SPETTACOLI- Pagina 5

Hiroshima Mon Amour, quattro giorni di musica sotterranea e vibrazioni notturne

Torino si prepara a una settimana carica di vibrazioni sotterranee, concerti che pulsano di creatività e notti che profumano di culto.

Dai suoni viscerali di Tripolare alle maratone di beneficenza del Rescue Party, fino al tuffo senza remore nei ruggenti anni ’90 e a un’epifania Hip Hop destinata a restare negli annali: la città si muove al ritmo di una scena che non teme di mescolare generi, generazioni e stili allo storico locale  Hiroshima Mon Amour

Si comincia giovedì  con Tripolare, il progetto di Gabriele Centurione. Cresciuto tra le corde del violoncello ma formato nell’indipendenza delle produzioni fai-da-te, Tripolare arriva con un live che promette una collisione tra melodie luminose e testi che spingono in profondità. Dopo l’uscita del suo secondo album La Vacanza, un anti-inno all’estate che profuma di malinconia contemporanea, l’artista porta a Torino un set vibrante, intimo, tagliente (apertura porte ore 21.00, ingresso 15 €)

Il venerdì l’Hiroshima si trasforma in un centro pulsante di solidarietà e adrenalina. I medici del 118 e del CTO tornano con il Rescue Party, la serata benefit il cui ricavato sostiene la ricerca sui tumori dell’apparato muscoloscheletrico e rari.
In consolle si alternano i veterani della festa – PELLET & BIFIOTHEVOICE, ALBY C & PEP LUZZI, MANTO DJ, DJ ELASTICO, M. GAZZOLA, MARTINO’S BROS – mentre i Soundtruck Movie Music Movin’ Band aprono la nottata con un live cinematografico: colonne sonore cult, costumi, coreografie e un impatto visivo da blockbuster undergroun (dalle 21.30, ingresso a offerta libera). Sabato è il momento del grande tuffo nei ’90. All’Hiroshima arriva il Party a 90, una cavalcata pop tra Game Boy, karaoke di Fiorello, notti a urlare Ligabue e balletti degli 883. Ermi, Salvezza e Mago riportano in pista dance, rock e trash d’annata: una festa ad alto tasso di memoria collettiva, rigorosamente in outfit nineties. Per completare il viaggio nel tempo? Goleador per tutti (dalle 22.30 alle 4.00, ingresso 10) La settimana si chiude con un evento irripetibile che profuma di storia: domenica sul palco del Teatro Concordia arrivano Alchemist e DJ Premier, due colonne portanti dell’Hip Hop mondiale, insieme per un’unica data italiana. Da una parte The Alchemist, tra i producer più rispettati dell’ultimo decennio, fresco del titolo di Producer of the Year ai BET Hip Hop Awards e nel pieno di una stagione creativa che lo vede al lavoro con Freddie Gibbs, Erykah Badu e sul ritorno dei Mobb Deep. Dall’altra DJ Premier, indiscusso architetto del suono East Coast, ancora oggi punto di riferimento per la scena internazionale e impegnato su un nuovo attesissimo progetto con Nas. Uno scambio generazionale e stilistico che promette di essere un incontro di scuole, estetiche e mentalità produttive: un evento che chiama in causa la memoria dell’Hip Hop e la sua evoluzione futura. A rendere la serata ancora più unica, tre pesi massimi della scena italiana – Tsura, Mastafive e The Next One – che scalderanno il pubblico con set ad alto voltaggio (Teatro Concordia – Apertura porte ore 20, inizio concerto ore 21.00, ingresso 40 €)

Valeria Rombolà

Sedici concerti di musica classica nella rassegna “Ascolti”

 

La Stagione 2025/2026 della Fondazione Accademia di Musica di Pinerolo

Si chiama “Ascolti” la nuova Stagione concertistica 2025/2026 della Fondazione Accademia di Musica che, fino al 27 aprile 2026, a Pinerolo, propone 16 concerti di artisti di fama internazionale e giovani concertisti pluripremiati. Completano il programma altri 5 concerti del progetto “In Crescendo”: POC live (16 novembre) dedicato a compositori emergenti e il Festival Beethoven (5, 12, 19 e 26 maggio) che segna l’inizio del cammino che porterà nel 2027 a celebrare il bicentenario dalla scomparsa del compositore tedesco. Inoltre, il programma è punteggiato da undici incontri di presentazione, “Inseguire le note”, tenuti dal Maestro Claudio Voghera, Direttore artistico della Stagione concertistica che, attraverso suggestioni, curiosità, note storiche e musicali, traghetterà il pubblico verso l’ascolto. Gli incontri gratuiti si svolgeranno alle ore 20, mezz’ora prima dell’inizio dei concerti.

“Il programma 2025-2026 disegna un panorama sonoro variegato – afferma Claudio Voghera – ‘Ascolti’, perché saper ascoltare è una dote rara, una caratteristica preziosa che ci rende cittadini del mondo. Ascoltare significa immergersi in un linguaggio privo di barriere culturali, un’esperienza che può indurci a trasporre nel nostro vissuto una postura democratica rispettosa degli altri”.

Il 2025 si chiude martedì 9 dicembre con il promettente pianista Jakob Aumiller, il cui concerto rientra in un progetto in collaborazione con il Premio Internazionale Brunelli di Vicenza, dove Aumiller ha conquistato il Primo Premio nel 2024.

