Pacatamente, fermamente…. al governo continuano a litigare e dire che sono d’ accordo su tutto. Decisamente sa di presa in giro. Renzi continua a scalpitare ma non basta. Caos, caos e poi ancora caos
Tocca al decreto sicurezza e dunque tocca alla sinistra, quella dura e pura, fare il giro di valzer con i pentastellati. Punto di partenza. Abrogare la legge e farne una radicalmente nuova. Grillini: qualche ritocco qua e là, giusto per gradire. Se la ride Matteo Salvini: voglio proprio vedere se Conte e Di Maio dicono che non c’ entrano nulla. Magari durante il Consiglio dei Ministri si appisolavano un po’.
Intanto la “coatta” di Garbatella (Meloni) avvisa Salvini: mi scuserai Matteo ma adesso tocca a me. Con Salvini che si chiede : si è montata la testa o c’ è qualcuno che la manda? Magari tutte e due le cose. Insomma, continua il caos politico. Non da meno in Piemonte. Encomiabile il nostro Governatore Cirio. State calmi, state calmi, suvvia, ma l’ assessore Caucino è stata fraintesa. Però in cuor suo sa di avere un’ altra begha. E ‘l Arcivescovo Nosiglia non le manda a dire: piantatela di speculare sugli affidi. Poi i fascistelli spuntano come funghi. Non hanno neppure le palle di tenere il punto. Andrea Morando prima posta il motto fascista e poi cancella tutto. Intanto le scritte nazifasciste continuano aumentando. Leghisti in continua fibrillazione spaesati che qualcuno voglia contestare Matteo Salvini. Viceversa Gianna Gancia non ci sta e lo contesta: ci ha portato all’ isolamento. Ma non basta. In Piemonte è tutto fermo. Ci si mette pure la Ministra De Micheli che opera per soppiantare Novi Ligure come polo logistico per promuovere la sua Piacenza notoriamente in Emilia. Il momentaccio Piemontese prosegue. Chiaretta (Appendino) è alle prese con i suoi guai giudiziari. Ha capito che su Fondazione SanPaolo e Camera di commercio non tocca boccino. Essere figlia della borghesia torinese non ha pagato. Del resto, prima dell’ esperienza pentastellata votava Rifondazione e si sa che certi amori non si scordano mai.
Non sono più i tempi del Chiampa, quando la politica contava ancora qualcosa. Lei è consapevole che un altro giro in Comune non lo farà. I bene informati sentenziano a proposito di un accordo fatto tra plenipotenziari torinesi. Saracco Rettore del Politecnico correrà per il centro sinistra. L’oncologa del Regina Margherita per il centro destra. I Grillini ritorneranno a raccogliere margherite. Si vedrà a Venaria. Si accettano scommesse sulla loro estinzione. Matteo Renzi ha buttato la bomba politica da Vespa? Non sembrerebbe, ma dargli torto mi sembra difficile. 100 commissari per riattivare i cantieri. Abolire il reddito di cittadinanza. L’ abolizione della prescrizione, una boiata pazzesca. Ecc ecc. Matteuccio il mestiere lo sa ed una bombetta l’ ha lanciata. Propone il Sindaco d’ Italia. Tradotto: elezione diretta del Presidente del Consiglio e ballottaggio. Fattibilità zero, ma cerca di sparigliare, vuole stanare tutti e tutto. Magari non ci riesce. Molti commentatori sostengono che è un assist a Giorgetti il leghista. Del resto non è una novità che l’ex sottosegretario con Salvini mastica amaro. Goffredo Bettini del PD non ci sta e vuole sostituire Renzi in maggioranza. Lui, romano al 100 % e da 50 anni in politica, del Palazzo conosce tutti i meccanismi. Magari il rapporto tra PD e cinque stelle diventa organico e strutturale. Ed una ipotesi politica diventa un film dell’orrore.
