Pedopornografia, cinque arresti
Nell’ambito delle attività poste in essere dalla Polizia di Stato a tutela dei minori, il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Torino ha concluso un’importante operazione di contrasto alla pedopornografia online che ha portato all’arresto di 5 persone in flagranza di reato ex artt. 600 ter e quater c.p. e alla denuncia in stato di libertà di altri 5 soggetti, a carico dei quali è stato sequestrato materiale informatico utilizzato per la detenzione e la distribuzione dei contenuti multimediali illeciti.
L’attività, avviata dal Centro Nazionale per il Contrasto della Pedopornografia Online (C.N.C.P.O.) e coordinata dalla Procura della Repubblica di Torino, è proseguita anche in modalità sotto copertura, permettendo di delineare 22 posizioni meritevoli di approfondimento investigativo per aver condiviso e scaricato files, immagini e video di pornografia minorile.
In particolare, l’esecuzione dei decreti di perquisizione emessi dalla Procura della Repubblica di Torino avvenuta con la collaborazione del C.O.S.C. Milano e delle Sezioni Operative di Asti, Biella, Cuneo, Imperia, Novara, Savona e Vercelli, ha portato all’arresto in flagranza di 5 soggetti, 4 nel capoluogo torinese ed 1 a Novara.
Gli arrestati, di età ricompresa tra i 30 ed i 61 anni, avevano a disposizione contenuti di sfruttamento minorile di diversa natura, talvolta relativi a violenze sessuali con bambini anche in tenera età nonché materiale particolarmente cruento e caratterizzato da contenuti violenti (cd. “gore”). In un caso, oltre alla detenzione di materiale proibito si è proceduto all’arresto anche per la divulgazione dello stesso in quanto all’atto dell’ingresso nell’abitazione dell’indagato, lo si trovava intento a scambiare detto materiale con terzi.
A carico degli arrestati, come di altri cinque indagati deferiti in stato di libertà, è stato sequestrato numerosissimo materiale informatico che sarà oggetto di approfondimento mediante analisi.
Tenta furto in camper: arrestato
A seguito dei rinforzati controlli del territorio, la Polizia di Stato ha arrestato a Torino un ventiduenne marocchino gravemente indiziato di tentato furto aggravato.
È mezzogiorno del 15 ottobre, quando gli Agenti della Volante impegnati nel controllo del territorio del quartiere Barriera Nizza, vengono inviati dalla Centrale Operativa in Viale Curreno, a seguito della segnalazione giunta al Numero Unico di Emergenza 112 relativa alla presenza di un uomo all’interno di un camper parcheggiato in strada.
Giunti sul luogo, gli agenti, dopo aver individuato il mezzo, si sono appostati ed hanno scorto dai finestrini la presenza di un uomo nell’abitacolo.
Sono quindi entrati nel camper, bloccando il soggetto e constatando che per accedere al mezzo aveva forzato un oblò sulla parte superiore, poi mettendolo completamente a soqquadro. Addosso all’uomo sono stati trovati diversi oggetti personali della proprietaria del camper.
Il soggetto è stato quindi arrestato in flagranza di reato per tentato furto aggravato.
La Procura della Repubblica di Torino ha richiesto e ottenuto la convalida dell’arresto.
A 900 anni dalla scomparsa di Bonifacio del Vasto
A CLAVESANA ANNIVERSARIO DALLA DIPARTITA DEL MARCHESE DI SAVONA
Domenica 19 ottobre 2025 l’Associazione Internazionale Regina Elena Odv ha organizzato a Clavesana (CN) una commemorazione del Marchese di Savona Bonifacio del Vasto, nel 900° anniversario dalla sua dipartita.
Hanno concesso il patrocinio all’evento il Consiglio Regionale del Piemonte, la Provincia di Cuneo, il Comune di Clavesana e l’IRCS.
Alle ore 11 Don Antonio Calandri ha celebrato la S. Messa nella Chiesa Parrocchiale della Madonna della Neve, durante la quale si è pregato per la Regina Elena e per il Marchese di Savona Bonifacio del Vasto.
Successivamente i gruppi storici hanno sfilato fino al Municipio Nuovo, partendo dal seicentesco Santuario della Madonna della Neve.
I numerosi partecipanti si sono quindi trasferiti nella frazione Capoluogo, dove i gruppi storici, partendo dalla Torre di Guardia, hanno sfilato fino all’antico Palazzo Comunale, risalente al XVIII secolo, che ospita il Museo storico-etnografico e di tradizione, allestito nel 2000 dall’Associazione di Volontariato Culturale “Marchesato dei Clavesana”.
Qui, nel grande salone, dove sono presenti gli stemmi di tutti i Comuni che fecero parte del Marchesato di Clavesana, si è tenuta una solenne cerimonia aperta dal discorso del Sindaco Bruno Terreno.
