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Alessandro Mecca al Castello di Grinzane Cavour

DALL’11 MARZO RIAPRE IL RISTORANTE ALL’INTERNO DEL MANIERO – SEDE DELL’ENOTECA REGIONALE PIEMONTESE CAVOUR – ALL’INSEGNA DI UNA CUCINA ESSENZIALE, AUTENTICA, IMMEDIATA

 

Classe 1984, torinese, Stella Michelin conquistata nel novembre 2018, Alessandro Mecca arriva nelle colline delle Langhe con“Alessandro Mecca al Castello di Grinzane Cavour”, il ristorante che trova spazio tra le suggestive mura del maniero sede dell’Enoteca Regionale Piemontese Cavour. A partire dall’11marzo 2023, prenderà dunque il via la nuova avventura del cuoco – non chiamatelo chef –, dopo i sette anni trascorsi alla guida dello “Spazio7”, ospitato dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Torino.

ALESSANDRO MECCA

Figlio d’arte, dopo aver mosso i primi passi nella cucina del ristorante di famiglia, lo storico “Crocetta” di Torino – dove ha imparato le basi fondamentali del lavoro e scoperto la passione per la cucina tradizionale italiana –, il suo curriculum parla di una lunga gavetta passata per il ristorante “L’Estate di San Martino” a Villanova d’Asti e impreziosita dall’esperienza al “D.O.M.” di San Paolo con Alex Atala, fra i maggiori esponenti della cucina contemporanea brasiliana, fino al progetto dello“Spazio7”. Al suo fianco, il socio Marco Ceresa, imprenditore torinese con un passato nell’automotive, prima di approdare nel mondo della ristorazione.

 

 

LA CUCINA

 

Tra le mura medioevali del locale, nelle sale che ospitarono il Conte Camillo, con una vista straordinaria sulle colline di Langa, la maestosità del luogo si compenetra con una cucina di impostazione classica, interpretata con un approccio contemporaneo. Ispirata dai grandi maestri della cucina italiana, quella di Alessandro Mecca è una “cucina di gesto, fatta con amore e bellezza, che vive di un approccio molto naturale al cibo: non è un metodo e non è una tecnica”. L’atto del cucinare, il sapiente uso delle mani, oltre che degli ingredienti, trova quindi corrispondenza nella cucina contadina langarola, con una solida base che affonda le sue radici nella tradizione italiana.

“La mia cucina riflette il mio modo di essere: è essenziale, autentica, schietta, immediata – dichiara Alessandro Mecca –. È una cucina che abbandona il superfluo, sceglie pochi ingredienti in armonia tra loro per restituire alle persone sapori autentici e originari che stimolano sensazioni, rituali, ricordi.

IL MENU

Quanto al menu, nessuna divisione tra antipasti, primi e secondi, ma la possibilità di scegliere piatti singoli o lasciarsi guidare con due proposte: Tra le mura e Punti di vista, per vivere delle esperienze uniche, improntate a un senso di grande accoglienza e libertà.

Nel creare o nell’assaggiare un piatto ci si deve sentire liberi di essere – commenta Mecca –. Liberi di esplorare con naturalezza gli ingredienti. Liberi di gustare il cibo con tutti i sensi: occorre poter chiudere gli occhi per assaporare meglio un boccone,ascoltandone il rumore.

La carta dei vini presenta un’ampia scelta di vini del territorio, selezionati dall’Enoteca regionale Piemontese Cavour, oltre a numerose bottiglie espressione di altri territori di eccellenza vitivinicola.

IL RISTORANTE

Completamente rinnovato nei locali, con uno stile rispettoso della maestosità del luogo, reso accogliente e luminoso, il ristorante offre  in tutto la disponibilità di 40 posti su 9 tavoli, con servizi a pranzo e cena dal mercoledì alla domenica. La prenotazione è consigliata, telefonando al 333/2033571, o attraverso il sito web www.alessandromecca.it.

“Il Castello è il ristorante che vive in mezzo alle persone. Non è solo il luogo dove si cucina, si mangia e si beve. È uno spazio che accoglie con gentilezza, amore e naturale bellezza. Vorrei che fosse il luogo dove costruire legami, condividere idee, mettere in moto nuovi progetti, abbracciare valori comuni.

