GUSTO- Pagina 6

Un tenero salame di tonno e patate

Questo piatto e’ fresco, leggero e pratico, si può infatti preparare il giorno prima. Gustoso,delizioso, e morbido si accompagna perfettamente ad una bella insalata mista.

 

Buon appetito!

Ingredienti

500gr. di patate
200 gr.di tonno sott’olio
100gr. di parmigiano grattugiato
1 uovo ed 1 tuorlo
Sale, pepe q.b.

Cuocere le patate a vapore. Nel mixer impastare velocemente il tonno ben scolato, le patate, le uova, il parmigiano, il sale ed il pepe. L’impasto deve risultare sodo, eventualmente aggiungere del pangrattato, formare un filoncino compatto, lasciar riposare in frigo per circa un’ora poi, avvolgerlo in carta forno, chiuderlo bene ed avvolgere il tutto in carta stagnola chiusa a caramella. Cuocere con coperchio in acqua per circa 45 minuti. Lasciar raffreddare, tagliare a fette cosparso, a piacere, con una salsina a base di olio, prezzemolo tritato, capperi e limone. Accompagnare con una bella insalata.

Paperita Patty

Golosi involtini pasquali in gelatina

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Un detto popolare recita ”Non c’e’ Pasqua senza uova”

Nel rispetto della tradizione, per una Pasqua all’insegna della convivialita’ e degli antichi sapori, vi propongo un facile e fresco antipasto ideale per il pranzo o per il picnic di Pasquetta che vede le uova come immancabili protagoniste del menu’ in una festa di colori e sapori.

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Ingredienti per 8 persone:

 

8 fette di prosciutto cotto tagliato spesso

6 uova sode

100 gr. di tonno sott’olio

1 cucchiaio di capperi

2 cucchiai di mayonnaise

1 cucchiaio di peperoni sott’aceto tagliati a striscioline

1 dado per gelatina

2,5 dl. di vino bianco

2,5 dl. di acqua

cucchiaio di aceto bianco

sale q.b.

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Tritare quattro uova sode con i capperi, il tonno, la mayonnaise;

farcire le fette di prosciutto, arrotolare ad involtino e sistemare in una pirofila preferibilmente in vetro. Nel frattempo preparare la gelatina: portare ad ebollizione l’acqua, far sciogliere il dado, mescolare, aggiungere il vino bianco e il cucchiaio di aceto, mescolare nuovamente e versare sugli involtini di prosciutto. Guarnire con le striscioline di peperone e le rimanenti uova tagliate a piacere. Lasciar raffreddare in frigo per almeno 3 ore.

Buona Pasqua a tutti i lettori.

Paperita Patty

Tortino allo zafferano. Anche con gli avanzi di riso

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E’ una torta salata che potrete proporre come primo piatto, una preparazione semplice, cremosa, dal gusto delicato che deliziera’ il palato di tutti i commensali.

Ideale anche per utilizzare del riso avanzato da condire a piacere.

Ingredienti

300gr. di riso Carnaroli
1 uovo intero
1 bustina di zafferano
100gr. di pancetta affumicata a cubetti o prosciutto cotto
200gr. di ricotta morbida
50gr. di parmigiano grattugiato
Sale, pepe, burro, latte qb.

Cuocere al dente il riso in acqua salata, scolare e lasciar raffreddare. Dorare in padella la pancetta a cubetti, asciugare su carta assorbente. In una terrina mescolare il riso con l’uovo intero, lo zafferano, la ricotta, la pancetta, metà parmigiano, il sale ed il pepe. Aggiungere poco latte per rendere la preparazione più morbida.
Ungere una teglia da forno con burro fuso, cospargere con pangrattato, versare il riso, coprire con il parmigiano rimasto e fiocchetti di burro. Infornare a 200 gradi per 10 minuti e per altri 5 minuti con funzione grill. Servire caldo.

