Una donna di 38 anni di Torino è stata arrestata per il furto di due droni nel centro commerciale Mediaworld di Chivasso. I carabinieri sono intervenuti su segnalazione della vigilanza interna che ha notato tre persone che cercavano di uscire dal negozio con due droni del valore di circa 3.000 euro.Due componenti della banda sono riusciti a fuggire, ma la donna è stata arrestata per furto. Un solo drone è stato recuperato.
DAL VENETO
Paura a Verona per i passeggeri di un autobus della linea urbana, quando un cittadino dello Sri Lanka è salito a bordo ed ha cominciato a minacciare le persone, mostrando un borsa a tracolla. Pronunciando frasi sconnesse in varie lingue ha fatto capire che all’interno c’era una bomba, così ha bloccato la marcia del mezzo. L’autista è riuscito a chiamare il 112 consentendo l’intervento delle pattuglie del Nucleo Radiomobile di Verona. Dai controlli effettuati non è stato rinvenuto materiale esplosivo. Lo srilankese è stato arrestato.
DRUENTO, "QUARTIERE PULITO" RICORDANDO ALICE
Rissa tra giovani, interviene la polizia
Gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale, coadiuvati da alcune volanti dei Commissariati di zona, sono intervenuti in via Borgaro per una segnalazione di rissa tra giovani. Gli operatori, giunti sul posto, hanno accertato il coinvolgimento di una decina di persone, tra cui anche minori d’età. L’aggressione sarebbe scaturita per vicende personali. Alcuni hanno fatto ricorso a cure mediche.
(foto archivio)
Presso il Cinema Massimo – MNC a Torino, sino al 28 aprile prosegue per il quarto giorno il più antico festival sui temi LGBTQI (lesbici, gay, bisessuali, trans, queer e intersessuali) d’Europa e terzo nel mondo diretto dalla cineasta Irene Dionisio con la consulenza artistica di Giovanni Minerba, fondatore con Ottavio Mai del Festival
Torna Lovers Goes Industry: dalle 10 alle 20, presso il Circolo dei Lettori la seconda edizione dell’evento promosso da Lovers Film Festival insieme all’Associazione Culturale Drugantis e con il supporto diCompagnia di San Paolo. Produttori, distributori, esercenti, e filmmaker parteciperanno a una giornata di networking. L’evento includerà discussioni, pitching e incontri one to one. L’obiettivo è quello di facilitare il networking tra professionisti dell’industria del settore, con particolare attenzione alla distribuzione dei prodotti cinematografici LGBTQI. La giornata è organizzata in collaborazione con Film Commision Torino Piemonte, Torino Film Lab, Fondazione Circolo dei Lettori, Arci Torino e UCCA APS. Ospiti speciali della giornata saranno Helmut Berger e Romina Falconi. Helmut Berger sarà in sala Soldati alle 16, in occasione dell’omaggio a lui dedicato in collaborazione con Distretto Cinema: verrà proiettato Gruppo di famiglia in un interno (Conversation Piece) di Luchino Visconti (Italia/Francia, 1974, 121’), in cui l’esistenza solitaria di un anziano professore americano viene improvvisamente stravolta. Romina Falconi, invece, nella stessa sala, alle 23, sarà protagonista di Porn Lovers: la cantautrice racconterà tutte le ombre dell’amore attraverso un’analisi dei suoi brani. A seguire la proiezione di due film ad alto contenuto erotico: Sr. Raposo (Brasile, 2018, 23’) e Mr, Leather (Brasile, 2019, 85’), entrambi di Daniel Nolasco. L’evento è preceduto dall’incontro performativo con Romina Falconi al Circolo dei Lettori, per un talk show ad alto contenuto psicologico ed erotico. Proseguono gli incontri di Fronte del Corpo alle 12 in sala Soldati. con la regista Elisa Moruso, chein attesa del docufilm sulla vita di Chiara Ferragni, parlerà di rappresentazione del femminile in un intervento moderato da Chiara Sfregola, autrice queer e produttrice Alle 16.15, invece, in sala Cabiria per la sezione La verità sugli amori, la carte blanche di Giovanni Minerba, è in programma Jonas (Boys) di Christophe Charrier (Francia, 2018, 82’), la storia di un uomo tormentato dal suo passato traumatico.
