Tre automobilisti sono stati minacciati con una pistola, dopo un litigio vicino alla Palazzina di caccia di Stupinigi. Il “pistolero” è un pensionato di 68 anni, vestito da donna al momento dei fatti, denunciato per minaccia aggravata e porto illegale di armi da fuoco. I carabinieri hanno trovato la pistola, una Beretta 7,65 col colpo in canna, e un coltello a scatto con una lama di nove centimetri all’interno della sua auto. Nell’abitazione dell’uomo anche un fucile Beretta, una doppietta Bernardelli, un fucile automatico Beretta calibro 12, una canna Beretta cal. 12, una pistola semiautomatica Beretta, cal. 6,35, un fucile sovrapposto Beretta, cal. 12, una rivoltella Smith & Wesson, 1 proiettile cal. 6,35, 5 proiettili cal. 38 sp e 20 proiettili cal. 12. Tutte le armi sono state sequestrate.
IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
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Paradossalmente solo nei paesi islamici la legge dello Stato coincide con quella del Corano. Il mondo occidentale si fonda invece proprio su una netta distinzione tra etica e diritto
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Un professore sessantenne di Corsico in provincia di Milano, e’ stato sospeso dall’insegnamento con riduzione dello stipendio perché ha criticato nel corso di una sua lezione il ramadan islamico, definendolo assurdo. Non gli è stato neppure consentito di difendersi , presentando le sue controdeduzioni, come sancisce la legge. In più e’ stato anche deferito dalla sua preside alla commissione regionale del Miur per verificarne l’idoneità all’insegnamento . Un provvedimento molto grave che potrebbe far pensare a certi trattamenti a cui erano sottoposti i dissidenti in URSS, anche se il paragone appare francamente un po’ forzato, ma non del tutto infondato. Il vittimismo per il vittimismo non è mai di per sè accettabile, anche se d’istinto ho espresso subito la mia solidarietà al professore soprattutto per il silenzio che circonda il suo caso che merita tuttavia un approfondimento e una serie di riflessioni che vanno oltre il fatto specifico. Stiamo parlando di un professore di diritto e forse il docente ha debordato, dando quel giudizio. I digiuni islamici o cattolici che siano, non appartengono alla sfera delle discipline giuridiche, ma a quelle dell’etica religiosa. Due cose totalmente diverse perché il non rispettare una legge può essere un reato, il non rispettare un dettame religioso è considerato un peccato o comunque una mancanza più o meno grave sotto un profilo etico. Paradossalmente solo nei paesi islamici la legge dello Stato coincide con quella del Corano. Il mondo occidentale si fonda invece proprio su una netta distinzione tra etica e diritto.
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La presenza di una studentessa islamica nella classe doveva indurre il professore al rispetto. Al rispetto e non all’opportunismo autocensorio-sia chiaro- per evitare eventuali,possibili reazioni.Da quello che si sa, il professore e’ abbastanza integralista ed è amico di Magdi Cristiano Allam ,l’islamico convertito al cattolicesimo che lo ha subito difeso e che da convertito tende sicuramente ad estremizzare,come succede spesso ai convertiti,tutte le situazioni.Chi ritiene di essere passato dalle tenebre alla luce,dall’errore alla verità,non riesce più a cogliere la tonalità del grigio,ma solo quella del nero e del bianco. Chi scrive ha difeso la pratica natalizia del presepio nelle scuole,ma non ha difeso la presenza del Crocifisso nelle aule perché esso è stato trasformato riprovevolmente in un segno che divide.Il presepio fa parte di una tradizione anche laica, perché il Natale viene festeggiato anche dai non credenti. Il Crocifisso(pensiamo alle Crociate o alle conquiste spagnole nel Sud America) è stato usato non sempre per fini di pace,anche se di fronte al Cristo in croce chiunque abbia un po’ di sensibilità non può non essere colpito dalla morte orrenda di un uomo verso cui non si può non sentire-al di là della fede – non solo un rispetto senza riserve,ma soprattutto sentimenti che trascendono ogni visione di parte e toccano i valori più intimi del nostro essere uomini. Anche Natalia Ginzburg difese il Crocifisso con argomentazioni che dovrebbero far riflettere.E il mondo dell’arte è così permeato dalla figura di Cristo che nessun laicismo può disconoscere.