Paperita Patty

“San Giors”, con torrefazione e pasticceria nasce un centro del gusto dalle radici ultracentenarie

Di Maurizio Tropeano

“Tra spazi vuoti e spazi pieni io, come architetto, prediligo i secondi, soprattutto se mi permettono di evitare l’abbandono di locali storici e di recuperare, rinnovandole, tradizioni secolari come la torrefazione o la gastronomia”. Simona Vlaic, che dal 2017 ha preso in mano l’albergo ristorante San Giors, racconta così il percorso che dalla metà di maggio porterà alla riapertura del Caffè Roma Torrefazione e anche ad ereditare l’arte pasticciera di Gino e Marina Viziale e del loro laboratorio artigianale.

E così i grandi locali alla confluenza tra Porta Palazzo e Borgo Dora, in quel tratto di corso Giulio Cesare che si può considerare la porta di accesso al centro di Torino diventeranno un polo enogastronomico di eccellenza.

“Siamo, e vorremmo essere ancor di più un punto di riferimento per questo territorio, e potremo farlo perché siamo riusciti a cogliere le opportunità legate a scelte personali che porteranno alla cessazione dell’attività”. O anche alla scelta di Carla Clemente, la proprietaria del bar, di condividere il progetto di rilancio della torrefazione. “Il San Giors è nato 210 anni fa e con il bar condivide una storia di 154 anni”.
Un legame che riprenderà a metà maggio nel segno del “sanguis” e della “tradizione piemontese che nasce dalla nostra cucina e dalle idee dello chef Giulio Carlo Ferrero”. Dunque, panini con il vitello tonnato o acciughe al verde o alla finanziera. Ma anche quelli classici. “Il San Giors dal 2013 è nell’elenco dei locali storici d’Italia e vogliamo trasferire la nostra esperienza di tradizione e qualità nella vita di tutti i giorni di un bar che vogliamo legato a questo territorio. Sarà un bar pop, insomma, dove la torinesità incontra le diversità e le ricchezze di un borgo che è sempre stato multietnico”, spiega ancora Vlaic.
E dai primi di maggio Gino e Marina Viziale, affiancheranno la squadra del San Giors che ha rilevato il loro laboratorio. “Andiamo in pensione – raccontano mentre Marina sta finendo di preparare i dolci della tradizione pasquale e Gino di riordinare – ma siamo contenti di poter trasmettere tutta la nostra esperienza nel mondo della pasticceria perché permetterà di portare avanti una tradizione familiare nata nel 1993”. Il laboratorio si affaccia sul cortile interno dell’isolato, lo stesso dove insiste il dehors del ristorante. Ancora l’architetta: “Andiamo a lezione con l’obiettivo di diventare autosufficienti nella produzione di pane, grissini, e piccola pasticceria.

L’autoproduzione ci permette di essere più sostenibili da un punto di vista economico e anche di allargare l’attività di catering”. Dopo il primo maggio si parte e “chissà – conclude la signora Marina – che da questa nostra collaborazione non nasca il dolce del San Giors”.
Questo, però, è il futuro. Intanto da alcune settimane sui tavoli del San Giors è arrivato il menù di primavera che, per la prima volta, sarà accompagnato anche dalla carta degli oli extravergine d’oliva del Piemonte. Una scelta nata da una partnership con il consorzio di tutela che dovrebbe permettere di far conoscere le caratteristiche uniche dell’Evo subalpino ad un numero sempre maggiore di consumatori.

Nivà inaugura la sua nuova gelateria in Piazza Vittorio

Nel cuore di Torino, Nivà inaugura la sua nuova gelateria in Piazza Vittorio Veneto 8, un luogo dove la tradizione sabauda incontra l’innovazione artigianale. Per celebrare questa apertura, Nivà presenta “Crema Reale 1825”, un gusto che rende omaggio alla storia della piazza, celebrando i 200 anni dalla sua ristrutturazione. Gli ingredienti scelti sono quelli più amati dai torinesi dell’Ottocento: lo zabaione, la nocciola e il cacao. Un gusto sontuoso, cremoso, dalla struttura ricca e dal profumo avvolgente, che accompagna idealmente il visitatore in una passeggiata tra le arcate storiche di Piazza Vittorio.