Alle 18.30 si torna in sala Soldati, dove continua l’omaggio a Ira Sachs, presente in sala, con la proiezione del suo Keep The Lights On (USA, 2012, 102’), l’avventura di una notte si trasforma per Erik e Paul in una relazione contraddittoria. Per il focus Pride in sala Rondolino alle 18.45, invece, in programma il film Rafiki di Wanuri Kahiu(Kenya/Sudafrica/Germania/Paes
Da non perdere l’evento speciale Miss Show Business: Judy Garland oltre l’arcobaleno di/con Federico Sacchi, alle 22.30 in sala Cabiria, in collaborazione con l’Associazione Amiche e Amici della cultura e del Festival LGBT e con le illustrazioni di Clara Patella. Un viaggio alla scoperta della Garland cantante attraverso i film, i dischi, i concerti e le apparizioni televisive che l’hanno resa una leggenda. Dalle 21 alle 22.15 free drink offerto da Compagnia dei Caraibi ai possessori del biglietto di ingresso per questo evento. Per tutto il giorno in programma i film, i corti e i documentari delle sezioni competitive All The Lovers,Real Lovers, Irregular Lovers e Future Lovers. Il Lovers Film Festival – Torino LGBTQI Visions dal 2005 è integrato nel Museo Nazionale del Cinema di Torino e si svolge con il contributo del MiBAC – Direzione generale Cinema, della Regione Piemonte e del Comune di Torino.
Torino-Milan, i precedenti
L’incontro di domenica sera (ore 20:30) sarà il settantatreesimo confronto nella Serie A a girone unico, in terra piemontese, tra Torino e Milan. Le precedenti 72 gare vedono il Toro in vantaggio, con 20 vittorie contro le 17 dei milanesi (35, invece, i pareggi), ma con i meneghini avanti nel computo delle reti realizzate: 95-90. L’ultimo successo lombardo è un 4-2 risalente all’annata 2012-’13 (sedicesima giornata, 9 dicembre 2012), mentre l’ultima affermazione granata è datata 4 novembre 2001 (decima giornata della stagione 2001-2002): 1-0 firmato da Cristiano Lucarelli al 26′. Recentissimo, infine, l’ultimo pareggio: l’1-1 dalla scorsa annata (trentatreesima giornata, 18 aprile 2018), con i lombardi passati a condurre al 9′ (rete di Giacomo Bonaventura, dopo che il Toro aveva fallito un calcio di rigore con Andrea Belotti al 3′), ma raggiunti nella ripresa, grazie a una splendida incornata di Lorenzo De Silvestri (70′). Il più largo successo milanese è il 6-0 della stagione 1951-’52 (settima giornata, 21 ottobre 1951), mentre la più pingue vittoria torinista è il 6-2 col quale il Grande Torino fa suo l’incontro della trentasettesima giornata del campionato 1946-’47 (29 giugno 1947). Oltre al girone unico, le due compagini si sono, altresì, incontrate nei campionati strutturati su più gironi (quindi prima della stagione 1929-’30), nonché nella Serie A 1945-’46 (l’ultima, per forza di cose, non disputata in un unico girone): il conto “pre 1929” vede 11 confronti, con 5 vittorie del Torino, 5 pareggi e un
solo successo milanista, con il Toro avanti per 29-18 nel computo delle reti. L’incontro della seconda giornata del girone finale del campionato 1907 consiste nel primo “incrocio” ufficiale in assoluto fra i due sodalizi: un 1-1 datato 10 marzo 1907. Per quanto riguarda, invece, l’annata 1945-’46, si contano due successi granata: 4-0 alla settima giornata del girone eliminatorio dell’Alta Italia e 3-0 alla seconda del girone finale.
