SPETTACOLI- Pagina 59

A Torino le riprese del film di Gasparro “La Chiocciola” sul tema degli hikikomori

Al via il 25 giugno a Torino le riprese del film ‘La Chiocciola‘, lungometraggio scritto e diretto da Roberto Gasparro, primo film ad affrontare il tema degli hikikomori.

Nel cast Enzo Decaro, Vittoria Chiolero, Max Cavallari, Tony Sperandeo e Massimiliano Rossi. Prodotto dalla 35MM Produzioni srl, sarà distribuito dalla Mediterranea Productions.


Il set si sposterà a luglio nel comune di Cuccaro Vetere (SA).

Al via il prossimo 25 giugno a Torino le riprese del film ‘La Chiocciola‘, scritto e diretto da Roberto Gasparro. Le riprese si terranno presso l’azienda di moda torinese MFGA – Make Fashion Great Again – main sponsor del film, mentre dal 1 al 31 luglio il set si sposterà nel comune di Cuccaro Vetere (SA). Il film, prodotto dalla 35MM Produzioni srl, si avvale dei patrocini di Legambiente Campania, Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburnie del Comune di Cuccaro Vetere, con il sostegno di Film Commission Torino Piemontee Accademia delle Belle Arti di Torino e della Città di Bolzano e con il supporto dell’Associazione Nazionale genitori Hikikomori e dell’Associazione La strada e dell’Associazione Hikikomori Italia Genitori Onlus.

La Chiocciola‘ sarà interpretato da Enzo Decaro, Vittoria Chiolero, Daniela Freguglia, Max Cavallari, Tony Sperandeo, Massimiliano Rossi, Ilaria Antonello e Mauro Tarantini. Le musiche sono del Maestro Carmine Padula. L’uscita in sala è prevista per il 2024, distribuito da Mediterranea Productions, società indipendente di produzione e distribuzione cinematografica e televisiva. ‘La Chiocciola‘ è il primo film ad affrontare il tema degli hikikomori, termine giapponese che indica le persone che hanno deciso di “stare in disparte”, di isolarsi dalla società. Oltre un milione di ragazzi in Giappone vive isolato nella propria stanza senza mai uscire di casa. In Italia se ne stimano centomila, negli USA oltre 500mila.

Sinossi: Vittoria è una ragazza hikikomori di quindici anni. Passa il tempo nella propria camera a fotografare le persone dalla finestra, a giocare ai videogame, a leggere fumetti e a guardare video, spaventata dalla società esterna, dai suoi ritmi indiavolati e vorticosi, senza amicizie vere, profonde. I rapporti inesistenti con i genitori separati, la madre imprenditrice di successo nel campo della moda e il padre, trasferitosi a New York, portano la ragazza a fidarsi solo del nonno, botanico e ricercatore che vive isolato da tempo in un paesino del Cilento, Cuccaro Vetere, completamente immerso nella natura. Francesco ha trascorso molto tempo insieme alle tribù dei Nativi Americani apprendendo da loro le tecniche della permacultura e della conservazione dei semi. Qui si rifugerà Vittoria, tra i ritmi lenti della campagna, l’amore e la saggezza del nonno, per ritrovare equilibrio e riprendere il senso della sua vita.


Leggendo di recente alcuni articoli – sottolinea il regista Roberto Gasparro – mi ha incuriosito la definizione della nostra società come ‘liquida’, in cui, secondo il sociologo Bauman, “i legami sociali tra gli individui sembrano divenire sempre più inconsistenti e fragili, facendoli vivere in una dimensione di continua incertezza, dal punto di vista affettivo e lavorativo. La paura della società, sempre più narcisista, basata sull’ideale della vergogna, dove l’esposizione del corpo è richiesta, dove occorre saperci fare, sapersi presentare, dove è fondamentale non vergognarsi. Una società, quella attuale, liquida, che non tollera la goffaggine o una certa sensazione di bruttezza, che va sempre più veloce e che non aspetta nessuno.” E’ in questa società che vivono i nostri ragazzi. Gli hikikomori sono i nostri figli che non hanno retto alle pressioni della società. A loro dedico il mio film”.

IL REGISTA

Roberto Gasparro nasce a Moncalieri, provincia di Torino, il 7 febbraio 1975.

