Mercoledì 1° marzo alle ore 18 presso la sede del Centro Pannunzio, Giuseppe SCIARA parlerà sul tema “MACHIAVELLI E IL MACHIAVELLISMO DALLA RIVOLUZIONE FRANCESE AL MONDO CONTEMPORANEO”. Introdurrà Aurelia CAMPARINI. Considerato al contempo mentore di tiranni e disvelatore delle loro trame, ispiratore di politici senza scrupoli e guida per i popoli, cinico teorico del successo e geniale scienziato politico, Niccolò Machiavelli è stato chiamato in causa in molteplici occasioni e nei contesti storicopolitici più disparati. In questo incontro il relatore ripercorrerà alcuni usi politici del pensiero e della figura di Machiavelli nel corso della storia (fino ai giorni nostri), mostrando come in molti siano arrivati a fargli dire cose che lui non si era mai sognato di dire.
Mercoledì 22 febbraio dalle ore 14,30 alle 16,30, presso l’aula Biancalana dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino (ingresso via Genova 3 a sx), si terrà la cerimonia di celebrazione del riconoscimento della Medaglia d’argento al merito della Sanità pubblica, che l’AITF (Associazione Italiana Trapiantati di Fegato) ha conseguito dal Ministero della Salute e ricevuto dal Capo dello Stato Sergio Mattarella. Il Direttore Generale della Città della Salute di Torino Gian Paolo Zanetta si congratula e si complimenta per l’importante riconoscimento nazionale e ringrazia per il sostegno che AITF ed i suoi volontari hanno offerto ed offriranno agli ospedali di Città della Salute ed ai loro pazienti. AITF è l’unica Associazione del settore ad avere la sede nazionale a Torino. L’AITF – Associazione Italiana Trapiantati di Fegato è stata fondata a Torino nel 1988 ad opera dei primi trapiantati di fegato piemontesi per “sostenere moralmente e fornire il necessario aiuto concreto ad adulti e bambini prima durante e dopo il trapianto”. Ad oggi è presente con altre 15 delegazioni in
molte regione italiane con una sezione – AITF Bimbi- che si occupa dei trapianti pediatrici. Si propone inoltre di promuovere la ricerca, di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla conoscenza consapevole della donazione degli organi e di sollecitare le autorità sanitarie per la distribuzione dei nuovi farmaci che permetteranno la sparizione di alcune malattie che per ora hanno come unica possibilità di guarigione quella del trapianto. A fondare l’associazione è stato l’ing. Carlo Maffeo (Presidente onorario), operato trent’anni fa a Bruxelles da un giovane chirurgo che sarà poi il fondatore dell’attuale Centro Trapianti di Torino: il prof. Mauro Salizzoni. Il presidente nazionale dell’AITF, il cuneese Marco Borgogno (trapiantato a Torino 16 anni fa) ringrazia: “Il riconoscimento ricevuto va equamente condiviso con tutti coloro, sanitari e paramedici, che hanno fatto di Torino uno dei Centri più importanti a livello europeo del settore. Senza dimenticare tutti i volontari, passati e presenti, che hanno dedicato il loro tempo sia all’assistenza degli ammalati che alla conduzione dell’Associazione in ogni parte d’Italia.”
(foto: il Torinese)
Quest’anno a Torino il Carnevale è Intrappola.To
Il tempo scorre… Resta solo una manciata di minuti per uscire da quella porta. Come si sblocca il meccanismo che la tiene chiusa? Una chiave? Un codice? Concentrazione, sangue freddo e lavoro di squadra. Bisogna uscire. Al più presto.
A Carnevale ogni scherzo vale, si sa, e se lo scherzo fosse quello di chiudere i propri amici in una stanza buia e misteriosa…?Un’avventura, una sfida, un’escape room, Intrappola.to è il gioco di fuga dal vivo più famoso dello stivale che darà un tocco di adrenalina al vostro Carnevale!Intuizione, cervello, logica, capacità di osservazione, lavoro di gruppo e complicità… Giocare è divertente, avvincente, emozionante. Per farlo basta formare una squadra (da 2 a 6 giocatori) e prenotarsi on line. Pochi minuti e un primo enigma da risolvere inviato via email svelerà la chiave d’accesso alla stanza. Una volta sul posto la squadra si troverà imprigionata in una stanza misteriosa con soli 60 minuti di tempo per trovare indizi nascosti, identificare codici, aprire lucchetti, risolvere quiz, giochi e indovinelli e cercare di uscire. Solo il 3% dei partecipanti è riuscito a liberarsi al primo tentativo, difficile… ma non impossibile!29 le città contagiate lungo tutto lo stivale, 2 in Spagna, 1 in Francia, 10 nuove aperture in programma, oltre 300.000 partecipanti, migliaia le recensioni positive del popolo del web e i fan su Facebook. Numeri da record se si pensa che la prima sede ha aperto a Torino ad inizio 2015 e non mancano giocatori d’eccezione come il calciatore Andrea Pirlo e i PanPers di Colorado Café!Non solo coriandoli, carri e stelle filanti, quest’anno il Carnevale con Intrappola.to sarà il più originale di sempre… e non dimenticate il travestimento!
