CULTURA- Pagina 109

Federico Gozzelino e Alda Merini, una grande sincera amicizia

Sarà forse stato scritto nel destino che un musicista ed una poetessa, entrambi di talento, si incontrassero per instaurare una meravigliosa storia di sincera amicizia approdando ad una costruttiva collaborazione artistica.

Non è raro che questo succeda in quanto ogni disciplina artistica si intreccia con le altre sollecitandosi a vicenda, mi piace però pensare che tutto sia avvenuto grazie alla forte determinazione di Federico Gozzelino desideroso di musicare le poesie di Alda Merini e di conoscerla personalmente, non solo attraverso la lettura come era stato riguardo Jacques Prevert in “Metro de la vie”, Garcia Lorca in “Duende”e Cesare Pavese in “Discrepanze”

Conosco il musicista da tanti anni, dal giorno in cui, alla fine di un suo concerto a Casale, mentre usciva dalla sala lo fermai quasi strattonandolo per un braccio e gridandogli con veemenza “Lei è un genio, avrà un grande avvenire”. A distanza di tempo, ogni volta che ci incontriamo ci divertiamo nel ricordare quell’episodio che aveva stupito l’artista non ancora abituato agli apprezzamenti essendo ancora poco conosciuto. Il meritato successo conseguito è sicuramente frutto di talento innato e degli studi nel Conservatorio di Vercelli e di Alessandria ma anche è dovuto alla forza di volontà nel raggiungere i traguardi prefissati. A conferma le sue parole “Sono nato musicista, in seguito divenuto psicologo ho esercitato la professione ma ognuno deve realizzare ciò che è nascosto nel profondo del proprio essere, il mio desiderio era diventare compositore”. Così è stato, è ritenuto uno dei compositori italiani viventi con il maggior numero di composizioni ed ha ricevuto il prestigioso premio Ignazio Silone per la cultura. Pur avendo una formazione musicale classica si è prestato anche alla musica meno colta, pop, rock, folcloristica e jazz esibendosi come pianista nei night club in Italia e all’estero. In un interessante esauriente libro su di lui il critico Guido Michelone osserva “Si tratta di un caso unico e raro di formazione originale e completa”.
Alberga infatti nelle sue opere un connubio di spirito classico e spirito moderno, di passato e contemporaneità, aperti ad ogni espressione artistica sia essa musica, poesia, canto, arte figurativa, tutte stimolanti e che denotano una profonda cultura umanistica.

Lo studio dell’animo umano dello psicologo e la sensibilità del musicista si sono alleati nel conquistare Alda Merini al fine di ottenere il consenso di musicare sue poesie.
L’impresa, che pareva impossibile per la proverbiale diffidenza della poetessa verso gli sconosciuti, tanto più nel caso di uno psicologo appartenente ad una categoria che secondo lei commette errori, andò in porto grazie all’abilità di Gozzelino che coraggiosamente, una mattina del 2000, bussò alla porta della sua abitazione sui Navigli a Milano. Alda aprì guardinga ma inaspettatamente, osservandolo, esclamò “Oh che bell’uomo entri, entri pure” forse era stata conquistata dall’abbigliamento elegantemente originale che gli conferiva vagamente un aspetto di artista alla francese, come mi ha detto Federico durante un nostro recente incontro per intervistarlo.
Entrato, si presentò come musicista tralasciando di essere anche psicologo, sarebbe stato controproducente rivelarlo vista la sua avversione verso questa categoria, quindi escogitò un espediente dicendo di sentirsi in colpa di una cosa inconfessabile di cui si vergognava. Alla richiesta di sapere il perché rispose “Sono uno psicologo!” Alda capendo di trovarsi di fronte ad una persona sensibile e comprensiva si confidò raccontando molti episodi della propria vita, in particolare i drammatici ricoveri in manicomio.

Dopo aver ascoltato e ammirato l’interpretazione musicale e i testi di Prevert che Gozzelino le aveva consegnato accettò che questi musicasse alcune sue poesie.
Uscì così il disco “Ebrietudine”, titolo scelto dalla stessa Merini, come sinonimo di ebbrezza per significare l’unificazione delle due dimensioni di corpo e mente in modo che non restino dimezzati mentre i brani sono stati definiti “Cantate” riportando in vita la nobile tradizione iniziata da Bach. “Ogni mattina il mio stelo”, “Non voglio che tu muoia”, “Io sono folle folle folle”, “Viene il mattino azzurro”, “Io ho sofferto il dolore”, “I versi sono polvere chiusa”, descrivono gli stati d’animo altalenanti tra coraggio-paura, dubbio-certezza, follia- razionalità, eros-thanatos e vengono musicati con potenza espressiva. I suoi racconti, osserva il musicista, sono un insieme di realtà e fantasia, anche i suoi tanti innamoramenti di cui parla sono a volte falsati dall’immaginazione poiché “Traduce in canto lirico tutto ciò che vede, sente, vive; tutto è subordinato al suo essere animale poetico”.

