SPETTACOLI- Pagina 49

“Ho imparato ad amare grazie a te”

Music Tales, la rubrica musicale 

 

“Per tutte le cose che non ti ho mai detto,

Scusa per quel che non ho fatto,

Ti ringrazio per il tuo tempo prezioso,

Ho imparato ad amare grazie a te”

Beth Hart nasce a Los Angeles il 24 gennaio 1972, coetanee solo che lei è una cantautrice statunitense diventata famosa grazie al suo singolo LA Song (Out of This Town), andata in onda nell’episodio 17 della decima e ultima stagione di Beverly Hills 90210. Io invece non sono famosa affatto!

 Il singolo è stato primo in classifica in Nuova Zelanda, raggiungendo la top 5 dell’Adult Contemporary statunitense e il numero 7 della classifica Adult Top 40 di Billboard.

Gli album successivi, Seesaw e Live in Amsterdam, frutto della collaborazione tra Beth Hart e Joe Bonamassa, hanno raggiunto il primo posto nella classifica Blues Album di Billboard. Bang Bang Boom Boom di Hart è salito al numero 3 della classifica Blues Album di Billboard, così come l’album Don’t Explain di Hart e Bonamassa.

Questo ci dice il web, e della sua vita privata pochissimo si sa, se non che è sposata a Scott Guetzkow e che vive a Pasadena.

Sua madre, la famiglia e i compagni di scuola la avvicinarono presto al jazz, al blues, a Bob Seger e Rickie Lee Jones, ai Sex Pistols e ai Circle Jerks, a Etta James e Otis Redding. Questi modelli le insegnarono a cantare il blues come può farlo solo una donna picchiata dalla vita ma ancora in piedi, un blues che nasce crudo e sanguinante dal cuore e si riversa sul palco senza alcuna censura. “La sua sincerità e la sua vulnerabilità sono i suoi punti di forza”, dice Scott Guetzkow, suo marito e road manager. “A volte scoppia a piangere e non riesce a smettere. Mette totalmente a nudo le sue emozioni”.

Mi ci ritrovo in questa donna, non per il talento ovviamente, ma per gli schiaffi presi dalla vita, per le difficoltà che sono la madre di una maturazione tempestiva ma elevata e spesso pesante proprio per la sua prematurità.

Proprio a sua madre è dedicato il brano che ho scelto: “mama this one’s for you”.

Ed io lo dedico alla mia, sperando possa perdonare gli errori che faccio e che ho fatto e che, probabilmente, ancora commetterò.

Vi linko il video ufficiale ma vi prego di voler ascoltare la performance live allegata sotto perchè la musica è soprattutto questo: emozione, palpitazioni, trisatezza, gioia, tutto e tutto insieme.

Buon ascolto

CHIARA DE CARLO

https://www.youtube.com/watch?v=QnbDIgQLQwI

https://www.youtube.com/watch?v=3VjFiipCReA

scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!

Ecco a voi gli eventi da non perdere!

Il lavoro e i diritti, prime notizie dal Job Film Days

Appuntamento a Torino dal 3 all’8 ottobre

Il 18 settembre avremo il programma intero della quarta edizione del Job Film Days, festival dedicato alle tematiche del lavoro e dei diritti, a Torino dal 3 all’8 ottobre, per ora iniziano ad arrivare le prime già interessanti anticipazioni. A presiedere la giuria del Premio Cinematografico “Lavoro 2023” che dovrà giudicare i lungometraggi in concorso che raggruppano il cinema documentario e di finzione sarà il critico cinematografico Paolo Mereghetti, penna eccellente del Corriere della Sera e del magazine Io Donna, già consulente della Mostra di Venezia, autore di saggi e volumi che hanno analizzato figure di registi e film, pronto quest’anno a festeggiare i trent’anni del suo personalissimo “Dizionario”, “Il Mereghetti” appunto, pubblicato da Baldini+Castoldi, vera miniera per quanti abbiano sete di notizie del passato e del presente della settima arte. A presiedere invece la giuria del Premio “Job for the Future” – Camera di Commercio di Torino, riservato ai cortometraggi realizzati nell’Unione Europea da registi Under 40, sarà Chiara Cremaschi, tra l’altro laureata in filmologia, più volte finalista al Premio Solinas, già vincitrice di vari prestigiosi riconoscimenti. Vive a Parigi e lavora tra Francia, Svizzera e Italia.

La consueta sezione su un paese o un’area del mondo sarà dedicata all’Africa subsahariana, un vastissimo territorio dove anche in anni recenti s’è dimostrata, all’interno della cultura e della produzione cinematografiche, una particolare attenzione verso il mondo del lavoro. Storie personali e collettive riunite in quattro titoli, che arrivano dal Burkina Faso con “A Golden Life” del cineasta Boubakar Sangaré, proveniente dal Mali, la storia del giovanissimo Rasmane che lavora con altri ragazzi della sua stessa età in una miniera d’oro nel sud del Burkina; dalla capitale del Centrafrica (alla coproduzione ci ha pensato la Cina), Bangui, in cui le registe Pascale Appora-Gnekindi e Ningyi Sun esplorano i rapporti personali ed economici di una intera collettività (“Eat Bitter”). È stato girato in Madagascar “Gwetto”, opera del regista Michaël Andrianaly, amaro ritratto di giovani immigrati senza tutela alcuna, giunti a lavorare nella città di Tamatawe. E ancora il road movie “No U-Turn” del regista nigeriano Ike Nnaebue, che racconta le donne e gli uomini del suo paesi pronti a dirigersi verso il nord, alla ricerca di un futuro migliore.

