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Costanzo (M5S): “soddisfazione per accordo Mahle”

“Accolgo con favore l’intesa quadro siglata al ministero dello Sviluppo Economico e che prevederà la cessione dei due stabilimenti Mahle di La Loggia e Saluzzo alla Imr Group, azienda lombarda del settore gommaplastica che lavora per l’automotive – afferma Jessica Costanzo, deputata piemontese e membro della Commissione Lavoro”.

“Il piano industriale presentato – afferma Costanzo – che prevede l’assorbimento di tutti i lavoratori e parallelamente il mantenimento degli stabilimenti, ci lascia soddisfatti, così come l’avvio del processo di reindustrializzazione. Ora tuttavia – puntualizza Costanzo – dobbiamo continuare a monitorare i passaggi successivi con grande attenzione. Entro metà ottobre gli stabilimenti dovrebbero essere ceduti, e a inizio del prossimo anno Mahle dovrebbe partire con la nuova catena”.
“Attenzioneremo le fasi dell’importante percorso pianificato e monitoreremo i progressi assieme al Ministero dello Sviluppo economico” conclude Costanzo.

Intelligenza artificiale, Pd: “Riportare l’istituto a Torino”

Daniele Valle, Consigliere regionale PD ha presentato un ordine del giorno per chiedere alla Regione Piemonte di portare a Torino l’Istituto Nazionale per l’intelligenza Artificiale ed Enzo Lavolta, Consigliere comunale PD, ha fatto altrettanto in Consiglio Comunale.

“Chiedo alla Regione di sostenere con tutta la sua forza la candidatura di Torino a capitale dell’Intelligenza Artificiale” dichiara Valle. “Come ho evidenziato nel mio ordine del giorno la ricerca in campo di Intelligenza artificiale è molto indietro nel nostro paese, basti pensare che negli Stati Uniti vale oltre 2 miliardi e da noi appena 200 milioni; io penso che Torino abbia tutte le carte in regola per ospitare il futuro Istituto Nazionale che stimoli e sostenga l’innovazione in questo campo” sostiene Valle,

“La Commissione Europea ha messo nero su bianco il suo impegno a sostenere l’intelligenza artificiale nel Libro Bianco uscito a febbraio di quest’anno, dove spiega che agevolerà la creazione di centri di prova e di eccellenza e ha proposto di dedicarvi investimenti economici ambiziosi che non possiamo permetterci di perdere” evidenzia Valle.

“La storia di Torino unisce battaglie per i diritti sociali e traguardi tecnologici da sempre, per questo lavorando con le Università e le Associazioni datoriali qui si può costruire l’ambiente ideale per questo progetto e chiederò al Consiglio Comunale di esprimersi chiaramente su questa proposta per darle forza” spiega Lavolta. “Confidiamo nell’aiuto del Presidente Conte e soprattutto della Ministra Pisano, che conosce Torino e può immaginare le potenzialità dell’intelligenza artificiale come volano di sviluppo per la nostra città e per il paese, è una sfida che possiamo vincere se saremo coraggiosi e compatti”.

Destra e sinistra navigano a vista

Che botta per Pietro Grasso non essere stato eletto a Presidente della Commissione Giustizia, e visto che i guai non vengono mai da soli, è stato pure confermato il vecchio Presidente Leghista.

Degnissima persona, ma questo episodio la dice lunga sulla traballante situazione, e qui Conte non grida vittoria, anzi. I guai sono comunque distribuiti equamente.

Mi sa che Fontana (governatore lombardo) non ne uscirà dalla vicenda. Al netto degli eventuali reati di competenza della magistratura una cosa è certa: la donazione appare una toppa mal riuscita. Poi, per un uomo pubblico avere soldi in Svizzera non è una bella cosa. Almeno secondo il sottoscritto. Come non è una novità che Fontana è stato voluto fortissimamente da Salvini che ha di fatto saltare un pezzo da novanta come Maroni. Intanto è ufficiale: Cirio è di Fratelli d’ Italia. Benedetto da Comba e Crosetto. Tutti e tre erano di Forza Italia e tutti e tre ora sono
con Giorgia Meloni. Insomma la storia si ripete. C’è rimasto un po’ male Alessandro Del Mastro.

