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Il procuratore e la bella dormiente Incontro con Giorgio Vitari

Venerdì 15 ottobre 2021

IL VENERDì DELLO SCRITTORE

Moncalieri, ore 17

Pagina facebook della Biblioteca Arduino @bibliomonc

Il nuovo romanzo di Giorgio Vitari è ambientato ad Ivrea e racconta l’avvincente indagine del procuratore Ròtari – già protagonista de Il vestito nuovo del procuratore, romanzo d’esordio di Vitari – sull’assassinio di un uomo dal passato non limpidissimo. Un’indagine che si complica quando, tra le informazioni sulla vita privata della vittima e quelle sulle beghe del Carnevale cittadino, affiorano gli indizi di una riservatissima operazione finanziaria. L’autore presenterà il libro in dialogo con l’assessore alla Cultura Laura Pompeo.

Auguro anche a questa nuova indagine del procuratore Ròtari il successo di pubblico che ha avuto la prima – dichiara Laura Pompeo – Sono due gialli giuridici dallo stile di scrittura serrato e avvincente, che si leggono d’un fiato e che meriterebbero una fiction piemontese”.

 

Giorgio Vitari

Torinese, nato nel 1948, si è laureato in giurisprudenza e, nel 1977, ha vinto il concorso ed è entrato in magistratura. Pretore penale e sostituto procuratore a Torino, quindi procuratore della Repubblica a Ivrea, Vercelli e Asti, infine avvocato generale presso la Procura generale di Torino. Come sostituto procuratore, dal 1983 all’85, ha seguito il cosiddetto caso Zampini che precorse Tangentopoli e che ha ispirato il suo primo romanzo, Il vestito nuovo del procuratore, edito da Neos nel 2019.

L’Istituto Confucio al Salone del Libro

L’ISTITUTO CONFUCIO DELL’UNIVERSITÁ DI TORINO AL SALONE DEL LIBRO CON INCONTRI E DIBATTITI

 

Dal 14 al 18 ottobre all’ “Isola del Futuro”, padiglione 3 stand P06 – Q09

 

Fra il 14 e il 18 ottobre l’Istituto Confucio dell’Università di Torino partecipa al Salone Internazionale del Libro con diverse iniziative. Lo trovate all’interno dello stand “Isola del Futuro”, organizzato in collaborazione con l’Italian Institute for the Future insieme a Future Fiction, Alkadia, Scuola Internazionale di Comics di Torino, ManFont.

Gli incontri organizzati dall’Istituto Confucio, sono dedicati alla letteratura cinese di fantascienza in Italia, tema declinato poi in diversi ambiti: dalla produzione delle giovani scrittrici di fantascienza  ai diversi aspetti del lavoro di traduzione dal cinese verso l’italiano.

 

FANTACINA. FANTASCIENZA E FANTASMI / Il programma

  • Venerdì 15 ottobre alle 16.00
    “Fantascienza cinese in Italia”, interviene Francesco Verso, pluripremiato autore ed editore di fantascienza. Con il progetto Future Fiction ha portato in Italia la fantascienza in traduzione e il genere solarpunk.
  • Sabato 16 ottobre alle 16.00
    “Le autrici cinesi di fantascienza”, interviene Chiara Cigarini, traduttrice, ricercatrice e docente a contratto presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Ha ottenuto un dottorato di ricerca presso la Beijing Normal University.
  • Domenica 17 ottobre alle 17.00
    Presentazione della graphic novel “Stanotte filano cento fantasmi” di  Xia Jia (1984) e del contest “Cento fantasmi…+1”

 

L’Istituto Confucio ha sostenuto la riduzione in graphic novel del racconto “Stanotte filano cento fantasmi” di  Xia Jia (1984), pluripremiata autrice di fantascienza che rappresenta oggi una delle voci  cinesi più significative nell’ambito di questo genere letterario.

In continuità con questa iniziativa, durante il Salone del Libro verrà lanciato il contest “Cento fantasmi…+1”concorso aperto agli studenti di cinese dell’Università e delle scuole superiori, che premierà il miglior sequel della  graphic novel.  All’autore/autrice del testo vincitore sarà offerto un buono valido per l’acquisto di un biglietto aereo per la Cina.

 

Informazioni:

Istituto Confucio dell’Università di Torino / segreteria@istitutoconfucio.torino.it   / 011 6703913

 

Le iniziative del Consiglio regionale al Salone del Libro: un ricco programma

Un ricco programma di appuntamenti che spazia dalla riscoperta della cultura piemontese ai nuovi stili di vita introdotti dalla pandemia, dalle moderne missioni spaziali che vedono il ruolo del Piemonte in primo piano alla telemedicina, dal Barocco allo sport e al futuro dell’editoria.

E, ancora, uno sguardo al mondo della famiglia, dell’informazione locale, dei detenuti, dei minori e degli animali.

Si preannuncia ricco e variegato anche quest’anno il calendario di proposte del Consiglio regionale al Salone internazionale del libro, in programma dal 14 al 18 ottobre al Lingotto Fiere di Torino.

Ai visitatori, cui sarà possibile conoscere l’attività legislativa e culturale dell’Assemblea piemontese attraverso le pubblicazioni in distribuzione allo stand istituzionale, in un’area condivisa con la Giunta regionale, sono aperti gli undici appuntamenti che si svolgeranno nell’Arena Piemonte (al padiglione 2) e in Sala Argento (al padiglione 3).

Le tradizioni del Piemonte e la magia del Barocco

Si parte il 14 ottobre alle 11 all’Arena Piemonte con un approfondimento sul tema Radici di un’identità: musiche, parole e storie che hanno “conquistato” il mondo, un omaggio alla tradizione e alla cultura piemontese e – nel contempo – un’opportunità per ripercorrere e celebrare i cinquant’anni appena trascorsi dall’istituzione della Regione Piemonte attraverso la riscoperta di eventi, usanze, aneddoti e curiosità. Il Barocco in Piemonte: i luoghi che non ti aspetti (il 16 alle 14 in Sala Argento) si propone invece come una sorta di viaggio ideale che dalla Reggia di Venaria si snoderà lungo i monumenti barocchi più curiosi e meno noti delle otto province piemontesi con un occhio di riguardo a Palazzo Lascaris, tra i più significativi edifici barocchi del centro cittadino e dal 1979 sede dell’Assemblea legislativa piemontese.

Tra passato e futuro: la vita dopo la pandemia

Le nuove abitudini che, con la pandemia, hanno modificato l’organizzazione della vita quotidiana sono al centro di tre incontri. Si comincia con Il futuro post pandemico: istituzioni, cittadini e digitale (il 16 alle 12.30 all’Arena Piemonte) per un’analisi dei pro e contro delle nuove tecnologie utilizzate nei lockdown e suggerimenti per tutelare il diritto alla riservatezza e alla libertà. Si prosegue con Sos famiglia. Quale rinascita nel post pandemia, tra fragilità educative e nuove diseguaglianze di genere? (il 17 alle 14 in Sala Argento), organizzato dalla Consulta regionale femminile per focalizzare alcune ripercussioni sociali che hanno messo a dura prova la famiglia, in particolare i minori e le donne.