Una sessantina i partner che credono e che appoggiano il variopinto progetto di Job Film Days. Che sarà accompagnato, con inaugurazione il 27 settembre alle ore 18 (sino al 14 ottobre), dalla mostra dell’artista Gianluca Costantini, curata da Leonardo Guardigli. Nato nel 1971a Ravenna, Costantini è considerato tra i massimi esponenti italiani del graphic journalism e da anni con le sue opere combatte  per i diritti umani, collabora con differenti organizzazioni e con l’apprezzatissimo Ai Weiwei, è l’autore con Laura Cappon di “Patrick Zaki, una storia egiziana”, edito da Feltrinelli. È l’artista che ha costruito l’immagine guida di questa quarta edizione del Job Film Days: l’immagine dell’uomo-operaio, in particolare dell’uomo-macchina, di quell’uomo che per decenni ha lavorato nelle fabbriche e che a poco a poco finirà con l’essere sostituito dai robot, o ancor di più da quella realtà che è l’intelligenza artificiale, ulteriore passo verso un annientamento contro cui si dovrà prontamente combattere. L’appuntamento è negli spazi della Galleria Caracol di via Sant’Anselmo 26.

Elio Rabbione

Nelle immagini: il presidente di giuria Paolo Mereghetti, critico cinematografico; una scena del film “Gwetto” proposto dal Madagascar; l’immagine del Job Film Days, opera di Gianluca Costantini.

Si conclude con un concerto lo stage estivo di ErreMusica

Si conclude con un concerto lo stage estivo promosso dall’associazione musicale torinese ErreMusica, in collaborazione con l’Accademia Liuteria Piemontese San Filippo, che ha sede nella chiesa di San Filippo Neri

 

Lo stage estivo di ErreMusica, associazione culturale musicale torinese, per ragazzi è giunto alla sua seconda edizione e ha previsto un corso di Alta formazione per studenti di violino, pianoforte e chitarra, che si svolge presso l’Accademia Liuteria Piemontese San Filippo a Torino, in via Accademia delle Scienze 11, un luogo davvero affascinante che si trova all’interno della chiesa di San Filippo Neri, nel centro di Torino, davanti al Museo Egizio.

Presidente dell’Accademia è il maestro liutaio Tommaso Rovetta, che si occupa della scuola di alta formazione per liutai, un’arte artigianale di ricercata finezza.

Il corso è destinato agli allievi italiani e stranieri che abbiano intrapreso lo studio di uno strumento e desiderino approfondire, perfezionare la propria conoscenza con docenti musicisti di alto livello professionale e artistico.

Durante il periodo estivo è importante studiare e approfondire gli studi musicali, ma è importante farlo soprattutto in un ambiente circondato da bellezze artistiche, presenti a Torino, a pochi passi dall’Accademia, tutti luoghi che possono essere visitati insieme ai docenti, agli organizzatori e a una guida turistica.

Lo stage estivo si terrà il 31 agosto, il 1, 2, 3 settembre 2023.

Nell’ambito dello stage si terrà un concerto all’Accademia Liuteria Piemontese (solo su inviti per gli allievi dell’Associazione e i partecipanti allo stage), il 31 agosto, alle 16.45, che vedrà protagonisti i ragazzi dello stage, diretti dal maestro Francesco Bergamasco.

Lo scorso anno la prima edizione dello stage promosso da ErreMusica ha avuto luogo presso la Fondazione Michelangelo Pistoletto di Biella ed è stato presente anche il Maestro.

L’Accademia Liuteria Piemontese San Filippo APS rappresenta un polo culturale dedicato alla liuteria, uno spazio di formazione adiacente al teatro Carignano e ospitato nel complesso di San Filippo Neri. Dal 2016 al loro interno maestri liutai professionisti, scienziati e professionisti di diversi settori disciplinari insegnano l’arte della costruzione degli strumenti musicali a studenti di tutte le età, attraverso corsi di durata annuale e biennale. La realtà dell’Accademia rappresenta il desiderio di riportare in auge l’eccellenza della liuteria piemontese, nei secoli passati rappresentata da diversi autori come Rocca, Pressenda, Guadagnini e nota a livello internazionale. Molto profondo è il legame con la musica, accanto al desiderio di tramandare una passione che affonda le proprie radici nella tradizione della scuola piemontese.

L’Associazione musicale ErreMusica organizza, nell’ambito degli stage estivi, corsi preaccademici di primo livello e corsi di alto perfezionamento di secondo livello indirizzati a tutti coloro che abbiano già frequentato scuole a indirizzo musicale o Conservatori. Al termine del corso gli studenti si esibiranno insieme ai docenti in un concerto conclusivo.

ErreMusica è un’associazione nata nel quartiere della Circoscrizione 3 e lavora con assiduità con bambini e ragazzi delle scuole primarie e secondarie di Torino, molti dei quali hanno raggiunto ottimi livelli e si sono diplomati al Conservatorio e specializzati, in seguito, nella didattica della musica.