Ci sono storie che nascono dall’amore per la genuinità e la tradizione, come quella di Nivà, una realtà familiare iniziata quasi quarant’anni fa sotto una buona stella – quella Michelin – con il ristorante “Bontan”, aperto da Diana De Benedetti e Silvio Rivolta sulla collina torinese nel 1988. Da allora, l’amore per le materie prime di qualità è la base di un progetto che oggi unisce due generazioni e otto gelaterie tra Torino, la città dove tutto è iniziato, Cannes, Porto e Lisbona.

In questi giorni Nivà ha spostato la sua storica gelateria di Piazza Vittorio dall’altro lato della piazza, al nr. 8.  Il nuovo locale, più grande, incarna perfettamente lo spirito di Nivà e, in uno dei luoghi più figurativi e amati della città, unisce la solidità della tradizione sabauda con la creatività delle nuove generazioni, offrendo ogni giorno prodotti che raccontano una storia autentica fatta di famiglia, passione e qualità.

Oggi il progetto Nivà è seguito da Diana e dai suoi figli, Dalia e Daniel, ognuno con il suo ruolo e tutti accomunati da un’unica grande passione, quella per il cibo. Grazie ai suoi viaggi, Dalia –ex concorrente di MasterChef, oggi foodteller e appassionata viaggiatrice – porta da Nivà nuovi concept e ispirazioni di gusto e rappresenta una fonte inesauribile di creatività e ricerca. Le sue storie di gusto prendono vita anche su Instagram: @daliarivolta.

Daniel, molto spesso dietro il bancone, è l’anima creativa della famiglia e a lui è affidata anche la comunicazione del gruppo. A loro da molti anni si è unito Roberto, ex farmacista che, con grande sapienza mescola ingredienti e studia le ricette trasformando le idee di famiglia in gelati apprezzatissimi anche all’estero.

 

LA NUOVA GELATERIA NIVÀ IN PIAZZA VITTORIO VENETO: UN DIALOGO TRA STORIA E INNOVAZIONE

Il nuovo locale incarna perfettamente l’anima del marchio: coniugare la tradizione con lo spirito contemporaneo. Le volte storiche dialogano con luci dal design organico e materiali moderni, senza contrasti netti. Elementi tecnologici e decorativi si integrano naturalmente, creando un ambiente immersivo. Il risultato è un luogo che supera la distinzione tra conservazione e innovazione, offrendo un’esperienza sensoriale unica.

Grignolino: il nobile ribelle 2025

Banchi di degustazione e masterclass per conoscere tutte le sfumature di questo vino eclettico.
Grazzano Badoglio (At)
Via IV Novembre 15, Grazzano Badoglio (At) mappa
12 Aprile 2025 – 14 Aprile 2025
Orario 11 – 19 / 11 – 19 / 10 – 17
Banchi d’assaggio
Orari e modalità di accesso
La manifestazione si svolgerà il 12, 13 e 14 aprile con i seguenti orari:
• Sabato 12 aprile dalle 11 alle 19
• Domenica 13 aprile dalle 11 alle 19
• Lunedì 14 aprile dalle 10 alle 17
Evento aperto sia al pubblico sia agli operatori.
Per il pubblico l’ingresso è libero senza prenotazione; è previsto un contributo per la degustazione di 15 € (10 € per i soci AIS).
SCOPRI I VINI

Note Storiche

Il nome “Grignolino” potrebbe derivare dal termine piemontese “grignòle”, che indica i vinaccioli, di cui gli acini sono particolarmente ricchi. Un’altra teoria lo collega al verbo dialettale “grignare”, che significa ridere. Le prime notizie documentate su questo vitigno risalgono alla fine del XVIII secolo, sebbene fosse già conosciuto e utilizzato per produrre vini “chiaretti” nel Cinquecento.

Note tecniche

Il Grignolino è un vitigno autoctono piemontese da cui si ottengono due vini a Denominazione di Origine Controllata (DOC): il Grignolino d’Asti e il Grignolino del Monferrato Casalese. Entrambi i vini sono regolamentati da specifici disciplinari di produzione che ne definiscono le caratteristiche e le modalità di produzione.
🏷️ Grignolino d’Asti DOC
• Vitigni ammessi: Grignolino in purezza. È consentita la presenza di uve Freisa fino a un massimo del 10% nei vigneti.
• Zona di produzione: Province di Asti e Alessandria.
 
