DAL PIEMONTE- Pagina 5

I carabinieri forestali salvano cervo intrappolato

I carabinieri forestali  hanno salvato un esemplare di cervo femmina che era rimasto intrappolato, a Dronero, nel Cuneese, in un canale della centrale idroelettrica di Enel Green Power. Era saltato nel corso d’acqua superando  una recinzione metallica e  continuava a spostarsi, spaventato, senza riuscire a individuare una via d’uscita.

 

(foto archivio Centro recupero animali selvatici)

Rock sommerso anni '60 con Marchisio

Domenica 13 gennaio alle 17 nella Sala Colonne della Biblioteca Astense Giorgio Faletti torna Passepartout en hiver, il ciclo di 8 incontri promossi dalla Biblioteca e dalla CNA di Asti

 
 Come nelle scorse edizioni, a ogni autore verrà affiancato un pittore della CNA Artisti che offrirà l’interpretazione grafica del tema proposto. Gli artisti, coordinati dalla pittrice Marisa Garramone, illustreranno le proprie opere. Protagonista del primo incontro sarà Giancarlo Marchisio con “Il mondo sommerso del rock americano dal 1965 al 1968”. L’incontro intende focalizzare l’attenzione sulla realtà musicale americana che venne a formarsi con l’impetuosa ondata della British Invasion e sulle bands “meteora” nell’ambito del genere garage rock americano tra il 1965 ed il 1968. Si farà riferimento (anche con esempi musicali) soprattutto alle realtà “a stelle e strisce” ingiustamente cadute nell’oblìo, alle venues che furono terreno fertile per la nascita di miriadi di gruppi, in particolar modo nei generi garage/proto-punk. Si intende far luce sul contesto americano anni ‘60 delle battle of the bands, sulla funzione dei managers musicali di quei tempi, l’attività di intermediarii e talent scouts e sulle differenziazioni dei sottogeneri musicali in relazione alle aree geografiche (atlantic, pacific, middle-west etc.). Giancarlo Marchisio, astigiano, diplomatosi in pianoforte nel 2002 al Conservatorio “Guido Cantelli” di Novara, si laurea a pieni voti nel 2004 in Discipline della Musica presso l’Università degli Studi di Torino con una tesi in Estetica Musicale su Hector Berlioz critico musicale. Dopo il periodo accademico, tra 2005 e 2013 si è occupato per la Regione Piemonte di censimento, inventariazione e catalogazione di svariate raccolte di documenti musicali manoscritti e a stampa presso biblioteche, archivi ed enti ecclesiastici a Torino, Casale Monferrato, Cuneo, Racconigi, Fossano e Saluzzese. Si è inoltre impegnato nel portare a termine il complesso lavoro di localizzazione e collocazione, nel sistema SBN, di dati catalografici relativi ai libretti d’opera di area torinese presenti nella base dati piemontese SBN Musica. Parallelamente ha studiato la storia delle cappelle musicali e dei maestri di cappella piemontesi tra XVII e XIX secolo (in particolar modo in area torinese e casalese); ha partecipato come relatore a convegni musicologici in area piemontese e lombarda anche con il patrocinio della SIdM (Società Italiana di Musicologia) a Pella (Lago d’Orta), Saluzzo e Pavia; da sempre è anche attento alla storia delle compositrici europee di area francese e tedesca. Compositore autodidatta e pianista, dal 2014 ha mutato decisamente l’ambito di indagine e ha intrapreso lo studio specifico della storia del rock americano della seconda metà degli anni ‘60 (generi garage rock/proto-punk e rock psichedelico); sull’argomento tiene regolarmente una rubrica mensile sul quotidiano online “il Torinese”, intitolata “Caleidoscopio rock USA anni ‘60”. Artista ospite Nicola Colucciello: decoratore e restauratore, è diplomato al Liceo Artistico di Brera e in Scenografia presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Tra i suoi lavori di restauro, tra i più importanti va citato quello svolto presso la chiesa di San Nicolao, a Monteu Roero. Per quanto riguarda, invece, l’ambito decorativo, è doveroso il riferimento ai lavori eseguiti presso il castello di Lavezzole.

