SPETTACOLI- Pagina 36

Al Mastio della Cittadella le opere di Mirò in mostra dialogano con la musica

Il  10 novembre  nella serata intitolata “Musica e memoria”

 

Il 2023 segna il quarantesimo anniversario della morte del grande artista catalano Joan Mirò (1893- 1983). Tra i principali esponenti della corrente surrealista, insieme a Salvador Dalí e Pablo Picasso. Al pittore, ceramista e scultore è dedicata la mostra antologica prodotta da Navigare Srl, in collaborazione con AICS Torino, dal titolo “Mirò a Torino”, apertasi il 28 ottobre scorso e visitabile fino al 14 gennaio 2024 negli spazi del museo storico nazionale d’artiglieria al Mastio della Cittadella. L’esposizione è curata da Achille Bonito Oliva con la collaborazione di Maitè Vallés Bled e di Vincenzo Sanfo, realizzata col patrocinio della Città di Torino e della regione Piemonte. Le opere surrealiste di Mirò hanno sempre mostrato un forte richiamo alla natura con simboli che sono presenti nei suoi quadri e ceramiche. L’artista vive la simbiosi poetico musicale che rappresenta la chiave segreta delle sue opere. Joan Punyet Mirò, nipote del grande artista, che ha una conoscenza importante dell’arte di suo nonno, ha raccontato nel saggio “Mirò e la musica” come Mirò lavorasse con i libri di poesia aperti sul tavolo mentre ascoltava musica. Così i concerti che adesso vengono proposti mostrano un richiamo alla musica del periodo storico di Mirò e alla sua poesia.

L’esposizione torinese dedicata all’artista prevede un programma di eventi collaterali con concerti di musica classica e jazz, letture, aperitivi musicali e visite guidate alla mostra che avranno il via da venerdì 10 novembre 2023 alle 19:30 con il duo Emanuele Sartoris al pianoforte e Martin Mayes al corno, in un programma di musica ispirata al grande artista catalano, a cui seguirà la visita guidata alla mostra. All’appuntamento del 10 novembre seguiranno gli altri concerti di “La musica intorno a Mirò”, una proposta culturale che al venerdì sera, per i mesi di novembre, dicembre e gennaio offrirà un’opportunità speciale per chi desidera passare un fine settimana a Torino in uno spazio suggestivo come quello del Mastio della Cittadella, dove arte e musica si incontrano in un unico connubio. Il programma è organizzato dall’Associazione Italiana Cultura Sport Comitato Provinciale di Torino Aps e dall’Associazione Erremusica Aps. Il 24 novembre prossimo il programma prevede Anastasia Stov Vyr, che eseguirà musiche di Beethoven Sylvestrov, Vyshynskyi. Molto ricco il programma che verrà proposto nel concerto del 10 novembre 2023, alle ore 19:30, intitolato “Musica e memoria”, con Martin Mayes al corno, al corno delle Alpi e alla conchiglia; Emanuele Sartoris al pianoforte.

Emanuele Sartoris si è diplomato in musica jazz sotto la guida di Dado Moroni, presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, dove ha conseguito anche la laurea in Composizione e Orchestrazione Jazz con il massimo dei voti, sotto la guida di Furio Di Castri e Giampaolo Casati.

Martin Mayes è nato in Scozia e ha studiato musica all’Università di York in Inghilterra e la sua carriera è iniziata con performance e teatro di strada nell’ambiente sperimentale degli Anni ’70 a Londra. Il City of London Festival l’ha descritto come un “architetto dell’immaginazione musicale”, vive a Torino dal 1982.

Il programma del concerto si propone molto variegato, comprendendo di Mayes il brano “In a Drop of Water”, di Satie il brano “Je te veux”, di Sartoris “Il tempo”, di Debussy “La rêverie”, di John Cage “Suite for Toy Piano”, di Carmichael “Stardust”, di Mayes, ancora, il brano “Son’ Nata! Dance”. Di Ayer verrà invece eseguito il brano “If you were the only girl in the world”.

L’associazione Erremusica è nata nel 1996 nel quartiere della Circoscrizione 3 per opera di docenti e amanti della musica, e le loro attività hanno sempre privilegiato bambini e ragazzi, veicolando progetti anche nelle scuole. Oggi, con le quote associative, hanno finanziato alcuni progetti musicali nelle periferie, laddove il desiderio di fare musica è assai sentito. In collaborazione con AICS, infatti, dal novembre 2021, Erremusica ha portato nelle periferie alcuni progetti musicali e artistici di inclusione e integrazione per bambini e ragazzi delle scuole di Barriera e per le fasce più deboli, coinvolgendo anche le biblioteche civiche, che hanno ospitato tali eventi musicali.

 

Mara Martellotta

“Testimone d’accusa” per la prima volta a teatro al Superga

TSN – Teatro Superga Nichelino (TO)

Sabato 11 novembre, ore 21 

Il migliore dramma giudiziario della maestra del brivido Agatha Christie per la prima volta in Italia a teatro

 

La nuova stagione del TSN – Teatro Superga Nichelino apre sabato 11 novembre con “Testimone d’accusa”: dalla maestra del brivido Agatha Christie, uno dei migliori drammi giudiziari mai messo in scena in Italia. Sul palco Paolo Triestino, Vanessa Gravina, Giulio Corso e altri 9 attori, oltre a uno stenografo che scrive tutti i verbali del processo su una macchina stenografica autentica del 1848 e 6 giurati scelti tra il pubblico e chiamati ad emettere il verdetto. La regia è di Geppy Gleijeses, dopo i grandi successi di Sorelle Materassi, Arsenico e vecchi merletti, Così parlo Bellavista.