Mara Martellotta

A Niella Tanaro il Bebado Jazz Duo racconta la “bossa nova”

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Domani, mercoledì 30 agosto alle 21, a Niella Tanaro, quinto e ultimo appuntamento della XXIX edizione di “Musica sull’Aia”, la rassegna musicale a carattere culturale, che promuove e diffonde la musica dotta e popolare, portandola direttamente nelle caratteristiche aie e nei cortili del paese. La serata conclusiva, di respiro internazionale, si terrà presso Aia Camilla-Borio, in località Sant’Anna. Il Bebado Jazz Duo con Enrica Capilli, voce, e Gioele Mazza alla chitarra, si esibirà in “Racconto musicale sulla Bossa Nova”. Sotto forma di un racconto con interventi musicali si narra la storia della “bossa nova”, partendo dalle origini, all’inizio del 1900, e abbracciando l’evoluzione storica del Brasile che vede questo genere musicale, nato alla fine degli anni ‘50 traendo origine dalla samba, mutare ed espandersi. Nel primo atto ci si concentrerà sui personaggi che hanno dato inizio al movimento quali Vinícius de Moraes, Antônio Carlos Jobim, João Gilberto e Chico Buarque. Nel secondo invece, si farà un salto attraverso l’oceano per ritrovare questi autori in Italia e, grazie alla fruttuosa collaborazione con Ornella Vanoni, esplorare la brillante unione tra musica brasiliana e lingua italiana. “Musica sull’Aia” è una rassegna di Maestro Società Cooperativa in collaborazione con Pro Niella Tanaro, con il patrocinio del Comune di Niella Tanaro, della Regione Piemonte e della Provincia di Cuneo, realizzata con il sostegno del Ministero della Cultura – Direzione Generale Spettacolo, della Fondazione CRC e di Banco Azzoaglio. Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito Internet www.musicasullaia.it, le pagine Facebook (www.facebook.com/modulazioni.net) e Instagram (www.instagram.com/modulazioni) o telefonare al numero 347/3810902 (Emanuele Rovella).

Neppure la pioggia ha fermato il TODAYS Festival: oltre 10 mila presenze

Neppure la pioggia arresta il crescente successo del TODAYS Festival che, con oltre 10.000 presenze di ogni età e provenienza, si riconferma tra i più grandi festival di musica italiani riconosciuti a livello internazionale.

La nona edizione, promossa anche quest’anno dalla Città di Torino e realizzata dalla Fondazione per la Cultura Torino da venerdì 25 a domenica 27 agosto, si è chiusa ieri sera con il concerto di Christine and the queens e numeri da record.

“TODAYS è un importante punto di attrazione della programmazione culturale torinese, un evento che ribadisce sempre più l’importanza di diffondere cultura e occasioni di aggregazione sul territorio e un esempio di come nella nostra città le proposte solide e interessanti trovino spazio per crescere.” dichiara il Sindaco di Torino, Stefano Lo Russo. “Edizione dopo edizione il festival è diventato un punto di riferimento per appassionate e appassionati di musica che arrivano a Torino dall’Italia e dall’estero per assistere ai concerti allo Spazio211 e partecipare agli eventi diffusi in città: mostre, performance, incontri, laboratori di formazione. TODAYS 2023 ha anche accolto la sfida lanciata da Torino Futura, progetto ideato e promosso dagli assessorati alla Cultura e ai Giovani, rafforzando le attività dedicate al pubblico più giovane e realizzando una serie di appuntamenti gratuiti a Mercato Centrale Torino, Cascina Marchesa e Cecchi Point”.

“Ogni estate ha la sua storia e per avere delle storie da raccontare bisogna che le cose continuino a succedere. È questione di visioni: facciamo ciò che ci appare!” commenta Gianluca Gozzi, direttore artistico di TODAYS Festival. “Per la nona edizione di TODAYS abbiamo esplorato luoghi che non fossero su alcuna mappa, senza paura di perderci, con il rischio invece di ritrovarci lungo nuove direzioni, ad ascoltare storie di unicità che parlano di tutti noi. Se alle volte quello che abbiamo visto, ascoltato non è stato rassicurante, ma nuovo, forte, in grado di mettere in dubbio convinzioni e idee, abbiamo la certezza che questo nostro viaggio sia stato meglio che non partire mai. TODAYS è stata una celebrazione dell’unicità di ogni singolo artista sul palco e ogni singolo spettatore presente: suoni stra-ordinari, melodie contagiose e parole audaci si sono fusi per generare la nostra danza unica. Per tre giorni abbiamo udito il rumore che fa la felicità e ci siamo nutriti di diversità e inclusione”.

Il luogo ideale per portare in scena una prospettiva capace di andare oltre qualsiasi convenzione è un  palcoscenico urbano di spazi rigenerati, che ha visto il suo quartier generale nei luoghi di condivisione e aggregazione della periferia nord della città: sPAZIO211, Mercato Centrale Torino, Cascina Marchesa e Cecchi Point”.

I numeri di TODAYS

Con oltre 30 ore di musica, arte, incontri, produzioni esclusive, anteprime, performance, eventi formativi e d’incontro, TODAYS Festival ha raccontato la scena musicale contemporanea per affinare prospettive nuove, suggerire direzioni diverse, non omologate, fuori dal quotidiano ma necessarie.
Il festival estivo della Città di Torino ha ospitato 121 artisti nazionali e internazionali, 12 band, provenienti da 29 diversi Paesi nel mondo tra i quali Stati Uniti, Canada, Sud Africa, Australia, Inghilterra, Irlanda, Scozia, Francia, Belgio, Germania e Francia, delle quali 8 in esclusiva nazionale e 9 per la prima volta a Torino.
Il pubblico proviene da tutta Italia e anche dall’estero: i fedelissimi torinesi che, anno dopo anno, riconfermano fiducia alla manifestazione e spettatori provenienti dalle maggiori province italiane, tra cui Milano, Bologna, Firenze, Roma, Genova, Catania, e il pubblico internazionale, giunto a Torino principalmente da Francia, Belgio, Inghilterra, Germania e Spagna, con alcuni acquisti da Stati Uniti, Australia e dall’Est Europa. La percentuale di pubblico proveniente da fuori Torino che ha acquistato il proprio biglietto in prevendita online è del 49,2%.

