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Ruffino (CI): “Il populismo non paga. Il centrodestra deve ripartire dal centro”

“Senza il centro, non si vince. Se il centrodestra si appiattisce su posizioni sovraniste non raccoglie il consenso necessario.

Lo dimostrano i risultati delle elezioni amministrative e le manifestazioni no green pass volte più a lanciare slogan vuoti e populisti che vere idee per il rilancio del Paese”. Lo dice la deputata di Coraggio Italia Daniela Ruffino. “Oggi più che mai – conclude Ruffino – bisogna lavorare per una componente moderata che renda più forte il centro della coalizione, così da poter rassicurare quei tanti italiani delusi dal centrosinistra, spaventati dai 5 stelle, e dagli estremisti di destra che non possiamo abbandonare nell’area del non voto e della rinuncia alla politica”.

Green Pass, Costanzo (AC): Intacca diritto allo studio e al lavoro e non tutela salute

 “Sostenere che il Green Pass sia l’arma migliore per tutelare la salute dei cittadini è come dire che le auto fermeranno il riscaldamento globale.

Il Green Pass è una misura compressiva della libertà dei cittadini”. Lo afferma Jessica Costanzo, deputata de L’Alternativa C’è, presente assieme alla collega Emanuela Corda, al Campus Einaudi di Torino per affiancare studenti e docenti universitari nella protesta contro l’obbligo di Green Pass nei luoghi di lavoro.
“Anche se l’intento fosse quello di salvaguardare l’interesse della collettività – spiega Costanzo – non è una strada percorribile perché non è costituzionalmente valida. Discrimina le persone e intacca i diritti che la nostra Carta garantisce a tutti i cittadini, come quello allo studio e quello al lavoro”.
“Il nostro lavoro di parlamentari – conclude l’esponente de L’Alternativa C’è – è quello di rappresentare il popolo, non di imporre la volontà del Governo. Siamo qui al fianco degli studenti e dei docenti dell’Università di Torino perché nessuno deve essere lasciato indietro, nessuno deve essere discriminato da questa odiosa misura”.

Tra fascismo e green pass ultime ore prima del voto per il sindaco

Campo aperto tra Salvini e la Meloni su chi la spara più grossa. Netto vantaggio della ragazzaccia di Garbatella. Ora Giorgina dice che lei i fascisti manco li conosce.  Precisa che Forza Nuova è stata pagata dalla sinstra per assaltare la sede della Cgil per farle fare brutta figura. Ma se a Torino Damilano perderà sarà solo grazie a Salvini e Meloni. Su questo non c’è dubbio alcuno. Damilano vuole essere e forse è un candidato moderato. Ma moderati ne’ Salvini, ne’ la Meloni lo sono. Indubbiamente una costola di Fratelli d’Italia, a leggere le cronache dei giornali che parlano di esponenti politici che usano il termine “camerati” o altre amenità del genere, ha origini legate a un certo periodo storico. Ma anche tra i leghisti c’è chi non è da meno. Ad esempio che Borghezio fosse molto, molto a destra da quando è nato ad oggi, pure le pietre lo sanno. Ogni 15 giorni o un mese,  a turno tra Fratelli D’Italia e Lega un loro ragazzotto inneggia al Duce e, magari, persino ai campi di concentramento. E appunto il tutto cozza con la moderazione che vuole dimostrare Damilano. Persino Guido Crosetto perde le staffe.  Giornalismo di parte? Se dalle parti di Fratelli d Italia alcuni si professano fascisti, che ne possono i giornalisti? Al più loro lo hanno evidenziato. Vinca chi vuole ma certi personaggi non devono toccare boccino. Senza spauracchio dell’infausto ventennio, ma io come moltissimi altri di fascismo non ne voglio sentire e vedere. Come questa eterna , ed ormai inutile discussione sul green pass e i no vax. Rivendicare il diritto di non vaccinarvi ? Bene. Io rivendico il diritto di evitarvi e non frequentarvi. Lo so, lo so! Mi ripeto. Meglio dirlo una volta in più che dirlo una volta in meno. Intanto nelle ultime ore di campagna elettorale, alla chetichella sono arrivati Salvini e Meloni. Non c’erano alternative. Forse Damilano ha perso smalto. E Lorusso si sente sempre più balzandoso ed in palla. Comunque buon voto a tutti e, come si diceva una volta, vinca il migliore.

Patrizio Tosetto

parità salariale, Europa Verde: buon primo passo

“Il Sì della Camera alla legge sulla parità salariale è un importante, per quanto tardivo, primo passo. La parità di genere non può prescindere dal rafforzamento dell’identità economica della donna, perché la sotto rappresentazione femminile nel mercato del lavoro ne determina anche una disparità di partecipazione al processo decisionale” – così in una nota stampa Eleonora Evi, co-portavoce di Europa Verde.