Esiste la “commedia perfetta”? Forse sì. Secondo alcuni critici è “Il matrimonio di Figaro” di Beaumarchais, secondo altri è “L’importanza di chiamarsi Ernesto” di Oscar Wilde. Sul più bel dramma giudiziario però non ci sono dubbi: “Testimone d’accusa” di Agatha Christie. Il gioco non verte tanto sulla psicologia dei personaggi (ci aggiriamo tra simulatori occulti, assassini, grandi avvocati) quanto sulla PERFEZIONE del meccanismo. È infernale questo meccanismo, con un colpo di scena dopo l’altro, in un crescendo raveliano, una battuta dopo l’altra. E la costruzione “giudiziaria”? Impressionante per precisione e verità, come se l’avesse scritta il più grande giudice inglese del secolo scorso. Lo spunto, come spesso accade nelle opere della Christie, parte dalla storia di una donna tradita dal marito più giovane; ed è uno spunto autobiografico. L’autrice fu tradita dal primo marito (di cui però portò sempre il cognome) e sposò poi un uomo molto più giovane di lei. Ma bastasse questo… Il film capolavoro che ne trasse Billy Wilder era assai liberamente tratto -la Christie lo considerava il miglior adattamento cinematografico della sua opera-. Il testo teatrale è assai più asciutto, non concede tregua alla tensione, affonda come una lama di coltello affilatissima (letteralmente) nella schiena di chi osserva. Considerare la “maestra del brivido” un’autrice di consumo è come valutare Hitchcock un cineasta di serie B. Agatha è un genio e tale per sempre resterà. E qui, più che in Trappola per topi, più che in Dieci piccoli indiani questo diamante luccica in tutto il suo splendore. Naturalmente metterlo in scena richiede un cast di livello superiore e un realismo (non certo naturalismo) rigidissimi. E una dovizia di mezzi scenografici e recitativi. Io l’ho messo in scena con Giorgio Ferrara, un grande e carismatico attore in genere prestato alle grandi direzioni di Festival e teatri, con Vanessa Gravina, bella, bravissima e impossibile, Giulio Corso, uno dei migliori dell’ultima generazione, e altri 9 attori, tutti perfettamente aderenti ai ruoli. Per chiudere (ed essere più chiaro) vi anticiperò due particolari: in scena avremo lo stenografo che scriverà -con il particolare ticchettio- tutti i verbali del processo su una macchina stenografica autentica del 1948 (la commedia è del ‘53), i sei giurati saranno scelti tra il pubblico sera per sera, e chiamati a giurare e ad emettere il verdetto.

                                                                Geppy Gleijeses

 

Sabato 11 novembre, ore 21  

Testimone d’accusa

Di Agata Christie

Regia di Geppi Gleijeses

Traduzione Edoardo Erba

Con Vanessa Gravina, Giulio Corso

Con la partecipazione di Paolo Triestino

E con Michele Demaria, Antonio Tallura, Sergio Mancinelli, Bruno Crucitti, Paola Sambo, Francesco Laruffa, Erika Puddu, Lorenzo Vanità

Scene Roberto Crea

Costumi Chiara Donato

Artigiano della luce Luigi Ascione

Musiche Matteo D’Amico

Aiuto Regia Norma Martelli

Biglietti: 17 euro galleria, 23 euro platea

La stagione 2023-2024 del Teatro Superga è promossa dalla Città di Nichelino e Sistema Cultura, con il sostegno di Fondazione CRT e Regione Piemonte, firmata dalla direzione artistica di Alessio Boasi, Fabio Boasi e Claudia Spoto, in collaborazione con Piemonte dal Vivo. Produzione esecutiva Fondazione Reverse. Creative mind: Noir Studio.

Info

Teatro Superga, via Superga 44, Nichelino (TO)

011 6279789

www.teatrosuperga.itbiglietteria@teatrosuperga.it

IG + FB: teatrosuperga

Orari biglietteria: mar, gio, ven e sab 16-19; mer 10-13 e 14-19

I biglietti si possono acquistare presso la biglietteria del Teatro Superga, sul luogo dell’evento nei giorni di spettacolo dalle ore 18

Il Tff apre alla Reggia di Venaria con Pupi Avati. Omaggio a John Wayne, a Oliver Stone la Stella della Mole

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OGGI SI E’ TENUTA LA PRESENTAZIONE A ROMA

La 41esima edizione del Torino Film Festival si terrà  dal 24 novembre al 2 dicembre a cura  del Museo Nazionale del Cinema  presieduto da Enzo Ghigo e diretto da Domenico De Gaetano, direzione artistica di Steve Della Casa.

L’immagine guida è dell’artista torinese  Ugo Nespolo, ispirata ad uno dei più  celebri fotogrammi di Sentieri selvaggi di John Ford:  John Wayne ha  tra le braccia Natalie Wood.

Quest’anno il TFF dedicherà un omaggio al famoso attore americano. L’inaugurazione della 41esima edizione si svolge alla Reggia di Venaria.

Sarà ospite d’eccezione della serata – in diretta su Hollywood Party, Rai Radio3 – il regista Pupi Avati, madrina della cerimonia d’apertura Catrinel Marlon.

