DAL PIEMONTE- Pagina 4

“Stranezze” sulla proprietà di un’auto: avvocato denunciato per truffa e falso

I Carabinieri della Stazione di Ovada hanno denunciato in stato di libertà, con l’accusa di truffa e falso, due cittadini ovadesi, un avvocato ed il gestore di un’agenzia di pratiche auto. Tutto è iniziato quando un cittadino si è presentato alla Stazione di Ovada denunciando alcune stranezze in merito alla proprietà di un’autovettura. Quest’ultima risultava in comproprietà tra lui e l’avvocato ma, da una visura, era emerso un nominativo diverso. L’attività di indagine ha permesso di appurare come l’avvocato, in complicità con la titolare dell’agenzia auto, aveva fittiziamente formato un atto di compravendita e falsamente firmato a nome del comproprietario. La titolare dell’agenzia auto, peraltro, si era prestata al gioco attestando falsamente la presenza fisica dell’uomo alla firma. Per i due è quindi scattata la denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Alessandria

Massimo Iaretti

"Stranezze" sulla proprietà di un'auto: avvocato denunciato per truffa e falso

I Carabinieri della Stazione di Ovada hanno denunciato in stato di libertà, con l’accusa di truffa e falso, due cittadini ovadesi, un avvocato ed il gestore di un’agenzia di pratiche auto. Tutto è iniziato quando un cittadino si è presentato alla Stazione di Ovada denunciando alcune stranezze in merito alla proprietà di un’autovettura. Quest’ultima risultava in comproprietà tra lui e l’avvocato ma, da una visura, era emerso un nominativo diverso. L’attività di indagine ha permesso di appurare come l’avvocato, in complicità con la titolare dell’agenzia auto, aveva fittiziamente formato un atto di compravendita e falsamente firmato a nome del comproprietario. La titolare dell’agenzia auto, peraltro, si era prestata al gioco attestando falsamente la presenza fisica dell’uomo alla firma. Per i due è quindi scattata la denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Alessandria

Massimo Iaretti

I carabinieri contro le truffe agli anziani

Recenti episodi di truffe e furti verificatisi nella pianura dello Scrivia e che hanno avuto quali vittime persone anziane o sole, hanno indotto i Carabinieri della Compagnia di Tortona a incrementare ulteriormente il dispositivo di controllo del territorio anche attraverso particolari servizi di osservazione e controllo svolti da militari in abiti borghesi

Nell’ambito di questi particolari servizi, i Carabinieri della Stazione di Sale nella mattinata di giovedì 17 gennaio, sono intervenuti tempestivamente in quella piazza Garibaldi dove era stata segnalata la presenza di un furgone bianco con a bordo un soggetto italiano che tentava di vendere delle cassette di frutta ai passanti. L’uomo agiva in maniera molesta e insistente, cercando, una volta individuate le sue vittime tra le persone più “fragili”, per lo più persone anziane, di indurle ad acquistare della frutta contro la loro volontà utilizzando perciò metodi invasivi ed arroganti, al limite della violenza psicologica e della minaccia.In un caso l’uomo, è riuscito a rifilare due cassette di frutta ad un anziano pensionato di 91 anni, abitante a Sale, il quale è stato “costretto” a ricevere contro la sua volontà la merce ed a pagarla. Durante la discussione, il pensionato ha estratto il portafogli per pagare la frutta e liberarsi della presenza ingombrante del venditore che, in realtà, aveva altre intenzioni e, approfittando della condizione di minore difesa dell’anziano, gli ha sfilato dal portafoglio 100 euro per poi allontanarsi, velocemente, con il furgone. La vittima ha tentato di reagire e, gridando, ha attirato l’attenzione di alcuni passanti e della pattuglia di Carabinieri che era nei pressi. I militari hanno soccorso l’anziano, raccolto la sommaria testimonianza dei fatti e l’indicazione della via di fuga intrapresa dal ladro ponendosi immediatamente sulle sue tracce. Dopo breve inseguimento il furgone bianco Fiat Doblò è stato intercettato e bloccato dai militari. Alla guida un giovane pluripregiudicato di anni 28, di origine napoletana, che non ha opposto resistenza. La perquisizione personale ha portato alla luce le due banconote da 50 euro asportate all’anziano. L’uomo è stato immediatamente dichiarato in arresto per furto con strappo aggravato dall’aver agito nei confronti di persona anziana e condotto nelle camere di sicurezza della Caserma in attesa del rito direttissimo.

