LA DUE GIORNI A TORINO DI ROSY BINDI. AL PALAGIUSTIZIA C'ERA ANCHE ARMANDO SPATARO SUCCESSORE DI CASELLI

“Giù al Nord” prospera una mafia da paura

bindi rrosyIl giudice Gianfrotta: “l’omicidio Caccia è uno di quei fatti su cui non si smetterà mai di indagare. Nessuno si faccia illusioni: per chi non è stato assicurato alla giustizia è solo questione di tempo

 

Parole pesanti, quelle del presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi, a Palazzo Civico: “La presenza della mafia al Nord, sia nei grandi centri che nei piccoli comuni, è impressionante. Qui i mafiosi hanno clonato la loro organizzazione, riproducendo metodi sperimentati per anni al Sud. Usano solo meno violenza e lavorano di più sulla ricerca del consenso”. La Bindi resterà in città due giorni, durante i quali incontrerà magistrati e vertici delle forze di polizia.

 

La visita dell’esponente politico avviene in occasione dell’incontro “Istituzioni e lotta alle mafia”, promosso in memoria del procuratore Bruno Caccia, ucciso dalla criminalità organizzata 31 anni fa, esattamente il 26 giugno del 1983. Si tratta di una iniziativa della Commissione legalità e contrasto dei fenomeni mafiosi del Comune, presieduta da Fosca Nomis.

 

In tale contesto l’Anm del Piemonte, presieduta da Giuseppe Marra, ha istituito un  borsa di studio in ricordo di Bruno Caccia, presentata nel corso della cerimonia di commemorazione al palagiustizia. Grazie alle indagini di allora  fu arrestato e condannato all’ergastolo un mandante della mafia.

 

Oggi, nel suo intervento,  il giudice Francesco Gianfrotta, responsabile dei gip del tribunale, ha lanciato un monito rivolto agli altri colpevoli:  “l’omicidio Caccia è uno di quei fatti su cui non si smetterà mai di indagare. Nessuno si faccia illusioni: per chi non è stato assicurato alla giustizia è solo questione di tempo“.

 

Al palazzo di giustizia c’era anche  Armando Spataro, il giudice proviente da Milano che dal 30 giugno sostituirà Giancarlo Caselli alla guida della Procura torinese.