Luglio 2018- Pagina 6

Fondo spettacoli, lo Stabile primo teatro d’Italia

IL FESTIVAL TORINODANZA SI CONFERMA PRIMO FESTIVAL DI DANZA 

E’ stato pubblicato dalla Direzione Generale dello Spettacolo dal Vivo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali il Decreto Direttoriale rep. n. 1197 con le assegnazioni del FUS – Fondo Unico dello Spettacolo per l’anno 2018.


Con un contributo di 2.849.865 euro, in crescita di 135.865 euro (pari al 5% che è l’aumento massimo previsto dalla norma vigente) rispetto all’esercizio precedente, il Teatro Stabile di Torino rafforza la posizione di Teatro Nazionale più finanziato dal FUS.  Il risultato era tutt’altro che scontato, considerato che nel 2018 la dotazione FUS è proporzionalmente ridotta rispetto all’anno precedente, per via di decine di nuovi accessi all’inizio di un nuovo triennio. Si tratta del più alto contributo FUS mai ricevuto nella storia dello Stabile, che con questo risultato si conferma come il soggetto più finanziato in assoluto dal DM 27 luglio 2017  – considerati tutti gli ambiti disciplinari (prosa, musica, danza, circo) – attraverso il sistema competitivo. Il risultato economico in crescita scaturisce dal punteggio ottenuto in ciascuno dei parametri di valutazione (qualità artistica, qualità indicizzata, dimensione quantitativa), pari a 92,40/100 .

Il doppio cambio alla direzione artistica del Teatro e di Torinodanza avvenuto all’inizio del 2018 – Valerio Binasco  è subentrato a Mario Martone e Anna Cremonini  è succeduta a Gigi Cristoforetti – è stato valutato positivamente dalle rispettive Commissioni Consultive: entrambi i progetti artistici hanno ottenuto i punteggi più alti nella categoria dei Teatri Nazionali art. 10 e dei Festival di danza art. 29 . In particolare Torinodanza, organizzato dallo Stabile, ha ottenuto 35 punti su 35 di qualità artistica, che hanno garantito un contributo di 109.332 euro, in linea con lo scorso anno, confermando Torinodanza primo festival italiano di danza  per finanziamento. Sommando i contributi FUS per l’attività teatrale, per quella di danza e per le tournée all’estero lo Stabile porta sul territorio quasi 3 milioni di euro.

Grande soddisfazione esprimono il Presidente Lamberto Vallarino Gancia  e il Direttore Filippo Fonsatti : «L’aumento del contributo premia la competitività su scala nazionale e internazionale del nostro Teatro e del festival Torinodanza e ne riconosce l’eccellenza artistica e l’efficienza gestionale. Ringraziamo le amministrazioni locali, Città di Torino, Regione Piemonte, Città di Moncalieri, e i soci privati Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT, che con il loro convinto sostegno garantiscono al Teatro lo svolgimento ottimale delle funzioni pubbliche a favore della comunità, contribuendo ad aumentare l’attrattività del territorio. Un apprezzamento speciale – concludono Gancia  e Fonsatti  – va a Valerio Binasco e ad Anna Cremonini, a tutti i dipendenti e agli artisti, che con la loro passione e il loro talento hanno reso possibile questo ambizioso risultato».

Tav e dintorni. Ma Torino è ancora in Italia?

Le intenzioni No Tav del governo 5 stelle- Lega mettono ancora una volta in evidenza lo scarso peso politico, economico e culturale dell’area torinese. Intanto ci si appresta a confermare il Tap (il gasdotto che sbarca fra le proteste in Puglia)