***

Questi i prossimi appuntamenti di Passepartout en hiver: 20 gennaio Ilaria Montiglio e Cristina Ghiringhello “Dall’Egitto al Piemonte: Iside e i suoi misteri”; 27 gennaio Alberto Bazzano e Ottavio Coffano “Macbeth, Shakespeare, Verdi”; 3 febbraio Alessandro Negrisolo “Videogiochi: hobby o lavoro?”; 10 febbraio Don Luigi Berzano “Islam e modernità: una convivenza possibile?”; 17 febbraio Guido Michelone e Armando Brignolo “Per capire e amare il jazz: ricordo di Gianni Basso”; 24 febbraio Giulio Guderzo e Giovanni Currado “Ferrovie nel Piemonte preunitario: uomini e scelte all’avanguardia della modernità”; 3 marzo Anita Dudek Origlia “La cultura giapponese… in una tazza di tè”. Tutti gli eventi avranno inizio alle ore 17. Si ringraziano per il sostegno: Città di Asti, Banca C.R. Asti, Fondazione C.R. Asti, Fondazione CRT e Reale Mutua.

Rock sommerso anni ’60 con Marchisio

Domenica 13 gennaio alle 17 nella Sala Colonne della Biblioteca Astense Giorgio Faletti torna Passepartout en hiver, il ciclo di 8 incontri promossi dalla Biblioteca e dalla CNA di Asti

 

 Come nelle scorse edizioni, a ogni autore verrà affiancato un pittore della CNA Artisti che offrirà l’interpretazione grafica del tema proposto. Gli artisti, coordinati dalla pittrice Marisa Garramone, illustreranno le proprie opere. Protagonista del primo incontro sarà Giancarlo Marchisio con “Il mondo sommerso del rock americano dal 1965 al 1968”. L’incontro intende focalizzare l’attenzione sulla realtà musicale americana che venne a formarsi con l’impetuosa ondata della British Invasion e sulle bands “meteora” nell’ambito del genere garage rock americano tra il 1965 ed il 1968. Si farà riferimento (anche con esempi musicali) soprattutto alle realtà “a stelle e strisce” ingiustamente cadute nell’oblìo, alle venues che furono terreno fertile per la nascita di miriadi di gruppi, in particolar modo nei generi garage/proto-punk. Si intende far luce sul contesto americano anni ‘60 delle battle of the bands, sulla funzione dei managers musicali di quei tempi, l’attività di intermediarii e talent scouts e sulle differenziazioni dei sottogeneri musicali in relazione alle aree geografiche (atlantic, pacific, middle-west etc.). Giancarlo Marchisio, astigiano, diplomatosi in pianoforte nel 2002 al Conservatorio “Guido Cantelli” di Novara, si laurea a pieni voti nel 2004 in Discipline della Musica presso l’Università degli Studi di Torino con una tesi in Estetica Musicale su Hector Berlioz critico musicale. Dopo il periodo accademico, tra 2005 e 2013 si è occupato per la Regione Piemonte di censimento, inventariazione e catalogazione di svariate raccolte di documenti musicali manoscritti e a stampa presso biblioteche, archivi ed enti ecclesiastici a Torino, Casale Monferrato, Cuneo, Racconigi, Fossano e Saluzzese. Si è inoltre impegnato nel portare a termine il complesso lavoro di localizzazione e collocazione, nel sistema SBN, di dati catalografici relativi ai libretti d’opera di area torinese presenti nella base dati piemontese SBN Musica. Parallelamente ha studiato la storia delle cappelle musicali e dei maestri di cappella piemontesi tra XVII e XIX secolo (in particolar modo in area torinese e casalese); ha partecipato come relatore a convegni musicologici in area piemontese e lombarda anche con il patrocinio della SIdM (Società Italiana di Musicologia) a Pella (Lago d’Orta), Saluzzo e Pavia; da sempre è anche attento alla storia delle compositrici europee di area francese e tedesca. Compositore autodidatta e pianista, dal 2014 ha mutato decisamente l’ambito di indagine e ha intrapreso lo studio specifico della storia del rock americano della seconda metà degli anni ‘60 (generi garage rock/proto-punk e rock psichedelico); sull’argomento tiene regolarmente una rubrica mensile sul quotidiano online “il Torinese”, intitolata “Caleidoscopio rock USA anni ‘60”. Artista ospite Nicola Colucciello: decoratore e restauratore, è diplomato al Liceo Artistico di Brera e in Scenografia presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Tra i suoi lavori di restauro, tra i più importanti va citato quello svolto presso la chiesa di San Nicolao, a Monteu Roero. Per quanto riguarda, invece, l’ambito decorativo, è doveroso il riferimento ai lavori eseguiti presso il castello di Lavezzole.