Biellese, onorevole e uomo forte di Fratelli d Italia. Voleva un giuramento di Cirio su testi sacri del fascismo? Iscritto lo stesso. Capita. A Sinistra grande movimento. I 40enni del PD non ci stanno. “Basta con l’usato sicuro, ora tocca a noi”. Le liste civiche scatenate: caro PD senza di noi non vai da nessuna parte. Mauro Laus insiste: vogliamo le primarie o di coalizione o di partito, purché il popolo si esprima. Ineccepibile, anche se è probabile o comunque fortemente possibile che non si facciamo. E se questo PD svoltasse radicalmente? Ad esempio Chiara Foglietta ? In questi 5 anni tra le new entry. Ha fatto per cinque anni la consigliera comunale formandosi sul campo. Scelta coraggiosa, dunque scelta difficilissima. Intanto è venuto fuori che la notizia che Roberto Tricarico
sponsorizzata la lista Conte è una bufala pazzesca. E Bono assicura: mai con il PD, insomma, sono caduto dalla bicicletta tanto volevo scendere . Qualcosa si capirà a fine settembre dopo le votazioni a Venaria. Facile essere, in questo caso, chiaroveggenti.

Ballottaggio tra centro destra e centrosinistra. Per Chiaretta, deve solo avere un po’ di pazienza per lo scranno romano.

Patrizio Tosetto

Avetta (Pd): “Perchè gli ospedali vietati agli informatori scientifici?”

 “Ho presentato un Question Time per sapere se Cirio e Icardi sono interessati a incontrare gli informatori scientifici e risolvere la questione del loro accesso agli ospedali”. Bragantini: “Il Piemonte faccia come il Veneto: gli ospedali sono luoghi di cura ma anche di lavoro e gli informatori scientifici sono anche loro lavoratori della sanità”

 

“Agli informatori scientifici continua ad essere vietato l’accesso alle strutture sanitarie. L’Associazione Italiana Informatori Scientifici del Farmaco Regione Piemonte ha evidenziato come tale divieto non solo renda agli informatori scientifici difficoltoso l’esercizio della loro professione ma potrebbe causare importanti ricadute negative sotto il profilo occupazionale incidendo, oltre che sulla salute dei piemontesi, anche sui livelli di occupazione di molte imprese del settore.

 Peraltro, l’Associazione ha più volte sollecitato per iscritto un incontro sia al Presidente Cirio sia all’assessore Icardi, senza ottenere riscontro alcuno. Per questo ho presentato un Question time, per capire se, in che tempi e con quali modalità, la Regione Piemonte intenda affrontare e risolvere la questione dell’accesso degli informatori scientifici ai nostri ospedali e presidi sanitari”: lo dichiara il consigliere regionale Alberto Avetta (PD), che ha presentato in Consiglio regionale un Question Time sul divieto di accesso degli informatori scientifici alle strutture sanitarie regionali, conseguenza del fatto che il settore non è stato preso in considerazione dal Decreto Regionale n. 68 del 13 giugno 2020, né sono state adottate linee guida in materia, nonostante la normativa nazionale riconosca agli informatori scientifici un ruolo rilevante considerandoli parte integrante del sistema sanitario.

 “I nostri ospedali sono luoghi di cura ma anche di lavoro e tra i lavoratori della sanità bisogna includere anche gli informatori scientifici del farmaco-commenta Paola Bragantini, coordinatore della Segreteria regionale Pd Piemonte-Il Veneto ha riconosciuto l’interesse pubblico nello svolgimento dell’attività di informazione scientifica e ha consentito con apposita Delibera l’accesso regolato degli informatori scientifici nelle strutture ospedaliere, anche in deroga alle disposizioni limitative degli accessi adottate dalle singole strutture. Non si vede perché in Piemonte non si voglia mettere questa categoria di lavoratori nelle condizioni di poter svolgere la loro professione”.

Non dimentichiamoci dei diritti negati a Hong Kong

Sabato 25 luglio, in Piazza Carignano a Torino si è svolto un flash mob per esprimere piena solidarietà alla popolazione di Hong Kong e per denunciare i rischi di una involuzione autoritaria e repressiva del governo cinese.

Hanno partecipato giovani e militanti di quasi tutti i partiti politici (con l’eccezione di L.E.U. e 5stelle) L’incontro è stato aperto da Patrizia De Grazia, mentre Giampiero Leo ha portato l’adesione del Coordinamento interconfessionale e i saluti del Presidente della Regione Alberto Cirio.