Il 2026 si apre martedì 20 gennaio con Elia Cecino, pluripremiato pianista italiano dell’ultima generazione e primo italiano vincitore del Concorso “Iturbi” di Valencia; si prosegue poi martedì 27 gennaio con il duo formato dalla mezzosoprano Martina Baroni, solista alla Deutsche Oper Berline il pianista Rodolfo Focarelli; ancora un duo, questa volta composto da violino e pianoforte sarà di scena martedì 10 febbraio quando, sul palco dell’Accademia, saliranno Simon Zhu, violinista che da giovanissimo ha conquistato il Premio Paganini di Genova, e Valentina Messa,una delle cameriste più interessanti della sua generazione. Si prosegue martedì 24 febbraio con il Quartetto Werther, tra le formazioni cameristiche più promettenti del panorama concertistico nazionale e internazionale, uno degli ensemble più rappresentativi tra quelli premiati all’International Chamber Music  Competition “Pinerolo e Torino Città Metropolitana”, progetto della Fondazione Accademia di Musica. Martedì 10 marzo sarà la volta del Trio Concept (già Trio Chagall), giovane formazione italiana cresciuta in Accademia che continua a mietere successi internazionali, ultimo in ordine di tempo è la nomina ECHO Rising Star. Martedì 17 marzo si esibirà Anna Kravtchenko, già Premio Busoni, definita dal New York Times pianista carismatica dal “suono luminoso e dalle poetiche interpretazioni che possono portare l’ascoltatore alle lacrime”. Il mese di marzo si chiude martedì 31 con il Quartetto Armida, già Primo Premio al prestigioso concorso ARD di Monaco e gruppo di punta della musica da camera internazionale. Si prosegue martedì 14 aprile con un evento d’eccezione:“Chopin op. 10: Gravity”, programma originale e innovativo ideato da Mariangela Vacatello, una delle artiste più affermate del panorama internazionale che, nella sua carriera, ha ottenuto riconoscimenti nei principali concorsi pianistici quali il Busoni di Bolzano, il Liszt di Utrecht e il Van Cliburn in Texas. Martedì 21 aprile di scena è il duo formato da Sergio Pires, primo clarinetto solista della Winterthur Musik Kollegium nonché della London Symphony Orchestra,e dal brillante pianista Stefano Musso. La Stagione si conclude lunedì 27 aprile sul palco, questa volta, del Teatro Sociale di Pinerolo con l’Orchestra da Camera Accademia, fiore all’occhiello dei progetti artistico didattici dell’istituzione pinerolese, guidati in questa occasione da Massimo Polidori, uno degli artisti più completi della sua generazione.

Colpo di coda della Stagione è il secondo appuntamento con il progetto “In Crescendo”; talentuosi allievi dei corsi di perfezionamento dell’Accademia saranno protagonisti di quattro appuntamenti interamente dedicata al compositore tedesco, inizio di un percorso di avvicinamento alla celebrazione del suo bicentenario dalla morte: il Festival Beethoven (5, 12, 19 e 26 maggio).Tutti i concerti, ad eccezione della serata finale che sarà al Teatro Sociale, si terranno nella storica Sala concerti dell’Accademia di Musica in viale G. Giolitti, 7, a Pinerolo, alle ore 20.30.L’attività concertistica della Fondazione Accademia di Musica è realizzata con il contributo di Regione Piemonte.

BIGLIETTI – INTERO Accademia di Musica: 16 €  – Teatro Sociale 20 €
RIDOTTO Abbonamento Musei, Socio Nova Coop, Unitre, ALI e Gruppo San Paolo,
Coro Accademia, ARCI, tesserati Pro Loco Pinerolo: Accademia di Musica: 14€ | Teatro Sociale 15€ – Bambini e ragazzi: gratuito sotto i 10 anni – Under 18: 5€  – 19/30 anni: 10€ – Pinecult card: 5€  – Studenti del Conservatorio e dell’Istituto Musicale Corelli: 5€
Disability Card: Accademia di Musica: 14€ – Teatro Sociale: 15€ e ingresso omaggio per l’accompagnatore

IN CRESCENDO POC LIVE / FESTIVAL BEETHOVEN: 5 €
GIFT CARD: 40 €

Gian Giacomo Della Porta

La Regione al Festival del Cinema Italiano di Madrid

Il Piemonte partecipa come Regione ospite alla 18ª edizione del Festival del Cinema Italiano di Madrid. L’evento, organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura nell’iconica sala Cines Callao, è in programma fino al 7 dicembre. Per una settimana, Madrid diventa palcoscenico di un ponte culturale tra Italia e Spagna, con una ricca programmazione di film italiani, retrospettive, omaggi e nuove sezioni — tutte a ingresso gratuito e con film in versione originale sottotitolati.

Questa edizione assume un significato particolare: con il Piemonte come regione ospite, il Festival valorizza il territorio e rafforza il dialogo tra istituzioni culturali, aree geografiche e produzioni audiovisive, celebrando l’eccellenza del cinema italiano e consolidando i legami creativi tra Italia e Spagna. Legami che quest’anno si sono intensificati grazie alla Salida Oficial de La Vuelta, partita da Torino e dal Piemonte con quattro tappe che hanno attraversato 136 comuni per un totale di 450 chilometri. Un rapporto sempre più stretto, confermato anche da altri appuntamenti di rilievo internazionale ospitati dal territorio piemontese, come le Nitto ATP Finals di Torino, che hanno portato in città i migliori tennisti del mondo, tra cui il numero uno Carlos Alcaraz.

In questo contesto si inserisce la volontà della Regione Piemonte di intensificare la promozione turistica in Spagna, anche alla luce del crescente interesse dei viaggiatori spagnoli verso il Piemonte: il mercato turistico della Spagna in Piemonte è infatti l’8° per arrivi e il 9° per pernottamenti, con 87.804 arrivi e 241.250 presenze a consuntivo 2024, una permanenza media di 2,7 notti e una quota pari al 3% del totale dei movimenti esteri. Rispetto al 2023 si registra una crescita del 5,7% negli arrivi e dell’11,5% nei pernottamenti, con un incremento complessivo di oltre il 50% dei movimenti negli ultimi dieci anni.

 

«Essere presenti a Madrid è un’occasione straordinaria per raccontare al mondo la vitalità culturale e creativa del Piemonte – dichiarano il presidente della Regione Alberto Cirio e gli assessori alla Cultura Marina Chiarelli e al Turismo e Sport Paolo Bongioanni, con il sottosegretario Claudia Porchietto intervenuta all’apertura del Festival –. Il Piemonte è già entrato nelle case degli spagnoli con le dirette della Vuelta e con le imprese di Carlos Alcaraz alle Nitto ATP Finals, che ha anche scoperto e condiviso la qualità della nostra cucina. Il Festival consolida l’azione per valorizzare i nostri paesaggi, le eccellenze enogastronomiche e la capacità del territorio di essere laboratorio di innovazione e polo cinematografico internazionale. È un evento che rafforza le relazioni con la Spagna e con il pubblico globale, confermando cultura e cinema, turismo, enogastronomia, natura e sport come leve strategiche per lo sviluppo e l’attrattività della nostra regione».