Tra gli ospiti,  Oliver Stone (che riceverà  il Premio Stella della Mole)  Fabrizio Gifuni, Christian Petzold, Caterina Caselli e Paolo Conte.

E ancora Kyle Eastwood a Drusilla Foer, Mario Martone  Barbara Ronchi, Baloji,  Thomas Cailley,  Roberto Faenza e Laura Morante. Protagonista il  ritorno della commedia, popolare e d’autore.

Il cinema italiano celebra Torino: “Il set è servito, otto grandi artisti promuovono la città in occasione delle Nitto ATP Finals

In occasione delle Nitto ATP Finals il cinema italiano  celebra Torino. Si tratta di un progetto attraverso il quale otto grandi artisti promuoveranno la città,  progetto voluto dalla Città di Torino, Turismo Torino e Provincia, in collaborazione con Film Commission Torino Piemonte per celebrare il capoluogo piemontese e presentare l’imminente rassegna tennistica.

Per il terzo anno consecutivo Torino si conferma capitale internazionale del tennis con l’appuntamento delle Nitto ATP Finals, l’ultimo torneo stagionale per i campioni della racchetta, che si sfideranno al Pala Alpitour dal 12 al 19 novembre prossimi.

Come nelle precedenti edizioni la kermesse sportiva diventaun’occasione perfetta per promuovere e far conoscere l’immagine della città a pubblici diversi,  anche al di fuori dei confini nazionali. Si tratta di un’operazione di branding cittadino che quest’anno ha riservato un posto d’onore al mondo del cinema, chiamato a narrare e testimoniare le bellezze della città, sede delle Finals.

Tutto questo attraverso una webserie in otto episodi che rappresenta una contaminazione virtuosa tra il mondo dello sport, la città e la macchina da presa. Il progetto di video storytelling si è  intitolato “Il Set è  servito” ed è stato realizzato dall’agenzia Mate, in collaborazione con Film Commission Torino e Piemonte, Turismo Torino, Provincia e Città di Torino.

L’iniziativa si sviluppa attraverso otto contributi offerti da altrettante stelle del cinema italiano, Dario Argento,  Violante Placido, Luca Zingaretti, Pilar Fogliati, Marco Ponti, Valeria Solarino e Cristiana Capotondi, con la partecipazione di Neri Marcorè, che è  anche protagonista  del video teaser.

“Torino è  pronta per ospitare al meglio le Nitto ATP Finals – ha commentato l’assessore allo Sport e ai Grandi Eventi Mimmo Carretta – con una  ricca programmazione di eventi e iniziative che saranno le portate di un gustoso menù.  Si spazia dagli oltre 50 Talk di  Casa Tennis, alle degustazioni delle eccellenze di Casa Gusto, fino agli eventi più  diffusi  che animeranno le vie e le piazze del centro, culminando nella notte bianca del 18  novembre.  Torino è  pronta ad accogliere al meglio pubblico e turisti che accorreranno numerosi in città  per le Finals e, come ciliegina sulla torta, questo fantastico cast di attori e di registi del cinema italiano, che hanno un legame profondo con la nostra città, saranno i testimonial perfetti delle bellezze e delle caratteristiche che rendono Torino così  speciale agli occhi del mondo”.

All’interno di ogni episodio, tutti i personaggi hanno raccontato il legame con Torino, viatico importante per la carriera di ciascuno di loro. Dal rapporto speciale nato in gita ai tempi del liceo di Luca Zingaretti,  agli esordi nel mondo del cinema di Valeria Solarino, allieva presso la scuola del Teatro Stabile di Torino, passando per i primi passi di Cristina Capotondi nel 1994.

Sono diversi i luoghi cosiddetti iconici che hanno rubato il cuore ad alcuni degli esponenti più  importanti del panorama cinematografico italiano,  il lungo Po,  uno dei posti preferiti  di Pilar Fogliati, il Museo Egizio, location che ha segnato la carriera di Marco Ponti, l’architettura elegante e maestosa del Quadrilatero romano vista attraverso gli occhi di Neri Marcorè.  E non poteva mancare quello straordinario esempio di Liberty che è  Villa Scott, all’interno della quale Dario Argento ha girato alcune scene di “Profondo rosso”.

Cinema e tennis insieme con “Il Set è servito” rappresentano una sintesi creativa tra il mondo del tennis e le APT Finals,  e quello del cinema,  attraverso l’utilizzo di termini dal doppio livello di lettura che contribuiscono a creare un contesto e uno sfondo narrativo capace di esprimere le emozioni degli attori e registi coinvolti,  accomunati da un legame speciale con Torino.  Ad accompagnare le parole dei protagonisti sequenze visive composte da dettagli, scene urbane e paesaggi evocativi studiati per restituire l’anima e la peculiarità al capoluogo piemontese.

A partire dal 9 novembre e fino al 19 novembre Città di Torino, Regione Piemonte, Camera di Commercio di Torino, in collaborazione con Turismo Torino e Provincia e Visit Piemonte, offriranno ai visitatori un ricco programma di Talk, degustazioni, visite guidate, in un’ottica di valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche e storico-culturali di Torino e del Piemonte.