Norme per la Viticoltura
• Resa massima: La produzione di uva non deve superare le 8 tonnellate per ettaro di vigneto in coltura specializzata.
• Titolo alcolometrico volumico minimo naturale: Le uve destinate alla vinificazione devono garantire un titolo alcolometrico volumico minimo naturale del 10,5% vol.
Caratteristiche del Vino
• Colore: Rosso rubino, che può variare in intensità e tendere all’aranciato con l’invecchiamento.
• Profumo: Delicato e caratteristico, con note fruttate di sottobosco e spesso accompagnato da sentori speziati di pepe bianco.
• Sapore: Asciutto, leggermente tannico, gradevolmente amarognolo, con un retrogusto persistente.
• Titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11% vol.
Per ulteriori dettagli, è possibile consultare il disciplinare completo sul sito : Registro Nazionale delle Varietà di Vitehttp://catalogoviti.politicheagricole.itPDFDisciplinare di produzione – Grignolino d’Asti
🏷️ Grignolino del Monferrato Casalese DOC
• Vitigni ammessi: Grignolino minimo 95%; è consentita la presenza di uve Freisa e Barbera, da sole o congiuntamente, fino a un massimo del 5%.
• Zona di produzione: Comuni della provincia di Alessandria, in particolare nell’area del Monferrato Casalese.
Norme per la viticoltura
• Terreni: calcarei, argillosi o loro combinazioni
• Giacitura: esclusivamente collinare; sono esclusi i terreni di fondovalle, umidi e non sufficientemente soleggiati
• Densità d’impianto: minimo 4.000 ceppi per ettaro
• Forme di allevamento: controspalliera con vegetazione assurgente
• Sistemi di potatura: Guyot tradizionale, cordone speronato basso o altre forme atte a non modificare la qualità delle uve
• Resa massima: 8 tonnellate per ettaro
• Titolo alcolometrico volumico minimo naturale: 11,50% vol. (9,50% vol. per la versione spumante rosato; 12,00% vol. per le versioni riserva, vigna e riserva vigna)
 
Caratteristiche organolettiche
• Colore: rosso rubino chiaro, con tendenza all’arancione con l’invecchiamento
• Odore: caratteristico e delicato, con sentori di fragola, lampone e note di pepe bianco
• Sapore: asciutto, leggermente tannico, gradevole amarognolo con caratteristico retrogusto di mandorla
🏷️ Tipologie e menzioni aggiuntive
Il disciplinare prevede le seguenti specificazioni:
• “Riserva”: invecchiamento minimo di 30 mesi, di cui almeno 18 mesi in contenitori di legno
• “Vigna”: possibilità di indicare il nome del vigneto
• “Riserva Vigna”: combinazione delle due menzioni precedenti
Inoltre, è prevista la versione “Spumante Rosato”, con un titolo alcolometrico volumico minimo naturale di 9,50% vol.
Per ulteriori dettagli, è possibile consultare il disciplinare completo sul sito : Registro Nazionale delle Varietà di Vitehttp://catalogoviti.politicheagricole.itPDFDisciplinare di produzione – Grignolino del Monferrato Casalese
L’Associazione Monferace è un’iniziativa nata nel 2016 con l’obiettivo di rivalorizzare il Grignolino, un vitigno autoctono piemontese spesso sottovalutato, promuovendone una versione di alta qualità e lunga maturazione. Il progetto coinvolge produttori del Monferrato aleramico, nelle province di Alessandria e Asti, che condividono la visione di restituire al Grignolino il prestigio storico che merita.
🎯 Obiettivi dell’Associazione
• Nobilitare il Grignolino: trasformandolo da vino leggero e di pronta beva a vino strutturato e adatto all’invecchiamento.
• Recuperare tradizioni storiche: ispirandosi alle pratiche enologiche del passato, quando il Grignolino era apprezzato per la sua complessità e longevità.
• Creare una rete imprenditoriale: favorendo la collaborazione tra produttori per promuovere il territorio e il vitigno.
🍷 Caratteristiche del vino “Monferace”
Il vino prodotto sotto il nome “Monferace” segue un protocollo rigoroso:
• 100% Grignolino: utilizzo esclusivo del vitigno, senza tagli con altre varietà.
• Affinamento prolungato: minimo 40 mesi, di cui almeno 24 in botti di legno, per sviluppare complessità e struttura.
• Vinificazione tradizionale: metodi che rispettano le pratiche storiche del territorio.
🏞️ Territorio e Produttori
L’associazione comprende produttori situati nel Monferrato aleramico, un’area collinare con una lunga tradizione vitivinicola. Tra i membri fondatori figurano aziende come Accornero, Alemat, Angelini Paolo, Castello di Uviglie, Fratelli Natta, La Fiammenga, Sulin, Tenuta La Tenaglia, Tenuta Santa Caterina e Vicara.
📍 Sede e Contatti
• Sede: Castello di Ponzano Monferrato, Piazza Vittorio Veneto 1, Ponzano Monferrato (AL)
• Email: info@monferace.it
• Sito web: monferace.it
Ecco i vini che mi hanno particolarmente colpito:
ASTIGIANO
 