Così il Tav sembra essere una rivendicazione campanilistica della sola Torino . Ma ricorda giustamente Étienne Blanc, 62 anni, vicepresidente della regione confinante Auvergne-Rhône-Alpes, la più industriale di Francia: “L’Italia del Nord ha basato il suo sviluppo e la sua ricchezza sugli scambi commerciali con il resto dell’Europa. Non può fare a meno del Tav». Ancora una volta si dimostra l’incapacità delle classi dirigenti torinesi di stringere alleanze: con Milano, alla quale abbiamo regalato il più grande gruppo bancario italiano ( Intesa San Paolo) e che ci degna delle attenzioni che un tempo si riservavano alle colonie. E poi con le   Regioni Lombardia e Veneto, governate da leghisti e che dovrebbero essere interessate al collegamento Est Ovest di merci e passeggeri. Invece tutti tacciono. Per Milano , forse c’è nell’inconscio un inespresso timore che si torni ai tempi in cui la famiglia Agnelli faceva shopping fra le aziende milanesi , e la paura di un confronto impietoso, a favore di Torino, sulle potenzialità turistiche di una città-gioiello come la capitale sabauda, svantaggiata anche sul piano turistico dagli scarsi collegamenti internazionali.   Mi diceva un tour operator estero,   che si va a Milano anche perchè , atterrando a Malpensa, il capoluogo lombardo è sulla strada per Venezia , cioè si va verso est mentre per venire a Torino si dovrebbe girare a Ovest allungando i tempi ( e i costi) del viaggio verso la città lagunare.

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Così Torino è sola, senza una classe dirigente alla sua altezza, un puntino in alto a sinistra sulla carta geografica d’ Italia. Ma il treno ad alta velocità per Parigi dovrebbe essere una infrastruttura cardine per il Paese. La Lega fa finta di crederci, mentre Salvini si dedica a temi di distrazione di massa, che andrebbero affrontati con ben altri argomenti tipo il rilancio della cooperazione Nord-Sud e non solo fermando qualche barcone di disperati nel Mediterraneo , oppure lo sgombero di qualche campo Rom abusivo ( cosa ovvia,   che potrebbe meritare poche righe nelle cronache locali) mentre i 5 stelle fanno la politica economica e impongono le scelte strategiche per il Paese. Credo poco che si arrivi alla flat tax, penso sia più probabile che si arrivi a un qualche “reddito di cittadinanza” che rischia di essere una manovra ( pagata molto cara) puramente assistenziale, stile pensioni di “invalidità” di esecrata memoria. Intanto il sindaco Appendino ,dopo aver fatto finta di chiedere le Olimpiadi ( ma con tanti se e ma da rendere la candidatura impossibile) farà chiudere anche i cantieri Tav , perdendo altri migliaia di posti di lavoro potenziali. Faccio notare che anche i dati sull’afflusso nei musei torinesi sono negativi, dopo la decisione di limitare i grandi eventi culturali e ora la paura dei grandi raduni dopo gli eventi in piazza San Carlo nella notte di Juventus Real Madrid. Appendino è stata votata da molti con la speranza, che una nuova classe dirigente potesse rilanciare la città, deve fare attenzione a non spegnere sul nascere questi entusiasmi .

 

Ibis

 