 

«La magia del cinema è stata lo spirito guida che ha portato oggi il Festival del Cinema Italiano di Madrid a celebrare una lunga e importante storia di successo che accompagna da 18 anni la fortunata stagione del Cinema italiano all’estero – dichiara Elena Fontanella, direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Madrid -. Edizione, questa del 2025, che cavalca il futuro per offrire al pubblico spagnolo una veste rinnovata sulla scia culturale dei grandi festival italiani, grazie al direttore artistico Giulio Base che con entusiasmo e sostegno professionale ha guidato questo delicato passaggio. Rinnovata nel format con l’aumento di sale ed eventi per diffondersi nella città con l’obiettivo di sviluppare la passione e la conoscenza della cultura cinematografica e della lingua italiana e al contempo coltivare la immensa e preziosa potenzialità di assonanza e di dialogo professionale con la grande esperienza spagnola. Quest’anno il Piemonte è la regione ospite del festival, e sono felice che Madrid possa scoprire il suo territorio e le sue eccellenze».

Durante il Festival, la Regione propone una vetrina delle proprie eccellenze. Il pubblico le scopre attraverso contenuti video nelle sale cinematografiche e una campagna di affissioni nelle principali stazioni della metropolitana, che mostrano dai paesaggi invernali delle montagne agli scenari estivi dell’outdoor, raccontando il territorio come meta di viaggio, luogo di cultura e destinazione aperta al mondo. A questa attività visiva e narrativa si affiancano momenti di promozione enogastronomica, con degustazioni dedicate ai prodotti simbolo del Piemonte e una cena di gala che propone un percorso culinario interamente costruito sulle eccellenze regionali.

A rafforzare ulteriormente il legame tra Torino e Madrid contribuisce la direzione artistica di Giulio Base, alla guida sia del Torino Film Festival sia del Festival madrileno. La chiusura del TFF e l’apertura della rassegna a Madrid tracciano una continuità ideale, dalle sale torinesi a quelle nel cuore della Spagna.

«Dirigere il Festival del Cinema Italiano di Madrid è per me sia un onore che una gioia. La gioia poi raddoppia perché la regione che abbiamo scelto di ospitare è il Piemonte, la mia terra – sottolinea Giulio Base, direttore artistico del Festival del Cinema Italiano di Madrid -. È come condurre, in un’altra casa, il vento di cinema e bellezza che mi ha cresciuto. Una responsabilità e un privilegio che accolgo con gratitudine profonda».

La rassegna si è aperta, nella giornata di ieri, con un evento speciale a cui ha partecipato il sottosegretario Claudia Porchietto: la musica del trombettista Paolo Fresu, accompagnato da Pierpaolo Vacca, ha salutato l’inizio del Festival e preceduto la proiezione di Fuori di Mario Martone. La serata inaugurale ha ospitato anche il conferimento del Premio alla Carriera a Monica Guerritore, che ha presentato in anteprima spagnola alcuni brani di Anna, il suo film d’esordio alla regia dedicato ad Anna Magnani, da lei stessa interpretata.

A Madrid, la delegazione piemontese è affiancata dalla Film Commission Torino Piemonte e dal Museo Nazionale del Cinema. FCTP partecipa per la prima volta al Festival grazie alla collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura e con il supporto della Regione Piemonte, presentando la filiera audiovisiva regionale a un gruppo selezionato di produttori spagnoli individuati dalla Madrid Film Office. Una delegazione di produttori piemontesi, insieme al direttore FCTP, Paolo Manera, ha partecipato all’opening del Festival e alle attività professionali organizzate per l’occasione. Le attività B2B si svolgeranno oggi, martedì 2 dicembre, alla Casa de la Panadería e comprendono la presentazione di case history di coproduzione Italia–Spagna, l’illustrazione dei servizi e dei fondi FCTP e incontri one-to-one tra produttori piemontesi e madrileni.

«Le occasioni di confronto a livello internazionale rappresentano da sempre un asset strategico di Film Commission Torino Piemonte. Per questa ragione abbiamo accolto con grande piacere l’opportunità di essere presenti a Madrid per la 18ª edizione del Festival del Cinema Italiano, con una serie di attività industry – commenta il direttore Paolo Manera, aggiungendo che – la Spagna si presenta sempre più come player di primo piano per l’industria dell’audiovisivo globale e siamo certi che questa missione di incontri e networking tra produttori piemontesi e produttori madrileni – coordinata insieme a Regione Piemonte e Istituto Italiano di Cultura di Madrid – possa rappresentare una grande intensificazione di sinergie per il futuro prossimo».

«Con molto piacere sarò a Madrid a promuovere l’immagine del Museo Nazionale del Cinema al Festival del Cinema Italiano, presentando il volume ‘Il Tempio del Cinema’, realizzato dal Museo in occasione dei 25 anni alla Mole Antonelliana ed edito da Allemandi – sottolinea Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema di Torino -. Il volume contiene anche un inserto fotografico dal quale sono tratte le immagini dalla mostra ‘Riccardo Ghilardi. Piano sequenza la Mole’, ospitato a Gallerie d’Italia Torino e che ritrae grandi protagonisti del cinema all’interno degli ambienti della Mole Antonelliana: un racconto per immagini che documenta ed esalta il rapporto tra il Museo e le figure che hanno segnato la storia della settima arte. Inoltre, verrà proiettato ‘Ritratti di cinema’, un documentario di Paolo Civati, presentato fuori concorso al TFF. Qui nove grandi registi – Jane Campion, Tim Burton, Ruben Östlund, Asghar Farhadi, Pablo Larraín, Damien Chazelle, Paul Schrader, Peter Greenaway e Martin Scorsese -, ospiti del museo negli ultimi anni, si confrontano sul senso del cinema e sui meccanismi che hanno reso il loro linguaggio inconfondibile, un modo per parlare di cinema e percorrere le loro filmografie, risalendo alle origini della loro creatività. Il film diventa così un viaggio visivo attraverso i volti, le storie e le voci di grandi personaggi, dialogando idealmente con il volume e arricchendone la narrazione».