“I film delle tre” di Isa
L’Associazione culturale “ISA Torino” presenta una rassegna cinematografica atipica: un film al mese dal titolo: “I film delle tre”. Gli argomenti che la ispirano ruotano attorno a uomini e donne che hanno saputo trasformare gli accidenti incorsi alla propria storia personale, in punti di partenza, dai quali far spiccare il volo al proprio destino, rappresentando così esempi salienti di eccellenza per popoli, ambiti geografici e storici differenti. I Film delle tre sono 4 appuntamenti pomeridiani a cadenza mensile; ogni evento prevede la proiezione della pellicola cinematografica scelta ed anche interventi esplicativi che ne anticipano, preparano e seguono la visione. Lo scopo atteso della rassegna non è esclusivamente il raggiungimento di una miglior comprensione del linguaggio di regia, ma aprire, attraverso i contributi offerti dai singoli titoli, ad una riflessione nuova sul tema e sul personaggio proposto. Primo appuntamento Sabato 11 Marzo 2017 per iniziare questo viaggio insieme con la prima pellicola Primavera, Estate, Autunno, Inverno… e ancora Primavera Regia: Kim Ki-Duk – Corea del Sud 2003 (103 min) In un eremo senza tempo, galleggiante al centro di un lago, vive un anziano monaco ed il suo giovanissimo discepolo, lo scorrere delle stagioni meteorologiche corrisponde allo scorrere delle età della vita, con le difficoltà e le opportunità in esse contenute. Gioie, rabbie, dolori e piaceri segnano attraverso il passare delle quattro stagioni la vita del monaco che impara a divenire un maestro e la vita del novizio che impara a divenire un discepolo. Testimone del viaggio è la natura e la ricerca incessante della relazione tra uomo e Dio come destinazione finale di tutti i livelli di esistenza.
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Luogo : VIABALTEA in Via Baltea,3 Torino Orario di inzio :15 Ingresso libero, prenotazione consigliata su FB o telefono / whatsapp 338 5801222 email :segreteria@isatorino.org
Fiamme gialle, blitz all’Asl TO1
Questa mattina la Guardia di Finanza si è presentata negli uffici dell’Asl To1, in via San Secondo. Le fiamme gialle avrebbero acquisito documenti relativi al dipartimento di salute mentale riguardanti gli anni 2008-2009. In quel periodo direttore dell’azienda era Ferruccio Massa. Gli accertamenti, in base alle prime notizie riguarderebbero alcuni appalti di psichiatria.
(foto: il Torinese)
Quale bioeconomia per il Piemonte?
“Il cambiamento climatico e lo squilibrio ecosistemico, l’instabilità dei mercati economici, l’acuirsi del divario fra ricchi e poveri a livello globale dichiarano la necessità di trovare nuove forme per produrre e consumare sfuggendo al paradosso che sia l’uomo a vivere perché il sistema economico possa produrre e non viceversa. In tal senso la bioeconomia può rappresentare un’occasione per il nostro paese di tornare a crescere e deve essere sostenuta dalla politica e dalla società civile tutta. Anche allo scopo di riconquistare competitività nel confronto mondiale dobbiamo reimpostare il nostro sistema produttivo, integrando la sostenibilità etica e ambientale a quella sociale che rimane il primo obiettivo”. Così Mauro Laus, presidente del Consiglio regionale, ha aperto i lavori del seminario Quale bioeconomia per il Piemonte? Analisi e prospettive che si è svolto oggi nell’Aula di Palazzo Lascaris, moderato dal giornalista ed esperto in storie d’impresa Adriano Moraglio.
“La bioeconomia si inserisce all’interno delle priorità indicate dall’Unione europea per l’uso dei fondi comunitari nella programmazione 2014-2020”, ha spiegato l’assessora regionale alle Attività produttive, energia, innovazione e ricerca Giuseppina De Santis. “Non significa solo riutilizzare lo scarto e i rifiuti ma, nell’ottica di una valorizzazione circolare delle risorse, impostare anche il design iniziale dei prodotti per renderli riutilizzabili al termine della loro vita produttiva. La Regione, oltre a stanziare fondi per la ricerca in tal senso, intende orientare la programmazione 2014-2020 per la realizzazione di 1 o 2 filiere locali, che creino concrete occasioni di sviluppo per il territorio”.