Lega, nuovo responsabile enti locali Piemonte

Novità per il Direttivo Regionale della Lega del Piemonte: durante il Consiglio Nazionale svoltosi a Torino nella sede di Via Poggio, il Capogruppo della Lega alla Camera dei Deputati, l’On.  Riccardo Molinari, in qualità di Segretario Nazionale, ha ufficialmente affidato ad  Andrea Cane, Consigliere Comunale di Ingria e militante leghista da oltre 20 anni, l’incarico di nuovo Responsabile Enti Locali della Lega del Piemonte
L’On.  Molinari commenta così la sua nomima: ” Andrea Cane in questi mesi ha seguito con passione e dedizione il tema enti locali, senza nessun incarico formale. Data la sua storica militanza, il suo lavoro costante sia nel movimento che nell’Amministrazione locale del suo Comune, è stato naturale per me e per tutto il Consiglio Nazionale della Lega Piemonte nominarlo Responsabile enti locali per tutta la Regione“.Commentano i due parlamentari della Lega eletti nel territorio Canavesano, dove il Consigliere Comunale di Ingria milita anche come Responsabile ufficio stampa: ” per la Lega del Canavese penso sia un orgoglio l’aver conquistato questo incarico strategico non solo a livello politico, ma soprattutto territoriale, dal momento che ritengo sia fondamentale che tutti gli eletti nelle istituzioni, dal Parlamento fino al Comune più piccolo, siano coordinati, organizzati ed informati nelle loro attività: il segnale che la Lega stia continuando a mettere al centro delle priorità tutti gli enti locali è proprio il fatto che Andrea Cane sia amministratore ad Ingria, l’attivissimo Comune della Val Soana che risulta anche uno dei più piccoli dell’intera nazione“, ha dichiarato il Senatore  Cesare Pianasso, precedendo il Deputato Alessandro Giglio Vigna che conclude: ” Felici ed orgogliosi, perché dal Consiglio Nazionale di ieri sera Andrea Cane è il nuovo Responsabile Enti Locali della Lega del Piemonte. Ancora un altro Canavesano scelto per un incarico regionale: quella di Andrea è una passione per l’Amministrazione coltivata giorno dopo giorno non solo nel suo Comune di Ingria, ma dal 2007 è stato in Amministrazione anche in altre realtà municipali; la sua esperienza è stata inoltre consolidata con il medesimo incarico di Responsabile enti locali svolto a livello provinciale negli anni 2010-2013. Penso che sia quindi un incarico guadagnato sul campo, ci sarà molto lavoro da fare visto che il territorio è ampio e gli eletti in Piemonte sono parecchi: 18 parlamentari, due consiglieri Regionali e circa 280 Amministratori tra Sindaci, Assessori e Consiglieri Comunali, numeri che penso che dopo le prossime elezioni Comunali e Regionali del 2019 siano destinati ulteriormente ad aumentare! Sono certo che Andrea saprà non solo coordinare tutti questi amministratori, ma anche diventare un punto di riferimento per i tanti piemontesi eletti negli enti locali che si sono avvicinati alla Lega in Piemonte durante questi ultimi mesi“.

Baluginii di vita

E’ uscita  l’ultima raccolta di poesie di Massimiliano Giannocco  

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Prefazione di Luca Bagatin a “Baluginii” 

 

Quelli di Massimiliano Giannocco sono baluginii di vita. Timidi bagliori di speranza in un mondo in decadenza. I baluginii della lirica di Giannocco sono richiami al Divino, ai suoi Angeli, all’innocenza. Sono richiami all’onestà ed all’eterna legge morale che dovrebbe regolare ogni civiltà degna di questo nome. Sono baluginii, ovvero timide luci, timidi chiarori in un mondo fatto d’opportunismo e indifferenza. Sono richiami ad una civiltà antica, forse non del tutto perduta, ma sicuramente dimenticata in un’epoca materialista senza più contezza delle sue radici, della sua Storia, dei suoi Avi. Sono versi spesso introspettivi, avvolti di spleen baudelairiano, consapevoli dell’abisso e dell’inferno terreno, ma che vorrebbero ricercare una via d’uscita, guardando verso il cielo, il sublime e finanche il dionisiaco, rappresentato da menadi bramose e da una Venere dalla turgide labbra. Tutto pur di sfuggire alla “morte diurna delle menti”, all’appiattimento della vita moderna quotidiana ! Anche nelle descrizioni liriche dei paesaggi si scorge una profonda nostalgia per l’antico. Per l’Antica Urbe “dove son vaghi i ricordi del disordine cittadino, dove ville patrizie e rocciosi manieri han per vivace decoro”; per gli italici borghi medievali ove i castelli troneggiavano imperiosi, come fari maestosi a far da guida ai naviganti; per i paesaggi medievali medesimi dell’Italia centro-meridionale, con le loro vigne, i loro verdi ulivi e le antiche masserie. L’Autore sembra quindi rifuggire dalla modernità dell’Italia d’oggi, che non rammenta il suo glorioso passato ed ove a prevalere sembrano essere i mediocri. Quello che ho inteso del messaggio di Massimiliano Giannocco, attraverso le sue liriche, ciò che in sostanza mi ha trasmesso, è un pensiero a tratti pessimista ma non domo, non addomesticato. Un messaggio che, forse, in questo momento storico può far riflettere per la carica di nostalgia che esso rappresenta. Rappresenta un pensiero conservatore ma, forse proprio per questo, rivoluzionario in un contesto ove il degrado della modernità ha ucciso ogni coscienza critica, ogni senso di comunità e di appartenenza. Da Massimiliano Giannocco, ideologicamente, mi dividono molte cose. Più che altro è forse l’approccio alle questioni che ci divide. Egli è legato fondamentalmente al concetto di individuo e di libertà assoluta dell’individuo, mentre io non posso non tenere conto del fatto che l’individuo è un essere pensante posto all’interno di una comunità e che senza la consapevolezza di ciò non vi può essere alcuna ricerca della libertà. Ciò che potrebbe unirci è il rifiuto, ad ogni modo, della modernità che annichilisce le menti e che, volendo essa sradicare gli esseri umani e renderli dei senza storia, dei senza patria, toglie loro ogni senso del Sacro, del Divino e dunque li priva della loro intima libertà, che è interiore prima ancora che esteriore. Che è una libertà collettiva, aggiungerei io, per quanto l’Autore di questi versi non sarebbe d’accordo con questa mia ultima affermazione. Penso che questo non sarà che l’inizio di una serie di raccolte poetiche che l’Autore ci donerà. Il lettore, dalla lettura delle sue liriche, non potrà che trarne fonte di meditazione ed ispirazione.