Patrizio Tosetto
“C’è chi dice NO”, domenica il sit-in del comitato
“Invitiamo tutti i cittadini e organizzazioni a raggiungerci per fare sentire la voce del NO ad una riforma pericolosa e demagogica come quella del taglio del numero dei parlamentari”
PARTITO RADICALE E ASSOCIAZIONE MARCO PANNELLA DI TORINO PARTECIPANO AL FLASH MOB DI DOMENICA 23 FEBBRAIO PER DIRE NO ALLA RIFORMA COSTITUZIONALE SUL TAGLIO DEL NUMERO DEI PARLAMENTARI
Prosegue l’opera di denuncia e di lotta del Partito Radicale, del Comitato “C’è chi dice NO” e dell’Associazione Marco Pannella di Torino che parteciperanno al Flash Mob indetto per Domenica 23 Febbraio alle ore 11 davanti alla Prefettura in Piazza Castello a Torino a cui aderiranno anche altre organizzazioni.
Invitiamo tutti i cittadini e organizzazioni a raggiungerci per fare sentire la voce del NO ad una riforma pericolosa e demagogica come quella del taglio del numero dei parlamentari.
Occorre continuare l’opera di sensibilizzazione su un tema così importante e su cui va aperto un ampio dibattito nel Paese e il 29 marzo 2020, data della Consultazione, è ormai alle porte.
Comitato per il NO ‘C’è chi dice NO’ Via San Pio V, 30/F – 10125 Torino
“Come si fa a credere a questa pantomima della casa abusiva abbattuta nel campo di strada dell’Aeroporto?”
MONTARULI-MARRONE (FDI): “APPENDINO DAVANTI AI FLASH, MA INTANTO COSTRUISCE LE FOGNE AL CAMPO CHE PROMETTE DI SGOMBERARE. BASTA PRESE IN GIRO! NESSUN CENT DELLA REGIONE PER CASA REGALATA A NOMADI ABUSIVI”
“Come si fa a credere a questa pantomima della casa abusiva abbattuta nel campo di strada dell’Aeroporto, quando la stessa Appendino con la municipalizzata SMAT sta costruendo con lavori milionari una nuova fognatura proprio allo stesso insediamento rom, che promette di sgomberare? Ricordiamo ancora il bluff sempre a cinque stelle sul campo di strada Germagnano, dove le baracche abusive sono rimaste vicino alle macerie delle casette comunali abbattute per spot mediatico, insieme ai roghi tossici e alle violenze tutt’ora presenti” attacca Augusta Montaruli, parlamentare di Fratelli d’Italia che ha documentato il cantiere della fognatura con un sopralluogo insieme al capogruppo FDI in Regione Piemonte Maurizio Marrone, che aggiunge “Leggo dai media di un finanziamento regionale di 300mila euro, maggiore addirittura di quanto stanziato dal Ministero, per convincere con le buone i nomadi a traslocare, ma un simile intervento economico non è mai stato concordato in coalizione: regalare cifre a cinque zeri al business dell’assistenza ai rom, mentre vengono ridotti i fondi destinati ai malati non autosufficienti a Torino, è semplicemente inaccettabile per noi Fratelli d’Italia, sopratutto se a beneficiarne sarebbero nomadi abusivi cui vengono sequestrati di continuo droga, armi e denaro di provenienza illecita dalle Forze dell’Ordine.In ogni caso abbiamo verificato che la copertura finanziaria sulla legge regionale sugli “interventi a favore della popolazione zingara” sta a zero nel bilancio assestato 2019 così come sul previsionale 2020-2021”.
Flash mob di Azione per Patrick Zaky
Il comitato “Nuove Energie” di #Azione, il partito di Carlo Calenda e Matteo Richetti, organizza per questo sabato, 22 febbraio, un flash mob per richiedere la liberazione di Patrick il giovane studente universitario ingiustamente incarcerato in Egitto
Patrick è uno studente dell’Università di Bologna, è stato arrestato e torturato in Egitto con l’accusa di “rovesciamento del regime al potere” un reato simile al terrorismo per il quale si rischia l’ergastolo. A dirlo è stato uno dei suoi legali, Wael Ghaly, specificando che a far scattare quest’accusa sarebbe stato un post su Facebook che, di fatto, non apparterrebbe nemmeno al vero account sul social network di Zaky.