Hanno quindi preso la parola i rappresentanti dei seguenti Comuni: Flavio Borgna, Sindaco di Cerretto Langhe (CN); Fabio Mottinelli, Sindaco di Ceva (CN); Sergio Bruno, Sindaco di Erli (SV); Giovanna Sandri, Vice Sindaco di Roddi (CN); Silvia Molino, Assessore alla Cultura di Castelvecchio di Rocca Barbena (SV) e Christian Rocco, Consigliere Comunale di Novello (CN), tutti con la fascia tricolore.
Il Sindaco Bruno Terreno ha in seguito letto il messaggio inviato dal Ministro della Difesa, On. Guido Crosetto:
“Egregio Signor Sindaco,
desidero ringraziarLa per l’invito a partecipare alla cerimonia in memoria del Marchese di Savona Bonifacio del Vasto, e desidero esprimere la mia gratitudine all’Associazione Internazionale Regina Elena Odv per l’organizzazione di questa iniziativa, che rende omaggio alla storia e alle radici del suo territorio. Bonifacio del Vasto fu una figura di rilievo, tra la Liguria occidentale e il Piemonte, tanto che la sua azione, e quella dei suoi discendenti, contribuì a rafforzare relazioni e comunità che lasciarono un segno profondo nello sviluppo di quelle terre, che si estendevano in un’area compresa tra Albenga, Savona, l’entroterra cuneese e le Langhe meridionali, includendo anche porzioni dell’alta Val Tanaro e delle valli montane tra Ceva e Ormea. Celebrazioni come questa ricordano quanto sia prezioso il patrimonio storico e umano del nostro Paese. Ogni borgo custodisce vicende e testimonianze che raccontano la capacità delle comunità di mantenere vivo il ricordo e di riconoscersi nei valori che le uniscono. La sfilata dei gruppi storici è parte integrante di questo spirito: restituisce voce e forma al passato, coinvolge i cittadini e le nuove generazioni, e rafforza il legame tra storia e identità. E’ un modo concreto per trasmettere memoria e appartenenza, partecipazione e orgoglio. Commemorare oggi Bonifacio del Vasto e il Marchesato di Clavesana, che per lungo tempo rappresentò un riferimento per numerosi comuni in una realtà vitale e operosa, significa riaffermare la continuità della nostra storia e la consapevolezza di ciò che essa rappresenta: le proprie origini, le tradizioni del Borgo dove siamo cresciuti e i valori in cui ci riconosciamo. Purtroppo, a causa di impegni istituzionali già programmati, non potrò essere presente, ma desidero esprimere il mio più sincero ringraziamento a Lei, Sindaco Terreno, all’Amministrazione Comunale, al Dott. Carnino, Vice Segretario Amministrativo Nazionale dell’Associazione Internazionale Regina Elena Odv, e a tutti coloro che hanno reso possibile questa commemorazione. Rivolgo infine un saluto ai comuni del “Marchesato di Clavesana”, alla famiglia dei Marchesi di Clavesana, e a tutti i cittadini presenti: custodi di una storia che continua a vivere, con orgoglio, nel cuore del Piemonte, una terra a cui devo molto e a cui mi sento profondamente legato”.
Lo scrivente, dopo aver letto il messaggio inviato da Natalina Cha, Sindaco di Cervo (IM), ha fatto scoprire la figura del Marchese di Savona Bonifacio del Vasto e i suoi discendenti i Marchesi di Clavesana.
Nato a Savona nel 1055 dall’unione tra il Marchese Ottone III e Berta di Torino, Bonifacio
non utilizzò mai il cognome del Vasto, citato per la prima volta in due diplomi dell’Imperatore dei Romani Federico Barbarossa del 1162 e che farebbe riferimento ad un territorio tra i fiumi Orba e Tanaro, al confine tra Piemonte e Liguria, che era stato devastato dai Saraceni. Dopo la morte della zia materna Adelaide di Torino, vedova di Oddone di Savoia, Bonifacio occupò le Contee di Alba, Asti, Albenga, Auriate e Bredulo.
Sposò in seconde nozze Agnese di Vermandois, il cui padre era Ugo I Conte di Vermandois, figlio del Re di Francia Enrico I. Dalla loro unione nacquero otto figli, i quali nel 1142, diciassette anni dopo la morte del padre, si divisero i possedimenti: Manfredo fu il capostipite dei Marchesi di Saluzzo; Berengario, figlio di Guglielmo, diede origine ai Marchesi di Busca; Anselmo fu il capostipite dei Marchesi di Ceva; Ugo ereditò Clavesana, mentre Enrico ereditò i territori di Savona, Noli, Finale Ligure, Cairo Montenotte e alcuni castelli e borghi minori, tra i quali Altare, Calizzano e Sassello. Alla morte del fratello Bonifacio il Minore, Vescovo e Marchese di Cortemilia, ereditò anche il Marchesato di Cortemilia, con castelli e ville delle Langhe, tra i quali Novello. La stirpe di Enrico prese il cognome Del Carretto dal poema “Il cavaliere del carretto”, scritto dal francese Chrétien de Troyes. Ugo di Clavesana morì senza figli e quindi i suoi possedimenti vennero ereditati dal nipote Bonifacio, figlio di suo fratello Anselmo, che fu quindi il capostipite dei Marchesi di Clavesana. Guglielmo, un altro figlio del sopraccitato Anselmo, fu invece il capostipite dei Marchesi di Ceva.