Massimo Iaretti

Le proprietà piemontesi confiscate alle mafie

Nell’ambito delle iniziative regionali di ‘Libera Idee’ Piemonte sulla percezione del fenomeno mafioso e corruttivo, sabato 19 gennaio, si terrà davanti al municipio di Sale, comune del tortonese, in Provincia di Alessandria, un flash mob di sensibilizzazione per il riuso sociale del beni confiscati alle mafie. In Piemonte le unità immobiliari confiscate sono 151 con 483 particelle catastali classificate di cui 114 destinate e riutilizzate, 44 destinate ma non riutilizzate, 325 confiscate definitivamente e in gestione all’Anbsc-Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Il tempo che intercorre tra confisca ed assegnazione ha una durata media di 1925 giorni, oltre 5 anni. A Sale le confische definitive sono tre, tutte attualmente in amministrazione presso l’Anbsc, già sequestrate con provvedimento di prevenzione del Tribunale di Alessandria.

M.Iar.

Dalle auto ai telefoni venduti online: occhio alle truffe

La stazione di Livorno Ferraris, della Compagnia carabinieri di Vercelli deve essersi specializzata nel rintracciare gli autori delle truffe online. Pochi giorni fa i militari erano risaliti ad un truffatore che aveva ‘venduto’ un’auto tramite annuncio su un incolpevole sito di e-commerce, intascando un acconto di 500 euro e ‘sparendo’ poi nel nulla. Era stato rintracciato e denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vercelli grazie alle indagini. Adesso è la volta di un pregiudicato romano di 45 anni, reo di aver venduto un telefono cellulare ad un 55enne di Livorno Ferraris, che lo aveva contattato vedendo un’inserzione pubblicata su un sito di e-commerce. Ritenuto equo il prezzo richiesto, l’acquirente aveva seguito la procedura indicata sul sito, accreditando la somma di denaro richiesta attraverso un bonifico. Un primo ritardo nella consegna del prodotto era stata valutata nemmeno con tanta preoccupazione e messa in conto già all’atto della lettura delle recensioni degli altri utenti, che avevano a fattor comune lamentato

analoga problematica, tuttavia, osservando che il bonifico era andato a buon fine ma che nessun documento a comprova dell’acquisto gli era stato trasmesso, in difformità alle procedure che lo stesso sito riportava, la vittima ha cercato di effettuare ulteriori approfondimenti, dai quali otteneva una sola comunicazione dallo staff del sito che aveva rappresentato difficoltà tecniche in via di risoluzione. Di fatto, tali difficoltà non sono ma state superate e sono infine emerse per quello che era stato il sentore del truffato, ovvero il fatto che il venditore era in realtà un truffatore, resosi poi assolutamente irreperibile senza ovviamente spedire il prodotto acquistato. Le indagini esperite hanno consentito di identificare il responsabile dell’episodio e di deferirlo all’Autorità Giudiziaria per truffa. La morale, dunque, è sempre la stessa: il commercio on line è sicuramente una conquista resa possibile grazie alla tecnologia, ma occorre raddoppiare sempre le cautele.