Con La tecnologia al servizio del paziente. Buone pratiche e opportunità offerte dalla telemedicina (il 18 alle 18.30 in Sala Argento), promosso dagli Stati generali per la prevenzione e il benessere – infine – s’intende far luce sulla necessità di potenziare i servizi di telemedicina grazie ai numerosi benefici che la tecnologia e il digitale possono offrire anche superata l’emergenza.

Alla scoperta dello Spazio e delle stelle dello sport

Due gli appuntamenti in Arena Piemonte che guardano con particolare intensità al futuro dell’Universo e alla “Vita supernova” che è il leitmotiv di questa edizione del Salone: Figli delle stelle: un viaggio per scoprire la volta celeste, fra pianeti e costellazioni (il 17 alle 11) e Lo Spazio chiama, il Piemonte decolla. Missioni e grandi progetti alla conquista del cosmo (il 17 alle 15.30).

Il primo si rivolge soprattutto ai bimbi e ai ragazzi curiosi, proponendosi come guida alla scoperta del cosmo e dei suoi misteri; il secondo offre un’ampia panoramica sul contributo piemontese nel campo della ricerca aerospaziale, dalla missione su Marte al progetto della Città dello Spazio, che coinvolgono Aeronautica militare, mondo accademico e importanti aziende del territorio. Grinta e passione degli atleti piemontesi conquistano l’Europa e il mondo (il 18 alle 11 in Sala Argento) vede la presenza di una rappresentanza di atleti piemontesi che hanno partecipato alle Olimpiadi e alle Paralimpiadi di Tokyo e delle vincitrici degli Europei di pallavolo femminile: un orgoglio per il Piemonte e un modello per i più giovani.

Gli Organismi di garanzia e il futuro dell’editoria

Tra gli eventi si evidenziano ancora gli incontri in Sala Argento sui temi Il Difensore civico e i Garanti a difesa della comunità piemontese (il 17 alle 18.30), Far crescere i diritti. Nuovistrumenti a tutela dell’infanzia e dell’adolescenza (il 17 alle 14) e Stati regionali dell’Editoria. Quale futuro per l’informazione locale? (il 15 alle 18.30). Il primo si concentra sui compiti e sulle funzioni che il Difensore civico e i Garanti regionali delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, dell’infanzia e dell’adolescenza e per i diritti degli animali svolgono a favore dei cittadini e della comunità piemontese. Il secondo, organizzato dalla Garante per l’infanzia e l’adolescenza, illustra una serie di iniziative e di progetti per la tutela dei minori. Nell’ultimo il Corecom presenta i risultati della ricerca sullo stato di salute del sistema dell’editoria regionale piemontese e alcune linee strategiche per garantire un corretto flusso dell’informazione sul territorio.

Con il Salone del Libro verso la normalità: capienza aumentata e prenotazione non più obbligatoria

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Da giovedì 14 ottobre, e fino a lunedì 18 ottobre, il Salone Internazionale del Libro di Torino torna a Lingotto Fiere per Vita Supernova: una XXXIII edizione straordinaria, la prima in presenza nel post-pandemia e la prima in versione autunnale. Un’edizione straordinaria in tutti sensi, dunque, costruita grazie al supporto e alla collaborazione di editori, autori, partner, scuole, famiglie e che è pronta a ospitare di nuovo la comunità del Salone nella sua casa di sempre: il Lingotto Fiere di Torino.

 

Grazie alle ultime disposizioni governative il Salone torna verso la normalità: la capienza delle sale è stata aumentata e dunque, diversamente da quanto precedentemente previsto, la prenotazione non è più obbligatoria, ma consigliata per garantirsi il posto in anticipo. Oltre la metà dei posti in sala sarà in ogni caso disponibile ad accesso diretto il giorno dell’evento, come nelle edizioni passate. Per avere in anticipo il posto garantito ed evitare le code la procedura rimane quella già comunicata: prenotare su SalTo+ a partire da sei ore prima dell’inizio dell’incontro. La prenotazione è possibile per gli eventi di: Auditorium, Sala Oro, Sala Azzurra, Sala Rossa, Sala Viola, Palco Live, Arena Bookstock.

 

Nicola Lagioia, Direttore del Salone Internazionale del Libro di Torino, commenta: “Le nuove disposizioni governative fanno sì che il progressivo ritorno alla normalità coincida con il ritorno del Salone. Ne siamo felici. Abbiamo del resto sempre lavorato come se, scommettendo con mesi di anticipo sulla possibilità di allestire una fiera di alto profilo internazionale, che consentisse, qualora ce ne fosse stata la possibilità, di riportare Torino e la comunità del Salone al centro della scena. Adesso la possibilità c’è. Vi aspettiamo tutti”.

 

L’inaugurazione

La XXXIII edizione del Salone Internazionale del Libro si apre giovedì 14 ottobre: la Sala Oro ospiterà alle 10:15 l’inaugurazione istituzionale e alle 12:30 la lectio di apertura di Chimamanda Ngozi Adichie.

All’inaugurazione istituzionale parteciperanno, in ordine d’intervento: Silvio Viale, Presidente dell’Associazione Torino, la Città del Libro; Giulio Biino, Presidente della Fondazione Circolo dei lettori; Chiara Appendino, Sindaca della città di Torino; Patrizio Bianchi, Ministro dell’Istruzione; Della Passerelli, fondatrice e Direttrice editoriale di Sinnos editrice; Alberto Cirio, Presidente della Regione Piemonte; Sandra Ozzola, editrice e fondatrice delle Edizioni e/o; Benedetto Della Vedova, Sottosegretario di Stato per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale; Dario Franceschini, Ministro della Cultura; Nicola Lagioia, Direttore del Salone Internazionale del Libro.

Alle 12:30, dopo la sanificazione degli spazi, la Sala Oro ospiterà la lectio inaugurale della grande scrittrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie, vincitrice di numerosi premi, tra i quali il National Book Critics Circle Award, conquistato con Americanah, il suo terzo romanzo. L’evento è in collaborazione con Einaudi editore.

 

Informazioni logistiche e disposizioni di sicurezza

Orari di apertura. Da giovedì 14 a lunedì 18 ottobre 2021; giovedì, domenica e lunedì – dalle 10:00 alle 20:00, venerdì e sabato – dalle 10:00 alle 21:00.

 

Ingressi. Saranno aumentati e delocalizzati gli accessi alla Fiera, per consentire una migliore gestione dei flussi: ai tre ingressi del 2019 (Nizza, Mattè Trucco, Stazione FS Lingotto) si aggiunge infatti un nuovo accesso dal Centro Commerciale Lingotto (ex padiglione 5). Agli ingressi sarà disponibile una corsia veloce riservata a donne in stato di gravidanza e accompagnatore, persone con disabilità e accompagnatori. Saranno previste anche biglietterie per l’acquisto last minute di titoli d’ingresso, a un prezzo maggiorato di 16 euro.