La bella amicizia, liberatoria per Alda, costruttiva per Federico che si ritiene fortunato di averla conosciuta, è terminata nel 2009 con la morte della poetessa.
Unico rammarico, mi confessa Gozzelino durante l’intervista, è quello di non avere accolto, per difficoltà logistiche e organizzative, la calda proposta della Merini di recitare ella stessa i testi in Ebrietudine. In compenso, per la copertina della seconda edizione, Alda volle una foto che li ritraesse insieme, tenendo in mano il disco per fargli pubblicità.
Cosa che il musicista non aveva minimamente pensato ma che gli fece capire quanto la poetessa lo ritenesse un vero amico meritevole del suo apprezzamento e non un profittatore come i tanti che le stavano intorno da quando divenne famosa.

Giuliana Romano Bussola

La poesia dedicata dalla Merini a Gozzelino

 

La Commissione Europea inserisce il Parco Storico nella EU Geen Week 2021

Il Parco Storico del Castello Reale di Moncalieri entra ufficialmente, con una visita guidata, nel panel di eventi e iniziative selezionati dalla Commissione Europea per la Eu Green Week 2021.

La conferma è arrivata velocemente, proiettando “Moncalieri città nel verde” in uno dei più significativi progammi internazionali di sensibilizzazione e impulso all’“obiettivo inquinamento zero”.

Un focus qualificato, in calendario in tutti i paesi dell’Unione dal 31 maggio al 4 giugno, su progetti per il clima, strategia in materia di sostanze chimiche e altri programmi nel campo di energia, industria, mobilità, agricoltura, pesca, salute e biodiversità.

La candidatura del Parco Storico nell’area tematica “promozione della salute e del benessere” è stata avanzata dall’Assessorato alla Cultura insieme al Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Univeristà di Torino (Disafa). “La conferma dell’inserimento del progetto su cui investiamo le nostre energie migliori da 6 anni e della sua qualità è arrivata non a caso giovedì, Giornata mondiale della Terra – commenta con palese soddisfazione l’assessore alla Cultura Laura Pompeo – Potremo così dare la giusta visibilità, ben oltre i confini nazionali, non solo alla visita guidata che faremo il 4 giugno, ma anche alla nostra città e al suo prezioso patrimonio verde, su cui abbiamo puntato le strategie peculiari della nostra proposta e del nostro mandato. Dai convegni internazionali ‘Dialoghi sul paesaggio’ e ‘Si può fare’ al Premio della Rosa, dagli itinerari sul Po in dragon boat a Fiorile, l’evento che ogni anno a ottobre chiude le nostre stagioni culturali”.

Il venerdì dello scrittore Incontro in musica con Claudio e Diana

Venerdì 30 aprile 2021 Ore 18

Nati come “Note Mediterranee” tra night esclusivi e mangiacassette degli anni ’80, Claudio De Bartolomeis e Diana Ronca si sono presto spogliati di paiettes e spalline per immergersi nelle atmosfere napoletane fino a diventare ambasciatori dei classici della Bella Napoli, di cui ci offrono un assaggio questa sera con una posteggia (una serenata).

Claudio e Diana sono anche gli “Ultimiromantici” del libro che ha loro dedicato Luigi Coppola, con prefazione di Tony Esposito, e che verrà presentato da un post sulla pagina facebook della biblioteca in abbinata con la loro serenata.

 

Vuoi recensire un libro o un film?
Il Venerdì dello Scrittore dà voce ai lettori

scrivi una mail a biblioteca@comune.moncalieri.to.it
e la tua recensione verrà pubblicata sulla pagina facebook della Biblioteca Arduino

Al via le prenotazioni per visitare i castelli del Fai

Da giovedì 29 aprile riapriranno, nel pieno rispetto delle misure di sicurezza sanitaria i Beni FAI in Piemonte

  • Castello e Parco di Masino, Caravino (TO) – nella foto
  • Castello della Manta (CN)

Nei fine settimana i Beni riapriranno su prenotazione obbligatoria entro al massimo 24 ore prima

Maggiori informazioni sulla riapertura verranno comunicate nei prossimi giorni alla luce delle disposizione governative

e saranno disponibili sul sito www.fondoambiente.it

Il Castello di Moncalieri apre a 130 mila visitatori con CodyTrip

Il Castello Reale di Moncalieri mette un piede nel futuro: venerdì pomeriggio la tappa moncalierese della telegita CodyTrip ha consentito a 130.000 persone di collegarsi in contemporanea, da più di 1.000 città, in Italia e all’estero, alla prima visita guidata virtuale degli splendidi appartamenti reali del Castello e del centro storico. 

Con tanto di piccoli fan che, conoscendo il programma ed essendosi collegati dalle loro classi fin dal giorno prima alla gita, hanno pattugliato la centrale piazza Vittorio Emanuele sperando di poter incontrare – e magari chiedere un autografo – a “quelli di CodyTrip”.