Mara Martellotta

“Fuori campo”, musica e grande cinema insieme ai Murazzi

Dal 10 Novembre all’8 Dicembre 2023

 

In occasione del Torino Film Festival, più di 15 appuntamenti e oltre 50 musicisti con un palinsesto di eventi lungo più di un mese tra concerti, dj-set e uno spettacolo architetturale di luci

 

Fuori Campo veste i Murazzi del Po di red-carpet, per ospitare nomi del calibro di Kyle Eastwood, Vittorio Cosma, Samuel e Silvia Calderoni. Al Torino Music Forum, Willie Peyote Super Guest

Torino, 9 novembre 2023 – Sono oltre 15 gli appuntamenti tra concerti, dj set, spettacoli di luci per ospitare più di 50 musicisti con nomi del calibro di Kyle Eastwood e Vittorio Cosma per Fuori Campo che torna per la sua seconda edizione, dal 10 novembre all’8 dicembre, con un palinsesto di eventi che coinvolge la città, in occasione del 41° Torino Film Festival. Punto nevralgico della rassegna: i Murazzi del Po che tornano a “risuonare” vestendosi di red-carpet per ospitare i tanti concerti in palinsesto. Il programma è consultabile su: www.murazzitorino.com

 

Fuori Campo nasce per unire in un unico fil rouge la musica del grande cinema che ha fatto la storia della “settima arte” in un programma che intende coinvolgere la città. Il progetto frutto della Direzione artistica di Francesco Astore nasce dal lavoro corale svolto con artisti, locali ed associazioni del territorio. Il termine Fuori Campo nel linguaggio cinematografico indica ciò che accade fuori del campo visivo del quadro, ma è presente nell’immaginario spazio adiacente. È un luogo immaginifico, ma fondamentale per ricreare la magia del Cinema. Allo stesso modo, la rassegna nasce come strumento per permettere ai luoghi e realtà della Città di entrare in risonanza con il TFF, coinvolgendo musicisti dei più svariati generi in occasione di uno dei più importanti festival cinematografici del Paese.

 

Un progetto che presta particolare attenzione anche all’emersione di nuovi talenti, che si esibiranno in occasione del terzo Torino Music Forum: lo show case dedicato ai giovani di Fuori Campo. Venerdì 8 dicembre quattro delle migliori realtà emergenti selezionate dal collettivo SOFA SO GOOD si esibiranno quindi al SuperMarket, con un’ospite d’eccezione: Willie Peyote.

 

L’anteprima di venerdì 10 Novembre apre la rassegna con una serata a firma Club Silencio, nel contesto contemporaneo e post-industriale delle OGR in un omaggio a Giorgio Moroder, Premio Oscar della colonna sonora di Flashdance e storico autore di colonne sonore reinterpretate dal progetto di TUN aka Torino Unlimited Noise. Il trio composto da Gianni Denitto, Fabio Giachino e Mattia Barbieri, reinterpreta alcune delle melodie più famose dello storico compositore tratte da film in sala Duomo. Contemporaneamente in Sala Fucine Club Silencio porterà il frontman dei Subsonica Samuel accompagnato dalla visual performance di Highfiles.

 

In avvicinamento al 41° Torino Film Festival, tre grandi concerti sono in programma sabato 18 novembre, per la Notte del Tennis: Fuori Campo dà così il suo contributo in occasione di un altro grande evento della Città. Si parte alle 19.30 con Silvia Calderoni, attrice, parte attiva della compagnia Motus dal 2006, modella e performer, che ha lavorato con registi del calibro di Francesca Comencini e Gus Van Sant. Al Porto Urbano porta il proprio personalissimo dj set, dopo aver incontrato, a Casa Tennis il Direttore del Museo del Cinema Domenico De Gaetano con un panel  sul rapporto “fra la seconda e la settima arte”rispettivamente musica e cinema.

Si prosegue alle 21.00 con Marta Del Grandi al Magazzino sul Po e alle 22.00 “Echoes of Synchrome” –un incontro fra Italia e Finlandia con Fabio Giachino e Aki Himanen a Capodoglio.

 

Attesa mercoledì 29 Novembre 2023 alle 17.30 per Vittorio Cosma: produttore, musicista e compositore, due volte direttore dell’Orchestra di Sanremo e da sempre in stretta collaborazione con Elio e le Storie Tese, dialogherà con il pubblico sul rapporto tra musica, cinema e advertising al Blah Blah. Si prosegue nella stessa sera, dalle 21.00 al Capodoglio con i  ritmi e suoni Urban made in USA del Fabio Giacalone power4TET. A seguire dj set di Markio.

 

Venerdì 1 Dicembre 2023 a EDIT Porto Urbano un nuovo appuntamento imperdibile di Fuori Campo a partire dalle 21.00 con l’ospite Kyle Eastwood e il suo progetto “Eastwood by Eastwood”: un omaggio al padre ed una raccolta di colonne sonore di film riarrangiate con il suo quintetto. Di musica e di grande cinema Eastwood parlerà con il Direttore del TFF Steve Della Casa per una masterclass alle 17.30 presso il media center di Via Verdi 9.

 

Da non perdere giovedì 30 Novembre 2023 alle 22.00  ANIMA_L , progetto dell’attrice e performer Linda Messerklinger. Musica, parole e immagini creano un habitat mutante dove immergersi, un paesaggio sonoro evocativo ed ipnotico che genera contatto fra arte, scienza e attivismo: una ricerca multimediale volta a creare esperienze collettive che possano potenziare il senso di comunione fra specie viventi. Con lei sul palco Roberto Dell’Era (Afterhours), Claudio Lorusso e Nadia Zanellato e diversi ospiti, tra cui Luca Vicini Vicio (Subsonica) produttore dei brani musicali del progetto.

