4°incontro
- 15 maggio 2024_con Franco Turcati, fotografo pubblicitario
Ingresso libero.
Ingresso libero.
Gli anni Cinquanta, oltre ad essere il periodo in cui la Rai iniziò le trasmissioni televisive in bianco e nero, s’avviava la corsa allo spazio e l’Olivetti realizzava la mitica “Lettera 22”, sono stati anche anni formidabili per il fumetto italiano. Le tirature diventarono importanti per una rinata industria del fumetto che portava sul mercato una concorrenza “made in Italy” ai classici d’oltreoceano targati Usa.
Tex, Pecos Bill, Kinowa, Capitan Miki, il Grande Blek, il Piccolo Ranger e le loro epopee avventurose, in primo luogo, ma non solo. Erano anni, quelli, in cui in Italia nasceva e prosperava un’originale linea di fumetti comici. Ne facevano parte, a buon diritto, fra i tanti, tre personaggi che raggiunsero una grande popolarità: Cucciolo, Beppe e Tiramolla. Il loro creatore grafico è stato Giorgio Rebuffi, prolifico inventore di protagonisti e comprimari del fumetto comico italiano.
Nato a Milano nel 1928, Rebuffi ( che è morto nell’ottobre scorso, ad 86 anni) iniziò la sua attività di professionista del fumetto nel 1949, creando lo Sceriffo Fox ( un corvo nero, con tanto di pistole e stella) per le edizioni Alpe: le stesse che porteranno al successo Cucciolo e Beppe che, di lì a poco, saranno affidati proprio alle cure di Rebuffi per un decisivo “restyling”. I due, infatti, avevano fatto il loro esordio nel 1941, disegnati da Rino Anzi. Quelli che in origine erano due cagnolini antropomorfi, sotto la penna e i pennini di Rebuffi, si trasformeranno in una coppia (uno alto e smilzo, l’altro basso grassottello) che farà il verso un po’ a Topolino e Pippo (anche qui il piccoletto è scaltro e l’allampanato è un po’ svampito) e anche ad analoghe coppie comiche del cinema, come Gianni e Pinotto e Stanlio ed Ollio. Nell’agosto del 1952 compare per la prima volta al pubblico dei bambini e ragazzi italiani, a pagina 12 del numero 8 di Cucciolo mensile, un nuovo protagonista dei fumetti: si chiama Tiramolla. L’episodio in questione è il primo di una storia lunga che si concluderà con la quarta puntata nel n. 11 (novembre 1952).
Dieci anni dopo, i quattro episodi verranno unificati e ristampati con il titolo “Il mistero della villa” (Le storie di Tiramolla – anno II n. 18, 23 agosto 1962). La penna che lo tratteggia è quella dell’eclettico Rebuffi e Tiramolla (ideato da Roberto Renzi), elastico personaggio di caucciù con il cilindro in testa, aristocratico e pigro ma, suo malgrado, coinvolto in guai ed avventure andrà a formare il trio con Cucciolo e Beppe. I tre, assieme ad una serie di straordinari comprimari (il malvagio Bombarda, il menagramo Giona,il maggiordomo Saetta,il cane Ullaò, il nipotino Caucciù e, soprattutto, Pugacioff, il perennemente affamato e sovversivo “luposki della steppaff”), segneranno in modo indelebile il fumetto comico di quegli anni. Un fumetto fatto di storie semplici e un po’ ingenue, ricche di invenzioni e di gag, storie che hanno accompagnato i lunghi e spensierati pomeriggi di tanti di noi quando eravamo bambini e ragazzi.
Marco Travaglini
Le celebrazioni del bicentenario del Museo Egizio di Torino passano anche attraverso la dolcezza di piramidi di cioccolato, vasi Egizi al cacao, sarcofagi di zucchero, gelati al miele. Tutto ciò è in programma domenica 5 maggio a partire dalle ore 10 nella maestosa Sala Conferenze al Museo Egizio di Torino, dove si terrà il seminario pubblico dal titolo “Aromi dell’antico Egitto”, in cui l’associazione APEI degli Ambasciatori Pasticceri dell’Eccellenza italiana, presieduta dal maestro Iginio Massari, accompagnerà il pubblico presente.
Dopo Napoli l’associazione ha scelto Torino come centro per il suo secondo seminario, che sarà un’esperienza unica in grado di unire la raffinatezza della pasticceria italiana al fascino millenario dell’antico Egitto.
“Si tratta di un appuntamento annuale che ha l’obiettivo di ispirare e comunicare al pubblico la bontà e la bellezza della pasticceria italiana – spiega Iginio Massari.