“Numeri elevatissimi, una stupenda immagine data del nostro territorio – esprime soddisfazione l’assessore alla Cultura Laura Pompeo, ringraziando il professor Alessandro Bogliolo, infaticabile ideatore e performer di ogni momento della telegita, insieme allo staff di Città Metropolitana coordinato da Elena Deambrogio – Un lavoro di squadra piacevole e riuscito (reso possibile anche dalla disponibilità del direttore del Castello Laura Moro, del direttore del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, Guido curto, con lo staff di guide che hanno condotto magistralmente la visita agli appartamenti) sulla linea dell’innovazione, della cultura e del turismo”. Per nulla scontato anche il fatto che Moncalieri venisse inserita nel programma, per il quale l’assessore si è spesa nelle scorse settimane, “un’operazione di promozione e di marketing territoriale senza precedenti, che anticipa e favorisce le prossime aperture”.

Dialoghi con Leucò come non li avete mai ascoltati

Fondazione Cesare Pavese e LessonPod danno voce all’opera pavesiana con un “podcast” di dieci episodi. Online gratuitamente da mercoledì 28 aprile

Scritti da Cesare Pavese (Santo Stefano Belbo, 1908 – Torino, 1950) fra il 1945 e il 1946 e pubblicati per la prima volta nel 1947, i ventisette brevi racconti in cui si articolano i “Dialoghi con Leucò” ( elegantissimo “capriccio”, bizzarro “quarto di luna”, in cui divinità ed eroi della classicità discutono i grandi temi universali dell’umanità passando attraverso percorsi filosofici e psicoanatici che svelano la vera e più profonda “musa nascosta” dello scrittore) rappresentarono senz’ombra di dubbio per lo stesso Pavese il momento più elevato della sua attività letteraria.

E anche quello, probabilmente, della sua maggiore connotazione emotiva. Tant’è che proprio sul frontespizio di una copia del libro, trovata il 27 agosto del 1950 sul tavolino della stanza dell’ “Albergo Roma” di piazza Carlo Felice a Torino, dove Pavese venne rinvenuto suicida, lo scrittore di Santo Stefano Belbo aveva voluto lasciare il suo ultimo messaggio: “Perdono tutti e a tutti chiedo perdono. Va bene? Non fate troppi pettegolezzi”. Accolti con tiepido entusiasmo dalla critica “engagé”dell’epoca, i “Dialoghi” furono invece particolarmente amati e considerati da Pavese il lavoro suo più importante. Nell’intento lodevole di restituire, dunque, all’opera il suo posto di giusto riguardo, rientra l’iniziativa dal titolo “Dialoghi con Leucò come non li avete mai ascoltati” promossa dalla “Fondazione Cesare Pavese” nell’attualissima forma di un “podcast” costituito da 10 (dei 27) episodi, in cui si raccolgono dialoghi fra uomini e dei, ma anche fra le diverse anime di Pavese. Fra prosa e poesia “un viaggio nel mito e in se’ stessi per scoprire che ogni uomo ha un destino e immortale è solo chi lo accetta”. Il “podcast”, realizzato in collaborazione con “LessonPod” (professionisti del suono, scrittori e comunicatori) presenterà, a partire da mercoledì 28 aprile, un episodio ogni due settimane, semplificato e della durata ognuno di 10 minuti circa, disponibile gratuitamente su Spreaker, Spotify, Apple Podcast, Google Podcast e altre principali piattaforme online. L’intento è quello di rispondere ad una precisa esigenza: rendere i “Dialoghi”, opera considerata per antonomasia la più difficile da leggere e comprendere, accessibile a tutti, soprattutto ai ragazzi, attraverso uno strumento tecnologico, decisamente innovattivo e accattivante. “Nei ‘Dialoghi con Leucò’ il lettore trova uno specchio – spiega Pierluigi Vaccaneo, direttore della ‘Fondazione Cesare Pavese’ – in cui trovare e ritrovare il proprio percorso umano, attraverso il Mito e la traduzione che del Mito fa Pavese stesso. L’opera é dunque una conversazione a più voci, dove lettore, autore, personaggi e Mito sono sullo stesso piano, svelati”. L’elenco dei “dialoghi” programmati prende avvio dal confronto fra Ulisse e Calipso affrontato ne #01 “L’isola”, per proseguire con #2 “La nube” e la storia del Titano Issione, seguita da #3 “La belva”, protagonista Endimione che può incontrare la selvaggia Artemide soltanto nel sonno. Gli altri episodi: #4 “Schiuma d’onda”, #5 “I due”, #6 “L’inconsolabile”, #7 “L’ospite”, #8 “Le streghe”, #9 “Il toro”, #10 “La vigna”.
Il prossimo 9 settembre, data di nascita di Cesare Pavese e quando saranno scaduti i diritti per la pubblicazione delle opere pavesiane, la “Fondazione”, insieme all’editrice “Emons”, pubblicherà i “Dialoghi con Leucò” anche in forma di “audiolibro”, in accompagnamento al volume cartaceo, con la curatela dello scrittore Marcello Fois. Ad interpretarli saranno alcune fra le voci più apprezzate del panorama teatrale italiano.
Info: “Fondazione Cesare Pavese”, tel. 0141/840894 o www.fondazionecesarepavese.it – info@fondazionecesarepavese.it

g. m.

