SPETTACOLI- Pagina 3

Il rosso sarà il fil rouge della prossima stagione del Regio: si inaugurerà con la “Francesca da Rimini”

Il rosso sarà il fil rouge della prossima stagione del Teatro Regio, che si inaugurerà il 10 ottobre con la “Francesca da Rimini” di Riccardo Zandonai e grande fermento per il ritorno di Riccardo Muti e per “Caravaggio” di Roberto Bolle

La stagione del Teatro Regio 2025/2026 si ispira al colore rosso presente nel titolo, sinonimo di passione ed energia, e si inaugurerà il 10 ottobre prossimo con la “Francesca da Rimini” di Riccardo Zandonai. Il suo cartellone sarà composto da 74 repliche ed è in programma il ritorno di Roberto Bolle e di Riccardo Muti sul podio.

“Rosso fa riferimento al sangue – afferma il Sovrintendente del Regio Mathieu Jouvin – c’è passione ed energia nel sangue, oltre al lato negativo, perché quando la passione perde il controllo conduce alla violenza. Il sangue è allo stesso tempo il bene e il male”.

Il rosso è il colore simbolo del cartellone dell’anno a venire del Regio, che contempla 10 titoli, di cui 4 nuove produzioni. È rosso il sangue che sgorga dall’amore proibito tra Paolo e Francesca, nella “Francesca da Rimini”.

Riccardo Zandonai, compositore italiano vissuto tra l’Ottocento e il Novecento, scomparso nel 1924, la sua “Francesca da Rimini” è un’opera tratta dal libretto di Tito II Ricordi, dall’omonima tragedia di Gabriele D’Annunzio, la cui prima esecuzione avvenne proprio al Teatro Regio di Torino il 19 febbraio 1914.

Come Francesca è stata scelta l’uzbeka Barno Ismatullaeva, che al Regio è stata già interprete in “Butterfly”; come Paolo il Bello è stato scelto Roberto Alagna, lo spettacolo verrà presentato nel nuovo allestimento di Andrea Bernard. Sempre alla bacchetta del neodirettore musicale del Regio Andrea Battistoni è affidato il titolo di chiusura della stagione, la “Tosca” di Puccini, presentata in un nuovo spettacolare allestimento firmato dal regista Stefano Poda, che sarà in scena dal 12 al 21 giugno prossimi. A interpretare Floria Tosca sarà Chiara Isotton, che l’ha appena cantata con grande successo alla Scala di Milano.

“Questi due titoli, la ‘Francesca da Rimini’ e la ‘Tosca’ – dichiara Jouvin – illustrano la nostra linea artistica, che coincide con l’alternanza di titoli di grande fama ad altri più rari”.

I due attesissimi ospiti della prossima stagione saranno Roberto Bolle e Riccardo Muti, rispettivamente al Teatro Regio dal 27 al 29 novembre e dal 27 febbraio al 7 marzo prossimi. Bolle anticiperà la sua presenza al Regio rispetto alle sue precedenti esibizioni torinesi, che lo vedevano protagonista nelle festività di fine anno, e porterà sul palco del teatro torinese una creazione coreografica di Mauro Bigonzetti, dedicata a Caravaggio. Per la quarta volta in 5 anni, a dimostrazione di un rapporto consolidato, torna al Regio Riccardo Muti, dirigendo il “Macbeth” di Verdi nel nuovo allestimento della figlia Chiara Muti. A rappresentare i tradizionali balletti natalizi, nel mese di dicembre saranno chiamati il Balletto del Teatro Nazionale di Praga, che porterà in scena “Romeo e Giulietta” di Prokofev, e il Balletto del Teatro Nazionale di Riga, con “Il lago dei cigni”. Il mese di novembre accoglierà l’opera di Mozart “Il ratto del serraglio”, spettacolo allestito da Michel Fau, importato da Versailles, dove ci si trova di fronte a un palco decisamente più piccolo rispetto a quello del Regio. Dal 31 marzo al 12 aprile andrà in scena “Dialogues des Carmélites” di Francis Poulenc, mai rappresentato prima a Torino. Il cartellone sarà completato dall’opera ultima di Bellini, “I puritani”, in scena a maggio con la star internazionale John Osborn. Sono 75le replica in programma per la prossima stagione, che vedranno impegnati l’Orchestra e il Coro del Regio, quest’ultimo istruito da Ulisse Trabacchin, a cui si aggiunge il Coro delle Voci Bianche diretto da Claudio Fenoglio. Il Regio si conferma ancora per la prossima stagione un teatro aperto a tutti, sempre più accessibile grazie alle promozioni, che non consisteranno solo nell’Anteprima Giovani under 30 con il biglietto a 10 euro, ma ora, con l’istituzione della Regio Card under16, dà diritto all’acquisto di un biglietto a 10 euro e lo sconto del 10% per l’eventuale accompagnatore.

Mara Martellotta

Orchestra Nazionale della Rai: i balletti russi di Diaghilev, con la direzione di Orozco-Estrada

L’8 e il 9 maggio prossimi a Torino, il 10 maggio a Ferrara, il concerto dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai di Torino sarà interamente dedicato ai capolavori nati per i Ballets russes, la celebre compagnia di Danza creata nel 1907  da Sergei Diaghilev. Direttore principale Andrés  Orozco-Estrada.  La serata sarà trasmessa in diretta su Radio 3 RAI e replicata venerdì 9 maggio alle 20 e in live streaming  sul portale  di Rai Cultura, che la proporrà  anche giovedì 10 luglio in prima serata. Una ulteriore replica è prevista sabato 10 maggio al Teatro Comunale di Ferrara per il cartellone “Ferrara musica”. Dirige l’orchestra il maestro Andrès Orozco-Estrada.

