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Montaruli – Marrone (Fdi): “provvedimenti drastici per Barriera”

“Parlare di rigenerazione sociale quando per le vie di Aurora e Barriera si vive nel terrore di essere colpiti da un machete significa essere fuori da ogni realtà.

Servono provvedimenti drastici: daspo urbano, controlli a tappeto degli stabili, operazioni per andare alla testa delle organizzazioni criminali che tengono le fila della malavita, risorse straordinarie per Torino da parte del Ministero. Solo tre settimane fa scendevamo in piazza per chiedere alle Istituzioni di prestare attenzione alla sicurezza di Aurora e Barriera e l’attivazione del daspo per alcune aree. Ora il ministro degli interni Lamorgese venga – come da noi chiesto più di sei mesi fa – a vedere come si vive in questa parte di Torino e stanzi uomini e strumenti, altrimenti si dimetta” così in una nota congiunta il deputato e l’assessore alla Regione Piemonte di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli e Maurizio Marrone. “Dal comune arrivano solo parole e pure quelle fanno cadere il latte alle ginocchia: trasudare di buonismo evidenzia come non si conosca quanto e’ incancrenito il fenomeno in quell’area della città. Non siamo noi esagerati – come il partito democratico ci ha sempre accusato – e’ la realtà che è terribile e bisogna avere il coraggio di vederla per prendere le giuste misure” concludono.

Inflazione: Ruffino “Bene governo a sostegno piu’ deboli contro chi specula”

“Bene il governo impegnato a sostenere i settori della societa’ piu’ deboli e penalizzati da questa crisi economica. Ora e’ importante aumentare i salari dei lavoratori, aiutare le imprese che si trovano a fronteggiare un aumento di prezzi vertiginoso per energia e materie prime ma anche controllare che queste vengano mantenute a prezzi ragionevoli”. Dichiara in una nota la deputata di Azione, Daniela Ruffino. “Non e’ possibile assistere a questo balletto di prezzi al rialzo, su cui nessuno controlla ma tutti vengono penalizzati, di benzina, gasolio, GPL usati come carburante e gas naturale usato per autotrazione visto che il governo e’ intevenuto con uno scontro sulle aliquote di accisa fino all’8 luglio proprio per evitare questo tipo di speculazioni. A breve sentiremo il duro impatto della crisi a seguito delle sanzioni alla Russia. La nostra economia deve essere in grado assorbirlo rapidamente, dobbiamo fare quadrato tra istituzioni, privati, associazioni di categoria e parti sociali per il bene del Paese”, conclude.

Lingua piemontese: per la Giornata vota anche il Consiglio provinciale di Alessandria

IMPORTANTE TAPPA DEL CAMMINO INIZIATO A VILLAMIROGLIO DUE ANNI FA

IARETTI: “ASTENSIONE DEL CENTRO-SINISTRA DIFFICILE DA CAPIRE. E’ UNA PROPOSTA CIVICA ED AUTONOMISTA TRASVERSALE”

 

Il consiglio provinciale di Alessandria ha votato l’ordine del giorno proposto dal capogruppo della Lega Gian Paolo Lumi con il quale si chiede alla Regione Piemonte l’istituzione di una Giornata della Lingua e della Letteratura Piemontese. Il documento è passato con il voto del Presidente Enrico Bussalino e dei gruppi del centro-destra. Astenuti quelli di centro-sinistra. Prosegue così il cammino iniziato nel marzo 2020 in consiglio comunale a Villamiroglio, proposto dalla lista civica Progetto Villamiroglio MPP e scritto dai consiglieri Massimo Iaretti ed Emiliano Racca.

“Ringrazio il presidente Bussalino, il capogruppo della Lega e i gruppi del centro-destra. Peccato che il centro-sinistra si sia astenuto perdendo un’occasione, anche perchè la nostra è una proposta trasversale e deriva da una una lista civica civica ed autonomista. E il documento è stato votato anche da Comuni dove vota il centro-sinistra, come Chieri” dice Massimo Iaretti consigliere a Villamiroglio con delega all’Identità Piemontese. Oltre alla già citata Chieri nella Città Metropolitana di Torino hanno già dato adesione alla richiesta di una Giornata della Lingua e della Letteratura Piemontese, Carmagnola, Burolo, Parella, Quagliuzzo, Sciolze, Montanlenghe.