Fin da subito sono state create delle monete che permetteranno di ritirare una speciale stopper all’ingresso della Sala Conferenze, contenente deliziosi tesori ispirati all’antico Egitto. Questo omaggio limite edition è rappresentato dalle tavolette di Bes realizzate dai maestri pasticceri Guido Castagna e Fabrizio Galla e sarà possibile scoprire anche i segreti dell’esclusivo “Elisir del Faraone”, a base di anime e menta”.
L’evento proseguirà all’interno della Sala Conferenze, dove il pubblico potrà farsi deliziare dagli ambasciatori dell’APEI con alcuni prodotti di alta pasticceria a tema Antico Egitto, ispirati a profumi e aromi tipici. Le degustazioni avranno luogo, accompagnate dalla presentazioni dei prodotti, ogni trenta minuti dalle 10 alle 16 e saranno un’occasione unica per esplorare nuove sfumature di gusto e anche per scoprire direttamente dagli Ambasciatori Pasticceri dell’Eccellenza italiana la passione che pongono in campo per raggiungere ogni giorno l’eccellenza. Il “tesoro del Nilo” sarà realizzato da Rocco Scutellà e Carmelo Sciampagna e sarà a base di carote. “La Piramide di Chefren” sarà al sapore di dattero e proposta da Marta Boccanera e Felice Venanzi. “Ramses” di Valentino e Damiano Rizzo prediligerà il miele come elemento antico, Marco Antoniazzi e Gino Fabbri hanno scelto come ingrediente il porro. Tante saranno anche le altre creazioni, quali “Giza”, “Ra”, “Il dolce incanto delle piramidi durate”, “L’occhio del faraone”, “Astarte”, “Soffio”.
“Sapori e aromi antichi – spiega la presidente Evelina Christillin- si potranno intuire già da subito, perché viene aperta a partire dal 1maggio una prima parte del giardino Egizio nel roof garden che ricostruisce la vegetazione tipicamente egizia di 3 e 4 mila annifa”.
Il seminario procederà poi con una parte tecnica e privata il giorno successivo, quando i maestri si recheranno presso Factory 1895per la gara “Cappuccino da mangiare” e per la consegna “Pasticcere dell’anno”.
Mara Martellotta
Domenica 5 maggio l’appuntamento di “Life, istantanee di Vita di Corte” le rievocazioni storiche alla Palazzina di Caccia di Stupinigi, è un viaggio nella vita di corte nel Settecento con uno sguardo del tutto particolare, quello del personale di servizio del re: servitori, femme de chambre, giardinieri. “Prima che arrivi il sovrano” mostra la preparazione della corte per il palazzo, dando la possibilità ai visitatori di assistere ad uno spaccato di vita ricostruito il più fedelmente possibile.
L’evento si svolge tutto il giorno ed è compreso nel prezzo del biglietto di ingresso.
INFO
Palazzina di Caccia di Stupinigi
Piazza Principe Amedeo 7, Stupinigi – Nichelino (TO)
Domenica 5 maggio 2024
Life: la vita di corte nel Settecento
Biglietto di ingresso: intero 12 euro; ridotto 8 euro
Gratuito: minori di 6 anni e possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Royal Card
Info: 011 6200634 stupinigi@biglietteria.ordinemauriziano.it
Giorni e orari di apertura Palazzina di Caccia di Stupinigi: da martedì a venerdì 10-17,30 (ultimo ingresso ore 17); sabato, domenica e festivi 10-18,30 (ultimo ingresso ore 18).
Nutrimento de l’Alma è un ciclo di incontri studiati per accompagnare all’educazione alimentare e quindi alla prevenzione e al sostegno della salute. L’obiettivo dell’iniziativa, nata dalla collaborazione tra l’associazione torinese Casa Maternità Prima Luce – che quest’anno compie dieci anni – e l’Istituto Beccari di Torino, è il raggiungimento di uno stile di vita sano, in accordo con le ultime evidenze scientifiche, e piacevole, attraverso l’esplorazione del cibo.
Giovedì 2 maggio 2024 la prima serata dal titolo “Lo stile di vita che coniuga gusto e benessere” inaugura il ciclo di incontri a cadenza mensile: cene accompagnate sempre da un seminario scientifico tenuto da un ospite esperto, in qualità di relatore, insieme a una cuoca e agli studenti del Beccari.
Domani, dalle ore 19 alle 20, l’istituto Beccari di Torino (via Niccolò Paganini, 22) ospita il seminario condotto dalla dottoressa Aurelia Mondino, dell’ostetrica Anna Ruocco e dall’esperta cuoca Cristina Cuscunà. A seguire cena, prenotazione obbligatoria.