 

 

LA SOSTENIBILITÀ

Grande attenzione è stata posta nella scelta dei fornitori e delle materie prime, privilegiando produttori locali: piccoli coltivatori, allevatori e realtà artigiane, con un occhio di riguardo alla sostenibilità del progetto, declinata lungo i tre assi ambientale, economica e sociale.

La ricerca della qualità è la prima forma di sostenibilità. Lo pretendo nel mio ristorante: lo devo ai miei clienti. Ma al di là dell’attenzione all’ambiente attraverso la scelta accurata di fornitori e materie prime, oggi pressoché scontata, per noi essere sostenibili significa rispettare innanzitutto le persone. È la sostenibilità delle risorse umane. Intendo quell’insieme di azioni che incoraggiano la motivazione delle persone, sostengono l’espressione piena delle qualità lavorative e umane del singolo. Formazione, team building, tanto lavoro in cucina, ma anche più tempo libero. I ragazzi della mia brigata godranno di due giorni di riposo: per essere più dinamici e creativi in cucina abbiamo bisogno di vivere una vita fuori dal lavoro. L’esigenza è quella di nutrire il nostro lato umano e personale, per essere eccellenti professionisti. Le idee nuove sono anche una contaminazione della personalità dei ragazzi della mia brigata: sono freschezza, attualità, futuro”.

 

LA CAFFETTERIA

 

A impreziosire il tutto, affacciata sulle vigne che circondano il maniero, la caffetteria classica all’italiana, dove poter apprezzare – oltre ai cocktail tradizionali italiani – le specialità del Belpaese, dall’espresso al marocchino, dal bicerin (leggenda vuole fosse il caffè preferito di Cavour) allo zabaglione, accompagnati da una ricca proposta di torte fatte in casa.

Per le belle giornate, da segnalare l’area relax esterna, ricavata nel cortile interno del Castello, realizzata sullo stile dei caffè storici torinesi.

“Non vedo l’ora di cominciare questa nuova, emozionante avventura – conclude Alessandro Mecca –. Il Castello di Grinzane Cavour mi affascina da sempre: è una delle location più belle del Piemonte, in un territorio caratterizzato da standard elevatissimi nell’offerta enogastronomica. Quella di provare a crescere e a sviluppare il mio progetto di cucina tra queste colline sarà una sfida estremamente stimolante.

Eataly, la Notte dei vini con Go Wine

Il Piemonte nel piatto alla Casa del Barolo

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RISTORANTE ENOTAVOLA 

Contraddistinto dall’atmosfera elegante, ma allo stesso tempo informale, il ristorante Enotavola – Casa del Barolo, sito nella centralissima piazza Giambattista Bodoni – intitolata al noto tipografo autore di numerosi caratteri destinati alla stampa e da sempre teatro di vicende che hanno riguardato la storia di Torino -, dirimpetto al Conservatorio Giuseppe Verdi, è considerato uno dei migliori ristoranti tipici della zona.

 

Locale molto versatile e conveniente ad ogni tipo di occasione, propone diversi menù di degustazione adatti ad ogni tipo di palato: piemontese, pesce, anatra, tartufo nero e vegetariano, ma noi abbiamo optato per il menù alla carta per poter avere visione più ampia di ciò che la Casa del Barolo offre alla clientela.

Ricca è anche la carta dei vini, complice l’enoteca omonima sita in via Andrea Doria 7 dal 1974 con oltre 1000 etichette pregiate tra cui Amarone, Barolo, Brunello, Franciacorta, Champagne e Prosecco; noi optiamo per una scelta di piatti di terra e li abbiamo accompagnati con il Roero del 2017 della cantina Matteo Correggia – vino rosso secco, leggermente strutturato e dalle note di frutti rossi -.

Dopo un piccolo e sfizioso benvenuto dello chef che cura la cucina del ristorante, Domenico Paone, la scelta degli antipasti ricade su uno dei classici della tradizione culinaria locale, il vitello tonnato alla piemontese, e sulla patata ripiena di tartufo nero e salsa al cardo.

Proseguiamo con i raviolini del plin con burro del Monregalese su crema di raschera Dop, un inno alla Provincia Granda, e tagliolino all’uovo con ragù di vitello servito con scaglie di tartufo nero, un’accoppiata vincente e poco scontata.

