DAL PIEMONTE- Pagina 3

Scoperto canile abusivo, trasferiti gli animali malati

L’intervento   congiunto   delle   guardie   zoofile   ENPA   e   OIPA,   in
collaborazione con i Carabinieri della stazione di Valenza e il servizio
veterinario   dell’ASL AL   ha   permesso   di   scoprire   nel   territorio   della
provincia i Alessandria un canile abusivo.
L’operazione si è rilevata molto complessa e articolata per l’elevato numero
di cani presenti: le guardie zoofile hanno sequestrato una trentina di cani tra
cuccioli e cani adulti, di piccola e media taglia, fra Jack Russel, Pincer,
Australian e meticci ed è stata deferita all’autorità giudiziaria una persona
per il reato di maltrattamento.
I cani erano detenuti in condizioni incompatibili con la loro natura e alcuni
erano malati.
Attualmente gli animali sono stati dati in custodia all’Associazione ATA di
Alessandria   che   si   è   resa   disponibile   ad   accoglierli   con   il   supporto
dell’Ufficio   Welfare   Animale     del   Comune   di   Alessandria   che   ha
supervisionato le delicate operazioni a seguito della presenza, inoltre, di
numerosi cuccioli con pochi giorni di vita.
Massimo Iaretti
(foto archivio)

Commemorato il 48° Anniversario dell’uccisione di 3 carabinieri

Novi Ligure – Commemorato il 48° Anniversario dalla morte di 3 Carabinieri uccisi nel corso di una sparatoria. Era il 25 gennaio 1971, quando sul tratto di linea ferroviaria Frugarolo – Novi Ligure, all’interno di un vagone cellulare dove viaggiavano complessivamente otto detenuti, scortati da sette Carabinieri, si verificò la tragedia che oggi alla presenza del Sindaco di Novi Ligure e di due familiare di uno dei caduti, i Carabinieri di Novi Ligure hanno commemorato insieme alla Comunità Novese al binario uno della Stazione di Novi Ligure, nei pressi del Cippo realizzato proprio 20 anni fa. I fatti furono allora ricostruiti come segue: verso le 10 del mattino due dei detenuti, approfittando della momentanea apertura delle celle per la somministrazione di un pasto, affrontarono un paio di Carabinieri di scorta, disarmandoli ed ingaggiando con gli altri militari un conflitto a fuoco. I due detenuti rimasero immediatamente uccisi, insieme al Carabiniere Giuseppe Barbarino, allora in servizio presso il Nucleo Tribunale e Traduzioni di Torino. Il capo scorta, l’Appuntato Candido Leo ed il Carabiniere Clemente

Foto Ferretti

Villani Conti, anch’essi effettivi rispettivamente al Nucleo Tribunale e Traduzioni di Torino ed alla Stazione Carabinieri di Torino San Donato, riportavano ferite mortali a seguito delle quali decedevano durante il trasporto presso il locale ospedale. Con decreto Presidenziale dell’8 maggio 1971 ai tre militari deceduti veniva concessa la Medaglia D’argento al Valor Militare alla Memoria. Nella mattinata del 29 gennaio. alla Cerimonia hanno presenziato il Comandante della Compagnia Carabinieri di Novi Ligure, Caitano. Marzia La Piana, i Comandanti delle Stazioni Carabinieri che appartengono alla Compagnia di Novi, i responsabili della Sezione di Polizia della Polizia Municipale di Novi Ligure. La cerimonia è stata organizzata dalla Sezione dell’Associazione Nazionale Carabinieri, una cui rappresentanza ha reso gli onori ai caduti, insieme alle locali Associazioni Combattentistiche e d’Arma del territorio. Infine Don Angelo parroco della Chiesa di San Nicolò ha officiato un momento di preghiera per i Caduti, con la benedizione del Cippo commemorativo. Di seguito si riporta la motivazione con la quale fu conferita la medaglia d’argento al valor militare ai tre carabinieri Caduti: Rispettivamente Capo Scorta e componenti della scorta di una traduzione ordinaria per ferrovia affrontati da due detenuti che, nel tentativo di evadere un viaggio e spianando ciascuno una pistola di cui si erano impossessati con uno stratagemma, avevano intimato ai militari di consegnare le armi, reagivano animosamente e, sebbene feriti, rispondevano reiteratamente al fuoco subito aperto dagli aggressori, rimasti poi uccisi nel conflitto, fino a che non cadevano colpiti a morte accomunati dallo stesso sentimento del dovere compiuto fino al sacrificio estremo.