La bioeconomia definisce quel settore economico che utilizza le risorse biologiche, provenienti dalla terra e dal mare, e i rifiuti come materie prime per la produzione energetica, industriale, alimentare secondo un’ottica di sostenibilità ambientale e sociale.
“Nel 2012 l’Unione europea ha lanciato una strategia per la bioeconomia allo scopo di produrre cibo in migliori quantità e qualità, ridurre la dipendenza dalle fonti energetiche fossili e sfruttare le ricchezze provenienti dal mare, attraverso percorsi efficienti e a basso impatto per l’ambiente”, ha dichiarato Fabio Fava, rappresentante italiano per la Bioeconomia in Horizon 2020 e public private partnership biobased industry. “In particolare oggi è indispensabile agire per interconnettere meglio i diversi settori coinvolti, per aumentare i prodotti e ridurre gli scarti”.
A livello europeo la bioeconomia genera un giro d’affari di oltre 2 bilioni, per il 75% nell’ambito dell’agrifood e rappresenta il 9% dell’occupazione.
“In Italia la bioeconomia vale 251 miliardi e occupa 1,65 milioni di persone, incidendo per il 20% sulla produzione nazionale”, ha commentato Serena Fumagalli, economista della Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo. “Il paese si caratterizza per una elevata diversificazione produttiva, incidente non solo quindi nell’ambito dell’industria alimentare ma per esempio anche in quella della carta e della trasformazione del legno, benché il valore totale della produzione sia inferiore rispetto a quello di Spagna e Francia”.
L’Italia nel settembre 2016 ha elaborato una strategia nazionale in materia grazie al lavoro congiunto dei Ministeri dell’Agricoltura, della Ricerca, dello Sviluppo economico e dell’Ambiente con l’obiettivo di migliorare la sostenibilità e la qualità dei prodotti nei settori di trasformazione, potenziando i collegamenti fra industria alimentare, del legno, bioraffinerie e settore del biogas e per incrementare i numeri del comparto del 20% entro il 2030.
Della ricerca su tecnologie che permettano di recuperare all’interno dei processi produttivi anche gli scarti di carbonio ha parlato Guido Saracco, direttore Centro per le tecnologie future e sostenibili – Istituto italiano di tecnologia, che ha messo in evidenza da un lato la necessità, sollecitata da recenti accordi internazionali, di ridurre ulteriormente le emissioni dei gas serra e dall’altro l’evidenza di una forte produzione di carbonio proveniente sia da scarti alimentari sia da combustione: “la sfida ora è utilizzare il carbonio per ottenere nuovi prodotti combustibili rinnovabili”.
Un nuovo approccio sistemico nella gestione delle risorse, in grado di attivare un sistema produttivo ed etico più adeguato all’uomo e all’ambiente è stato descritto da Luigi Bistagnino, fondatore e presidente della Systemic approach foundation.
Il seminario ha inoltre ospitato le testimonianze di realtà industriali e agricole particolarmente attive nell’ambito della bioeconomia.
Giulia Gregori, responsabile Novamont pianificazione strategica, ha raccontato l’esperienza di Novamont dalla cui ricerca è nata Mater Bi, bioplastica da fonte rinnovabile, mentre Sandro Cobror, responsabile Relazioni istituzionali del Gruppo Mossi e Ghisolfi, ha spiegato come la sua azienda abbia sviluppato e applicato l’utilizzo di risorse energetiche rinnovabili come il bioetanolo ricavato da biomasse non alimentari nell’attività chimica.
Michele Bechis, presidente Capac – Consorzio agricolo piemontese per agro-forniture e cereali, ha invece illustrato i risultati positivi del progetto di raccolta dei tutoli (scarti) di mais finalizzato alla produzione di biogas.
“Con la bioeconomia si affaccia non solo un cambiamento significativo del fare, ma innanzitutto del modo di pensare, attraverso una visione sistemica che mette al centro le emergenze e le necessarie interconnessioni. Si tratta di un tentativo importante di trovare strade nuove, più vitali per rispondere all’emergenza economica attuale. Noi come decisori politici abbiamo il dovere di far diventare questo approccio sistematico e diffuso e mi auguro che dai lavori del seminario il Consiglio possa trarre spunto per stimolare e indirizzare l’attività regionale”, ha commentato il consigliere Domenico Rossi, uno degli organizzatori dell’incontro.
