SPORT- Pagina 188

I quarti d’ora del Toro!

Abbiamo il piacere d’ospitare nella nostra rubrica dello Sport l’amico collega Danilo Gobetto,uno dei più importanti giornalisti piemontesi, tifoso granata, grande esperto di calcio nazionale ed internazionale.

Ecco il suo pezzo che racconta uno dei momenti più importanti della storia granata,paragonato a quanto accade oggi. “Quindici minuti. Un breve ma preciso lasso di tempo che può essere insignificante o sovvertire, nell’arco di una partita di calcio, l’esito di un incontro. Negli annali del Torino, il quarto d’ora assume due significati ben diversi. Ha una connotazione positiva ai tempi del Grande Torino – l’undici capace di polverizzare record nel decennio 1939-49 – e negativa ai giorni nostri, con la formazione granata in lotta per posizioni assai meno nobili della classifica.
Negli anni ‘40 si parla di ‘quarto d’ora granata’ per intendere un breve momento di grazia nel quale il gioco ossessivo del Torino trasformava le sorti della partita. A quella squadra bastavano quindici minuti di furia agonistica per assicurarsi o ribaltare il risultato. Era un fenomeno che aveva la sua massima espressione negli incontri casalinghi. A suonare la carica, ci pensava un tifoso dagli spalti: Oreste Bolmida, di mestiere capostazione, che sulle gradinate si presentava sempre con il suo inseparabile corno. Quando il Toro era in difficoltà soffiava nell’imboccatura e si faceva sentire da tutto lo stadio. Il pubblico del Filadelfia lo sapeva e anzi, attendeva questo momento con ansia. A quel punto il capitano granata, Valentino Mazzola, si rimboccava le maniche e tutto il gruppo in campo trovava nuove energie, arrivando a segnare fino a 4-6 gol, appunto, in quindici minuti. Memorabili due episodi. Torino-Alessandria, 2 maggio 1948: con un punteggio già assodato (4-0 nel primo tempo), i granata si limitavano a tenere il risultato sotto controllo, quando dalle tribune dello stadio si propagò il suono della cornetta e arrivarono altri sei gol segnati in meno di quindici minuti. La partita terminò con un 10-0 che rimane tuttora il risultato casalingo con il maggiore scarto nella storia della Serie A. E poi Torino-Lazio, 30 maggio 1948. Sotto di tre reti, Mazzola e compagni ribaltarono il match segnando quattro gol, sempre sotto la spinta propulsiva dell’immancabile cornetta.
Di contro, il quarto d’ora dei nostri giorni indica una pericolosa tendenza della squadra. Già da tre anni il Toro si smarrisce nella parte finale del match, subendo reti e rimonte che rischiano di costare caro ai fini dell’andamento generale in classifica. Nella stagione 2019/20, il Torino di Mazzarri e Longo (dal 4 febbraio 2020) lascia per strada nove punti. Clamoroso quanto accaduto a Verona, quando un vantaggio di 3-0 si trasforma in un pareggio all’84’. Nell’annata 2020/21, sotto la guida dei tecnici Giampaolo e Nicola (dal 18 gennaio in avanti), il Torino arriva a perdere 20 punti nell’ultimo quarto d’ora di gioco, salvandosi soltanto alla penultima giornata e concludendo la stagione al quartultimo posto, a quota 37.
Tra gli scempi della stagione spicca la partita contro la Lazio, quando il 3-2 per il Torino viene ribaltato da due reti biancocelesti al 95’ e al 98’. A Reggio Emilia contro il Sassuolo, il parziale di 1-3 viene vanificato in due minuti, con il portiere granata Sirigu beffato all’84’ e all’85’. A Milano contro l’Inter si passa dal pareggio 2-2 alla sconfitta per 4-2 (84’ e 90’). Nel derby contro la Juventus, il vantaggio (per 1-0) si tramuta in sconfitta (1-2), sempre negli ultimi quindici minuti di gara. (77’ e 89’).
Una tendenza che si sta replicando anche oggi. Nelle prime dieci giornate del cam-pionato in corso, i gol subiti dal 75° al 90° minuto dalla formazione granata sono stati sei, i punti persi in classifica sette. Nonostante il cambio di allenatore, anche quest’anno le amnesie difensive si sono ripresentate puntuali fin dall’inizio del cam-pionato. Che la china non fosse quella giusta, lo si è visto già dal debutto contro l’Atalanta. Proprio sul filo del triplice fischio arbitrale, uno svarione difensivo ha condannato la squadra alla sconfitta (1-2, Piccoli al 93′). Stesso copione dalla quinta all’ottava giornata, tutte caratterizzate dalla rimonta avversaria, con Lazio, Venezia, Juventus e Napoli che cambiano a loro favore il risultato negli ultimi quindici minuti. La Lazio rimonta l’1-0 granata al 91’ con rete di Immobile. A Venezia, Aramu conquista il pareggio al 78’; la Juventus vince il derby con Locatelli al 86’, mentre a Napoli Osimhen firma il gol della vittoria partenopea all’81’.
‘Questione di sfortuna’ smorza il tecnico croato Ivan Juric, che guarda al contesto dei novanta minuti di gioco. Problema di tenuta mentale e fisica, lamentano molti tifosi. Di certo agli svarioni difensivi contribuisce la scarsa qualità del pacchetto arretrato, mal supportato da un centrocampo con diverse pedine fuori ruolo e una rosa di quantità ma non di qualità, come evidenziato in più occasioni dallo stesso allenatore, il quale ha auspicato una maggiore sinergia con la dirigenza. Ci sono ancora tanti mesi da giocare e il compito di Juric, l’unico per ora non sotto attacco (a differenza di giocatori e Presidente), sarà quello di intensificare il lavoro tecnico in campo e tattico fuori, senza dimenticare l’aspetto psicologico. Se non per riportare il quarto d’ora granata agli antichi splendori, almeno per non buttare all’aria l’ennesima stagione”