Come epilogo della nostra esperienza culinaria alla Casa del Barolo, i dessert scelti sono stati il tortino al cioccolato fondente e frutti rossi con gelato al fiordilatte, accompagnato dal Barolo Chinato – vino Barolo Doc aromatizzato che si sposa con il cioccolato – e la delizia alla nocciola del Piemonte Igp con salsa allo zabaione, che può essere accompagnata da un Moscato d’Asti oppure con il Passito d’Arneis dal gusto dolce e armonico e dal profumo intenso.

Giulia De Sanctis

Via Bodoni, 7, 10123 Torino TO

Apre alle ore 19:30

 

Tutto fa brodo se tutto fatto a mano

Il format fast casual fine dining dell’autentica cucina asiatica

San Salvario, crogiuolo dell’anima meltin’ pop torinese, quella un po’ più moderna ma sempre densa di fascino e portatrice di culture diverse.

In via San Pio V n.8, alle spalle di Porta Nuova, sorge da qualche tempo un locale  gestito e sviluppato da giovani di esperienza negli studi applicati alle sperimentazioni e ai progetti dedicati alla divulgazione del cibo e che ha posto al centro della proposta gastronomica – che rispetta i canoni di una ristorazione di alta cucina ma alla portata di tutti –  l’autentica tradizione gastronomica asiatica e orientale: “Tuttofabrodo”.  
L’elemento che pone il progetto al centro dell’attenzione è l’artigianalità e la manualità nella realizzazione di alcuni fra le più celebri preparazioni orientali: gli Xialongbao, i Dumplings, i Noddles e il Ramen, i cosiddetti ” signature dishes” (piatti iconici) del locale. Tuttofattoamano, dunque: il claim che va proprio letto così, a corollario del nome del locale – Tuttofabrodo appunto – , che rende già l’idea di come l’attenzione e la precisione siano elementi fondanti nella proposta dei piatti. La stessa cucina a vista, davanti alla quale dal bancone,sul quale è possibile consumare, è possibile osservare – quasi rapiti –  gli abili ” sfoglini orientale” utilizzare tanta maestria nel produrre centinaia di ravioli cinesi o dare vita a noodles ( spaghetti orientali) lunghissimi, rappresenta un elemento di originalità che si esprime – appunto –  nella possibilità di imparare, mentre si mangia, la cultura culinaria tipica delle zone asiatiche, che si caratterizzano per modalità operative e manualità sicuramente diverse da quelle occidentali.
Naturalmente, per “Tuttofabrodo” il focus delle ricette è incentrato sulla componente liquida ( ma non solo) delle preparazioni, tipica della cucina orientale e che aiuta a sentire meglio i sapori ( oltre che aiutare a riscaldarci nelle giornate più fredde).
Un viaggio gastronomico, dunque, alla scoperta della cucina asiatica più autentica : il piatto icona del menù sono, come dicevo, i Xiaolongbao, ravioli cinesi ripieni di diverse farciture e immersi nel tipico brodo. Tipici della regione di Shanghai e rari da scovare data la loro complessità di realizzazione, i ravioli   sono cotti nei noti cestini di bambù per un tempo di quattro minuti; non un secondo di più, non un secondo di meno, proprio a sottolineare ancora una volta la precisione e il perfezionismo asiatico.
Diciannove pieghe e ventuno grammi di pasta sono le indicazioni per realizzare il raviolo xiaolongbao perfetto che, attraverso uno sottile strato di pasta rigorosamente fatto a mano, riesce a racchiudere il succulento ripieno. Altro aspetto della cucina di Tuttofabrodo sono le differenti preparazioni che si celano dietro a ogni piatto. Il brodo del ramen, ad esempio, realizzato esclusivamente da polli allevati a terra a pochi km da Torino, è arricchito da verdure e spezie e viene cotto a fuoco lento fino a diventare denso e ricco. Il risultato è un brodo caldo e avvolgente, che sprigiona aromi e profumi capaci di fare trasportare con la mente e con il corpo in Oriente.
Due le novità per il menù dedicato alla cena: presentate due novità nel menu della cena: il Ramen vegetariano e gli Xiao noodles. Entrambe le ricette nascono dalla volontà di inserire in carta piatti dai sapori forti, decisi e più propriamente asiatici. “Sono mesi che io e il mio team” racconta Elisa Neri, giovane proprietaria, testa e cuore del progetto “lavoriamo alla creazione di questi piatti e finalmente, dopo diverse sperimentazioni,siamo pronti a farle assaggiare a chi ci sceglie tutte le sere. Ogni piatto rappresenta per noi un percorso, un’immersione nella cucina orientale con corpo, cuore e mente, un vero e proprio viaggio che ci porta al risultato finale, attraverso uno studio minuzioso degli abbinamenti e dei valori nutrizionali