FRANCO ROERO Montegrosso d’Asti (AT) 2023
CROTIN 1897 Maretto (AT) “SAN PATELU” 2023
CASCINA REY Asti BISBETICO INDOMATO 2023
DAVIDE MARELLO Valfenera (AT) LEVOLÙ 2023
CALDERA FABRIZIA Asti LE SERRE 2023
GATTO PIERFRANCESCO
Castagnole Monferrato (AT) MONTALTO 2024
SPERTINO LUIGI Mombercelli (AT) 2024
AGOSTINO PAVIA Agliano Terme (AT) 2023
TENUTA OLIM BAUDA Incisa Scapaccino (AT)
ISOLAVILLA 2024
TENUTA MONTEMAGNO Montemagno (AT)
RUBER” 2023
TENUTA SANTA CATERINA Grazzano Badoglio (AT) ARLANDINO 2023
I PARCELLARI Govone (CN) PARCELLA 505 2021
MONFERRATO CASALESE
 
ACCORNERO Vignale Monferrato (AL)
BRICCO DEL BOSCO 2024
LIEDHOLM Lu e Cuccaro Monferrato (AL)
BRICCO DEL BOEMIA 2023
MAURO REI Sala Monferrato (AL) PRYNCIPE 23
CINQUE QUINTI Cella Monte (AL)
VIGNA SAN PIETRO 2022
MONFERACE
 
ACCORNERO Vignale Monferrato (AL)
BRICCO DEL BOSCO VIGNE VECCHIE RIS .2019
TENUTA SANTA CATERINA Grazzano Badoglio (AT) MONFERACE 2019
VICARA Rosignano Monferrato (AL)
UCCELLETTA 2019
LIEDHOLM Lu e Cuccaro Monferrato (AL)
RISERVA 2019
CASCINA FALETTA Casale Monferrato (AL)
INDELEBILE 2019
ANGELINI PAOLO Ozzano Monferrato (AL)
GOLDEN ARBIAN 2017
FREISA
 
LA MONTAGNETTA Roatto (AT) LA SVISTA 2022
GARRONE EVASIO E FIGLIO Grana (AT) 2023
CROTIN 1897 Maretto (AT) ARIS 2022
CASCINA GILLI Castelnuovo Don Bosco (AT)
IL FORNO 2022
FEA Calosso (AT) Sup 2021
SCARPA Nizza Monferrato (AT) 2020
499 Santo Stefano Belbo CN COSTE DEI FRE 2022
ADRIANO MARCO E VITTORIO Alba (CN)
LICE 2021
CLAUDIO MARIOTTO Tortona (AL) 2022
 
Alla prossima !
LUCA GANDIN

AffogaTOH, l’ultima golosità di Alberto Marchetti che fa bene al palato e alla ricerca

Un cremoso gelato al caffè ricoperto da una squisita crema di zabaione Zabà, una leggera e morbida panna montata e, dulcis in fundo, i croccanti nocciolini di Chivasso Fontana.