Danilo Gobetto
(Enzo Grassano)

 

La 13esima giornata di campionato

Sabato 20 novembre h.18
Lazio-Juventus

Lunedì 22 novembre h.20.45
Torino-Udinese

Riparte il campionato!

Un doppio impegno importante attende le 2 squadre torinesi in questo fine settimana dopo le gare delle nazionali.
In casa Juve si attende con trepidazione e massima attenzione la gara contro la Lazio ove sarà importante conquistare o 3 punti per non scivolare in posizione di classifica anonima e rimanere agganciati in zona Champions League.
Sarà una gara delicata dove biancazzurri e bianconeri si giocheranno moltissimo delle rispettive stagioni.
Dybala,seppur acciaccato,ci sarà e già questa è un ottima notizia per l’anemico
attacco juventino:i numeri parlano chiaro,la Juve ha il tredicesimo attacco della serie A e l’ottava difesa.I bianconeri devono assolutamente migliorare da questo punto di vista.
Diversamente in casa granata i numeri dicono che il Toro ha la terza migliore difesa della serie A ed il quattordicesimo attacco,numeri perfettamente in linea per rimanere ancorati ad un tranquillo centroclassifica ma non basta per poter aspirare ad una qualificazione in Europa.
Il tecnico granata Juric sta lavorando molto sull’attacco del Toro.L’alternanza Sanabria/Belotti dovrà portare più gol coadiuvati al meglio dall’ottima batteria di trequartisti che dispone la squadra:Pjaca,Brekalo,Praet, qualità tanta ma altrettanta fragilità.Purtroppo l’infermeria granata non accenna a svuotarsi e la formazione base non è ancora riuscita a scendere in campo al completo.Rientrano Pjaca e Brekalo ma si fermano Praet e Sanabria.Si studiano le contromisure giuste per conquistare i 3 punti contro l’ostica Udinese,squadra coriacea ed attenta che pratica un gioco semplice e lineare.

Vincenzo Grassano

Olimpiadi invernali, la grande occasione persa

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Il sindaco di Torino Stefano Lo Russo e il governatore del Piemonte Alberto Cirio ci avevano provato a far rientrare Torino nei giochi, anzi nei Giochi olimpici con Milano e Cortina , località che ospiteranno le Olimpiadi invernali del 2026.

Già il sindaco di Milano Beppe Sala aveva fatto capire che il treno per la città della Mole ormai era passato. Ma la doccia fredda e’ arrivata dal presidente del Coni, Giovanni Malagò: “Onestamente siamo fuori tempo massimo” ha dichiarato.