La giornalista Cuzzocrea alla Settimana culturale del Centro congressi Unione Industriale

Incontri di Primavera 2021

Il secondo appuntamento, mercoledì 28 aprile alle ore 15.00, vedrà protagonista la giornalista di Repubblica, Annalisa Cuzzocrea, che è anche una mamma e come molte altre, in un complicato periodo come quello attuale, si è fermata a riflettere sulla sorte toccata ai bambini di tutta Italia, talvolta dimenticati e scavalcati da una crisi sanitaria ed economica globale. Da queste riflessioni è nato il suo libro, “Che fine hanno fatto i bambini? Cronache di un Paese che non guarda al futuro”, edito da Piemme. Insieme a lei discuterà del tema profondamente delicato, il Professor Paolo Manzoni, Direttore del Dipartimento Materno Infantile ASL Biella. A moderare l’incontro un’altra voce femminile, la giornalista di Repubblica Ottavia Giustetti.

«Che fine hanno fatto i bambini?» chiedevano alcuni striscioni comparsi in diverse città italiane durante il primo lockdown, quando le scuole erano chiuse e i ragazzi erano spariti dal discorso pubblico. Quando il Presidente del Consiglio e il Comitato Scientifico avevano dimenticato di decidere se un bambino, accompagnato, potesse fare almeno un giro intorno al palazzo, capire che il mondo non era scomparso, avere un’idea di quel che stava accadendo davvero. Annalisa Cuzzocrea, inviata di Repubblica, mamma di Carlo e Chiara, ha deciso di indagare sul perché i bambini e i ragazzi non siano stati visti dal Governo alle prese con l’emergenza Covid-19. Perché siano serviti mesi prima di rendersi conto di quanto pesante sarebbe stata la conseguenza della chiusura delle scuole, dell’isolamento nelle case, soprattutto per i più fragili e per chi vive in contesti difficili. Attraverso il dialogo con psicologi, scrittori, economisti, demografi, sociologi, registi, insegnanti, genitori, nel viaggio che la porta fino ai Quartieri spagnoli di Napoli e dentro la sezione nido del carcere di Rebibbia, l’autrice scopre le ragioni di fondo dell’invisibilità di infanzia e adolescenza nel nostro Paese. Dove le esigenze e i diritti dei più piccoli, dei più giovani, vengono sempre dopo. Messe dallo Stato a piè di lista, mentre troppo, quasi tutto, si delega alle famiglie di appartenenza. I bambini sono considerati “bagagli appresso” dei genitori, appendici affidate alle loro cure, non cittadini degli spazi che abitano, quasi mai pensati per chi ha meno di 18 anni. E solo un problema politico o è anche e soprattutto un problema culturale? Perché l’Italia stenta a vedere i suoi figli per quello che sono, e si limita a studiarli attraverso quello che consumano? Se tutto è affidato alla famiglia, cosa si fa dove l’ambiente d’origine non funziona, non aiuta, non permette di “fiorire”? “Che fine hanno fatto i bambini” è un testo necessario per capire cosa ci stiamo perdendo, come stiamo mettendo in pericolo il nostro futuro. E da dove bisogna ripartire.

La Palazzina di Caccia lancia in streaming una visita virtuale unica

La Palazzina di Caccia di Stupinigi ha chiuso le sue porte fisiche per l’emergenza sanitaria, ma ha aperto le porte digitali per interagire con il pubblico. Tra dirette facebook, racconti social di straordinari arredi, laboratori online per famiglie, approfondimenti #aportechiuse sui singoli ambienti, sono state superate le 100mila visualizzazioni, con una crescita costante, nell’ultimo anno, del numero di followers su Facebook e Instagram.

Da lunedì 26 aprile la Palazzina di Caccia di Stupinigi ha aperto di nuovo i cancelli al pubblico, contingentando gli ingressi e applicando tutte le regole in vigore per una visita in sicurezza, rafforzando allo stesso tempo l’esperienza online con l’avvio di una nuova e innovativa piattaforma streaming personalizzata. Il nuovo servizio non utilizza le più comuni piattaforme e non si limita a virtual tour attraverso immagini statiche o con la ormai diffusa tecnologia Google Street View, ma per la prima volta in campo museale offre una vera e propria visita virtuale totale, narrata da Serena Fumero, referente per la Didattica, sala dopo sala, alla scoperta di opere, arredi e curiosità, per una durata complessiva di 45 minuti.

La fruizione online e on-site «non vuole essere un’offerta alternativa – spiega Marta Fusi, direttrice della Palazzina di Caccia di Stupinigi – ma complementare. Noi non abbiamo mai chiuso, in realtà, perché siamo sempre stati presenti online e vogliamo continuare a farlo offrendo questo nuovo servizio. La visita virtuale è pensata per chi preferisce rimanere a casa, per chi è distante fisicamente, ma anche e soprattutto per chi vuole conoscere la Palazzina prima della visita reale».

