“Grazie a Roberto Giachetti – candidato alle primarie PD – che ha ricordato a questa giunta comunale e a questo consiglio comunale che esiste una proposta di referendum consultivo sul TAV. La nostra richiesta di referendum, sottoscritta da circa 1000 torinesi, oggi trova finalmente il sostegno di uno dei massimi esponenti nazionali del PD ma non trova ancora una risposta dalla Sindaca di Torino. Ma è mai possibile che Chiara Appendino non abbia nulla da dire? Entro il 28 febbraio il Consiglio comunale deve decidere e se non deciderà nulla di fatto eliminerà la possibilità che il referendum si svolga nel 2019, in concomitanza delle elezioni europee. La realtà è che ai 5stelle non è mai fregato niente della partecipazione e della democrazia diretta; sono state solo parole al vento utili a raggranellare voti. Ora che i nodi vengono al pettine e che chiediamo concretamente di dare la parola ai cittadini, quella parola viene negata. Bella coerenza!”
Igor Boni (Coordinatore Gruppo +Europa Torino
“Grazie a Roberto Giachetti – candidato alle primarie PD – che ha ricordato a questa giunta comunale e a questo consiglio comunale che esiste una proposta di referendum consultivo sul TAV. La nostra richiesta di referendum, sottoscritta da circa 1000 torinesi, oggi trova finalmente il sostegno di uno dei massimi esponenti nazionali del PD ma non trova ancora una risposta dalla Sindaca di Torino. Ma è mai possibile che Chiara Appendino non abbia nulla da dire? Entro il 28 febbraio il Consiglio comunale deve decidere e se non deciderà nulla di fatto eliminerà la possibilità che il referendum si svolga nel 2019, in concomitanza delle elezioni europee. La realtà è che ai 5stelle non è mai fregato niente della partecipazione e della democrazia diretta; sono state solo parole al vento utili a raggranellare voti. Ora che i nodi vengono al pettine e che chiediamo concretamente di dare la parola ai cittadini, quella parola viene negata. Bella coerenza!”
Igor Boni (Coordinatore Gruppo +Europa Torino
“Pinerolese e valli occitane autonome? No, grazie”
I Verdi appoggiano Elena Piastra come candidata a Sindaco del Comune di Settimo Torinese perché il suo progetto politico per la città è in linea con le tematiche ambientali che sono alla base della Federazione dei Verdi.
“L’intesa è nata fin da subito”, riferisce la Commissaria dei Verdi del Piemonte Tiziana Mossa, “fin da quando con Elena Piastra abbiamo avuto un primo confronto programmatico. Un dialogo che
ci porta a dichiarare pubblicamente il nostro sostegno nei suoi confronti. Abbiamo deciso di dare il nostro contributo perché il suo programma parla apertamente di temi a noi cari come la mobilità sostenibile, la lotta ai cambiamenti climatici e i diritti dei lavoratori. Il progetto di conversione ecologica dei sistemi produttivi sarà un modello vincente e che guarda al futuro. I Verdi sono tornati e sono pronti ad assumersi le proprie responsabilità nei consigli comunali, ma anche nelle giunte”, conclude la commissaria Mossa. “La sostenibilità ambientale, con una rinnovata attenzione al verde, alla mobilità e alla maggiore vivibilità sarà uno dei temi fondamentali del nostro programma per Settimo. La presenza della lista dei Verdi è un segno importante che testimonia questa scelta”, commenta Elena Piastra, sostenuta, da un’ampia coalizione di centrosinistra e liste civiche, e ora anche dai Verdi. “Si sta collaborando in particolare rispetto ad alcuni temi comuni, come l’impegno, nelle scelte future, a non consumare suolo vergine, ma a dare priorità al riuso. Anche rispetto alla mobilità e ai trasporti Settimo deve cambiare e migliorare notevolmente il servizio, chiedendo di prolungare la Metro 2 fino alla nostra città e migliorando la rete interna, incentivando l’utilizzo di mezzi elettrici”, conclude Piastra.
Nel question time in Consiglio regionale siamo intervenuti per chiedere all’Assessore Saitta per quali provvedimenti siano stati presi dall’assessorato sulle tensioni in essere all’interno dell’azienda Asl To 3 e sulle promesse modifiche alla DGR 50.
In data 21 gennaio le OO.SS Rsu dell’Asl TO3 hanno dichiarato lo stato di agitazione dei lavoratori e venerdì 25 gennaio i lavoratori hanno svolto un presidio davanti all’Assessorato alla Sanità. I sindacati chiedono la modifica della DGR 50, dove l’attuale riorganizzazione della rete dei laboratori nella zona ovest di Torino rischia seriamente di penalizzare un patrimonio di strutture e professionalità. La scelta di rendere il Mauriziano hub della rete della zona ovest di Torino andrebbe quindi rivista: con ASL città di Torino cambiano i confini e quindi la programmazione sanitaria, così come serve verificare la capacità di trasporto delle analisi in un territorio che va dalla città capoluogo a comuni di alta montagna. I sindacati denunciano inoltre un grave clima di intimidazione in seguito alla dichiarazione dello stato d’agitazione dei lavoratori e raccontano di pressioni ai lavoratori al fine di tacere i problemi della struttura. “La riorganizzazione della rete dei laboratori in zona ovest va ripensata dando certezze ai lavoratori e garanzia di uguali o migliori servizi ai cittadini” – dichiarano il Capogruppo di LeU Marco Grimaldi e la consigliera di Leu Silvana Accossato. – “Pensiamo che un intervento dell’assessorato in tale direzione, già richiesto dal consiglio regionale, oltre a rivedere alcune scelte sarà utile anche a rasserenare il clima oggi teso all’interno dell’azienda”.
Nel question time in Consiglio regionale siamo intervenuti per chiedere all’Assessore Saitta per quali provvedimenti siano stati presi dall’assessorato sulle tensioni in essere all’interno dell’azienda Asl To 3 e sulle promesse modifiche alla DGR 50.
In data 21 gennaio le OO.SS Rsu dell’Asl TO3 hanno dichiarato lo stato di agitazione dei lavoratori e venerdì 25 gennaio i lavoratori hanno svolto un presidio davanti all’Assessorato alla Sanità. I sindacati chiedono la modifica della DGR 50, dove l’attuale riorganizzazione della rete dei laboratori nella zona ovest di Torino rischia seriamente di penalizzare un patrimonio di strutture e professionalità. La scelta di rendere il Mauriziano hub della rete della zona ovest di Torino andrebbe quindi rivista: con ASL città di Torino cambiano i confini e quindi la programmazione sanitaria, così come serve verificare la capacità di trasporto delle analisi in un territorio che va dalla città capoluogo a comuni di alta montagna. I sindacati denunciano inoltre un grave clima di intimidazione in seguito alla dichiarazione dello stato d’agitazione dei lavoratori e raccontano di pressioni ai lavoratori al fine di tacere i problemi della struttura. “La riorganizzazione della rete dei laboratori in zona ovest va ripensata dando certezze ai lavoratori e garanzia di uguali o migliori servizi ai cittadini” – dichiarano il Capogruppo di LeU Marco Grimaldi e la consigliera di Leu Silvana Accossato. – “Pensiamo che un intervento dell’assessorato in tale direzione, già richiesto dal consiglio regionale, oltre a rivedere alcune scelte sarà utile anche a rasserenare il clima oggi teso all’interno dell’azienda”.