Dall’età di 15 anni scrive canzoni, testi per sit-com e per molti comici della TV. Studia sceneggiatura sulle dispense di colui che definisce il suo faro, Claudio Dedola, che lo indirizza definitivamente a scrivere per il cinema. Dal 2015 al 2018 scrive 98 puntate di sitcom e collabora con molti comici di Zelig tra cui Franco Neri con il quale realizza il suo primo lungometraggio, “IL CIELO GUARDA SOTTO”. Nel 2019 scrive e dirige il  lungometraggio “QUI NON SI MUORE”, con protagonista il David di Donatello Tony Sperandeo, vincendo al Festival Internazionale del Cinema di Salerno il premio per la migliore sceneggiatura e miglior soggetto e ricevendo lo stesso anno l’onorificenza del Comune di Montiglio Monferrato che lo nomina CITTADINO ONORARIO. Nel 2020 scrive e dirige la sua opera terza dal titolo “LUI E’ MIO PADRE” con protagonista Gianni Parisi vincendo al Festival Internazionale del Cinema di Salerno il premio come miglior Regista e al Vesuvius International Film Fest il premio per la migliore sceneggiatura. Il lungometraggio, in concorso ai David di Donatello, ha ricevuto i patrocini della Regione Campania, della Città di Agropoli, del Parco Nazionale del Cilento, della Valle di Diano e di Alburni e premiato da LEGAMBIENTE CAMPANIA. L’8 giugno 2022 è uscito in distribuzione nazionale il film STESSI BATTITI disponibile anche su CHILI TV e AMAZON PRIME e sempre lo stesso anno vince il Premio come Miglior Film Italiano al FICS 76°. Nel 2023 uscirà il suo primo film di animazione, dal titolo “ALIEN HOLIDAYS”.

“Si stima che gli hikikomori in Italia siano 100000, ma sono verosimilmente molti di più perché gli hikikomori, a causa della loro sofferenza e della loro condizione di ritirati non sono raggiungibili e quindi non intervistabili. Nella comunità di Hikikomori Italia ci sono 4000 famiglie distribuite su tutto il territorio nazionale.”

Elena Carolei, presidente Hikikomori Italia Genitori Onlus

HIKIKOMORI
Un hikikomori (in giapponese 引き籠もり?[2] o 引きこもり?, lett. “stare in disparte” o “staccarsi) dalle parole hiku, “tirare”, e komoru, “ritirarsi” o “chiudersi” è una persona che ha scelto di scappare fisicamente dalla vita sociale, spesso ricorrendo a livelli estremi di isolamento e confinamento. Tale scelta può essere indotta da fattori personali e sociali di varia natura, tra cui la grande pressione verso auto-realizzazione e successo personale cui l’individuo è sottoposto fin dall’adolescenza nella società giapponese. Il termine hikikomori può riferirsi sia al fenomeno sociale che agli appartenenti a tale gruppo sociale (fonte Wikypedia) Si stima che in Italia ci siano attualmente (2022) oltre 100mila ragazzi hikikomori. In Giappone, dove il fenomeno è stato capito e studiato, attualmente sono oltre un milione e la tendenza è l’innalzamento dell’età: sono infatti in aumento uomini e donne over 40. Un recente studio USA indica la presenza di 541mila hikikomori ogni 127 milioni di cittadini statunitensi, ovvero una incidenza dello 0,4%. Nel mondo si stima che i ragazzi hikikomori siano diversi milioni.

Ricordando Gipo Farassino a dieci anni dalla scomparsa

“Storie di Barriera “, spettacolo che andrà in scena al teatro Gobetti  venerdì 30 giugno prossimo alle 21 con Marco a Spinetta e Marco Congiu, rappresenta l’omaggio che il regista Giulio Graglia e non solo hanno voluto fare a dieci anni dalla scomparsa di Gipo Farassino, lo chansonnier che ha rappresentato la piemontesità nel mondo.

“La serata, promossa al teatro Gobetti vedrà sul palco l’attore Marcello Spinetta – spiega il regista Giulio Graglia, Direttore Artistico del Festival Pirandello e del ‘900 – con il quale ho lavorato su testi di Pirandello e Fenoglio, e il musicista Mario Congiu. Marcello proviene dalla Scuola del Teatro Stabile di Torino, nella cui Fondazione sono consigliere, mentre Mario ha lavorato fianco a fianco cin Gipo.

Ho volutamente intitolato la serata prendendo a prestito l’album di Gipo, e mi è sembrato un gesto doveroso nei confronti di una persona che ho stimato molto. Ricordo ancora quando, nel 2010, mi affidò la regia del suo Stasseira, come non posso dimenticare una delle ultime volte in cui l’ho visto a casa, ormai troppo affaticato dalla malattia”.

“Grazie all’aiuto dell’amico Bruno Quaranta, giornalista, scrittore, critico letterario, abbiamo intessuto un percorso a ritroso fatto di parole e musica. Come sostiene Valentina Farassino non c’è un erede di Gipo, per questo il nostro è uno spettacolo rispettoso che non vuole imitare, bensì esaltare la creatività dell’artista”.

“Storie di Barriera “ è sostenuto dal Consiglio regionale del Piemonte. Il Presidente Stefano Allasio ha voluto fortemente dedicare il 2023 alla memoria di Gipo Farassino. Lo spettacolo rientra nel programma del Festival Nazionale Luigi Pirandello e sarà riproposto durante le festività natalizie”.