Ma proprio nel momento in cui questa disposizione alla tolleranza, all’attesa e all’accettazione del tempo e degli eventi ci sembrava superata e inadeguata, ne abbiamo dovuto recuperare l’uso e la confidenza ridandole un valore attuale e senza scadenza. Parliamo della pazienza, termine che deriva dal latino patire, di una propensione alla attesa, di una non reazione avventata agli stimoli, non di passività tuttavia, non di rassegnazione ma di un equilibrio neutrale in un momento di difficoltà in cui l’azione immediata non dà frutti né risultati soddisfacenti, confermando semmai una sensazione di inevitabile impotenza.
Nel periodo di chiusura, di sospensione temporale ha abbiamo vissuto, di vita interrotta in cui non potevamo più muoverci liberamente, fare le cose di prima, marciare all’interno della nostra rassicurante routine, il virus, questo essere deforme e spaventoso, ci ha costretto a modulare anche le nostre reazioni, le nostre risposte emotive riportandoci sulla riva della pazienza appunto, della moderazione, della arrendevolezza.
Non è stato facile da gestire, non è stato semplice rallentare, aspettare, diluire e riorganizzare le nostre attività, abbiamo dovuto fare uso di qualità e abilità che pensavamo di non avere o di aver abbandonato definitivamente.
“La pazienza è amara, ma dolce è il suo frutto” diceva Jean-Jacques Rousseau, questo per capire che non è sempre comodo fermarsi a riflettere praticando la lentezza, ma il risultato di una attesa attiva può darci decisamente risultati migliori della fretta cattiva consigliera, di una reazione automatica e falsamente efficiente. L’approccio odierno e la gestione della nostra vita, figli di una cultura occidentale che non prevede pause e raccoglimenti, ma che persegue il risultato e il rendimento attraverso la conduzione di esistenze multitasking a ritmi serrati e senza respiro, dovranno certamente essere rivisti; una nuova coscienza fatta di riconsiderazione delle priorità e del tempo a nostra disposizione è l’unico futuro possibile se non vogliamo nuovamente essere trascinati in una esistenza che era nostra solo parzialmente.
Questa rivalutazione della pazienza ci aiuterà a guardare ciò che ci circonda con un occhio diverso, più consapevole, ci impedirà di vivere e affrontare le cose con smoderata attività e nevrotica inquietudine; il bottone per risolvere tutto istantaneamente non sempre funziona, questa epidemia ne è stata la testimonianza, abbiamo dovuto cambiare strategia e accettare di non sapere e ottenere tutto rapidamente, ci siamo dovuti fermare.
La pazienza sarà un mezzo autorevole e forte per non subire il tempo e le situazioni che ci impone la vita, una disposizione potente per non farsi trascinare, ma per scegliere di agire responsabilmente.
“Non c’è nulla di più forte di quei due combattenti là: tempo e pazienza.” diceva Lev Tolstoj
Maria La Barbera
Domenica 21 aprile 2024 alle ore 11 e alle ore 16 il MAO, Museo di Arte Orientale, ospiterà nelle sue sale un’esperienza sensoriale e creativa ispirata al testo di Munari “Disegnare un albero”. L’evento sarà curato da Marta Grespan e si propone di esplorare come ciascuno di noi osservi e presti attenzione al mondo circostante, scoprendone leggi e paradigmi, e come utilizzi la fantasia e la creatività per riprodurlo e ricrearlo.
Durante il workshop al MAO i partecipanti andranno alla ricerca degli alberi e delle loro raffigurazioni in museo e, trovata un’opera a loro congeniale, la riprodurranno con un carboncino su un cartoncino delle dimensioni delle stampe surimono. Seguirà un’introduzione alla mostra di chasen di Tanimura Tango e la dimostrazione di cerimonia a cura di Leaves powder and…, liberamente ispirata alle cerimonie del tè giapponesi (senchado e sado) e cinese (chayi)
Marte Grespan, di origini trevigiane, a diciassette anni si è trasferita in Cina e, quindi, a Londra, Milano e Taiwan. Dal gennaio 2020 vive in Giappone. È appassionata di tè da anni e, dopo essersi trasferita in Giappone, ha cominciato a praticare diversi tipi di cerimonia, il senchado, il sado e lo chayi. Progetta e realizza chakai Tea esperienze che mettono in relazione lepersone attraverso culture e discipline diverse, in quanto per lei la diversità è un elemento di arricchimento da condividere con gli altri.
Mara Martellotta
Leggi l’articolo su Canavesano e dintorni ⤵️
https://canavesanoedintorni.it/il-grande-successo-di-torino-comics-2024/
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Dopo l’esperienza entusiasmante durante Gru Kids Festival, la manifestazione di Le Gru dedicata alla creatività per bambini e ragazzi, sabato 20 e domenica 21 aprile nell’Area esterna coperta al primo piano di Le Gru ritornano la casa editrice J Pop e la Scuola Internazionale di Comics di Torino!