 

In occasione dell’uscita nei cinema di tutto il mondo del nuovo biopic di Ridley Scott dedicato a Napoleone Bonaparte, sempre al CapodoglioSupershock “Napoleon” la sonorizzazione dal vivo del capolavoro impressionista di Abel Gance riletto in chiave contemporanea, dalla rock band guidata da Paolo Cipriano(giovedì 23 Novembre, alle 21.00).

Nella stessa location, la proiezione di “Combattere” di Giulia Ronzani e Mattia Corrado che affronta la violenza sulle donne attraverso l’incontro-scontro tra il mondo del VJing e della musica elettronica (venerdì 25 Novembre 2023 ore 22.00). A seguire, per la prima volta a Torino (ore 23) il producer e dj Angelo Ferreri, tra i migliori artisti Jackin House al mondo, porta il suo mix elettrizzante funky-tech-house, in una versione speciale dedicata al TFF dal titolo Suono Libero. Opening set by Teo Lentini e Angelo Parpaglione al sax.

 

Martedì 28 Novembre 2023 al Blah Blah è protagonista la scena romana con la band La Batteria, grupponato dall’incontro di quattro veterani come Emanuele Bultrini alle chitarre, David Nerattini alla batteria ePaolo Pecorelli al basso con Stefano Vicarelli alle tastiere musica in un progetto ispirato alla tradizione delle colonne sonore italiane degli anni 60, 70, 80.

 

Una grande festa è infine in programma grazie a Torino Sette Live il 2 dicembre (ore 21.30) a Le Roi, la sala danze disegnata da Carlo Mollino. L’appuntamento con cui il magazine de La Stampa esce fuori dalla redazione per diffondersi in città, per l’occasione gemellata con la festa finale del 41° Torino Film Festival, mettendo insieme l’epica western e lo sguardo di Jean-Luc Godard. Iscrizioni a https://eventi-live.gedidigital.it/

 

Domenica 3 dicembre al Magazzino sul Po Fuori Campo chiude le sue attività ai Murazzi con uno spettacolo pop che attraversa cinquant’anni di musica rock ed i brani iconici che hanno lasciato un’impronta nella storia del cinema, evocando emozioni e ricordi legati a momenti indimenticabili del grande schermo. Helter Shelter, una superband di musicisti rock con una storia di 30 anni sui palchi nazionali e internazionali.

 

Fuori Campo è organizzato dall’Associazione Aria di Note e dalla Cooperativa Bis Servizi per lo Spettacolo ed è sostenuto dal MiBACT, da Fondazione CRT, dalla Fondazione Museo Nazionale del Cinema, da Film Commission Torino Piemonte e da Edit sponsor tecnico.

 

Quando la tv era libera. Renzo Villa e la leggenda di Antenna 3

Le chiamavamo televisioni libere, poi locali, poi private e infine commerciali. Sta di fatto che volenti o nolenti, hanno alimentato il nostro immaginario dagli anni 70, prima dell’avvento della cosidetta “era berlusconiana”. E’stata l’inventiva pionieristica e imprenditoriale di Renzo Villa che nel lontano 1977, in quel di Legnano realizza quel miracolo via etere che è ancor oggi Antenna 3 Lombardia.

 

Ci racconta questa avventura il giornalista Cristiano Bussola, in un agile saggio a metà tra la storia del costume e la sociologia della cultura: “Una fetta di sorriso Renzo Villa, l’inventore della tv commerciale raccontato da chi lo ha conosciuto” ( Paola Caramella editrice, 2022, pagg. 230, €. 18 corredato da un ricco apparato fotografico). In realtà l’autore, Renzo Villa non l’ ha mai conosciuto in maniera diretta. Come precisa nelle pagine introduttive, Villa è stato l’ispiratore principale, del suo avviamento alla professione giornalistica prima cartacea alla “Vita Casalese” poi a Prima Antenna, già Studio Televisivo Padano, come cronista e commentatore politico. Attraverso le interviste (alcune dirette alcune telefoniche) a una carrellata di personaggi (portati poi al successo da Villa) l’autore riesce a ricostruire nei minimi particolari, la realizzazione di quel sogno, nell’arco temporale di un decennio. Teo Teocoli e Massimo Boldi (scoperti al mitico Derby di Milano) poi Donatella Rettore e i Righeira solo per citarne alcuni. Ma anche maestranze e tecnici sentiti sui loro rapporti professionali e umani. Pochi anni dopo la sua prematura scomparsa nel 2010 a 69 anni, la moglie Wally Giambelli, la compagna di una vita, attraverso l’ente “Associazione Amici di Renzo Villa” ne tiene viva la memoria con iniziative di promozione sociale e formazione professionale (per materiale audiovisivo e di testo consultare: viaperbusto15.it ).


Grazie a un mix di volontà, tenacia e capacità non comune di tessere relazioni umane, Renzo Villa lascia il dazio di Varese e prima approda a Tele Biella con Enzo Tortora, imparando tutto sulla televisione, poi dopo mille vicissitudini e traversie, diviene il patron di Antenna 3 Lombardia.