 

Biglietti. Si può acquistare il biglietto (nominativo e non cedibile, per qualsiasi giornata) online su salonelibro.it, dove sono disponibili anche tutte le informazioni dettagliate su biglietteria, accessi, disposizioni di sicurezza. Nel Centro Commerciale Lingotto è già da ora attiva una biglietteria fisica, aperta tutti i giorni dalle 10 alle 21: fino al 13 ottobre i prezzi saranno gli stessi della biglietteria online, dal 14 ottobre anche questa biglietteria venderà solo biglietti giornalieri e a prezzo maggiorato di 16euro, come i punti biglietteria allestiti ai vari ingressi della Fiera. Dal 14 ottobre, infatti, i titoli venduti saranno solo giornalieri, ovvero validi esclusivamente per il giorno dell’emissione. Il Salone invita i visitatori ad acquistare il biglietto online, per evitare assembramenti in loco e attese agli ingressi.

 

Green Pass. In ottemperanza alle normative vigenti, sarà possibile accedere in fiera solo se in possesso di Certificazione verde Covid – ad esclusione dei soggetti previsti dalla legge – e un documento di identità in corso di validità, previo controllo della temperatura corporea. L’uso della mascherina, indossata correttamente, sarà obbligatorio in tutti gli spazi della fiera, anche all’esterno.

 

Presidio della Croce Rossa Italiana per tamponi rapidi. In collaborazione con la Croce Rossa Italiana sarà allestito nella Galleria del Centro Commerciale Lingotto un hub tamponi rapidi con rilascio di certificazione verde. Saranno effettuati tamponi rapidi al prezzo calmierato di 5euro per chi è in possesso di un biglietto o di un pass del Salone.

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Benjamin Myers “All’orizzonte” -Bollati Boringhieri- euro 16,50

Questo romanzo dello scrittore e giornalista inglese Benjamin Myers ha riscosso subito un enorme successo, forse perché è un incantevole inno alla natura, una boccata di aria salubre e fresca, e tocca corde profonde dell’animo umano. Ma è anche un romanzo sul significato che si vuole dare alla vita.
Narra del viaggio alla scoperta di sé stesso (ma non solo) che il 16enne Robert decide di intraprendere, prima di restare inguaiato nel lavoro in miniera al quale è destinato per tradizione familiare; ma anche perché nel villaggio in cui vive la forma di sostentamento arriva proprio dai cunicoli bui e pericolosi a centinaia di metri sottoterra per estrarre il carbone.

Un destino che Robert rifugge e al quale oppone la sua curiosità per il mondo. Così prima di scendere nel ventre della terra e consegnarsi a un destino che odia, parte da solo per una sorta di periodo sabbatico alla scoperta della natura. Sarà anche il viaggio che cambierà per sempre la sua esistenza.
Siamo nell’Inghilterra del 1946, l’estate successiva alla fine della guerra, e il giovane si avventura nella brughiera dello Yorkshire, che descrive a fondo, raccontando le emozioni che prova strada facendo. Per mantenersi lungo il tragitto si offre per qualche lavoretto in cambio di vitto e alloggio per una notte, accontentandosi di giacere in capanni o tra il fieno e gli animali. Poi al sorgere del nuovo giorno riprende la marcia verso altre scoperte.
Determinante è l’incontro con Dulcie Piper, eccentrica e affascinante signora che vive sola con il suo pastore tedesco in una baia sulla costa dello Yorkshire. Una donna diversa da quelle conosciute da Robert; si veste in modo stravagante e predilige i pantaloni come un uomo, guida la macchina, fuma sigari e all’occorrenza bestemmia e impreca. Soprattutto, gronda esperienza come se avesse viaggiato per l’intero globo ed è di una cultura strabordante. Dulcie ha un’intelligenza sopraffina ed è sensibile e generosa.
Offre ospitalità a Robert, il quale in cambio svolge lavoretti al cottage, e lo ammalia con i suoi racconti e suggerimenti di lettura.
A partire dai romanzi di David Herbert Lawrence (l’autore de “L’amante di Lady Chatterley” romanzo all’epoca scandaloso e bandito). Dulcie ha conosciuto e incontrato più volte lo scrittore, nel Nuovo Messico, dov’era insieme alla moglie Frida, e che lei chiamava amichevolmente Bert. E qui scorrono pagine magnifiche per chi ama lo scrittore inglese.

Il legame tra Robert e Dulcie è di una bellezza profonda e vi incanterà con la magia di questa donna che mostra al giovane un’infinità di spiragli sulla vita. Gli propone cibi esotici, gli insegna a fare il miele e a preparare infusi vari con i doni della natura,…più di tutto lo inizia alla letteratura e alla poesia. Il loro legame cresce profondo e bellissimo e con esso Robert fa ordine nei suoi pensieri e scopre se stesso. Poi il ritrovamento di un dattiloscritto che sembrava perduto, firmato Romy Landau, riporterà a galla fantasmi del passato di Dulcie e sarà anche una svolta importante nel loro rapporto….

 

Stacey Swann “Infelici gli Dei” -Bompiani- euro 18,00

E’ il romanzo di esordio dell’americana Stacey Swann che ha imbastito una corposa e caleidoscopica saga familiare in cui gli equilibri sono precari e le svolte molteplici.
Siamo nella remota provincia texana, a Olympus, dove vivono i Briscoe. Una famiglia notevole e complicata su cui comanda il patriarca Peter. Potente, ricco, magnate immobiliare e non esattamente un marito fedele, dal momento che ha seminato uno svariato numero di figli: 6, da tre donne diverse. Una è la moglie June che, pur covando un intimo rancore, lo ama nonostante tutto ed è rimasta al suo fianco.

E’ lampante il richiamo ai temi tipici della mitologia, a partire dalla location, Olympus, come l’Olimpo degli Dei. Poi l’autrice usa gli archetipi dei personaggi, a partire da Peter che incarna una sorta di Zeus, il Giove che ha dato vita alla progenie, a capo del clan. Di fatto una famiglia altamente disfunzionale in cui intrighi, offese, malintesi e tradimenti la fanno da padroni.

La trama inizia con il ritorno a casa del secondogenito March dopo oltre 2 anni di esilio. E’ una sorta di Marte dio della guerra perché fin da piccolo ha mostrato un animo violento e bellicoso, incapace di dominare gli attacchi di ira funesta che lo hanno sempre scagliano contro i fratelli e gli amici.
In più, l’aveva fatta davvero grossa portandosi a letto la bellissima Vera, moglie del fratello Hap; figlio prediletto di June, dal carattere mite, responsabile e profondamente buono.

In rapida successione arrivano anche gli altri figli e la trama divampa.
Thea che si era allontanata dalla famiglia appena possibile, diventata un avvocato di successo a Chicago.
I gemelli Arlo e Artie, nati da una relazione che Peter aveva avuto prima che nascesse March. Il loro è un rapporto simbiotico, che però si sta sfilacciando.
Arlo (potrebbe essere Apollo, dio della musica) ritorna da un tour come cantante country e scopre con grande delusione che la gemella si è innamorata di un uomo che complica tutto. Probabilmente Artie non vorrà più seguire Arlo in giro per concerti… e quello che era un legame al limite del morboso prenderà una piega inaspettata e foriera di sventura.

