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Mottarone, Grimaldi: «Il profitto ad ogni costo è una follia che miete vittime come la pandemia»

«La logica del profitto ad ogni costo è una follia inaccettabile che miete vittime come la pandemia. Basta vedere i numeri dei morti sul lavoro in Italia per capire che questa follia sia più pervasiva di un virus letale.

Speriamo davvero di aver capito male questa volta, che sia tutto un fraintendimento e che le notizie che escono dalla Procura di Verbania siano presto smentite. Se davvero la tragedia del Mottarone dovesse essere dovuta alla deliberata manomissione del freno di emergenza da parte del concessionario e dei responsabili del servizio della funivia, saremmo dinnanzi ad un’atrocità senza scrupoli. Essere chiusi da mesi e non aver fatto guadagni non può essere in nessun caso una giustificazione. Aver anche solo immaginato di poter far rischiare la vita a delle persone solo per non perdere un weekend di guadagno è una decisione che va oltre l’umana comprensione» – così Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Piemonte.

Welfare di comunità, ossia welfare generativo

Le “Proposte per Torino” di Insieme online mercoledì 26, ore 21

Prosegue il ciclo di incontri per approfondire le “Proposte per Torino” presentate dal gruppo torinese di Insieme (www.insieme-per.it).

Dopo aver trattato l’housing sociale, auspicando una sua maggiore diffusione, e il decentramento, proponendo il recupero della dimensione di quartiere, affrontiamo ora il tema delle politiche sociali nell’incontro
“Welfare di comunità, ossia welfare generativo”
di mercoledì 26 maggio, dalle ore 21.

Dopo l’introduzione al tema di Daniele Ciravegna per Insieme Torino, avremo i contributi di:
Elide Tisi – vicepresidente ANCI Piemonte;
Raffaella Dispenza – presidente ACLI Torino metropolitana;
Alessandro Brescia – referente Pastorale Giovanile Salesiana;
Wally Falchi – referente Servizi alla persona Caritas Diocesana;
Alessandro Cavallo – segretario MMDP Onlus.

Seguirà il dibattito con domande e interventi dei partecipanti.

Chi fosse interessato a partecipare può richiedere il link per collegarsi alla riunione scrivendo a insieme.torino.2021@gmail.com

Parco della Salute/Boni (Radicali/+Europa): ha ragione ex assessore Donna: ci vuole un “project manager”

La sventurata vicenda del grattacielo Regione serva da esempio”

Igor Boni (candidato primarie del centrosinistra per Radicali Italiani/+Europa):

Concordo con la proposta di Giorgio Donna (ex assessore comunale al bilancio e pianificare nella prima Giunta Castellani) di individuare un “project manager” che si assuma la responsabilità di gestire il progetto del nuovo “Parco della Salute”.

La Regione Piemonte dovrebbe fare tesoro dei suoi errori, testimoniati in modo visibile dal grattacielo della Regione Piemonte, che si trova proprio accanto a dove dovrà sorgere il Parco della Salute.

La Regione volle gestire tutta la fase di costruzione del grattacielo basandosi unicamente sulle sue strutture tecniche, che si sono dimostrate inadeguate.

Ora la Regione  ha investito della responsabilità del “Parco della Salute” l’Azienda Ospedaliera “Città della Salute”, che ha chiaramente una diversa “mission” e non è costituzionalmente in grado di gestire un’opera così rilevante.

Ci vuole, invece, un soggetto terzo, che fa quello di mestiere, per gestire tutte le fasi del progetto, assumendosene le responsabilità.

Siamo agli inizi del cammino. C’è tutto il tempo per fare le scelte giuste. Senza presunzioni e approssimazioni che (il grattacielo insegna) alla lunga costano molto care all’intera comunità piemontese.

Verso il voto: politica in alto mare

Bel colpo per Enzo Lavolta.  Ha superato le 9000 firme. Soprattutto,  da quello che intuisco, sta polarizzando su di sé la sinistra della sinistra da Grimaldi ai verdi.  Per Stefano Lo Russo , ora, la vedo più in salita. 