“Garantire la stessa retribuzione – aggiungono-  per uno stesso lavoro è un diritto sancito dalla legge italiana, ma troppo spesso inapplicato, perché non di rado gli ostacoli sono di matrice culturale. Ecco perché rimuovere contestualmente gli impedimenti di natura culturale che rallentano l’affermazione delle donne significa rafforzare il nostro sistema democratico nel suo insieme.

È poi necessario assicurare medesime opportunità imprenditoriali, agevolando le condizioni che favoriscono l’inserimento femminile nei ruoli apicali delle imprese; consentire un equilibrio di fatto tra la vita privata e professionale, e promuovere un fisco amico delle donne, spesso penalizzate da imposte inique. Allargando lo sguardo, è facile capire come questa crisi sanitaria, e la crisi economica che l’accompagna, che ha penalizzato soprattutto le donne, siano sintomo di un modello economico fallimentare. Ci auguriamo che l’auspicata transizione verso un’economica circolare, settore nel quale le donne hanno dato e possono continuare a dare un enorme contributo in termini di idee e di progettualità, si realizzi presto e fattivamente. Allo stesso modo chiediamo, in attesa del passaggio della legge in Senato, che questo primo passo si accompagni ad adeguate riforme strutturali che consentano una piena ed effettività parità di genere” –  conclude Evi.

Matteo Salvini a Torino: incontro con i cittadini alla bocciofila

Venerdì 15 ottobre alle ore 16  il Segretario Federale della Lega, sen. Matteo Salvini, accompagnato dall’on. Riccardo Molinari, Presidente dei Deputati della Lega in Parlamento, e Segretario della Lega Piemonte, ritorna a Torino per un incontro con i cittadini che si terrà agli Amici delle Bocce di Via Scotellaro 30/A (e non alla Bocciofila La Fissa come precedentemente annunciato).

Salvini e Molinari saranno a Torino a sostegno del candidato sindaco del centro destra Paolo Damilano, in occasione del ballottaggio di domenica e lunedì.

 

Letta: un trionfo se vinciamo a Roma e Torino

“Il primo turno è andato molto bene, siamo tornati in sintonia con il Paese:  abbiamo tre sindaci di grandi metropoli, e ora il nostro sforzo è far sì che Gualtieri a Roma e Lo Russo a Torino completino il quadro. Se accadesse sarebbe un trionfo”. Così’ su Radio 1 il segretario del Pd, Enrico Letta, che venerdì sarà a Torino per l’ultimo giorno di campagna elettorale.

Maserati. Lorenzoni (Pd): “La proprietà dimostri maturità e correttezza nei rapporti con l’Amministrazione”

Attenzione e preoccupazione da parte del Partito democratico di Grugliasco sulla vicenda dello stabilimento Maserati per il quale Stellantis ha annunciato la chiusura, con il trasferimento della forza lavoro a Mirafiori.

“Siamo e saremo sempre vigili sulla vicenda Maserati. Lo spostamento della produzione rischia di avere ripercussioni sulla città, non possiamo permetterlo – dichiara Dario Lorenzoni segretario Pd Grugliasco – . La proprietà dimostri maturità e correttezza nei rapporti con l’Amministrazione.

“Il gruppo consigliare del PD di Grugliasco ha sempre seguito le vicende dello stabilimento di Maserati e apprendiamo con preoccupazione l’intenzione di dismetterlo da parte di Stellantis – aggiunge il capogruppo dem in Consiglio comunale Pier Paolo Soncin – . Sia chiaro che né questa né la prossima amministrazione, se saremo noi a guidarla, consentirà alcun cambio di destinazione d’uso per quell’area, che vanta tradizione e posizione che devono rimanere produttive”.

Giorgia Meloni a Torino per Damilano

Nella giornata di domani, giovedì 14 ottobre, il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ed il Candidato sindaco Paolo Damilano saranno presenti a Torino per una conferenza stampa davanti all’immobile di Corso Regina Margherita teatro di un’aggressione ai danni delle Forze dell’Ordine.

Europa verde: sul clima seguire Mattarella

“Le parole pronunciate dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla Conferenza ministeriale Italia-Africa ci scaldano il cuore.

Figura di garanzia di rispetto della Costituzione e dell’unità nazionale, Mattarella si è più volte contraddistinto, anche a livello internazionale, per il suo grande impegno per la pace e per la transizione ecologica, incarnando, con il suo esempio, i valori più alti della nostra Repubblica”.

 

Così, in una nota, i co-portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli ed Eleonora Evi.