In conclusione dei lavori l’assessore all’Agricoltura, Giorgio Ferrero, ha evidenziato il costo del non fare: “Benché anche il produrre bioenergia possa avere dei limiti sarebbe peggio non agire del tutto e i danni delle catastrofi naturali e del cambiamento climatico lo testimoniano”.
ec- www.cr.piemonte.it
La pittura italiana del decennio cruciale 1910-1920
Museo di Arti Decorative Accorsi – Ometto. Torino 2 marzo – 18 giugno 2017. L’esposizione presenta 72 opere, di provenienza museale e da importanti collezioni private
Il Museo Accorsi – Ometto è lieto di presentare una mostra che affronta e indaga, per la prima volta in una visione complessiva, la pittura italiana del decennio cruciale tra gli anni dieci e venti del Novecento.Curata da Nicoletta Colombo e organizzata in collaborazione con lo Studio Berman di Giuliana Godio, l’esposizione presenta 72 opere, di provenienza museale e da importanti collezioni private. La rassegna ripercorre il clima culturale italiano che segna la nascita dell’arte moderna ed esamina le nuove tendenze artistiche del decennio 1910-1920, dando seguito all’indagine sui fenomeni pittorici italiani del secolo XX, inaugurata dal museo con la passata mostra dedicata al “Divisionismo tra Torino e Milano. Da Segantini a Balla“. La mostra prende idealmente l’avvio dal 1910 (anno emblematico segnato dall’uscita del Manifesto dei pittori futuristi e del Manifesto tecnico della pittura futurista), con opere degli autori del Futurismo storico: Filippo Tommaso Marinetti, Umberto Boccioni (Case in costruzione 1910, L’antigrazoso 1912-13), Giacomo Balla (Figure+Paesaggio 1914 e Linee forza di un paesaggio+Giardino 1918, Carlo Carrà (Guerra navale sull’Adratico 1914-1915 e Lacerba e bottiglia 1914), Gino Severini (Natura morta 1918), Luigi Russolo (Chioma. I capelli di Tina 1910-1911), Fortunato Depero (Paesaggio guerresco.
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Esplosioni giallo e nero e tricolori 1916), Primo Conti (Interno di osteria 1917). Sono rappresentati anche gli esponenti dell’eterodossia futurista e gli indipendenti del movimento, da Enrico Prampolini (Danzatrice 1916) a Mario Sironi (Il borghese 1916) , Achille Funi (Autoritratto 1913), Leonardo Dudreville (Eroismo, tragedia, follia, ossessione, asfissia, 1914), Antonio Sant’Elia (Studio per edificio 1913-1914), Adriana Bisi Fabbri e Gerardo Dottori. La sezione futurista include la presenza di due fuoriusciti dalle fila futuriste, Romolo Romani, precursore delle tendenze astrattive, con due opere anticipatrici della poetica boccioniana (Ritratto di Giosuè Carducci 1906 e Ritratto d’uomo 1908)e Aroldo Bonzagni, testimone di un espressionismo di intonazione sociale, qui rappresentato dallo storico dipinto dal titolo Il tram di Monza 1916.
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Il percorso prosegue con la seconda sezione dedicata ai simbolismi che registrano una persistenza stilistica dal decennio precedente, ora rinnovati in chiave espressionista, di intonazione popolare. La sezione illustra inoltre i secessionismi che coinvolgono i linguaggi artistici giovanili italiani, segnali di un’avanguardia moderata che guardava all’arte coeva d’oltralpe: dai testimoni di Ca’ Pesaro ai partecipanti alle Secessioni romane, agli animatori della Secessioni bolognesi fino i movimenti giovanili napoletani degli anni a ridosso della Grande Guerra. Accanto alle opere di Alberto Martini e di Lorenzo Viani, voci rispettivamente di un simbolismo ed espressionismo maturato a contatto con la cultura europea, trovano spazio i linguaggi secessionisti e primitivisti di Felice Casorati (Marionette 1914), Tullio Garbari (Intellettuali al caffè 1916 e La madre 1916), Umberto Moggioli (Primavera a Mazzorbo 1912), Guido Trentini (Le perle del lago 1914 e La pianta rossa 1915 c.), Gino Rossi (Fiori e foglie 1913), Ubaldo Oppi, Galileo Chini, Cipriano Efisio Oppo (Ritratto di Rosso di San Secondo 1913), Ferruccio Ferrazzi (Le due madri 1913), Enrico Lionne, Carlo Corsi, Garzia Fioresi.Un altro significativo segmento della rassegna è dedicato al primitivismo, tendenza volta al recupero del primordio inteso come azzeramento delle stratificazioni culturali per ritrovare la semplicità e il candore di espressioni popolari, ingenue, ispirate anche ai trecentisti e quattrocentisti italiani, Giotto e Paolo Uccello innanzi a tutti. In rappresentanza del clima primitivista suggestionato dall’opera di Rousseau il Doganiere e di André Derain, autori al tempo celebrati, si articolano le presenze dei dipinti di Carrà, Garbari, Gigiotti Zanini, Pompeo Borra, Alberto Salietti.