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Questi i prossimi appuntamenti di Passepartout en hiver: 20 gennaio Ilaria Montiglio e Cristina Ghiringhello “Dall’Egitto al Piemonte: Iside e i suoi misteri”; 27 gennaio Alberto Bazzano e Ottavio Coffano “Macbeth, Shakespeare, Verdi”; 3 febbraio Alessandro Negrisolo “Videogiochi: hobby o lavoro?”; 10 febbraio Don Luigi Berzano “Islam e modernità: una convivenza possibile?”; 17 febbraio Guido Michelone e Armando Brignolo “Per capire e amare il jazz: ricordo di Gianni Basso”; 24 febbraio Giulio Guderzo e Giovanni Currado “Ferrovie nel Piemonte preunitario: uomini e scelte all’avanguardia della modernità”; 3 marzo Anita Dudek Origlia “La cultura giapponese… in una tazza di tè”. Tutti gli eventi avranno inizio alle ore 17. Si ringraziano per il sostegno: Città di Asti, Banca C.R. Asti, Fondazione C.R. Asti, Fondazione CRT e Reale Mutua.

Bomba della seconda guerra mondiale scoperta nel Po

AGGIORNAMENTO  9 GENNAIO 2019 

Nel pomeriggio di martedì 8 gennaio, si è tenuta nella Prefettura di Alessandria una riunione di coordinamento relativa alla messa in sicurezza e alla disattivazione di un ordigno risalente alla seconda guerra mondiale rinvenuto il 7 gennaio, nell’alveo del Fiume Po, nelle immediate vicinanze del ponte ferroviario e stradale di Valenza, durante lavori di pulizia del manufatto. All’incontro erano presenti, oltre ai Dirigenti della Prefettura, il Sindaco di Valenza accompagnato dai Tecnici comunali e dal Comandante la Polizia Locale, i Rappresentanti dell’Amministrazione Provinciale, del 32° Reggimento Guastatori di Torino, delle Forze di Polizia territoriali, della Polizia Ferroviaria, dei Vigili del Fuoco, dell’Agenzia Interregionale per il Fiume Po (AIPO), della Croce Rossa Italiana (CRI) e di Rete Ferroviaria Italiana (RFI). Durante la riunione è stata decisa l’immediata messa in sicurezza dell’ordigno a cura degli Artificieri dell’Esercito ed è stato programmato l’intervento di disattivazione, che comporterà la necessità di evacuare una zona di 600 metri intorno ai luoghi di rinvenimento e di disattivazione e di ordinare il riparo al chiuso in un’ulteriore zona compresa entro il perimetro di 1.800 metri dai predetti luoghi, oltre alla sospensione della circolazione stradale e ferroviaria nei tratti interessati e al relativo divieto di sorvolo. Al fine di provocare il minor disagio possibile per la cittadinanza, è stata valutata la possibilità di eseguire l’intervento in un giorno festivo. I dettagli dell’operazione verranno messi a punto in un’ulteriore riunione che si terrà all’inizio della prossima settimana, alla quale verranno invitati anche il Comune di Bozzole e gli Enti della provincia di Pavia confinanti con l’area interessata dalle operazioni.

