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Sanità territoriale, mancano i medici di base

“Che manchino medici e pediatri di base, Uncem lo ripete da anni.

E ha ottenuto, in sede parlamentare, l’articolo del Decreto Calabria del 2019 che permette a tutte le Regioni di inserire, nei contratti integrativi regionali per i medici, delle premialità per coloro che aprono studi nei Comuni più alti nelle medie e alte valli. Alla Regione e al Ministero della Salute abbiamo sottoposto diversi documenti di proposte. È evidente che per avere garanzia di servizi, per dare sicurezza a chi risiede nelle valli e nuove opportunità alle comunità, servono delle risorse. Il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza ha previsto di potenziare farmacie dei servizi e case della salute nelle aree interne. Ci troviamo d’accordo ma occorre anche un’azione decisiva su medici e pediatri di base. La loro mancanza incide non poco sullo spopolamento e sull’abbandono dei territori. Risottoponiamo ai decisori politici regionali e nazionali un dossier di proposte realizzato nel mezzo del primo lockdown, evidenziando anche come l’emergenza sanitaria tutt’ora in corso sia un monito per garantire nuovi e migliori servizi. Il Piemonte può aprire una via significativa, esempio per altre Regioni”.

Così Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte, in merito alla mancanza di servizi medici nei territori montani, rilevato nelle ultime ore da Parlamentari piemontesi.

Scuola, Ruffino (CI): Non ci sono più scuse, Pnrr tuteli anche piccoli centri

“La parole del premier Draghi sugli interventi da fare per efficientare le nostre scuole attraverso il Pnrr fanno ben sperare”. Lo afferma Daniela Ruffino, deputata di Coraggio Italia.

“Mi auguro- aggiunge- che questo processo parta da un serio aggiornamento dell’anagrafe dell’edilizia scolastica del Paese e da una nuova consapevolezza sul ruolo cruciale svolto dalle scuole in tante realtà distanti dai grandi centri urbani, come ad esempio nei piccoli Comuni di montagna: L’istruzione è un baluardo da tutelare e rafforzare anche in queste realtà, in netta controtendenza con un passato che ha visto chiudere e razionalizzare i plessi più piccoli”.

Per Ruffino poi “un piano esaustivo dovrà certamente portare ad un cambio di paradigma nella visione degli asili nido. Parliamo di strutture fondamentali che dovrebbero entrare a pieno titolo nei piani del ministero dell’Istruzione  come qualcosa di fondamentale e imprescindibile. In questo contesto i soldi del Recovery rappresentano una chiara opportunità  di svolta rispetto al passato e un vincolo per la politica: da oggi in poi, infatti, non ci saranno più pretesti o scuse se l’offerta scolastica rimarrà inadeguata”.

Quali politiche per la casa?

QUALI POLITICHE INTENDE PROMUOVERE

IL FUTURO SINDACO DI TORINO SUL PATRIMONIO EDILIZIO?

Le domande di Ape Confedilizia Torino

La Confedilizia torinese ai primi di settembre – spiega il presidente di Ape Confedilizia Torino, PierLuigi Amerio – ha inviato ai candidati Sindaco Damilano, Lorusso e Sganga una serie di domande:

Intende favorire il rapporto di collaborazione tra pubblico e privato previsto nel Regolamento del Comune di Torino e nella legge nazionale, per far fronte all’ordinaria e straordinaria manutenzione del patrimonio pubblico, manutenzione che si riflette anche sul valore delle proprietà immobiliari private?

Quali politiche intende promuovere, al fine di favorire la riconversione del patrimonio edilizio esistente, con particolare riferimento agli edifici a destinazione produttiva ormai in disuso e, se al fine di agevolare gli interventi di riconversione, intende ridurre gli oneri e contributi in materia di urbanistica?

E’ disponibile, a fissare aliquote IMU agevolate per quei proprietari immobiliari che riducono temporaneamente i canoni di locazione, per agevolare i conduttori sia abitativi che commerciali in questo momento di difficoltà portato dalla pandemia?

Quali linee di intervento, nell’ambito della competenza comunale, pensa di riservare al patrimonio ATC, affinché diventi realmente lo strumento adatto per ovviare ai problemi dell’emergenza casa?

Ad oggi nessuno ha risposto.

“Quindi – sottolinea Amerio – i proprietari di casa come devono interpretare questo silenzio assordante:

i problemi sollevati non sono importanti ?

le questioni non rientrano nelle conoscenze e nelle competenze del prossimo Sindaco?

rispondere ai problemi sollevati (qualsiasi sia la risposta) fa perdere i voti?

oppure c’è qualche altra risposta?