Oltre alla Palazzina di Caccia di Stupinigi, si potrà visitare virtualmente anche la Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso, uno dei più celebri esempi del gotico internazionale, ed è in fase di preparazione anche la visita guidata dell’Abbazia di Santa Maria di Staffarda, uno dei più grandi monumenti medioevali del Piemonte. Sono state inoltre attivate modalità di visite online anche per le scuole.

Tutte le attività Facebook online di approfondimento saranno mantenute: “I Venerdì di Stupinigi”, ciclo di approfondimenti dentro e fuori il museo in programma tutti i venerdì all’ora del tè; “I racconti del Centro a Stupinigi” con protagonisti gli arredi del percorso museale, in collaborazione con il Centro di Conservazione Restauro La Venaria Reale; “Famiglie al Museo!”, l’appuntamento del sabato pomeriggio con le famiglie per una visita virtuale e un laboratorio; “#aportechiuse”, la rubrica del martedì di approfondimento su un ambiente della Palazzina.

Tra i primi appuntamenti in programma online, venerdì 30 aprile alle 18, il concerto dell’Orchestra Barocca dell’Accademia di Sant’Uberto dal titolo “Cerimoniale e Divertissement” che celebra la musica barocca e l’arte dei suonatori del corno da caccia (patrimonio Unesco). Si tratta della prima esecuzione integrale al mondo, dopo quella del 1971 di Paillard, e soprattutto della prima esecuzione assoluta con strumenti originali barocchi. Il concerto sarà trasmesso sulle pagine Facebook della Palazzina di Caccia di Stupinigi, Corni da caccia della Reggia Venaria – Accademia di Sant’Uberto, Regione Piemonte, VisitPiemonte, Reggia di Venaria.

 

Info

www.ordinemauriziano.it

Orario di apertura: dal lunedì al venerdì 10-17,30 (ultimo ingresso ore 17); sabato e domenica 10-18,30 (ultimo ingresso ore 18). Dal 3 maggio consueto orario con apertura dal martedì alla domenica.

Biglietti: intero 12 euro; ridotto 8 euro

Il prezzo del biglietto per la visita virtuale è di 5 euro.

www.vivaticket.com/it/biglietto/biglietto-virtuale-stupinigi/155057

www.vivavticket.com/it/biglietto/biglietto-virtuale-ranverso/155118

Parte la nuova Stagione Educational del Teatro Regio

30 ANNI DI SCUOLA ALL’OPERA

Nel 2021 La Scuola all’Opera del Teatro Regio festeggia un importante anniversario: trent’anni di attività! Perché questo non sia soltanto un traguardo, ma stimolo a proseguire nel nostro impegno per i bambini e i ragazzi, abbiamo preparato una nuova Stagione educational (che tiene inevitabilmente conto dell’attuale situazione legata all’emergenza sanitaria), oltre ad aver riavviato la Scuola di canto corale per bambini dai 7 ai 12 anni, che fiorisce per valorizzare e fare tesoro del lavoro fino a ora svolto con il Coro di voci bianche nato nel 1997.

«Sono molto felice di annunciare che, nonostante la pandemia e la distanza forzata, abbiamo raggiunto un ottimo risultato di iscrizioni alla Scuola di canto – afferma Rosanna Purchia, Commissario straordinario del Teatro Regio – attualmente abbiamo circa 90 iscritti alle lezioni a distanza, iniziate lo scorso 2 marzo e suddivise in un articolato programma messo a punto dal Maestro Claudio Fenoglio, che ringrazio per la passione e la serietà con cui ha sempre seguito i ragazzi.  Le lezioni hanno diversi livelli: dall’avvicinamento al canto alla lettura della musica, alla disciplina corale. Il mio augurio è che da settembre tutti potranno seguire la Scuola in presenza».
Rosanna Purchia esprime così la visione che anima l’impegno del Regio per i ragazzi e i giovani: «Se il teatro si chiude in se stesso e non incide nelle problematiche della comunità, non assolve la sua funzione, la sua missione sociale di istituzione culturale».

Il primo appuntamento che abbiamo dedicato ai giovani, anticipando di fatto la Stagione a loro dedicata, è stato il Concerto per il Giorno della Memoria, lo scorso 27 gennaio. Un concerto guidato con il Coro del Teatro Regio, preparato dal maestro Andrea Secchi, trasmesso in streaming sul sito del Teatro e dedicato a Viktor Ullmann, compositore, direttore d’orchestra e pianista austriaco, morto ad Auschwitz nel 1944. Molto apprezzate l’esecuzione musicale e l’introduzione curata da Sebastian F. Schwarz, Direttore artistico del Regio, che dichiara: «sono felice e soddisfatto dell’ottimo feedback ricevuto per la guida all’ascolto del Concerto del 27 gennaio, così come per le parti introduttive del Concerto di solidarietà dello scorso 8 aprile; questo mi ha convinto a sviluppare l’idea e dunque ad approfondire la contestualizzazione storica, in particolare nell’offerta rivolta ai giovani. Di qui, ho pensato di arricchire il prossimo titolo (La bohème raccontata ai ragazzi) con un focus sui mestieri del teatro e sulle curiosità legate all’opera – protagonisti coloro che lavorano nel nostro teatro – che offriremo in streaming live come parte introduttiva allo spettacolo».