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Il periodo segnato dalla Grande Guerra (1914-1918) dava corpo con maggiore incisività alla crisi delle avanguardie e tracciava il cammino verso il recupero delle forme e del cosiddetto Ritorno all’ordine, fenomeno di portata europea, qui illustrato nella terza e ultima sezione della rassegna. La Metafisica, “l’altra faccia della modernità”, che perseguiva in comune con le avanguardie la rivoluzione dei contenuti ma non quella delle forme, è illustrata in mostra da opere di Giorgio de Chirico (Composizione con biscotti e mostrine 1916), di Carlo Carrà (Le due sorelle 1917), Filippo de Pisis (Natura morta 1920), accostate a saggi della metafisica eterodossa, rappresentata da Mario Sironi e Achille Funi, per approdare alla poetica di “Valori Plastici“, che dal 1918 diffondeva il principio della supremazia culturale e artistica italiana. Nel 1919, con la fine di secessionismi, simbolismi e primitivismi, si avviava una tendenza corale al recupero della classicità in ottica moderna, svolta cioè secondo stili e linguaggi aggiornati, rappresentati da saggi pittorici di Casorati (Le maschere 1921), Soffici (Mele e calice di vino 1919 e Pera e bicchiere di vino 1920), Sironi (Macchina e tram 1919), Rosai (Donne alla fonte 1922), de Chirico (Cocomeri e corazza 1922), Severini (Studio per maternità 1920), Funi (La sorella Margherita con brocca di coccio 1920), Guidi (Figura di donna 1919), De Grada (San Gimignano visto da sud 1922), caratterizzati dai principi di sintesi, costruzione e plasticità, e incamminati con differenti declinazioni verso la successiva temperie del Novecento Italiano degli anni venti.
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Informazioni per il pubblico:
011 837 688 int. 3 – info@fondazioneaccorsi-ometto.it
E’ ancora un momento difficile per le imprese artigiane piemontesi che, nel 2016, secondo quanto indicano i dati del Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi, sono numericamente diminuite dell’1,16%. Si tratta, peraltro, di dato in linea con la media nazionale, ma in Piemonte, rappresentano una tradizione. Infatti più di un’azienda su quattro nella nostra regione artigiana (il 28% circa), rispetto a una media italiana del 22,1%. Sale il turismo: +0,17%, superato dagli altri servizi (+0,34%) e dal commercio (+0,70%). Da sottolineare poi che in Piemonte nel 2016 sono nate 8.440 imprese. Considerando le 9.878 cessazioni, il saldo e’ negativo (-1.438 unità), una dinamica che porta a 122.099 lo stock di imprese artigiane registrate a fine 2016.”Il tessuto artigiano piemontese dimostra fragilità in tutti i territori provinciali e nei tradizionali settori produttivi, ma le tendenze positive del comparto dei servizi offrono qualche segnale di speranza” dice Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere Piemonte.
Roberto Rosso lancia Direzione Italia
Approda anche a Torino, con gruppi a palazzo Civico e nelle Circoscrizioni, Direzione Italia, il movimento politico confederale che fa riferimento a Raffaele Fitto, l’ex berlusconiano presidente della regione Puglia .L’iniziativa è di Roberto Rosso, capogruppo della Lista Civica Rosso, che prende ora il nome della nuova forza politica “che unisce le anime dei liberal conservatori, di laici, cattolici e riformisti – spiega Rosso – e che sarà presente ai prossimi appuntamenti elettorali amministrativi, come componente importante nel centrodestra, senza inciuci o cambi di campo. Tra gli obiettivi del movimento ridurre le tasse e la spesa pubblica e attivare una solidarietà reale della componente pubblica verso più deboli e poveri a favore degli italiani e non di zingari e clandestini”.
DALLA TOSCANA
Aveva 88 anni l’uomo morto nella sua auto che si è ribaltata in località Molezzano, nel comune di Vicchio. Il veicolo, guidato dall’anziano, era carico di legna. Sono intervenuti i carabinieri, i sanitari con un’ambulanza e i vigili del fuoco, ma l’uomo era già deceduto.