La presenza al Festival del Cinema Italiano di Madrid, in un contesto di risonanza internazionale, conferma la regione come laboratorio di cultura, innovazione e creatività, mettendo in luce le sue eccellenze e trasformando i grandi eventi in leve concrete per sviluppo, promozione e opportunità sul territorio.

L’iniziativa, resa possibile grazie all’Istituto Italiano di Cultura di Madrid e al sostegno della Compagnia di San Paolo, vuole mostrare una regione capace di coniugare patrimonio, innovazione e accoglienza, rafforzando il dialogo con il pubblico, gli operatori culturali e i protagonisti dell’industria cinematografica spagnola.

“All’Ill.mo Sig. Tempia” al Conservatorio Verdi

Giovedì 4 dicembre si terrà al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino “All’Ill.mo Sig. Tempia”, per il 150⁰ anniversario della prima esecuzione moderna di alcune composizioni sacre sinfoniche trovate trascritte. L’ultimo concerto del 2025 della Stefano Tempia rappresenta un ritorno alle origini, con “All’Ill.mo Sig. Tempia”, il concerto dedicato al fondatore dell’Accademia Tempia, con la prima esecuzione moderna di alcune sue composizioni sacre sinfonich, ritrovate e trascritte dal Fondo Tempia del Conservatorio di Torino, quali la Sinfonia n.1, che mostra l’ampiezza orchestrale e la sensibilità tematica del giovane Tempia, i “Magnificat” e “Messa Breve”, che rivelano la profondità del suo linguaggio liturgico e ne dimostrano l’evoluzione umana e artistica. Partecipano l’Orchestra e il Coro dell’Accademia Stefano Tempia e il quartetto di cantanti solisti selezionati “come nuove voci Tempia”: il soprano Francesca Idini, il mezzosoprano Elisa Barbero, il tenore Bekir Serbest, il basso Andrea Goglio, il maestro concertato e direttore Luigi Cociglio.

La Sinfonia n.1 op.23 rappresenta un lavoro giovanile, ma già sorprendente per maturità e chiarezza. Composta in prima versione nel 1948, a 16 anni, e rielaborata nel 1852, mostra un giovane autore immerso nella Torino preunitaria, ma con legami internazionali testimoniato dalla dedica all’amico Clemente Castagneri, direttore d’orchestra del Teatro Italiano di Parigi. Il “Magnificat” op.49 nasce circa vent’anni dopo, tra il 1868 e il 1869, alle soglie della Fondazione dell’Accademia Corale. In questo brano il Coro è visto come strumento d’unità civile e spirituale: un Magnificat che non è soltanto preghiera, am celebrazione d’armonia fra fede e ragione, individuo e collettività. Nella “Messa Breve” op.107, scrita tra il 1870 e il 1871 su commissione della Corte del Portogallo, la scrittura di Tempia raggiunge la piena maturità: sobria, equilibrata, intensamente lirica ma anche magnificenza, quando occorre. La forma “breve” non indica povertà, ma concentrazione, la musica di un autore che ha compreso come la semplicità possa essere il volto più alto della devozione.

Riscoprire Stefano Tempia oggi non rappresenta un atto di gratitudine verso un  altro che, con rigore e dolcezza, ha insegnato a generazioni di musicisti che la musica si serve con umiltà e si vive insieme.

Info: giovedi 4 dicembre, ore 21, Conservatoriodi Musica Giuseppe Verdi, Piazza Bodoni – “All’Ill.mo Sig. Tempia” – 150 anni di arte e tradizione musicale a Torino

Orchestra e Coro dell’Accademia Stefano Tempia – biglietti: intero 15 euro – ridotto 10 euro

www.stefanotempia.it

Mara Martellotta

Torino, si anima il dicembre con il Teatro Mobile tra “Empatie Urbane” e “Borgo Dora”

Teatro immersivo, camminate performative e teatro in cuffia

A dicembre prosegue Empatie Urbane-attraversamenti e derive nelle periferie di Torino, il progetto ideato da Teatro Mobile , che porta nelle periferie una programmazione diffusa di performance create per strade, cortili, scuole e luoghi simbolici della città.

Dopo i mesi di settembre e ottobre, la rassegna giunge alla sua fase conclusivacon appuntamenti ad Aurora, Falchera, Massaia, Porta Palazzo  e in altre aree urbane significative,  confermando un percorso che mette al centro partecipazione e relazione con il territorio.

Accanto a Empatie Urbane dicembre ospita  anche un nuovo ciclo di eventi a Borgo Dora, nato in dialogo con le realtà del quartiere e dedicato alla scoperta dei suoi spazi attraverso narrazioni originali, paesaggi Sonori e azioni teatrali pensate per il contesto.
Il programma di dicembre si compone di spettacoli site-specific, camminate performative, letture sceniche, lezioni recitate e percorsi in movimento. Le due rassegne, “Empatie urbane” e “Borgo Dora” propongono riscrittura dei classici, esplorazioni urbane guidate dall’ascolto, nuove visioni degli spazi attraversati e memorie locali. Il pubblico è accompagnato in esperienze immersive, spesso in cuffia, che trasformano il percorso stesso in elemento narrativo, favorendo un rapporto diretto tra spettatore, performer e città.
Il progetto coinvolge una rete di associazioni, presidi culturali e artisti distrirete nei quartieri interessati, che partecipano alla progettazione di laboratori, mappature e performance condivise con la cittadinanza. Tra le realtà coinvolte, so possono citare Lo Stagno di Goethe, il Collettivo Camera Chiara, Ma.Ri House, CLG Ensemble, Lamezia, Loco Teatro, Progetto Slip, Bagni Pubblici di via Agliè, Casa del Quartiere Barriera di Milano, Casa UGI e altre realtà torinese attive nella rigenerazione culturale. Gli spettacoli e le performance sono realizzati con tecnologie portatili autoalimentate e senza scenografie tradizionali, nel rispetto dei beni culturali e ambientali. L’invito, rivolto al pubblico, è di raggiungere l’evento con i mezzi pubblici o in bicicletta, in modo da rendere l’evento pienamente sostenibile.