Attivi durante i tre giorni del festival anche i tanti addetti ai lavori: associazioni no profit del territorio, live club cittadini, scuole di musica e sale prova, professionisti del mondo dello spettacolo, addetti alla vigilanza, imprese piemontesi, addetti all’ospitalità, ufficio stampa, social e web, influencers, partner, volontari.

Sui social, si è registrato un notevole incremento di follower sui canali della manifestazione, pari a +10,1%, con un 55,8% di interazioni in più rispetto al 2022. Il 23% degli utenti è di Torino, il restante è suddiviso tra le principali città italiane, tra cui Milano al primo posto. Oltre il 39% del totale degli utenti ha tra i 25 e 34 anni.

Al festival erano presenti anche 130 giornalisti e 35 fotografi accreditati per conto di importanti media nazionali e internazionali, tra cui New York Times, Getty Images, Billboard USA, Artribune, Pitchfork, Rolling Stone, Vogue, Radio Popolare, Deejay, RAI e i maggiori quotidiani italiani.

Immancabili anche per questa edizione i sold out di venerdì 25 e, già in prevendita, di sabato 26 agosto e di tutti gli abbonamenti disponibili, con liste d’attesa di alcune centinaia di persone.

La rassegna stampa della nona edizione di TODAYS ha previsto migliaia di uscite, in particolare su riviste di
settore o sulle principali testate internazionali.

L’edizione 2023

Per tre giorni il meglio della musica internazionale ha attraversato il palco di TODAYS.

Il venerdì Jeff Tweedy dei Wilco, tra le più importanti band al mondo, ha festeggiato il suo compleanno sul palco di TODAYS. Marteen Devoldere, in arte Warhaus, già co-fondatore dei Balthazar, ha dato nuovamente conferma di saper spezzare il cuore del suo pubblico per ricomporlo nell’arco di uno stesso concerto, e abbiamo vissuto l’energia travolgente di Tim Harrington, inarrestabile satiro barbuto dei Les Savy Fav, e il fascino familiare di King Hannah al tramonto.

Il sabato sera è stato espressione massima della musica potente, tellurica e magica dei Verdena, capace di rimettere in pace chiunque con se stesso e il mondo; a seguire il feroce sarcasmo made in UK e le eccentriche coreografie degli Sleaford Mods, l’inseparabile chitarra e la voce di Anna Calvi in puro stato di grazia e il live altisonante di Gilla Band.

La domenica è iniziata con una programmazione speciale nel pomeriggio: tutto esaurito il live unico e dedicato a chiunque sia stato o è ancora bambino, a partire dall’album Le Canzonine di Enrico Gabrielli, l’artista che insieme ad altri papà musicisti ha coinvolto e festeggiato il suo giovanissimo pubblico tra buffe gag e canzoni d’altri tempi. La sera è stata inaugurata dalla furia energica di Dana Margolin e dei suoi Porridge Radio, tra i migliori esordi degli ultimi anni; a seguire, nonostante piogge battenti sul pubblico, Ibibio Sound Machine, il più potente ensemble dell’anno, ha portato in scena musica esplosiva e contagiosa, così come L’impératrice, il gruppo che dopo due anni di tour in giro per il mondo ha voluto festeggiare l’ultima data proprio a TODAYS, con il meglio del suo repertorio pop vintage. Il terzo giorno si è chiuso con la performance indimenticabile di Christine and the queens, una vera e propria esibizione d’arte in cui parole, corpo, luci e musica contribuiscono all’abbattimento di barriere culturali e pregiudizi sociali, attraverso l’emozione e l’empatia.

Non solo musica

Grande successo di partecipazione anche per le attività di TODAYS per Torino Futura, progetto intrapreso dalla Città di Torino e coordinato dagli assessorati alle Politiche culturali e alle Politiche educative e giovanili, che intende coinvolgere attivamente ragazze e ragazzi nella formazione e nella vita culturale, creando esperienze di coinvolgimento, formazione e crescita, oltre a moltiplicare le occasioni di dialogo e di protagonismo dei futuri cittadini.
Il programma si è sviluppato in sei incontri a ingresso gratuito dedicato a “Sessant’anni dagli anni Sessanta”, nell’ambito di TOLab, la sezione educational del festival, nei quali giovani artisti, giornalisti, produttori e professionisti del mondo della musica si sono incontrati al Mercato Centrale Torino per raccontare i cambiamenti degli ultimi sei decenni in campo musicale, artistico e sociale. Tra gli ospiti anche la Redazione di
Rumore, Johnson Righeira, Agostino Tilotta e Giovanna Cacciola degli Uzeda, Federico Sacchi, Ginevra, Laila Al Habash e tanti altri.
Inoltre, per la prima volta, si è arricchito di attività laboratoriali, masterclass, contest e workshop dedicati a giovani e giovanissimi pensate e realizzate da enti e realtà del territorio, quali Acmos, Biblioteche civiche torinesi, Choros, Misteria, Dracma Records, Giovani Genitori, Orme Scuola di Arti Sceniche e Impegno Civile, Torino Creativa presentate presso gli spazi di Cascina Marchesa, nella Circoscrizione 6. Sempre Cascina Marchesa ha ospitato la mostra fotografica con quaranta scatti “rubati” da Paolo Brillo a Bob Dylan e ad altri grandi artisti internazionali. “Stolen Moments: Bob Dylan and others music icons” è curata da Luca Beatrice, in collaborazione con  Antonio Colombo Arte Contemporanea.
TODAYS ribadisce così sempre di più l’importanza di diffondere cultura e creare occasioni di aggregazione, in stretta collaborazione con le realtà del territorio, consapevole che i giovani sono tra i più importanti agenti del cambiamento e che il loro ruolo è centrale nella costruzione di una società pacifica e democratica.