Con loro, sarà infatti possibile partecipare un evento tutto dedicato al mondo dei fumetti e dei manga con attività per tutte le età!
Per i ragazzi e gli adulti arrivano due laboratori di tre ore per scoprire le tecniche, i segreti e le basi di quello che c’è da sapere per realizzare un fumetto o un Manga di qualità.
I docenti della Scuola Internazionale di Comics, nell’accogliente zona eventi nell’Area Esterna Coperta, sabato 20 aprile, dalle 14 alle 17 propongono il laboratorio pensato per tutti gli stili di disegno intitolato “Character Design” per inventare un personaggio davvero originale; dalle 17 alle 20 invece “Disegnare Manga: trucchi e skills alla portata di tutti” per passare dalla costruzione dell’anatomia fino ad arrivare all’inchiostrazione e scoprire così i segreti per iniziare a disegnare in stile Manga. Il giorno dopo, domenica 21 aprile, si terranno gli stessi laboratori con orari invertiti.
La partecipazione è gratuita, ma si consiglia la prenotazione alla mail boxinfo@legru.it.
Ma fumetti e manga appassionano anche i più piccoli! E allora ecco “Kids Fun”! Accanto ai laboratori per adulti, dalle 12 alle 20 di sabato e domenica, una zona arredata con tavoli da disegno, biblioteca di fumetti a cura di J Pop aperta a tutti e artisti “truccabimbi” per trasformarsi nel proprio personaggio preferito!
La Scuola Internazionale di Comics di Torino è nata nel 2007 guidata dal direttore Mario Checchia. Dalla sua apertura ad oggi, ha continuato a crescere e a migliorare le proprie proposte didattiche, grazie all’inserimento di corsi innovativi e all’impegno e alla professionalità dei propri docenti. A caratterizzare la sede di Torino è poi il fitto calendario di appuntamenti – in continua evoluzione – che prevede incontri, workshop e masterclass con professionisti tra i più affermati a livello internazionale. Sono numerose, inoltre, le collaborazioni con editori, case di produzione cinematografiche, enti statali e associazioni umanitarie, ambientaliste, animaliste sia locali che internazionali.
J-Pop è uno dei principali editori di manga in Italia. Nasce nel 2006 come etichetta dedicata ai fumetti giapponesi del gruppo Edizioni BD e rappresenta un catalogo di oltre 5000 titoli come The Promised Neverland, Tokyo Ghoul, Pokémon, The Legend of Zelda, Final Fantasy, insieme a recenti hit del calibro di Tokyo Revengers, La via del Grembiule, Blue Period, Komi can’t communicate e Hanako-kun e i sette misteri dell’accademia Kamome.
Le Gru è il più grande centro commerciale in Piemonte e uno dei più importanti in Italia. Con i suoi 100.000 metri quadrati di superficie coperta e climatizzata, 4.700 posti auto gratuiti, è pensato come un vero villaggio, elegante e funzionale, che offre oltre 150 esercizi commerciali con insegne di prestigio, una scelta merceologica ampia e di qualità, un’area ristorazione e alimentari unica con bar, ristoranti, fast food e l‘Area Mercato. Oltre al grande ipermercato Carrefour, il benzinaio e il villaggio fitness Virgin Active, offre anche diversi servizi al cliente: farmacia, parrucchieri, lavasecco e sartoria, agenzia di viaggi, tabaccaio, e molto altro, compresa una biglietteria e un punto di relazione con il pubblico che offre informazioni e servizi legati alla cultura e la mobilità sostenibile. Le Gru è diventato negli anni un punto di riferimento anche per l’intrattenimento: l’obiettivo è divertire e fornire contenuti e spunti di riflessione ai propri visitatori attraverso progetti sociali, legati a solidarietà, sostenibilità e inclusività, incontri con le scuole, laboratori e intrattenimenti per le famiglie, eventi dedicati a tecnologia, design, arte, sport e cultura a 360°, coinvolgendo associazioni, enti e realtà locali. Dal 2022 è iniziato il restyling di Le Gru: un rinnovamento completo dal punto di vista architettonico, di efficientamento energetico e di potenziamento dell’offerta commerciale. Un viaggio che porta a Le Gru una nuova vita: dove gli spazi si fanno più accoglienti, moderni, più a misura, dove i materiali e le forme richiamano l’armonia della natura. Un viaggio che porta a un grande cambiamento strutturale, ma che preserva la cultura di ospitalità, intrattenimento e creatività insiti nel DNA di Le Gru e offre ogni giorno una sorpresa: nuovi brand, nuove esperienze, nuovi eventi.