In cartellone tre capolavori resi noti proprio dai danzatori di Diaghilev: “ Il Prelude à L’apres midi d’un faune” di Claude Debussy, “La boutique fantasque” di Ottorino Respighi e “Le sacre du printemps” di Igor Stravinskij.

“Questa musica prolunga l’emozione dei miei versi e ne fissa lo scenario con più passione ed efficacia di quanto non riuscirebbe a fare la pittura”. Con queste parole il famoso poeta francese Stéphane Mallarmé descrisse il capolavoro  di Claude Debussy “ Prelude à L’apres-midi d’un faune”, tratto dal suo omonimo poema, che apre il concerto.

La breve pagina Sinfonica, divenuta una pietra miliare dell’impressionismo musicale, fu eseguita per la prima volta il 22 dicembre del 1894 alla Société Nationale di Parigi sotto la direzione di Gustave Doret. Nel 1912 il grande danzatore Vaslav Nijinskij, insieme  ai Ballets russes, creò su questa musica una coreografia che, attraverso i riferimenti alle pitture degli antichi vasi greci,  rivoluzionò letteralmente la storia della danza, facendola entrare prepotentemente in epoca moderna.

Dopo Debussy, Orozco- Estrada propone il balletto “La boutique fantasque”, “La bottega magica”, di Ottorino Respighi, tratto da quei ‘Péché de veillesse’ scritti da Rossini per le serate del suo salotto parigino, dopo essersi ritirato precocemente dalle scene. Anch’esso composto per i Ballets Russes di Sergej Djaghilev, è  ambientato in un negozio di giocattoli che, di notte, si animano e danzano in allegria. Il balletto, andato in scena per la prima volta all’Alhambra Theatre di Londra il 5 giugno 1919, coniuga mirabilmente il sorriso ammiccante di Rossini , che nei Péchés faceva il verso ai suoi contemporanei con la consumatissima abilità di colorista orchestrale di Respighi.

A chiudere la serata una delle più sconvolgenti pagine della storia della musica e della danza, “Le sacre de printemps”, ( La sagra della primavera) di Igor Stravinskij, che segnò per sempre il modo di sentire l’arte, cambiando definitivamente la nozione  del bello.

La sua prima messa in scena risale al 29 maggio 1913 al Théâtre du Champs Elysées di Parigi  e fu uno scandalo totale, poiché i ballerini non riuscivano a sentire l’orchestra a causa del tumulto del pubblico. L’impresario dei balletti russi Djaghilev dava ordine di spegnere e accendere le luci in sala per fermare il fracasso. La straordinaria portata innovativa della partitura di Stravinskij e della coreografia di Nijinskij avevano posto una pietra miliare nella letteratura musicale e coreutica del XX secolo.

I biglietti per i concerti sono in vendita presso la biglietteria dell’Auditorium RAI e online  sul sito dell’OSN Rai.

Informazioni 0118104653

biglietteria.osn@rai.it

Mara   Martellotta

“E amami, amami, stringimi, sgonfiami…”

Music Tales, la rubrica musicale 

“E amami, amami, stringimi, sgonfiami
e allora amami, sdentami, stracciami, applicami
e stringimi, dammi l’ebrezza dei tendini
prendimi, con le tue labbra fracassami.”
Non ho mai apprezzato particolarmente la musica di Enzo Jannacci (Milano, 3 giugno 1935 – Milano, 29 marzo 2013), ma lui è stato un cantautore, cabarettista, pianista, attore, sceneggiatore e medico italiano, tra i maggiori protagonisti della scena musicale italiana del dopoguerra. Caposcuola lui del cabaret italiano,
che lo si voglia o meno.
Non so se mi sarei mai fatta operare da costui ma di sicuro “Silvano” mi ha fatta sorridere.
È il brano che apre la facciata B di Ci vuole orecchio, il suo undicesimo album in studio, appena pubblicato dalla Dischi Ricordi. Il pezzo è stato scritto a sei mani due anni prima insieme al duo comico Cochi e Renato, al secolo Aurelio Ponzoni e Renato Pozzetto. Lo pubblicarono nel 1978 poco prima di separarsi, dando spazio alla loro tipica demenzialità pop, canto del cigno di un sodalizio artistico lungo vent’anni. Jannacci decide di riappropriarsene, interpretandolo sotto una luce nuova: nel brano si parla di un amore gay, tra Rino e Silvano, alle prese tra contorsioni erotiche e nonsense, abbandoni, tradimenti e tentativi, da parte di Rino, di lasciarsi la storia alle spalle. Il più grande nonsense è contenuto all’interno del ritornello che precede la strofa “Silvano Non Valevole Ciccioli”.
Cosa significa Non Valevole?
La risposta la diede lo stesso Jannacci, dialogando col pubblico in sala durante un concerto, in una pausa tra una canzone e un’altra. Quando la mamma diede alla luce Silvano, il signor Ciccioli si recò all’anagrafe per registrarlo. All’impiegato disse che volevano chiamarlo Silvano e poi aveva farfugliato un secondo nome; l’impiegato inizialmente fece segno di aver compreso, ma poi, non avendo capito bene quale fosse il secondo nome, scrisse sul registro dell’anagrafe “Non Valevole”. Da quel momento “Non Valevole” diventò il secondo nome del Silvano di Enzo Jannacci.
“La comicità implica l’esperienza indispensabile della serietà, mentre la serietà non implica affatto l’esperienza della comicità.”
Buon ascolto
CHIARA DE CARLO
scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!
Ecco a voi gli eventi da non perdere

