RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO- Pagina 2

Ruffino (FI): “Ztl, la sindaca ha il dovere di ascoltare soluzioni alternative”

“Se i commercianti propongono una soluzione alternativa alla Ztl, l’amministrazione comunale ha il dovere di valutare e studiare la proposta – afferma l’onorevole Daniela Ruffino di Forza Italia -. La Ztl, così come è stata pensata fino a oggi dalla giunta Appendino, rischia di essere una iniziativa pericolosa per i commercianti e per il centro. Una mossa che non farà altro che tenere lontani dai negozi i cittadini e renderà difficile percorrere le vie del commercio. Adesso le associazioni dei commercianti fanno una loro proposta e la sindaca deve tenerne conto. Se non dovesse farlo dimostrerebbe che tutte le volte in cui ha parlato di ‘dialogo’ stava mentendo”.

I consiglieri Pd ringraziano Chiamparino

“I Consiglieri regionali del Gruppo del Partito Democratico desiderano ringraziare Sergio Chiamparino per avere dato la disponibilità a restare in Consiglio regionale aderendo al Gruppo del Pd per una fase di accompagnamento della quale verrà definita, in seguito, la durata e contribuendo con la sua grande esperienza all’opposizione che sarà costruttiva, ma ferma”.

“La mongolfiera deve tornare a volare”

Parla Andrea Lazzero, responsabile di Turin Balon, la mongolfiera di Torino
“In merito agli articoli apparsi sugli organi di informazione cittadina, ci preme dire che siamo fermamente convinti che la mongolfiera, che insistiamo nel voler considerare un patrimonio della città e dei cittadini tutti, potrà tornare a volare nel momento in cui i lavori di manutenzione saranno completati. Nello specifico, siamo disposti a corrispondere al Comune di Torino quanto dovuto, naturalmente nel rispetto delle procedure. In questo senso ci serve un aiuto da parte degli uffici preposti affinchè ci vengano comunicate le esatte procedure e l’importo corretto. Perchè la mongolfiera continui a fare parte del panorama torinese è necessario uno sforzo congiunto da parte di tutti: noi ce la stiamo mettendo tutta” 

Radicali: “i Crocefissi nelle stanze dell’ospedale non devono essere affissi”

L’Associazione radicale Adelaide Aglietta di Torino apprende con preoccupazione e sconcerto la decisione dell’ASL TO4 di posizionare crocefissi all’interno delle camere di degenza dell’ospedale di Chivasso

“È inaccettabile”, hanno affermato questa mattina i coordinatori radicali Boni, De Grazia e Degiorgis, “che in uno Stato di diritto laico, come dovrebbe essere il nostro, il principale problema dell’ASL sia quello di posizionare simboli religiosi cattolici all’interno delle camere di degenza. Gli ospedali sono luoghi pubblici. Luoghi che dovrebbero rispettare in prima persona la laicità delle istituzioni, a garanzia del credo, della fede e della sensibilità di ogni singola persona. L’Italia non è un Paese cattolico, e così come all’interno delle aule di tribunale stride terribilmente il confronto tra “la legge è uguale per tutti” e il crocefisso alle spalle dei giudici, così un ospedale che accoglie pazienti cattolici, atei, musulmani, agnostici, buddisti, induisti e così via, dovrebbe accogliere al proprio interno simboli religiosi di ciascuna religione del Mondo, oppure, in modo più laico, meno discriminatorio e sicuramente più ragionevole, lasciare la religione alla sensibilità personale di ognuno, evitando di apporre simboli di questa natura alle pareti. Questo purtroppo non è il primo campanello d’allarme che ci troviamo a ricevere con molta preoccupazione, ma del resto non potremmo aspettarci altro in un momento storico durante il quale un Ministro della Repubblica Italiana partecipa ai comizi con il rosario in mano, strumentalizzando la religione per scopi elettorali e tentando di demolire una delle colonne più importanti per una democrazia: il principio sovrano della laicità delle istituzioni”
 

“CITTA’ DELLA SALUTE PERDE 5 MILIONI DI EURO AL MESE”

Una delibera del giugno 2018 conferma questo dato preoccupante che crediamo sia peggiorato nell’ultimo anno NurSind esprime forte preoccupazione per i servizi e per il personale e chiede alla nuova Giunta Regionale garanzie e tempestività