Fa l’intrattenitore, il pubblicitario e addirittura il cantante-attore (sua ambizione giovanile), nel mitico Studio 1 di Via per Busto 15 a Legnano, unendo in qualche modo nelle sue trasmissioni, lo status di direzione a quello di subalternità. In un equilibrato amalgama di assunzione di ruoli. Fino al fallimento nel 1987, determinato dal mercato pubblicitario e dall’accanimento della concorrenza e al passaggio alla nuova proprietà, Espansione Tv, poi dal 2004 passata nel Gruppo Mediapason di Sandro Parenzo, terzo gruppo televisivo privato italiano. Tanto che Silvio Berlusconi gli offrì 9 miliardi delle vecchie lire, per rilevargli il gioiello di Legnano. Ma lui rifiutò, sostenendo, parafraso sintetizzando al meglio il suo essere che: “se la pubblicità è l’anima del commercio, questa non deve divenire commercio dell’anima”. La sua e dei telespettatori. Tra le figure professionali mirabilmente descritte da Bussola nel libro, ne voglio ricordare tre, che più mi hanno colpito.

La prima è Patrizia Ceccarini (in arte Cecchi) che ad Antenna Tre accompagnava da valletta Ric e Gian nei loro sketch, dopo una lunga esperienza al teatro tenda con Vittorio Gassman. Molti anni dopo la sua avventura con Villa, tornò in visita negli studi a Legnano e di fronte alle mura diroccate e dismesse dei locali, si commosse fino alle lacrime, nel ricordare quegli anni meravigliosi, trascorsi lavorando con il con il compianto Renzo Villa.
La seconda è la testimonianza di Gian Paolo Parenti, che come l’autore del volume approdò al mondo della televisione, grazie allo stimolo della televisione stessa, in questo caso citando Karl Popper, divenuta suo malgrado, buona maestra. Oggi è docente di Marketing televisivo al corso di laurea in Media e giornalismo dell’Università di Firenze. Insegna all’Università Cattolica di Milano ed è autore di saggi sulla televisione.
E ultimo ma non ultimo, voglio ricordare il tecnico di trasmissione di Telebiella, conosciuto da Villa all’inizio della sua attività manageriale, Peppo Sacchi, che in parola afferma: “Ormai in tv si assiste a sproloqui di venti minuti. E ogni minuto rubato al pubblico è un minuto rubato alla vita del pubblico stesso. Con il proliferare incontrollato delle televisioni private i cui programmi segnano il trionfo della volgarità, dell’osceno, della violenza, del turpiloquio e forniscono un informazione che quando non è completamente falsa, è incompleta, deformata, tendenziosa, diretta a favorire interessi di parte. È legittimo porsi la domanda: Telebiella fu un bene o un male?”

Ettore Andenna, a destra, con Renzo Villa

Risposta di Sacchi: “Fu sicuramente un bene perché ha dato il via alla televisione privata, favorendo le opportunità di lavoro a decine di migliaia di persone che vivono di televisione. Un male perché aprì la stura a quel gran casino che é la tv di oggi”.  Che non fu quella di Renzo Villa che con Ettore Andenna produsse tra gli altri il programma “la Bustarella” prototipo di ciò che lo stesso Andenna condusse in seguito alla Rai come “Giochi senza Frontiere” che apriva la televisione a una concezione europeista nei contenuti, ancora senza Ue e moneta unica. Concludendo voglio ricordare lo slogan che coniò Marshall McLuhan nel suo scritto “Il villaggio globale” riguardo alla televisione : “Il mezzo è il messaggio”. E allora vigiliamo con la nostra coscienza critica, con l’ausilio dello zapping col telecomando. Senza moralismi. E’ l’unico mezzo di difesa che abbiamo.

Aldo Colonna

Lo studio Uno di Antennatre: ospitava 1200 spettatori

Imparare a meravigliarsi e a non dare per scontato nulla

Imparare a meravigliarsi e a non dare per scontato nulla in questo mondo. Questo lo scopo del ciclo di incontri denominati “Lezioni di Meraviglia, condotti da Andrea Colamedici e Maura Gancitano – fondatori di Tlon – insieme a musicisti e cantanti con cui affrontare, in un dialogo di musica e scienza, ciò che sembra inaffrontabile: l’apparente mancanza di senso dell’esistenza. 

La filosofia nasce infatti dal θάυμα (thauma), cioè dalla meraviglia che è però allo stesso tempo anche terrore nei confronti dell’ignoto. Prendere in considerazione la complessità e l’incoerenza delle cose che accadono è il punto di partenza, il vero e proprio principio del filosofare.

La serata al Teatro Colosseo di Torino ha come titolo “TERRA, PERCHE’ UN POSTO PIU’ BELLO NON C’ERA”. I due filosofi-scrittori incontrano e dialogano on stage con Eugenio Cesaro (Eugenio in Via di Gioia). Un connubio artistico amatissimo dal pubblico per affrontare una tematica importante, soprattutto per le generazioni future.

L’umanità ha da sempre considerato la Terra soltanto come una miniera di risorse infinite da cui attingere e non come un essere vivente di cui è parte integrante.

Il talk show evento, in cui ovviamente non manca la musica, cantata e suonata dal vivo da Eugenio, fa comprendere quanto questo approccio vada ripensato radicalmente, riconoscendo la Terra come il luogo della fiducia reciproca, della quintessenza dell’essere umano. E’ la fiducia, infatti, il valore che tiene insieme i passeggeri del nostro pianeta, intesi come tutti gli esseri, viventi e non.