Un festival attento alla parità di genere e sempre più sostenibile

L’edizione 2023 di TODAYS è la prima rassegna musicale italiana a offrire pari rappresentatività ad artiste donne e artisti uomini, proponendo un cartellone equilibrato che ha superato ogni disparità di genere.

TODAYS prosegue inoltre il suo percorso di responsabilità contro le sfide ambientali: quindici azioni sostenibili e concrete in ambito di trasporti, mobilità, consumo d’acqua, rifiuti, riciclo ed energia per educare e motivare a uno stile di vita più consapevole e al rispetto per le generazioni future.
Alcune delle azioni sostenibili sono state realizzate in collaborazione con tante realtà della Città e sono state rese possibili grazie alla preziosa partnership con Iren, Smat e Compagnia dei Caraibi.

Oropa Music festival: la classica che incontra il pop nelle dimore storiche del Biellese

La sfida è ardua. Stimolare la sensibilità e il coinvolgimento delle generazioni più giovani al potere della musica classica. L’intuizione è decisamente audace: dare un nuovo ruolo alla tradizionale orchestra sinfonica facendola diventare pop. Questa è l’ambiziosa risposta che arriva da Federico Gad Crema, giovane virtuosissimo concertista, che ha organizzato insieme al suo talentuoso fratello Giulio Emanuele, la prima edizione dell’Oropa Music Festival. Ecco che sul finire dell’estate tra il 28 agosto e il 3 settembre, si terrà nelle incantevoli cornici del Biellese, tra cui Villa Piacenza a Pollone (29 agosto), il Castello Montecavallo a Vigliano (31 agosto) e il Chiostro di San Sebastiano a Biella (1 settembre), il parterre di otto concerti che verrà proposta in collaborazione con il progetto umanitario Neojiba dal Brasile e la prestigiosa Orchestra Giovanile Italiana. Il Gran Concerto Finale del Festival (3 settembre) si terrà all’Arena Giovanni Paolo II di Sordevolo, che ha già ospitato questo luglio il Nabucco della Fondazione Teatro di Novara.

Eccellenza, questo è il fil rouge che il direttore artistico Federico Gad Crema ha voluto intrecciare tra gli straordinari artisti di talento provenienti da tutto il mondo (oltre quindici nazionalità diverse) che si esibiranno in questa kermesse musicale e culturale all’insegna dell’inclusione, dell’uguaglianza e della libertà: la musica unisce tutte le diversità attraverso un linguaggio emozionante che tutti possono comprendere. All’eccezionale caleidoscopio di musici si uniranno la violinista statunitense Aubree Oliverson, il giovane direttore d’orchestra italiano Giuseppe Mengoli, il direttore brasiliano Riccardo Castro e la celebre pianista argentina Martha Argerich.

Il Festival avrà come eccellenze protagoniste anche le dimore storiche private del Biellese dove si terranno i concerti, quindi le già citate Villa Piacenza e Castello di Montecavallo, ma anche le Cantine di Crono al Ricetto di Candelo, l’Anfiteatro Giovanni Paolo II di Sordevolo e il teatro Sociale Villani di Biella. Il Festival sarà anche occasione per apprezzare le performance enogastronomiche del territorio, con degustazioni di olio e vino durante le performance musicali del 29, 30 e 31 agosto. La delibazione avrà il pregio di ospitare il Marfuga, pluripremiato olio umbro, riconosciuto come uno dei migliori oli al mondo da l817, e i calici del Tenute Sella, del Cave du Roi e del Castello di Montecavallo.

« Conosco Federico da quando era bambino – commenta Claudio Corradino, sindaco di Biella – e mi emoziona pensare che, pur avendo raggiunto come concertista grandi traguardi che lo hanno portato lontano, abbia deciso di organizzare qualcosa di così prestigioso nella sua terra r’origine. Ciò mi riempie di gioia e gratitudine». Dettagli sul programma e acquisto dei biglietti sul sito www.oropamusicfestival.com

VALERIA ROMBOLA’

Nove “mostri sacri” della “Magnum Photos” ospiti al Forte di Bard

“The Misfits by Magnum Photographers”

Il dietro le quinte del celebre film “Gli Spostati” di John Huston

Dal 17 giugno al 17 settembre

Bard (Aosta)