Si è anche deciso di dar vita a un gruppo permanente di lavoro su questi temi, presso L’Istoreto (Istituto Storico della Resistenza del Piemonte)

 

Autonomia, Ravetti (Pd): “più vicino a amministratori e cittadini”

“Ringrazio i colleghi che mi hanno affidato il ruolo di Vicepresidente della VII Commissione che si occuperà di Autonomia, Federalismo e Enti locali, affrontando temi importanti e delicati per la nostra Regione” dichiara il neo Vicepresidente della Commissione Autonomia del Consiglio regionale Domenico Ravetti (Pd).

“Questo ruolo – prosegue Ravetti- mi permetterà di essere ancora più vicino agli Amministratori locali e, attraverso le loro esigenze, ai cittadini. Cercherò un costante confronto con il Governo nazionale per ottenere l’autonomia del  Piemonte su specifiche materie, un’autonomia che non leda i principi di solidarietà e coesione nazionale”. “D’intesa con gli amministratori locali – conclude Ravetti- questa Commissione dovrà occuparsi anche di riorganizzare le relazioni tra i nostri Comuni per garantire sempre maggiori servizi di qualità. In questo senso sarà fondamentale aprire un fronte anche sul federalismo fiscale”.

Lanzo presiede la Commissione Autonomia

Si è insediata oggi 30 luglio la Settima Commissione Autonomia, istituita dal Consiglio regionale del Piemonte il 7 luglio. Nella sua prima riunione, la Commissione ha eletto l’ufficio di presidenza: presidente Riccardo Lanzo (Lega, 21 voti), vicepresidenti Domenico Ravetti (Pd, 10 voti) e Davide Nicco (Fdi, 12 voti).

Il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia ha spiegato che lo scopo è quello di rendere il Piemonte una Regione più autonoma, con maggiori competenze: il percorso non sarà semplice ma Allasia si è detto certo servirà a garantire migliori condizioni di benessere ed efficienza a tutti i piemontesi, nel segno della sussidiarietà.

Per il neo presidente della Settima Lanzo, non solo si tratta, ai sensi della Costituzione, di portare avanti le istanze di autonomia differenziata nei confronti del governo centrale. Nel lavoro della “Autonomia”, si opererà anche nei confronti degli Enti locali piemontesi, per un maggiore e migliore raccordo tra le loro attività e quelle della Regione.

Lista civica “la piazza”: “Noi presenti nel 2021”

Con piacere notiamo che nel Centro-sinistra si rincorrono le dichiarazioni di chi vorrebbe coordinare le liste civiche e le forze della società civile che sono in grado di lavorare ad un progetto comune, in vista delle prossime elezioni amministrative del 2021.

Noi della lista civica La Piazza fin dal 2011 lavoriamo sul territorio della Circoscrizione 2 e, da allora, con orgoglio non abbiamo mai smesso di stimolare la partecipazione politica dei cittadini e di rappresentarli nelle istituzioni attraverso i nostri eletti.

Anche il 2021 ci vedrà protagonisti con una nostra lista in Circoscrizione 2 – Torino, con la nostra esperienza e con la nostra presenza di persone sul territorio, come sempre disponibili a contribuire al progetto che si va costruendo tra le forze che si riconoscono nel nostro metodo di azione politica e nei nostri valori: partecipazione, dignità della persona, solidarietà verso gli ultimi, antirazzismo, antifascismo e rispetto dell’ambiente.

 

Lista civica LA PIAZZA

M5S: “Terremo alta l’attenzione su Manital”

“La risposta all’interrogazione della nostra deputata Jessica Costanzo – afferma Massimo Fresc, consigliere comunale del M5S a Ivrea – non fa che confermare l’allarme sull’ex-colosso del Facility management con sede in via Di Vittorio. 

Come gruppo consiliare M5S a Ivrea, terremo alta l’attenzione sulla vicenda Manital e in particolare sulle ripercussioni nei confronti dei lavoratori del nostro territorio interessati dalla procedura fallimentare. Siamo in continuo contatto con i deputati del territorio e seguiamo da vicino la procedura di amministrazione straordinaria”.
“Dall’insolvenza della controllante Manitalidea – continua Fresc – si è purtroppo scatenato un effetto-domino: a cascata c’è stata l’insolvenza del consorzio, che a sua volta non ha quindi più pagato i diversi consorziati coinvolti nelle attività produttive, i quali non hanno potuto pagare le maestranze”.
“Siamo vicini alle migliaia di lavoratori privati del loro stipendio per troppi mesi, e non abbasseremo la guardia finché tutto l’insoluto non sarà stato debitamente versato” conclude Fresc.