Borgo Dora, cuore storico del quartiere Aurora, dalla forte identità, diventa, nel mese di dicembre, la scenografia naturale di una serie di produzioni originali realizzate con artisti e associazioni del territorio. Le performance guidano gli spettatori attraverso vie e cortili del rione, trasformando la camminata in un’esperienza artistica in cui paesaggio sonoro e narrazione dialogano con il quartiere. Tutti gli eventi della rassegna Borgo Dora partono dallo spazio Idiot, in via San Giovanni Battista La Salle 16/A. In caso di condizioni meteorologiche avverse, gli spettacoli si svolgeranno all’interno di spazio Idiot.

Il Teatro Mobile nasce dall’esperienza di oltre 25 anni di teatro indipendente e ricerca multidisciplinare, guidata da Marcello Cava e Pina Catanzariti, in collaborazione con Aureliano Amadei e Raffaele Gangale. Si tratta di un progetto che intreccia tradizione e innovazione, portando in scena classici e contemporanei con formule non convenzionali, capace di trasformare spazi urbani, aree archeologiche, musei e luoghi naturali in posti attivi e partecipati. Fin dal 1996, dall’apertura del teatro Giovinelli, l’associazione ha dato vita a una pratica culturale che unisce arte e rigenerazione urbana, videoteatro e drammaturgia, collaborazione con scuole e università, fino a reinventare il concetto di Carro di Tespi come palcoscenico viaggiante. Da qui prende corpo l’idea di un teatro mobile, sostenibile, agile, sempre pronto a incontrare il pubblico dove meno lo si aspetta. Il marchio distintivo di Teatro Mobile è il teatro in cuffia, esperienze immersive a impatto zero, in cui lo spettatore attraversa un luogo emblematico ascoltando testi e partiture sonore originali. Così lo spazio non è semplice contenitore, ma diventa spazio dell’opera, in un dialogo continuo tra memoria, percezione  e contemporaneità. Teatro Mobile è oggi una pratica artistica e politica insieme, una risposta creativa alla mancanza di spazi permanenti e al bisogno di nuove forme di fruizione culturale. Un “camion-palcoscenico” che si apre come una scatola magica, capace di ospitare spettacoli, concerti, djset ed eventi multimediali, ma anche un laboratori di inclusione ecologica e sociale.

Info: dal 2 al 6 dicembre 2025 – 14 appuntamenti site-specific gratuiti con prenotazione obbligatoria – promozione@teatromobile.eu – 334 7947310

Mara Martellotta

L’Opera dei Ragazzi compie 30 anni. Dal Teatro Regio al Festival MITO 

Il teatro musicale dell’Opera dei Ragazzi festeggia 30 anni di attività, splendido esempio del futuro musicale casalese che ha lo scopo di avvicinare e unire in modo operativo bambini e ragazzi di diverse culture fino al superamento degli esami in Conservatorio. La geniale idea di Erika Patrucco maturò nel 1985 a soli 16 anni con la variazione dei programmi scolastici del Ministero dell’Istruzione, inserendo l’educazione musicale nelle scuole elementari. In questa occasione, la Regione Piemonte chiamò un grande didatta musicale, il torinese Sergio Liberovici (1930-1991), compositore di origine ebraica, etnomunologo e fondatore del Teatro Stabile di Torino. Liberovici fondò il Teatro per Ragazzi e con Giulio Castagnoli l’Opera dei Bambini, componendo opere per le scuole con la collaborazione di Luciano Berio e dei pittori Ugo Nespolo, Mauro Chessa e Francesco Casorati, figlio del celebre Felice.

 

Erika sviluppò il progetto nel 1994 con un saggio delle scuole elementari di San Domenico nel Teatro di Casale Monferrato, eseguendo “La serva padrona” di Pergolesi, avvicinando così gli alunni dell’anno scolastico al mondo musicale dell’opera sotto l’egida dei Compositori Associati di Torino. Nel 1995 la Patrucco fondò a Casale l’Opera dei Ragazzi sulla scia di Liberovici e Castagnoli. Non sono mancate le occasioni di crescita di questa affermata realtà casalese che ha ricevuto il premio della Fondazione CRT, dal Teatro Regio al Festival MITO eseguendo Le nozze di Figaro e il Flauto Magico di Mozart, La Cenerentola di Rossini, l’Elisir d’Amore di Donizetti e Giacomo Puccini al Piccolo Regio di Torino con allestimento di Ugo Nespolo. Nel 2003 fondò a Casale il Coro Ghescer, costola dell’Opera dei Ragazzi, ponte interculturale e interreligioso creato da un’idea di Elio Carmi, presidente della Comunità Ebraica di Casale. Questa sinergia musicale integra il Coro MusicaInsieme della scuola casalese Primaria San Paolo, affiancando un’orchestra di giovani violoncellisti dell’Opera dei Ragazzi.