Vi invito inoltre  a seguire le pagine ed I link  sottostanti per far parte di una comunità che vuole cambiare il mondo radicalmente.
Che vuole più educazione al rispetto per le donne e lo fa con uno spettacolo chiamato “Respect” che, a breve, sarà nelle vostre pcittà italiane.
Uno spettacolo intenso interamente cantato da uomini affinchè sia la voce maschile ad esortare al rispetto per le donne.
Oltre 30 artisti tra cantanti musicisti ballerini e performer, al lavoro per offrire un’esperienza immersiva che trasmette un grande senso di appartenenza e gruppo.
In aiuto ed  un sostegno concreto a chi, dall’inferno della violenza, è già passato ed è riuscito a fuggire.
Vuoi far parte della rivoluzione? 
Seguici e prenota il tuo biglietto sarai una goccia importante  in un mare di speranza 
Prossime date 13 Settembre 2025 Bologna
                       25 novembre 2025 Livorno

A Torino la Notte delle Hit

Il 12 e 13 settembre 2025 l’Inalpi Arena di Torino si trasformerà nel cuore pulsante della musica che ha segnato intere generazioni con “Jukebox – La notte delle hit”, due serate memorabili condotte da Antonella Clerici con le canzoni più amate degli anni ’70, ’80, ’90 e 2000. Se l’Arena di Verona era stata la casa della musica su Rai1 con Amadeus la Clerici sceglie invece Torino per far ballare e cantare tutti! Nel cast di Jukebox troveremo tra gli altri: gli Hearth; i Wind & Fire Experience by Al Mckay con la partecipazione speciale di Greg Moore che offriranno un’esibizione che rievoca l’epoca d’oro del funk e del soul americano; i Gipsy Kings by Diego Baliardo che con le note di “Bamboléo”, “Volare” e “Djobi Djoba” faranno vibrare l’Arena tra flamenco e ritmi latini inconfondibili. Tra gli ospiti internazionali ci sarà inoltre Michael Sambello con il brano simbolo “Maniac” del film “Flashdance”. E poi gli italianissimi Nomadi, Rettore e Gemelli Diversi. In tutto saranno venti i protagonisti di questo Jukebox umano che riaccenderà con ogni sua nota ricordi ed emozioni. I biglietti per le due serate sono già in vendita ed a breve è atteso l’annuncio della messa in onda dell’evento su Rai1.