“Mi auguro che lo spettacolo – conclude il regista Giulio Graglia – possa essere gradito a chi Gipo lo ha conosciuto ma anche ai giovani che, forse soprattutto in città, non hanno più l’abitudine di parlare in dialetto. A scanso di equivoci abbiamo previsto delle traduzioni in italiano per chi non conoscesse il dialetto”.

Mara Martellotta

Storie di Barriera

Teatro Gobetti Torino

30 giugno 2023 0re 21

Il Respiro della Musica con l’Orchestra Polledro

Il Respiro della Musica, così  l’Orchestra Giovan Battista Polledro partecipa alla rassegna del suo decennale con il contributo dellaCittà di Chieri

 

L’Orchestra Polledro integra i festeggiamenti per il decennale della sua attività con la rassegna “Il respiro in musica “,  con il contributo economico e il patrocinio della Città di Chieri.

Sul podio Federico Bisio, direttore stabile dell’orchestra, primo oboe  il maestro Carlo Romano,  già primo oboe dell’Orchestra RAI, contrabbasso il maestro Davide Vittone dell’Orchestra desChamps-Elysèes, Balthasar Neumann-Ensemble.

Teatro del concerto sarà  giovedì  29 giugno prossimo, alle 21, la chiesa di San Domenico in via San Domenico 1 , a Chieri .

Verrà eseguita la Serenata n. 10 in Si bemolle maggiore di Wolfgang Amadeus Mozart K 361 nota come “Gran Partita”, primo oboe Carlo Romano, contrabbasso  Davide Vittone e direttore Federico Bisio.

L’annotazione apocrifa di “Gran Partita” riportata sulla prima pagina di questa  Serenata non è attribuibile a Mozart .

Secondo la versione poco attendibile di Georg Nikolaus von Nissen, secondo marito di Costance e primo biografo di Mozart, questa Serenata sarebbe stata un dono di nozze di Mozart alla moglie per il loro matrimonio il 4 agosto 1782.

Notizie certe di un’esecuzione della Gran Partita ci portano a Vienna al 1784, quando quattro movimenti della Serenata furono eseguiti dalla Harmonie , gruppo di fiati di un’orchestra, della corte imperiale su iniziativa del clarinettista Anton Stadler, per il quale individuava un complesso di strumenti a fiato che ebbe un’interessante evoluzione nella seconda metà del Settecento, quando il repertorio destinato a questa compagine si arricchì ulteriormente. Fino ad allora alle serenate era riservato un ruolo per lo più  di puro intrattenimento, che consisteva nell’esecuzione di musiche composte appositamente per feste di corte, private e eseguite all’aperto.

A differenza degli archi i quali, pur nella varietà  di dimensioni e di estensione, costituiscono un insieme sonoro assai organico e omogeneo, gli strumenti a fiato rappresentano una sezione musicale originale e variegata. Le  migliorie tecniche apportate e sviluppate a partire dalla seconda metà del Settecento hanno garantito agli archi sempre maggiori disponibilità e libertà espressive. I compositori hanno saputo cogliere queste occasioni e il repertorio per i fiati si è  sviluppato esponenzialmente e in tempi assai rapidi.

Mozart ebbe numerose occasioni per cimentarsi con questo genere e il suo contributo fu determinante. Egli scrisse Divertimenti e Serenate capaci di sfruttare al massimo i colori delle diverse coppie strumentali,  che mostrano una freschezza inventiva che va al di là  di qualsiasi ragione di circostanza.

Non si conosce esattamente l’anno di composizione di questa Serenata per 13 strumenti k. 361, ma si ha ragione di ritenere che sia stata composta a Vienna negli anni 1783-1784, contemporaneamente al Concerto per pianoforte in mi bemolle maggiore K 449.

Tuttavia nel catalogo mozartiano la “Gran Partita” occupa una posizione di assoluto rilievo per la grandiosità della sua struttura formale che conta ben sette movimenti, per la felicità  dell’invenzione melodica e armonica e per l’originalità dell’organico strumentale.

Mozart al complesso convenzionale dei 2 oboi, 2 clarinetti,  2 fagotti e 2 corni, aggiunse una seconda coppia di corni, il contrabbasso e 2 corni di Bassetti.

La vetta culminante della Serenata è  in quell’Adagio, che viene citato in uno dei momenti più  toccanti  del film Amadeus di Milos Forman,  in cui Salieri  commentava che “Sembrava di sentire la voce di Dio”.

Una serena Romanza anticipa il tema con variazioni in cui il compositore aggrega di volta in volta diversi timbri strumentali. Il Finale.  Molto Allegro è un brano molto brillante, quasi una marcia, dive emerge lo spirito gioioso mozartiano.