  1. Con la regia del mitico John Huston si gira (principalmente in Nevada, a Reno) e a Los Angeles (negli Studi della “United Artists”), “The Misfits– Gli Spostati”, un “superbo anti-western” (come lo definì l’importante rivista cinematografica “TimeOut”) e ancora oggi un sorprendente “cult movie”, interpretato da attori del calibro di Marilyn Monroe, Clark Gable e Montgomery Clift. Un cast eccezionale, che venne scelto di proposito per dar vita alla prima sceneggiatura cinematografica di Arthur Miller, all’epoca marito (quasi ex) della celebre diva. E proprio l’eccezionalità degli interpreti, con Marilyn e Clark Gabel  per la prima e ultima volta insieme sullo schermo, suscitò l’interesse dell’Agenzia fotografica “Magnum Photos”(fra le più importanti al mondo, fondata nel ’47, a Parigi, da Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, David Seymour, George Rodger e William Vandivert) che nell’ambito della strategia promozionale del film, ebbe accesso esclusivo alla produzione, inviando sul set del film nove tra i suoi fotografi più talentuosi. Nove icone della fotografia mondiale del Novecento: l’americana Eve Arnold – prima donna ad entrare nel ’51 alla “Magnum”- insieme all’austriaca Inge Morath (anche lei inviata sul set), l’ungherese naturalizzato statunitense Cornell Capa (fratello del più celebre Robert), Henri Cartier-Bresson(l’“occhio del secolo”), Bruce Davidson, il fotografo “dell’ironia” Elliott Erwitt, il viennese Ernst Haas, Erich Hartmann(fotografo tedesco noto per le sue fantasiose multimateriche sperimentazioni) e l’americano Dennis Stock (celebri i suoi scatti dedicati a James Dean, così come quelli ispirati dalle proteste giovanili contro l’apartheid e la guerra in Vietnam nella California di fine anni ’60) . Ognuno di loro cristallizzò, secondo le proprie caratteristiche tecniche e concettuali, gli attori in scena, le luci e il paesaggio, fissando per sempre, con immagini di inestimabile valore, i momenti delle riprese e l’atmosfera sul set. “The Misfits” diventò così il film più documentato dell’epoca. Oggi, quelle fotografie (più di sessanta) possiamo ammirarle in bella mostra, da sabato 17 giugno a lunedì 17 luglio, al valdostano Forte di Bard, fatto riedificare sulle rovine di una fortezza medievale nel 1830 dai Savoia, aperto ai visitatori solo dal 2006 e oggi fra i Poli museali di eccellenza della Vallée.
USA. Nevada. Marilyn MONROE

“Le immagini – dicono gli organizzatori – rappresentano la testimonianza di un’esperienza unica, restituendo i singoli attori nei momenti di ansia e di entusiasmo, di tensione, di debolezza e di speranza, che accompagnano inevitabilmente la realizzazione di un film”. E di questo in particolare, su cui Arthur Miller decise di giocare il suo jolly, la sua prima – e ultima – sceneggiatura interamente pensata per il cinema e rendendola particolarmente aderente alla sua vita privata. “The Misfits” nasce, infatti, in seguito al divorzio di Miller dalla prima moglie Mary, e al quasi epilogo del suo secondo matrimonio (che finirà nel ’62) con l’allora stella indiscussa di Hollywood, Marilyn Monroe, sposata nel ‘56. Fatti di vita privata, il cui peso emotivo si fece sentire non poco sulla realizzazione della pellicola, in parte oscurata proprio dalla sorte dei suoi protagonisti e dal gossip che coinvolse l’intero set. Tant’è che le riprese, anziché durare circa cinquanta giorni, come previsto, si protrassero per ben quattro mesi, ostacolate soprattutto dalle precarie condizioni psicofisiche di Marilyn, dipendente dai sonniferi e provata dall’imminente fine del matrimonio con Miller. Problemi limitati, pare, e gestiti magistralmente da John Huston, ma che in qualche modo crearono ostacoli non da poco alla buona confezione del film, la cui fama – è stato detto – venne anche intralciata dal triste destino che toccò il cast: Clark Gable morì (a 59 anni) dodici giorni dopo la fine delle riprese a causa di un attacco cardiaco e la stessa Marilyn morì appena un anno dopo, scrivendo la parola fine a una delle carriere più importanti e folgoranti di Hollywood. Tragicità che bussavano alla porta e sicuramente intuite, a ben vedere, in quel fotografico “dietro le quinte”, che spesso abbandonava la sola voce della tecnica, per cogliere soprattutto voli impauriti di anime.

Gianni Milani

“The Misfits by Magnum Photographers”

Forte di Bard, via Vittorio Emanuele II, Bard (Ao); tel. 0125/833811 o www.fortedibard.it

Dal 17 giugno al 17 luglio

Orari: mart. – ven. 10/18; sab. – dom. e festivi 10/19. Lun. chiuso

Nelle foto:

–       Eve Arnold: “Marilyn Monroe on the set of ‘The Misfits’”, Credits Magnum Photos

–       Elliott Erwitt: “Marilyn Monroe, Clark Gable, Montgomery Clift, Eli Wallach and Arthur Miller on the set of ‘The Misfits’”, Credits Magnum Photos

–       Eve Arnold “Marilyn Monroe going over her lines for a difficult scene she is about to play with Clark Gable in ‘The Misfits’”, Credis Magnum Photos

L’Orchestre du Conservatoire de la Vallée d’Aoste in concerto al Forte di Bard

Sabato 26 agosto 2023, alle ore 21.00, la stagione di concerti estivi nella Piazza d’Armi del Forte di Bard si conclude con l’esibizione dell’Orchestre du Conservatoire de la Vallée d’Aoste diretta da Stephanie Praduroux che proporrà il concerto Il grande sinfonismo delle scuole nazionali. Nel corso dell’800 la musica diventa parte attiva del processo di formazione e consolidamento degli Stati nazionali. La ricerca di identità propria e caratteristica porta così alla creazione di esperienze musicali autonome ed indipendenti dalle influenze straniere, sia in ambito educativo che compositivo, anche attraverso la rivalutazione del patrimonio folkloristico tradizionale. L’Orchestre du Conservatoire propone un viaggio alla scoperta di due opere significative appartenenti a questi repertori.