Igino Macagno

Concerto di primavera al Teatro Vittoria

 TRA I PROTAGONISTI I GIOVANI MUSICISTI DELL’ACCADEMIA DI MUSICA E I TALENTI MUSICALI DELLA FONDAZIONE CRT
Il 7 maggio torna l’evento annuale di musica classica promosso da Fondazione CRT e Fondazione Accademia di Musica, aperto a tutta la città
Mercoledì 7 maggio 2025, ore 20
Teatro Vittoria, Torino
Via Antonio Gramsci 4, Torino TO
Ingresso gratuito su prenotazione
Un appuntamento da non perdere per gli amanti della musica da camera e per chi crede nella forza della formazione di eccellenza: mercoledì 7 maggio alle ore 20, al Teatro Vittoria di Torino, va in scena il Concerto di Primavera, promosso da Fondazione CRT e Fondazione Accademia di Musica.
Sul palco l’Orchestra da Camera Accademia della Fondazione Accademia di Musica, formata da sedici tra i più promettenti allievi dei corsi di alta formazione dell’Accademia, insieme a cinque ex borsisti del progetto Talenti Musicali della Fondazione CRT, che saranno le prime parti dell’ensemble: Matteo Ruffo (primo violino), Alice Costamagna (violino), Giorgia Cervini (viola), Michelangelo Mafucci (violoncello) e Pamela Massa (contrabbasso). Un’occasione per celebrare l’impegno congiunto delle due istituzioni nel sostenere concretamente l’avvio alla carriera artistica delle nuove generazioni.
A dirigere l’orchestra sarà Alessandro Milani, spalla dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e docente presso l’Accademia di Musica.
In programma due capolavori assoluti del repertorio cameristico: il Divertimento K 136 in re maggiore di Wolfgang Amadeus Mozart e la Serenata per archi op. 22 in mi maggiore di Antonín Dvořák.
Laura Richaud, Presidente e Direttore artistico della Fondazione Accademia di Musica sottolinea: “L’Orchestra da Camera Accademia è nata molti anni fa per autodeterminazione degli allievi dei nostri corsi di alta formazione che intendevano perseguire livelli di eccellenza nella preparazione dei programmi musicali e nel tempo ha collaborato con musicisti di fama quali Riccardo Donati, Giampaolo Pretto, Simone Rubino, Uto Ughi, Francesco Manara, Enrico Dindo e Alessandro Milani. Oggi è guidata dal Maestro Alessandro Milani ed è coordinata dal Maestro Claudio Voghera. Sentirli suonare insieme a ex Borsisti della Fondazione CRT è per noi il simbolo dell’impegno insieme profuso da più di 30 anni nei confronti dei giovani musicisti che si affacciano alla professione. Non possiamo che ringraziare la Fondazione CRT per la continuità del suo sostegno.”
Il progetto Talenti Musicali: investire nel futuro attraverso la cultura
Dal Teatro Regio di Torino alla Royal Academy of Music di Londra, passando per l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, l’Accademia di Santa Cecilia, la Camerata Salzburg e l’Orchestre de la Suisse Romande: i cinque ex borsisti di Talenti Musicali che saliranno sul palco del Concerto di Primavera – Matteo Ruffo, Alice Costamagna, Giorgia Cervini, Michelangiolo Mafucci e Pamela Massa – si sono affermati a livello internazionale, distinguendosi in concerti solistici, attività cameristiche e ruoli stabili nelle più prestigiose orchestre sinfoniche europee.
Percorsi di talento resi possibili anche grazie alla Fondazione CRT, la cui collaborazione con Fondazione Accademia di Musica si fonda su una visione condivisa: investire nell’eccellenza formativa e sostenere concretamente l’ingresso nel mondo professionale di giovani musicisti di talento.
Un impegno da cui è nato nel 2004 il progetto Master dei Talenti Musicali e che ha rappresentato uno dei programmi più significativi a livello nazionale per il sostegno alla formazione artistica. Da qui si sviluppa nel 2006 l’Orchestra Master dei Talenti, composta dai migliori diplomati dei Conservatori piemontesi e valdostani e attiva per oltre un decennio con un repertorio da Bach ai contemporanei, includendo rielaborazioni operistiche e programmi innovativi.
“Con il progetto Talenti Musicali, la Fondazione CRT ha accompagnato giovani musicisti dai Conservatori italiani fino ai palcoscenici più prestigiosi del mondo. Alcuni di loro si esibiranno nel Concerto di Primavera al Teatro Vittoria: un appuntamento che, insieme alla Fondazione Accademia di Musica, abbiamo voluto offrire al pubblico – dichiara Patrizia Polliotto, Segretario Generale della Fondazione CRT –.  Oggi, come Fondazione, continuiamo a sostenere con convinzione percorsi di eccellenza come quelli promossi dall’Accademia, investendo in quel capitale umano che rappresenta il futuro della nostra comunità.”
L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.
Prenotazione obbligatoria: 
0121321040 | 3939062821 | organizzazione@accademiadimusica.it

La “Gatta” non era quella di Liz Taylor

Al Carignano, repliche sino a domenica 11 maggio

Non piacque affatto a Tennessee Williams il film che Richard Brooks nel ‘58, tre anni dopo il successo teatrale al Morosco di New York, trasse dalla ”Gatta sul tetto che scotta”, con la Taylor dagli occhi viola accovacciata, e mielosamente sexy, sul suo bel letto d’ottone a lanciare languidi sguardi (“This is Maggie the Cat…”, occhieggiava blandamente spudorata in quei tre punti di sospensione la locandina del film) mentre Newman dagli occhi azzurri sgambettava con la sua stampella a mettere in mostra la propria eterosessualità, tutta suggellata dal focoso bacio nel finale alla moglie. Aveva gridato al tradimento (accidenti a quel Codice Hays sempre in agguato!) nei confronti di quella sua provocazione, “la critica della società attraverso la lente d’ingrandimento della famiglia”, e s’era preso la sua vendetta, venti anni dopo esatti, dando alle stampe e ai palcoscenici una rinnovata versione che diceva pane al pane e vino al vino. Noi abbiamo peccato un po’ troppo nel costruirci un’atmosfera sdolcinata e amorosa, tutta “da cinema” anni Cinquanta, che non poteva scalfire neppure di un minimo graffio una figura maschile che nell’immaginario collettivo fatto di rotocalchi e ruoli giusti e interviste splendeva per le proprie doti di maschio (anche se qualche malalingua di Hollywood in vena di pettegolezzi aveva buttato lì che…). Accresciuto altresì l’errore per il fatto che il titolo in pochissime sparute occasioni si sia fatto vedere nelle stagioni teatrali di casa nostra. Quelli erano e dovevano essere Maggie e Brick, quello era il vecchio Papà con la stazza di Burl Ives, quella era la stridula, indimenticabile, Mae di Madeleine Sherwood. Già Paolo Bertinetti, nel terminare non molti anni fa la prefazione all’edizione Einaudi, sottolineava: “In un certo senso, quindi, dimenticare il testo e tornare al vero testo di Williams, al suo significato e ai suoi personaggi tratteggiati da lui sarà per il lettore un’operazione di riscrittura dell’immaginario.”