Orchestra da Camera Giovan Battista Polledro

Sede operativa c/o Cecchi Point Via Antonio Cecchi 17

www.orchestrapolledro.eu

Info@orchestrapolledro.eu

I concerti sono a ingresso libero

Un secondo concerto sarà  in programma venerdì  27 ottobre 2023, sempre alle 21, a   Chieri, alla Sala della Conceria, in via Conceria 2, con in programma il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, primo oboe Carlo Romano,  contrabbasso Davide Vittone e direttore Federico Bisio.

MARA MARTELLOTTA

 

Marrale-Mezzanotte, gli ex Matia Bazar in Piemonte

Il duo d’eccezione ha celebrato anche a Torino e provincia i 40 anni della memorabile hit ‘Vacanze Romane’.

Giornata piemontese per Carlo Marrale e Silvia Mezzanotte, storici componenti di formazioni eccellenti dei Matia Bazar, ora in tour in tutta Italia per celebrare insieme i quarant’anni di ‘Vacanze Romane’, impareggiabile capolavoro della gloriosa band ligure di cui entrambi, seppur in periodi diversi, hanno fatto parte, lasciando un segno indelebile e riconoscibile.

I due noti artisti hanno fatto capolino a sorpresa prima a Villafranca Piemonte, quasi al confine tra Cuneo e Torino, dove hanno percorso in lungo e in largo le vie del paese a bordo di una splendida corriera d’epoca ‘Fiat 640 Casaro del 1949, facente parte della collezione di autobus storici della ‘G.M. Srl’, dal 1963 il più grande busport d’Europa interamente dedicato alla cura degli automezzi pesanti adibiti al trasporto persone.

Un flash mob applauditissimo fra fotografie, autografie strette di mano con la gente del luogo incuriosita dal loro inaspettato arrivo, culminato nella registrazione di uno spot, con tanto di finale cantato accanto al prezioso bus, per promuovere lo show ‘Vacanze Romane 40th Celebration’ che farà tappa estivaanche a Villafranca Piemonte, nell’ambito di un importante evento privato, il prossimo 16 settembre, ennesimo atto di una tournée acclamatissima e ricca di date.

Poi, Carlo Marrale e Silvia Mezzanotte sono stati ospiti in diretta su ‘Radio Grp’, la prima e più ascoltata emittente del Piemonte, ai microfoni di Francesca Bacinotti per una intensa intervista fra musica e parole, intonando solo chitarra e due voci i più grandi successi dei Matia Bazar.

Per concludere in crescendo con una visita alla sede del quotidiano ‘La Stampa’, ove i due raffinati artisti hanno ricevuto la calorosa accoglienza del Direttore Massimo Giannini e della redazione, prima di concludere la giornata ospiti del salotto de ‘La Stampa Tv’ per un’appassionata chiacchierata con esibizione dal vivo in compagnia del giornalista Roberto Pavanello, noto e stimato per le sue interviste-cult ai grandi protagonisti dell’attualità e dello spettacolo.

Ecco il video in esclusiva per il “Torinese”:

The Hot Dogs. Giocando tra il soul, lo swing, il rock’n’roll

Osteria Rabezzana, via San Francesco d’Assisi 23/c, Torino

Mercoledì 28 giugno, ore 21.30

The Hot Dogs

Giocando tra il soul, lo swing, il rock’n’roll e il funk di mostri sacri della musica nera come Ray Charles, James Brown, Etta James e Wilson Pickett, gli Hot Dogs saltano tra le colonne sonore di American Graffiti e Blues Brothers e rivisitazioni di brani pop di oggi in chiave rhythm & blues.

The Hot Dogs è un progetto che nasce a Torino nel 2014 ispirato alle band che facevano sudare nelle piste da ballo degli anni ’40, ’50 e ’60. Professionisti nel settore musicale, i membri della formazione arrivano da molteplici esperienze e realtà: Bluebeaters, Africa Unite, Statuto, Bandakadabra, The Chicless, The Fonz e Soulful Orchestra.

Mercoledì 28 giugno

The Hot Dogs

Sugar Nanny, voce

Fiorella Coppola, voce e tamburello

Tiziano Di Sansa, sassofono tenore

Gianluca Cato Senatore, basso

Paolo Tondat, chitarra

Matteo Tommaso Pagliardi, batteria

Ora di inizio: 21.30

Ingresso:

15 euro (con calice di vino e dolce) – 10 euro (prezzo riservato a chi cena)

Possibilità di cenare prima del concerto con il menù alla carta

Info e prenotazioni

Web: www.osteriarabezzana.it

Tel: 011.543070 – E-mail: info@osteriarabezzana.it

“Quel che ancor non sai tu lo imparerai Solo qui fra le mie braccia”

Music Tales, la rubrica musicale 

“Nei quartieri dove il sole del buon Dio

Non dà i suoi raggi

Ha già troppi impegni per scaldar la gente

D’altri paraggi

Una bimba canta la canzone antica

Della donnaccia

Quel che ancor non sai tu lo imparerai

Solo qui fra le mie braccia”

Siamo in tema “cantautorale”, e si parla di Fabrizio De Andrè.