Il danno di immagine ed economico è incalcolabile per la nostra città.  La sindaca Appendino non aveva avuto il coraggio di contrastare i propri consiglieri pentastellati che non volevano le Olimpiadi con le solite tesi all’insegna della decrescita felice, quando sarebbe stato sicuro che Torino, Milano e Cortina si sarebbero aggiudicate insieme i Giochi invernali.

Ci si consola (a parte il pasticcio dei biglietti e delle code) con le Atp Finals di Tennis. Ma un’olimpiade e’ ben altra cosa per importanza e impatto economico. Peccato anche per gli impianti di Torino 2006 destinati ad una ulteriore lenta decadenza.

 

Besson apre un negozio di abbigliamento sportivo a Sauze d’Oulx per chi capisce la montagna

No, Giuliano Besson non ha mai avuto il “pass pesant da montagnar” cantato da Gipo Farassino, il passo pesante e regolare del montanaro.

Lui, campione di discesa libera della Valanga Azzurra, ha sempre amato andar veloce. E non solo sugli sci. Così, non appena le maglie degli arresti domiciliari di massa  per Covid si sono un po’ allentate, Besson ha ripreso a correre a folle velocità, lanciando nuove collezioni e preparando l’apertura del totalmente rinnovato punto vendita di Sauze d’Oulx. Dal 4 dicembre, dunque, tutti gli appassionati di sci avranno dunque un punto di riferimento preciso in questo angolo della Val Susa.

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Era il 17 novembre 1993… è sempre Italia

È sempre Italia!

Corsi e ricorsi storici che potrebbero esser di buon auspicio per il futuro degli esattamente 28 anni fa….
Italia-Portogallo 1-0
Era il 17 novembre 1993…un bel gol
gol di Dino Baggio a sette minuti dalla fine consegna all’Italia la qualificazione a USA ’94. È quanto succede a San Siro.Gli azzurri allenati da Arrigo Sacchi giocano l’ultima partita di qualificazione contro il Portogallo. I lusitani sono ancora in corsa per la qualificazione ma devono assolutamente vincere, al contrario dei nostri ai quali basta anche un pareggio. Partita sofferta con capitan Franco Baresi in serata di grazia. Il successo oltre alla qualificazione regala agli azzurri il primo posto nel girone,indoviniamo un po’ davanti a chi?Alla Svizzera!

Vincenzo Grassano

Pattinaggio: Raffaele Zich debutta a Graz tra i grandi in categoria senior

Il campione italiano di pattinaggio artistico junior in caricaRaffaele Zich, classe 2006, che sta proseguendo la preparazione presso lo Stadio del ghiaccio Tazzoli di Torino, seguito dallo staff dell’Ice Club Torino, ha gareggiato a livello mondiale, debuttando tra i grandi campioni della categoria senior maschile nella gara della Challenger Series Cup of Austria tenutasi a Graz dal 12 al 14 novembre scorsi. 

Il giovane atleta torinese da parecchi anni è entrato a far parte della Nazionale italiana e viene, quotidianamente, seguito dall’allenatore di fama internazionale Edoardo De Bernardis e dall’allenatrice Renata Lazzaroni. In questa stagione ha iniziato a eseguire in gara le combinazioni triplo lutz e triplo toeloop.

Nella competizione di Graz il pattinatore ha presentato in gara un programma corto pattinato sulle musiche del “Piano Concerto Trailerized” di Michael Affanasyed e un programma libero sulle note di “So Close” di Alafur Arnalds, “I found” di Amber Run e “Land of alle” di Woodkid.

“Con Raffaele stiamo facendo un lavoro mirato a preparare un atleta competitivo a livello internazionale nella categoria senior – dichiara Edoardo De Bernardis, allenatore di Zich – Stiamo lavorando i salti quadrupli e il triplo axel. Raffaele ha avuto diversi infortuni legati alla sua crescita, ma nonostante tutto stiamo portando avanti il suo percorso agonistico. Raffale è un atleta determinato”.

Nella gara di Graz il pattinatore ha realizzato il suo personal best al suo primo ISU Challenger Senior, totalizzando 183.04 punti.