Iniziamo con La bohème raccontata ai ragazzi. L’allestimento è quello realizzato dal Teatro Regio in occasione del 125° anniversario dalla prima assoluta del 1896, con Daniel Oren sul podio dell’Orchestra e del Coro Teatro Regio Torino e con la regia di Paolo Gavazzeni e Piero Maranghi. Per avvicinare i ragazzi all’opera lirica e al suo grande repertorio, abbiamo preparato una versione pocket de La bohème di Giacomo Puccini con la partecipazione del regista Paolo Gavazzeni in qualità di narratore d’eccezione. I focus iniziali saranno condotti da Rosanna Purchia Commissario straordinario, Sebastian F. Schwarz Direttore artistico, Giulio Laguzzi Direttore dei complessi musicali in palcoscenico, Vittorio Borrelli Direttore di scena e Laura Viglione Responsabile della sartoria, i quali interagiranno con i ragazzi collegati per lo streaming.Lo streaming sarà disponibile sul sito del Teatro a partire da martedì 27 aprile con due appuntamenti settimanali, tutti i martedì e giovedì alle 10.15, fino a fine maggio. I biglietti, al costo di € 2 per ciascun ragazzo, sono in vendita sul nostro sito. Per accedere allo streaming occorre prenotare tramite modulo nella pagina dedicata sul sito www.teatroregio.torino.it/scuola-all-opera: il Teatro invierà conferma della prenotazione e, contestualmente, il codice di accesso allo streaming.
L’attività ha riscontrato il pieno interesse del Rotary Club Torino Nord Ovest. Tra le mission dell’associazione: migliorare la qualità della vita delle persone in seno alla comunità dando la possibilità ai giovani di partecipare alla pocket-Bohème e promuovendo così la cultura, uno dei pilastri della società, e in particolare il teatro, la musica e lo sviluppo personale. Per questo motivo i primi 2500 ragazzi iscritti saranno ospiti del Rotary Torino Nord Ovest (http://torinonordovest.rotary2031.org).
L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti è il secondo titolo che abbiamo scelto per le scuole primarie e secondarie di primo grado (bambini dai 6 agli 11 anni) e che proporremo accanto a un percorso formativo per docenti e alunni realizzato in collaborazione con l’Associazione Europa InCanto (www.europaincanto.com).
Le recite dell’opera faranno parte della nostra Stagione autunnale, e se l’andamento dell’emergenza sanitaria ce lo consentirà potranno essere aperte al pubblico in presenza. Speriamo anche di potervene dare già un assaggio nella Stagione estiva.
Il teatro è magia, mistero, incontro che crea meraviglia e che genera intense emozioni sia nel pubblico sia negli artisti che salgono sul palcoscenico. Richiede impegno e partecipazione, può essere a volte divertente, ma esige sempre uno sforzo, spesso anche una certa “fatica intellettuale”: in cambio avvolge completamente e mette di fronte a se stessi come nessun’altra disciplina artistica potrebbe fare. Con il costante obiettivo di far vivere un’esperienza artistica completa ai giovani, il Teatro Regio ha deciso di avvalersi del prezioso contributo di Europa InCanto, da anni impegnata nella didattica musicale dedicata all’opera lirica: siamo certi che questa partnership arricchirà la proposta della Scuola all’Opera, che in passato ha già riscosso così tanto successo con laboratori come Cantiamo l’opera Opera…ndo.
Le recite prevedono la partecipazione del pubblico, per far sì che gli studenti siano parte attiva dello spettacolo e possano viverlo da protagonisti. La regia e l’intero progetto sono naturalmente modulati secondo le normative previste dal protocollo sanitario vigente.
Il percorso didattico è già iniziato nel mese di aprile e si avvale del sostegno del Ministero dell’Istruzione, grazie al quale alcune scuole hanno avuto accesso gratuito all’iniziativa, e prevede una serie di incontri di formazione per i docenti (in presenza e on-line, con accreditamento riconosciuto dal MIUR, Direttiva 170/2016) e due laboratori a scuola o in live streaming per i bambini, che quindi impareranno le parti ritmiche e quelle corali sia dai propri insegnanti sia dai professionisti di Europa InCanto.
Per partecipare è sufficiente compilare un modulo sul sito del Teatro e attendere la conferma telefonica o via e-mail. Il costo per la partecipazione al progetto è di € 20 a bambino e include il materiale didattico (un libro, un cd audio, un dvd/karaoke e un’App), i laboratori per i bambini e lo spettacolo finale.
Oltre all’opera, proponiamo una selezione di concerti sinfonici e corali; abbiamo quindi pensato di rendere disponibili anche per le scuole i concerti dei Giovedì del Regio, arricchiti da un’introduzione all’ascolto appositamente dedicata alla platea dei giovani della scuola secondaria di primo e secondo grado (14-18 anni).
Si accederà allo streaming su prenotazione con modulo sul sito del Regio e successiva conferma telefonica o via mail da parte del Teatro. Il calendario dei concerti con l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio sarà a disposizione anche dei ragazzi delle scuole, alcuni gratuitamente, altri al costo di € 2.L’Impegno del Regio prosegue con un nuovo progetto pensato in sinergia con l’Istituto penale per minorenni “Ferrante Aporti” di Torino e con la sua direttrice Simona Vernaglione, che prevede un Corso di avvicinamento al canto corale. «Per me il Coro è simbolo di unità» così Claudio Fenoglio Maestro del coro di voci bianche, che prosegue: «entrare nel Coro è l’esperienza profonda in cui condivido le mie vibrazioni e i miei stati d’animo. L’ascolto dell’altro è alla base del canto corale e, in generale, del fare musica insieme. Il primo ideale di un coro non è l’approccio artistico, ma la relazione umana. Il suono cantato penetra a fondo nelle coscienze e permette una maggiore connessione fra i singoli, che durante il canto si relazionano in modo intenso. Ho messo a punto un corso che svilupperà questo sentire attraverso semplici esercizi di palestra vocale, postura e allineamento, per poi passare alla teoria e alla pratica di scrittura musicale per giungere, infine, alla “letteratura” propria del coro giovanile, con l’utilizzo di brani del repertorio popolare».