Aspettatevi di scoprire gli animi e i doppi fondi di questa tormentata famiglia, sullo sfondo di una cittadina del Texas rurale, dove tutti si conoscono e mantenere i segreti diventa impossibile.

 

Rebecca Kaufmann “La casa di Fripp Island” -BigSur- euro 17,50

Questo è il terzo romanzo della scrittrice americana nata in Ohio ed oggi residente in Virginia. Come il precedente “La casa dei Gunnar” (del 2020), è ambientato in un’altra casa che l’autrice evidentemente privilegia come microcosmo in cui ambientare le sue storie e delineare i personaggi. E’ in parte un thriller, ma parla anche di amicizia e di morte; avvertiamo fin da subito che qualcosa di grave accadrà e leggiamo presi dall’ansia di scoprire chi ucciderà chi.
Siamo su un’isola esclusiva della costa della Carolina del Sud; in una lussuosa villa sulla spiaggia, dove
per una settimana alloggiano due famiglie che in un certo sono amiche, sebbene molto diverse.
I Daly appartengono all’alta borghesia e sono velatamente snob; invece i Ford sono della classe lavoratrice impoverita, ma decisamente orgogliosi. Due donne, i loro mariti, e la loro prole.
Lisa, sempre molto curata e impeccabile, ha sposato un uomo che ha accumulato una fortuna e pertanto può concedersi il lusso di una casa come questa. Poppy invece è la moglie complessata e un po’ sciatta, di un onesto lavoratore precario quanto a salute e situazione economica.

Sono con i loro 4 figli; un quasi 18enne chiuso e scontroso, una 14enne con le prime tempeste ormonali, e poi le figlie più piccole sui 10-11 anni.
Non sappiamo chi dei due nuclei familiari subirà il lutto, però veniamo subito avvisati che sull’sola c’è anche un individuo sospettato di essere un predatore sessuale.

Il delitto avrà luogo solo verso la fine del libro, e nel frattempo aumentano quasi sotto traccia le tensioni tra gli adulti e tra i ragazzi. Un clima carico di incomprensioni, non detti e segreti, sguardi malevoli o male decodificati, che mettono in bilico il già precario equilibrio tra i due nuclei familiari.
Invece dopo il delitto la Kaufmann racconta come si può sopravvivere al lutto…ma in queste pagine c’è molto di più.

Giuseppina Torregrossa “Al contrario” -Feltrinelli- euro 17,50

E’ una Sicilia amara e povera quella che la scrittrice e ginecologa palermitana Giuseppina Torregrossa descrive nel suo ultimo romanzo.
Siamo nel 1927 nell’immaginario paesino di Malavacata, quasi il terzo mondo tra miseria, tifo che miete vittime, stamberghe umide e miserevoli; abitato da gente ruvida abituata a faticare per sopravvivere a stento. E’ lì che arriva il nuovo medico condotto Giustino Salonia che si è trasferito da Palermo; dove è invece rimasta la moglie Gilda che lo raggiungerà in un secondo tempo, nel tentativo di rimettere sulla giusta carreggiata il matrimonio.
Intorno all’ambulatorio la scrittrice fa vorticare un romanzo corale, in cui si alternano le voci di una folla di personaggi; sono dei vinti che poco hanno e tanto faticano per un tozzo di pane. Dalla giovane ragazza che rischia la morte per un aborto clandestino e imbastisce poi una storia clandestina con Salonia, al padre-padrone del paese don Ettore. E poi ancora tra gli altri; un ferroviere di fede socialista, uno strozzino e un viscido sensale che si dibattono tra guerre dei poveri, zuffe e tanta fatica per sopravvivere in un mondo di miseria. Personaggi spesso al limite, sfrontati o disperati; sicuramente assai coloriti.
Sullo sfondo c’è il volgere della Storia del Novecento con i contadini che reclamano le terre, il fascismo che avanza e la guerra che svuota il paese richiamando gli uomini nelle trincee.
Ed è l’inizio della seconda parte del romanzo che potremmo definire “Il tempo delle donne” in cui alla ribalta ci sono gli animi femminili che faticosamente inseguono una nuova armonia; mentre le bombe cadono lontano e, paradossalmente, a Malavacata non c’era mai stata tanta pace come ora, in tempo di guerra….

 

Stanley Middleton “Holiday” -SEM- euro 18,00

Middleton, prolifico scrittore inglese –nato nel 1919 e morto nel 2009- fino ad ora inedito in Italia, pubblicò più di 40 romanzi e con “Holiday” nel 1974 vinse il Booker a pari merito con Nadine Gordimer.
Siamo nell’Inghilterra di inizio anni 70, il professore di lettere e pedagogo, Edwin Fisher, si reca a Bealthorpe, stazione balneare in cui era solito soggiornare da piccolo insieme al padre, un bottegaio dedito alle furbizie che però resterà sempre al palo.
Edwin, è in piena crisi: deve superare la tragedia della morte del figlio, spirato in ospedale a soli 3 anni. Un improvviso e inaspettato macigno di dolore che ha spalancato un baratro tra lui e la bellissima e un po’ instabile moglie Meg. Dopo 6 anni di matrimonio la crisi sembra inarrestabile.

Le origini di Edwin sono ben diverse da quelle dell’altolocata moglie, figlia di Vernon, un uomo partito dal basso che con la professione legale è riuscito ad arrivare in cima alla piramide sociale ed ora brilla nell’alta società.
Meg ed Edwin arrivano da mondi diversi e nella crisi coniugale anche questo avrà il suo peso, tanto più quando i genitori di lei si metteranno di mezzo per sistemare le cose.

Le pagine che scorrono raccontano uno spaccato di vita di provincia inglese dove apparentemente non c’è violenza evidente, anche se sotto traccia serpeggia una ferocia letale.
Attraverso le storie e i rapporti dei personaggi -analizzati con una penna simile a un bisturi- Middleton rappresenta una sorta di infelicità latente che aggroviglia un po’ tutti i personaggi. Ma lo fa senza noiosi intenti moralizzatori, piuttosto con una sensibilità acuta e lasciandoci una storia sulla quale meditare.

 

Salone Off 2021 La grande festa della cultura torna tra le vie torinesi

Anche nella Città Metropolitana e in tutta la Regione da venerdì 8 a giovedì 21 ottobre 2021

 

Tra i tanti protagonisti: Enaiatollah Akbari, Alicia Giménez-Bartlett, Giulia Blasi, Matteo Caccia, Lella Costa, Arben Dedja, Paolo Di Paolo, Donatella Di Pietrantonio, Caterina Edwards, Francesco Erbani, Ernesto Ferrero, Maurizio Francesconi, Frankie Hi-nrg mc, Fumettibrutti, Alessia Gazzola, Georgi Gospodinov, Gabriella Greison, Simonetta Agnello Hornby, Michela Marzano, Sara Mesa, Anna Nadotti, Sacha Naspini, Moni Ovadia, Francesco Pacifico, Alan Pauls, Vanni Santoni, Igiaba Scego, Pajtim Statovci, Ece Temelkuran, Guido Tonelli, Nadeesha Uyangoda, Maddalena Vianello.