Jean Sibelius, compositore e violinista finlandese, compose nel 1899 una serie di sette brani sinfonici per celebrare la stampa e promuovere una raccolta fondi per il fondo pensione dei giornalisti. L’ultima di queste composizioni assunse il titolo emblematico di Finlandia, contribuendo a stimolare la cultura nazionale e le aspirazioni indipendentistiche dell’allora Granducato, che gravitava sotto l’influenza dell’Impero zarista.

Antonin Dvorak, compositore ceco, ebbe una produzione musicale molto prolifica, con una particolare predilezione per il sinfonismo, e una fervida attività educativa. Nel pieno della sua maturità, in seguito a numerose tournée di successo in tutta Europa e negli Stati Uniti, fu chiamato ad assumere la carica di Direttore del New York National Conservatory of Music. La IX Sinfonia ‘Dal Nuovo Mondo’ fu presentata nel 1893 alla Carnegie Hall e riscosse immediatamente successo, tanto che molti musicisti la considerarono l’inizio di un nuovo stile, nato dalla fusione della tradizione boema con il folklore americano.

 

Programma

J.SibeliusFinlandia Op. 26​​​​​​

​​Andante sostenuto – Allegro – Moderato – Allegro

 

A.DvorakSinfonia IX Op. 95 ‘Dal nuovo mondo’​​​​

​​I Adagio – Allegro molto

​​II Largo

​​III Molto vivace

​​IV Allegro con fuoco

Biglietti

Biglietto unico: 10,00 euro; 0-18 anni gratuito

Posti seduti non numerati

Prevendita online su fortedibard.it

I biglietti si possono acquistare anche alle Biglietterie del Forte di Bard la sera dell’evento.

 

 

Concerto per Bardonecchia a Sauze di Cesana

MA.MA with Luca Aquino

Venerdì 18 agosto 2023 – ore 21
Chiesa di San Restituto – Sauze di Cesana
L’appuntamento clou del programma estivo di Sauze di Cesana, ossia il concerto del trio
composto da Sade Mangiaracina (pianoforte), Luca Aquino (tromba) e Salvatore
Maltana (contrabbasso) previsto per venerdì 18 agosto alle 21 nella Chiesa di San
Restituto, avrà un risvolto benefico.
In virtù di quello spirito che lega i Comuni protagonisti delle Olimpiadi del 2006 il Sindaco
di Sauze di Cesana – Maurizio Beria d’Argentina – e quello di Bardonecchia – Chiara
Rossetti – hanno deciso, durante il concerto, a ingresso libero, di raccogliere fondi per
ricostruire il monumento con i cerchi olimpici distrutto dall’alluvione che ha
sconvolto Bardonecchia il 13 agosto scorso.
Un piccolo segno per manifestare la vicinanza di Sauze di Cesana a Bardonecchia, in
questo non facile momento.
Un concerto acustico, quello dei tre musicisti protagonisti di diverse edizioni del Berchidda
Jazz Festival di cui Sade Mangiaracina ha composto la sigla rivisitando la canzone Futura
di Lucio Dalla, in una delle più belle chiese della Valsusa: un tesoro del XIII secolo che si
staglia nel cuore dell’alta valle Susa.
Una chiesa, quella di san Restituto, dove nel 2021 si è tenuto il concerto del duo Paolo
Fresu e Daniele di Bonaventura e nel 2022 quello di Giorgio Conte.
BIOGRAFIA ARTISTI
Sade Mangiaracina nasce a Castelvetrano nel 1986. A sei anni inizia lo studio del
pianoforte classico che prosegue fino ai 18, vincendo in questi anni diversi concorsi
nazionali e internazionali, compreso un importante riconoscimento da parte di UNESCO
dopo un concerto ad Atene. Dopo la maturità classica si trasferisce a Roma per studiare
jazz presso la scuola Percentomusica diretta da Massimo Moriconi dove si diploma nel
2007 con il massimo dei voti, proseguendo successivamente gli studi jazz al conservatorio
di Santa Cecilia con il maestro Danilo Rea.
In questi anni ha preso parte a molti progetti musicali, incidendo diversi dischi anche a suo
nome. Dal 2013 inizia a collaborare anche in ambito pop con Simona Molinari (festival del
Cinema di Cannes, Premio Tenco, Umbria Jazz), Amara (Sanremo) e Dionne Warwick per
la quale apre i concerti del suo tour italiano continuando a lavorare con diversi jazzisti di
fama internazionale quali Greg Osby, Fabrizio Bosso, Giovanni Tommaso, Massimo
Moriconi, Luca Aquino, K.J.Denhert, Francesco Bearzatti e altri.
Comune di Sauze diCesana
UNIONE MONTANA COMUNI OLIMPICI VIA LATTEA
Il presente della pianista parla comunque di un sempre maggiore successo pubblico
anche grazie ad un fortunato suggerimento di Paolo Fresu ad Ornella Vanoni che l’ha
voluta accanto a sé a suonare e ad occuparsi degli arrangiamenti e della produzione del
suo spettacolo “Le donne e la musica”, ospitato nei maggiori teatri italiani nella stagione
autunno-inverno 2022/2023.
Salvatore Maltana è da tempo uno dei nomi di primo piano della scena jazzistica sarda.
Direttore artistico dei Seminari jazz di Nuoro, dopo esserne stato prima allievo e poi
docente, il contrabbassista algherese ha suonato con musicisti come Enrico Rava, Paolo
Fresu, Flavio Boltro, Peter Bernstein, Roberto Gatto, Django Bates, Pierre Favre, David
Linx, Daniele di Bonaventura e tanti altri.
Luca Aquino, tra i musicisti jazz italiani più apprezzati nel panorama internazionale, inizia
a suonare all’età di diciannove anni da autodidatta. Per due anni abbandona la pratica
dello strumento per completare gli studi universitari in Economia e Commercio. L’amore
per il suono di Miles Davis e Chet Baker lo riconduce allo studio della tromba e lo porta a
dedicarsi completamente alla musica.
La passione per la sperimentazione sonora e le registrazioni in luoghi insoliti sono tra gli
aspetti più sottolineati dalla stampa di settore che lo descrive come “l’esploratore sonoro
contemporaneo”, analogamente la critica estera riconosce in lui quel particolare tratto
italiano che nell’immaginario internazionale richiama il viaggio, la creatività, l’estro
visionario e la bellezza. Il luogo e la storia assumono un valore speciale e sono al centro di
alcuni tra i suoi migliori progetti e del festival da lui ideato e diretto, “Riverberi” che utilizza
l’acustica naturale di luoghi storici come elemento centrale della performance.