Il forte legame istituzionale con la Città di Torino e la Regione Piemonte ci permette di attivare convenzioni significative, come quella appena avviata con la Torino Musical Academy: il Teatro Regio inviterà registi e coreografi a selezionare gli allievi dell’Accademia per la partecipazione a stage e/o tirocini collegati alle produzioni in stagione, offrendo così ai giovani artisti occasioni di esperienza e formazione in un ambito artistico di alto livello professionale.
Questa collaborazione è solo la prima tra quelle che stiamo attivando con altre importanti istituzioni formative, culturali e artistiche, non solo del territorio, quali per esempio l’Accademia del Teatro alla Scala e l’Università degli Studi di Torino.
Nel frattempo il Teatro Regio ha aderito al Documento Quadro “Patto Educativo di Comunità” della Città di Torino ed è a disposizione delle scuole di ogni ordine e grado per la progettazione e la realizzazione di percorsi didattici condivisi (compatibilmente con la generale e complessa situazione legata alla pandemia), che possano sostenere e ampliare l’offerta formativa, in questo momento così delicato per le giovani generazioni.
La trentennale esperienza maturata dalla Scuola all’Opera, consente al Teatro Regio di candidarsi a breve quale ente formatore presso il Ministero dell’Istruzione; siamo inoltre in attesa di risposta per l’accreditamento al Piano delle Arti del MIUR (per la promozione della cultura umanistica e la realizzazione di percorsi sul tema della creatività) ed è nostro auspicio avviare la collaborazione con il CE.SE.DI. (Centro Servizi Didattici della Città Metropolitana di Torino) per progetti di formazione didattica rivolti agli insegnanti e con il riconoscimento di crediti, già per il prossimo anno scolastico.

Per informazioni: www.teatroregio.torino.it
Per le foto in alta definizione, clicca qui

Torino, 23 aprile 2021

LA SCUOLA ALL’OPERA 2021

da Martedì 27 Aprile 2021 ore 10:15
diffusione in streaming su www.teatroregio.torino.it
biglietto a € 2; iniziativa riservata alle scuole

La bohème raccontata ai ragazzi
Opera in quattro quadri
Libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica
dal romanzo Scènes de la vie de Bohème di Henri Murger
Musica di Giacomo Puccini

Personaggi e interpreti
Mimì sopranoMaria Teresa Leva
Rodolfo, poeta tenoreIván Ayón Rivas
Musetta sopranoHasmik Torosyan
Marcello, pittore baritono: Massimo Cavalletti
Schaunard, musicista baritono: Tommaso Barea
Colline, filosofo basso: Alessio Cacciamani
Benoît, padrone di casa e Alcindoro, consigliere di stato basso: Matteo Peirone
Parpignol, venditore ambulante tenore: Alejandro Escobar
Sergente dei doganieri basso: Desaret Lyka
Un doganiere baritono: Gabriel Alexander Wernick
Il venditore di prugne tenore: Franco Traverso
Un ragazzo voce bianca: Matilda EliaNarratore: Paolo Gavazzeni

Direttore d’orchestra: Daniel Oren
Regia di Paolo Gavazzeni e Piero Maranghi
Curatrice delle scene: Leila Fteita
Curatrice dei costumi: Nicoletta Ceccolini
Bozzetti di Adolf Hohenstein per la prima assoluta al Regio custoditi dall’Archivio Storico Ricordi
Pittore scenografo: Rinaldo Rinaldi
Luci: Andrea Anfossi
Direttore dell’allestimento: Claudia Boasso
Maestro del coro: Andrea Secchi