 

 

E’ disponibile da oggi il programma del Salone Off 2021 che tornerà dall’8 al 21 ottobre con quasi 300 appuntamenti in oltre 100 location distribuite tra le 8 circoscrizioni torinesi, l’area metropolitana e il territorio regionale.

 

Il Salone Off 2021 porterà la cultura dappertutto, sotto forma di incontri con autori, reading, letture, proiezioni cinematografiche, concerti, spettacoli teatrali e molto altro, in numerosissimi spazi diversi tra loro: dalle biblioteche ai circoli, dalle strade alle case di quartiere, passando per carceri, musei e teatri.

Tra le novità di questa edizione: il progetto di lettura Il Ballatoio – storie a domicilio che vuole riportare la letteratura negli spazi del vissuto quotidiano e raccontare i libri come occasione di scambio e aggregazione tra condòmini.

 

Quest’anno, poi, musica e cinema si coniugano in un evento speciale all’alba in collaborazione con il Museo del Cinema: il 17 ottobre il Cinema Massimo ospiterà Sacramento un nuovo progetto di IOSONOUNCANE.

 

E ancora, dopo il grande successo online, per la prima volta in presenza l’atteso spettacolo tratto dall’ultimo libro di Alessandro D’Avenia, L’appello, edito da Mondadori.

 

Il programma completo del Salone Off è disponibile su salonelibro.it.

 

Per partecipare agli appuntamenti in programma è necessario fare riferimento alle sedi degli incontri, il dettaglio è specificato sul programma digitale. L’ingresso sarà consentito previa esibizione di certificazione Green Pass.

 

Al link qui di seguito è disponibile il presskit con il comunicato completo di racconto di tutta la manifestazione.

 

Una preview di Salone OFF è disponibile in questo video.

(foto Claudio Benedetto)

 

Un sorso di storia e di cultura: “Venezia da bere”

LIBRI / “VENEZIA DA BERE”: il nuovo libro della giornalista milanese Alessandra Iannello. Un sorso di storia e di cultura alla scoperta delle nuove tecniche di preparazione del cocktail più famoso nato all’ombra della Laguna Veneta, lo Spritz.

Venezia. Utilizzata come location per tantissime pellicole cinematografiche, fonte di ispirazione per scrittori e poeti, oggetto di numerosi dipinti ad opera di famosi autori nazionali ed internazionali, sede di uno dei Festival del Cinema più importanti del mondo, è stata messa sotto la lente d’ingrandimento anche per un altro aspetto non meno importante: i bar tender e le coraggiose iniziative manageriali dei locali storici di una delle piazze più famose al mondo, Piazza San Marco, hanno fatto da apripista alla ripresa volta alla valorizzazione della promozione della tecnica più in voga in questo momenti, quella della “mixologia” , nella realizzazione di numerosi cocktails legati alla ricetta base di quello che è considerato originario della città di Venezia, lo Spritz.
“Venezia da Bere”, nelle librerie dal 20 settembre, di Alessandra Iannello, in collaborazione con il giornalista eno gastronomico Marco Gemelli (ed. Il Forchettiere, 200 pag. 18 euro), raccoglie gli indirizzi, le storie, i protagonisti e i signature dei 25 migliori cocktail bar di Venezia, divisi per sestieri (senza tralasciare la Giudecca, il Lido e le isole).
Sento Alessandra al telefono: finalmente riesce a dedicare del tempo alla redazione del Torinese, per raccontarci e ad emozionarci sul percorso realizzato per la stesura del suo libro.

R: “ Come mai tu e Marco Gemelli avete deciso di scrivere ed editare un libro sulla mixology a Venezia?

A: “Quest’anno ricorrono i 1600 anni dalla fondazione di Venezia. Così ho deciso di proporre a Marco Gemelli, editore del magazine online Il Forchettiere ed editore dell’omonima casa editrice, di fare una guida ragionata sui cocktail bar di Venezia. Ho pensato a Marco perché, oltre a essere un amico di lunga data, ha grande esperienza nell’editoria dedicata alla mixology. Infatti Il Forchettiere ha editato, fra l’altro, “Toscana da bere “ scritto da Marco e Federico Bellanca. Ma anche “Cocktail estetica” di Luca Manni e “Gingegneria applicata “di Lorenzo Borgianni. “

R: “ Saranno raccontati solo cocktails ispirati alla tradizione veneta o, come è nello spirito storico di Venezia stessa come sede di incrocio di popoli e culture diverse, ne avete illustrati anche altri di diverse tradizioni liquoristiche?

A: “ I barmanager ci hanno raccontato le loro creazioni che vanno dai più tradizionale Spritz o Bellini fino ai più innovativi cocktail che impiegano materie prime della Laguna passando per i twist delle pietre miliari della cocktaileria mondiale. Inoltre abbiamo anche raccolto i tributi delle 20 regioni alla tradizione veneziana. Fra questi ci sono lo Spritz di Torino, dove il bitter è sostituito dalla quintessenza della piemontesità con 9 di Dante Vermouth di Torino Superiore, o quello romagnolo con Lambrusco e aceto balsamico di Modena IGP. “

R: “ Se dovessimo preparare uno spritz casalingo secondo la vera tradizione veneta, quali ingredienti non dovrebbero mai mancare?

A : “Lo Spritz è entrato nel 2011 nella lista degli Offical Drinks di IBA (International Bartender Association) che ne codificato il disciplinare che prevede 90 ml di Prosecco, 60 ml di Aperol e una spruzzata di soda.

R: In quali città state promuovendo il libro e quali riscontri avete tra il pubblico o tra gli addetti ai lavori ?
A: “ Abbiamo presentato il libro a Venezia il 20 settembre scorso con un evento alla Locanda della Fenice, uno storico cocktail bar cittadino. Siamo poi stati a Firenze nel calendario della Florence Cocktail Week. Le prossime tappe vedono Milano dopo la seconda metà d’ottobre e, la data non è ancora stata fissata, Torino e Roma. I riscontri sono stati ottimi tanto che Venezia da bere è stato inserito nei libri di testo di alcune scuole di mixology del Veneto.

R : Il cocktail che più ti rappresenta e che potrebbe rappresentare questo periodo di ripartenza ?
A: “ Come ho scritto nel libro il mio cocktail preferito è il Citrus Lavander Sage Spritzer di Starbucks con lavanda (il mio profumo d’elezione), salvia e limone. Per quanto riguarda questo periodo di ripartenza, la grande voglia di uscire e ritrovarsi fanno sì che ogni cocktail sia perfetto!

Molto altro ancora in questo meraviglioso viaggio tra i bacari di Venezia, le interviste ai personaggi che hanno fatto la storia del bere miscelato, le curiosità e gli aneddoti legati al mondo dei cocktail e i piatti d’autore degli chef del territorio realizzati secondo abbinamenti ben studiati con lo Spritz o il Bellini.
“Venezia da Bere” è un autentico itinerario nel mondo della mixology in Laguna, un viaggio dove storie, luoghi e personaggi si mischiano come gli ingredienti di un buon cocktail in un bicchiere.