L’idea di un Ramen vegetariano è nata dalla volontà di accontentare anche le esigenze dei clienti che non mangiano alcun ingrediente di origine animale. Dopo mesi di sperimentazione, ricette e viaggi, per assaggiare le versioni proposte da ristoranti esteri di cucina orientale, si è giunti al risultato desiderato, cioè un ramen dalla consistenza gustosa e corposa, con una base di brodo vegetale, crema di sesamo e latte vegetale e alcuni topping pensati ad hoc, come alga nori, mais, germogli di soia, porri, uovo marinato – per i vegetariani – e olio al peperoncino, per gli amanti del piccante.

Accanto alla novità del Ramen vegetariano, la brigata di Tuttofabrodo ha pensato anche agli Xiao noodles, piatto originario di Chongqing, municipalità situata nel sud-ovest della Cina, che si può presentare in molteplici declinazioni. La versione di Xiao noodles di Tuttofabrodo è senza brodo, leggermente piccante e dalle forti connotazioni orientali. L’idea di partenza era di mettere a punto una ricetta dai sapori spiccatamente cinesi: sono da giustificare in questo senso l’utilizzo di aglio, zenzero saltato e pepe di Sichuan, che conferiscono al condimento del primo piatto caratteristiche decise e nette. Gli altri ingredienti sono la carne di maiale, l’olio di sesamo e un brodo di carne, che determina una consistenza della pasta più umida e meno asciutta, come invece “vuole” la cottura in wok. A completamento dei noodles, vi sono un mix di lemongrass e porri ed eventualmente l’olio piccante. Il locale è aperto sia a pranzo che a cena. Disponibile anche il servizio delivery.

Per maggiori informazioni 
  Tuttofabrodo
Via San Pio V, 8 – 10125 Torino
Tel. +39 011 1978 5902 www.tuttofabrodo.eu  
 
 
Chiara Vannini

Verso i 100 anni di piemontesità e di alta pasticceria da Gerla 1927

Gerla 1927 fa parte delle caffetterie storiche torinesi ed è sita in corso Vittorio Emanuele II 88, quasi nell’omonimo largo dov’è situato il monumento dedicato a Vittorio Emanuele II, primo re d’Italia, voluto dal figlio Umberto I, eretto tra il 1882 e il 1899 a opera dell’architetto Pietro Costa e chiamato dai torinesi “il Re sui tetti”.

Gerla dal 1927 è una delle istituzioni della pasticceria torinese – a suo tempo con il nome di “Eccelsa” -, diviene quella che tutti oggi conosciamo con l’avvento dei fratelli Gerla nei primi anni ‘50 portarono la pasticceria al successo, grazie all’eccellenza dolciaria, di cui noi abbiamo assaggiato la monoporzione al cioccolato fondente con base biscottata e ripiena di confettura al lampone.

Accompagnata da un ottimo caffè nato dalle miscele Lavazza e da una panna fatta sul momento, risulta un’ottima merenda per spezzare un pomeriggio impegnativo oppure per coronare una giornata di relax.

Gerla però è anche colazione, con venticinque tipi diversi di brioches fatte a mano e farcite con ottimi ingredienti, pranzo e aperitivo.

Recentemente rinnovata negli arredi rimanendo sempre fedele allo stile di fine anni ‘20 che la contraddistingue, la caffetteria Gerla 1927 rimane un punto di riferimento per prodotti di qualità e per la sua storicità.

Giulia De Sanctis

Il Barolo a Palazzo Barolo

Torino, 25 febbraio 2023: una giornata di degustazioni con i produttori della Strada del Barolo nel cuore della città sabauda

Dopo il successo della prima edizione, la Strada del Barolo e grandi vini di Langa fa ritorno a Torino con una giornata di degustazionipresso il prestigioso e affascinante Palazzo Barolo, una delle più importanti dimore nobiliari barocche di Torino.