ORCHESTRA E CORO TEATRO REGIO TORINO
Nuovo allestimento Teatro Regio Torino

Si ringrazia il Rotary Club Torino Nord Ovest

Gam, Mao e Palazzo Madama riaprono con le nuove mostre

I tre musei di FTM riaprono al pubblico con le nuove mostre da mercoledì 28 aprile 2021

Con il ritorno del Piemonte in zona gialla, GAM, MAO e Palazzo Madama possono finalmente riaprire le loro porte al pubblico! Accanto alle collezioni permanenti, i visitatori avranno la possibilità di visitare nuove mostre, allestite durante il periodo di chiusura dei musei.

 

Alla GAM, oltre a Photo Action per Torino, Ancora luce. Luigi Nervo, e Alighiero Boetti, saranno visitabili due nuove esposizioni: da mercoledì 5 maggio la mostra pensata e voluta in favore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Viaggio controcorrente. Arte italiana 1920-1945, dalle collezioni di Giuseppe Iannaccone, della GAM e dei Musei Reali di Torino, che indaga, attraverso circa 130 opere, la storia, le idee, i progetti e gli scontri che caratterizzarono gli anni tra le due guerre. Sempre a partire da mercoledì 5 maggio apre la mostra Sul principio di contraddizione, a cura di Elena Volpato: una riflessione sulle opere di Francesco Barocco, Riccardo Baruzzi, Luca Bertolo, Flavio Favelli e Diego Perrone, composte quasi sempre da almeno due elementi, da due o più nature, da due o più immagini non pienamente conciliabili tra loro e legate da un vincolo di ambiguità che talvolta diviene chiaro rapporto di contraddizione.

 

Al MAO, accanto alla mostra China goes Urban. La nuova epoca della città, prorogata fino al 13 giugno, che offre al pubblico una prospettiva articolata e innovativa sul fenomeno dell’urbanizzazione cinese – e globale – e sulle sue ricadute sociali, economiche e politiche, da mercoledì 28 aprile apre una nuova mostra: Krishna, il divino amante, un’esposizione di dipinti religiosi indiani che ruotano intorno alla figura del dio Krishna, accompagnata da una selezione di componimenti poetici ascrivibili alla corrente devozionale della bhakti.

 

A Palazzo Madama sarà ancora visitabile fino al 12 luglio la mostra dossier Ritratti d’oro e d’argento. Reliquiari medievali in Piemonte, Valle d’Aosta, Svizzera e Savoia che presenta una galleria di busti reliquiario dal Trecento al primo Cinquecento, veri e propri ritratti in oreficeria, in rame o in argento dorato, spesso arricchiti da pietre preziose, vetri colorati e smalti.  Da venerdì 7 maggio l’esposizione World Press Photo Exhibition 2021, la mostra di fotogiornalismo più importante al mondo, apre a Palazzo Madama in anteprima nazionale con i vincitori del concorso dell’edizione 2021. Dal 14 maggio La Madonna delle Partorienti dalle Grotte Vaticane di Antoniazzo Romano completerà la ricca offerta museale di Palazzo Madama. Il veneratissimo dipinto, che non ha mai lasciato la Basilica Vaticana nel corso della sua secolare storia, viene esposto al pubblico per la prima volta nella sua ritrovata integrità a seguito di un delicato restauro.

 

Proseguono tutte le attività digitali e gli approfondimenti sui canali social, strumenti che hanno permesso di alimentare il dialogo con il pubblico durante il lockdown e che affiancheranno le iniziative in museo. Tornano infatti le visite guidate in presenza, i laboratori dedicati alle scuole e alle famiglie e i progetti per l’accessibilità, oltre agli appuntamenti collaterali alle mostre rivolti ai singoli e ai piccoli gruppi.

 

 

I NUOVI ORARI DI APERTURA:

mercoledì giovedì e venerdì dalle 13 alle 20

sabato e domenica dalle 10 alle 19 INGRESSI GARANTITI CON PRENOTAZIONE O PREVENDITA ONLINE

chiuso il lunedì e martedì

le biglietterie chiudono un’ora prima.

Prenotazioni: Theatrum Sabaudiae via email ftm@arteintorino.com o al numero +39 011 5211788

https://www.arteintorino.com/

Prevendita: TicketOne https://www.ticketone.it/

 

Come di consueto, GAM, MAO e Palazzo Madama, nel rispetto di tutte le linee guida ministeriali, riaprono mettendo in atto tutte le misure necessarie a garantire una visita in completa sicurezza.

 

La Fondazione Torino Musei dal 2019 è certificata ISO 45001:2018, standard di riferimento internazionale per la gestione della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro, prima realtà museale italiana ad aver conseguito questo riconoscimento.

Per informazioni www.fondazionetorinomusei.it

www.gamtorino.it

www.maotorino.it

www.palazzomadamatorino.it