Chiara Vannini

 

Nella foto di copertina Alessandra Iannello e Marco Gemelli (credits ph Luca Managlia) 

 

 

 

“Eva, la mela e il serpente” per capire la Bibbia

LIBRI / Una disamina sull’Antico Testamento lucida, affascinante e al tempo stesso capace di coniugare ironia a precisione, è quella che emerge dal libro scritto da Pierpaolo Maria Anselmetti, dal titolo “Eva, la mela e il serpente”.

 

Il titolo risulta già emblematico nell’evidenziare lo scarto presente tra il contenuto realmente espresso dalla Bibbia e quello che ci è  pervenuto, attraverso le successive versioni, i tagli e le scelte, spesso dettate dalla volontà  di perseguire un preciso obiettivo.

“La Bibbia – precisa l’autore Pierpaolo Anselmetti, nella vita ingegnere informatico – risulta il libro più  stampato al mondo ma meno letto, soprattutto poco in maniera approfondita, e spesso oggetto di fraintendimenti, tra i quali quello riguardante la creazione di Eva dalla costola di Adamo o quello relativoall’episodio secondo cui Eva avrebbe mangiato la mela offertale dal serpente. Per accostarmi in maniera più  approfondita alla lettura della Bibbia, con strumenti più  adeguati, ho iniziato a studiare la lingua ebraica e mi sono accorto che certi termini biblici sono stati oggetto di traduzione incerta o quantomeno controversa”.

“Nella Bibbia – precisa l’autore – non è  presente il monoteismo, quanto piuttosto la monolatria, l’adorazione di un solo Dio, che risulta vendicativo e dai caratteri non spirituali ma terreni, pronto a ‘passare a fil di spada uomini, donne e bambini ‘, per conquistare la terra promessa, o ad applicare la pena di morte per lapidazione nel caso in cui non venissero osservati i suoi comandamenti.

Il primo mito da sfatare risulta, infatti, quello della vicenda di Eva e della mela. Il tema del peccato originale è  considerato dagli stessi esegeti cattolici una invenzione di San Paolo, che ha creato le basi del Cristianesimo. Sebbene le immagini e credenze relative al serpente risultino essere state radicate nella maggior parte di noi dalla più  tenera età  e siano state date per scontate, in realtà in tutto il testo dell’Antico Testamento non compare la parola “mela””.

“Nella Bibbia – aggiunge Pierpaolo Anselmetti –  non si trova neanche l’immagine della grotta di Gesù bambino, in quanto l’unico Vangelo canonico che fornisce qualche dettaglio sulla vita di Gesù è quello di Luca. L’immagine della grotta e della mangiatoia, citata nel protovangelo di Giacomo, rispondepiuttosto a quella credenza rafforzatasi con il Cattolicesimo, che vuole consolidare la fede in un Dio nato povero in mezzo ai poveri, allo scopo di far sentire in colpa le classi sociali più agiate, di modo che devolvessero maggior denaro alla Chiesa stessa”.

Un capitolo del Libro è  dedicato alla “Gloria”, che l’autore precisa non essere nell’Antico Testamento la gloria di Dio, ma del Signore (YHWH). L’autore cerca di capire il significato del termine, che è stato piuttosto dibattuto, in quanto la lingua ebraica non presenta vocali e il termine ebraico risulta di difficile traduzione. Per esemplificarne meglio il senso riporta il passo il cui è  il Signore a parlare a Mose’ . Si tratta del ben noto passo dell’attraversamento del Mar Rosso, in cui figurano un popolo di inermi in fuga, un esercito molto potente con carri e cavalieri al suo inseguimento, la gloria di YHWH sufficiente a terrorizzarli e farli travolgere dalle acque. YHWH fa vedere la sua gloria agli Israeliti per rassicurarli e lo fa attraverso una nube. La Gloria è  anche presente nel passo in cui il Signore consegna la tavola delle leggi a Mose’. Ricompaiono la nube e la gloria nel momento in cui Mose’ (nell’ultimo capitolo dell’Esodo), ha terminato la costruzione della tenda. Nel Levitico la Gloria compare anche a seguito del compimento di sacrifici.

Il libro è  edito dalla casa editrice torinese Paola Caramella Editrice.

“La Bibbia –  prosegue l’autore – non ci è pervenuta nella sua versione originale. È  stata trascritta in lingua ebraica, che non veniva, però, parlata dagli antichi Israeliti. Le traduzioni attuali si basano sul codice di Leningrado, risalente agli anni intorno al Mille. Le versioni dell’Antico Testamento , di cui si può usufruire attualmente, sono in realtà delle trascrizioni realizzate tra il IV e il X secolo dell’era cristiana, di cui nessuna coincide con l’altra”.

Si possiedono in effetti ben ottantamila varianti, un numero che potrebbe sembrare sconcertante, ma comprensibile se valutiamo i secoli che ci separano dalla nascita di questo testo sacro. Alcune contraddizioni si possono cogliere, per esempio, nei libri della Genesi, in cui, nel primo (25,26), si afferma che Dio creò prima l’uomo, mentre nel secondo libro ( 18,19) si afferma che creò per primi gli animali. Risulta anche contraddittorio il numero di specie di animali saliti sull’arca, indicato in sette paia in Genesi 7:2  e 7:3 e in solo due paia in Genesi 6:19. Altrettanto controversa risulta la data di costruzione del tempio in Egitto, indicato nel primo libro dei Re nell’anno 480 dopo l’uscita degli Israeliti dal Paese d’Egitto, mentre nel primo libro delle Cronache si evince che Davide , figlio di Iesse,  avrebbe regnato 40 anni su Israele, 7 anni in Ebron e a Gerusalemme. Altrettanto controverso il fatto che Saul abbia consultato o meno il Signore e l’identità di chi spinse Davide al censimento, se sia stato Satana o Dio.

Nel libro, che presenta come sottotitolo “Curiosità e riflessioni sulla Bibbia e la religione”, Pierpaolo Anselmetti  ci conduce alla scoperta di un volto della Bibbia per moltissimi lettori inedito, rivelando come i Pagani santificassero la domenica e come in origine il giorno indicato per essere santificato, nell’Antico Testamento fosse, invece, il sabato; come la schiavitù fosse accettata dagli Israeliti e anche la poligamia, tanto che Giacobbe ebbe quattro mogli, di cui due sorelle tra loro, e le altre due schiave delle sorelle. Dalla loro unione nacquero dodici figli, ifondatori delle dodici tribù di Israele.

Dalla lettura di questo libro si potrà ricavare un’analisi acuta e non scontata del Cristianesimo e del Cattolicesimo, approfonditi utilizzando un approccio nuovo, ma mai banale, privo di pregiudizi, e dettato dalla curiosità e dal desiderio di ricerca nei confronti di un tema da sempre dibattuto nella storia, quale è la religione.