A fronte della forte, necessaria e non più rinviabile necessità di nuove assunzioni di personale addetto alla cura e all’assistenza, Infermieri, medici , oss, siamo fortemente preoccupati dalla situazione economica in cui versa l’Azienda dichiara Francesco Coppolella, Segretario Regionale del NurSind, il principale sindacato infermieristico. Il rischio è che in assenza di provvedimenti urgenti e tempestivi la situazione inciderà negativamente sui servizi erogati e sulla qualità dell’assistenza. Infatti, solo lo scorso mese di giugno e la situazione sembra essere peggiorata, la deliberazione numero 76 del 29 giugno 2018 l’Azienda sanitaria Città della Salute rendeva necessario, al fine di evitare l’esecuzione forzata delle somme che garantiscono i servizi pubblici essenziali, l’impignorabilità delle somme e degli importi corrispondenti agli stipendi del personale dipendente e convenzionato e quelli necessri all’erogazione dei servizi pubblici essenziali, secondo il disposto del dl 9 del 1993 , convertito in Legge n 67 Nella delibera si legge che Il fabbisogno di cassa mensile ammonta a 76.200.000 milioni di euro per stipendi , bene e servizi sanitari e non. I trasferimenti di cassa ammontano a 64.000.000 milioni di euro e che le entrate proprie dell’azienda ammontano a sole 7000.000 milioni di euro, insufficienti a colmare il restante fabbisogno mensile. E’ facile intuire, leggendo la delibera come secondo questo inquietante prospetto l’azienda ha una pedita mensile di 5 milioni di euro . Ci pare abbastanza improbabile che la situazione possa essere affrontata e migliorata tagliando ancora sul personale del quale ce ne assoluto bisogno affermma Coppolella. Secondo il NurSind non è pensabile neanche pensare ad ulteriori tagli dei servizi giàperpetrati in questi anni. Abbiamo bisogno di risorse urgenti e strategie che la classe politica deve assumersi l’impegno di portare avanti.

 

SEGRETERIA REGIONALE NurSind Piemonte

“Fca tuteli interessi italiani”

M5S: “RENAULT, ITALIA PROTAGONISTA DI UNA TRATTATIVA PER TUTELARE I NOSTRI INTERESSI, NON SOLO QUELLI FRANCESI”

La deputata torinese del M5S in Commissione Lavoro Jessica Costanzo ed i gruppi consiliari M5S in Comune a Torino ed in Regione Piemonte intervengono sulle dichiarazioni del governo francese in merito alla fusione di FCA e Renault.

Grave l’affermazione attribuita al Ministero francese che pretenderebbe la sede a Parigi e dividendi straordinari – dichiarano gli esponenti 5 Stelle – Questi toni non sono adeguati. Il Governo francese sembra sul piede di guerra per quella che è un’operazione che deve tener conto degli interessi dei lavoratori italiani e del nostro Paese. Ricordiamo che la proprietà FCA dovrebbe ascoltare il Governo prima di procedere in operazioni così grandi, anche in considerazione che FCA (ex FIAT) ha beneficiato per decenni di cospicui aiuti statali”. Il governo sta osservando con attenzione il susseguirsi degli eventi –continuano gli esponenti del Movimento 5 Stelle –e noi siamo pronti a far valere i diritti e gli interessi del nostro paese e di questo territorio proponendo l’istituzione di un tavolo di coordinamento con i Governi Italiano e Francese insieme alle due aziende per analizzare ogni aspetto dell’operazione, con particolare attenzione alle esigenze dei lavoratori”

I VERDI CHIEDONO LO “STATO DI EMERGENZA CLIMATICA”