“La Piazza” in assemblea

 

Il prossimo 11 giugno alle 9.30, presso la sala dei Centomila (Corso Orbassano 192), si terrà l’Assemblea annuale della nostra Associazione.

Questo il programma:

  • 9.30 Accoglienza
  • 9.45 Relazione introduttiva del Presidente
  • 10.00 Approvazione del rendicontoconsuntivo e preventivo
  • 10.15 Resoconto del consigliere eletto sulle attività svolte in Consiglio
  • 10.30 Dibattito e confrontosulla linea politica e sulle prossime azioni
  • 11.30 Rinfresco e saluti

Come sempre, l’Assemblea sarà aperta a tutti coloro che desiderano conoscere il nostro progetto, sostenere ed associarsi alla Lista Civica La Piazza.
Se vuoi condividere la tua passione, le tue competenze e il tuo desiderio per una politica fatta sul territorio e al servizio del bene comune, aiutaci e sostieni il progetto della Lista Civica La Piazza aderendo anche tu all’Associazione!
Perché un altro modo di fare politica è possibile
#InPiazzaConNoi
Per maggiori informazioni: www.listalapiazza.itinfo@listalapiazza.it

Luca Galeasso

 

 

Costruire ponti, oltre le frontiere

In questo tempo orribile scandito dalla guerra che torna in Europa con l’invasione russa dell’Ucraina, trent’anni dopo l’inizio dell’assedio  di Sarajevo che segnò la fine del ‘900 e le sanguinose memorie del “secolo breve”, il ricordo di Alexander Langer (1946-1995) è più attuale che mai. 

Per certi aspetti, nel dibattito sociale e politico, Langer è oggi più conosciuto, e riconosciuto, di quando lo fosse in vita, nel tempo segnato dalle tante amarezze. Marco Boato – sociologo, giornalista, ricercatore universitario, più volte parlamentare, esponente di spicco di Lotta Continua, del Partito Radicale e dei Verdi – che condivise tante iniziative di Langer, scrisse un libro molto bello e prezioso che si intitolava Alexander Langer. Costruttore di ponti. In quelle pagine ritraeva il profilo di un autentico e coerente testimone del nostro tempo: le radici sudtirolesi, il rapporto con la Chiesa, la formazione, il Sessantotto, l’impegno politico e la conversione ecologica, la nonviolenza, l’impegno per il dialogo interetnico nella ex Jugoslavia e un po’ ovunque. Come ricordava il cardinale Loris Capovilla (storico
segretario di Giovanni XXIII, papa Roncalli, morto centenario nel 2016) nella sua presentazione, “anche Alex ha perseguito ostinatamente la
pace, e, insieme, la custodia del creato. Ha inseguito con tenacia questi ideali. Ne ha fatto la sua passione e la sua vita”. Il tenace costruttore di ponti, intellettuale altoatesino pioniere della
conversione ecologica auspicata dalla Laudato si’ di papa Francesco (essendo Pontefice è anch’esso, nell’etimologia della parola e nella sostanza del fare, un costruttore di ponti) spese gran parte dei suoi quasi cinquant’anni anni di vita al servizio degli altri nel segno del dialogo, della pace, della tutela dell’ambiente. Giornalista, traduttore, insegnante, Alex Langer nel 1989 fu eletto deputato al
Parlamento Europeo e divenne il primo presidente del neo-costituito Gruppo Verde. Uomo politico nel senso più nobile del termine, Langer si
impegnò fino allo stremo delle sue forze nella diplomazia della pace, a favore di relazioni più giuste tra i popoli, per la conversione
ecologica della società, dell’economia e degli stili di vita. Occorre avere oggi, in questa primavera del 2022, la consapevolezza che mai
come ora il suo pensiero è attuale e può dire molto alle nuove generazioni. Un testimone del nostro tempo, protagonista dell’ecologismo politico in
Italia e nella dimensione europea e internazionale. Il suo dinamismo senza soste, diventato ancor frenetico dopo la caduta del muro di Berlino quando non risparmiò alcuna forza per contrastare i
contrapposti nazionalismi, sostenendo le forze di conciliazione interetnica nei territori dei quella che fu la Jugoslavia, la terra degli slavi del sud, rappresenta l’esempio e l’eredità che ha
lasciato. Alexander non tollerava le divisioni etniche. In Alto Adige nel 1981 e poi nel 1991 si era rifiutato di aderire al censimento nominativo per la dichiarazione del gruppo linguistico, perché riteneva che ciò rafforzasse una politica di lacerazione invece che di coesione. Spese tutto se stesso per un’idea e un progetto che si può riassumere nel bellissimo e sintetico concetto di don Primo Mazzolari: “pace, nostra ostinazione”. Fu coerente con questa impostazione fino
all’estremo, fino alla fine. Quando ci si rende disponibili  all’apertura nei confronti dell’altro senza remore, come Alexander Langer cercò di
fare lungo l’intero arco della sua vita, la vulnerabilità diventa assoluta. Fu così che il pomeriggio del 3 luglio 1995, a 49 anni, si
tolse volontariamente la vita impiccandosi a un albicocco al Pian dei Giullari, alle porte di Firenze. I pesi gli erano diventati insostenibili eppure, anche in quel momento in cui si sentiva “più
disperato che mai”, avvertì il bisogno di rassicurare gli amici, scrivendo nell’ultimo dei suoi tanti bigliettini: “Non siate tristi, continuate in ciò che era giusto”. L’ultimo sprazzo di luce nel buio,
un invito che non si può rifiutare, continuando così “in ciò che è giusto”. Nell’impegno per la pace, con la passione come spirito e il dialogo come missione.