 

“Come Verdi, italiani ed europei, – proseguono, – portiamo avanti da tempo la battaglia per la sospensione dei brevetti sui vaccini, fermamente convinti che si tratti dell’unica via percorribile per accelerare la fine della crisi sanitaria che stiamo vivendo, in Europa come nei Paesi più poveri del mondo. E anche per quanto riguarda le modalità per affrontare la crisi climatica, siamo pienamente in linea con il pensiero del Presidente della Repubblica: solo insieme potremo superare un’emergenza che ci coinvolge tutti e tornare a sperare in un futuro di prosperità e di progresso, – concludono Bonelli ed Evi, – nel segno di quella transizione ecologica che costituisce ormai un imperativo categorico per l’intera umanità”.

I sindaci chiedono una vera Città Metropolitana

Questo documento è stato presentato  in una conferenza stampa presso la sede provinciale di MCL a Torino: un appello ai candidati a sindaco di Torino Stefano Lo Russo e Paolo Da Milano. Il documento è stato sottoscritto, finora, da centinaia di consiglieri comunali e da molti sindaci. Tra i primi cittadini aderenti: Giorgio Merlo (Pragelato), Alberto Rostagno(RivaroloCanavese), Francesco Casciano(Collegno), Roberto Costelli(Cumiana), Sergio Paschetta(Cavour), Davide Eboli(Ceres), Gianluca Blandino(Rubiana), Mario Moschietto(Pralormo), Mauro Vignola(Bobbio Pellice), Ugo Papurello(San Carlo Canavese), e Loredana Devietti(Ciriè).

Appello degli amministratori locali dei territori ai candidati sindaci di Torino

1) La pessima riforma Del Rio del 2014 ha abolito le Province – l’ente storicamente più vicino ai Comuni – per sostituirle con le Città Metropolitane. Il risultato è stato un fallimento politico, organizzativo, amministrativo, gestionale e logistico con cui occorre, purtroppo, fare i conti quotidianamente.

2) Le ultime due gestioni dell’area metropolitana torinese – quella guidata prima da Fassino e poi da Appendino – sonostate ispirate e condizionate, anche comprensibilmente, da unalogica e

da una cultura torinocentrica’. Cioè da una gestione che, difatto, ha puntato tutto su Torino trascurando i bisogni e le istanze della ‘Città metropolitana’, in particolare i Comuni della seconda cintura torinese.

3) È noto che la ‘Città metropolitana’ di Torino è unica nell’intero paese per la sua composizione e articolazione territoriale. Territori profondamente diversi l’uno dall’altro che richiedono politiche diverse e, soprattutto, una guidapolitica sovracomunale autorevole e permanente.

4) In questi anni è semplicemente mancata la figura di un ‘Sindaco metropolitano’. E, in assenza di questa figura e di ciò che politicamente poteva esprimere, è cresciuta specularmentel’emarginazione dei territori della seconda cintura torinese.Dove, cioè, il ruolo e la funzione delle vecchie Province era piùincisiva e determinante. È, quindi, indispensabile individuarefin d’ora i vicesindaci metropololitani.

5) Si è sperimentato concretamente l’assenza di politiche attive attorno ai temi che caratterizzano principalmente quei territori: dalla manutenzione ordinaria e straordinariaall’istruzione; dalla valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale al turismo; dai servizi al welfare. Insomma, è mancata una ‘regia’ politica che avesse l’obiettivo di far crescere un territorio in simbiosi con lacittà e il suo hinterland.

6) Apprendiamo, con un po’ di sconcerto, che nella campagna elettorale continua ad essere un elemento decisamente secondario la questione del ruolo e della funzione della ‘Città metropolitana’. Un’assenza che ci preoccupa e, soprattutto, rischia di continuare a penalizzare interi territori.

7) Si dica con chiarezza, a cominciare dagli ultimi giorni della campagna elettorale in vista della scelta del ballottaggio, se si vuole continuare a considerare la ‘Città metropolitana’ un ente di serie B o se, al contrario, si pensa di voler governare realmente i territori della intera ‘Città metropolitana’ torinese.

8) La ‘Città metropolitana’ non potrà più ridursi, com’è stato in questi anni, al di là di ogni polemica politica e men che meno personale, un ente sostanzialmente e politicamente inutile. I candidati a Sindaco di Torino dicano con chiarezzacosa intendono fare.

9) Senza un governo del territorio, reale ed autentico, si consolida definitivamente l’emarginazione e la perifericità di buona parte della ‘Città metropolitana’ torinese compromettendone il suo futuro e la suastessa mission’.

10) In ultimo, ma non per ordine di importanza, se non si ritiene più che la ‘Città metropolitana’ possa essere governata con la dovuta intelligenza, dedizione e passione, allora lo si dica apertamente senza ulteriori ipocrisie. La sola gestione burocratica e protocollare non è più sufficiente. Sarà in quelmomento che si potrà attivare una iniziativa politica pubblica per la vera possibilità di governo di quest’Ente intermedio.