Dipenderà da quali persone andranno a votare. I conti ( politici ) sono presto fatti: Lavolta,  diciamo così,  forte tra la gente comune e Stefano lo Russo che ha ottenuto il 50%  degli iscritti al Pd. Visto così,  incredibilmente,  avrebbe più fiato Lavolta. Con buona pace di Igor boni ( professione candidato) ed il civico… Manca il pezzo di Azione,  Moderati e Italia viva.  Ne vedremo delle belle.  Un paio di liste tra “siamo più a sinistra di tutti ” e siamo solo noi che difendiamo i diritti civili. I pentastellati forse  se c’ è bella stagione andranno in Val Susa a fare un po’ di caciara.
E tutti nel centrodestra,  e non solo, nel correre alla corte di Damilano.  Tutti tranne Giachino il pasionario della Tav. Lui cascasse il mondo si presenta.  Ex democristiano, forse ex di Forza Italia,  vuole rosicchiare un po’ di consensi a Damilano che non se ne preoccupa. Forse ,  e dico forse,   arrivano anche Calenda e Renzi con l’ appoggio di Portas.  Direi proprio stupendo per il Pd Torinese: prima si logora nel rapporto con i Cinquestelle e poi alcuni alleati storici passano dall’ altra parte.  Proprio un capolavoro di masochismo politico. E non so se avete notato,  dopo la sfuriata di Beppe Grillo in difesa del figlio, il guru è sparito. E Casaleggio Junior è irremovibile.  O sganciare la grana o niente elenchi. Ma il vero punto politico sarà tra 9 mesi.  Elezioni del Presidente della Repubblica.  Mattarella ha già detto che non vuole una rielezione. Il più accreditato è Mario Draghi che però vorrebbe finire la gestione dei fondi europei.  Ovviamente 9 mesi sono insufficienti. Mi pare,  su questo argomento tutto in alto mare. Poi se Damilano  a Torino vince al primo turno sono dolori per Letta. Aggiungiamoci che la Raggi  a Roma  è prima nei sondaggi con Gualtieri, secondo comunque.  Aria di balottaggio.  Con Calenda furibondo. In altre parole son dolori per il Pd.  Napoli in alto mare e , per ora unica risorsa Bassolino , direi un po’ vecchiotto.  Se poi alle primarie di Bologna vince la renziana son dolori. A Milano,  quasi certa la vittoria di Sala con un piccolo dettaglio: Sala non è più del pd da mo’. Preoccupante,  caro Enrico Letta, no ? E quelli del PD mi fanno una certa tenerezza. Ovunque si rigirano rischiano di sbagliare.  Ah, dimenticavo, con la riforma della giustizia e la riforma elettorale da varare.  Bazzeccole. Gira e  rigira la vedo in salita per questo Pd sia a Roma come a Torino.
Patrizio Tosetto

Iocola lascia Forza Italia per “Cambiamo!”

Il consigliere della Circoscrizione II Santa Rita-Mirafiori di Torino Alessandro Iocola ha annunciato oggi la sua decisione di lasciare il partito di Forza Italia e aderire a Cambiamo! il movimento fondato dal Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.
“Sono giunto al termine del mio mandato, tra pochi mesi ci saranno nuove elezioni amministrative, ho ritenuto fosse corretto concludere il percorso iniziato con Forza Italia prima di aderire a Cambiamo!. Me ne vado senza alcuna polemica, semplicemente da tempo non mi riconosco più in Forza Italia, ho atteso a lungo un cambiamento e un rinnovamento nel partito fondato dal presidente Berlusconi, invece nulla è successo. Milito da moltissimi anni in Forza Italia, ho fatto attività con mio padre anche lui eletto nel partito, anni nei quali sono cambiate tante cose ma Forza Italia non è riuscita ad interpretare il cambiamento. Io voglio andare avanti e Cambiamo! confido possa rappresentare quei valori liberali e democratici nei quali da sempre mi riconosco. Ringrazio tutte le persone con le quali ho condiviso tante esperienze e l’attività politica in questi anni in Forza Italia. Adesso desidero impegnarmi in questo nuovo progetto che sono certo porterà la ventata di novità attesa nel panorama politico italiano. L’impegno è quello di tornare ad avvicinare la politica alla gente e la gente alla politica, con valori moderati e liberali, con impegno e competenza”. Iocola ha scelto il momento più opportuno per annunciare la sua scelta in occasione della visita di Giovanni Toti a Torino oggi 22 maggio, quando ha incontrato i tantissimi attivisti e supporter torinesi e piemontesi.
Alessandro Iocola – Consigliere della Circoscrizione Due della Città di Torino.