 

Luca Bagatin

www.amoreeliberta.blogspot.it

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Per informazioni e acquisti del testo al seguente link:https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/poesia/411752/baluginii/

 

Conte dice stop alla Tav

Il premier Giuseppe Conte sarebbe intenzionato a bloccare la realizzazione della Torino-Lione, secondo quanto riportato da alcuni quotidiani nazionali. La decisione del capo del governo sarebbe stata presa dopo aver visionato un sondaggio che rivelerebbe il malcontento degli elettori grillini in caso di avanzamento dei lavori dell’alta velocità. In questa scelta peserebbe molto l’influenza del vicepremier Di Maio esercitata sul presidente del Consiglio. Far digerire alla base pentastellata il gasdotto Tap che passerà per la Puglia è già stata una forzatura per i duri e puri che contestano ogni grande opera, ma la Tav sarebbe troppo. Tema delicatissimo, anche perché gli alleati di governo leghisti sono a favore del collegamento ferroviario ad alta velocità. “Dal mio punto di vista – dice Matteo Salvini –  sulla Tav occorre andare avanti e non tornare indietro”. Intanto il presidente della Regione Sergio Chiamparino annuncia che a settembre convocherà una riunione di tutte le realtà piemontesi favorevoli all’opera. “Serve un moto d’orgoglio”, ha dichiarato.

Figli coppie gay, Appendino: “Si va avanti”

La sindaca Appendino va avanti con le registrazioni dei figli delle coppie omogenitoriali. “Siamo orgogliosi che la nostra  sia stata la prima città italiana a consentire a queste coppie di veder riconosciuto il diritto ai loro figli di avere entrambi i genitori”, ha dichiarato all’agenzia Ansa, La prima cittadina ha ribadito che l’amministrazione comunale di Torino continuerà a registrare sugli atti di nascita l’annotazione che certifica il riconoscimento dei bimbi da parte di entrambi i genitori dello stesso sesso”. I registri di Stato Civile di Torino sono stati modificati fino ad ora per trenta bambini e la prossima settimana “l’operazione si ripeterà per il figlio di un’altra coppia”, aggiunge la sindaca.

La guerra bianca

Immagini di nitida perfezione narrativa. Paesaggi alpini di una bellezza che incanta e   che, dentro, hanno la forza e il potere di trasformare la memoria in pagine di storia vivide di emozioni e dolente poesia