Mara Martellotta

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Camille Kouchner “La famiglia grande” -La Nave di Teseo- euro 18,00

Questo libro autobiografico di Camille Kouchner ha avuto un effetto deflagrante e provocato uno scandalo nelle alte sfere della cultura e della politica francesi, perché racconta le perversioni esercitate dal famoso politologo Olivier Duhamel, sui figliastri della moglie Evelyne Pisier. Lei è scrittrice, ma soprattutto, una rinomata politologa, una delle prime donne docenti di Scienze politiche e Diritto Pubblico.

Questo è il primo romanzo di Camille Kouchner, nata a Parigi nel 1975 da Evelyne Pisier e dall’ex ministro Bernard Kouchner: medico, co-fondatore di “Médecine sans Frontiere” e “Médecine du Monde”, ministro nel governo Sarkozy-
La madre Evelyne è una donna fuori dagli schemi; negli anni giovanili a Cuba aveva avuto una relazione amorosa col leader maximo Fidel Castro; poi aveva fatto carriera come saggista femminista.
Dopo aver sopportato dal marito abbondanti tradimenti e distanza siderale, lo lascia.
Si risposa con Duhamel; famoso conduttore televisivo e commentatore di notizie politiche: eurodeputato dal 1997 al 2004; autore di un testo sacro per migliaia di studenti di giurisprudenza, “La Constitution de la Cinquiéme République”.

La storia al centro del romanzo di Camille è torbida, ma raccontata con lucidità e bravura estreme.
Siamo alla fine degli anni Ottanta in una colta famiglia di intellettuali di avanguardia. Evelyne ha portato con sé i figli avuti dal primo matrimonio: Colin e i gemelli Camille e Victor che all’epoca del divorzio avevano 6 anni. Poi lei e Duhamel adotteranno altri due bambini più piccoli.
E’ questa la famiglia grande che ogni estate a Sanary sur Mer, (tra Tolone e Marsiglia), in un’immensa villa con piscina, trascorre vacanze indimenticabili e pullulanti di amici altolocati e brillanti, ospiti variamente assortiti.
Una sorta di festa mobile in cui girare nudi è normale, insieme a promesse di libertina socialità.
Famiglia decisamente atipica, aperta a nuove idee liberali, di emancipazione e rottura delle regole borghesi.
Però non è tutto oro quello che luccica, perché il nuovo compagno della madre (10 anni più giovane di lei) sembra amarli come fossero figli suoi e in questo eccede. Di notte, furtivo, entra nella stanza di Victor e lo molesta sessualmente. Il gemello racconta tutto alla sorella «…nella stanza è venuto nel mio letto e mi ha detto “te lo faccio vedere io. Vedrai, lo fanno tutti” Mi ha accarezzato e poi sai…»
Incesto, perversione e traumi che saranno permanenti in Victor e Camille, che all’epoca del fattaccio avevano tra i 10 e i 15 anni. Giovani, travolti da qualcosa di incomprensibile e molto più grande di loro, custodiscono il terribile segreto, che riusciranno a raccontare alla madre solo 20 anni dopo.
Ma si troveranno davanti il muro invalicabile della reazione di Evelyne che difende il marito, minimizza il fatto e mantiene il segreto.
L’unico appoggio lo avranno dalla zia, sorella di Evelyne. La famosa attrice di teatro e cinema Marie-France Pisier, ex compagna del regista François Truffaut, che nel 2011 viene trovata morta nella sua piscina con la testa incastrata in una sedia. Morte misteriosa: suicidio -che è ricorrente in questa famiglia in cui i nonni materni si erano tolti la vita- o omicidio?
Camille Kouchner inizia questo potente romanzo partendo dal funerale della madre, morta nel 2017, dopo aver tagliato i ponti con figli e sorella, rimasta ancorata al suo legame con Duhamel. L’ “l’orco”, l’uomo potente che ora ha lasciato il suo incarico di Presidente della National Foundation for Political Science in seguito all’uscita del libro.
Pagine che puntano il dito anche contro il clima di omertà; sembra che tanti sapessero cosa accadeva tra patrigno e figliastri, ma si erano guardati bene dal rompere il silenz

Therese Anne Fowler “Un bel quartiere” – Neri Pozza- euro 18,00

In questo romanzo la scrittrice americana racconta l’amore tra due adolescenti dalla pelle diversa. Juniper bianca, Xavier di colore; una sorta di Romeo e Giulietta contemporanei che si trovano a combattere contro le loro famiglie che sono vicine di casa e si detestano. E’ anche un ritratto impietoso dei pregiudizi che ancora serpeggiano in America.
Tutto ha inizio quando nel tranquillo quartiere borghese di Oak Knoll, nella Carolina del Nord, si trasferiscono i Whitman; bianchi e decisamente benestanti. Il patrigno di Juniper, Brad, ha fatto fortuna con la sua ditta di climatizzatori ed ora è un pasciuto riccone. Con lui vivono la sportiva, tonicissima e provocante moglie Julia, e le figlie Lily e la timida ed insicura Juniper alle prese con una difficile adolescenza.
Il loro arrivo non passa inosservato, anche perché Brad ha fatto costruire una sontuosa piscina al posto degli alberi che regalavano un po’ di ombra ai vicini, gli Alston-Holt. Famiglia di colore formata dalla madre Valerie, professoressa di silvicoltura ed esperta botanica, amante della natura rigogliosa fatta di alberi maestosi, fiori e piante da frutta. Con lei vive il figlio Xavier, talentuoso giovane appassionato di chitarra classica che in autunno partirà per il San Francisco Conservatory of music.

Due famiglie che più diverse non potrebbero essere e due giovani alle prese con lo scatto dall’infanzia all’ adolescenza piena di sogni e insicurezze.
Gli adulti si detestano fin da subito.
Brad incarna tutto quello che Valerie detesta: arricchito, privo di buon gusto, sbruffone che si ritiene superiore agli altri perché è riuscito a fare i soldi partendo dal nulla, privo di sensibilità ed ironia.
I due ragazzi invece, fin dal primo sguardo, si attraggono come calamite. Javier è di una bellezza mozzafiato, ha talento da vendere ed è piacevolmente estroverso. Juniper con questo crescente affetto lenisce le sue insicurezze e trova rimedio allo smisurato bisogno di affetto.

Poi qualcosa accade tra i due ragazzi che vengono scoperti da Brad e sarà l’inizio di una faida. Dolorosamente scandita da denunce, accuse ingiuste, tonnellate di pregiudizi verso i neri, ai quali basta un dito puntato contro da un bianco per finire alla gogna ed avere la vita, con i suoi grandi sogni, totalmente sfracellata.

Emily Itami “Ballata malinconica di una vita perfetta” – Mondadori- euro 18,00

L’autrice -che è anche giornalista e scrittrice di viaggi- è nata da madre giapponese e padre britannico. Cresciuta a Tokyo, ora vive a Londra con il marito e due figli maschi. Si definisce “ibrida”, ovvero a cavallo tra due culture che hanno codici differenti.
In questo suo primo romanzo imbastisce una storia che svela quanto siano strette le maglie della società nipponica, e lo fa in pagine scorrevoli, dai toni ironici, ma anche amari.