Hockey: Nazionali, undici piemontesi protagonisti con la casacca azzurra

Undici atleti piemontesi hanno preso parte, nell’ultima settimana, all’abbuffata di impegni delle Nazionali di hockey su ghiaccio. L’appuntamento più atteso era quello delle azzurre di Max Fedrizzi, chiamate a giocarsi le chance di approdare a Pechino 2022 nel pre-Olimpico di Fussen. In Germania sono scese in pista, oltre a capitan Carola Saletta, anche Elisa Biondi, Valentina Ricca e Rebecca Roccella: le ragazze hanno raccolto però tre sconfitte di fronte a Danimarca (4-0), Germania (4-1) ed Austria (6-1). Sfide internazionali, contro le padrone di casa dell’Ungheria e la Francia nel girone del Quattro Nazioni andato in scena a Gyor, anche per l’Under 18 femminile: sul ghiaccio l’estremo difensore Carlotta Regine, ma anche Federica Boaglio ed Eleonora Trombetta, due Piemont Rebelles rispettivamente del 2007 e del 2006.

In campo maschile, invece, l’attaccante torinese Tommaso Traversa ha preso parte all’Euro Ice Hockey Challenge di Budapest in cui la Nazionale maggiore si è imposta agli shoot-out sull’Ucraina dopo il passo falso con l’Ungheria. Chiamata nell’Under 20, invece, per l’attaccante Tommaso Salvai dei Valpellice Bulldogs: gli azzurrini hanno chiuso all’ultimo posto il Quattro Nazioni di Egna contro Francia, Ungheria e Slovenia e, tra un mese, saranno impegnati nel Mondiale di Seconda Divisione. In Under 18, quindi, il compagno di squadra Emanuele Piotto, a sua volta sconfitto da Austria, Ungheria e Slovenia nel Quattro Nazioni di Szekesfehervar. Maggiori soddisfazioni infine per l’Under 16, di cui ha fatto parte il difensore Matteo Caldo degli Storm Pinerolo, che a Klagenfurt si è aggiudicato il Quattro Nazioni ai danni di Slovenia, Austria ed Ungheria.

(foto FISG/Giulia Lombardi)

Qualificazioni Mondiali Qatar 2022 Irlanda del Nord-Italia 0-0

Male la nazionale italiana!

Una prestazione deludente condanna l’Italia ai playoff per ottenere la qualificazione ai Mondiali,dove va direttamente la Svizzera,rivale diretta della nazionale italiana,che batte la Bulgaria ed arriva prima nel girone.
Poche occasioni per gli azzurri,tanta confusione e con il passare dei minuti è subentrata la rassegnazione.
Male Insigne nel ruolo di finto centravanti, mai nel vivo del gioco sia  Chiesa che Berardi. Imprecisione nei passaggi, paura di calciare. Nella ripresa l’Italia ha mostrato il peggiore volto di sé stesso e gli ingressi di Belotti, Bernardeschi, Locatelli e Scamacca non sono bastati per raddrizzare una squadra che è sembrata in totale confusione.Ora testa ai playoff a marzo 2022 dove a
determinare i gironi sarà un sorteggio, che si terrà il 26 novembre 2021, alle 17, a Zurigo. Si darà vita così a tre “gruppi” (A, B, C) da 4 squadre ciascuno (due teste di serie e due non teste di serie in ogni gruppo). Le due teste di serie affronteranno le due non teste di serie in semifinale (gara unica), e le vincenti si scontreranno in finale come gara unica.

Enzo Grassano

Altre vittorie per l’Ice Club Torino. Ad Aosta Annalisa Ursino è oro

Gli atleti dell’Ice Club Torino, storica società di pattinaggio artistico che tiene corsi e allenamenti presso lo Stadio del Ghiaccio Tazzoli, proseguono la stagione con altre vittorie.

Nella seconda prova del Campionato Italiano – Fascia Elite che si è tenuta a Aosta il 13 e 14 novembre scorsiAnnalisa Ursino, allenata da Edoardo De Bernardis, ha conquistato il primo posto nella categoria Advanced Novice. La pattinatrice torinese ha presentato in gara un programma corto sulle note di “Nothing else matters” e un programma lungo sulla musica di “Dead silence”, totalizzando un punteggio totale di 104,58. Nella categoria Advanced Novice Boys ottimo secondo posto per un altro pattinatore dell’Ice Club Torino Nikita Dossena.