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Ed eccoci alla Coppa Italia, nella quale in quel di Torino si computano 11 confronti, con 7 vittorie granata, un solo successo milanista e 3 pareggi, con il Toro avanti per 17-7 nel conto delle reti. I primi tre confronti vedono altrettanti successi piemontesi: 3-2 (dopo i tempi supplementari) nella ripetizione della gara di semifinale del 1937-’38, 5-0 nei quarti di finale del 1942-’43 (edizione poi vinta dal Toro, nella finale col Venezia) e 2-1 negli ottavi di finale del 1960-’61. Il Milan strappa un pareggio nell’edizione 1967-’68, con uno 0-0 alla prima giornata del girone finale (a quei tempi il trofeo non veniva assegnato mediante eliminazione diretta) che vede la successiva l’affermazione del Toro, quindi altre due vittorie granata: 1-0 nell’andata dei quarti di finale del 1968-’69 (successo poi “replicato” nella gara di ritorno in Lombardia) e stesso risultato alla prima giornata del girone finale del 1970-’71, edizione vinta dal Torino nel successivo spareggio con lo stesso Milan. Il “Diavolo” torna da Torino con un risultato positivo la stagione seguente, con uno 0-0 alla prima giornata del girone di semifinale (5 giugno 1972), quindi il successivo confronto va in scena sedici anni più tardi, nel 1988, alla terza giornata del girone valido quale seconda fase dell’edizione 1988-’89, con un già eliminato Toro che batte i rosso-neri per 1-0 (rete di Giorgio Bresciani, su rigore, al 29′), estromettendoli dalla competizione. I due confronti degli Anni Novanta vedono il Milan uscire indenne nel 1991-’92 (1-1 nel ritorno dei quarti di finale) ma sconfitto nel 1998-’99 (2-0 nell’andata del secondo turno): nel primo caso i milanesi avanzano grazie al 2-0 dell’andata, mentre nel secondo ribaltando la situazione nel match di ritorno (vinto con un secco 3-0). L’ultimo confronto, in quel di Torino, nella “competizione della coccarda tricolore” risale all’annata 2000-2001, con il Milan che passa per 3-1 su un Toro destinato a tornare in Serie A. Non va, infine, dimenticato il confronto internazionale datato 1961-’62 (10 giugno 1962), nella semifinale d’andata della Coppa dell’Amicizia italo-franco-svizzera, conclusosi col successo granata per 2-1. In totale, tra i vari campionati e le varie coppe ufficiali, il Torino ha ospitato il Milan 97 volte, vincendo in 35 occasioni e perdendo in 19 (43, invece, i pareggi). Il computo delle reti vede, infine, in vantaggio i granata, per 145-121.
Giuseppe Livraghi
TRA I CAPILISTA LA SCRITTRICE ELENA LOEWENTHAL, VIRGINIA CAMOLETTO (LA PIU’ GIOVANE CANDIDATA DELLE REGIONALI) E SILVIO VIALE
La Lista +EUROPA, che sostiene la candidatura di Sergio Chiamparino a Presidente della Regione, ha deciso di inserire la scritta “SÌ TAV” all’interno del simbolo elettorale per rimarcare la necessità strategica per il Piemonte e l’Italia di essere collegati con la linea Torino-Lione alla rete di trasporti ad alta velocità europea.
“Piemonte regione d’Europa” sarà lo slogan utilizzato in campagna elettorale per sottolineare la necessità per la nostra regione di rimanere ancorata alle regioni più ricche dell’Europa continentale, auspicando una integrazione sempre più stretta dell’Unione Europea, avendo come obiettivo gli Stati Uniti d’Europa.
Tra i candidati capilista sono presenti, tra gli altri:
Elena Loewenthal (capolista a Torino e Cuneo), scrittrice e traduttrice, collabora con il quotidiano La Stampa e con Tuttolibri, vincitrice nel 2003 del premio Grinzane Cavour con il suo primo romanzo “Lo strappo dell’anima. Una storia vera”;
Virginia Camoletto (capolista a Torino), studentessa, la più giovane candidata alle elezioni regionali che ha compiuto la maggiore età il 24 aprile;
Silvio Viale (capolista a Torino), ginecologo radicale, responsabile dell’IVG al Sant’Anna di Torino che con la sua battaglia ha consentito la legalizzazione in Italia dell’aborto farmacologico;
Antonello De Stefano (capolista a Novara), scrittore, sindacalista, già assessore alla cultura ad Arona;
Roswitha Flaibani (capolista a Vercelli), garante comunale delle carceri, storica militante radicale vercellese.
Nel listino del Presidente Chiamparino è candidata la torinese Silvja Manzi, Segretaria di Radicali Italiani nonché amministratrice nazionale di +EUROPA.