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I laici liberali vogliono la separazione tra Stato e Chiesa e ritengono che la scuola statale debba essere di tutti, senza eccezioni. Quindi la scuola non può discriminare nessuno. E’ la libertà nella scuola di cui parlava Bobbio, diversa dalla libertà di scuola , di cui parlano i cattolici. Ma proprio questo principio non può escludere a priori nessuno, anche il vecchio professore che esprime un giudizio in una classe quinta di un istituto superiore in provincia di Milano. Cioè di fronte a dei maggiorenni. E’ un particolare che non va sottovalutato. Non si possono prendere provvedimenti punitivi contro di lui, a meno di colpire nello stesso modo i tanti docenti di storia, di filosofia, di lettere, ma anche di scienze, che manifestano sistematicamente il loro rifiuto più totale del Cristianesimo e predicano l’ateismo come scelta di vita o sottolineano costantemente la banalità del Cristianesimo , considerato come lo definiva Voltaire, ”l’infame” a cui ascrivere l’intolleranza e lo stesso arretramento della civiltà rispetto al mondo classico. L’odio anticristiano è più presente nella scuola italiana di quello che si possa pensare. La religione stessa, al di là del Cristianesimo è considerata una sorta di superstizione che opprime l’umanità , come la consideravano Lucrezio e tanti altri. Lo stesso richiamo a Nietzsche è un riferimento al suo anticristianesimo. Anzi, la sua riscoperta è dovuta anche se non soprattutto alla sua ribellione anticristiana.
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Molti marxisti hanno abbracciato il laicismo come nuova fede, una sorta di surrogato della vecchia ideologia condannata dalla storia ed ostentano un’intolleranza anticristiana evidente, anzi spesso orgogliosa. Una sorta di superiorità intellettuale rispetto a chi crede. Persino Eugenio Scalfari si è accorto che l’ateismo porta a posizioni assolutistiche e intolleranti :si definisce infatti non credente ,ma rifiuta di considerarsi ateo. I laici liberali sono per una scuola che rispetti ogni religione perché la libertà ,come diceva Nicola Matteucci, trova le sue radici storiche proprio nella libertà religiosa. Ma in gioco c’è anche la libertà di espressione più in generale ,garantita dalla Costituzione. Guai se bastasse la protesta di un’allieva islamica per far sospendere un professore e soprattutto a far mettere in forse la sua idoneità all’insegnamento. Ci metteremmo in un pericoloso vicolo cieco. Certo, va sempre rispettato il principio della libertà di apprendimento ,ma deve valere anche quello della libertà di insegnamento garantita dalla Costituzione e spessa non sufficientemente tutelata a partire dal ’68,nell’eterno ’68 italiano. Le due libertà si conciliano con il buon senso e il reciproco rispetto . L’allieva non era certo condizionata dal professore che ha avuto per cinque anni: non si è alzata in piedi al suo ingresso, adducendo proprio il fatto di essere affaticata dal digiuno praticato durante il ramadan. L’allieva islamica non si doveva sentire offesa così come gli studenti cattolici non possono impedire agli atei di insegnare.
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La circolazione delle idee fa la buona scuola ,l’ intolleranza impedisce invece un clima didattico adeguato. Il professore di Corsico forse doveva astenersi da quella valutazione personale, ma la preside che lo ha colpito, ha sbagliato gravemente perché non è suo compito sanzionare ,ma semmai mediare,specie in una scuola come quella che dirige. Compito del dirigente scolastico è garantire le regole di una convivenza civile, evitando, se possibile, il conflitto all’interno dell’istituzione scolastica. Essere forti con i deboli e deboli con i forti non è mai una scelta giusta. Ridurre a fatto burocratico un conflitto di idee non è mai segno di grande intelligenza. Un giudizio-giusto o sbagliato che sia- sul ramadan non dimostra certamente l’inadeguatezza del docente, semmai la sua parzialità. Ma quanti sono stati i professori che fiancheggiarono le Br e che nessuno sanziono’ ? Quanti sono gli insegnanti che hanno intruppato ideologicamente greggi di allievi? I cattivi maestri sono loro, non il vecchio professore di Corsico punito per un’ opinione magari fuori posto, ma che, certamente, non lede nessun diritto.