Rendo grazie quindi a Leonardo Lidi, alla sua teatrale esattezza, per la lettura veritiera che ha dato alla “Gatta”, nella nuova, cruda, a tratti in completo sembiante di ferocia, traduzione di Monica Capuani, penultima produzione (con lo Stabile del Veneto) nella stagione del Teatro Stabile di Torino, regista non sempre nelle mie corde, continuo a credere troppo libero in altre occasioni, troppo ad personam, troppo disponibile a “usare i testi classici come canovacci”, forse di uno sguardo troppo avveniristico, forse troppo colpevole allo sguardo di chi scrive queste note di entrare dentro un testo per (il piacere di) prevaricarlo, di sradicarlo da quell’humus in cui da sempre siamo stati abituati a leggerlo e vederlo, a immaginarlo. È stato così nelle passate stagioni, in gran parte, per l’humus cecoviano, attraverso la sua intera trilogia, forzato, fuorviato, sghembo in certe soluzioni. In un presente che ha fin troppo sottolineato. Un filo rosso con l’autore del “Giardino” che Lidi continua – giustamente – a scorgere e reclamare, la descrizione della famiglia tradizionale, con i suoi rapporti consunti, con Maggie che guarda ai figli della cognata – lei sì con l’approvazione del patriarca grazie ai suoi cinque marmocchi caciarosi che ha sfornato e un sesto in arrivo, mentre Maggie non ha ancora figliato – per definirli “mostriciattoli senza collo”, per il vecchio che festeggia i suoi sessantacinque anni continuando a ripetere alla moglie “io non ti amo” e Mamma a ripetere “non è vero, lui mi ama”, con l’ipocrisia qui a circolare in piena libertà, tutti a salvaguardare i tanti sguardi esterni, come pure il possesso della terra, vero orgoglio del vecchio proprietario terriero del Mississippi, quei ventotto acri qui della terra “più fertile da questa parte del Nilo”, e il figlio maggiore con la moglie a volersene impadronire, con quelle scartoffie da firmare immediatamente, quando Papà viene a conoscenza che quello che lui chiama spasmo al colon è un cancro bell’e buono e che a lui non rimane più molto da vivere.

E poi il rapporto, ipocrita, tra Maggie e Brick, quello che spingerà lei a inventare la fasullaggine di un erede per rientrare in uno stretto sistema casa/famiglia, con l’inevitabile equazione madre eguale donna. Si chiude con un secco “da morir dal ridere” da parte di Brick lo spettacolo di Lidi, Brick che nei 100’ s’è caparbiamente – e Fausto Cabra rafforza e pone in lodevole crescita, di attimo in attimo, la sua presenza, rabbia e infelicità di grande spessore, la costruisce prepotentemente, interagendo, nella lunga, legatissima, straziante scena di confronto con una figura paterna sempre negata, con Nicola Pannelli: e ai due attori va indirizzato l’applauso più convinto della serata, nell’autentica verità che imprimono ai propri personaggi – rifugiato nel ricordo di Skipper, compagno di università e di sport, vittima di (autentiche) maldicenze dietro la facciata di una amicizia “pura”, una scommessa a cancellarle finendo a letto con Maggie, a dimostrazione di una virilità che non c’è e non ci sarà mai e che lo porterà al suicidio. Un atto che ha allontanato Brick dalla “gatta”, che gli ha fatto rifiutare ogni rapporto sessuale, che ha svelato appieno il suo lato omoerotico e lo ha portato a bere oltre ogni misura. Ci sono due belle invenzioni di Lidi nella sua trascinante messinscena, nel biancore della scena marmorea inventata con le belle luci da Nicolas Bovey – una tomba dell’amore e della famiglia o un monumento a una passione o una macelleria entro cui scannarsi? -, le bottiglie di liquore che invadono il palcoscenico, parola dopo parola, non detto dopo non detto, spiegazione dopo spiegazione; e la presenza costante di Skipper (Riccardo Micheletti), che nel testo di Williams non compare al contrario mai, qui fantasma e servo di scena a muovere un affatto marginale gioco di specchi, a sfiorarsi e a guardarsi per un solo attimo con Brick ad ogni passaggio, presenza ingombrante ma duratura e inestricabile. È la tematica, la giusta motivazione attorno a cui ruota l’intera vicenda, che Brooks aveva nascosto e che Lidi intelligentemente qui ricompone.

Valentina Picello come Maggie tenta di rimanere ben salda nella sua passione e dentro un meccanismo di potere che la vuole allontanare, Giuliana Vigogna e Giordano Agrusta è la coppia di rapaci da cui guardarsi, Orietta Notari ancora una volta è attrice di rango, che sempre lascia il suo personale segno, agguerrita, incisiva, una Mamma fatta di piccoli quanto assai precisi momenti. Grande successo, repliche al Carignano sino a domenica 11 maggio.

Elio Rabbione

Le immagini di “La gatta sul tetto che scotta” di Tennessee Williams, regia di Leonardo Lidi, sono di Luigi Di Palma.

AI Musei Reali  “Estate Reale 2025 Una sera al museo”. Arte e Storia nel cuore della città

 

Dal 12 maggio al 31 ottobre 2025, ai Musei Reali di Torino torna Estate Reale, la rassegna culturale che trasforma il patrimonio storico artistico in un palcoscenico d’eccezione. Musica, teatro, poesia e arti performative si intrecciano in oltre venti appuntamenti serali e diurni, ospitati in alcuni dei luoghi più affascinanti del complesso museale: dal Teatro Romano ai Giardini Reali, passando per la Corte dOnore e il Salone delle Guardie Svizzere di Palazzo Reale.

Natura, stagioni e musica sono i temi chiave dell’edizione 2025, che esplora il dialogo tra le arti e il tempo, tra passato e presente e che festeggia la riapertura al pubblico del Giardino di Levante, celebrata venerdì 11 aprile scorso.