Genovese, morto nel 1999, è stato un cantautore italiano.

Considerato uno dei più importanti, influenti e innovativi cantautori italiani, è conosciuto anche con l’appellativo di Faber che gli dette l’amico Paolo Villaggio, con riferimento alla sua predilezione per i pastelli e le matite della Faber-Castell, oltre che per l’assonanza con il suo nome, e talvolta come “il cantautore degli emarginati” o il “poeta degli sconfitti”.

In quasi quarant’anni di attività artistica, De André ha inciso quattordici album in studio, più alcune canzoni pubblicate solo come singoli e poi riedite in antologie. Molte sue canzoni raccontano storie di emarginati, ribelli e prostitute, e alcune per il loro valore poetico sono accolte da antologie scolastiche già dai primi anni settanta. I testi hanno meritato a De André l’elogio del poeta Mario Luzi.

Insieme a Bruno Lauzi, Gino Paoli, Umberto Bindi e Luigi Tenco, è uno degli esponenti della cosiddetta scuola genovese, un nucleo di artisti che rinnovò profondamente la musica leggera italiana.  È l’artista con il maggior numero di riconoscimenti da parte del Club Tenco, con sei Targhe e un Premio Tenco. Nel 1997 gli venne conferito il Premio Lunezia per il valore musical-letterario del brano Smisurata preghiera.

A ritmo di mazurca, De André, con “città vecchia” racconta frammenti di vita di quello strano popolo dimenticato che vive presso le aree più malfamate della zona del porto di Genova, «nei quartieri dove il Sole del buon Dio non dà i suoi raggi». Si tratta di personaggi molto cari al cantautore ligure durante tutta la sua carriera artistica: vecchi alcolizzati che sfogano i loro dispiaceri nel vino, prostitute e loro clienti (che di giorno le insultano e di notte le frequentano spendendo tutti i loro risparmi), ladri, assassini e «il tipo strano, quello che ha venduto per tremila lire sua madre a un nano».

Per il titolo e il contenuto del brano, De André si ispirò a La città vecchia, celebre poesia di Umberto Saba ambientata nei malfamati vicoli della zona portuale di Trieste.

La canzone all’epoca fu anche parzialmente censurata.

“Il mondo intero è un quartiere.”

Buon ascolto

CHIARA DE CARLO

https://www.youtube.com/watch?v=cKBjwy25fkQ&ab_channel=FaberZenaFaber

scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!

Ecco a voi gli eventi da non perdere!

L’Estate a Bardonecchia si colora di eventi

 

Sport, escursioni, musica, teatro, libri, spettacoli di strada. Bardonecchia è pronta per una grande estate e non mancano le novità. A cominciare dalla tanto attesa riapertura della piscina comunale alla nuova palestra di arrampicata del Palazzetto dello Sport.

Tanta musica in questa Estate bardonecchiese con gli eventi organizzati dalla Pro Loco e non solo: il 7 luglio è in programma la “Notte in musica” a partire dalle 21 per le vie del centro, l’8 luglio, in piazza De Gasperi, ci sarà il concerto di Cristina D’Avena e poi ancora dj set, ed il 31 luglio, in località Chesal, l’appuntamento con Francesca Michelin, organizzato dall’Associazione Revejo.

E sempre in tema di musica, torna anche quest’anno la rassegna “Musica d’Estate”: campus, masterclass e circa 35 conceerti gratuiti, presso il Palazzo delle Feste, la Chiesa di Sant’Ippolito e la Chiesa di Maria Ausiliatrice. E ad agosto, la decima edizione di “BardonecchiArp Festival”, Festival di Arpa celtica, a cura dell’Associazione Lucas.

Scena 1312, la rassegna organizzata dall’Amministrazione Comunale ed Estemporanea, quest’estate si fa in tre: gli spettacoli organizzati al Palazzo delle Feste e per le vie del centro cittadino, le presentazioni di libri e le mostre allestite al Palazzo delle Feste.

Ed a teatro si andrà anche in Compagnia dell’Accademia dei Folli con appuntamenti sul palcoscenico del Palazzo delle Feste e a Rochemolles.

Molte le proposte della Biblioteca Civica con presentazioni di libri ed incontri dedicati ai più piccoli.

Bardonecchia si conferma poi, anche questa estate, punto di incontro per il genere Noir: dal 7 al 9 luglio si terrà, infatti, il Campus Noir “Distretto 011”, organizzato da Edizioni del Capricorno. Dal 25 al 27 agosto, tornerà, invece, il Festival Bardo Noir con presentazioni ed incontri con scrittori di caratura nazionale del genere, che sempre più appassiona i lettori.