Commemorato il 48° Anniversario dell'uccisione di 3 carabinieri

Novi Ligure – Commemorato il 48° Anniversario dalla morte di 3 Carabinieri uccisi nel corso di una sparatoria. Era il 25 gennaio 1971, quando sul tratto di linea ferroviaria Frugarolo – Novi Ligure, all’interno di un vagone cellulare dove viaggiavano complessivamente otto detenuti, scortati da sette Carabinieri, si verificò la tragedia che oggi alla presenza del Sindaco di Novi Ligure e di due familiare di uno dei caduti, i Carabinieri di Novi Ligure hanno commemorato insieme alla Comunità Novese al binario uno della Stazione di Novi Ligure, nei pressi del Cippo realizzato proprio 20 anni fa. I fatti furono allora ricostruiti come segue: verso le 10 del mattino due dei detenuti, approfittando della momentanea apertura delle celle per la somministrazione di un pasto, affrontarono un paio di Carabinieri di scorta, disarmandoli ed ingaggiando con gli altri militari un conflitto a fuoco. I due detenuti rimasero immediatamente uccisi, insieme al Carabiniere Giuseppe Barbarino, allora in servizio presso il Nucleo Tribunale e Traduzioni di Torino. Il capo scorta, l’Appuntato Candido Leo ed il Carabiniere Clemente
Foto Ferretti

Villani Conti, anch’essi effettivi rispettivamente al Nucleo Tribunale e Traduzioni di Torino ed alla Stazione Carabinieri di Torino San Donato, riportavano ferite mortali a seguito delle quali decedevano durante il trasporto presso il locale ospedale. Con decreto Presidenziale dell’8 maggio 1971 ai tre militari deceduti veniva concessa la Medaglia D’argento al Valor Militare alla Memoria. Nella mattinata del 29 gennaio. alla Cerimonia hanno presenziato il Comandante della Compagnia Carabinieri di Novi Ligure, Caitano. Marzia La Piana, i Comandanti delle Stazioni Carabinieri che appartengono alla Compagnia di Novi, i responsabili della Sezione di Polizia della Polizia Municipale di Novi Ligure. La cerimonia è stata organizzata dalla Sezione dell’Associazione Nazionale Carabinieri, una cui rappresentanza ha reso gli onori ai caduti, insieme alle locali Associazioni Combattentistiche e d’Arma del territorio. Infine Don Angelo parroco della Chiesa di San Nicolò ha officiato un momento di preghiera per i Caduti, con la benedizione del Cippo commemorativo. Di seguito si riporta la motivazione con la quale fu conferita la medaglia d’argento al valor militare ai tre carabinieri Caduti: Rispettivamente Capo Scorta e componenti della scorta di una traduzione ordinaria per ferrovia affrontati da due detenuti che, nel tentativo di evadere un viaggio e spianando ciascuno una pistola di cui si erano impossessati con uno stratagemma, avevano intimato ai militari di consegnare le armi, reagivano animosamente e, sebbene feriti, rispondevano reiteratamente al fuoco subito aperto dagli aggressori, rimasti poi uccisi nel conflitto, fino a che non cadevano colpiti a morte accomunati dallo stesso sentimento del dovere compiuto fino al sacrificio estremo.

Il centro sportivo non aveva il certificato prevenzione incendi

Nell’ambito di specifici servizi finalizzati al contrasto dei reati in materia di prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro, spettacolo e di trattenimento in genere, i Carabinieri della Stazione di Casanova Elvo hanno denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vercelli il legale rappresentante di un centro sportivo del territorio, per aver omesso di richiedere ai Vigili del Fuoco il rinnovo del certificato prevenzione incendi. I militari dell’Arma, nell’ambito di un controllo amministrativo finalizzato ad accertare il rispetto della normativa concernente la prevenzione e sicurezza, hanno rilevato che per la struttura in esame non era stato richiesto il previsto rinnovo periodico della documentazione afferente all’attestazione del Certificato di Prevenzione Incendi, scaduto da mesi, al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Vercelli. L’attività dei Carabinieri nello specifico settore proseguirà anche per il futuro, al fine di sempre meglio tutelare gli utenti delle strutture, pubbliche e private.

