«Il permanere della crisi economica e sociale impone alle istituzioni locali di sperimentare nuove azioni di risposta ai cittadini più in difficoltà"

FIRMATO IL PROTOCOLLO D’INTESA TRA LA CITTÀ DI VENARIA REALE E LE ASSOCIAZIONI  DEL TERZO SETTORE

Obiettivo del protocollo d’intesa è la creazione di buone prassi, tavoli di confronto e di scambio tra gli uffici delle Politiche Abitative e Sociali della Città di Venaria Reale e i rappresentanti delle Caritas parrocchiali e delle associazioni di volontariato territoriali, secondo cadenze funzionali al raccordo con i tavoli GAM (Gruppo Adulti Multiproblematici) che si tengono periodicamente tra Comune, CISSA e Centro per l’ Impiego. Il protocollo d’intesa è stato presentato nella conferenza stampa in Municipio, a cui erano presenti il sindaco della città, Roberto Falcone, l’assessore alle Politiche Sociali, Claudia Maria Nozzetti, Padre Gherardo Armani – membro della direzione di Caritas Diocesana, Susanna Piccioni – referente microcredito ed educazione finanziaria Fondazione Operti , Don Igino Golzio – moderatore Unità Pastorale 39 e i rappresentanti delle Caritas parrocchiali e delle associazioni del territorio che si occupano, nell’ambito del Terzo Settore, del tema relativo al sociale L’assessore alle Politiche Sociali della Città di Venaria Reale, Claudia Maria Nozzetti, dichiara «Il permanere della crisi economica e sociale impone alle istituzioni locali di sperimentare nuove azioni di risposta ai cittadini più in carenza di autonomia e di rete socio-familiare capaci di un sostegno oggettivo. Il protocollo con il Terzo Settore, aperto a tutte le associazioni attive sul territorio venariese nel supporto sociale, è frutto di un certosino lavoro di analisi, confronto e osservazione sul campo del “lavoro del territorio sul territorio” a favore di chi, in stato di necessità, si rivolge ai servizi e alle associazioni. Il fine ultimo è quello di operare un lavoro coordinato dal Comune e integrato tra le varie realtà associative, rivolto al sostegno sociale di coloro che sono in grave difficoltà, con l’obiettivo del raggiungimento di una propria autonomia».

Le finalità sono molteplici:

•    realizzare modelli di intervento di contrasto alla povertà  che vadano al di la delle tradizionali risposte al bisogno  espresso  (approccio assistenzialistico) ma  che rappresentino buone prassi con cui realizzare  il raccordo tra pubblico e privato in una  logica di rete con cui ogni persona diventa parte attiva, interagente e responsabile (cittadinanza attiva); 
•    creare un sistema informativo di rete in cui favorire la circolazione corretta delle informazioni ed evitare sovrapposizioni di interventi, e avere una situazione aggiornata e complessiva degli interventi di aiuto;
•    analizzare il mutamento dei bisogni della realtà sociale locale;
•    promuovere interventi condivisi e cercare forme di collaborazione ulteriori;
•    creare una piattaforma condivisa di risorse sul territorio;
•    promuovere misure volte ad agevolare l’accesso alla casa e al mantenimento della stessa per le fasce più deboli della popolazione, al fine di garantire il bene primario dell’ abitazione a tutta la cittadinanza;
•    facilitare l’incontro tra la domanda di alloggi da parte di soggetti a basso reddito e l’offerta di alloggi da parte di privati presenti sul territorio.