“Anche quest’anno sono lieto di inaugurare la rassegna estiva dei Musei Reali, a coronamento dei grandi lavori di recupero e restauro del Giardino di Levante; una stagione nutrita da prestigiose collaborazioni artistiche che confermano il perfetto abbinamento tra la qualità dell’offerta culturale e le diverse anime del museo” – afferma Mario Turetta, Capo Dipartimento per le Attività Culturali del Ministero della Cultura e Direttore delegato dei Musei Reali di Torino.

 

L’obiettivo di Estate Reale è quello di avvicinare un pubblico sempre più ampio al patrimonio storico e culturale dei Musei Realiassociando alla visita museale spettacoli e attività sempre nuove e differenti” – aggiunge Elisa Panero, responsabile dell’Area Mediazione e Chief Curator del Museo di Antichità.

 

Durante ogni appuntamento serale, una sezione sempre diversa dei Musei Reali sarà aperta straordinariamente al pubblico dalle 19.45 alle 23.30 (ultimo ingresso alle ore 22.45), con biglietti speciali a 5 o 10 euro a seconda delle serate, articolate in tre filoni tematici per un’unica e affascinante narrazione culturale che attraversa i secoli.

 

Torino Crocevia di Sonorità

Giunta alla quinta edizione, in collaborazione con il Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Verdi” di Torino, questa rassegna musicale esplora il tema delle quattro stagioni, intrecciando jazz, classica, musica da camera e sonorità contemporaneeogni venerdì dal 27 giugno al 29 agosto.

 

Notti Reali

Otto serate pensate per animare alcune Giornate Internazionali con musica diffusa, laboratori, performance e contaminazioni tra generi artistici. Tra i momenti più attesi: la Festa della Musica, la Notte di San Lorenzo, la Vendemmia Reale e la Giornata del Barocco.

 

Echi di Antichità

Rassegna nata nel 2024 in occasione del Tricentenario del Museo di Antichità, torna con una nuova edizione di spettacoli serali e incontri che rievocano miti, storie e tradizioni del mondo antico.

 

Il progetto “Estate Reale”

“Estate Reale 2025 – Una sera al museo” è un progetto ideato e realizzato interamente dai Musei Reali, prodotto con il contributo del Ministero della Cultura, Dipartimento per le attività culturali – Direzione generale Spettacolo con il patrocinio della Città di Torino.

La progettazione culturale e la stesura del programma artistico sono a cura dell’Area Mediazione dei Musei Reali di Torino, sotto la direzione di Elisa Panero, con il prezioso contributo della Event Manager Eleonora Cappelluti. Il coordinamento dell’accoglienza è affidato a Gaetano Di Marino, mentre il coordinamento dei Servizi Educativi è curato da Giorgia Corso, in collaborazione con Francesca Ferro e Patrizia Petitti.

La comunicazione è gestita dall’Area Comunicazione e Promozione, diretta da Barbara Tuzzolino, e la gestione dei social media è seguita da Francesca Ferro.

La direzione tecnica è curata dall’Area Architettura, strutture e sicurezza dei Musei Reali, con Stefania Dassi e Sergio Petracci responsabili della gestione tecnica degli eventi.

 

Programma

 

12-15 maggio – Echi di Antichità [Evento diurno]

TitoloFestival del Teatro Studentesco
Contenuto: La nuova edizione del “Festival del Teatro Studentesco” vedrà il coinvolgimento di oltre 20 scuole e più di 500 studenti tra i 14 e i 18 anni. Durante l’orario di apertura, il Teatro Romano ospiterà performance di teatro, musica e danza.
In collaborazione con: Liceo Classico Vittorio Alfieri e Istituto Nazionale del Dramma Antico di Siracusa
Accesso per il pubblico: Biglietto museale ordinario
Orario di visita: durante l’apertura ordinaria dei Musei Reali

 

18 maggio – Echi di Antichità [Evento diurno]

TitoloGiornata Internazionale dei Musei
Contenuto: Presentazione del volume “L’apicoltura nel Mediterraneo Antico” del divulgatore storico Giorgio Franchetti, un viaggio nel tempo per scoprire il rapporto tra civiltà antiche e apicoltura, dalle tecniche ai miti legati al miele.
Accesso per il pubblico: Biglietto museale ordinario
Orario di visita: durante l’apertura ordinaria dei Musei Reali

 

13 giugno – Echi di Antichità [Evento diurno]

TitoloGiornate Europee dellArcheologia: Il Sogno di Orfeo
Contenuto: Concerto nel Teatro Romano dalle 17 alle 18, durante l’orario di apertura museale. Recital per arpa celtica e arpa moderna ispirato alla figura mitica di Orfeo.

In collaborazione con: Associazione Culturale Musicale Alchimea.
Accesso per il pubblico: Biglietto museale ordinario
Orario di visita: durante l’apertura ordinaria dei Musei Reali

 

14-15 giugno – Echi di Antichità [Evento serale]

TitoloGiornate Europee dellArcheologia: Gilgamesh
Contenuto: Spettacolo teatrale “Gilgamesh – Frammenti di un’Epopea” con Vincenzo Pirrotta e Giovanni Calcagno, in scena al Teatro Romano.