I PROTAGONISTI

Andrea Colamedici e Maura Gancitano, filosofi e scrittori, sono gli ideatori di “Tlon”, scuola di filosofia, casa editrice e libreria teatro. Hanno scritto insieme diversi libri, tra cui “Ma chi me lo fa fare?” (HarperCollins), “Prendila con Filosofia” (HarperCollins) e “L’alba dei nuovi dèi” (Mondadori). Sono gli ideatori della Festa della Filosofia di Milano e di Roma e della maratona on-line Prendiamola con Filosofia. Da aprile del 2022 dirigono e conducono Ilpod – Italian Podcast Awards.

Eugenio Cesaro, nato nel 1991, ha iniziato la sua carriera musicale come cantautore nel 2011. Ha trovato ispirazione per le sue canzoni nelle strade che scrive con un tocco di realismo autoironico. Con il gruppo “Eugenio in Via Di Gioia” ha prodotto 5 dischi, vinto il Premio alla Critica Mia Martini al Festival di Sanremo e suonato in oltre 500 date in Italia ed Europa. Nel 2021 il singolo “Altrove”, contenuto nel disco “Natura Viva”, è certificato disco d’oro da FIMI. Oltre alla musica, è appassionato di scacchi, calcetto, comunicazione e sostenibilità. Ha realizzato progetti di scrittura creativa, comunicazione visiva, e ha contribuito a iniziative sociali e ambientali, come la piantumazione di alberi nella foresta di Paneveggio e la scritta collettiva “Ti Amo Ancora” in piazza San Carlo a Torino. Il suo ultimo album, “Amore e Rivoluzione,” ha ottenuto un grande successo, entrando nella classifica dei vinili in sole 48 ore dall’uscita.

INFO e ACQUISTO BIGLIETTI

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Per maggiori informazioni sullo spettacolo, prego contattare gli uffici di DIMENSIONE EVENTI al numero 011/19214730

dal lunedì al venerdì

dalle 9.30 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 18.30

Tutte le informazioni sull’evento sul:

sito www.dimensioneeventi.it

FB /dimensioneeventi

IG @dimensioneeventi

Biglietti in vendita con il circuito Ticket One (www.ticketone.it) e presso il Teatro Colosseo (on-line su www.teatrocolosseo.it e presso la biglietteria del teatro).

Al Gobetti “L’interpretazione dei sogni”

Debutta al teatro Gobetti martedì 7 novembre uno spettacolo di Stefano Massini liberamente tratto da “L’interpretazione dei sogni” di Freud

 

Martedì 7 novembre debutta alle 19.30, al teatro Gobetti di Torino, uno spettacolo di Stefano Massini dal titolo “L’interpretazione dei sogni ”, liberamente ispirato agli scritti di Sigmund Freud. Massini sarà in scena insieme ai musicisti Saverio Zacchei (trombone e tastiere), Damiano Terzo (chitarre), Rachele Innocenti (violino) che eseguiranno musiche dal vivo di Enrico Fink. Le scene di Marco Rossi, le luci di Alfredo Liras, le opere pittoriche di Walter Sardonini, costumi e maschere di Elena Bianchini.

Stefano Massini ha portato a compimento il suo decennale lavoro sull’interpretazione dei Sogni di Freud, iniziato nel 2008, e costellato di prestigiose occasioni pubbliche compresa la tappa intermedia del romanzo pubblicato con grande successo da Mondadori nel 2017 e tradotto in più lingue. Dopo l’acclamato spettacolo al Piccolo Teatro di Milano, Stefani Massini torna al mondo di Freud con un testo completamente nuovo, mettendo il suo estro di narratore al servizio di uno spettacolo liberamente ispirato e tratto dagli scritti di Freud, un impressionante catalogo umano sulle note di Enrico Fink, da cui prende forma un mosaico di immagini e possibili interpretazioni, in cui il pubblico si riconosce e si ritrova.

“Dove andiamo quando sogniamo? Che cosa cerchiamo di dire a noi stessi in quello spazio sospeso, ulteriore e intermedio, che ci accoglie appena chiudiamo gli occhi? Ogni essere sogna, al di là che ne conservi la memoria. La nostra esistenza è un susseguirsi di visioni notturne, architetture elaborate e complesse, la cui edificazione obbedisce a una necessità naturale. Perché allora sogniamo?

“Come sempre nei miei lavori- afferma il regista Massini – attraverso la narrazione delle vicende di un personaggio, cerco di spiegare e rendere accessibile a tutti una storia.

Questo è uno spettacolo in cui forse si viene a teatro con un desiderio, quello di giungere a comprendere quali siano le regole fondamentali che sottintendono la lettura di un sogno o di un incubo che non si è riusciti a interpretare prima[…] Freud ci dice che più si è incastrati all’interno di un gioco sociale fatto di maschere, più di notte hai bisogno di urlare e senti l’esigenza di dire quello che non ti piace. Il sogno è anarchia. La rottura di ogni regola.

La ricerca sui sogni di Sigmund Freud, pietra miliare del Novecento, tenta una risposta attraverso l’analisi di numerosi casi clinici, talora drammatici, talora buffi e occasionali, ognuno capace di rivelarci qualcosa sulle leggi misteriose e splendide che sovrintendono alle nostre messinscene notturne. Si messinscena. Perché il sogno nella teoria di Freud ha un impianto profondamente teatrale, evidente fin dal titolo originario del volume che allude a una vera e propria drammaturgia onirica.