Sgarbi, Bocelli, Salvini e la responsabilità

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni / Sta serpeggiando nel Paese l’idea che il Covid sia ormai alle nostre  spalle e si possa riprendere una vita normale. Le dichiarazioni in un sala del Senato della Repubblica di Sgarbi e Bocelli hanno dato fiato  a queste interpretazioni ottimistiche, prive di fondamento scientifico.

Chi scrive ha denunciato i pericoli per la libertà dei cittadini insiti nei DPCM emanati negli scorsi mesi e ha anche di recente sollevato dei dubbi di  costituzionalità sul rinnovo dello stato di emergenza fino a metà ottobre. In ogni caso un voto del Parlamento ha “sanato“ la situazione e solo un intervento (del tutto improbabile) del Presidente della Repubblica potrebbe riaprire la questione.
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Se sia stato utile  o sbagliato continuare l’emergenza lo vedremo nei prossimi mesi. Ma non ci sembra neppure tollerabile ciò che afferma Sgarbi che minimizza l’entità della pandemia, senza averne titolo. Altrettanto discutibile ci sembra la posizione di Bocelli che ha sentito come una privazione illegittima della libertà il lockdown. Certo non è stato piacevole per nessuno, ma credo che sia una verità incontrovertibile la sua utilità. Non è bastato a salvare migliaia di vite, ma è servito a contenere la pandemia. Ridicolizzare queste cautele a cui si sono assoggettati milioni di Italiani ci sembra sbagliato e Bocelli non può dimenticare di aver cantato nel Duomo di Milano in ricordo delle vittime del Codiv. Sgarbi nella sua incontenibile intelligenza è purtroppo sempre esagerato, ma Bocelli è apparso aver steccato proprio perché appare una persona contenuta. Purtroppo non possiamo pensare ad un’estate senza limiti. Andare ad una cena può rappresentare un pericolo perché non tutti i ristoranti hanno personale che usa le mascherine e i guanti e soprattutto garantisce le distanze di sicurezza. I controlli al riguardo sono troppo blandi. Gli stessi ristoratori non garantiscono in modo formale con certificazioni ufficiali il rispetto delle norme, cosa che potrebbe indurre molti avventori a tornare come clienti,superando le esitazioni. Sottovalutare un nemico sconosciuto come il Covid 19 e’ un atto di irresponsabilità personale e sociale. Prendere sotto gamba la pandemia come ha fatto a Trump a suo tempo si è rivelato esiziale. Chi contribuisce a formare l’opinione pubblica deve essere prudente e non lasciarsi andare agli allarmismi ingiustificati ,ma neppure alle minimizzazioni infondate. A minimizzare ci pensano già i tanti irresponsabili che non usano le mascherine nei luoghi chiusi e non mantengono le distanze di sicurezza. A settembre ci troveremo davanti ad  uno scoglio molto cospicuo: la riapertura in sicurezza   delle scuole. Le persone di cultura, gli intellettuali dovrebbero pensare a questi problemi, invece di indurre alla leggerezza. Compito degli uomini di cultura è quello di vedere le cose con “misura, circospezione,ponderatezza“, diceva Norberto Bobbio tanti anni fa. Anche in questo caso il suo magistero resta più che mai valido. Non a caso le esibizioni e le dichiarazioni di Salvini non hanno nessuna credibilità anche se anch’esse contribuiscono a creare confusione perché anche lui è un uomo pubblico come leader politico e come senatore della Repubblica. Spicca invece per pertinenza ed autorevolezza il richiamo della seconda carica dello Stato, la Presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati, al Governo che ha emarginato il Parlamento per troppi mesi. Era già stata la Casellati ad affermare la necessità di un voto parlamentare sul rinnovo dello Stato di emergenza. Con la sobrietà che le e’ solita, ieri ha evidenziato un’anomalia costituzionale per mesi che anche la prima carica dello Stato forse avrebbe dovuto evidenziare.
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