Massimo Iaretti

Operaio muore schiacciato nella pressa per il compensato

Grave incidente sul lavoro. Un operaio specializzato è morto, schiacciato in una pressa per il compensato,  alla Ibl, azienda di Coniolo, nel Casalese, che si occupa della lavorazione del  legno. Sono intervenuti i carabinieri e lo Spresal dell’Asl, per verificare  la dinamica dei fatti. Presenti anche  i sanitari del 118 e i vigili del fuoco.

Sgominata la banda dei ladri di carte di credito

I Carabinieri della Stazione di Gattinara hanno arrestato, in Lozzolo (Vercelli), A.D., 38enne, anagraficamente residente a Broni (Pavia), pregiudicato per reati contro il patrimonio, perché ritenuto responsabile di concorso in furto aggravato e indebito utilizzo di carte di credito. L’arresto è avvenuto ieri pomeriggio, in esecuzione di un’Ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Procura della Repubblica di Tempio Pausania nei confronti dell’uomo e di due donne S.B., 47enne di Fidenza (Parma) e J.B., 32enne di Lucca, anch’esse con precedenti per reati contro il patrimonio, complici nella commissione di numerosi furti commessi tra luglio ed agosto scorsi in più negozi di comuni della Costa Smeralda: Palau, Porto Cervo, Baja Sardinia, Cannigione, Abbiadori, San Pantaleo e Porto San Paolo.  I tre, tutti appartenenti a famiglie di nomadi, agivano all’interno di esercizi commerciali dove, secondo un copione consolidato, uno dei tre fingeva interesse per un prodotto (dall’abbigliamento, alle calzature o a borse di valore) distraendo l’attenzione della commessa di turno dall’azione furtiva dei complici che, nel frattempo, mettevano a segno il colpo, sottraendo portafogli, denaro, bancomat, carte di credito o borse griffate. Attraverso le indagini, condotte in collaborazione tra i Carabinieri di Porto Cervo, Arzachena, Palau, Porto Rotondo, Golfo Aranci e Porto San Paolo, coordinate dalla Procura della Repubblica di Tempio Pausania, i tre sono stati identificati e colpiti da provvedimenti restrittivi. Il coordinamento tra i Reparti dell’Arma dei Carabinieri ha consentito, in sole poche ore, di individuare i destinatari delle misure in territori lontani dall’isola. In particolare, i Carabinieri di Gattinara si sono attivati sul territorio, dove era stata segnalata la presenza dell’uomo e, dopo un paziente servizio di ricerca ed osservazione, sono riusciti ad individuare il 38enne a Lozzolo, non lontano dal domicilio di alcuni parenti, pur non essendovi mai stato residente e sconosciuto ai militari che potevano solo contare su una sua immagine.  In contemporaneità con i Carabinieri di Lucca, che nel frattempo avevano individuato le due donne in località Nozzano San Pietro, i tre complici sono stati bloccati ed arrestati. Il 38enne, è stato associato alla Casa Circondariale di Vercelli, mentre le due donne sono state rispettivamente associate alla Casa Circondariale di Firenze e agli arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria

Massimo Iaretti

 

Auto si ribalta. Morti un ragazzo e una ragazza ventenni

Un altro incidente mortale sulle strade del Piemonte. Nella notte, nei pressi di Saluggia nel Vercellese, per cause ancora da accertare (forse per la strada ghiacciata), una Volkswagen Polo è uscita fuori strada ribaltandosi e finendo contro un muro. Sull’auto sono morti un 22enne di Livorno Ferraris, Manuel Nuzzo, e Lucrezia Saggio, 23enne di Saluggia.