Massimo Iaretti

 

 

8 GENNAIO 2019  La seconda guerra mondiale non è mai finita, neanche oggi a distanza di 74 anni. Un ordigno inesploso, di 1000 libbre, probabilmente di fabbricazione americana, risalente alla Seconda Guerra Mondiale e destinato alla distruzione del ponte che collega la città di Valenza con la sponda lombarda è stato rinvenuto, nella giornata del 7 gennaio, nel Po, da operai impegnati in opere di manutenzione dell’alveo del fiume. L’area dove è presente il manufatto bellico è stata subito isolata, in attesa che siano coordinate le operazioni di rimozione e brillamento, coordinate da una squadra specializzata di artificieri immediatamente giunta sul posto. L’equipe di esperti arrivata a Valenza ha lavorato fino alla tarda serata di del 7 gennaio per studiare la situazione ed esaminare le possibili soluzioni ed il sindaco Gianluca Barbero ha effettuato un sopralluogo sul posto. Gli esperti valuteranno nelle prossime ore se far esplodere l’ordigno sul posto o trasportarlo in speciali contenitori di sicurezza, in una zona protetta. L’area è attualmente presidiata dalle forze dell’ordine e la circolazione dei veicoli e quella ferroviaria sul ponte sono regolari.

Massimo Iaretti

 

(Nelle foto dall’archivio del Torinese la scoperta, la scorsa estate,  di una bomba aerea inesplosa nei pressi del Lingotto di Torino)

 

Consigliere comunale trova fede nuziale all’Esselunga e cerca il proprietario

In una società sempre più individualista, materialista ed egoista un gesto che rientra in quella che dovrebbe essere la normalità ormai fa notizia. E’ accaduto domenica, giorno dell’Epifania a Valenza, in provincia di Alessandria. Sergio Cresta, che è anche consigliere comunale del Partito democratico, mentre era all’Esselunga per fare la spesa ha trovato per terra una fede nuziale d’oro con brillanti che era stata smarrita da qualcuno. Cresta non ha avuto alcun dubbio: raccolto l’anello e chiesto al punto informazioni se qualcuno si fosse presentato per denunciarne lo smarrimento ha avuto risposta negativa. Così, dopo aver diffuso immediatamente la notizia attraverso i social, lunedì mattina si è recato al comando della polizia municipale di Valenza, in viale Santuario, per consegnare l’anello, che ha un discreto valore, agli agenti di modo che si potessero fare le verifiche necessarie per restituirlo all’eventuale avente diritto. Insomma ha messo in atto quel senso civico che va sicuramente indicato come esempio.

Massimo Iaretti

Consigliere comunale trova fede nuziale all'Esselunga e cerca il proprietario

In una società sempre più individualista, materialista ed egoista un gesto che rientra in quella che dovrebbe essere la normalità ormai fa notizia. E’ accaduto domenica, giorno dell’Epifania a Valenza, in provincia di Alessandria. Sergio Cresta, che è anche consigliere comunale del Partito democratico, mentre era all’Esselunga per fare la spesa ha trovato per terra una fede nuziale d’oro con brillanti che era stata smarrita da qualcuno. Cresta non ha avuto alcun dubbio: raccolto l’anello e chiesto al punto informazioni se qualcuno si fosse presentato per denunciarne lo smarrimento ha avuto risposta negativa. Così, dopo aver diffuso immediatamente la notizia attraverso i social, lunedì mattina si è recato al comando della polizia municipale di Valenza, in viale Santuario, per consegnare l’anello, che ha un discreto valore, agli agenti di modo che si potessero fare le verifiche necessarie per restituirlo all’eventuale avente diritto. Insomma ha messo in atto quel senso civico che va sicuramente indicato come esempio.
Massimo Iaretti