In collaborazione con: Università degli Studi di Milano e Gruppo Artistico “La Casa dei Santi”
Accesso per il pubblico: Biglietto museale a 5 euro
Orario di ingresso: 19:45 – 22:45
Orario di visita: 19:45 – 23:30

 

21 giugno – Notti Reali [Evento serale]

TitoloFesta della Musica – Puccini Dance Circus
Contenuto: Un racconto danzato delle figure femminili nell’opera pucciniana, con musica elettronica e immagini oniriche.

In collaborazione con: Compagnia blucinQue

Con il sostegno di: Antica Distilleria Quaglia
Accesso per il pubblico
: Biglietto museale a 10 euro
Orario di ingresso: 19:45 – 22:45
Orario di visita: 19:45 – 23:30

 

27 giugno – 29 agosto (tutti i venerdì tranne il 15 agosto) – Torino Crocevia di Sonorità [Evento serale]

TitoloTorino Crocevia di Sonorità
Contenuto: Rassegna musicale settimanale sul tema delle quattro stagioni: jazz, musica da camera, percussioni e fiati in chiave contemporanea.
In collaborazione con: Conservatorio G. Verdi di Torino
Accesso per il pubblico: Biglietto museale a 5 euro
Orario di ingresso: 19:45 – 22:45
Orario di visita: 19:45 – 23:30

 

17 luglio – Notti Reali [Evento serale]

TitoloGran Ballo d’Estate ai Giardini Reali
Contenuto: Rievocazione storica di danze e costumi ottocenteschi nei Giardini Reali.
In collaborazione con: Società di Danza Torinese
Accesso per il pubblico: Biglietto museale a 10 euro
Orario di ingresso: 19:45 – 22:45
Orario di visita: 19:45 – 23:30

 

9 agosto – Notti Reali [Evento serale]

TitoloNotte di San Lorenzo
Contenuto: Visita speciale in notturna con musica e installazioni artistiche.
In collaborazione con: Club Silencio
Per informazioniwww.clubsilencio.it

 

4-5 settembre – Notti Reali [Evento serale]

TitoloTeatro nelle corti
Contenuto: Festival di teatro internazionale tra Palazzo Reale e i suoi giardini, Piazzetta Reale e Teatro Romano.
In collaborazione con: Teatro Europeo
Accesso per il pubblico: Biglietto museale a 10 euro
Orario di ingresso: 19:45 – 22:45
Orario di visita: 19:45 – 23:30

 

6 settembre – Notti Reali [Evento serale]

TitoloIl Giardino dei Poeti
Contenuto: Serata poetica nei Giardini Reali, con letture interpretate da 20 performer guidati dall’attrice Stefania Rosso. Visita straordinaria alla Biblioteca Reale.
In collaborazione con: Associazione Culturale Liberi Pensatori – Paul Valery
Accesso per il pubblico: Biglietto museale a 5 euro
Orario ingresso: 19:45 – 22:45
Orario di visita: 19:45 – 23:30

 

12 settembre – Notti Reali [Evento serale]

TitoloVendemmia Reale
Contenuto: Degustazioni e racconti con oltre 40 cantine italiane per promuovere la cultura del vino e la sostenibilità ambientale.
In collaborazione con: Club Silencio
Per informazioniwww.clubsilencio.it

 

20 settembre – Echi di Antichità [Evento serale]

TitoloGiornate europee del patrimonio e anticipazione Giornata del Sordo
Contenuto: Visite guidate al Museo di Antichità tradotte in LIS; apertura straordinaria del percorso del Teatro Romano e delle Basiliche Paleocristiane.
In collaborazione con: LISten APS
Accesso per il pubblico: Biglietto museale a 5 euro
Orario di ingresso: 19:45 – 22:45
Orario di visita: 19:45 – 23:30

 

14 ottobre – Notti Reali [Evento serale]

TitoloGiornata Nazionale del Barocco Italiano
Contenuto: Concerto del “Turin Baroque Music Festival” nella cornice di Palazzo Reale.
In collaborazione con: Accademia del Santo Spirito
Accesso per il pubblico: Biglietto museale a 5 euro
Orario di ingresso: 19:45 – 22:45
Orario di visita: 19:45 – 23:30

 

31 ottobre – Echi di Antichità [Evento serale]

TitoloSamonios: La vera storia di Halloween
Contenuto: Rievocazione della festività celtica di Samonios, tra riti, narrazioni e simbolismi legati alla fine dell’anno antico.
In collaborazione con: Okelum e Terra Taurina
Accesso per il pubblico: Biglietto museale a 5 euro
Orario di ingresso: 19:45 – 22:45
Orario di visita: 19:45 – 23:30

 

 

 

Informazioni utili

Luogo: Musei Reali di Torino
Biglietti: 5 o 10 euro a seconda dell’evento – salvo diverse indicazioni
Orario serale: 19:45 – 23:30 (ultimo ingresso ore 22:45)
Contattimr-to.eventi@cultura.gov.it

Programma e infohttps://museireali.beniculturali.it/events/estate-reale-2025-una-sera-al-museo/

Biglietti onlinehttps://www.ticketone.it/eventseries/musei-reali-estate-reale-3886153/

 

Torna Job Film Days, il festival cinematografico dedicato a lavoro e diritti

La sesta edizione sarà dal 30 settembre al 5 ottobre 2025 al Cinema Massimo di Torino. Nasce il Premio Cinematografico Internazionale“Decent Work For All” con ITCILO. Riprende il Laboratorio di scrittura “Dall’idea al soggetto”

Torna il festival cinematografico Job Film Days, in programma al Cinema Massimo del Museo Nazionale del Cinema dal 30 settembre al 5 ottobre 2025, sotto la direzione di Annalisa Lantermo. Prosegue il progetto dedicato ai film sul lavoro e sui diritti, con una attenzione particolare alle numerose associazioni e ai diversi enti che, sul territorio, si occupano di questi temi. Il festival, come ormai di consueto, punterà lo sguardo sulle produzioni dell’ultimo anno e mezzo e anche su quelle del passato, per dimostrare come il lavoro abbia da sempre caratterizzato una parte della cinematografia.