Podio tutto piemontese nella categoria Junior Elite femminile. Alle spalle di Anita Gemelli (PAT) hanno conquistato, rispettivamente, l’argento e il bronzo, due pattinatrici dell’Ice Club Torino: Viola Fois e Amanda Ghezzo. La Fois, allenata da Edoardo De Bernardis e Miriam Brunero, sulle note della colonna sonora “The White Crow” ha totalizzato 138,84 punti. La giovanissima Amanda Ghezzo, di soli 11 anni, allenata da Edoardo De Bernardis e Renata Lazzaroni, ha eseguito in gara tre salti tripli, triplo loop, triplo flip e triplo lutz che le hanno consentito di totalizzare 134,94 punti e di raggiungere la terza posizione.

Ottima performance anche per gli altri pattinatori che vestono i colori dell’Ice Club Torino: Giulia Barucchi e Aiden Buttiero, quarti classificati nelle rispettive gare.

Reale Mutua Basket Torino – Piacenza 82-73: si continua a vincere

Il basket visto da vicino.

La Reale Mutua vince ancora pur non entusiasmando nel totale della partita, che viene risolta nel momento cruciale da un tiro di “fantasia” del nuovo idolo Giordano Pagani e da un paio di tiri da tre del buon Toscano che riportano a distanza una squadra discreta che senza fare nulla di che era comunque giunta in parità a pochi minuti dalla fine.

È stata una partita “sonnacchiosa” in cui il gioco è andato avanti a sprazzi con lampi di buon basket di alcuni, vedi Trey Davies nei minuti iniziali con 2 bombe da tre e un canestro e poi poco nel resto partita,  con alcuni momenti da Alibegovic e Landi, qualche tiro e passaggio buono di Zugno e forse i più costanti Davon Scott e De Vico che in campo riescono a fornire un contributo abbastanza uniforme.

Il gioco del basket attuale è quello che è in serie A, quindi siamo ormai abituati al “Non schema” della SERIE A2, che prevede giro palla, pick and roll e tiro alla bene e meglio negli ultimi secondi (vedasi il canestro segnato lanciando la palla verso canestro di Pagani allo scadere dei 24”, a titolo esplicativo…). In tutto questo comunque la Reale Mutua  continua a vincere portandosi a 6 vittorie e una sola sconfitta,  e quindi non ci si può e deve lamentare.

Stasera giocava contro di noi quel Pascolo già in quel di Trento che ci eliminò nel 2015 e il suo “fantasma” attuale mi è dispiaciuto vederlo giocare a così basso livello, dopo nazionale ed Eurolega con Milano… . Ma era un’altra epoca, dove il capitano della nazionale Italiana era con noi in A2 e il gioco era un’altra cosa… .

Ma si sa il tempo passa, e la società ora è diversa, almeno nel nome, anche se le persone che la seguono sono ancora sempre le stesse, sia come tifoseria che in alcuni ambiti direttivi. Però non è più quell’epoca. Il tifo sta lentamente tornando ma manca ancora qualcosa a questa squadra per legarsi emozionalmente alla città.

La Torino del Basket ha tifato per la Pms, poi l’Auxilium, ed ora per Basket Torino: eppure erano società diverse accomunate dai colori gialloblu e dal giocare al Parco Ruffini… ma questo gruppo gialloblù è quello ancora poco emozionante, forse per colpa del finale di stagione scorsa e della delusione di tutti per quei momenti buttati al vento per salire in A1 … tra falli effettuati in maniera assurda e decisioni incomprensibili in panca, anche se sembra che la nemesi “Derthona” sia tornata ieri proprio per l’ex allenatore di Torino a colpire sconfiggendo la sua Sassari e forse decretando un destino ineluttabile verso di lui… .

Ma torniamo a Torino: l’allenatore di quest’anno, Edoardo Casalone, ha lo stile Pozzecco, cioè amico dei giocatori, ma non ha scene di panico o da tragedia greca in panchina, è molto giovane e può solo migliorare con il tempo. Ha voglia di condividere le sue emozioni con il pubblico e si arrabatta con quello che ha. Al momento va molto bene, però per avere il grande pubblico deve trovare un alchimia giusta di tecnica e divertimento. Il mondo è cambiato: per portare qualcuno a muoversi e a spendere per uscire di casa bisogna dare di più. Al momento si vince..

Basterà questo ai tifosi del basket di Torino?

Paolo Michieletto