 Sono 70 gli scatti realizzati dal fotografo valdostano Stefano Torrione (classe ’62, vincitore del “Panorama European Kodak Award” nel ’94, presente sulle più prestigiose riviste di viaggio italiane e straniere e oggi attivo fra Milano e Saint-Pierre) raccolte nella mostra “La Guerra Bianca”, ospitata fino al 14 ottobre nelle sale espositive del nuovo Museo delle Fortificazioni e delle Frontiere del Forte di Bard. Ideata e realizzata da “National Geographic Italia” con la

curatela di Marco Cattaneo, la rassegna è il frutto di un reportage realizzato anni fa in occasione del centenario della Grande Guerra, un viaggio fra i ghiacciai e le cime delle Alpi centrali e orientali, che furono teatro del più grande conflitto di montagna della storia, combattuto fra le truppe austro-ungariche e quelle italiane. Fino ai tremila metri. Adamello, Ortles, Cevedale, Marmolada. Sulla lunga cresta di confine fra il Passo dello Stelvio e l’altopiano carsico, l’itinerario di Torrione segue scrupolosamente tutta la linea del fronte, seguendo con intima   partecipazione ma con l’acuta lucidità del fotografo di gran classe le tracce lasciate da migliaia di uomini diventati, nella logica infernale dello scontro bellico, solo e unicamente “carne da macello”:

tracce riaffiorate nel corso del tempo, a causa del riscaldamento globale, e ancora oggi ben vive e presenti, a testimonianza di quell’immane tragedia. Sono presenze mute, inquiete e inquietanti, fermate in imbarazzanti contrasti con la limpida bellezza dei luoghi fissati dall’obiettivo: trincee, baracche, gallerie scavate nella roccia che all’apice della guerra arrivarono a raggiungere i dodici chilometri, postazioni di combattimento, matasse di filo spinato arrugginite, cannoni abbandonati e maschere antigas. Particolari. Semplici ma tragicamente imponenti particolari di un conflitto di

cui si parlerà anche, a corollario della mostra, in una conferenza di indubbio interesse dal titolo “La Guerra Bianca. Storia, dolore e ingegno. L’analisi, il racconto e l’esplorazione”, in programma sabato 28 luglio, ore 16, all’“Auditorium Mortai” del Forte. Alla tavola rotonda parteciperanno lo storico Diego Leoni, Marco Gramola – presidente Commissione Storica S.A.T. (la Società Alpinisti Tridentini) – e lo stesso fotografo, Stefano Torrione; moderatore, il giornalista Enrico Martinet. L’ingresso alla conferenza è gratuito. Tariffa unica visita guidata + mostra: 5 euro. I visitatori potranno, fra l’altro, trovare nelle fotografie di Torrione un prezioso complemento a uno degli argomenti principali de Il Ferdinando – Museo delle Fortificazioni e delle Frontiere che, nella sua seconda sezione, è proprio dedicato alla militarizzazione delle Alpi, teatro dei due conflitti mondiali.

 

Gianni Milani

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“La Guerra Bianca. Fotografie di Stefano Torrione”

Il Ferdinando-Museo delle Fortificazioni e delle Frontiere, Forte di Bard (Aosta); tel. 0125/833811 – www.fortedibard.it

Fino al 14 ottobre – Orari: dal mart. al ven. 10/18; sab. dom. e festivi 10/19; lunedì chiuso. Dal primo luglio al 2 settembre 10/19,30

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Nelle foto

– “Gruppo Adamello – Cresta Croce, cannone  italiano 149 G”
– “Gruppo Adamello – Pendici di Monte Coel, osservatorio blindato per artiglieria”
– “Gruppo Adamello – Caré Alto, baracca a. u. a strapiombo sul canale sud-est”
– “Maschera antigas polivalente in dotazione ai soldati italiani, con cappello da alpino e occhiali antischeggia da ghiacciaio”

 

L’eccellenza nel mondo dell’aloe arborescens

Avrete sentito parlare moltissime volte di aloe, ma esistono due tipologie di piante che costituiscono due distinte varietà di aloe e che presentano benefici molto simili, ma si contraddistinguono per qualche elemento di differenza