Ed ancora , la Festa della Birra, dal 14 al 16 luglio, in piazza Statuto, i mercatini tra Bardonecchia e le sue frazioni, la tradizionale “Cena in bianco e rosso” il 6 agosto, i festeggiamenti di Sant’Ippolito, il 13 agosto e tanti momenti di incontro a Bardonecchia e nelle sue frazioni e montagne.

“Quella del 2023 si annuncia come una grande Estate a Bardonecchia. – afferma il sindaco Chiara Rossetti – Siamo contenti di avere organizzato, con un vero gioco di squadra insieme a tutte le nostre realtà territoriali, un ricco calendario di eventi da proporre ai residenti e a quanti hanno deciso e decideranno di trascorrere un periodo di vacanza insieme a noi. Abbiamo voluto creare la proposta più ricca e multiforme possibile per rispondere ai gusti e le esigenze di chi frequenta Bardonecchia”. “Quello che presentiamo oggi – conclude il sindaco di Bardonecchia – è certamente un calendario in itinere e non esaustivo. La nostra volontà, più volte ribadita, è infatti di quella di proporre eventi e momenti di incontro in tutti i mesi dell’anno, uscendo dalla logica di stagionalità per far sì che la nostra Bardonecchia sia sempre più accogliente 365 giorni all’anno”.

 

Estate in piazza, un mese di eventi a Leinì

Anche per il 2023 la rassegna estiva organizzata dal Comune con il supporto delle Associazioni locali offre un ricco cartellone di eventi per tutti i gusti. Dal teatro alla musica, dal ballo liscio ai concerti, fino alla tradizionale “Leini in bianco a cena”, possibilità per tutti di trovare l’evento giusto per divertirsi, passare una serata in paese vivendo la comunità.

Ecco nel dettaglio il programma.
Si parte mercoledì 28 giugno alle 21.30 in piazza Vittorio Emanuele II, con il concerto della fanfara dei Bersaglieri M.A. Fausto Balbo di Settimo Torinese per la celebrazione dei 65 anni di fondazione dell’Associazione Bersaglieri Leini “Carlo Gremo”. Clicca per approfondire.
Il weekend sucessivo ospiterà il ritorno del Jazz Festival Leini, dopo il successo della prima edizione nel 2022: tre giorni di concerti, con la particolarità di sabato 1 luglio, quando saranno tre i gruppi musicali ad alternarsi per le vie del concentrico al fine di animare la notte bianca. Clicca per approfondire.
Dal 6 all’8 luglio tornerà Lunathica, il festival del teatro di strada che coinvolge 8 comuni: saranno ben 7 gli spettacoli a Leini con compagnie di grande rilievo e spettacoli divertenti e coinvolgenti. Venerdì 7 luglio, dopo lo spettacolo della Compagnia Luca Piallini, sarà il momento della lunga notte dei saldi, organizzata dall’Associazione Commercianti Centro Storico. Clicca per approfondire.
Dal 13 al 16 luglio fine settimana dedicato a San Lorenzo, alla musica e alla solidarietà con le iniziative dell’associazione Voglio solo un sorriso… Martina. Giovedì 13 tocca al ballo liscio, venerdì 14 al revival anni ’80, sabato 15 al karaoke e alla disco musica, domenica 16 passeggiate culturali nel concentrico, sfilata ed esposizione delle auto storiche organizzata da Promo Eventi, giochi per bambini (dalle 17), concerto del gruppo “I cavalieri di Zara” e stand enogastronomici in serata. Clicca per approfondire.
Finale in crescendo tra il 20 e il 23 luglio: giovedì 20 ballo liscio e boogie woogie con Promo Eventi, venerdì 21 concerto delle fisarmoniche di Accordeon, sabato 22 Leini in bianco a cena con l’Associazione Commercianti Centro Storico, domenica 23 giochi, animazione e musica con Leini Live. Clicca per approfondire.
Dal 13 al 23 luglio, parco giostre in piazzale Buonarroti (Betulle 1).

Durante gli eventi e per l’allestimento sono previste le seguenti modifiche alla viabilità.