Erika ha partecipato a registrazioni per Rai Radio Tre, Nuova Fonit Cetra, Festival Asti Teatro, Teatro Stabile e Teatro Regio di Torino. Si è diplomata in violoncello con i maestri Brancaleon e Destefano, primo violoncello dell’Orchestra Rai e Teatro Regio, sempre presente nelle rassegne della splendida Sinagoga casalese. Nel 2024 è stato istituito il premio intitolato al padre Mario Patrucco, borsa di studio per le nuove generazioni consegnato nel Palazzo Gozzani di Treville, sede della Filarmonica, durante il Festival Echos del maestro Sergio Marchegiani. Le origini mantovane del ramo nobiliare materno risalgono al 1535 con i Passera, consignori di Gaiola e Moiola in Valle Stura, antica famiglia decurionale “de Platea” di Cuneo e con i Nuvoli, conti di Grinzane Cavour, San Damiano d’Asti, Moncalieri e Revigliasco. Nella vicina Trofarello, in antichità Truffarello, ritroviamo i conti Nuvoli dal 1663 al 1671 con Baldassarre, Giovanni Domenico e Giuseppe Antonio. Lo stemma in gesso nella tomba di famiglia dei conti Passera e Nuvoli del cimitero di Moncalieri è fedelmente ricostruito nelle armi dei catasti del comune torinese, rappresentato nel Blasonario Subalpino delle famiglie piemontesi.
Nell’altare dell’imponente monumento funebre, una lapide della cappella risalente al 1688 ne descrive l’acquisto del conte Giovanni Vincenzo Nuvoli, depositario dell’ossario di famiglia come da testamento. Lo stemma dei conti Nuvoli è raffigurato dal sole d’oro uscente da una nuvola d’argento con bordatura indentata d’argento e rosso dal motto “Cum sole nevus”, ossia “Con il nuovo sole”. La discendenza dell’antica e nobile casata è rappresentata in epoca recente da Passera Arturo (1880-1955), marito della contessa Nuvoli Camilla (1884-1925) dalla cui figlia Erica Passera (1916-1966) nacque nel 1944 Luciana Gavazza, pianista, madre di Erika e moglie di Mario Patrucco (1943-2018), violista, musicologo, critico musicale e liutaio. I festeggiamenti per la ricorrenza dell’Opera dei Ragazzi sono previsti per la prossima primavera.
Armano Luigi Gozzano 

Inalpi Arena e Teatro Regio, due scenari d’eccezione per il Capodanno di Torino

Un doppio concerto che abbraccia generi e pubblici diversi e luoghi simbolo della città. Quest’anno il Capodanno della Città di Torino si sposta al chiuso, ospite di due spazi iconici e prestigiosi: il 31 dicembre all’Inalpi Arena, per una grande notte di musica con artisti di primo piano della scena italiana e internazionale, il 1° gennaio al Teatro Regio, per il tradizionale concerto di musica classica.“Ci prepariamo a dare il benvenuto al nuovo anno – dichiara il sindaco Stefano Lo Russo – con due grandi spettacoli e una proposta musicale in grado di accontentare un pubblico davvero trasversale. Quest’anno, con il cantiere in corso per la pedonalizzazione di via Roma, non festeggeremo in piazza ma in due luoghi simbolo della nostra città: l’Inalpi Arena, che ha da poco salutato il successo delle Nitto ATP Finals, e il Teatro Regio, che ha fatto da cornice all’apertura del Torino Film Festival appena concluso. Due luoghi e due programmi da non perdere con cui daremo il benvenuto al 2026 insieme alle torinesi, ai torinesi e alle turiste e ai turisti che sceglieranno Torino per festeggiare l’anno nuovo”.

Tutte le informazioni e gli aggiornamenti relativi ai due concerti di Capodanno sono disponibili sul sito della Città di Torino alla pagina eventi.comune.torino.it.

“TORINO TIME”, IL CONCERTO DEL 31 DICEMBRE ALL’INALPI ARENA

Dal pop al rock, dall’urban all’elettronica, tra artisti affermati e nuove voci della scena contemporanea: “Torino Time”, il concerto del 31 dicembre, sarà un racconto musicale collettivo, capace di intrattenere e divertire un pubblico variegato. Una grande festa, ma anche un omaggio alla storia, ricordando gli 80 anni dal referendum del 1946 e il primo voto delle donne italiane.

“Grazie a una proposta musicale ampia e trasversale, che mette in dialogo generi e stili differenti, Torino Time sarà una grande festa aperta a tutta la comunità cittadina – dichiara l’assessore ai Grandi eventi Domenico Carretta -. La scelta dell’Inalpi Arena, la venue indoor più capiente d’Italia, ci permette di accogliere fino a 14 mila persone, accomunate dalla voglia di divertirsi nell’unico modo che ormai Torino conosce: insieme”.

Ad accompagnare il pubblico verso la mezzanotte, una line-up che combina fenomeni musicali amatissimi, icone della scena elettronica italiana e talenti della creatività torinese. Apriranno lo spettacolo le giovani irossa, gruppo nato dal contest Pagella Non Solo Rock e finalista del Torino Music Forum. Seguiranno le Bambole di Pezza, storica formazione rock-pop-punk tutta al femminile, attiva da oltre vent’anni e impegnata sui temi dei diritti e dell’uguaglianza di genere. La festa proseguirà con una delle realtà italiane più conosciute nel mondo, i Planet Funk, collettivo che da 25 anni segna la scena elettronica internazionale con album, collaborazioni e brani entrati nell’immaginario collettivo.

Sul palco sarà presente anche la rapper torinese Beba, in doppia veste di performer e co-conduttrice insieme a Marco Maccarini, figura di riferimento della scena musicale televisiva e radiofonica italiana, già volto dei programmi cult di MTV, conduttore di due edizioni del Festivalbar e protagonista di trasmissioni radiofoniche e format musicali.

Lo spettacolo continuerà anche dopo la mezzanotte, con Deejay Time Live, progetto dal vivo nato dallo storico format radiofonico creato da Albertino con FargettaMolella e Prezioso. Un viaggio nei successi dagli anni ’90 a oggi, con visual, luci e un impatto scenico da grande evento, che celebrerà la storia della dance italiana nel mondo.

“Torino Time” sarà anche un omaggio alla storia d’Italia e della nostra città. Il 2026 non è un anno qualunque per il nostro Paese: segna la ricorrenza degli 80 anni dalla nascita della Repubblica Italiana, avvenuta con il referendum del 2 giugno 1946, il primo voto libero dopo la fine della guerra, a cui parteciparono anche le donne. Una pagina fondamentale della storia italiana, che sarà omaggiata dalle esibizioni di Beba, le Bambole di Pezza e Margherita Anna Ferracini degli irossa, tre voci diverse e contemporanee del protagonismo femminile nella musica.