Massimo Iaretti

 

Colti in flagrante mentre smurano la cassaforte

I Carabinieri del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Casale Monferrato e delle Stazioni di Gabiano, Murisengo, Fubine e Pontestura hanno arrestato in flagranza di reato per tentato furto aggravato in concorso quattro cittadini stranieri:, 21enne ed una 23enne rumeni, una cittadina rumena di 19 anni ed un moldavo di 20 anni. Roberta, 19enne rumena, GROSU Andrei Alexandru, 23enne rumeno, e DEACOV Ion, 20enne moldavo. I quattro sono stati sorpresi all’interno di un locale in ristrutturazione nel Comune di Casale Monferrato, il No Noia di strada alla Dida, dove stavano smurando una cassaforte e avevano già accumulato materiale ferroso di vario genere, pronto per essere asportato. I Carabinieri hanno proceduto al sequestro degli arnesi da scasso utilizzati per il tentato furto e restituito la refurtiva ai proprietari. Al termine dell’attività di polizia giudiziaria, i quattro sono stati condotti presso il carcere di Vercelli, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Massimo Iaretti

Bomba nel Po, ecco come verrà disinnescata

Nella mattinata di mercoledì 16 gennaio si è tenuta presso la Prefettura di Alessandria la seconda riunione di coordinamento relativa alla messa in sicurezza e alla disattivazione di un ordigno risalente alla seconda guerra mondiale rinvenuto il 7 gennaio scorso nell’alveo del Fiume Po

Foto archivio: Ministero dell’Interno

 

 nelle immediate vicinanze del ponte ferroviario e stradale di Valenza, durante lavori di pulizia del manufatto. All’incontro erano presenti, oltre ai Dirigenti delle Prefetture di Alessandria e Pavia, il sindaco di Valenza, Gianluca Barbero accompagnato dai Tecnici comunali e dal Comandante la Polizia Locale, i Sindaci di Bozzole e Pomaro Monferrato, Ugo Baldi e Mirco Amisano, i rappresentanti della Regione Piemonte, dell’Amministrazione Provinciale, del Comando Truppe Alpine di Bolzano, del 32° Reggimento Genio Guastatori di Fossano, delle Forze di Polizia territoriali, della Polizia Ferroviaria, della Polizia Stradale, dei Vigili del Fuoco, dell’Ispettorato territoriale Piemonte e Valle d’Aosta del Ministero Sviluppo Economico, dell’Agenzia Interregionale per il Fiume Po (AIPO), del Parco Fluviale del Po, del Servizio di emergenza sanitaria 118, della Croce Rossa Italiana (CRI), di Rete Ferroviaria Italiana (RFI), dell’ENEL, della TELECOM e delle Società che gestiscono oleodotti, metanodotti, condotte d’acqua e reti informatiche nelle vicinanze del sito. Durante la riunione sono state decise la data e le modalità dell’intervento di disattivazione dell’ordigno a cura degli Artificieri dell’Esercito. In particolare, nell’ottica di procurare il minor disagio possibile per la cittadinanza, è stata scelta definitivamente la data di domenica 20 gennaio prossimo, in un arco temporale compreso tra le ore 9.00 e le ore 17.00. E’ stata inoltre confermata la necessità di evacuare una zona di 600/700 metri intorno ai luoghi di rinvenimento e di disattivazione e di ordinare il riparo al chiuso ed il divieto di accesso e circolazione in un’ulteriore zona compresa entro il raggio di 1.800 metri dai predetti luoghi, oltre alla sospensione della circolazione stradale e ferroviaria nei tratti interessati e al relativo divieto di sorvolo. In pratica, con l’eccezione di alcune case sparse che dovranno essere evacuate, le misure di precauzione interesseranno solo il centro abitato di Monte Valenza e le campagne circostanti dei Comuni di Valenza, Bozzole e Pomaro Monferrato e della limitrofa Provincia di Pavia.

M.Iar.

