In attesa del ballottaggio

Mi debbo cospargere il capo di cenere. Non mi aspettavo questi risultati elettorali.

Si pensava, o si era portati a pensare che la vittoria del centro destra fosse dietro l’angolo ed invece è arrivata la vittoria del PD. Gli errori fanno parte della vita e sarebbe stupido non ammetterlo. Direi esaltante la vittoria di Milano, Bologna e Napoli. Esaltante indubbiamente per quelli del pd e i loro alleati. Si spera che Salvini e Meloni ne facciano tesoro e memoria. Dubito, dopo le loro ultime dichiarazioni. Comunque vedano loro. E a Torino Damilano non le manda a dire: quasi non li volesse più vedere. Chi fa da solo fa per tre. Questo è il dato non previsto. Che tutto fosse rimandato al ballottaggio era scontato. Non era scontato che Lorusso diventasse il primo con 6 punti di vantaggio.
Anzi si credeva l’inverso. Fondamentale analizzare le singole percentuali. 44% Lorusso e 27 % Pd. Partito indubbiamente fondamentale. Ma il 17 raccolto da altri.  In particolare tra lista civica per Lorusso e Moderati e il 10 % di formazioni moderate del centro sinistra. E la sinistra sbrindellata al limite del ridicolo con articolo uno che non arriva manco all 1%. Il prof D’Orsi (tanto bravo ed osannato) al 2,5 % e il Partito Comunista Italiano o,60. Rimane la domanda: perché vogliono fare queste figuracce.
Indubbiamente la cosa eclatante è il valore assoluto: hanno votato 330mila. Mai così poco in tutta la storia della Repubblica. Sarà  materia per i sociologi. Per ora sono fuori gioco. Ma almeno una cosa l’abbiamo azzeccata: Sganga all 8 % . Bella botta per chi ha governato per 5 anni. Ma loro non si smentiscono mai. Conosciuti una volta, li eviti. Domanda. Chi è il secondo partito a Torino? Lista civica per Damilano. Se poi si pensa che a Roma il primo partito è quello di Calenda, vuol dire che le carte si stanno mescolando. Eccome. Raggiante Letta da Siena. Siamo in sintonia di nuovo con gli Italiani. Dunque anche con i Torinesi. Bene per loro, ma mi sa che hanno fatto solo il 50 % del percorso di recupero. Ovviamente chi ben comincia è a metà dell opera. Ed era ed è un percorso lungo. Ballottaggio. Ecco l’incognita. Tutto è possibile 2 a zero o uno a uno. Con due incertezze. I cinque stelle e quanti andranno a votare. A Roma una terza: cosa farà Calenda. Qui, magari mi sbaglio, ma ha più gioco Gualtieri che può contare sui due forni di Calenda e cinquestelle. Viceversa 50 a 50 tra Lorusso e Damilano. Meglio, comunque non esporsi. E dopo 150 anni Barriera di Milano non è più rossa. Il Presidente di quartiere non è Pd o di centrosinistra. Anche questa l’abbiamo azzeccata. Non eravamo proprio sulle nuvole. Fanno il pieno le donne del PD. Si vedrà, se vincerà lo Russo la compagine degli assessori. Sembrerebbe chiara la strategia dei due candidati. Lorusso: cari grillini votatemi. La vedo dura. Comunque tutto è possibile. Damilano: Salvini e Meloni statemi lontano.
Un Salvini stravolto. E per l’ennesima volta un figurone  Mario Draghi. Non ti curar di loro ma guarda e… io vado avanti. La Meloni urla talmente tanto che è diventata afona cronica. A Torino hanno votato 330mila torinesi e 300 mila voti validi.
Generalmente al ballottaggio voteranno meno. Intorno a 250 mila. 125 mila potenzialmente. Non bisogna essere geni.
Mille voti da una parte all’altra potrebbe essere letali per l’uno o l’altro. E poi diciamocelo. È decisamente deprimente che il  15 % dei cittadini di Torino decideranno chi dovrà governare oltre 800mila Torinesi.
Peccato. Irresponsabili non essere preoccupati. Qualcosa non torna. Comunque tra 15 giorni sapremo se il pd ha vinto su tutti i fronti… o il centro destra ha ancora fiato a Torino come Roma.

Patrizio Tosetto

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