Apparentemente è la storia di una relazione extraconiugale, ma la verità è che Itami la usa come pretesto per raccontarci come in Giappone la famiglia sia al centro di tutto, e come ci si aspetti che le donne svolgano un ruolo fondamentale di accudimento a marito e figli.
La protagonista Mizuki è una quarantenne che sembra avere il meglio: un bel marito e splendidi figli, denaro, una bella casa nel centro di Tokyo. Una privilegiata che di fatto però è attanagliata dall’infelicità.
Ha rinunciato ai suoi sogni giovanili di realizzazione, accarezzati quando viveva a New York e avrebbe tanto voluto diventare una cantante.
Poi lo step del matrimonio, un marito parecchio assente per motivi di lavoro, e lei che di fatto è colf, baby sitter, infermiera, autista e fondamentalmente una sorta di giocoliere dedito a 360° alla famiglia, 24 ore al giorno per tutta la settimana.
Il romanzo pullula di divertenti sketch di piccoli momenti di vita familiare che testimoniano quanto Mizuki ami la sua famiglia; però c’è anche il rovescio della medaglia. Stanchezza, frustrazione, e smarrimento.
«La mia vita aveva una protagonista che non ero io. A volte non mi capacito di come sia finita in questa situazione: ho scelto con cura un uomo, ho scelto con cura di avere dei figli, senza però rendermi conto che avrebbe comportato dire addio a tutto il resto». E’ questa la sintesi che la protagonista traccia del suo malessere e il resto vi dirà ancora tanto altro.

 

S.J. Bennett “Il nodo Windsor” -Mondadori- euro 18,00

E’ divertentissima l’idea della regina Elisabetta II di Inghilterra trasformata in detective dal fiuto infallibile.
E’ quello che accade in questo libro, il primo di una serie che proseguirà a novembre con un altro caso intricato al quale la sovrana più longeva della storia applicherà tutto il suo acume.

In “Il nodo Windsor” Elisabetta è una sorta di Miss Marple, acuta e perspicace, alle prese con un imbarazzante delitto avvenuto proprio tra le mura dell’amato Castello di Windsor; una sorta di oasi di pace e libertà in cui la regina ospita e intrattiene in modo informale gli amici più cari.
Il fattaccio ha luogo nel 2016, pochi giorni prima del novantesimo compleanno di Elisabetta, quando viene trovato morto il giovane pianista russo Maskim Brodskij che aveva suonato per lei e i suoi ospiti.

Le modalità dell’assassinio sono peculiari perché il musicista viene scoperto cadavere nella sua stanza, completamente nudo. La cosa non scandalizza più di tanto la sovrana che si mette ad indagare su una serie di piccoli indizi. Ed è talmente scaltra ed osservatrice che finisce per risolvere lo spinoso caso prima che riesca a farlo il capo dei servizi segreti incaricato delle indagini.

Una curiosità che pochi sanno: pare che Elisabetta II sia davvero dotata della straordinaria capacità di risolvere i misteri, e si dice che il primo l’abbia svelato quando aveva 12-13 anni. Questo perché mentre tutti si concentrano sulla sua augusta persona, lei vede dettagli fondamentali che agli altri sfuggono.

 

Bill Clinton James Patterson “La figlia del presidente” -Longanesi- euro 22,00

In questo thriller si amalgamo perfettamente l’esperienza e le conoscenze della macchina politica dell’ex presidente degli Stati Uniti d’America Bill Clinton con la bravura di uno scrittore cult come James Patterson che garantisce ritmo e azione.

Matthew Keating è un ex Navy Seal che alla patria ha dedicato gli anni migliori della sua vita.
Soprattutto è l’ex presidente degli Stati Uniti d’America; ha mancato la rielezione dopo il primo mandato a causa delle manovre subdole del suo stesso partito. Così è stato spodestato dalla Casa Bianca, mentre al suo posto è stata eletta la sua vice, l’ambiziosa Pamela Barnes.
Amareggiato e deluso si è ritirato in una magnifica tenuta in mezzo alla natura, sul Lake Marie, nel New Hampshire.
La moglie Samantha -dopo essergli sempre stata vicina come Fist Lady- in accordo col marito, torna alla sua passione: gli scavi archeologici e la carriera universitaria presso la Boston University.

Poi c’è la loro giovanissima figlia adolescente, Melanie: brillante negli studi, sveglia, intelligente, più che matura per i suoi 19 anni. Ed è lei che viene coinvolta in un fattaccio, due anni dopo lo scadere del mandato presidenziale del padre.
Mel non ha più diritto alla scorta, in quanto per i figli degli ex presidenti è assicurata dal governo federale solo fino al compimento dei 16 anni. E da quando è libera di girare da sola come le pare e piace è decisamente più contenta e rilassata.

Con il suo ragazzo e compagno di studi Tim Kenyon decide di fare una gita in montagna. Mentre fa il bagno nuda con Tim in mezzo ai boschi di Mount Rollins nel New Hampshire, viene intercettata dal drone di un sanguinario terrorista, accompagnato da uno spietato killer.
Il giovane viene ucciso davanti ai suoi occhi e lei caricata a forza su un Suv nero che parte ad alta velocità rischiando un incidente con l’auto di una coppia che sterza al momento giusto, e scopre il cadavere del ragazzo.

Ecco avverarsi uno degli incubi peggiori per un genitore. Ma Matthew Keating non è un padre qualunque.
Esercita tutto il potere che gli è rimasto presso le alte sfere per ritrovare la figlia, che nel frattempo è rinchiusa in un bunker, imbavagliata e legata.
Più che altro Keating è un uomo di azione che non può stare fermo ad aspettare gli eventi.
Rispolvera le sue abilità di Navy Seals e si imbarca in una missione speciale e ad altissimo rischio.
In gioco ci sono la sicurezza nazionale e soprattutto sua figlia nelle mani di un criminale psicopatico. Azione e suspense sono garantiti fino all’epilogo.

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A Lagioia il premio Lattes Grinzane

LIBRI / Nicola Lagioia, autore del romanzo La città dei vivi (Einaudi), è il vincitore dell’undicesima edizione del Premio Lattes Grinzane, promosso dalla Fondazione Bottari Lattes.

Il libro di Lagioia è stato il più votato dalle 25 giurie scolastiche delle superiori (delle quali ventiquattro in Italia e una a Madrid), per un totale di 400 votanti. La cerimonia finale si è tenuta ieri al Teatro sociale Busca di Alba.

I finalisti del Premio

Oltre al vincitore, questi i finalisti:

  • Kader Abdolah, Il sentiero delle babbucce gialle (Iperborea; traduzione di Elisabetta Svaluto Moreolo),
  • Bernardine Evaristo, Ragazza, donna, altro (Sur; traduzione di Martina Testa),
  • Maylis de Kerangal, Un mondo a portata di mano (Feltrinelli; traduzione di Maria Baiocchi),
  • Richard Russo, Le conseguenze (Neri Pozza; traduzione di Ada Arduini