 

 

Piatti fuori norma per i cibi della casa di riposo

I Carabinieri dei Nas hanno effettuato il mese scorso, ma la notizia si è
diffusa soltanto ora, il sequestro di piatti e stoviglie biodegradabili (circa
4000) presso il Self service della casa di riposo di Casale Monferrato, del
quale usufruiscono come refettorio gli alunni della scuola media Leardi, in
quanto   sprovvisti   dell’etichettatura   prevista   dalla   legge.  Tutto   sarebbe
partito dalla segnalazione di una mamma preoccupata del racconto della
figlia dodicenne secondo cui la plastica faceva reazione a contatto con i
cibi   più   caldi.   Il   sindaco   di   Casale,   Titti   Palazzetti,   e   l’assessore
all’istruzione, Ornella Caprioglio, dopo aver ricordato che in tutte le mense
nelle  scuole   vengono  utilizzati   piatti  in   ceramica  e   posate   metalliche
precisano che “la ditta fornitrice, situata nel cuneese, sarà chiamata a
rispondere dell’inadempienza. Il Comune e la ditta che prepara i pasti non
hanno alcuna responsabilità in proposito e non erano stati avvisati, come
del resto la scuola, della problematica emersa”: In ogni istituto esiste la
commissione mensa, formata da rappresentanti di genitori e docenti di
riferimento che sono a diretto contatto con l’assessorato all’istruzione.
“Siamo dispiaciute – dicono ancora Palazzetti e Caprioglio – che l’episodio
non sia stato contestualmente segnalato alla scuola, alla commissione, al
Comune”.
Massimo Iaretti

Potevano morire in tanti. Ma polizia e vigli del fuoco evitano la tragedia

L’intervento congiunto dei vigili del fuoco e della polizia di stato ha evitato peggiori conseguenze e permesso di salvare gli abitanti di una palazzina rimasti intossicati da una fuga di gas. E’ avvenuto a Vercelli. Su disposizione della sala operativa della questura le pattuglie le volanti venivano inviate in via Bussi dove era stata segnalata una fuga di monossido di carbonio. Giunti sul posto gli agenti, su indicazione dei vigili del fuoco, hanno evacuato lo stabile ormai saturo di gas che, essendo inodore, non era stato avvertito dai condomini. Terminato lo sgombero, undici persone rimaste intossicate sono state trasportate presso gli Ospedali di Vercelli e di Novara dove rimanevano in osservazione. Dai primi accertamenti la fuga di gas sarebbe scaturita da una caldaia malfunzionante. Il livello di saturazione dell’aria era talmente alto che, soltanto grazie all’immediato intervento della Polizia di Stato e dei Vigili del Fuoco, è stato possibile evitare una strage.  Infine, la Polizia di Stato effettuato un servizio di controllo del territorio contro eventuali reati predatori a seguito della prescrizione del personale dei Vigili del Fuoco di mantenere aperte le finestre dell’abitazione per ragioni di sicurezza.

Massimo Iaretti

(foto archivio)

 

Anticipa soldi online per comprare un’auto che non c’è

Le truffe on line sono ormai diventate, purtroppo, una costante. E, a volte, le apparenze ‘virtuali’ ingannano. Un 50enne di Livorno Ferraris, in provincia di Vercelli, che cercava un’auto era rimasto ben impressionato dalla Citroen C3 messa in vendita attraverso un’inserzione pubblicitaria pubblicata su un sito di e-commerce. Anzi la successiva trattativa telefonica con il ‘proprietario’ lo aveva anche convinto ad inviargli in due riprese 500 euro. Peccato, però, che subito dopo quest’ultimo è diventato un fantasma, staccava il telefono e rimuoveva l’annuncio dal sito. Ma lasciava delle tracce che consentivano ai carabinieri della stazione di Livorno Ferraris di individuarlo in una 45enne di Varese, con precedenti penali per reati contro il patrimonio e la persona. Adesso dovrà rispondere del reato di truffa, essendo stato segnalato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vercelli.

 
Massimo Iaretti