Respira monossido di carbonio: donna muore avvelenata

Una donna di 50 anni  è deceduta a Novara avvelenata dal monossido di carbonio in una palazzina di viale Giulio Cesare. Rientrando in casa il marito ha dato l’allarme: già sulle scale dell’edificio c’era infiltrazione di monossido. Un vicino di casa ha  infatti avuto un malore ed è stato trasportato in ospedale in codice verde

Carabinieri, controlli preventivi. 350 identificati nel Monferrato

Trecentocinquanta persone identificate, cinquanta delle quali straniere, centottanta veicoli controllati, elevate sanzioni per violazioni al codice ella strada per circa cinquemila euro. E’ il risultato dei controlli preventivi messi in campo dalla Compagnia Carabinieri di Casale Monferrato che in questi giorni ha impiegato settanta uomini e trenta mezzi. Le operazioni hanno anche portato ad un arresto per il reato di detenzione ai fini dello spaccio. Nelle maglie della giustizia è finito un 21enne italiano, di origini straniere, fermato nel territorio del Comune di Fubine (Alessandria), e trovato con 5 confezioni di cocaina. I successi accertamenti dei militari dell’Arma nella sua abitazione hanno consentito, in fase di perquisizione domiciliare, di rinvenire altre 12 confezioni di ‘coca’, per un totale di 24 grammi di sostanza, oltre a 14 grammi di sostanza utilizzata per il taglio e materiale vario per il confezionamento.

Massimo Iaretti

 

Delitto di Capodanno, fermata una ragazza

Ha un nome ed un cognome il presunto autore di quello che è stato chiamato subito il ‘delitto di Capodanno’, con il rinvenimento del corpo senza vita nel primo pomeriggio del 1 gennaio di Massimo Garitta in un campo nel comune di Ovada
Venerdì 4 i carabinieri del Nucleo investigativo di Alessandria e della Compagnia di Alessandria hanno fermato una ragazza di 24 anni, A.P., cittadina albanese, da anni residente ad Ovada.
Al rinvenimento si era pervenuti grazie alla segnalazione di un passeggero del treno regionale in transito sulla Genova – Acqui Terme, che aveva appunto scorto un corpo inanimato giacente in un campo ricompreso tra la citata linea ferroviaria e la SP 456 del Turchino, nel territorio del comune di Ovada (AL). Giunti sul posto immediatamente dopo i vigili del fuoco. ed il personale del 118, sotto l’iniziale direzione del Comandante della locale Compagnia, i Carabinieri di Acqui Terme avevano provveduto a preservare la scena del crimine, apparendo da subito chiara la natura violenta della morte della vittima, immediatamente identificata perché già nota all’Arma locale quale tossicodipendente e pregiudicato. Terminati i rilievi tecnici più urgenti a cura della Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo di Alessandria ed un primo esame del cadavere da parte del medico legale, il Sostituto Procuratore della Repubblica di Alessandria, Eleonora Guerra, intervenuta nel frattempo sul posto, ne disponeva la rimozione. Il quadro investigativo a quel punto delineatosi consentiva di ritenere come la morte violenta di Garitta fosse stata determinata a seguito di investimento da parte di un autoveicolo e che tale investimento fosse avvenuto all’interno del campo, in corrispondenza del luogo di rinvenimento del cadavere. In particolare, in un contesto d’indagine reso alquanto sfuggente dalle peculiari condizioni di vita della vittima, appariva promettente un indizio emerso nel corso dei rilievi tecnici sugli indumenti indossati dalla vittima. Infatti, sul giubbotto della vittima erano rimasti impressi in modo eccezionalmente nitido alcuni caratteri alfanumerici ed un marchio di fabbrica, che successivamente sarebbero risultati riconducibili ai caratteri identificativi di un tipo di marmitta montato su diversi modelli del gruppo FCA, tra cui la Lancia Y. Ed in effetti, il frenetico ed infaticabile lavorio investigativo svolto nelle ore successive dal personale del Nucleo Investigativo di Alessandria e della Compagnia di Acqui Terme avrebbe permesso di acquisire, in direzione del tutto convergente, sia due testimonianze – che concordemente collocavano la vittima a bordo di una Lancia Y di colore scuro condotta da una ragazza le cui caratteristiche somatiche venivano riferite solo sommariamente –, sia alcuni frame di plurime telecamere installate lungo la viabilità cittadina, sia i dati di un apparato di lettura targhe, elementi che conducevano all’individuazione dell’autovettura in uso, tra gli altri, anche all’indagata, individuazione confermata proprio dal seriale stampigliato sulla marmitta di quello stesso veicolo. Inoltre, il disegno degli pneumatici montati sulla Lancia Y in uso all’indagata corrispondeva a quello rilevato nel corso degli accertamenti tecnici esperiti sulle tracce di pneumatici rinvenute sul luogo del delitto. Gli esiti eloquenti dell’attività tecnica nel frattempo condotta nei confronti dell’indagata e degli altri membri della sua famiglia, l’analisi del traffico telefonico di tutte le utenze emerse nel contesto investigativo così consolidatosi, nonché da ultimo il tenore delle dichiarazioni confessorie rese nella notte dall’indagata, nel corso dell’interrogatorio dinanzi al pubblico ministero insieme ad un circostanziato pericolo di fuga, hanno determinato l’adozione del provvedimento di fermo operato questa mattina. E’ ancora oggetto di accertamenti l’esatta determinazione del movente.
Massimo Iaretti
 

