Riceviamo e pubblichiamo la dichiarazione del Segretario Generale del SIULP di Torino Eugenio Bravo
La situazione dell’organico della Polizia di Torino è allarmante, dichiara il Segretario del Siulp Eugenio BRAVO. Far fronte ai sempre più impellenti servizi di ordine pubblico, TAV in testa, all’attività di polizia giudiziaria, info investigativa e antiterrorismo nonché al controllo del territorio, unitamente a tutte le incombenze di carattere amministrativo e burocratico proprie degli Uffici di Polizia (passaporti, porto d’armi, autorizzazioni ecc.) con un organico ridotto al lumicino, da qui a poco tempo potrebbe produrre seri effetti negativi sull’efficienza operativa. I poliziotti sono già adesso impiegati in doppi turni di lavoro per assolvere al loro indispensabile compito diretto a garantire la sicurezza, rinunciando molto spesso a giorni di riposo a ferie e con molte ore di lavoro straordinario retribuite a data da destinarsi.
Sappiamo perfettamente, continua Eugenio Bravo, il grande impegno del Signor Capo della Polizia per rimpinguare gli organici della Polizia di Stato, falcidiati da una irresponsabile scelta politica portata avanti negli ultimi decenni.
Sappiamo altresì, le grandi difficoltà dei Questori che devono rispondere alle esigenze dei servizi di polizia, con organici spesso numericamente inadeguati. Ma contare solo sulla disponibilità e il sacrificio dei sempre meno poliziotti, oltre ad essere improponibile sarebbe altresì controproducente. A questo si deve aggiungere la criticità e il pericolo diffuso dal coronavirus che ha costretto inesorabilmente a rinviare sine die tutte le fasi concorsuali per l’accesso in polizia di giovani cittadini. Se non si metterà in atto una lungimirante strategia in grado di far fronte a queste carenze, magari anche protraendo lo scorrimento delle graduatorie del concorso per agenti, (atteso il procrastinarsi dello stato di emergenza) accelerando comunque le indispensabili assunzioni, la condizione lavorativa dei poliziotti, in particolare della metropolitana torinese, diventerà insostenibile. I pochi poliziotti che rimarranno insieme all’elevata età anagrafica, sebbene importante ai fini della professionalità acquisita, ma non esattamente appropriata per svolgere attività estremamente operative, rischia di indirizzate la sicurezza su una china pericolosa.
Siamo fiduciosi che la responsabilità e la competenza dell’apparato ministeriale saprà rispondere a queste necessarie esigenze che il Siulp di Torino non può più sottacere nell’interesse della sicurezza dei cittadini e dei lavoratori di polizia.
Eugenio Bravo
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