Breve storia delle Venusiane
Le storie spesso iniziano là dove la Storia finisce
Con la locuzione “sesso debole” si indica il genere femminile. Una differenza di genere quella insita nell’espressione “sesso debole” che presuppone la condizione subalterna della donna bisognosa della protezione del cosiddetto “sesso forte”, uno stereotipo che ne ha sancito l’esclusione sociale e culturale per secoli. Ma le donne hanno saputo via via conquistare importanti diritti, e farsi spazio in una società da sempre prepotentemente maschilista. A questa “categoria” appartengono figure di rilievo come Giovanna D’arco, Elisabetta I d’Inghilterra, Emmeline Pankhurst, colei che ha combattuto la battaglia più dura in occidente per i diritti delle donne, Amelia Earhart, pioniera del volo e Valentina Tereskova, prima donna a viaggiare nello spazio. Anche Marie Curie, vincitrice del premio Nobel nel 1911 oltre che prima donna a insegnare alla Sorbona a Parigi, cade sotto tale definizione, così come Rita Levi Montalcini o Margherita Hack. Rientrano nell’elenco anche Coco Chanel, l’orfana rivoluzionaria che ha stravolto il concetto di stile ed eleganza e Rosa Parks, figura-simbolo del movimento per i diritti civili, o ancora Patty Smith, indimenticabile cantante rock. Il repertorio è decisamente lungo e fitto di nomi di quel “sesso debole” che “non si è addomesticato”, per dirla alla Alda Merini. Donne che non si sono mai arrese, proprio come hanno fatto alcune iconiche figure cinematografiche quali Sarah Connor o Ellen Ripley o, se pensiamo alle più piccole, Mulan. Coloro i quali sono soliti utilizzare tale perifrasi per intendere il “gentil sesso” sono invitati a cercare nel dizionario l’etimologia della parola “donna”: “domna”, forma sincopata dal latino “domina” = signora, padrona. Non c’è altro da aggiungere. (ac)
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La serie di articoli che vi proporremo a partire da oggi, ogni venerdì
1. Breve storia delle Venusiane
2. Gina Lombroso
3. Rita Levi Montalcini
4. Luisa Levi
5. Mirella Casale
6. Susanna Agnelli
7. Ada Gobetti
8. Carol Rama
9. Natalia Ginzburg
10. Amalia Guglielminetti
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1. Breve storia delle “Venusiane”
Quando si parla di “Terrestri”, in realtà si fa riferimento a due popolazioni provenienti da pianeti tra loro diversi, lontani e opposti, i “Marziani” e le “Venusiane”. Perché è proprio così, le donne vengono da Venere e gli uomini da Marte, parlano lingue differenti, saltuariamente si sforzano di comprendersi e certe volte viene da pensare che sarebbe stato meglio se uno dei due popoli avesse un tempo sbagliato rotta. Tuttavia, nonostante le lamentele e i borbottii, restiamo ad Aristotele, che per primo spiega che “l’uomo è per natura un animale politico”, è portato a una vita comunitaria, e, anche se la natura lo rendesse autonomo in ogni suo bisogno, egli tenderebbe comunque a stare insieme agli altri. Per convivere bene in una società, (ahimè composta da “Marziani” e “Venusiane”), è prerogativa essenziale che tale “societas” (termine latino che indica un contratto consensuale tra soci) sia tutelata e governata dalla legge, e preveda che tutti i cittadini abbiano “pari dignità sociale e siano eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” (Art.3 della Costituzione Italiana). Se tutto ciò pare ovvio a molti, c’è però sempre qualcuno che deve approfittarsene e scombussolare la scontata armonia del buon senso, procedendo a “distinzioni” improvvide, ed ecco che “diverso” diviene “inferiore”, di conseguenza privo di diritti privati, civili, politici, addirittura “pericoloso” o “non integrabile”, e, alla fine, del tutto soggiogabile. La prima grande differenza che la natura stessa mette in risalto è proprio la dualità maschio-femmina, ed è così che per secoli le donne vennero discriminate e costrette a vivere in condizioni subordinate, sottoposte alla volontà del padre prima e del marito poi. Per fortuna la Storia ci insegna che c’è sempre qualche voce fuori dal coro intenta a portare con sé la fiamma della rivolta in nome della giustizia e della parità.