Come abbellire i muri della propria città

Ha un che di suggestivo il “ragazzo sull’acqua” dipinto sulla parete nord della sede dei Vigili Urbani di Verbania, in via Martiri Brigata Valgrande: al tempo stesso, s’intona con l’ambiente. Anche l’autore è dello stesso parere; anzi, proprio sul titolo del dipinto è d’accordo con chi scrive, che quello non è il vero titolo, se mai è “con i piedi nell’acqua”; niente di miracoloso insomma. Il vero titolo sarebbe “ Trompe l’euil ” ossia “inganna l’occhio “ ….di chi osserva il dipinto ovviamente: “…..si ha l’impressione di una immagine tridimensionale, anche se in realtà non lo è affatto” . Così dice Vincenzo Tipaldi, specialista nel realizzare grossi dipinti per abbellire i muri delle città. D’altra parte è un’immagine che potrebbe essere espressione di una realtà vera, un ragazzo che cammina realmente sul bordo del fiume o del lago, a poca distanza dal dipinto stesso: Verbania è tagliata da due torrenti, il San Giovanni e il San Bernardino, perpendicolari alla costa occidentale del Lago stesso. “Come si fa ad essere così fedeli alla realtà, in un dipinto così grande?” Risposta: “Ci sono due tecniche: la prima consiste nell’usare un riflettore, per proiettare l’immagine di un dipinto sulla parete grande; la seconda, quella che sto usando, permette di fare disegni in grande, dopo aver diviso con dei rettangoli il disegno in piccolo”. In questo caso, aggiunge ancora Tipaldi: “devo fare avanti e indietro, diverse volte, su e giù per i ponteggi”. “Cosa c’è in programma per il prossimo futuro” abbiamo chiesto al decoratore. “Aspetto un eventuale incarico dal Comune di Crodo, dopo che è stata fatta la scoperta archeologica della «Balma dei cervi». E’ infatti stato avviato il progetto per la salvaguardia e la valorizzazione del sito archeologico della nota cittadina ossolana, dove è racchiusa anche una parete di 6 metri con pitture rupestri risalenti a qualche millennio prima di Cristo. La scoperta dell’importante patrimonio è avvenuta nel 2012, da parte del Gruppo Archeologico di Mergozzo.

 

Elio Motella