Sabato 25 febbraio 2023 una ventina di produttori della Strada del Barolo offriranno al pubblico di wine lovers torinesi unadegustazione di alto livello presso gli eleganti saloni al piano nobiledi Palazzo Barolo, che fu la residenza degli ultimi Marchesi di Barolo, Carlo Tancredi Falletti e Giulia Colbert, alla cui lungimiranza e modernità è dovuta gran parte della fama e della fortuna del vino Barolo.

I partecipanti saranno guidati in un viaggio alla scoperta del “Re dei Vini”: il Barolo, che i produttori della Strada del Barolo presenteranno di persona nelle sue molteplici sfaccettature, proponendo in degustazione cru e annate differenti. Le degustazioni saranno accompagnate da assaggi di prodotti agroalimentari di eccellenza presentati da aziende associate alla Strada del Barolo e grandi vini di Langa.

L’evento sarà organizzato in due turni, dalle 15.30 alle 18.30 e dalle 19.00 alle 22.00, durante i quali si terranno anche due salotti-degustazione (alle 15.30 e alle 19.00), con gli interventi di alcuni produttori e produttrici che racconteranno la loro esperienza e proporranno in degustazione un vino particolarmente rappresentativo delle loro aziende, non presente nella degustazione principale. Tema degli incontri sarà il confronto tra generazioni, che può avere molte e intense sfaccettature e che talvolta vede convivere due anime all’interno della stessa cantina.

Il costo del biglietto di ingresso è di 40,00 € a persona e include degustazioni illimitate, oltre al calice della Strada del Barolo e la tasca portabicchiere. Per partecipare al salotto-degustazione è previsto un costo extra di 10,00 € a persona sul biglietto di ingresso.

I partecipanti all’evento riceveranno anche un voucher con 2,00 € di sconto sul biglietto di ingresso (intero) al WiMu – Museo del Vino a Barolo e 2,00 € di sconto sull’acquisto de “Il giro del Vinovago”, il kit di visita ludica con cui gli amanti del vino possono mettersi alla prova lungo il percorso di visita al WiMu (prenotazione obbligatoria), entrambi validi fino al 30 aprile 2023.

L’evento è organizzato con il supporto di Turismo Torino e Provinciaed è inserito nel calendario delle manifestazioni organizzate nell’ambito del progetto Vendemmia a Torino – Grapes in Town.

Per informazioni scrivere a comunicazione@stradadelbarolo.it

PRODUTTORI DI VINO (elenco provvisorio):


PRODUTTORI FOOD:


PROGRAMMA:

PRIMO TURNO:

15.30-16.30: salotto-degustazione
16.30-18.30: degustazione “Il Barolo a Palazzo Barolo

SECONDO TURNO:

19.00-20.00: salotto-degustazione
19.00-22.00: degustazione “Il Barolo a Palazzo Barolo

BIGLIETTI IN ONLINE: www.stradadelbarolo.it/11048/palazzo-barolo/#biglietti

Buon compleanno, Guido Gobino!

22 febbraio, un esclusivo tour in fabbrica con degustazione

 

Per festeggiare il suo 65° compleanno, mercoledì 22 Febbraiol’artigiano del cioccolato Guido Gobino aprirà le porte della fabbrica di Via Cagliari 15B a Torino e condurrà in prima persona 22 ospiti attraverso un tour guidato alla scoperta di tutti i reparti del laboratorio. Al tour seguirà una degustazione esclusiva di 22 cioccolatini (inediti e non), accompagnata dal racconto in prima persona del loro ideatore.

Inoltre, in occasione della visita l’artigiano presenterà per la prima volta al pubblico il nuovo giandujotto , recentemente premiato come miglior cioccolato Gianduja con il riconoscimento “Tavoletta d’Oro”, e ne svelerà le caratteristiche e le proprietà aromatiche.

 

biglietti saranno in vendita esclusivamente sullo shop online (linka partire dalle ore 12:30 del 14 febbraio  – San Valentino, il giorno in cui si celebra l’amore in ogni sua forma, Guido Gobino intende celebrare la sua più grande passione: quella per il cioccolato.