Tresso partecipa alle primarie: oltre il 60% in più delle firme

VERSO IL VOTO / CENTROSINISTRA

Abbiamo consegnato i moduli sottoscritti da oltre 6500 torinesi che credono nella nostra idea di politica e di “Torino Domani”.

Quella che sembrava una sfida ostica si è rivelata un eccezionale volano di entusiasmo e partecipazione. I vincoli sanitari e le prescrizioni del regolamento avrebbero potuto limitare un esercizio democratico che invece ha trovato nella complessità del momento energie e stimoli. 
Sono state tre settimane intense: abbiamo incontrato centinaia di cittadini che vogliono avvicinarsi alla politica. In una forma più trasparente e inclusiva e che si discosti dalle dinamiche dei partiti.
Torino ha bisogno di cambiamenti profondi che consentano di rispondere a bisogni vecchi e nuovi.
Nelle prossime settimane – sempre in sella alla bicicletta con cui ho pedalato per 300 km nei quartieri – presenterò ai torinesi il mio programma che ruota intorno ad alcuni temi decisivi: welfare e giustizia sociale, il recupero dell’eccellenza manifatturiera e dell’occupazione, il sostegno al settore culturale e l’ambiente.
Sarà un percorso impegnativo e stimolante. Faccio un “in bocca al lupo” a Igor, Enzo e Stefano perché – non dimentichiamolo – l’obiettivo finale è offrire alla nostra città una guida di centro – sinistra.

Grimaldi (LUV): «morire impiccato a 23 anni è disumano, i CPR non garantiscono la dignità»

«’Mi cercarono l’anima a forza di botte’ cantava De Andrè, ed è quello che è accaduto a Ventimiglia ad un ragazzo della Guinea picchiato con ferocia, anche quando era ormai a terra, da tre persone armate di bastone e un tubo.

A distanza di due settimane da quella vicenda, quello stesso ragazzo di cui non sappiamo neppure il nome, ha deciso che a 23 anni ne aveva abbastanza: si è annodato delle lenzuola al collo e sì è impiccato al CPR di Torino. Morire a 23 anni fa schifo, se accade in seguito ad una violenza infame è disumano. 

Chiediamo da anni che queste strutture vengano chiuse perché, nonostante tutto, lo Stato non riesce a mettere a disposizione le professionalità e le dotazioni necessarie a renderle luoghi dignitosi e sicuri per le persone che li popolano» – così Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Regione.

Dl sostegni, Ruffino (Cambiamo!): “al governo chiediamo coraggio”

“Il decreto  ha il voto favorevole di Cambiamo ma necessita immediatamente dei decreti attuativi. Solo cosi potremo dare ossigeno ai Comuni che dovranno applicare l’esenzione della prima rata dell’Imu e il condono delle cartelle esattoriali.

Poi non dobbiamo dimenticare i lavoratori, i 514 mila posti persi solo nella ristorazione di cui 243 mila a tempo indeterminato, in gran parte donne e giovani, che hanno scelto le dimissioni per ottenere il tfr invece che aspettare la cassa integrazione perennemente in ritardo”. E’ quanto dichiara in aula durante il voto finale al dl Sostegni la deputata di Cambiamo! Daniela Ruffino. “Al governo chiediamo coraggio e impegno, per ogni settore vale di piu’ la piena operativita’ che indennizzi temporanei, per questo abbiamo sempre sostenuto le riaperture che sono il vero sostegno. Un pensiero ai lavoratori della Embraco in Piemonte, dove una crisi aziendale che dura da troppo tempo li priva del diritto fondamentale al lavoro. Servono tempi brevi per il green pass, per poter viaggiare e ripartire senza restrizioni. Servono piu’ aiuti alle famiglie disagiate e fragili. Noi abbiamo presentato degli emendamenti per aumentare le risorse nei servizi soprattutto ai giovani perche’ il 65% dei piccoli con meno di 6 anni e il 71% di quelli dai 6 ai 18 anni ha problemi di comportamento, disagio, con episodi di suicidio e autolesionismo. Condividiamo Mattarella che non ha dubbi sull’impegno degli italiani per uscire dalla crisi del Covid. Come gruppo confidiamo sulle capacita’ del presidente Draghi che fara’ decreti futuri sempre piu’ vicini ai bisogni degli italiani”, conclude