Si presenta così AffogaTOH, l’ultima golosa novità firmata Alberto Marchetti. Un affogato da passeggio, originale rivisitazione del celebre e raffinato Bicerin di Torino.

Ma c’è di più, la novità di casa Marchetti delizia il palato e fa del bene, sposando la nobile causa della ricerca. Metà dell’incasso dei primi 5000 AffogaTOH sarà, infatti, devoluto in beneficenza da Marchetti alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro ETS

Ed è proprio Candiolo il fil rouge che unisce AffogaTOH di Alberto Marchetti e il TOH dell’artista Nicola Russo.

L’idea – spiega Alberto Marchetti – è nata dall’incontro con Nicola Russo. Rendere il mio gelato l’occasione per sostenere una buona causa mi ha subito affascinato. AffogaTOH mi dà la possibilità di sostenere Candiolo e di far conoscere questa importantissima realtà del territorio”.

Quando ho conosciuto Alberto – aggiunge Nicola Russo – ho ritrovato in lui lo stesso entusiasmo che mi guida ogni giorno. Così è stato naturale immaginare insieme un progetto capace di fare del bene”.

Due eccellenze che hanno fatto della torinesità la loro cifra distintiva, unite, quindi, per un grande progetto, la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro ETS, nata nel 1986 per dare un contributo significativo alla cura e alla ricerca sul cancro attraverso la realizzazione di un polo oncologico all’avanguardia, l’Istituto di Candiolo – IRCCS.

Ringraziando Alberto Marchetti per aver voluto sostenere la Fondazione insieme a Nicola Russo, Andrea Bettarelli Responsabile Fundraising e Comunicazione dell Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, ha ricordato come le risorse di questa speciale iniziativa andranno a supportare le oltre 800 persone che ogni giorno lavorano con competenza e professionalità a Candiolo.


Alessandro Sartore

La dolce tradizione che si rinnova, scegli l’eccellenza di Piemont Cioccolato

Informazione promozionale

C’è un luogo, alle porte di Torino, dove l’arte del cioccolato incontra la passione di famiglia e l’innovazione si veste di dolcezza. È la Piemont Cioccolato, che ha riscoperto e riportato alla ribalta un classico della tradizione torinese: il Cri Cri. Una pralina croccante e irresistibile, con cuore di nocciola Tonda Gentile IGP, cioccolato fondente e una pioggia di confettini di zucchero. Un capolavoro artigianale che racconta la storia di un territorio e di un sapere antico.

Negli anni Settanta, con l’acquisizione ufficiale dell’azienda, la famiglia Fioraso ha dato vita a un percorso fatto di ricerca, gusto e qualità. Le sue creazioni nascono da antiche ricette reinterpretate con creatività, pensate per sorprendere senza mai perdere il legame con la tradizione.

Pasqua è il momento perfetto per lasciarsi conquistare da un’esperienza che unisce l’autenticità dei sapori alle tecnologie più avanzate, senza mai rinunciare al tocco artigianale. Nel laboratorio di Torino ( Borgata Bertolla ), al confine con San Mauro, accanto ai macchinari di ultima generazione, convivono ancora le antiche bassine, utilizzate per la lavorazione lenta e precisa delle dragées. Ogni prodotto è il risultato di un equilibrio sapiente tra innovazione e savoir-faire.

La materia prima è selezionata con cura: la pasta di cacao proviene dalle migliori piantagioni del Sud America e dell’Africa occidentale , mentre le nocciole arrivano dai produttori certificati delle Langhe, zona d’eccellenza per la varietà Tonda Gentile.

Ma non è solo una questione di ingredienti: è l’anima dell’azienda a fare la differenza. Con oltre 40 anni di esperienza, Piemont Cioccolato è diventata un punto di riferimento per chi cerca la qualità, la passione e l’eleganza in ogni dettaglio. Lo confermano i riconoscimenti ottenuti, come il titolo di Maestri del Gusto e la certificazione di Eccellenza Artigiana Piemontese.