L’omaggio a Morricone incanta Sportinia al concertone di Ferragosto 

SAUZE D’OULX – L’omaggio al Maestro Ennio Morricone incanta Sportinia. Martedì 15 agosto il tradizionale Concerto di Ferragosto delle Montagne Olimpiche, realizzato dal Comune di Sauze d’Oulx e dall’Unione dei Comuni Olimpici della Via Lattea, ha probabilmente battuto tutti i record in termini di presenze.

L’omaggio al Maestro Ennio Morricone portato dall’“Ensemble Symphony Orchestra” ha richiamato un pubblico mai visto ai 2000 metri di Sportinia. Lo spettacolo “Alla scoperta di Ennio Morricone” dell’“Ensemble Symphony Orchestra” diretta dal maestro Giacomo Loprieno ha emozionato tutti, con la voce del soprano Anna Delfino, unita alle performance dei solisti e dell’ensamble a raggiungere alte vette musicali.

La soddisfazione del sindaco Mauro Meneguzzi e della Presidente del Consorzio turistico Fortur Serenella Marcuzzo: “Quest’anno a Sportinia abbiamo davvero colto nel segno. Il colpo d’occhio dal palco è stato davvero eccezionale con il grande anfiteatro naturale della conca di Sportinia senza vuoti, ma come un’unica grande platea. Quando abbiamo deciso di cambiare genere e di proporre al pubblico del Concertone un’orchestra al posto del big della musica leggera come negli anni scorsi, un po’ di apprensione l’abbiamo avuta. Ma sin dal mattino il prato si è riempito e abbiamo capito che il pubblico ha apprezzato la nostra scelta. Un boom di presenze che ci ha addirittura spiazzati con una lunga coda alla seggiovia. Ci scusiamo per il disagio ma sinora non era mai successo di avere un così grande flusso e con la Società degli impianti non avevamo mai avuto la necessità di pensare ad un piano b. Per il prossimo anno sicuramente faremo dei ragionamenti per migliorare anche l’accesso all’area di Sportina. Dobbiamo poi fare i complimenti all’“Ensemble Symphony Orchestra” e al suo maestro Giacomo Loprieno perché si sono rivelati davvero una delle Orchestre non solo più conosciute, ma anche più brave nel panorama artistico nazionale”.

Nel suo discorso di benvenuto il Sindaco Mauro Meneguzzi ha voluto porre l’accento su tre aspetti: “Cinque anni fa, come oggi, eravamo qui a stringerci attorno a Genova per la tragedia del ponte Morandi. Oggi ci vogliamo stringere attorno alla comunità della vicina Bardonecchia che in questi giorni ha vissuto momenti terrificanti. Voglio poi evidenziare anche un segnale positivo che conferma l’eccellenza della nostra sanità pubblica e ringraziare il team dell’ospedale CTO di Torino che ha salvato la vita a Manuel un giovanissimo legato al nostro territorio”.

Si unisce al Sindaco di Sauze d’Oulx anche il Sindaco di Sauze di Cesana e presidente Unione Montana Comuni Olimpici Vialattera Maurizio Beria d’Argentina: “Do il benvenuto all’evento clou dell’estate in Vialattea e voglio salutare tutti coloro che sono quelli venuti qui a passare il Ferragosto. Ringrazio anche per la sensibilità avuta nel portare a Sportinia le musiche di Morricone. Noi come territorio unitario continuiamo ad impegnarci per rendere le estati interessanti e attrattive per voi. Ma in questa giornata di festa ricordiamo chi spala fango a Bardonecchia e siamo vicini alla comunità tutta di Bardonecchia”.