  • Divieto di transito, sosta con rimozione forzata e fermata dalle ore 07,00 del giorno 24/06/2023 alle ore 20,00 del giorno 25/07/2022 sulla piazza Vittorio Emanuele II.
  • Divieto di transito, sosta e fermata con rimozione forzata dalle ore 17,00 alle ore
  • 24,00 dei giorni 28 e 30/06/2023, 01, 02, 06, 07, 08, 13, 14, 15, 16, 20, 21 e 22/07/2023 sulla via Maffei, tratto compreso tra la via Cavour e la piazza Vittorio Emanuele II e sulla via XXV Aprile.
  • -divieto di transito, sosta e fermata con rimozione forzata su parte della piazza I Maggio (area fronte villa Chiosso) dalle ore 16,00 a fine manifestazione del giorno 16/07/2023.
  • Divieto di transito, dalle ore 20,00 a fine manifestazione del giorno 16/07/2022 sulla via Carlo Alberto, tratto compreso tra la via Cottin e la piazza Vittorio Emanuele II, con esclusione dei veicoli provenienti dalla via Cavour con direzione via Bonis.
  • Divieto di transito, sosta e fermata con rimozione forzata dalle ore 18,00 alle ore 24,00 dei giorni 01/07, 07/07 e 22/07/2023 sulla via Carlo Alberto, tratto compreso tra la piazza I Maggio (rotonda via Torino) e la piazza Vittorio Emanuele II;
  • Divieto di transito, sosta e fermata con rimozione forzata dalle ore 18,00 alle ore 24,00 dei giorni 01/07, 07/07 e 22/07/2023 sulla piazza Ricciolio, con esclusione dei veicoli provenienti dalla via Ricciolio con direzione via Vallino e dei veicoli provenienti da via Martiri Libertà in direzione di via Cottin.
“Ancora una volta un cartellone ricchissimo con artisti di rilievo – commenta Cristina Bruno, Vice Sindaco e Assessore alla Cultura -: confermatissima Lunathica, seconda edizione del Jazz Festival Leini, con una formula rinnovata, ma soprattutto la consolidata collaborazione con le Associazioni del territorio rappresentano i capisaldi di una rassegna impegnativa ma anche appagante che persegue l’obiettivo di rendere Leini un luogo vivo, piacevole, attrattivo. Un luogo, e lo dico con grande soddisfazione, dove i riscontri del pubblico vengono ascoltati e tradotti in un cartellone variegato e davvero ricco: ancora una volta abbiamo accontentato anche gli amanti del liscio, così come i millennials e la loro nostalgia degli anni ’80, costruendo una collaborazione efficace, di cui sono davvero orgogliosa, con tutte le associazioni che hanno voluto contribuire a questa rassegna organizzando uno o più eventi”.

Ragazzi in città. Il percorso formativo tra centro e periferia

TERZA EDIZIONE

 

con la restituzione finale attraverso PROIEZIONI aperte a tuttə

27, 28, e 29 giugno – Torino

Centro Studi Sereno Regis, Arena Monterosa, Cascina Roccafranca

Ingresso gratuito

Due scuole medie, una a Mirafiori e una in Barriera di Milano, una scuola superiore nel centro della città, tre realtà culturali, due formatori d’eccezione e tante proiezioni diffuse che hanno coinvolto centinaia di studenti e decine di docenti generando molteplici idee e storie da raccontare.

È questo il punto di partenza della terza edizione del progetto Ragazzi in città – la cui restituzione pubblica avrà luogo il 27, il 28 e il 29 giugno a Torino – che ha coinvolto, nella primavera 2023, giovani studenti delle scuole medie Alvaro-Gobetti di Mirafiori e G.B. Viotti di Barriera di Milano e le scuole superiori del Convitto Nazionale Umberto I e del Liceo Scientifico Einstein. I ragazzi e i professori hanno seguito un percorso di educazione all’immagine che è stato arricchito dagli interventi del regista Giovanni Piperno(tra i suoi film principali L’esplosione del 2003, Il pezzo mancante del 2010 sulla famiglia Agnelli e il pluripremiato Le cose belle co-diretto con Agostino Ferrente nel 2013) e dello sceneggiatore Pier Paolo Piciarelli (autore tra gli altri di Zoran del 2014 e della fortunata serie tv Imma Tataranni – Sostituto procuratore) che hanno mostrato i loro lavori tra fiction e documentari girati con gli adolescenti di Roma, Sassari e Napoli. Nel dialogo con i giovani studenti sono emerse e sono state affrontate tematiche importanti come i sogni e bisogni delle nuove generazioni, l’identità, la memoria del territorio, la nonviolenza, l’immigrazione e l’ambiente.

Tematiche che ritornano nel punto di arrivo di Ragazzi in città, la restituzione pubblica dei risultati del percorso di formazione in programma il 27, 28 e 29 giugno al Centro Studi Sereno Regis con Manodopera di Alain Ughetto, all’Arena Monterosa con Trash di Luca della Grotta e Francesco Dafano e a Cascina Roccafranca con la proiezione conclusiva di Tomboy di Céline Sciamma.