 

Teatro Gobetti

Dal 7 al 12 novembre- giovedì 9 novembre riposo

L’interpretazione dei sogni

Liberamente ispirato e tratto dagli scritti di Sigmund Freud

Produzione Teatro Stabile di Bolzano, Fondazione Teatro della Toscana, teatro di Roma

 

Biglietteria

Piazza Carignano 6 Torino

Orario da martedì a sabato dalle 13 alle 19, domenica dalle 14 alle 19.

 

Mara Martellotta

In scena la Tragédie de Carmen a Savigliano, Venaria e Bra

Per il circuito lirico piemontese 2023 

La tragédie de Carmen sarà rappresentata a dicembre a Savigliano, Venaria e Bra

La leggendaria versione della Carmen di Bizet, rivisitata da Peter Brook, la Tragédie de Carmen, rappresenta il primo appuntamento del circuito lirico piemontese del 2023.

Il debutto avverrà il primo dicembre alle 20.45 al teatro Milanollo di Savigliano, con repliche il 3 dicembre alle 16 al teatro Concordia di Venaria e il 6 dicembre alle 21 al teatro Boglione di Bra, nel Cuneese.

Sono ormai passati 38 anni dalla celebre prima rappresentazione de La tragédie de Carmen, firmata da Peter Brook, Jean Claude Carriere e Marius Constant. Da quel giorno del 1981 alle Bouffes aux Nord di Parigi esistono due versioni, due Carmen nel repertorio operistico, la classica versione originale di Bizet e quella immaginata da Peter Brook, che fece tanto parlare di sé da farne addirittura un film.

Si tratta di una versione ristretta, condensata, dove l’elemento pittorico e folkloristico lascia spazio all’urgenza drammaturgica del racconto e accelera l’intreccio. L’attenzione è tutta riposta nel Quartetto dei personaggi formati da Carmen, José, Micaela, Escamillo, che trascinano lo spettatore nella dimensione intima delle loro emozioni. Il libretto di Carrière attinge alla novella di Mérimée, che rappresenta la fonte primaria, facendo resuscitare Garcia, il marito di Carmen. Constant ridimensiona la poderosa partitura originale in un atto unico per orchestra di venti elementi.

Tutto questo permette di rinnovare il mito di Carmen e di offrire nuove chiavi di lettura. La zingara diventa una donna blasfema, che ride di fronte al soffocante patriarcato che la circonda, esprimendo la sua indipendenza ad ogni costo.

Per dare corpo a questa versione la regia firmata da Alberto Barbi si rifà all’idea di spazio vuoto di Peter Brook. Il palcoscenico è una scatola dove contano solo i personaggi con le loro voci e i loro drammi.

Il Circuito Lirico Piemontese mira a rendere stabile e sostenibile l’opera, bilanciando tradizione e innovazione, con un cartellone che propone opere classiche alternate ad altre più contemporanee.

L’impresa lirica Tamagno è una realtà di riferimento nella produzione di spettacoli lirici sul territorio nazionale, avendo alle spalle ben trenta anni di attività nella diffusione di questo genere ad un pubblico popolare. In linea con il suo programma di rilancio territoriale, l’impresa ha selezionato 10 giovani artisti under 35 che prenderanno parte ai percorsi formativi e relative produzioni, in collaborazione con i principali conservatori del territorio piemontese.

MARA MARTELLOTTA

 

Info e prenotazione 3890606202

liricatamagno.to@gmail.com

Rock Jazz e dintorni a Torino: Motta e la Bud Spencer Blues Explosion

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Lunedì. Per “Moncalieri Jazz” al Porto, si esibisce Sabrina Mogentale e Gilson Riveira. Al Teatro Colosseo arriva Raphael Gualazzi. Willie Peyote è di scena al Concordia di Venaria.

Martedì. Al’Otium Pea Club suona il quartetto Noi Duri in Pink.

Mercoledì. Al Lambic è di scena Lou Dalfin in versione acustica. Al Concordia si esibisce il rapper Il Tre. Per “Moncalieri Jazz” alle Fonderie Limone è di scena Karima preceduta da Osvaldo Di Dio e Ugo Viola.

Giovedì. All’Hiroshima Mon Amour si esibiscono Ensi e Nerone. Al Corso Parigi è di scena la cantante Carly Harvey. Alle Fonderie Limone si esibisce Serena Brancale e Elephant Claps.

Al Comala canta Paolo Archetti Maestri.

Venerdì. Alle Fonderie Limone tributo a Frida Kahlo con il messicano Israel Varela e il tributo a Calvino dal vocalist Albert Hera. All’Hiroshima arriva Motta con il suo nuovo disco “La musica è finita”. Allo Spazio 211 suonano i Cani Sciorri e Treehorn. Al Magazzino sul Po si esibisce Khalab. All’Off Topic suonano gli Studio Murena.

Sabato. Alle Fonderie Limone si esibiscono i We Wonder di Fabrizio Bosso. Alle OGR parte la tournèe dei Blues Spencer Blues Explosion. Al Folk Club suona il trio di Antonio Faraò. Al Magazzino sul Po si esibiscono gli Youff.

Domenica. Al Margot di Carmagnola sono di scena gli Antillectual. Finale di “Moncalieri Jazz” all’Auditorium Toscanini con un tributo a Lelio Luttazzi. L’Orchestra Rai diretta da Steven Mercurio e un gruppo di otto elementi con ospiti Bosso, Nico Gori e le Voci di Corridoio. L’Imbarchino ospita il duo Tarawangsawelas.

Pier Luigi Fuggetta