto dell’internamento dei militari italiani nei lager della Germania nazista. Dopo i saluti delle autorità ( tra le quali il vicepresidente del Consiglio regionale, Nino Boeti) ,interverranno Cristian Pecchenino, Maurizio Cassetti, Corrado Borsa e Albina Malerba. Verranno proiettate alcune videointerviste realizzate dall’Ancr. Modera Franco Cravarezza.

L’iniziativa è curata dall’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti” e dall’ Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza in collaborazione con il Museo diffuso della Resistenza, l’Associazione Nazionale ex Internati, Sezione di Torino – Centro Studi Piemontesi. Il convegno gode del sostegno del Consiglio Regionale del Piemonte, Comitato Resistenza Costituzione.

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Ingresso libero.

Info:

info@ancr.to.it. – www.ancr.to.it

info@istoreto.it – tel. 011 4380111

In 13 mila per i Green Day

Dopo la tappa di Torino, Billie Joe Arsmtrong e il suo gruppo sono attesi a Firenze l’11 gennaio, a Bologna il 13 e a Milano il 14

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Erano migliaia gli appassionati della band californiana dei Green Day che hanno atteso per ore l’apertura dei cancelli del PalaAlpitour, sotto la neve.

 

green12Poi in 13mila hanno assistito   al primo concerto del nuovo tour europeo Revolution Radio che terminerà a Londra l’1 luglio.

 

Dopo la tappa di Torino, Billie Joe Armstrong e il suo gruppo sono attesi a Firenze l’11 gennaio, a Bologna il 13 e a Milano il 14.

 

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La celebre band di Oakland, ha venduto più di 75 milioni di copie, e viene indicata dalla “bibbia”,  la rivista Rolling Stones, tra i ‘New Immortales’, gli artisti leggendari

 

. Sono molto amati anche  in Italia, dove torneranno il 15 giugno all’Autodromo Nazionale del Parco di Monza.

 

(Foto: Essepiesse/il Torinese)

Talassemia e Anemia Falciforme, ecco tutte le novità

Il prossimo 21 gennaio a Torino si terrà un convegno a carattere nazionale , con la partecipazione di medici di spicco della Talassemia italiana. Si parlerà di Ricerca Genetica (Prof.ssa Ferrari – progetto Telethon ), Diagnosi Prenatale e sopratutto delle nuove terapie HCV (Dott.ssa Mangia dell’Ospedale Casa del Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo). Sarà presente, inoltre, il Primario Prof. Antonio Piga che illustrerà la nuova sperimentazione volta all’aumento dell’emoglobina, per un cambiamento radicale sulla cura della Talassemia e soprattutto della nostra futura qualità di vita.

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Parteciperanno  le maggiori associazioni regionali Italiane della Talassemia e Depranocitosi, la Federazione Internazionale della Talassemia (TIF), la Federazione Italiana della Talassemia (UNITED)   e le Autorità regionali . Il Convegno è Patrocinato dal Consiglio Regionale del Piemonte.
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“Talassemia e Anemia Falciforme: le novità dell’oggi e del domani” si terrà il prossimo 21 gennaio 2017 dalle 08.30 alle 16.00, presso la sala Conferenze della Galleria d’Arte Moderna (GAM) di Via Magenta 31 a Torino. L’evento è stato organizzato in collaborazione con il Centro Microcitemia-Pediatria dell’ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano (TO).

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L’Associazione Talassemici Piemonte (A.T.P.) è un’organizzazione di volontariato che si pone fra i principali obiettivi il supporto ai pazienti e, attraverso iniziative con le Amministrazioni/Istituzioni regionali, nazionali ed europee, il miglioramento degli standard di cura/assistenza,
ciò che sia di ausilio per una migliore qualità della vita e di supporto ai Centri di cura.

 

L’etica del coraggio

Dal Centro di Autoformazione, umanizzazione e Efficienza Aziendale, nato su iniziativa di Marco Casalegno, titolare del Relais Rocca Civalieri a Quattordio (Al), Roberto Rossi, human coach, propone alcune pillole ispirate all’ ”etica del coraggio”, che impronta il suo metodo di autoformazione

 

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Pillole di Roberto Rossi da Rocca Civalieri

1. La parola motivante è il tesoro del nostro benessere: ci porta in
dono rispetto, fiducia e coraggio.

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2. Parlare in modo conciso non ci fa perdere il filo, la priorità, la
costruttività e manteniamo l’equilibrio.

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3. Salvarci dalle destabilizzazioni più comuni è una questione di
parole: quando sono portatrici di fiducia non ci mettiamo mai nei guai.

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4. Il garbo nelle parole è musica: ci toglie subito dai campi minati e
favorisce l’ascolto e l’accoglienza.

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5. Gli effetti della parola fiduciosa ha risultati immediati su tutto
l’organismo e mette chi ci ascolta a suo agio. Ci aiuta a portare
avanti i compiti più difficili.

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6. Tanti “scivoloni” di qualsiasi natura si possono evitare
amministrando le nostre parole senza dover rischiare il
“linciaggio”: la nostra correttezza dice chi siamo.

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7. La parola disarmata e ripulita da tutte le cause-effetto
destabilizzanti ci apre all’ascolto ed al mondo. Rimane il genio
dell’autoformazione.

Nosiglia: “posti letto per i senzatetto”. E invita i parroci a fare altrettanto

tosetto barboniLa Diocesi di Torino ha deciso di ampliare il proprio servizio accoglienza notturna, per ospitare chi ha bisogno di riparo in questi giorni di nevicate e di grande freddo. Il servizio è già ora in funzione nel dormitorio di via Cappel Verde in, pieno centro. Da oggi in un altro piano dello stesso stabile saranno disponibili 15 nuovi  posti letto, che potranno aumentare di numero. clochard donnaL’iniziativa, attivata  in collaborazione con il Sermig, prevede anche cena e colazione per i senzatetto. L’Arcivescovo, mons. Cesare Nosiglia, ha inoltre invitato le parrocchie e gli Istituti religiosi, ad offrire un ricovero “ai fratelli e sorelle senza fissa dimora”.

 

(foto: il Torinese)