Donne di Torino Quasi Invisibili

Caro direttore, le donne di Torino devono ancora fare molta strada per essere riconosciute e considerate per ciò che meritano. Questo non è solo un problema dei nostri giorni, ma nella Storia la visibilità delle donne torinesi non ha brillato.

In questo incontro impariamo a conoscere meglio importanti donne torinesi a partire dalla toponomastica cittadina e scopriamo il progetto Torino Città per le Donne.

Quante strade di Torino sono intitolate a donne? E quante statue di donne possiamo incontrare passeggiando per la città? A partire da queste considerazioni facciamo un viaggio con domande e risposte per conoscere meglio alcune donne torinesi che hanno dato contributi molto importanti alla città e al mondo.

L’incontro online sarà trasmesso in diretta:

Insieme a Chantal Balbo e Giovanna Giordano, autrici di “Esageruma – Un sogno per Torino“, interverranno:

Per rendere l’incontro più vivace giocheremo con quiz a risposta multipla alla scoperta di fatti storici curiosità. Scopriremo quante strade di Torino sono intitolate a personaggi femminili, quali donne si celano dietro a nomi che non rendono loro onore e vedremo che fine hanno fatto le Madame Reali nella toponomastica cittadina.

Giachino: “Perché mi candido Sindaco di Torino”

di Mino GIACHINO

 

L’Economia di Torino si è fermata da oltre 10 anni e pertanto risente molto di più delle gravi ferite dovute ai tanti Lockdown e a Ristori molto al di sotto delle necessità.  

 