IL FLASH MOB SI TERRÀ SABATO ALLE ORE 15.30 IN PIAZZA CARIGNANO A TORINO
Affidi, Marrone (Fdi): “Nessun passo indietro”
Nel dibattito sul provvedimento della Regione Piemonte interviene il capogruppo di Fratelli d’Italia
“CE LO CHIEDONO LE FAMIGLIE”
“Sul ddl contro l’allontanamento selvaggio non ci sarà nessuna retromarcia”, a dichiararlo è il capogruppo di Fratelli d’Italia Maurizio Marrone, commentando l’ipotesi di un tavolo con enti locali e parti sociali. “Siamo contenti che l’assessore Caucino voglia dare ascolto a tutte le parti sociali e agli enti locali perché ne gioverà la massima condivisione possibile sella riforma – prosegue Marrone -, ma nella maggioranza di centrodestra Fratelli d’Italia vigilerà affinchè non vi sia alcuna frenata sui tempi e sui contenuti del testo, che anzi, intendiamo rafforzare con alcuni emendamenti. Quando abbiamo iniziato questa battaglia abbiamo preso impegni chiari con le famiglie e i bambini che aspettano di farvi ritorno. La realtà emersa dai lavori della commissione d’indagine di cui siamo stati promotori ci dà il quadro di un sistema che necessita di un profondo intervento. Non intendiamo venir meno alla parola data”.
“Prima lo staffista devoto a Mussolini. Poi l’arredo del presidente dell’ATC del Piemonte Orientale con simpatie neo-fasciste. Ora il motto delle Brigate Nere sul profilo social del Presidente dell’Ipla”
Se è vero che tre indizi fanno una prova, allora, Presidente Cirio, c’è un problema. In tempi in cui, quasi ogni giorno, scritte vergognose profanano le case dei figli dei partigiani o dei deportati, è possibile chiedere che la Giunta scelga persone almeno non sfacciatamente di simpatie fasciste?
Oppure l’antifascismo non è più da considerarsi un patrimonio comune ed acquisito? Si rende conto, Presidente Cirio, che ogni giorno siamo costretti ad occuparci di difendere la dignità del nostro Paese riacquisita grazie alla Resistenza, e non dei problemi del Piemonte? Si tratta di episodi che non possono essere minimizzati, perché dimostrano come una parte della destra italiana non ha mai rielaborato il rapporto con il fascismo alla luce della Resistenza e della nostra Costituzione. E’ come se si volesse cancellare da un lato le responsabilità per il ruolo nella seconda guerra mondiale e nella Shoah, e dall’altro l’idea stessa che la nostra Repubblica si fonda sulla lotta di liberazione dal nazi-fascismo. E’ giunto il tempo, Presidente, di prendere una posizione chiara e netta. Non possiamo accettare che persone con nostalgie passate o simpatie presenti per il fascismo, rappresentino le nostre istituzioni.
Mauro SALIZZONI vice Presidente Consiglio regionale
Domenico ROSSI Consigliere regionale PD
Grimaldi (LUV): “Presidente Cirio, si prenda la responsabilità delle nomine che fa”
“Non so se ci rendiamo conto: nel mio quartiere proprio ieri si è verificato l’ennesimo caso di scritte antisemite e naziste sulla porta della figlia di un partigiano; Eurispes ci dice che più del 15% della popolazione nega o minimizza la Shoah (prima era il 2%); la scorsa settimana abbiamo chiesto le dimissioni a un nominato di Fratelli d’Italia che espone busti di Mussolini e si rivendica fascista; abbiamo denunciato il fatto che la destra (con i soldi nostri) regala 6mila euro a una casa editrice legata a doppio filo con il neofascismo, che divulga un prodotto editoriale colmo di errori e falsi storici” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi, Marco Grimaldi, che prosegue:
“Ora questa: a campeggiare sulla pagina di Morando, neopresidente dell’istituto Ipla, è lo slogan ‘Belli come la vita – Neri come la morte’ coniato dalle Brigate nere, il corpo paramilitare fascista che si macchiò di crimini di guerra e atrocità.
Ma basta! Dovete vergognarvi e lei, caro Presidente Cirio, si prenda la responsabilità delle nomine che fa e che ha fatto. O è molto distratto, o è pienamente complice di questo quotidiano supporto a persone vicine ad ambienti di estrema destra o dichiaratamente fasciste. Non dobbiamo ricordarle il valore dell’antifascismo per il nostro Paese e per la nostra Regione. Noi vorremmo parlare di altro e non rincorrere, tutti i giorni, le uscite inqualificabili e le nomine vergognose della sua Giunta”.