Le visite saranno condotte in lingua italiana e organizzate in due fasce orarie, da 11 persone per turno: il primo alle 14:30 e il secondo alle 16:30.

 

Una parte degli incassi del biglietto sarà devoluta a Casa OZ Onlus, un luogo di accoglienza di Torino che ospita i bambini e le famiglie giovani che incontrano la malattia.

Un “dolce” San Valentino in famiglia

Il dolce che lo chef torinese Claudio Vicina propone per la giornata più appassionata dell’anno, è a base dei sapori di famiglia dove l’ingrediente principe è sempre l’amore. 

 
Il ristorante Casa Vicina, già dal nome, evoca atmosfere familiari: effettivamente è così. Il locale, situato all’interno del “supermarket del green” – Green Pea, in zona Lingotto, a fianco di Eataly- si presenta come un’accogliente e grande sala da pranzo, dove la ricerca per un arredamento in stile moderno ( la cantina, in particolare, balza subito all’occhio, per le sue particolari vetrate luminose e a specchio), contrapposto a dettagli di vario genere ricercati ma informali, rendono questo ristorante l’emblema della vera ristorazione stellata capace di raccontare una città, le sue tradizioni gastronomiche e di quelle di una regione, attraverso i sentimenti che si percepiscono sin dai primi assaggi.
Proprio le atmosfere familiari che si respirano a Casa Vicina,  hanno condotto lo chef e la sua pastry chef- la moglie Anna- a ragionare per il San Valentino 2023 su un tema originale ma semplice nella forma più profonda e altruista quale è il significato dell’amore: la famiglia, il nucleo originario dove nasce la prima forma di amore incondizionata che ci si porta nel cuore nelle relazioni con amici e partner nel corso della vita. Protagonista del menù, da degustare durante la giornata di San Valentino,sia a pranzo sia a cena, è la nuova ricetta dello Chef Claudio Vicina: Cuore di mela profumata al bergamotto: un omaggio alle donne di famiglia.
All’assaggio, la morbidezza di questo dolce- nel quale la maestria messa in campo per la sua realizzazione è chiaramente percepibile ad ogni boccone-è un ritorno immediato alla torta di mele fatta in casa, il dolce per eccellenza semplice, veloce e pieno di amore dove ogni ricetta è valida e sicuramente buona. 
“Quest’anno con San Valentino vogliamo festeggiare l’amore incondizionato per eccellenza, quello che per noi rappresenta l’amore per la famiglia.  Questi ultimi anni in generale sono stati intensi e sfidanti a partire dal Covid per cui vorremmo creare un momento per richiamare l’attenzione proprio sulla famiglia. Per questo abbiamo scelto di proporre una nostra versione della torta di mele che rappresenta un esempio di quei dolci semplici e genuini, presenti nei ricordi di tutti, tramandati di generazione in generazione e che hanno il gusto dell’amore. Abbiamo studiato una nuova ricetta il “Cuore di mela profumata al bergamotto”. La presentazione è stata rivisitata, ma l’interno richiama la tradizionale torta della nonna. Un omaggio a tutte le donne della famiglia che attraverso la cucina riuniscono tutti intorno alla tavola” .  Così chef Vicina si esprime per raccontare il suo dolce delicato e pieno di emozioni da regalare e regalarsi: un ripieno di mele e crema pasticcera che si legano in maniera equilibrata, e che trovano una fortunata unione nell’abbinarsi alle note acidule del bergamotto a loro volta stemperate dalla delicatezza di un cioccolato bianco alleggerito dalla sua tipica dolcezza.
Questo dolce celebra l’amore universale che, come tutti i pensieri rivolti ai propri affetti, esalta la semplicità e la spontaneità che si mettono in gioco quando si cucina pensando a qualcuno.  
Buon San Valentino sempre! 
Chiara Vannini

Il pecorino etico solidale Biraghi festeggia il sesto anno di vita

La storica azienda Biraghi,  fin dall’insediamento del suo negozio in Piazza San Carlo, ha saputo ben presto conquistare i nostalgici torinesi , a ricordo delle piccole pezzature di formaggio – i famosi ” biraghini” e non solo – : è stata in grado, in maniera esemplare, di mantenere la sua identità di industria casearia,  ben radicata al territorio piemontese e nazionale, sostenendo la filiera di produzione italiana, raccogliendo e lavorando circa 465.000 litri di latte al giorno, per un totale di 170 milioni di litri l’anno. 