La nostra riflessione è che i proprietari immobiliari non fanno paura, perché accettano tutto senza protestare e sono i più esposti, perché non possono nascondere la loro proprietà, perché vengono ritenuti individualisti e legati soltanto al proprio orticello.

Abbiamo bisogno che la politica si occupi in modo proattivo della proprietà immobiliare e dia le risposte che tutti i cittadini si attendono.

L’Ape Confedilizia è disponibile con le sue iniziative a tutela della proprietà privata.

Rifondazione a congresso

Nelle giornate di sabato 9 ottobre, dalle ore 10  alle ore 18,30 e domenica 10 ottobre, dalle ore 9,30  alle 13,30, presso CH4 Sporting Club (ex dopolavoro Italgas) in Via Trofarello, 10 (angolo Via Passo Buole) a Torino,  si terrà il congresso provinciale del Partito della Rifondazione Comunista, federazione di Torino. Il congresso si aprirà con la relazione del segretario provinciale uscente Ezio Loatelli. Tra le realtà esterne che hanno preannunciato la propria presenza al congresso ci sono Arci, Anpi, Fiom, Cgil oltre alle forze politiche  della coalizione di Angelo d’Orsi.

“Per una vera ‘Città metropolitana’ e un vero ‘Sindaco metropolitano”

È questo il titolo della conferenza stampa che si terrà lunedì 11 ottobre alle ore 12 a Torino presso la sede provinciale MCL, Galleria Tortora 21, 2° piano.

Si tratta di un appello firmato da centinaia di amministratori locali della provincia di Torino e rivolto ai due candidati a Sindaco di Torino, Paolo Damilano e Stefano Lorusso.

Un documento che affronta un solo tema: dopo anni di sbandamento e di confusione, è giunto il momento di capire se la ‘Città metropolitana’ può avere un ruolo e una funzione politica nel territorio torinese. Per far questo è necessario avere un ‘Sindaco metropolitano’. Cosa che in questi dieci anni di gestione Fassino e Appendino non c’è stata”.

Modera la conferenza stampa Marco Margrita.
Introduce Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato, Consigliere Nazionale Anci.

(foto Alesina)

Radicali Italiani: “FdI partito democratico? Ma Comba è console di Lukashenko”

Riceviamo e pubblichiamo

COMUNALI TORINO/BONI E MANFREDI (RADICALI ITALIANI): COMBA DICE CHE FDI È “PARTITO DEMOCRATICO E LIBERALE”. PROPRIO LUI CHE DA CINQUE ANNI È CONSOLE ONORARIO DELLA BIELORUSSIA DEL DITTATORE LUKASHENKO?

E l’assessore Marrone è sempre dalla parte dei combattenti filo Putin sostenuti da mercenario italiano fascista ricercato da due Procure della Repubblica?

Replicando alle polemiche sul post su Facebook del neoeletto consigliere di circoscrizione di Fratelli d’Italia Massimo Robella (“Ringrazio I camerati”), il portavoce regionale di Fratelli d’Italia, Fabrizio Comba ha dichiarato che “siamo un partito democratico e liberale”.

Igor Boni (presidente Radicali Italiani) e Giulio Manfredi (Associazione radicale Adelaide Aglietta):

“Prendendo per buona la dichiarazione di Fabrizio Comba, ci chiediamo cosa ci sta a fare in un “partito democratico e liberale” lo stesso Comba, che dal 2016 ricopre la carica di console onorario in Piemonte della Bielorussia del dittatore Lukashenko e che non ha finora espresso pubblicamente una sola parola di condanna delle violenze compiute dal regime contro il popolo bielorusso. Nel novembre 2020 e poi nel 2021 chiedemmo pubblicamente a Comba di dimettersi da console onorario. La stessa richiesta gli è stata fatta dalle associazioni bielorusse in Italia. Comba continua a tacere. Un silenzio sempre più insostenibile e complice.

Un altro esponente piemontese di rilievo di FdI, l’assessore regionale Maurizio Marrone, dovrebbe, invece, chiarire se continua ad avere rapporti con i secessionisti filorussi del Donbass. Nel 2016 Marrone (allora capogruppo in Regione di FdI) promosse con altri esponenti politici piemontesi (fra cui Gianna Gancia della Lega e Gilberto Pichetto di Forza Italia) la costituzione di una fantomatica rappresentanza diplomatica torinese della sedicente “Repubblica popolare del Donetsk”.

Nel 2017, la trasmissione televisiva “NEMO” riprese Marrone nel Donbass ucraino occupato dai secessionisti filorussi, mentre era premiato da rappresentanti di partiti europei di estrema destra per la sua opera indefessa a sostegno dei secessionisti. A quell’evento era presente pure Andrea Palmeri, mercenario dichiaratamente fascista, poi condannato in via definitiva in contumacia a due anni e 8 mesi per il pestaggio di un cittadino a Lucca e, altresì, ricercato dalla Procura di Genova per il reato di reclutamento di mercenari e di combattimento in un conflitto armato estero.