Con la sua sesta edizioneJob Film Days annuncia la nascita di un nuovo premio, costruito insieme a ITCILO per il suo 60° anniversario. Il Centro Internazionale di Formazione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (International Training Centre of the ILO), con sede a Torino, insieme al festival indice il Premio Cinematografico Internazionale “Decent Work For All – 2025”, riservato a cortometraggi sui temi del lavoro realizzati da giovani registi dei Paesi a basso e medio reddito, secondo la classificazione OCSE/DAC 2024-2025. La call è già aperta.

La prossima edizione di Job Film Days proporrà al pubblico le sezioni competitive e non competitive, con eventi speciali e un programma di eventi off accanto a incontri, convegni e masterclass.

 

 

Il premio “Decent Work For All”

Grazie alla consolidata collaborazione con ITCILO che prosegue da alcuni anni – nell’ambito dell’Agenda del lavoro dignitoso promossa dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro per sostenere la giustizia sociale in una globalizzazione equa, ridurre la povertà e favorire una pace duratura – è nata l’idea di aprire il festival ai Paesi a basso e medio reddito, dando così un’opportunità ai giovani registi di molti Paesi del mondo.

È stata indetta la call per il nuovo concorso “Decent Work For All – 2025” JFD – ITCILO, riservato a registi di età inferiore ai 40 e provenienti da circa 140 Paesi, come da classificazione OCSE/DAC 2024-2025. Potranno partecipare con cortometraggi che evidenziano storie positive di promozione e rispetto dei diritti del lavoro, ma anche di denuncia sulle condizioni del lavoro e la mancanza di quei diritti fondamentali che, in una società civile, dovrebbero essere garantiti a tutti.

Saranno ammessi i cortometraggi realizzati dopo il 30 giugno 2023, della durata di massimo 30 minuti. Le opere potranno essere iscritte al concorso entro il 30 giugno 2025, tramite la piattaforma Film Freeway (per informazioni: concorso@jobfilmdays.org).

I premi, in denaro, saranno assegnati da una Giuria composta da esperti del settore cinematografico e da esperti sulle tematiche del lavoro di ITCILO.

Il Laboratorio di scrittura “Dall’idea al soggetto”

Job Film Days, con l’Associazione Videocommunity, ripropone anche nel 2025 il Laboratorio di scrittura “Dall’idea al soggetto”, che si svolgerà a Torino nelle giornate del 31 maggio, del 14 e del 28 giugno. C’è tempo fino al 20 maggio per iscriversi via email (concorso@jobfilmdays.org), inviando i documenti necessari, il cui elenco è disponibile sul sito web ufficiale del festival. Il tema di quest’anno è: Il lavoro (ci) cambia.

 

La partecipazione è gratuita e aperta a videomaker, creative/i, autrici e autori under 35 che vogliano sviluppare un’idea di cortometraggio, documentario o fiction al fine di raccontare il mondo del lavoro.

Durante le giornate del festival, a ottobre, saranno assegnati i Premi ai migliori soggetti, grazie al sostegno offerto dall’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Torino e da Aurora Penne – Officina della scrittura.

Lo Stabat Mater di Liv Ferracchiati in scena al teatro Gobetti

Dopo aver ricevuto il Premio Hystrio Nuove Scritture in Scena nel 2017 e aver conquistato le platee italiane, Stabat Mater torna sul palcoscenico  martedì 6 maggio prossimo alle ore 19.30 al teatro Gobetti di Torino, rappresentato fino all’11 maggio,  per la regia di Liv Ferracchiati, che ne è  anche interprete insieme  a Francesca Gatto, Chiara Leoncini e Livia Rossi.

Stabat Mater torna sul palco con un  nuovo cast e un allestimento completamente rinnovato per far rivivere un progetto che tratta tematiche politicamente  e socialmente centrali come l’autodeterminazione e la libertà di espressione identitaria.

La storia che viene narrata è  quella di uno scrittore, Andrea, incapace di prendere in mano la propria vita dal punto di vista personale e professionale. È un giovane alle prese con il diventare adulto  e con il trovare una propria collocazione nel mondo, collocazione che viene cercata nella relazione con l’altro e nell’emancipazione dalla madre, figura fagocitante e per lui simbiontica.

Il lavoro è un  invito a pensare noi stessi come “autori della nostra forma”, concependo i tasselli identitari che ci compongono non come una gabbia, ma come strumenti per comunicare con il prossimo.

La giuria del Premio Hystrio aveva motivato il premio medesimo assegnato a Stabat Mater spiegando che si trattava di “un raro esempio di riuscita commedia italiana dal sapore anglosassone”, percorso da dialoghi incalzanti e da una sottile ironia.

6-11 maggio 2025

Teatro Gobetti, Via Rossini 8, Torino

Mara Martellotta