Marco Travaglini

Neppure di fronte all’addio di Damilano il Centrodestra si degna di fare autocritica

“La riconoscenza è la virtù del giorno prima”.

La Lega piemontese ha reagito così alla decisione di Paolo Damilano, candidato sindaco di Torino per il centrodestra proprio in quota Lega, di abbandonare il fronte dell’opposizione in Comune. Sarà anche vero che è mancata la riconoscenza, ma è sicuramente mancata l’autocritica dei leghisti che hanno imposto un candidato facendo finta di non sapere e di non capire che, Damilano, nulla aveva a che fare con l’intero centrodestra.

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Con Paolo Damilano per una destra liberale

La scelta di rottura operata nelle scorse ore da Paolo Damilano, rispetto ad una coalizione di centrodestra in balìa di se stessa, in crisi di identità ed alla perenne ricerca di una leadership credibile, non può che essere accolta con grande favore dalla Buona Destra che, da sempre, sottolinea l’esigenza di una politica “altra ed alta” ed un ritorno ai valori liberali e democratici di un’area politica ad ambizione maggioritaria.

Secondo Claudio Desirò, Segretario Regionale della Buona Destra del Piemonte, “Paolo, da vero leader, ha rotto gli indugi prendendo una decisione chiara che era nell’aria da tempo e che tutti noi auspicavamo potesse arrivare nel breve periodo. Di fronte a partiti, in particolar modo uno, alle prese con ì giravolta del proprio leader in perenne difficoltà ed alla ricerca di consenso effimero, non si vedevano alternative. Non si può essere al contempo Destra di governo e Destra di opposizione. Non si possono mettere in dubbio i valori europeisti, atlantisti e democratici, per solleticare la pancia degli scontenti e raschiare qualche voto in più”.

