È quindi intervenuto Sergio Chiamparino (Pd), ironizzando che “con questa logica tutto ciò che succede di buono è merito di Cirio e il male è tutta colpa di chi l’ha preceduto: osservo solo che quando sono diventato presidente c’erano 7,5 miliardi di debiti su un bilancio complessivo di 11,5. Era una situazione da fallimento, come disse l’assessore di centrodestra Monferrino, siamo riusciti a venirne fuori”.
Silvio Magliano (Moderati) ha espresso poi la necessità di “capire se questi 90 milioni, invece di 200, lasceranno inalterate le tempistiche di pagamento fornitori. Questa è una Regione dove sono saltate tante aziende che lavoravano col pubblico”.
E Sarah Disabato (M5s): “Abbiamo sentito in Commissione le dichiarazioni fugaci dell’assessore sull’impugnativa dell’articolo 8 della legge di Bilancio. Oggi ci sono interlocuzioni con il governo, ma sono tardive. Avrebbero dovuto parlarsi prima”.
Diego Sarno (Pd), ha sostenuto infine che “sottraendo quelle risorse alla sanità e spalmandole, il meccanismo mette sempre più in difficoltà i fornitori. Avendo meno risorse per, attenderanno di più”.
Nella replica Tronzano ha ribadito che “non si tolgono soldi alla Sanità e non è corretto fare del facile allarmismo. Riteniamo di avere ragione sul punto, i tempi di pagamento dei fornitori sono in regola, quindi possiamo spalmare in più anni la costituzione di questo fondo. Siamo disposti ad andare di fronte alla Corte costituzionale perché eventualmente dirima la questione”.