Freddo, pioggia, poche giornate di sole, neve quasi a bassa quote. Cosi si è presentato in gran parte dello stivale, il mese di maggio che è appena terminato. Molti italiani lo hanno paragonato al mese di “novembre”, date le basse temperature. Un’anomalia climatica che “dovrebbe” (il condizionale è
d’obbligo) far riflettere anche i più scettici di fronte all’espressione e al tema del “cambiamento
climatico”. Dunque, per queste ragioni, noi VERDI del PIEMONTE, chiediamo ufficialmente con forza a tutti i sindaci e giunte comunali della “Regione” e al Consiglio Regionale del Piemonte”, di chiedere lo “STATO DI EMERGENZA CLIMATICA”. Questo stato di emergenza non vuole essere un freno all’economia, al mondo occupazionale ma bensì deve rappresentare ed essere un’azione di responsabilità nei confronti delle generazioni future: prime fra tutte quelle formate da tanti giovani studenti e studentesse che il 15 marzo e 24 maggio scorso, sono scesi nelle piazze italiane, per spronare tutto l’arco politico italiano, europeo e quello mondiale ad intraprendere azioni concrete contro il cambiamento climatico. Contenere le emissioni di Co2 in atmosfera, preservare le foreste, i fiumi, gli oceani, fermare il consumo di suolo, ridurre l’utilizzo delle fonti fossili in favore di quelle rinnovabili sono ottimi strumenti e metodi per contrastare i cambiamenti climatici, in atto in tutto il pianeta. L’urgenza è quella di contenere l’aumento della temperatura media globale al di sotto dei 2 gradi centigradi, sulla base degli Accordi sul clima di Parigi del 2015. Noi Verdi del Piemonte ribadiamo che, se non interveniamo in tempo, le conseguenze saranno catastrofiche come, ad esempio, l’innalzamento del livello del mare, la desertificazione delle zone temperate, fenomeni atmosferici estremi, diffusioni delle malattie, migrazioni di massa, carestia ed estinzione di specie animali e vegetali, fondamentali per la sopravvivenza dell’uomo. Insomma: BISOGNA AGIRE ORA E IN FRETTA!!!! NON C’E’ PIU’ TEMPO!

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La Commissaria Regionale dei Verdi del Piemonte e
Componente di Europa Verde, Tiziana Mossa

I VERDI CHIEDONO LO "STATO DI EMERGENZA CLIMATICA”

Freddo, pioggia, poche giornate di sole, neve quasi a bassa quote. Cosi si è presentato in gran parte dello stivale, il mese di maggio che è appena terminato. Molti italiani lo hanno paragonato al mese di “novembre”, date le basse temperature. Un’anomalia climatica che “dovrebbe” (il condizionale è
d’obbligo) far riflettere anche i più scettici di fronte all’espressione e al tema del “cambiamento
climatico”. Dunque, per queste ragioni, noi VERDI del PIEMONTE, chiediamo ufficialmente con forza a tutti i sindaci e giunte comunali della “Regione” e al Consiglio Regionale del Piemonte”, di chiedere lo “STATO DI EMERGENZA CLIMATICA”. Questo stato di emergenza non vuole essere un freno all’economia, al mondo occupazionale ma bensì deve rappresentare ed essere un’azione di responsabilità nei confronti delle generazioni future: prime fra tutte quelle formate da tanti giovani studenti e studentesse che il 15 marzo e 24 maggio scorso, sono scesi nelle piazze italiane, per spronare tutto l’arco politico italiano, europeo e quello mondiale ad intraprendere azioni concrete contro il cambiamento climatico. Contenere le emissioni di Co2 in atmosfera, preservare le foreste, i fiumi, gli oceani, fermare il consumo di suolo, ridurre l’utilizzo delle fonti fossili in favore di quelle rinnovabili sono ottimi strumenti e metodi per contrastare i cambiamenti climatici, in atto in tutto il pianeta. L’urgenza è quella di contenere l’aumento della temperatura media globale al di sotto dei 2 gradi centigradi, sulla base degli Accordi sul clima di Parigi del 2015. Noi Verdi del Piemonte ribadiamo che, se non interveniamo in tempo, le conseguenze saranno catastrofiche come, ad esempio, l’innalzamento del livello del mare, la desertificazione delle zone temperate, fenomeni atmosferici estremi, diffusioni delle malattie, migrazioni di massa, carestia ed estinzione di specie animali e vegetali, fondamentali per la sopravvivenza dell’uomo. Insomma: BISOGNA AGIRE ORA E IN FRETTA!!!! NON C’E’ PIU’ TEMPO!

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La Commissaria Regionale dei Verdi del Piemonte e
Componente di Europa Verde, Tiziana Mossa

"Porta Nuova e dintorni, regna ancora il degrado"

Grido d’allarme dei residenti e dei commercianti di via Sacchi e vie limitrofe da me rilanciato con un’interpellanza in Sala Rossa: risposte non del tutto soddisfacenti da parte della Giunta. Ho chiesto una maggiore presenza di Agenti della Municipale, una progettualità per la riqualificazione dell’ex Clinica Salus, più passaggi da parte di Amiat, un approfondimento in Commissione e un sopralluogo di Consiglio e di Giunta. 