Da giornalista e Consulente in nutrizione “La prevenzione prima di tutto”. Scrivo tutti i giorni moltissimi articoli di salute e benessere e credo fermamente in una attenta informazione al cliente. Il mio obiettivo è salvaguardare il mantenimento dello stato di salute della persona, in base alle sue caratteristiche costituzionali. Avrete sentito parlare moltissime volte di aloe, ma esistono due tipologie di piante che costituiscono due distinte varietà di aloe e che presentano benefici molto simili, ma si contraddistinguono per qualche elemento di differenza. L’Aloe vera (Aloe Barbadensis) viene coltivata nel bacino del Mediterraneo, in particolare nell’Africa Settentrionale, mentre l’Aloe Arborescens è diffusa in Brasile, in particolare nella zona di Salvador de Bahia. La prima, inoltre, ha le foglie più grandi e la seconda più piccole, viceversa quella Arborescens è più povera di acqua, ma presenta una maggiore concentrazione di principi attivi, quindi il succo è di qualità superiore e, per questo, è più pregiato e costoso.  L’azienda torinese Aloe Ghignone produce un prezioso integratore naturale all’insegna dell’eccellenza dell’aloe arborescens nel mondo, in quanto è decorticata a mano e spremuta a freddo. Soffrivo di colon irritabile da parecchi anni e, dopo varie ricerche, e soprattutto aver provato moltissimi rimedi sia naturali sia tradizionali, ma dagli scarsi risultati, sono venuta a conoscenza di questa meravigliosa pianta, appartenente alla famiglia delle Aloacee. Come gli altri esemplari è una succulenta, le sue foglie sono dotate di tessuti, detti parenchimi acquiferi, in grado di riempirsi di grandi quantità di acqua.Una pianta molto ricercata e studiata per le sue qualità medicinali.Il titolare dell’azienda è un esperto in materia erboristica e si occupa personalmente della ricerca della materia prima, coltivata solo con acqua in un habitat non inquinato, biologico e lontano dai centri abitati.Il succo Aloe Arborescens superiore è bio al 100% ed è senza aloina (sostanza irritante per l’intestino); ha un gusto molto gradevole dovuto anche ad una piccola aggiunta di miele all’1% .Ricca di minerali, come zinco, manganese, ferro, potassio,calcio, rame, sodio, ma anche un apporto di vitamine importanti, come la vitamina A, B1, B2, B12, C, E, conti molti aminoacidi ed enzimi.

 

Ricerca:

Nel 2009 è stato fatto un approfondito studio sull’Aloe Arborescens da un noto gruppo di oncologi presieduto dall’oncologo Dr. Paolo Lissoni, presso l’Ospedale San Gerardo di Monza.Nel 2009 il Dr Lissoni, oncologo al San Gerardo di Monza, coadiuvato dal ricercatore Adelio Alberto Mora, ha monitorato l’impiego del succo di aloe arborescens su pazienti trattati da chemioterapici, ebbene da questo studio è emerso non solo un miglioramento del quadro clinico del malato, ma un’ottima risposta immunitaria.

Le maggiori caratteristiche dell’Aloe arborescens:

Antidolorifico, antinfiammatorio ed analgesico, antimicrobico, antibiotico naturale, astringente, cicatrizzante, riepitelizzante, antiossidante, antibatterico, antifungino, antivirale, antimicotico, epatoprotettore, gastroprotettivo e gastrointestinale, lassativo e protettivo, ipoglicemizzante, ma soprattutto è antitumorale.Ottima nei cambi di stagione sia per adulti sia per bambini, in quanto aiuta il sistema immunitario.

Dove si trova:

sito www.aloeghignone.com

Risultati:

dal sapore gradevole, dopo pochi giorni regala una piacevole sensazione di benessere a livello energetico, contrastando il senso di spossatezza. Un rimedio naturale che mi ha dato grandi benefici.

 

 

Ilaria Chionetti Pininfarina

ilanaturopatia@gmail.com

 

Ecco il nuovo settore cinofilo Anpas

Anpas Comitato Regionale del Piemonte ha riorganizzato il settore cinofilo con la nomina del nuovo responsabile regionale del Nucleo cinofilo, Fabrizio Rabelli, e la costituzione di un gruppo di lavoro di sei persone, tutti provenienti della Pubblica Assistenza Cusio Sud Ovest di san Maurizio d’Opaglio

