Il settore è ancora importante e va difeso.
Le dimissioni di Tavares l’ex ad di Stellantis e la crisi che sta toccando pesantemente la Wolkswagen possono essere l’occasione per rivedere la politica europea fallimentare degli ultimi anni nel settore. Mi auguro che vi sia responsabilità da parte di tanti che in questi anni hanno sbagliato scelte e giudizi. Ne va del nostro lavoro e delle nostre aziende. Stamane su La Stampa viene rivalutato molto Marchionne che non voleva scommettere tutto sull’auto elettrica.
Premesso che il settore auto altrimenti chiamato la “fabbrica delle fabbriche” perche le migliaia di componenti di cui si compone l’auto viene prodotta da migliaia di aziende che insieme e con i concessionari di vendita e le decine di migliaia di officine meccaniche e carrozzerie compongono il grande sistema dell’automotive.
Il settore dell’auto ha trainato la ripresa industriale , economica e sociale della Europa occidentale semidistrutta dalla seconda guerra mondiale creando migliaia di aziende dell’indotto . Il 30% del sistema automotive italiano ad esempio è in Piemonte dove 125 anni fa nacque la FIAT.
Torino , la città più bombardata, ha avuto il suo rilancio grazie al settore auto e alla costruzione di una rete di autostrade e trafori autostradali importantissimi. Il settore ha generato un sistema di ricerca importante tanto è vero che tutti gli esperti e i grandi politici del dopoguerra hanno sempre difeso il centro Ricerche della FIAT e il sistema ingegneristico dell’indotto .
Come tutti i settori il destino delle aziende dipende moltissimo dalla qualità dei suoi manager e dagli imput degli azionisti. Noi abbiamo pagato tantissimo l’errore di Gianni Agnelli di puntare su Romiti mandando a casa Vittorio GHIDELLA che aveva portato la Fiat ad essere la prima per quota di mercato in Europa.
La crisi di oggi nasce dalla scellerata decisione europea (votata dal PD e appoggiata da Lorusso) di puntare tutto e solo sull’auto elettrica. La riduzione per non dire il blocco delle vendite delle auto tradizionali sta creando effetti pesantissimi sui produttori a partire dalla Wolsfagen ma anche in Stellantis e nelle aziende dell’indotto . Difficoltà già emerse in alcune aziende e altre che cui vengono annullati ordini importanti.
Qui si paga anche la incompetenza industriale di tanti politici .
Ricordo che nell’ultima Legge di Bilancio di Draghi non vi era un euro per il settore. Nessuno disse nulla, partiti e sindacati. L’unico che si mosse fu il sottoscritto e dalla mia proposta assorbita dalla Mozione Molinari nacque il fondo di 8,7 miliardi . Quei fondi sono stati utilizzati per gli incentivi all’acquisto e sono serviti a sostenere un po’ la produzione. Nessuno che abbia detto grazie e me e all’on. Molinari. Anzi qualcuno recentemente ha criticato gli incentivi salvo strillare due minuti dopo perché il Governo che non ha molti fondi a disposizione per la Legge di Bilancio li ha ridotti.
Nel febbraio del 2022 ceci stampare un manifesto : “Difendere il settore Auto come abbiamo Difeso la TAV.
Tavares che era stato molto duro sui costi delle aziende italiane non ha saputo trovare un accordo con il Ministro Urso che per la prima volta era disponibile a impiegare i soldi del fondo auto a patto che si aumentasse la produzione di auto in Italia, unico modo per difendere il settore dell’indotto.
Le dimissioni di Tavares e le decisioni della Wolsfagen riaprono i discorsi sul futuro del settore auto e ora mi auguro che ci sia un grande senso di responsabilità da parte di tutti perché Torino è il Paese si giocano moltissimo .
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Mino GIACHINO
SITAV SILAVORO
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