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Smog: “Un confronto tra Torino, Milano e Genova”
E’ quanto propone Daniela Ruffino (FI), vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte
“Un confronto costante tra Torino, Milano e Genova per individuare strategie comuni nella lotta all’inquinamento atmosferico”.
E’ quanto propone Daniela Ruffino (FI), vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte, anche in relazione alla recente notizia dell’acquisizione, da parte della procura della Repubblica di Torino, per il reato di inquinamento ambientale, delle procedure della Commissione europea nei confronti dell’Italia sugli sforamenti delle polveri sottili Pm 10 nelle regioni del Nord.
“E’ fondamentale il raffronto già esistente tra le Regioni della pianura padana, grazie all’Accordo di bacino padano, per far fronte alle problematiche dello smog, ma i tre grandi capoluoghi di Piemonte, Liguria e Lombardia rappresentano certamente punti cruciali nella produzione di polveri sottili nei territori delle rispettive aree metropolitane. Per questo motivo – osserva la vicepresidente dell’Assemblea piemontese – sarebbe opportuno che la sindaca Appendino, che ha già visto in passato il sindaco di Milano e nei giorni scorsi quello di Genova – si facesse promotrice di nuovi incontri per discutere in particolare della questione ambientale”.
“Il problema dello smog va infatti affrontato su larga scala territoriale – conclude Ruffino – e la collaborazione tra le tre città metropolitane potrebbe dare positivi riscontri, anche attraverso un confronto sulle misure adottate nelle singole realtà urbane sulla limitazione al traffico. Al di là di quanto previsto dall’Accordo tra Regioni, sarà infatti interessante verificare gli effetti delle misure antismog e mettere a confronto le esperienze delle tre città per ottimizzare i risultati”.
E’ morta la mamma di Bea, la bimba malata
E’ morta Stefania Fiorentino, la mamma di Bea, la ‘bambina di pietra’, colpita da una malattia rarissima che sta trasformando il suo corpo in una struttura rigida. A 35 anni, è deceduta per un tumore. Aveva creato la seguitissima pagina Facebook ‘Il Mondo di Bea’ e una onlus per sostenere la bimba e sensibilizzare sui temi della ricerca. I funerali si svolgeranno martedì a Torino, nella chiesa del Santo Volto. Tra i messaggi di cordoglio anche quello di Emma Marrone, di cui Bea è una grande ammiratrice.
Detenuti evasi, prosegue la ricerca
Non sono ancora stati trovati i due detenuti ‘giovani adulti’, cioè già maggiorenni seppur reclusi al minorile ferrante Aporti, che non hanno fatto ritorno nella casa di reclusione dopo un permesso premio e sono evasi. Sono un colombiano di 19 anni e un tunisino di 18. L’Osapp Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria, rinnova l’invito a istituire una commissione parlamentare sulle ” inefficienze di un sistema penitenziario, anche minorile, che non produce sicurezza né recupera alla società civile chi commette reati”.
