«Periferie in movimento»: la storia del mondo racconta che è dalle periferie umane che, da sempre, si levano fermenti e ribellioni generate dall’istinto vitale di sottrarsi alla fame, alla povertà, alla guerra, alla libertà negata.
E’ intitolato così – «Periferie in movimento» – il recital di teatro canzone con cui Silvana Mossano e Sergio Salvi debuttano domenica 26 novembre alle 16, a Casale Monferrato, nella chiesa di San Domenico, nell’ambito del ciclo di incontri di «Cantiere Speranza».
E’ un’alternanza di canzoni celebri e monologhi inediti per riflettere sull’utopia della giustizia e della pace per la quale si è battuto, per tutta la vita, don Tonino Bello, già guida del movimento Pax Christi, nel trentesimo anno dalla sua prematura morte e a due anni esatti da quando, il 25 novembre 2021, Papa Francesco lo ha proclamato Venerabile.
“Ma don Tonino è stato soltanto una delle molteplici figure di donne e uomini perbene, di diverse epoche e di diverse ideologie, – dicono Mossano e Salvi – cui ci siamo ispirati per raccontare storie, aspirazioni e speranze dell’umanità, soprattutto quella più vulnerabile.
Ci siamo lasciati pervadere da molte persone perbene che hanno scelto di stare dalla parte giusta. Perché stare dalla parte giusta è la cosa giusta da fare.”
Lo spettacolo dura un’ora.
Riflessioni conclusive di don Desiré Azogou, vicario generale della Diocesi di Casale.
Arrangiamenti musicali, sintetizzatori e canto: Sergio Salvi. Testi dei monologhi, voce narrante e canto: Silvana Mossano. Al mixer: Paolo Rossi. Ingresso gratuito.
Nella prestigiosa cornice della 




All’ignobile e spietato sterminio dei campi nazisti, si salvò solo Camilla. Max, in seguito al “pogrom” della “Notte dei cristalli” (1938) si rifugiò in Olanda, dove continuò ad esibirsi in teatro, finché nel ’43 venne imprigionato nel campo di concentramento di Westerbork per essere poi trasferito, un anno dopo, ad Auschwitz dove morì il 1° ottobre del ’44 nelle camere a gas. Si racconta che, prima di essere ucciso, portato davanti a un gruppo di ufficiali delle SS con le armi cariche puntategli contro, gli fu ordinato di farli divertire raccontando barzellette. Fu quella “l’ultima risata”, vergognosamente gridata all’aria dai suoi assassini e che Max ebbe modo di udire. Non sul palcoscenico di un teatro, ma all’ingresso della camera a gas. E proprio “L’ultima Risata” è il titolo dello spettacolo messo in scena da “Abaco Teatro” di Cagliari, sabato 25 novembre, ore 21, allo “Spazio Kairòs” di via Mottalciata, a Torino. Testi e regia di Rosalba Piras che sale sul palco con Tiziano Polese, lo spettacolo (nuovo appuntamento della stagione “Riflessi” organizzata da “Onda Larsen”) racconta, per l’appunto, la storia di Camilla e Max, Camilla Spira (Amburgo, 1906 – Berlino, 1997) e Max Ehrlich (Berlino, 1892 – Auschwitz Birkenau, 1944), famosi comici che, dagli anni Venti ai Quaranta, hanno contribuito a costruire la leggendaria grandezza del “cabaret” berlinese e dello spettacolo leggero mitteleuropeo. Insieme ad altri non meno famosi comici dell’epoca. “In gran parte ebrei – sottolineano gli organizzatori – come ebreo era il colore del loro umorismo, questi artisti videro stravolte vite e carriere dall’avvento di Hitler al potere. Espulsi dai set e dai palcoscenici sui quali avevano primeggiato, iniziarono a proporre le loro ‘perfomance’ in condizioni sempre più ostili. Le vicende di questi personaggi non raccontano soltanto la storia di due comici di grande successo, ma anche la loro profonda amicizia e stima professionale, che li accompagnerà fino alla fine. Gli avvenimenti storici, la loro passione per il teatro, le loro testimonianze, il loro tormentato vissuto, sono scanditi dallo scambio di lettere che intercorreva fra i due artisti”. E, come accadde per Ehrlich, molti dei lori colleghi, comici cabarettisti ebrei, passeranno dai brillanti palcoscenici di tutta Europa alla drammatica oscurità dei campi di concentramento nazisti.