Immagine guida della comunicazione grafica dell’evento è il Toret, la storica fontanella torinese, reinventata in chiave pop con grandi cuffie da DJ, un omaggio all’identità cittadina e allo spirito festoso della serata.

L’ingresso al concerto sarà gratuito previa cauzione di 5 euro, modalità già sperimentata con successo lo scorso anno, grazie al supporto del partner Satispay. Ai partecipanti all’evento la cauzione sarà automaticamente restituita, mentre in caso di mancata partecipazione la cauzione sarà trattenuta e devoluta alla Fondazione Ricerca Molinette. Ciascun partecipante potrà prenotare il proprio posto nel palazzetto, che sarà assegnato, sia in tribuna sia nel parterre, fino al raggiungimento della capienza massima.

Per favorire un’organizzazione ottimale, la vendita dei biglietti avverrà secondo un sistema a scaglioni. Una prima finestra early bird sarà aperta mercoledì 3 dicembre alle ore 12.30, in collaborazione con Satispay. I restanti biglietti saranno resi disponibili, fino a esaurimento dei posti disponibili, in più tranche nelle date di lunedì 8, lunedì 15 e lunedì 22 dicembre. Ogni partecipante potrà scegliere il proprio posto, che sarà sempre assegnato, sia in platea che nel parterre. Ulteriori informazioni sulle modalità di accesso e di prenotazione saranno disponibili sui canali ufficiali della Città di Torino.

 “Torino Time” è un progetto della Città di Torino, prodotto da Eventi 3 Srl, partner NH Hotels & Resorts e NH Collection Hotels & Resorts, parte di Minor Hotelsvenue Inalpi Arena.

“TORINO SEI REGIO!”, IL CONCERTO DI MUSICA CLASSICA DEL PRIMO GENNAIO

Il nuovo anno si aprirà nel solco della tradizione, con il concerto di musica classica del primo gennaio, giunto alla sua terza edizione e ospitato al Teatro Regio. “Torino Sei Regio!” sarà una serata all’insegna della grande musica, che proporrà alcune tra le pagine più amate dell’opera – da Verdi a Puccini, Rossini, Bizet, Zandonai e Mozart – ma anche un momento per celebrare il Teatro Regio e con esso tutta la città, attraverso una serie di proiezioni che ripercorrono la storia del Teatro, dalle origini settecentesche fino alle più recenti produzioni, passando per i grandi successi del Novecento, il ricordo dell’incendio del 1936 e la rinascita nel 1973.

“Il concerto di musica classica del primo gennaio – dichiara l’assessora alla Cultura Rosanna Purchia – è un appuntamento consolidato e partecipato del calendario culturale della nostra città. Dopo due edizioni in piazza Castello, protagonista l’Orchestra Filarmonica di Torino, la terza edizione coinvolgerà un’altra eccellenza del nostro territorio, il Teatro Regio, e ne omaggerà la sua storia secolare e il suo prestigio, che ne fanno oggi il secondo teatro d’opera in Europa. Una serata ricca di bellissima musica, che abbiamo voluto il più possibile condivisa e inclusiva e che infatti sarà proiettata anche al Teatro Alfieri, in diretta tv grazie a Sky Classica e in differita grazie a Rete 8. Questo evento è il frutto di un grande lavoro di squadra. I miei più sentiti ringraziamenti vanno quindi a tutti i partner che hanno contribuito al valore artistico dell’iniziativa e alla sua realizzazione”.

Accanto all’Orchestra del Teatro Regio si esibirà un cast composto dal soprano Roberta Mantegna, dal mezzosoprano Antoinette Dennefeld, dai tenori Julien Henric e Pablo Martínez, dal baritono Roberto de Candia e dal basso Davide Giangregorio. Sul podio il Maestro Marco Alibrando, chiamato a bissare il successo del concerto dello scorso primo gennaio.

Il programma si aprirà con la sinfonia e l’aria “Mercé, dilette amiche” dai Vespri siciliani di Verdi. Seguirà “Ehi di casa, buona gente” dal Barbiere di Siviglia di Rossini. Dalla Carmen di Bizet sono tratti invece la ”Habanera” e “Je vais danser en votre honneur”, a cui seguirà l’aria “Paolo, datemi pace!” dalla Francesca da Rimini di Riccardo Zandonai, titolo che ha inaugurato la stagione del Regio. Di Puccini saranno eseguiti l’Intermezzo sinfonico da Manon Lescaut e due momenti da La bohème: il duetto “O soave fanciulla” e la romanza “Vecchia zimarra”. Conclude la serata la celebre aria di Leporello “Madamina, il catalogo è questo” dal Don Giovanni di Mozart.

L’accesso all’evento avverrà attraverso una formula che coniuga accessibilità e solidarietà. Il biglietto avrà un costo simbolico di 5 euro oltre commissioni. L’intero ricavato sarà devoluto alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro. I biglietti saranno acquistabili a partire da martedì 2 dicembre sulla piattaforma Vivaticket.

Una volta esauriti i posti al Regio, sarà possibile prenotare gratuitamente un posto al Teatro Alfieri, dove il concerto sarà trasmesso in diretta streaming e tramite la piattaforma +Classica. Il concerto sarà anche trasmesso in diretta televisiva alle ore 18 su Sky Classica (canale 121 della piattaforma Sky e 125 sugli apparecchi Sky Glass) e in differita alle ore 23.30 su TV8.

In linea con lo spirito di festa e condivisione che caratterizza il Capodanno torinese, il concerto sarà anche un momento di convivialità: grazie alla collaborazione con Confesercenti ed Epat Ascom, a tutti i partecipanti verrà consegnato un voucher che darà la possibilità di gustare una cioccolata calda presso i bar aderenti all’iniziativa.

“Torino Sei Regio!” è un progetto della Città di Torino, realizzato da Fondazione per la Cultura TorinoSky Classica e Teatro Regio, in collaborazione con Turismo TorinoTeatro AlfieriEPAT e Confesercenti, main sponsor Intesa Sanpaolo, con il sostegno di Fondazione CRT, sponsor Enel, charity partner Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro.