L’antica Pulcherada
San Mauro Torinese è un comune dalla storia antica il cui nucleo originario è situato sulla sponda destra del Po, lungo l’antica strada che in epoca romana collegava la Porta Pretoria di Augusta Taurinorum ai villaggi limitrofi. Il primo nome dato al paese, del resto, ne testimonia le origini: Pulchra Rada o Pulcherada che dal latino sta a significare “bella spiaggia” o “porto” per la favorevole posizione che aveva sul fiume. Un documento del 991 ricorda invece la fondazione dell’antica abbazia benedettina, la cui unica testimonianza è rappresentata dalla chiesa parrocchiale di Santa Maria di Pulcherada, soprattutto per quanto riguarda gli esterni, mentre gli interni avevano subito diversi mutamenti con il tempo. Nel 2010 il Consorzio di San Luca, in collaborazione con il Comune e la Soprintendenza, decideva di riportare all’originaria veste romanica il catino absidale della chiesa. E i rilievi effettuati sotto la superficie barocca hanno consentito di riportare alla luce uno splendido Cristo Pantocratore a decorazione centrale della volta, unitamente ad altri affreschi, risalente al periodo ottoniano, unico esempio in Piemonte di quel periodo. Per valorizzare questo tesoro artistico è nato nel 2012, inizialmente come gruppo parrocchiale, poi nel 2014 è diventata associazione “La Pulchra
Rada” con l’obiettivo della valorizzazione del patrimonio storico, artistico, socio – culturale e folkloristico di San Mauro Torinese. Presidente ne è Giada Boasso, vice presidente Ginevra Debrevi, segretario Claudio Cericola, tutti giovani dotati di professionalità nei rispettivi settori ed “armati” di grande passione. L’associazione organizza, su prenotazione e seguendo il calendario eventi associativo e comunale (la chiesa, a partire dal periodo napoleonico, è proprietà del Comune di San Mauro Torinese) visite guidate alla scoperta del territorio e della storia dell’antica abbazia benedettina, attività didattiche in collaborazione con gli istituti scolastici cittadini per rendere il patrimonio locale un bene comune per le generazioni future, laboratori con un programma variegato, tenendo conto che Pulcherada è bene bandiera di San Mauro Torinese all’interno della Riserva di Biosfera Mab Unesco.
Massimo Iaretti
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Il senatore Pd Stefano Esposito e il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Civico Osvaldo Napoli avevano sollecitato un intervento e la sindaca Chiara Appendino ora annuncia la convocazione di un “tavolo trasversale entro la fine del mese di agosto per unire tutte le esperienze e le forze politiche che vorranno partecipare, affinché Torino possa ottenere i 10 milioni per la progettazione della linea metropolitana 2, un primo step necessario”. La prima cittadina accoglie l’invito della politica e invita i parlamentari di tutti gli schieramenti politici con lo scopo di non perdere i fondi per il progetto dell’opera. “Da mesi ormai insieme all’assessore Lapietra – commenta la sindaca – lavoriamo per la progettazione preliminare della metro 2 ed è in corso un’ interlocuzione con il ministro Delrio, affinché i 10 milioni destinati a Torino possano essere utilizzati”.
Torinese muore in piscina in Valle d’Aosta
Un uomo di 76 anni, di Torino, è morto per un malore accusato nella piscina di Pré-Saint-Didier, in Alta Valle d’Aosta. Sul posto il 118 con l’elisoccorso ma il medico non ha potuto che constatare la morte . I bagnini hanno cercato di soccorrerlo, anche con massaggio cardiaco e respirazione bocca a bocca. L’anziano si è sentito male pochi secondi dopo essere entrato in acqua.
Cavagnolo in festa per sant’Eusebio
Cavagnolo festeggia Sant’Eusebio con una patronale che alla base ha danze e gastronomia. Per quest’ultima, da domenica 6 a mercoledì 9 agosto i cuochi della pro loco Cavagnolo propongono agnolotti, gnocchi, costine, spiedini, patatine, dalle ore 19. Domenica 6 si balla con Luca Frencia, lunedì 7 c’è la serata caraibica con Jassica Lopez, martedì 8 è la volta di Loris Gallo (dalle 17 alle 19 giostre gratuite al luna park per tutti i bambini residenti sotto i 14 anni e, in serata ancora, basket sull’autoscontro), mercoledì 9 si chiude con Mike e i Simpatici. A fare da contorno ci saranno il banco di beneficenza, al Municipio la mostra di pittura e scultura dell’Associazione Prisma, quella di incisioni a cura di Domenico Siccardi e quella di scultura a cura di Pier Claudio Oddoni. Infine ci sarà anche la mostra di pittura di Piero Zannol, presso la scuola.
Massimo Iaretti
Si stacca cavo del tram, ragazza ferita
Nella notte cavo del tram si è staccato in piazza Vittorio, ferendo allo zigomo una ragazza di passaggio. Numerose le persone che hanno assistito all’incidente nella frequentatissima zona della movida. la giovane è stata trasportata all’ospedale San Giovanni Bosco in codice verde. Il cavo si è abbattuto su un’auto parcheggiata, prima di colpirla al volto. Sono intervenuti i tecnici di Gtt.
(foto: il Torinese)