(foto archivio)

Vendeva armi da fuoco, ma la licenza era scaduta

Ha venduto armi con la licenza della Questura scaduta per un anno e mezzo prima di avere inoltrato la richiesta per il prolungamento dell’attività. Così è finito nei guai con la giustizia. Il fatto è avvenuto in provincia di Vercelli e ‘nel mirino’ c’è ora il titolare di un’armeria. La grave irregolarità, sanzionata penalmente, è stata rilevata dalla squadra amministrativa della Questura di Vercelli nell’ambito dei controlli che vengono svolti periodicamente. Di qui la segnalazione della notizia i reato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vercelli. Il personale della polizia di Stato, inoltre, ha compiuto il sequestro preventivo di 7 fucili custoditi nell’armeria e quello probatorio del registro nel quale vengono annotati i movimenti delle armi. Entrambi i provvedimenti di sequestro sono stati convalidati dal Gip del Tribunale di Vercelli.
Massimo Iaretti

Ruba la borsetta a una donna: “Colpa del gioco”

La notizia è una tra le tante che la cronaca offre ogni giorno a chi la segue. Ma quella che deve fare riflettere è la motivazione che ha spinto un giovane incensurato a derubare una donna e, subito dopo, a finire agli arresti: la ludopatia. Il fatto è avvenuto a Vercelli domenica quando, nel pomeriggio, la sala operativa della Questura riceveva una telefonata che segnalava un furto con strappo  ai danni di una signora  a cui era stata sottratta la borsetta. Le persone che avevano assistito al fatto, però, riuscivano, a mantenere il controllo visivo del giovane ladro e ad inseguirlo nelle vie limitrofe allo stadio comunale. Qui veniva arrestato dal personale della Digos impegnato in un servizio di ordine pubblico e dalla pattuglia della squadra volante. Lo scippatore era un cittadino egiziano, regolarmente soggiornante in Italia e senza alcun precedente. Sottoposto a perquisizione personale consegnava spontaneamente il denaro e confessava di aver compiuto il reato perché affetto da ludopatia e ‘bisognoso’ di denaro per continuare a giocare alle slot machine. In attesa dell’udienza di convalida veniva sottoposto agli arresti domiciliari e, nel pomeriggio del 21 gennaio, il Gip, dopo aver convalidato l’arresto, disponeva per il giovane la misura dell’obbligo di firma. Intanto, in attesa che la giustizia faccia il suo corso, sarebbe opportuno che l’uomo venisse anche curato perché la ludopatia è, comunque, una malattia sociale.

Massimo Iaretti

 

Ruba la borsetta a una donna: "Colpa del gioco"

La notizia è una tra le tante che la cronaca offre ogni giorno a chi la segue. Ma quella che deve fare riflettere è la motivazione che ha spinto un giovane incensurato a derubare una donna e, subito dopo, a finire agli arresti: la ludopatia. Il fatto è avvenuto a Vercelli domenica quando, nel pomeriggio, la sala operativa della Questura riceveva una telefonata che segnalava un furto con strappo  ai danni di una signora  a cui era stata sottratta la borsetta. Le persone che avevano assistito al fatto, però, riuscivano, a mantenere il controllo visivo del giovane ladro e ad inseguirlo nelle vie limitrofe allo stadio comunale. Qui veniva arrestato dal personale della Digos impegnato in un servizio di ordine pubblico e dalla pattuglia della squadra volante. Lo scippatore era un cittadino egiziano, regolarmente soggiornante in Italia e senza alcun precedente. Sottoposto a perquisizione personale consegnava spontaneamente il denaro e confessava di aver compiuto il reato perché affetto da ludopatia e ‘bisognoso’ di denaro per continuare a giocare alle slot machine. In attesa dell’udienza di convalida veniva sottoposto agli arresti domiciliari e, nel pomeriggio del 21 gennaio, il Gip, dopo aver convalidato l’arresto, disponeva per il giovane la misura dell’obbligo di firma. Intanto, in attesa che la giustizia faccia il suo corso, sarebbe opportuno che l’uomo venisse anche curato perché la ludopatia è, comunque, una malattia sociale.

Massimo Iaretti