Sia nel 2017 sia nel 2020, quando Maurizio Marrone è stato nominato assessore dal presidente Cirio, abbiamo segnalato la sua presenza nel Donbass alle Procure di Lucca e di Genova.

Su Lukashenko e sul Donbass, Fabrizio Comba e Maurizio Marrone hanno sempre nulla da dire?

Grimaldi (LUV-SE): “In circoscrizione ci sono eletti che si definiscono ‘camerati'”

Elezioni amministrative: Meloni si scandalizza perché i fascisti sono fascisti?”

Meloni è scandalizzatissima per il reportage di Fanpage, in cui esponenti illustri del suo partito si sperticano in motteggi fascisti e si vantano di percepire denaro in nero? Pensate che la candidata al Consiglio comunale di Fratelli d’Italia che a Roma ha preso più preferenze è Rachele Mussolini, nipote di Benito, e i neoeletti consiglieri di circoscrizione a Torino si autodefiniscono ‘camerati’” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi ed esponente di Sinistra Ecologista Marco Grimaldi, alludendo al post del neoconsigliere della circoscrizione 6 Massimo Robella, che ringrazia i “tanti camerati” che gli hanno dato una mano durante la campagna.

Robella non è certo l’unico: basterebbe fare un giro sulle bacheche degli eletti e dei nominati in Regione. Il complotto contro Fratelli d’Italia continua” – prosegue Grimaldi. – “Cara Meloni, risparmiati 100 ore di girato: il fascista basta non candidarlo. O basta non esserlo”.

Sorpresa, a Torino rispetto alle comunali 2016 il centro destra avanza il centro sinistra arretra

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Un esame un po’ più approfondito del voto a Torino sorprende chi si limita a guardare le percentuali e non i voti reali presi dalle coalizioni e dai partiti. Naturalmente non cambia chi è in testa , ma questi dati dovrebbero essere attentamente presi in considerazione per capire le tendenze politiche.

Di Ibis

Il confronto è fra le lezioni comunali del 2016 e quelle del 2021
Partiamo alle coalizioni.
Lorusso e la sua colazione di centro sinistra perdono 20 mila voti rispetto a Fassino nel 2016 : da 160 mila gli elettori scendono a 140 mila .
Il centro destra con Damilano ha una forte avanzata : da poco più di 70 mila voti nel 2016 ( con tre liste separate ) a oltre a 124 mila voti.
I 5 stelle crollano e perdono 90 mila elettori : Appendino aveva ottenuto 118 mila voti, Sganga ne ha poco più di 28mila
E ora guardiamo dentro le colazioni, ai partiti:
Il Pd scende da 106.818 voti nel 2016 a 85.860 nel 2021 ( più o meno gli stessi voti , circa 15 mila , hanno ottenuto le liste civiche per Fassino e per Lorusso )
Giorgia Meloni ( Fratelli d’Italia) ha una forte avanzata, raccoglie 31.490 voti , nel 2016 ne aveva ottenuti 5.259
La Lega sale a 29.593 , nel 2016 ne aveva ottenuti 20.769
Forza Italia ha più o meno i voti dell’altra volta: 15.951 contro i 16.684 nel 2016
Forte l’affermazione della lista Damilano –Torino Bellissima che ottiene 35.658 voti .
Come detto , crollano i 5 Stelle passando da 107.680 voti di lista nel 2016 a 24.058, nel 2021 .
Su tutto resta il dato molto negativo dell’astensionismo: per la prima volta dal dopoguerra sono più i torinesi che non sono andati a votare rispetto a quelli che si sono recati alle urne. Ha votato solo il 48, 07 degli aventi diritto . Il non voto raggiunge il massimo nella zona Nord della città: solo il 42, 90 % i votanti in Barriera di Milano, 43, 46% quelli alle Vallette e Madonna di Campagna.
Tutte le forze politiche dovrebbero riflettere: chi vincerà avrà al massimo la fiducia del 25% dell’elettorato totale.

http://www.comune.torino.it/elezioni/2021/amministrative/conscom/citta/
http://www.comune.torino.it/elezioni/2021/amministrative/sindaco/citta/
http://www.comune.torino.it/elezioni/2016/amministrative/conscom/citta/

 

In attesa del ballottaggio

Mi debbo cospargere il capo di cenere. Non mi aspettavo questi risultati elettorali.