 La nuova squadra coordinata da Fabrizio Rabelli – composta dai volontari Arianna GioriaAntonio EmidioLuciana BocconiValter Sinigaglia e Umberto Ferrari – intraprenderà le azioni necessarie allo sviluppo del settore cinofilo regionale in conformità con le direttive nazionali Anpas. Le principali tematiche oggetto di analisi da parte del gruppo di lavoro sono le linee di programma, i percorsi formativi comuni e standard operativi, la promozione di iniziative, progetti ed eventi a carattere nazionale e regionale, le metodologie interne di intervento. Gli ambiti di azione del Nucleo cinofilo Anpas Piemonte saranno le attività di soccorso inerenti la protezione civile (ricerca di superficie, ricerca sotto macerie, salvataggio in acqua), la pet-therapy e l’attività di carattere sociale a favore di anziani, minori, non normodotati, persone in difficoltà, il supporto alla persona e alla salvaguardia del territorio, la diffusione della cultura cinofila e di sistemi di addestramento e controllo finalizzati anche alle buone prassi da adottare nella vita sociale.Attualmente il Nucleo cinofilo Anpas Piemonte è composto da due unità cinofile abilitate alla pet-therapy (“Tripla A”: assistenza con l’ausilio di animali) del Corpo Volontari Soccorso di Villadossola e da due unità cinofile in addestramento provenienti dalla Pubblica Assistenza Cusio Sud Ovest di San Maurizio d’Opaglio e dalla Croce Verde PineroloFabrizio Rabelli, responsabile Nucleo cinofilo Anpas Piemonte: «In questi mesi di lavoro ci siamo impegnati soprattutto nel reclutamento e nell’addestramento delle unità cinofile, conduttore e cane. Non dimentichiamo che il conduttore deve essere costantemente preparato sotto il punto di vista tecnico, fisico e psicologico. Ci prefissiamo di formare e certificare, con brevetto Anpas, almeno dieci unità cinofile sul territorio. Un altro obiettivo è aprire un centro di addestramento Anpas qui in Piemonte. Il settore cinofilo fa riferimento al regolamento nazionale di Protezione civile e per quanto riguarda la formazione, per entrare a far parte del nostro Nucleo, occorre essere volontari soccorritori in una Pubblica Assistenza associata Anpas e intraprendere un percorso formativo che includa i corsi per operatore di colonna mobile nazionale e operatore categorie fragili. Previste inoltre lezioni di disciplina, di comportamento del cane, di socializzazione delle unità cinofile e di prove di specializzazione».

L’Anpas Comitato Regionale Piemonte rappresenta 78 associazioni di volontariato con 9 sezioni distaccate, 9.471 volontari (di cui 3.430 donne), 6.635 soci sostenitori e 377 dipendenti. Nel corso dell’ultimo anno le associate Anpas del Piemonte hanno svolto 432mila servizi con una percorrenza complessiva di circa 14 milioni di chilometri utilizzando 382 autoambulanze, 172 automezzi per il trasporto disabili, 223 automezzi per il trasporto persone e di protezione civile.

La sindaca sgombera baraccopoli in corso Vercelli

Mentre a Roma la sindaca Virginia Raggi è alle prese con lo sgombero dei campi rom, la prima cittadina di Torino annuncia su Facebook che nella giornata di mercoledì “è stata sgomberata una baraccopoli sotto il ponte di corso Vercelli”. “Le operazioni – prosegue Chiara Appendino – sono state annunciate agli interessati nei giorni precedenti e, come già è accaduto per il campo Rom di corso Tazzoli, sono state portate avanti senza disordini. Gli occupanti – tutti identificati e denunciati per occupazione abusiva di terreni – si sono allontanati senza opporre resistenza. I Servizi Sociali della Città di Torino saranno a disposizione anche in questo caso qualora vi fosse necessità. ” La sindaca informa inoltre che “la Polizia Municipale continuerà con il presidio dell’area e a breve l’Amiat interverrà per procedere con la pulizia. Ringrazio le Forze dell’Ordine intervenute, il nucleo nomadi della Polizia Municipale, i Servizi Sociali e gli uffici competenti. Un ringraziamento va anche ai comitati di Torino Nord e ai cittadini per le loro segnalazioni”. “Questi interventi fanno parte del piano di superamento dei Campi Rom che ha già visto diversi interventi. Il Nucleo Nomadi – conclude Appendino – sarà operativo regolarmente anche durante il periodo estivo”.

 

(foto: il Torinese)