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Se nell’antico Egitto le donne possono ricoprire ruoli elevati all’interno della comunità, persino quello di faraone, come Hatshepsut, Nefertiti, o Nefertari, o la regina Cleopatra, tutt’altra cosa accade nella Grecia Classica, in cui la donna vive pressoché segregata in casa, costretta nel limitato gineceo, con la possibilità di uscire solo in occasione di eventi religiosi, priva di diritti politici, (non poteva votare né essere eletta come membro dell’assemblea), non è neppure oggetto di legislazione giuridica, (in caso di adulterio era considerata esclusivamente “oggetto” del reato). Non tutte, però, accettano tale costrizione, e così Medea, dopo essere stata abbandonata da Giasone, all’apice del suo monologo sulla sventurata condizione femminile lancia la sua invettiva contro il mondo maschile: “ma io preferirei starmene tre volte dietro uno scudo piuttosto che partorire una volta sola”. La straniera colpisce nel segno a tal punto che Floe Kennedy, in tempi decisamente più recenti, afferma a sua volta: “Se gli uomini potessero rimanere incinti, l’aborto diventerebbe un sacramento”. E se Medea sbigottisce con la sua furia, che dire di Antigone? Silenziosa e determinata, con una manciata di terra si oppone al volere di Creonte, lei sola a dispetto di tutti gli altri uomini. In seguito al frastuono greco, i Romani fingono di considerare la donna quasi pari all’uomo, concedendole di accompagnare il marito alle feste e assicurando ai genitori pari obblighi nei confronti dei figli. In realtà le donne romane sono prive dello “ius suffragi” e dello “ius honorum”, limitazioni dovute al fatto che la donna aveva “ignorantia iuris” (“non conoscenza della legge”), “infrmitas sexus” (“impedimento dovuto al sesso”) e “levitas animi” (“leggerezza d’animo”). “Infirmitas sexus” e “levitas animi”: il sesso “debole” nel linguaggio dei giuristi romani. (Non dimentichiamo che l’”infirmitas sexus” , ossia il principio giuridico dell’impedimento dovuto al sesso, è stato cancellato dal Parlamento italiano solo nel 1919). Anche nel campo del diritto privato è negata alla donna la “patria potestas”, prerogativa esclusiva del “pater familias”, ossia il “padre di famiglia”, non sottoposto a nessuno, che aveva la “patria potestas”, ossia la potestà di proteggere, educare, istruire il figlio e curarne gli interessi. Ma anche questa volta alcune “signore” non si trovano d’accordo e si elevano dalla massa silenziosa: Agrippina minore, Livia Drusilla o ancora Cornelia, figlia di Scipione Africano, che con la nota battuta: “ecco questi sono i miei gioielli”, in riferimento ai suoi figli, zittisce la tipica superficialità dell’eccessiva ricchezza di una matrona che era andata a trovarla facendo mostra di preziosi monili d’oro.
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Proseguendo nel nostro percorso, il cristianesimo medievale, scordandosi che Gesù predicava parimenti ai maschi e alle femmine, impone alla donna un ruolo di sottomissione all’uomo, confinandola nel ruolo di madre che doveva crescere spiritualmente i figli. Diversa ancora la condizione femminile in epoca moderna. In Francia, durante la Rivoluzione Francese, alcuni filosofi, tra cui lo stesso Voltaire, avevano preso posizione a favore dell’uguaglianza dei sessi. In quegli anni turbolenti le donne hanno combattuto a fianco degli uomini, anzi, “davanti”, infatti il 5 ottobre 1789 sono state proprio le donne dei mercati di Parigi, spinte dalla carestia, a mobilitarsi per prime e a marciare su Versailles, dove risiedeva il re, seguite poi dalla Guardia Nazionale. Eppure, ancora una volta, alle donne è vietato votare né possono essere elette, totalmente escluse dalla vita politica, non è loro consentito partecipare alle assemblee. Nell’Ottocento si diffondono le prime istanze femministe e di suffragio a livello europeo e negli Stati Uniti. In Italia, nel periodo del Risorgimento, sono molte le donne che ricoprono ruoli importanti come Anita Garibaldi, Rosalia Montmasson e Giuditta Bellero Sidoli. Quando scoppia la Grande Guerra, gli uomini sono chiamati al fronte, e nei centri abitati rimangono le donne, le quali si trasformano da “angeli del focolare” a membri attivi dell’economia della società. Esse si trovano a svolgere il lavoro dei mariti in aggiunta ai compiti di madri e donne di casa, sempre mantenendo un ruolo di subordinazione, ricordato loro dai membri anziani della famiglia rimasti a casa. Come se non avessero dimostrato abbastanza il proprio valore, le donne dovranno combattere ancora molte battaglie prima di raggiungere il primo vero traguardo importante, cioè il conseguimento del diritto di voto per il quale si batterono strenuamente le suffragette.