Che spesso i quartieri vicini alle grandi stazioni soffrano di problemi simili non è una scusante: garantire la vivibilità di via Sacchi e dintorni è, o dovrebbe essere, un’urgenza da parte dell’Amministrazione cittadina.  Ho portato il tema in Sala Rossa poco fa, sottolineando le criticità principali. Sta diventando emergenza il problema dei bivacchi sotto i portici, tra via Sacchi e corso Vittorio, da parte di soggetti spesso ubriachi e molesti, che rendono difficile la vita agli abitanti e talvolta impossibile l’attività agli esercenti. Altre urgenze sono la sporcizia e la mancanza di igiene, l’emergenza sicurezza, il degrado diffuso ma concentrato, soprattutto, attorno ad alcuni stabili, quali il compendio immobiliare di via Magenta 6 (ex Clinica Salus) angolo via Gioberti 5 (ex Ufficio di Collocamento), di proprietà della Città di Torino e dato in concessione a soggetti terzi.  Tre le richieste da parte mia, oltre alla possibilità di approfondire in Commissione e a un sopralluogo con l’Assessore e i colleghi Consiglieri: una maggiore presenza in zona di 
Agenti della Polizia Municipale, un incremento dei passaggi di Amiat e un progetto di recupero degli spazi di via Magenta, che mi piacerebbe fossero destinati a finalità sociali e aggregative.  Solo parzialmente soddisfacenti le risposte dell’Assessore. Accolgo con soddisfazione i propositi di intervenire in zona dal punto di vista degli arredi urbani e della riqualificazione. Ma non basta. Ho fatto notare a verbale, tra le altre cose, che mantenere in uno stato di abbandono le proprietà di via Magenta significa non solo aumentare il degrado in zona, ma anche intaccare il loro valore intrinseco. 
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Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino. 

“Porta Nuova e dintorni, regna ancora il degrado”

Grido d’allarme dei residenti e dei commercianti di via Sacchi e vie limitrofe da me rilanciato con un’interpellanza in Sala Rossa: risposte non del tutto soddisfacenti da parte della Giunta. Ho chiesto una maggiore presenza di Agenti della Municipale, una progettualità per la riqualificazione dell’ex Clinica Salus, più passaggi da parte di Amiat, un approfondimento in Commissione e un sopralluogo di Consiglio e di Giunta. 

Che spesso i quartieri vicini alle grandi stazioni soffrano di problemi simili non è una scusante: garantire la vivibilità di via Sacchi e dintorni è, o dovrebbe essere, un’urgenza da parte dell’Amministrazione cittadina.  Ho portato il tema in Sala Rossa poco fa, sottolineando le criticità principali. Sta diventando emergenza il problema dei bivacchi sotto i portici, tra via Sacchi e corso Vittorio, da parte di soggetti spesso ubriachi e molesti, che rendono difficile la vita agli abitanti e talvolta impossibile l’attività agli esercenti. Altre urgenze sono la sporcizia e la mancanza di igiene, l’emergenza sicurezza, il degrado diffuso ma concentrato, soprattutto, attorno ad alcuni stabili, quali il compendio immobiliare di via Magenta 6 (ex Clinica Salus) angolo via Gioberti 5 (ex Ufficio di Collocamento), di proprietà della Città di Torino e dato in concessione a soggetti terzi.  Tre le richieste da parte mia, oltre alla possibilità di approfondire in Commissione e a un sopralluogo con l’Assessore e i colleghi Consiglieri: una maggiore presenza in zona di 

Agenti della Polizia Municipale, un incremento dei passaggi di Amiat e un progetto di recupero degli spazi di via Magenta, che mi piacerebbe fossero destinati a finalità sociali e aggregative.  Solo parzialmente soddisfacenti le risposte dell’Assessore. Accolgo con soddisfazione i propositi di intervenire in zona dal punto di vista degli arredi urbani e della riqualificazione. Ma non basta. Ho fatto notare a verbale, tra le altre cose, che mantenere in uno stato di abbandono le proprietà di via Magenta significa non solo aumentare il degrado in zona, ma anche intaccare il loro valore intrinseco. 
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Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.