L’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, invita i politici a “moderare i toni” dopo le polemiche scaturite dalle parole dell’assessore regionale Chiara Caucino, promotrice della nuova legge ‘Allontanamenti zero’ sul tema degli affidi.
“L’unica priorità è il bene dei bambini, che si tutela con percorsi legislativi adeguati e una cultura dell’infanzia che si deve astenere dall’usare i bambini come braccio armato per imporre un’altra puntata del solito show mediatico”.
Quando c’era L’Unità
L’Unita’, il giornale dei lavoratori. Si urlava così per venderlo. L’Unità, organo del Partito comunista italiano fondato da Antonio Gramsci. Inscindibile il rapporto tra il quotidiano ed il partito. Di più. Come ameba e paramecio. Vivono solo se stanno insieme
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Precisamente erano i dirigenti che, elaborata la linea (già, si diceva cosi) scrivendo sul giornale comunicavano con tutti. Il Partito era il Re e la Regina l’ Unità. Regina in tutti i sensi. Redazioni in tutti i capoluoghi di regione ed al centro nord almeno dei corrispondenti in tutte le province. Per dirigenti ed attivisti non leggerlo quotidianamente era peccato mortale. 300 mila copie giornaliere con punte massime il venerdì e la domenica. Venerdì lo speciale scuola. Per dare un ordine di grandezza nel mio liceo oltre 800 studenti con oltre 100 insegnanti e una cinquantina di corpo non docente: 300 copie vendute. Il massimo si raggiungeva la domenica con un milione di copie vendute dai militanti. Vendita casa per casa. Nel 1975 , alla Falchera le case erano occupate. Una signora precisava: sono già passati i vostri colleghi. Scusi? Impossibile, noi siamo i primi stamattina. Pronta la risposta; ecco qua, Lotta Comunista. Ma no, signora, si sbaglia lei! Noi siamo gli originali. Dopo in mio lungo sproloquio mi sono allontanato convintissimo di aver fatto il mio dovere di rivoluzionario…beata gioventù. Mitica la terza pagina di cultura. Persino il lunedì reggeva le vendite con lo Sport. Un giornale a tutto tondo ed un simbolo. Francesco Guccini… ed alcuni audaci in tasca l Unità…
E che dire dei funzionari. La loro importanza si capiva da quanti giornali leggevano. Tutti fascicolati con la copia dell Unità. Il top arrivava fino a otto Il minimo tre: a Torino Unità, Stampa e Gazzetta del Popolo. Ma una regina ha bisogno della Corte. Il Calendario del Popolo fondato a Marzo 1945 da Teti Editori e patrocinato da Celeste Negarville, operaio e responsabile stampa e propaganda del PCI. Vie Nuove fondato da Luigi longo, che tra i suoi collaboratori annovera Pier Paolo Pasolini. Riviste mensili o settimanali dove un pezzo di cultura italiana è passata. RINASCITA, creatura di Palmiro Togliatti fondatore e fino alla sua morte direttore. Palestra delle idee della sinistra italiana. Non finisce qui. Critica Marxista e Studi Storici: il titolo dice tutto sugli argomenti trattati. Nel 1974 a Torino l’ Istituto Antonio Gramsci. Il massimo per questa storia. Non solo politica, non solo propaganda ma tanta cultura, filosofia sociologia e scienze. Un immenso tentativo di sintesi della summa dell’Uomo. Quasi un Rinascimento del Novecento europeo. Qualcosa che è andato oltre le stesse intenzioni dei protagonisti. Una storia che ora sembra lontana un millennio. Storia non priva di errori e di limiti, certo. Come la polemica tra Togliatti e Vittorini che non voleva essere il pifferaio della Rivoluzione. Storia di sapere e di studio non riscontrabile ai giorni nostri. Una storia oggi non riproponibile ma essenziale nel bagaglio del conoscere. Oggi solo troppa ignoranza ed approssimazione.
Patrizio Tosetto