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Nel 1928 le donne inglesi ottennero il suffragio universale, dopo la Nuova Zelanda, (1893), l’Australia, (1902), la Norvegia, (1913), la Russia, (1917) e ancora dopo l’Austria, la Germania e la Polonia, (1918). Non corriamo il rischio di pensare che parlare di suffragio universale sia materia antica e antiquata, in alcuni paesi è, al contrario, ancora una novità, si pensi al Quatar, che ha esteso il diritto di voto alle donne solo nel 2003 o all’Arabia Saudita, che lo ha fatto il 12 dicembre del 2015. Certo, paesi “particolari”, ma ci sia da insegnamento per il nostro altezzoso eurocentrismo pensare che il Brasile, nel 1932 concesse il diritto di voto alle donne, ben prima della Francia, (1944) e dell’Italia, (1945). Il nostro “bel Paese” ha preceduto solo di quattro anni la Cina e l’India, (1949), e non fa strano pensare che la perfetta Svizzera sia arrivata a tale risultato solo nel 1971, appena cinque anni prima della Nigeria (1976)? Eccoci arrivati alla fine del viaggio, le “Venusiane” hanno ottenuto il diritto di voto e sono diventate anche loro “uomini politici”. Ma si sono davvero emancipate? Hanno ottenuto davvero la tanta agognata parità? Forse un po’ si, eppure, ogni tanto, guardando distrattamente la TV, non sembra di vedere le stesse pubblicità degli anni ’50? Con bellissime fanciulle dalla vita di vespa, il sorriso obbligato e gli occhi tristi? Perché ancora oggi alle “Venusiane” viene richiesto di essere di bella presenza e di andare in visibilio quando ci sono i saldi nei negozi di prodotti di pulizia per la casa? Forse è necessario combattere ancora un po’, quantomeno correggere il tiro e non smettere di pensare a quanto ha detto Rita Levi Montalcini: “L’affermazione di Ruskin che le donne sono migliori degli uomini è un fatuo complimento che deve provocare in loro un amaro sorriso, giacché non si dà altra situazione nella società nella quale si accetti che il migliore debba essere soggetto al peggiore”.
Alessia Cagnotto
I tre giorni profumati di Per Fumum
Per tre giorni, dal 10 al 12 maggio prossimi, Torino sarà invasa da un inebriante caleidoscopio di profumi esclusivi e unici. Torna “Per Fumum” la manifestazione organizzata da Roberta Conzato, Roberto Drago e Sabrina Fichera, fondatori dell’omonima Associazione Culturale. Si potrà fare un tour olfattivo nei negozi del centro cittadino, assistere a conferenze con “nasi” famosi, partecipare a workshop nei quali si impareranno i segreti per la creazione di una fragranza
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Mathilde Laurent Fondation Cartier Paris
Si inizia venerdì 10 maggio con la “Passeggiata Olfattiva” nelle profumerie storiche e nelle boutique più esclusive che accoglieranno, insieme a nasi ed esperti del settore, per un’esperienza unica, appassionati e curiosi.
Sabato 11 si terranno conferenze al Teatro Vittoria (dalle 10,30 di mattina) e domenica 12 alla Nuvola Lavazza (a partire dalle 10). Protagonisti saranno grandi nasi di fama internazionale, come Luca Maffei e Antoine Lie. Giovane promessa della profumeria italiana, Maffei è “figlio d’arte” e ha fondato col padre Atelier Fragranze Milano, di cui è amministratore delegato. È stato, fra l’altro, allievo di Françoise Marin, ex direttrice della prestigiosa scuola di profumeria di Roure di Grasse. Lie, naso precocissimo, ha frequentato la scuola di profumeria di Givaudan. Ha creato decine di fragranze per le più prestigiose maison di moda e collabora con Atelier Fragranze Milano. Gli altri incontri saranno con Mathilde Laurent, talentuosa creatrice e tutt’ora naso di Cartier, Jean-Claude Ellena, storico naso di Hermès, Lucien Ferrero, dell’alta scuola francese di profumeria, la prestigiosa Università di Forcalquier, Frédérique Remy, di Floral Concept, lo storico della profumeria, Ermano Picco.