“Non capita tutti i giorni di lavorare con dei ragazzi di dodici anni e con dei professori così speciali; – afferma il regista Giovanni Piperno – insieme a Pier Paolo Piciarelli abbiamo lavorato per renderli protagonisti dell’esperienza di scrivere e realizzare un piccolo film fantasy reso possibile anche dall’incontro con l’artista Alessandro Quaranta. Non c’è dubbio che lo meritassero: infatti si sono messi in gioco con impegno per portare a casa il miglior risultato possibile. Non vedo l’ora di guardare La triste storia del maranzainsieme a loro sotto le stelle e sul grande schermo”.

“Ragazzi in città coniuga due elementi che riteniamo nodali per il lavoro culturale del nostro presente, – dichiara Valentina Noya coordinatrice del progetto e Vice presidente dell’Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC) – da una parte agire in territori periferici e dall’altra offrire possibilità formative per le nuove generazioni. Il progetto si è concentrato principalmente su tre istituti, ma durante il percorso abbiamo intercettato nuove scuole e centinaia di studenti che hanno potuto incontrate e farsi i selfie insieme al regista svizzero, candidato al Premio Oscar, Markus Imhoof (Eldorado), conoscere l’amico e collaboratore di Pier Pasolini David Grieco (La macchinazione), il regista operaio Pietro Perotti(Senzachiederepermesso), le complessità del dialogo interculturale (A bitter story di Francesca Bono), la vitalità del movimento Black Lives Matter (Stonebreakers di Valerio Ciriaci) per concludere con la magia del cinema di Guillermo del Toro che riesce a costruire nuovi immaginari (Pinocchio). Rispetto alle precedenti edizioni siamo molto contenti di essere riusciti a coinvolgere molti insegnanti, in particolare grazie al corso Fare la pace al cinema condotto dal nostro coordinatore scientifico Dario Cambiano”.

Il progetto Ragazzi in città è curato dall’Associazione Museo Nazionale del Cinema, Centro Studi Sereno Regis e Unione culturale Franco Antonicelli ed è realizzato grazie al sostegno del Ministero dell’Istruzione e del Merito, Ministero della Cultura nell’ambito del piano nazionale Cinema e Immagini per la Scuola.

Festival del Digitale Popolare: Recchioni firma il Manifesto della seconda edizione

L’evento è atteso a Torino il 7 e l’8 ottobre a Torino
Torino, 26 giugno 2023 – Rivelato il titolo Futura, a misura d’umanità, filo conduttore della due giorni a Torino il 7 e 8 ottobre 2023, il Festival del Digitale Popolare presenta il manifesto che anche per questa seconda edizione è stato realizzato da un grande disegnatore italiano, sempre grazie alla collaborazione con Etna Comics. A firmarlo è infatti Roberto Recchioni, artista poliedrico che lega il suo nome, tra gli altri, alla famiglia di collane dedicata a Dylan Dog – che Recchioni ha traghettato in una nuova era – e a personaggi iconici come Tex, Diabolik e Topolino.
Il manifesto firmato da Roberto Recchioni – commenta Francesco Nicodemo, direttore editoriale della Fondazione Italia Digitale – rappresenta perfettamente il tema di quest’anno. È la persona al centro della trasformazione digitale e del futuro, anzi di Futura, perché noi crediamo che l’innovazione vada declinata al femminile. Digitale popolare è più di uno slogan, è il manifesto della Fondazione Italia Digitale. E il fumetto e la graphic novel hanno la capacità di parlare e raccontare cose molto complesse in una espressione di arte visiva ‘pop’, ma mai banale. L’anno scorso il manifesto è stato firmato da Fumettibrutti Jole Signorelli, quest’anno abbiamo il maestro Recchioni e siamo davvero onorati“.
Come nasce il manifesto? “Per interpretare il concetto di ‘Futura’ – spiega Recchioni – sono partito dalle parole di Lucio Dalla «sarà diversa, bella come una stella» cercando di declinarle su un tessuto urbano come quello di Torino, una città che amo e che conosco molto bene. Quello che mi stava a cuore era riuscire a veicolare l’idea di una rivoluzione digitale ancorata all’umanità e al servizio dell’umanità, capace di guardare avanti senza cancellare o sovrascrivere il passato“.
Antonio ManninoDirettore di Etna Comics aggiunge: “L’evoluzione della cultura pop è legata a doppio nodo al progresso digital e social. La comunicazione per immagini ritorna ad avere un ruolo centrale e, in questo senso, il fumetto riacquista la funzione di veicolo comunicativo crossmediale che aveva perduto. Siamo onorati che la Fondazione Italia Digitale abbia scelto Etna Comics come interfaccia per la creatività del Festival“.
Per l’evento nazionale di ottobre – che nella scorsa edizione ha collezionato oltre duemila presenze e duecento ospiti – torneranno a confrontarsi personaggi della cultura, dello sport, dell’innovazione e delle istituzioni nella fitta agenda di incontri, seminari e dibattiti.
Il festival è organizzato da Fondazione Italia Digitale con il patrocinio della Città di Torino.