“La scelta operata da Damilano e da Torino Bellissima, di cui siamo parte da oltre un anno”, continua Desirò, “è in linea con quanto proponiamo come Buona Destra, anche a livello nazionale, fin dalla nostra nascita. Negli ultimi anni il centrodestra è derivato in posizioni che non gli appartengono, accodandosi agli umori dei presunti leader che lo hanno trascinato verso sovranismo ed antieuropeismo. Finalmente, diversi leader credibili, da Damilano a Giorgetti, passando per Fedriga, hanno deciso di prendere una posizione netta e che potrà ridare fiato all’area liberale e moderata, riconsegnando al Paese un modo di fare politica in modo concreto e costruttivo. Non ci possono essere dubbi o tentennamenti, non si può continuare a tollerare questa crisi di identità, di leadership e di valori che contraddistinguono partiti in preda alla confusione dei propri leader”.

“In un momento di svolta storica, tra lo spettro della crisi economica e gli ingenti investimenti derivanti dal PNRR, non possono esserci dubbi”, conclude Desirò, “per questo, come Buona Destra continueremo a supportare e contribuire alla crescita dell’area liberale e moderata, di cui Paolo Damilano è esponente di punta, dialogando e collaborando con tutti coloro che vogliono partecipare alla ricostruzione di Torino, del Piemonte e dell’intero Paese”.

Buona Destra Piemonte

Merlo e Zambon: bene Damilano se rafforza il Centro

“La presa di distanza di Paolo Damilano e del suo movimento ‘Torino Bellissima’ dalla destra
sovranista e populista ha un grande significato politico se è finalizzato a rafforzare una posizione
di Centro e un progetto di Centro. A livello piemontese come a livello nazionale. Del resto, di
fronte a due schieramenti – la destra e la sinistra – che si manifestano sempre più inadeguati e
precari, nonchè fragili, è necessario far emergere in modo visibile il ruolo e la funzione politica di
un Centro che sia in grado di superare coalizioni che ormai si sono ridotti a due pallottolieri di
partiti e di movimenti, incapaci di declinare una vera strategia politica e di governo.
‘Noi Di Centro’ è impegnato a livello nazionale e a livello locale a consolidare una presenza
politica di Centro, con tutti i partiti, i movimenti, e le forze civiche che non si riconoscono più nei
due cartelli elettorali. E il movimento di Damilano, sotto questo profilo, può avere un ruolo politico
importante e di qualità se, oltre a denunciare giustamente la deriva populista e sovranista della
Lega salviniana, riesce anche a consolidare un Centro sempre più necessario ed indispensabile
per il futuro della politica locale e nazionale. Solo i fatti e le scelte politiche concrete lo diranno”.
Giorgio Merlo, Presidente nazionale “Noi Di Centro-Mastella”.
Renato Zambon, Segretario regionale “Noi Di Centro-Mastella”

Intelligenza artificiale, Montaruli: “basta governi quaquaraqua”

“Sull’intelligenza artificiale il Governo non può rimangiarsi la parola nei confronti di Torino. Non accettiamo di essere trattati come una succursale, non vogliamo apprendere di queste decisioni che tradiscono gli impegni verso la città in questo modo. Lunedì in Parlamento porteremo la questione perché là misura e’ colma. Sposiamo ogni singola parola del mondo dell’imprenditoria. Torino deve avere l’intelligenza artificiale. Basta chiacchiere e bugie, basta governi quaquaraqua” così il deputato di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli.

Intelligenza artificiale, Ruffino: procedere con progetto Torino

“Alla luce delle recenti dichiarazioni del Ministro Messa, chiediamo che si chiarisca in tempi rapidi il destino del previsto centro per l’intelligenza artificiale (I3A) proprio a Torino. Lo prevede un decreto legge del 2021, per il quale sono stati stanziati anche i primi 21 milioni di euro. Le parole dl Ministro dell’ Università e della Ricerca hanno provocato confusione e dubbi, dubbi che Torino e l’Italia non possono permettersi.” Lo ha dichiarato in una nota la deputata di Azione Daniela Ruffino

“Il Governo ha assunto un impegno, deve dare dunque seguito ad una legge del Parlamento. Se Torino perdesse davvero il centro per l’intelligenza artificiale sarebbe un colpo ferale. Fare rete tra territori, Università e imprese diventa fondamentale in un momento di ripresa come quello che viviamo. Il Governo dia una risposta definitiva e proceda col progetto.” Ha concluso la Ruffino.