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Aperto il bando del Premio Gianmaria Testa Parole e Musica

È aperto il bando per la sesta edizione del Premio Gianmaria Testa- Parole e Musica, promosso e organizzato dal Comitato Moncalieri Cultura con Produzioni Fuorivia e con il contributo della Regione Piemonte  e della Città di Moncalieri, nell’ambito del Festival  Moncalieri Legge.

Si tratta di un appuntamento che in pochi anni ha saputo diventare punto di riferimento per I giovani cantautori italiani e internazionali, un riconoscimento dedicato alla memoria e all’eredità artistica di Gianmaria Testa, poeta in musica che è stato in grado di raccontare con profondità e al tempo stesso leggerezza le fragilità del mondo contemporaneo.
Il Premio Gianmaria Testa è  nato per valorizzare la scrittura musicale come espressione d’arte, per scoprire e promuovere nuove voci che sappiano coniugare parola e melodia, nel segno di un’autenticità che attraversa le generazioni.
Possono partecipare autori e compositori under 38 di qualsiasi nazionalità,  presentando uno o due brani inediti o pubblicati da non più di sei mesi alla data di iscrizione. Le candidature dovranno essere inviate dal 10 novembre 2025 al 25 gennaio 2026 all’indirizzo premiogianmariatesta@moncaliericultura.it.

Una giuria d’eccezione, composta da protagonisti del mondo musicale e culturale italiano, sarà chiamata a selezionare i cinque finalisti che si esibiranno dal vivo nella serata finale di lunedì 9 marzo 2026 alle Fonderie Teatrali Limone di Moncalieri.
Nel corso della serata i finalisti presenteranno il proprio brano originale in concorso e interpreteranno una canzone di Gianmaria Testa, creando un ponte tra memoria e contemporaneità.
Il vincitore assoluto riceverà un premio di 1500 euro, una targa e un diploma, oltre alla possibilità di esibirsi in rassegne musicali piemontesi;  un premio speciale di 800 euro sarà assegnato alla migliore esibizione live.
Durante la serata finale sarà presente anche la direzione artistica di Resetfestival, che selezionerà tra i finalisti un artista da invitare sul palco alla prossima edizione del Festival.
“Il Premio Gianmaria Testa è diventato negli anni un luogo d’incontro tra generazioni, uno spazio in cui la canzone d’autore torna ad essere racconto e ricerca – ha dichiarato Antonella Parigi, assessora alla Cultura della Città di Moncalieri – E’ una tappa significativa del percorso con cui Moncalieri costruisce la propria candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2028, investendo su progetti che intrecciano arte, parole e comunità”.
“Ogni anno il Premio ci sorprende – racconta Paola Farinetti, produttrice e presidente della giuria – Le parole e la musica dei finalisti ci ricordano che la canzone d’autore non è un genere del passato, ma un linguaggio vivo, capace di narrare il presente con poesia e verità. Gianmaria credeva nella forza delle parole “levigate fino alla trasparenza” e credo che oggi più che mai servano artisti che abbiano il coraggio di farle risuonare in modo autentico. Questo Premio nasce per loro, per chi prova a raccontare il mondo con delicatezza e profondità”.

Mara Martellotta

L’Ottava Sinfonia di Bruckner all’Auditorium Rai

Giovedì 4 dicembre, alle 20.30, all’Auditorium Rai Arturo Toscanini di Torino, con trasmissione su Radio 3 e in live streaming sul portale di Rai Cultura, e in replica venerdì 5 dicembre alle ore 20, verrà interpretata con l’Orchestra Rai, da Robert Treviño, l’Ottava Sinfonia di Bruckner.

“Questa sinfonia è la creazione di un gigante, e supera di gran lunga tutte le altre opere del maestro”. Con queste parole il compositore Hugo Wolf descriveva la Sinfonia n.8 in do minore di Anton Bruckner, all’indomani della sua prima esecuzione, avventura al Musicwerein di Vienna il 18 dicembre 1892.

L’Ottava Sinfonia richiese a Bruckner un impegno creativo estremo: sei anni, tra il 1884 e il 1890, passando attraverso molte revisioni, fino alla parola “Alleluja” posta sullo schizzo del finale, e alla dedica all’imperatore Francesco Giuseppe, che non solo accettò il gesto del compositore, ma si offrì di contribuire alle spese di pubblicazione del lavoro. In effetti si tratta di un pagina gigantesca per dimensione e strumentazione, e si dovranno attendere i successivi esiti mahleriani per superare l’enormità di questo organico orchestrale. Una grandiosa investigazione  di quegli eterni mistero dello spirito che Bruckner frequentò durante tutta la sua vita. A interpretarla con l’OSN Rai è chiamato Robert Treviño, già Direttore ospite principale della compagine e attuale Direttore dell’Orchestra Nazionale Basca, oltre che consulente artistico dell’Orchestra Sinfonica di Malmö. Di origini messicane, Treviño è cresciuto a Fort Worth, in Texas, e si è imposto al teatro Bol’ŝoi di Mosca nel 2013, sostituendo Vassilj Sinaisky sul podio del Don Carlo di Verdi. Con l’OSN Rai, nel 2021, è stato protagonista di una brillante tournée in Germania, che ha toccato Francoforte, Colonia e Amburgo.

“L’Ottava Sinfonia di Bruckner – afferma Treviño – è nota con il sottotitolo ‘Apocalisse’. Lo si può comprendere grazie alla sua potenza e ampiezza, e forse anche per il carattere profetico, che sembra indicare la vasta scala delle calamità generate dall’uomo. Tuttavia per me, questa Sinfonia, è una sorta di summa bruckneriana, perché affronta i punti fondamentali della poetica del compositore: la bellezza della natura, un dono di Dio; la bellezza della vita, un dono di Dio; la redenzione dei malvagi, un dono di Dio; e l’elevazione  spirituale dell’uomo attraverso l’adorazione di Dio.

Biglietti, da 9 a 30 euro, sono in vendita online sul sito dell’OSN Rai e presso la biglietteria dell’Auditorium Rai di Torino

Info: 011 8104653 – biglietteria.osn@rai.it

Mara Martellotta