Grazie alla Osmothèque di Versailles, presente a “Per Fumum”, i partecipanti agli incontri con Ferrero e Picco potranno “sentire” alcune delle più famose fragranze originali conservate nelle collezioni dell’importante museo francese, che protegge il patrimonio mondiale della profumeria. Il maestro Ferrero racconterà la storia dei profumi Chypre, che potranno anche essere conosciuti olfattivamente dai partecipanti. Picco, invece, parlerà dell’epoca d’oro della profumeria italiana, dalle colonie del primo Novecento fino alle creazioni degli Anni 60 e 70, proponendone un percorso olfattivo.
Due i workshop (sabato 11 alle ore 17,30 e domenica 12 alle ore 15) al Palazzo Graneri della Roccia, in via Bogino 9 interno cortile: il primo con Lucien Ferrero e il secondo con Luca Maffei. I partecipanti, guidati da Ferrero, potranno creare una fragranza, traendo ispirazione da una fotografia. Luca Maffei insegnerà a ricreare una fragranza nota, partendo dagli accordi, cioè dal risultato della combinazione delle materie prime utilizzate nel profumo originale. Con questa manifestazione Torino conferma la sua leadership nel campo dei profumi di nicchia, in Italia.
Il Compartimento Piemonte e Valle d’Aosta ha assicurato, fin dalla chiusura delle scuole, una presenza significativa degli operatori nelle stazioni e sui treni per garantire ai viaggiatori partenze serene e rientri altrettanto tranquilli.
Nel lungo week-end pasquale sono state 1.786 le persone controllate, di cui 622 straniere e 6 indagate in stato di libertà; 198 le pattuglie impiegate in stazione e 57 quelle a bordo treno; 162 i treni scortati e 15 i servizi antiborseggio per il contrasto in particolare dei furti in danno dei viaggiatori. Tre le sanzioni elevate, di cui una al regolamento di Polizia Ferroviaria e due al Codice della Strada.
Diverse, circa una quindicina e riconducibili al maggior flusso di passeggeri registratosi in questi giorni, le richieste di Capi treno, in massima parte relative a persone moleste o prive di titolo di viaggio, risoltesi senza strascichi per l’intervento immediato delle pattuglie di Specialità.
I servizi svolti nelle due maggiori stazioni di Torino, Porta Nuova e Porta Susa, hanno visto, come preannunciato, l’affiancamento agli Agenti della Polfer, di contingenti del Reparto Mobile e di unità cinofile antidroga e antisabotaggio, resi disponibili dalla Questura.
L’attività di prevenzione riguardo alle aggressioni in danno di capi treno, il lungo ponte delle festività, non ha fatto registrare episodi significativi, grazie anche alla sinergia tra Uffici della Specialità dislocati sul territorio regionale. Lo dimostra quanto accaduto nella mattinata della vigilia di Pasqua, lungo la tratta Asti-Alessandria: il capo treno di un regionale proveniente da Torino e diretto a Genova, appena ripartito dalla stazione di Asti, ha richiesto l’intervento della Polfer, tramite il Centro Operativo del Compartimento per un passeggero straniero privo di biglietto che lo aveva spintonato durante il controllo. Gli Agenti del Posto Polfer di Asti hanno immediatamente contattato il Capo Treno e, raccolte le prime informazioni, hanno allertato i colleghi di Alessandria che hanno atteso il convoglio all’arrivo. L’uomo, un nigeriano di 20 anni, irregolare sul Territorio Nazionale, è stato denunciato per resistenza a Pubblico Ufficiale.
Servizi di prevenzione sono stati assicurati anche sui treni da e per la Liguria, con controlli mirati svolti in collaborazione con la Polfer ligure e dispositivi predisposti nelle stazioni di Torino Porta Nuova, Trofarello e Fossano che hanno consentito di attuare un’azione incisiva di contrasto ai comportamenti illeciti sia a bordo treno che negli scali ferroviari. I servizi così rafforzati proseguiranno sino a tutta la prima settimana del mese di maggio.