Nel commercio, tra le partite IVA, i professionisti, il mondo della ristorazione, del turismo e delle palestre si è perso oltre il 50% del fatturato. In questi ultimi dieci anni molti non hanno fatto la loro parte, molti grandi manager hanno pensato più a se stessi che agli interessi di Torino.
Molte aziende se ne sono andate e i Sindaci non sono stati capaci di trattenerle. Più aumentavano gli stipendi dei grandi manager,  più aumentavano le quotazioni di Borsa delle aziende e più aumentavano le difficoltà del lavoro, degli occupati a tempo parziale, dei pensionati con la minima etc.etc.
Il nuovo Sindaco dovrà avere una sensibilità che lo metta in grado di rendersi conto delle difficoltà delle piccole aziende, delle partite IVA , della metà della Città che sta male e non scambi le piste ciclabili con gli interventi a favore dello sviluppo della Città unico modo per iniziare a curare le ferite economiche e sociali.
Se guardiamo lo stato economico e sociale di Torino con gli occhi del Medico dobbiamo rilevare che io sono stato il primo a denunciare nel 2008  la crescita inferiore alla media nazionale , ma chi governava la Città si giro dall’altra parte.
Così la malattia di Torino, cioè la sua minore crescita economica, è stata capita troppo tardi e non si sono prese le contromisure. Se mi ascoltavano nel 2008 si poteva  accelerare la costruzione della TAV, della Linea 2 della Metropolitana, si sarebbe dovuto fermare il trasferimento della Direzione  della Telecom, della Fiat, dell’Oreal etc.etc.
Oggi dopo la vendita a Peugeot della Fiat le decisioni sugli stabilimenti torinesi e italiani vengono prese in Francia. Torino , cioè, non ha più tutto il destino nelle sue mani.
Che i partiti, in particolare quelli che hanno amministrato la Città negli ultimi 20 anni non si siano accorti del declino e non abbiano preso le contromisure lo si vede dal fatto che le uniche novità di questi anni arrivano dalla cosiddetta Società Civile.
Nel 2013 io lanciai l’idea e lavorai insieme ad alcuni parlamentari per portare a Torino la Autorità dei Trasporti con duecento posti di lavoro a tempo indeterminato. Attorno alla Autority dei trasporti c’è un giro di affari indotto dall’arrivo a Torino di tutte le imprese di trasporto e dei loro esperti per far valere le loro ragioni.
Nel 2018 lanciai le manifestazioni per difendere la TAV insieme alle imprese e alle madamin. Come ha riconosciuto Salvini a maggio 2019 , in un comizio a Settimo, “se si farà la TAV lo si deve soprattutto a Giachino”.
Nel 2020 per merito della iniziativa di Don Luca Peyron Torino ha avuto la promessa da Giuseppi di avere il Centro per la Intelligenza Artificiale.
Negli ultimi mesi l’ignavia del governo giallorosso ha tenuto fermi per quasi 2 anni i lavori della TAV e ha rischiato di farci perdere il Centro per la Intelligenza artificiale. Questo dimostra che non basta conoscere i problemi  ma occorre anche avere la competenza e la capacità di governo per passare dalle parole ai fatti.
Rispetto a tutti i Candidati Sindaci sono l’unico ad avere avuto la esperienza di stare al Governo del Paese. Con quella esperienza avrei chiesto a Giuseppi di inserire nella Legge di Bilancio dello Stato il finanziamento del Centro della Intelligenza artificiale. Così mi sarei incatenato alla porta del Ministro Demicheli (PD) pur di sbloccare il progetto della tratta italiana della TAV, così come dopo la visita alla FIAT insieme a Giuseppi avrei preteso che nel Bilancio dello Stato fossero stanziati più fondi per la rottamazione delle vecchie auto. In Francia hanno stanziato 8 miliardi, Giuseppi che piace tanto alle Donne, neanche 500 milioni.
Candidarsi a Sindaco di una Città in crisi come TORINO e’ il servizio più bello anche se il più impegnativo  per il futuro della Città e dei suoi Cittadini.
Lo faccio perché non vedo Candidati alla altezza dei grandi Sindaci che hanno rilanciato Torino dopo la perdita della Capitale nel 1864 e dopo la seconda Guerra Mondiale.
Per Torino ho fatto cose importanti e quindi sono più credibile nel promettere  alla Città la ripartenza della economia e del Lavoro, sia quello dipendente che quello autonomo di cui il governo giallorosso si è assolutamente dimenticato.
Nessuno mi condiziona,  non il Sistema Torino, non i Salotti che peraltro sono meno sensibili della regina Antonietta.
Come sono stati usati i soldi delle Fondazioni Bancarie se la Città è sempre più povera e noi dobbiamo contare sulla Assistenza della Caritas, del Cottolengo, del Sermig , della Comunità di S. Egidio etc.etc.
Per la Assistenza come per il ruolo di Vice Sindaco penso a una Donna. Tutti saranno chiamati a fare di più per far ripartire la economia e il lavoro. Chi ha avuto tutto e tanto da Torino deve fare la sua parte, non limitarsi a giocare in borsa o a puntare su qualche START-up.
Rilancerò le Fiere che qualcuno ha abbandonato, riporterò a Torino il Salone dell’auto , rilancerò turismo e commercio,  rilancerò l’aeroporto .
Non prometto cose irrealizzabili ma le cose che servono davvero. Più sicurezza mentre Torino oggi rischia di perdere ben due Commissariati.
Per la Movida e per la pulizia di strade e dei nostri magnifici porti penso a una Donna come Assessore .
Lavorerò insieme fin da subito al Sindaco di Genova, un caro amico, al Sindaco di Lione e a quello di Milano per mettere insieme le eccellenze e a trovare le sinergie economiche e sociali .  L’area economica che unisce queste 4 Città vale più di 600 miliardi di euro e ha potenzialità nella ricerca, nei servizi e nella manifattura che la porrà ai primi posti e potrà candidarsi a diventare la Silicon Valley d’Europa.
Ho scritto queste prime cose non tanto  per  evitare che vengano copiate ma perché ognuno possa attribuirne la responsabilità a chi sa di cosa ha bisogno Torino per ripartire con più lavoro dipendente e autonomo.
Sarò lieto di leggere i commenti e i suggerimenti,
Mino Giachino 
Candidato Sindaco di Torino 
Appoggiato dalle Liste
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