Si pensava, o si era portati a pensare che la vittoria del centro destra fosse dietro l’angolo ed invece è arrivata la vittoria del PD. Gli errori fanno parte della vita e sarebbe stupido non ammetterlo. Direi esaltante la vittoria di Milano, Bologna e Napoli. Esaltante indubbiamente per quelli del pd e i loro alleati. Si spera che Salvini e Meloni ne facciano tesoro e memoria. Dubito, dopo le loro ultime dichiarazioni. Comunque vedano loro. E a Torino Damilano non le manda a dire: quasi non li volesse più vedere. Chi fa da solo fa per tre. Questo è il dato non previsto. Che tutto fosse rimandato al ballottaggio era scontato. Non era scontato che Lorusso diventasse il primo con 6 punti di vantaggio.
Anzi si credeva l’inverso. Fondamentale analizzare le singole percentuali. 44% Lorusso e 27 % Pd. Partito indubbiamente fondamentale. Ma il 17 raccolto da altri.  In particolare tra lista civica per Lorusso e Moderati e il 10 % di formazioni moderate del centro sinistra. E la sinistra sbrindellata al limite del ridicolo con articolo uno che non arriva manco all 1%. Il prof D’Orsi (tanto bravo ed osannato) al 2,5 % e il Partito Comunista Italiano o,60. Rimane la domanda: perché vogliono fare queste figuracce.
Indubbiamente la cosa eclatante è il valore assoluto: hanno votato 330mila. Mai così poco in tutta la storia della Repubblica. Sarà  materia per i sociologi. Per ora sono fuori gioco. Ma almeno una cosa l’abbiamo azzeccata: Sganga all 8 % . Bella botta per chi ha governato per 5 anni. Ma loro non si smentiscono mai. Conosciuti una volta, li eviti. Domanda. Chi è il secondo partito a Torino? Lista civica per Damilano. Se poi si pensa che a Roma il primo partito è quello di Calenda, vuol dire che le carte si stanno mescolando. Eccome. Raggiante Letta da Siena. Siamo in sintonia di nuovo con gli Italiani. Dunque anche con i Torinesi. Bene per loro, ma mi sa che hanno fatto solo il 50 % del percorso di recupero. Ovviamente chi ben comincia è a metà dell opera. Ed era ed è un percorso lungo. Ballottaggio. Ecco l’incognita. Tutto è possibile 2 a zero o uno a uno. Con due incertezze. I cinque stelle e quanti andranno a votare. A Roma una terza: cosa farà Calenda. Qui, magari mi sbaglio, ma ha più gioco Gualtieri che può contare sui due forni di Calenda e cinquestelle. Viceversa 50 a 50 tra Lorusso e Damilano. Meglio, comunque non esporsi. E dopo 150 anni Barriera di Milano non è più rossa. Il Presidente di quartiere non è Pd o di centrosinistra. Anche questa l’abbiamo azzeccata. Non eravamo proprio sulle nuvole. Fanno il pieno le donne del PD. Si vedrà, se vincerà lo Russo la compagine degli assessori. Sembrerebbe chiara la strategia dei due candidati. Lorusso: cari grillini votatemi. La vedo dura. Comunque tutto è possibile. Damilano: Salvini e Meloni statemi lontano.
Un Salvini stravolto. E per l’ennesima volta un figurone  Mario Draghi. Non ti curar di loro ma guarda e… io vado avanti. La Meloni urla talmente tanto che è diventata afona cronica. A Torino hanno votato 330mila torinesi e 300 mila voti validi.
Generalmente al ballottaggio voteranno meno. Intorno a 250 mila. 125 mila potenzialmente. Non bisogna essere geni.
Mille voti da una parte all’altra potrebbe essere letali per l’uno o l’altro. E poi diciamocelo. È decisamente deprimente che il  15 % dei cittadini di Torino decideranno chi dovrà governare oltre 800mila Torinesi.
Peccato. Irresponsabili non essere preoccupati. Qualcosa non torna. Comunque tra 15 giorni sapremo se il pd ha vinto su tutti i fronti… o il centro destra ha ancora fiato a Torino come Roma.

Patrizio Tosetto

Alitalia, Ruffino (CI): Successo Ita non può che partire dai suoi lavoratori

“La Camera ha approvato la mozione presentata dalla maggioranza, che impegna il governo ad adottare ogni iniziativa utile per la massima tutela dei livelli occupazionali di Ita. Si tratta di un impegno importante, una parola d’onore, rivolta ai tanti lavoratori ex Alitalia che in questi giorni vedono traballare il loro futuro lavorativo“. Lo afferma Daniela Ruffino, deputata di Coraggio Italia.

“Sono contenta- aggiunge- che si sia trovato un giusto compromesso nella formulazione della mozione: un piano industriale ambizioso come quello della nuova compagnia aerea per essere realmente efficace non può che passare dalla competenza e dal know how dei suoi lavoratori”.