A 100 anni dall’inaugurazione della prima arteria italiana
- Convegno all’Unione Industriali Torino su storia, presente e futuro dei trasporti italiani
- Presentato il progetto di un laboratorio permanente sulle infrastrutture stradali e non solo, il primo think tank sui temi della logistica e dei trasporti da Piemonte, Liguria, Veneto fino all’Europa
- Paolo Manzone, autore del libro che dà il titolo al convegno aprirà il suo “cantiere” anche a studenti superiori e dell’università insieme al prof. Franco Gaboardi (Unito): “Vogliamo portare l’occupazione dei neolaureati da 67 a 80%” attraverso progetti di formazione ‘sul campo’ e contatto diretto con imprese e lavoro”
Torino, 27 ottobre 2022 – Comprendere la macchina burocratica che gestisce la rete autostradale italiana e migliorarla anche in chiave europea è l’ambizioso obiettivo degli organizzatori del convegno dal titolo “Fenomeno autostrade: tra vincoli e svincoli” svoltosi oggi, giovedì 27 ottobre alle ore 17,30 nella Sala Piemonte all’Unione Industriali Torino, in via Fanti 17 in collaborazione con Autostrada dei Fiori. Tra gli scopi principali c’è la volontà di aumentare l’occupazione dei neolaureati e le opportunità di crescita professionale degli studenti anche attraverso un laboratorio permanente che sappia far dialogare imprese e giovani alla ricerca di lavoro: il primo think tank sui temi della logistica e dei trasporti.
L’anno che sancisce il rapporto tra Stato e infrastrutture stradali come lo intendiamo oggi è il 1921. La prima autostrada italiana è stata inaugurata nel 1924: era la Milano-Laghi, l’attuale A8 e in quegli anni veniva chiusa al traffico la notte, in quanto non c’erano le esigenze di traffico attuali. Altre importanti strade di collegamento rapido sorsero nel decennio successivo lungo il triangolo economico del nord: dalla Torino-Milano (1932) alla Genova-Serravalle (1935).
“Fino al 1975, l’Italia era tra i primi 4 paesi europei per sviluppo della rete autostradale, un prestigio che si è andato a perdere nel corso del tempo – dichiara Paolo Manzone, autore del libro ‘Fenomenologia delle autostrade italiane: vincoli e svincoli’, presentato oggi nella sua nuova edizione, da cui è nata l’idea dell’incontro e del laboratorio permanente –. Conoscere la storia e il presente per migliorare il futuro, tenendo conto delle esigenze, sempre nuove, nel mondo dei trasporti è il punto di partenza della nostra ricerca e aprire questo ‘cantiere’ agli studenti e alle imprese coinvolte è il contributo che vogliamo fornire insieme al mio staff”.
Nell’incontro all’Unione Industriali si è analizzato lo stato di salute delle infrastrutture stradali, in particolare nel Nord-Ovest, tentando di tracciare gli scenari futuri delle arterie autostradali anche alla luce delle necessità, sempre maggiori, legate alla logistica portuale – Genova, Savona e Trieste -, e ai rapporti economici tra il Piemonte e la Liguria. Un convegno, un libro e ora anche per coinvolgere istituzioni, addetti ai lavori insieme a scuole e università come dimostrato dalla presenza di una settantina di studenti del corso di Laurea in Economia e Statistica per le organizzazioni (Unito) tra il pubblico presente oggi all’Unione Industriali.
“L’incontro di oggi è un primo passo verso il progetto di collaborazione tra imprese, scuola e università per sensibilizzare e informare, studenti e imprenditori, sui temi collegati alle nostre autostrade – spiegano gli organizzatori Paolo Manzone e il professor Franco Gaboardi, docente di Diritto ed Economia e Contabilità Pubblica presso il Dipartimento di Economia e Statistica Cognetti de Martiis e il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Torino – intendiamo ampliare l’attuale piano di ricerca con un nuovo progetto che si occuperà dell’intero sistema viario che collega i porti del mar Ligure al resto d’Europa, creando un’unica grande rete di scambi e collaborazioni tra gli utenti dei percorsi di terra e di mare: un sistema di cooperazione che si baserà principalmente sull’informazione e l’interrelazione, un vero e proprio think tank su logistica e trasporti”.
“Tra gli obiettivi principali – conclude Gaboardi – c’è il desiderio di contribuire ad aumentare le opportunità di lavoro e formazione di studenti e neolaureati, portando l’occupazione media dal circa il 67 all’80% dei giovani, proprio come nel caso di quelli presenti qui oggi, primi beneficiari del progetto”.
Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE