Settembre 2018- Pagina 40

Il patrimonio naturalistico fa vincere il turismo

La stagione turistica estiva in Piemonte, grazie soprattutto al patrimonio naturalistico come meta e agli stranieri in aumento a Torino del +4% , ha dato buoni risultati. Solo una frenata all’avvio, a causa del tempo sfavorevole, immediatamente recuperata dall’ andamento del resto dell’estate. Soddisfatta  l’assessora al Turismo e Cultura del Piemonte, Antonella Parigi: “La Regione è impegnata con importanti investimenti, con particolare riguardo al cicloturismo e agli impianti di risalita. Il tutto unito a un ricco calendario di eventi e festival. L’offerta sempre più ricca e capace di attrarre visitatori fino a tutto settembre è frutto di un importante lavoro di destagionalizzazione che intende fare del Piemonte una meta attrattiva tutto l’anno”.

Bricherasio, torna il Giro podistico del Belvedere

Nella serata di venerdì 7 settembre a Bricherasio è in programma la quindicesima edizione del Giro podistico del Belvedere, terza prova del Poker di Bricherasio, un calendario di iniziative che gli organizzatori locali hanno inserito nel circuito dedicato alle società giovanili e alle scolaresche e nel circuito UISP del Pinerolese e Valle Infernotto. 

Le manifestazioni organizzate a Bricherasio sono patrocinate dalla Città Metropolitana di Torino e hanno carattere non competitivo e promozionale per le categorie giovanili. Il Giro podistico del Belvedere è parte integrante del progetto “Cammina e corri con l’AVIS“, che ha come scopo la promozione della donazione del sangue e dell’attività motoria ludico-sportiva.  La corsa podistica è uno dei numerosissimi eventi che segnano ogni anno la fine dell’estate a Bricherasio e culminano con la Sagra dell’Uva di sabato 29 e domenica 30 settembre. L’organizzazione tecnica è curata dall’Atletica Val Pellice, con la collaborazione della Podistica None, della Ciclistica Brike Bike, del Motoclub Edelweiss e dell’Atletica I.C. Caffaro. Il programma propone anche la corsa non competitiva “CanCamminiamo”, per coloro che amano correre o camminare con i loro amici a quattro zampe. E’ confermata anche la sezione walking-camminata, con percorrenze di 6,2 e di 3,1 Km.  Il programma della manifestazione prevede per le 18,55 la partenza della gara non competitiva per camminatori, fitwalkers e nordicwalkers, mentre alle 18,57 partirà la “Cancamminiamo” di 3,1 Km e alle 19 la gara per le categorie Esordienti, valida come prova per l’assegnazione della Coppa Uisp Piemonte. La corsa podistica non competitiva di 6,2 Km (due giri del percorso) partirà alle 19,20, mentre alle 19,25 prenderà il via la gara per Ragazzi e Cadetti valida come prova della Coppa Uisp Piemonte Giovanile.Il percorso si snoda per un quarto della sua lunghezza su sterrato. Inizia e termina al centro polivalente di piazza Don Morero e attraversa nei due sensi il centro storico, per raccordarsi alla parte che si snoda sulla collina del Castello, ove sorgono la torretta del Belvedere e la chiesa dedicata alla Madonna. Il tracciato comprende brevi salite e discese, tocca vigneti, frutteti e il lavatoio coperto dell’800, fiancheggiando anche una parte del canale comunale. Sulla collina, considerata un tempo sito strategico militare, sorgeva un tempo una cittadella fortificata, più volte distrutta e ricostruita. Contesa da francesi, spagnoli e sabaudi, la cittadella venne definitivamente distrutta dall’esercito del Duca di Savoia nel 1594, dopo un lungo assedio agli occupanti francesi.  Le iscrizioni al Giro del Belvedere sono possibili entro mercoledì 5 settembre per concorrere alla classifica dei gruppi più numerosi. La richiesta di iscrizione deve essere inviata all’indirizzo e-mail merlo_claudio@yahoo.it o spedita al numero di fax 0121-598403, indicando il nominativo del gruppo e l’anno nascita per gli atleti per le categorie giovanili. Ci si può anche iscrivere presso il negozio MC Running di via Lequio 62 a Bricherasio (telefono 0121-377478) o alla tabaccheria di piazza Santa Maria 10. Sono anche possibili iscrizioni sul posto sino a 20 minuti prima della partenza. Le quote di partecipazione sono di 6 Euro per gli adulti, 4 per le categorie giovanili e 8 Euro per la “Cancamminiamo”.

“Scegli il tuo quartiere – Mirafiori sud”

Casa nel Parco – via Panetti 1 angolo via Artom
 
Partecipazione gratuita. Gradita la conferma di partecipazione telefonando al 347  0444787
 
Ai partecipanti è offerto un leggero apericena Incontro di presentazione del progetto “Scegli il tuo quartiere – Mirafiori Sud”, promosso da un gruppo di commercianti, associazione e abitanti di Mirafiori sud con il supporto della Fondazione della Comunità di Mirafiori, di Mirafiori Social Green e di A.Com.Art e con il patrocinio della Circoscrizione 2 della Città di Torino. Ai partecipanti verrà offerto un leggero apericena
 
“Scegli il tuo quartiere – Mirafiori sud” ha l’obiettivo di promuovere la conoscenza e l’utilizzo da parte degli abitanti delle attività economiche, commerciali e socio-culturali presenti in quartiere. 
 
Se sei un commerciante, un professionista o un artigiano attivo a Mirafiori sud, aderisci fin da ora al progetto “Scegli il tuo quartiere”: per saperne di più consulta il link www.fondazionemirafiori.it/scegli-il-tuo-quartiere o telefona al 347 0444787.  
Se sei un abitante di Mirafiori sud, fai passaparola con i tuoi amici, familiari e vicini di casa e invita i tuoi commercianti, artigiani e professionisti di fiducia ad aderire al progetto “Scegli il tuo quartiere”.  
Diventa protagonista dello sviluppo di Mirafiori sud e cogli insieme a noi la sfida per rendere Mirafiori sud più vivace!

Aicad, un cane a guardia del tuo diabete

I cani hanno proprietà e capacità riconosciute da molti anni, anche dalla scienza che studia l’interazione tra animali ed il relativo beneficio psicofisico nell’essere umano. I cani d’allerta per persone che soffrono di diabete sono cani d’assistenza che riconoscono per tempo i sintomi di un’ipoglicemia e iperglicemia (valori bassi e alti livelli di zucchero nel sangue) e possono svolgere svariate attività a favore della persona che accompagnano come:

• Riconoscere i sintomi di un’ipoglicemia o iperglicemia e allarmare la persona affetta da 

diabete tramite una serie di segnali appresi, o nel caso di bambini, allertare i genitori sia di notte sia di giorno (specifico Programma Famiglia per allerta diabetica pediatrica e giovanile) • Andare a prendere, su comando, il misuratore glicemico (glucometro), zucchero d’uva (succo, Coca-Cola, ecc.) o anche la siringa d’emergenza (HypoKit) • Azionare l’interruttore della luce o un pulsante d’emergenza appositamente installato per persone che vivono da sole in modo da chiamare aiuto in caso di ipoglicemia grave • Essere un amico assolutamente fedele e trasmettere maggior sicurezza riguardo all’ipoglicemia (ad es. per genitori di bambini diabetici, in caso di disturbi percettivi o paura legati all’ipoglicemia oppure in caso di malattie avanzate correlate come la retinopatia) • Imparare dei compiti ben precisi adattati ai bisogni della persona diabetica, come aprire le porte… un cane giusto per la persona giusta, un team per tutta la vita! La preparazione del cane è lunga e particolare, tale che questa disciplina non si può comparare a nessun altra disciplina cinofila al momento utilizzata. Il protocollo che AICAD ha adottato per l’addestramento, arriva dagli USA, dal coach Debby Kay che negli anni, ha sviluppato un’esclusiva esperienza nel settore della ricerca cinofila in ambito medicale. Paolo Incontri formato professionalmente direttamente da Debby Kay, secondo un serio e approfondito processo addestrativo, secondo le norme guida del D.A.D.A. (Diabetic Alert Dog Alliance), dal 2015 prepara e segue famiglie e cani su tutto il territorio nazionale. La preparazione dei cani, non avviene a cliché, ma ogni caso viene studiato individualmente, anche con il supporto ed il coinvolgimento dei medici diabetologi pediatrici e non, e di altre figure professionali quali psicologi, se fosse richiesto.

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Dal mese di agosto 2018 l’Associazione Italiana Cani Allerta Diabete aps ora è presente con le sue attività di formazione cani d’allerta medicale in ambito diabetico pediatrico, giovanile e adulti presso il Centro Cinofilo Etologico “Porta della Langa” via Langa 96, in località Carrù (CN). La scuola avrà competenze territoriali per il Piemonte, Valle D’Aosta e Liguria. Per informazioni: Paolo Incontri 351 9198 681 responsabile nazionale formazione AICAD aps http://www.aicad-italia.org/

 

“Dopo l’Eclissi”. A Torino torna Proxima

“Per un futuro di cui non avere paura”

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Dopo il successo dell’edizione 2017 torna a Torino il Festival nazionale Proxima, ideato da Sinistra Italiana – Leu. Da martedì 11 a domenica 16 settembre 2018 i Murazzi del Po vedranno alternarsi incontri, dibattiti, workshop, proiezioni all’aperto, teatro e concerti.

Proxima è un festival politico e culturale, uno spazio popolare che per una settimana nel capoluogo piemontese sarà un laboratorio a cielo aperto sulle grandi trasformazioni sociali e tecnologiche in corso, dove ci si confronterà sulla stagione politica che sta vivendo il nostro Paese con l’avanzare minaccioso delle tendenze xenofobe della destra al governo.

Proxima sarà l’occasione per trovare le parole di una sinistra che riprende forza e coraggio nel futuro. Proxima sarà il luogo per individuare percorsi di un progetto di trasformazione e di soluzioni per un futuro diverso. Moltissimi gli appuntamenti che si alterneranno durante le giornale di Proxima, con tantissimi ospiti presenti. Delle tante adesioni, tra gli artisti ne anticipiamo due: mercoledì 12 settembre l’attore Paolo Rossi porta sul palco “Storie di giorni dispari” insieme a Vincenzo Costantino “Cinaski”; venerdì 14 settembre protagonista del live è Diodato, cantautore che nel 2018 ha partecipato a Sanremo insieme a Roy Paci con il brano “Adesso”. Tra i molti ospiti che prenderanno parte ai dibattiti segnaliamo la partecipazione di Marilena Grassadonia (Presidente delle Famiglie Arcobaleno), Michela Murgia (scrittrice) e Veronica Alfonsi (Proactiva Open Arms). Saranno poi presenti Susanna Camusso (Segretaria Generale Cgil) e Francesca Re David (Segretaria Generale Fiom), Erasmo Palazzotto e Nicola Fratoianni (Deputati Leu). “In un momento in cui le spinte più identitarie e oscurantiste sembrano egemoni, abbiamo più che mai bisogno di tante forme di opposizione civile e politica” – dichiara Marco Grimaldi, segretario regionale Sinistra italiana e organizzatore del Festival.

Turchia e Russia sempre più vicine

FOCUS INTERNAZIONALE di Filippo Re

Ha già un piede fuori dalla Nato la Turchia, come sostengono diversi osservatori politici e militari? Siamo alla vigilia di un colossale sconvolgimento della struttura dell’Alleanza Atlantica che lascerebbe scoperto il suo fianco sud-orientale finora protetto dalla potenza anatolica? Lo zar di Mosca, già presente e forte in Siria e nel Mediterraneo orientale, ne approfitterebbe subito per colmare il vuoto strategico-militare che si aprirebbe Asia Minore e per rafforzare l’alleanza con il sultano di Ankara. Le tensioni crescenti tra i turchi e gli americani si sono spostate dal piano politico-diplomatico a quello militare. I toni sempre più accesi nel braccio di ferro tra Erdogan e Trump hanno convinto Mosca a vendere ai turchi i sofisticati missili anti-aerei S-400 ( i primi arriveranno all’inizio del 2019)) che mettono in forte imbarazzo i vertici della Nato e costringono Washington a rivedere la consegna ad Ankara dei caccia F-35 promessi tempo fa dal Pentagono. Ma russi e turchi sono così stretti amici e alleati da frantumare un pezzo vitale della Nato, cambiare gli equilibri mondiali e avviare una nuova era nelle relazioni internazionali est-ovest? Siamo forse arrivati a un bivio. “Un tempo, ha scritto Bernard Henri Levy, ci si interrogava sull’opportunità di far entrare o meno la Turchia in Europa. Ma quel giorno il nuovo problema da porsi sarà se non diventi opportuno di farla uscire dalla Nato”. Se l’Organizzazione atlantica ha seri problemi al suo interno con un pilastro importante che diventa una semi-dittatura, si allontana dall’Occidente, scappa a Oriente e si avvicina a quelle potenze che ha combattuto per secoli, la Russia e la Persia, non è detto che il patto trilaterale Mosca-Ankara-Teheran sia così forte come sembra. Ne sapremo qualcosa di più il 7 settembre quando Putin, Erdogan e l’iraniano Rouhani si incontreranno nella capitale iraniana per fare il punto sulla situazione nella provincia di Idlib, teatro di un’ offensiva congiunta siro-russo-iraniana per cacciare dalla città gli insorti filo-turchi e milizie qaediste. La guerra siriana infatti non è ancora del tutto finita e rischia di compromettere le relazioni proprio tra questi tre Stati che nel Levante hanno creato una triplice alleanza per contrastare i piani degli americani, delle monarchie del Golfo guidate dall’Arabia Saudita e dagli israeliani in chiave anti-iraniana.

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L’alleanza di Astana, di Sochi e di Ankara tra i tre grandi imperi del passato mostra preoccupanti scricchiolii quando si entra nel vivo delle questioni da trattare, dalla situazione nel Siraq allo scontro politico con Riad e ai rapporti sempre più tesi con l’Occidente. Tra sorrisi e strette di mano, attriti e divergenze, Putin, Erdogan e Rouhani proseguono lungo la strada tracciata nelle steppe asiatiche ben sapendo che dovranno scendere a delicati compromessi quando i nodi siriani verranno al pettine. Tra turchi e russi e tra turchi e iraniani i dissidi non mancano. L’intesa tra lo zar e il sultano anatolico è in questo periodo molto robusta se pensiamo che solo tre anni fa i due Paesi rischiarono uno scontro armato dopo l’abbattimento di un jet russo da parte dei turchi al confine con la Siria. Poi scoppiò la pace e oggi Putin cerca di dare una mano a Erdogan in forte difficoltà sul piano economico e finanziario dopo il crollo della lira turca e il drastico rialzo dell’inflazione. Ma sulla Siria è scontro. Il presidente russo, alleato di Bashar el Assad e vincitore della guerra siriana, pretende che i militari di Ankara se ne vadano dalla provincia di Idlib, ancora in mano alle milizie filo-turche e ai reparti inviati da Erdogan, per consentire alle truppe di Damasco di occupare l’ultima enclave ribelle. Motivi di preoccupazione non mancano neppure nella regione curdo-siriana attorno alle città di Afrin e di Manbij occupate dai carri armati turchi che si trovano a poca distanza da basi militari russe e americane. Se ne andranno i soldati della Mezzaluna da queste zone senza guastare l’intesa con russi e iraniani la cui presenza militare è sempre più ampia nel teatro siriano? La crisi turca frenerà le folli ed eccessive ambizioni dell’uomo forte di Ankara? In difficoltà sul piano interno, Erdogan viene soccorso dai russi e dall’emiro del Qatar che, con un atto dovuto, ha staccato un assegno di 15 miliardi di dollari per aiutare il suo alleato turco che un anno fa si schierò a difesa di Doha isolata economicamente dall’Arabia Saudita e dagli altri Paesi sunniti del Golfo per le sue posizioni filo-iraniane. Reggerà la triplice intesa per pacificare la Siria insieme agli sforzi dell’Onu che sembra però scavalcata dalle potenze direttamente coinvolte nel conflitto? Si direbbe quasi che il patto tra Ankara e Mosca e l’asse tra Ankara e Teheran risultano deboli e perfino eccessivi se guardiamo al passato. Nella Storia troviamo spesso gli elementi per capire ciò che accade oggi e proprio gli eventi dei secoli scorsi ci ricordano che le relazioni tra questi tre antichi imperi sono state molto più bellicose che collaborative e pacifiche. I sultani del Bosforo, gli zar russi e i persiani si sono confrontati e scontrati per lungo tempo sullo scacchiere tra l’Europa e l’Asia e si contendono tuttora il dominio sull’Oriente. A partire da Ivan IV “il Terribile” zar e sultani si sono combattuti in una decina di guerre tra il Cinquecento e il Novecento e tragici eventi restano scolpiti nella memoria storica turca, russa e iraniana. Come la battaglia di Caldiran del 1514 quando il sultano Selim I sterminò decine di migliaia di sciiti persiani della dinastia Safavide oppure quando furono i persiani a devastare e bruciare l’intera Anatolia mettendo a rischio la sopravvivenza stessa della potenza turca. I Safavidi divennero per tre secoli i nemici più temibili sul confine orientale dell’Impero ottomano. Le atrocità compiute su entrambi i fronti sono rimaste impresse nella storia delle due nazioni che per centinaia di anni hanno cercato di distruggersi a vicenda. Si odiavano, come da sempre si odiano sunniti e sciiti. Sta di fatto che solo nel giugno 2002 un presidente della Mezzaluna si è recato in visita ufficiale nella Repubblica islamica degli ayatollah. Fu Ahmet Sezer che è stato anche il primo capo di Stato turco a recarsi a Tabriz in tre secoli. Nonostante le posizioni siano state spesso diverse sul Medio Oriente e sullo scenario mondiale, ultimamente tra i due Paesi c’è stato un sostanziale riavvicinamento. Il viaggio di Erdogan in Iran nell’ottobre dello scorso anno per fare il punto sulla crisi siriana e sulle questioni regionali è stato un evento di grande importanza nella geopolitica mediorientale. Il confronto tra russi, turchi e iraniani prosegue nel terzo millennio ed è la chiave di lettura per mettere a fuoco quel che accade oggi nel Levante e in Medio Oriente.

 

dal settimanale “La Voce e il Tempo”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Moda etica, rispettare la natura senza rinunciare allo stile

Capi belli ed eleganti, abiti ed accessori all’ultima moda nel rispetto dell’ ambiente e degli animali, ovvero di tutte quelle unità ecologiche il cui benessere dipende anche dai nostri comportamenti. Oggi si può, finalmente possiamo scegliere di acquistare consapevolmente, possiamo vestirci senza danneggiare la natura. Sono sempre più numerosi gli stilisti e le case di moda che decidono di investire in materie prime alternative per soddisfare nuove generazioni di consumatori, un pubblico sempre più cosciente e attento nelle scelte d’acquisto, più riguardoso nei confronti degli ecosistemi e determinato a sostenere attivamente il nostro pianeta. Materie prime ricavate dagli scarti agricoli, valorizzazione di rifiuti vegetali come la mela, l’ananas o il cocco con cui produrre delle deliziose e stilosissime scarpe, borse eleganti ricavate da un fungo, il phellinus elipsoideus , che ha dato vita al Muskin una pelle scamosciata, atossica e idrorepellente, vegetale al cento per cento. Che dire poi del vino che con i suoi scarti – semi e bucce – è in grado di creare tessuti di alta qualità e delle arance capaci produrre un tessuto simile alla seta. E’ straordinario come in questo settore si sia andati avanti, come e quanto si sia compreso che la produzione e il conseguente consumo etico siano il solo futuro possibile, che il tempo avvenire dovrà essere caratterizzato da una maggiore responsabilità ecologica e che non è più possibile continuare a sfruttare la terra ed i suoi abitanti in maniera sconsiderata. Possiamo e dobbiamo fare di più, ma basti sapere intanto che già da qualche anno, in base alla Relazione sullo Stato della Green Economy in Italia e in Europa, il nostro paese, secondo alcuni indicatori chiave legati a   tematiche fondamentali come emissioni di gas serra, fonti energetiche rinnovabili, eco-innovazione e agricoltura biologica, gode, insieme ad altri importanti stati occidentali, di un’ottima posizione. L’Italia sta lavorando bene dunque, la tendenza ad impiegare comportamenti e azioni ecosostenibili è in aumento, la consapevolezza che economia e ambiente devono viaggiare su un binario parallelo, dove la prima non può più fare a meno di tener conto dell’altro, dove la sostenibilità è irrinunciabile e dove il realizzabile deve essere subordinato al rispetto dell’ambiente, è più forte. E’ molto importante che ognuno di noi, attraverso uno stile di vita eco-orientato, contribuisca al consolidamento di questo risultato e persino al suo miglioramento, è necessario, attraverso comportamenti messi a sistema quotidianamente, contribuire affinché la natura e il mondo animale siano messi a riparo da danni ingenti e irrecuperabili. Lavorando come comunità globale saremo in grado di far vivere le future generazioni in un ambiente migliore, ma cosa più importante gli attori di domani, coloro che erediteranno i benefici del nostro impegno, avranno più consapevolezza e potranno gestire tali problematiche senza commettere gli errori che hanno messo il nostro ecosistema in serio pericolo.

 

Maria La Barbera

 

 

 

 

 

RADICALI, RIFIUTI ABUSIVI: INAMMISSIBILE UTILIZZARE CORSI D’ACQUA COME DISCARICHE A CIELO APERTO

“Come denunciato pubblicamente da un anno, prosegue in alcune aree della collina torinese l’abbandono indiscriminato di rifiuti, anche pericolosi, che sono scaricati illegalmente in quantità assai ingenti, anche nei piccoli corsi d’acqua che solcano la collina”
 
Igor Boni, Coordinatore dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta, oltre ad avere realizzato un reportage fotografico che mostra la gravità della situazione, commenta:

” Tra i Comuni di Castiglione torinese e Gassino torinese sono numerosi i punti di discarica abusiva di rifiuti, buttati a bordo strada, rovesciati in aree a bosco e, ancor peggio, scaricati nelle pertinenze dei corsi d’acqua.  Le amministrazioni comunali, già povere di denaro, sono costrette a spendere soldi per ripulire i rifiuti abbandonati. Sono costi non prevedibili che tolgono risorse al resto dei servizi. Inoltre i rischi di inquinamento delle acque superficiali e del suolo sono molto rilevanti. Esistono tecnologie che con poco costo consentono di individuare colpevoli e ridurre gli eventi criminosi. Oltre alla puntuale verifica dei rifiuti abbandonati illegalmente, nei quali possono essere reperiti utili indizi sulla provenienza, è opportuno installare nelle aree di abbandono foto-trappole (molto più economiche dei classici impianti di videosorveglianza) che inviano le immagini rilevate in tempo reale. Esistono applicazioni che consentono alle guardie ecologiche, operatori del comune, vigili, etc. di fotografare e georeferenziare con un semplice smartphone gli abbandoni rilevati, i dati vengono convogliati direttamente agli uffici comunali, i quali possono gestire nel tempo le segnalazioni registrate. La comunicazione dei nuovi provvedimenti alla cittadinanza, ha l’effetto immediato di dare la percezione del controllo del territorio e consente di individuare alcuni dei responsabili degli illeciti. L’investimento in questi dispositivi, insieme ad una forte campagna di informazione sulle modalità di smaltimento dei rifiuti (spesso gratuite!), ritorna all’amministrazione rapidamente, dato che gli abbandoni diminuiranno così come le spese dello smaltimento. Questi comportamenti sono inammissibili e creano un danno grave all’intera collettività”.

Turismo avanti adagio ma in crescita

Un buon agosto per  l’occupazione delle camere degli hotel  a Torino, cresciuta del 12,6%,  per una media  complessiva del 48 per cento  di stanze. Secondo l’assessore comunale al Turismo Alberto Sacco, scrive l’Ansa,  i dati dell’Osservatorio Turistico Alberghiero della Camera di Commercio sui primi 25 giorni di agosto sono buoni ma da migliorare.  Il campione preso in esame supera il 50% delle strutture. Buoni anche i dati forniti da Airbnb, +26% nella settimana  del 13-20 agosto e +15% dal primo aprile fino al  20 agosto. Boom per le stanze degli hotel  il 25 agosto,  debutto di Ronaldo allo Stadium della Juve, quando l’occupazione è stata del 73,2%. Al calo dei primi mesi dell’anno, segue una crescita del 2,3% a maggio, del 5,1% a giugno e del 7,5% a luglio:  109mila presenze rispetto alle 102mila del 2017.

Angelo Malinverni: i fiori, la Grande Guerra, gli Alpini

Verrà inaugurata sabato 15 settembre, alle 17, presso la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, in piazza Carlo Alberto 3, la mostra «Angelo Malinverni – I fiori, la Grande Guerra, gli Alpini», curata da Angelo Mistrangelo e realizzata con la collaborazione della galleria Berman e il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali

 

Nel centenario della fine della Grande Guerra, la Biblioteca Nazionale celebra questo artista, scrittore, medico e alpino con una rassegna di oltre un centinaio di opere, in cui Malinverni registra le emozioni del fluire dei mesi, delle luci, dei colori di una natura ritrovata, rivisitata, reinterpretata, in rappresentazioni che trovano riscontri all’interno della tradizione pittorica di scuola piemontese di fine Ottocento e dei primi anni del Novecento. Di volta in volta, Malinverni traduce la visione del vero in una raffigurazione dalle cadenze delicate, interiorizzate. Ogni colore, ogni linea, ogni impressione diviene testimonianza di una ricerca che lo ha accompagnato per tutta la vita. L’ampio salone della Biblioteca accoglie l’autore di numerose tavolette rese con un segno che fissa un «Altipiano» e delle betulle, un «Lago montano» e «Il pittore Cavalleri», del 1919, che dipinge davanti allo scenario spettacolare della natura, delle montagne e della luce che illumina alberi e arbusti. Dai «camminamenti» e trincee della prima guerra mondiale a un mazzo di «Rose bianche», si dispiegano le immagini di Malinverni, i ricordi che affiorano alle prime luci dell’alba, gli interni raccolti e arricchiti dalle nature morte o dai mazzi di fiori in un vaso. La retrospettiva permette di entrare in sintonia con una serie di quadri che rivelano la delicatezza delle «Rose avvizzite e mele» o del ritratto di «Maria Rosa» del 1940, in un susseguirsi di paesaggi montani, marine, nature morte, fiori.

Contemporaneamente all’inaugurazione sarà disponibile la ristampa, a 80 anni dalla prima edizione, del libro O luna, O luna, tu me lo dicevi… di Angelo Malinverni, un capolavoro della memorialistica del primo conflitto mondiale. In questo appassionato diario di guerra in prima linea con gli alpini, l’autore racconta episodi della Grande Guerra filtrati da uno spirito poetico con un linguaggio personalissimo e disinvolto. Come asserisce il giornalista Marco Balbi, con questo libro Angelo Malinverni ci ha consegnato una delle testimonianze più sincere, originali e commoventi della letteratura di guerra alpina. Nel catalogo trilingue (italiano, francese e inglese) della mostra, edito come il libro O luna, O luna, tu me lo dicevi… dalla casa editrice torinese AdArte, sono inclusi testi del curatore, di Carla Bertone e di Gianni Oliva.

 

La mostra, con ingresso gratuito, è aperta al pubblico fino al 24 ottobre secondo gli orari della Biblioteca Nazionale: dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 19 e il sabato dalle 8 alle 14.

Biografia di Angelo Malinverni: Angelo Malinverni nasce il 14 febbraio1877 a Torino. L’esperienza della prima guerra mondiale segna una tappa decisiva nella sua vita: si arruola come volontario nel 1915, rifiuta la possibilità di essere assegnato a un ospedale da campo e svolge la sua professione in trincea con gli alpini del Battaglione Ivrea del IV Reggimento. Ferito allo Sleme, durante la degenza realizza numerosi disegni e schizzi con i soldati, le trincee, i reticolati. Grazie alla sua abilità grafica gli viene assegnato il compito di rilevare le posizioni nemiche. Gli viene conferita la Medaglia d’Argento al valore militare per un’azione del dicembre del 1915 sul Mrzli. Rientrato nella vita civile, tralasciando la professione medica anche a causa dell’infermità contratta in guerra, si dedica completamente alla pittura. All’attività di pittore affianca anche quella di scrittore. Muore a Torino nel suo studio il 1°giugno del 1947.