 

In questo lavoro di continuo raccordo con le aziende italiane della sua categoria, con una in particolare si sono create le condizioni per una produzione integrata del formaggio identitario della Sardegna – il pecorino romano – a sostegno dei pastori sardi e del loro appassionato lavoro.
A più di 6 anni dal lancio, il “Pecorino Etico Solidale Biraghi” ha riscontrato  un grande successo: attualmente è distribuito in più di 3.100 punti vendita sul territorio italiano e, a novembre 2022, si è registrata una distribuzione ponderata pari al 35% su tutta Italia. Non solo la Grande Distribuzione, ma anche i consumatori hanno risposto in maniera più che positiva all’iniziativa.

Il Pecorino Etico Solidale Biraghi, frutto dell’accordo tra Biraghi, FDAI e Coldiretti Sardegna a sostegno dei pastori sardi, festeggia il sesto anno di vita con un nuovo record: sono infatti oltre 1.100.000 kg di prodotto (70% di Pecorino e 30% di Gran Biraghi) venduti dal 2017 ad oggi.

«Questo è un esempio concreto di un accordo che fa bene al Sistema Paese, nel quale ogni attore coinvolto ha saputo mettersi a disposizione per creare un prodotto di qualità e competitivo sul mercato» ha commentato Adolfo Giannecchini, Responsabile dei progetti di Filiera Agricola Italiana.

«Un accordo che cresce e si rafforza anche grazie ai nuovi progetti che stiamo mettendo in campo con la Biraghi – afferma il Direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba –. Questo ci consentirà di allargare l’accordo anche ad altre realtà locali e crescere nei numeri».

Nel 2020 la collaborazione tra Biraghi e Coldiretti Sardegna si è consolidata con il lancio di un nuovo prodotto da tavola: dopo il Grattugiato fresco “La Nostra Ricetta al Pecorino Biraghi”, l’azienda cuneese, insieme a FDAI e all’organizzazione sarda hanno presentato lo Spicchio di Pecorino Etico Solidale, una fetta da 150 grammi senza crosta laterale, prodotta con 100% latte di pecora sardo, a lunga stagionatura, caratterizzata da un gusto dolce e delicato e acquistabile in una pratica confezione con un vassoio per tenerla in tavola, apertura facilitata e zip “apri e chiudi”.

 

Chiara Vannini

 

 

Nuovo menù al ristorante della Rocca di Arignano

La Locanda della Rocca di Arignano riapre con nuovi orari e nuovi menu.

A partire dal 1 febbraio, infatti, è aperta il venerdì e il sabato a cena, la domenica a pranzo. Negli altri giorni La Locanda della Rocca apre anche a pranzo e a cena ma SOLO per tavoli di almeno 10 PERSONE e SOLO SU PRENOTAZIONE.

Ma la vera novità del 2023 è il nuovo menu. Il nostro chef Lorenzo Careggio ha infatti dato vita a quello che potremmo definire un vero e proprio percorso di degustazione alla scoperta del mondo de La Rocca. Punto di partenza saranno ingredienti semplici e di stagione, principalmente del territorio e molto spesso del nostro orto, che grazie a lavorazioni e combinazioni particolari si trasformeranno in piatti unici. Si potrà scegliere fra un percorso degustazione di tre o cinque portate, declinato in due varianti: una con pesce di lago e carne, una vegetariana.

Anche per gli ospiti dell’hotel il 2023 porta una bella news: la possibilità di cenare o di fare un light lunch all’interno della struttura nei giorni di lunedì, giovedì, venerdì, sabato e domenica.

Nelle stesse sere, dalle 18 alle 20, per ospiti dell’hotel e non, resta confermato l’appuntamento con gli Aperientes, i nostri aperitivi. Potrete scegliere tra buon cocktail, un buon vino dalla nostra cantina o quello che più vi piace. I drink saranno sempre accompagnati da piccoli stuzzichini diversi di volta in volta, secondo la fantasia della cucina e della stagionalità.