Per una Pasqua speciale, regala emozioni di cioccolato

In occasione della Pasqua, l’azienda amplia i propri orari di apertura per accogliere ancora meglio i suoi clienti e offrire una gamma rinnovata di prodotti: uova di cioccolato artigianali, confezioni regalo raffinate, gianduiotti personalizzati con il nome della tua azienda o un messaggio speciale per sorprendere chi ami.

Ogni proposta è pensata per rendere unica la tua Pasqua: un perfetto equilibrio tra gusto, tradizione e originalità, che parla di affetto, cura e passione.

Piemont Cioccolato: più che una fabbrica, una boutique del cioccolato dove ogni pralina racconta una storia. Lascia che sia una storia da condividere.

Piemont Cioccolato

Via Gran Paradiso 16/23 10156 Torino (TO) Borgata Bertolla

+39 011.273 24 41 / +39 011.273 24 29

info@piemontcioccolato.com

Orari straordinari Pasqua 2025

Sabato 5 aprile  9,00-12,00

Mercoledì 9 aprile  8,00-18,00

Sabato 12 aprile  9,00-12,00 / 14,30-17,00

Mercoledì 16 aprile 8,00-18,00

Sabato 19 aprile 9,00-12,00

Il Gianduiotto Croissant, la nuova golosa creazione del Pastry Chef Maicol Vitellozzi

Il Gianduiotto diventa croissant. L’iconico cioccolatino a forma di prisma, il simbolo più dolce ed apprezzato di Torino, il cui impasto unico ed inconfondibile a base di cacao e nocciola ha conquistato il palato di milioni di persone in giro per il mondo, ha ispirato il noto Pastry Chef Maicol Vitellozzi che, in omaggio alla città della Mole, ha realizzato un’originale e suggestiva creazione: il Gianduiotto Croissant.

Volevamo omaggiare Torino – spiega Vitellozzi -, la città che ci ospita da più di 10 anni e che ha saputo ispirarci con la sua cultura, la sua tradizione dolciaria e il celebre cioccolato gianduja, simbolo di eleganza e gusto raffinato, così è nato il Gianduiotto Croissant”.

Vitellozzi che con Francesca Corbo è titolare della bakery Maicol – Croissant Pane Pasticceria di via San Tommaso 27c, in centro Torino, non è nuovo a queste inedite e particolari creazioni. I suoi croissant atipici lo hanno reso famoso, in particolare i celebri Crubik a forma cubica e il Pianeta a forma sferica. “L’obiettivo – sottolineano i due Pastry Chef – è quello di proporre qualcosa di nuovo e di unico, che vada oltre la semplice soddisfazione del palato e che lasci un’impressione duratura”.

Con il Gianduiotto Croissant – proseguono Vitellozzi e Corbo – abbiamo dato al cioccolatino tipico torinese ciò che normalmente non ha, ossia una croccantezza esterna, conferita dalla finissima pasta del croissant, che esalta ed arricchisce il suo cuore morbido e goloso”.

Difficile resiste, quindi, all’abbraccio goloso tra il cuore morbido di gianduia – realizzato con la crema spalmabile prodotta nel laboratorio della pasticceria Maicol – e la pasta di croissant laminata con una tecnica crociata, che dona all’esterno una croccantezza irresistibile ed amplifica, al contempo, le sorprendenti sensazioni generate da questo speciale e imperdibile Gianduiotto Croissant.

di Alessandro Sartore

Che sapore i fusilli con verza e salsiccia!

Un modo alternativo per cucinare la verza. Un primo piatto rustico e gustoso realizzato con ingredienti semplici dal sapore insolito.

Ingredienti
250gr. di verza
350gr. di salsiccia
1 piccola robiola
1 spicchio di aglio
Mezzo bicchiere di vino bianco
Olio, sale e pepe q.b.

Lavare la verza e tagliarla a striscioline. Sgranare la salsiccia e schiacciarla con la forchetta.
In un largo tegame insaporire l’aglio nell’olio, unire la salsiccia e lasciare dorare. Unire la verza, sfumare con il vino bianco, salare, pepare e cuocere per 15 minuti.
Cuocere la pasta, scolare al dente e saltare in padella con la verza, unire la robiola a fiocchetti, mescolare e servire subito.

Paperita Patty