Il Marchesato di Clavesana comprendeva in Piemonte oltre alla capitale anche Farigliano, Mombarcaro, Dogliani e Saliceto e al di là delle Alpi la Marca d’Albenga, che si estendeva da Finale Ligure fino a Bussana e dalle sorgenti dell’Arroscia fino al mare. I Clavesana fecero edificare numerosi manieri tra i quali quello di Castelvecchio di Rocca Barbena nell’XI secolo, quelli di Andora, Cervo, Rezzo e Stellanello nel XII secolo e quello di Zuccarello tra il XII e il XIII secolo. Il Marchesato di Clavesana cessò di esistere nel 1387 con la morte del Marchese Manuele II, ma i suoi discendenti mantennero il feudo di Rezzo, che rimase di proprietà della famiglia fino al 1744. Clavesana passò invece a Nicolino Saluzzo-Dogliani, il cui ultimo discendente, Bongiovanni, si spense nel 1603. La sua vedova Anna di Ceva si risposò con Ottavio Asinari di Bernezzo, il cui figlio di primo letto Carlo fu il capostipite della terza linea dei Marchesi di Clavesana, tutt’oggi esistente.
Il Comitato per la tutela del patrimonio e delle tradizioni piemontesi dell’Associazione Internazionale Regina Elena Odv ha conferito uno speciale attestato di benemerenza al Comune di Clavesana, alla Cantina Clavesana S.C.A. e all’Associazione “Langhe, Calanchi e Marchesato”.
Il Comune di Clavesana ha donato all’Associazione Internazionale Regina Elena Odv una targa commemorativa, consegnata da Federica Usàla, Reginetta dell’Uva 2025.
La delegazione del Sodalizio intitolato ad Elena del Montenegro è stata guidata dal Vice Segretario Amministrativo Nazionale, accompagnato dai Delegati Nazionali Alfio Torrisi, con il labaro nazionale e Carmen Cadar, dal Fiduciario di Chivasso Silvano Borca con la consorte e da soci.
La giornata è stata impreziosita dalla presenza del gruppo storico di Clavesana, ricostituito dopo 20 anni e dalle seguenti compagnie di rievocatori:
“Gruppi Medievali della Città di Ventimiglia Sestiere Burgu e Compagnia dei Balestrieri”;
“La Gente di Nichilinum del medioevo”, impersonata dal Gruppo Storico Conte Occelli di Nichelino; “Antico Castello dei Parpaglia” di Candiolo e “I Signori di Rivalba” di Castelnuovo Don Bosco.
Tra i presenti: Marco Giachello, Vice Sindaco di Farigliano, con la fascia tricolore; Mattia Clerico, Assessore di Bastia Mondovì, con la fascia tricolore; la Protezione Civile di Clavesana; Anna Bracco, Presidente dell’Associazione di valorizzazione “Langhe, Calanchi e Marchesato” e Giovanni Bracco, Presidente della “Cantina Clavesana”.
ANDREA CARNINO
“Torino – ha aggiunto Nicco – fu tra le città più colpite dagli anni di piombo. Qui, come in pochi altri luoghi d’Italia, si concentrò la violenza del terrorismo politico, che spezzò vite innocenti, seminò paura e mise a dura prova i fondamenti stessi dello Stato democratico. Anche oggi, pur in un contesto diverso, avvertiamo nuovamente segnali preoccupanti: un clima di odio diffuso, alimentato da parole divisive, da toni aggressivi, da azioni di intimidazione o minacce più o meno velate, che avvelenano il dibattito pubblico e minano il rispetto reciproco. La lezione di Aiviter è quanto mai attuale: non possiamo permettere che il linguaggio dell’odio torni a insinuarsi nella società, né che la violenza, anche solo verbale o simbolica, diventi una forma accettata di espressione.”
I lavori sono stati coordinati dal presidente di Aiviter Roberto Della Rocca, che ha ricordato come a Torino “il 20 marzo del 1985 Maurizio Puddu (promotore), Giovanni Berardi, Adele Andreis vedova Casalegno, Antonio Cocozzello, Severa Marone vedova Croce, Leone Ferrero, Mario Deorsola, Dante Notaristefano, Sergio Palmieri e Giovanni Picco, tutti feriti in fatti terroristici o parenti di vittime, fondarono l’Associazione Italiana Vittime del Terrorismo e dell’Eversione contro l’ordinamento costituzionale dello Stato”.
È quindi stato trasmesso il documentario sugli anni di piombo a Torino firmato da Stefano Caselli, figlio del magistrato Giancarlo, che non ha potuto partecipare al convegno ma il cui intervento è stato letto dalla moglie Laura Romeo.
I lavori proseguono nel pomeriggio.
Ufficio Stampa CRP
La storia di Emilia
Una caduta accidentale in casa e una corsa al Pronto Soccorso di Moncalieri: inizia così, il 16 ottobre
2025, l’avventura della signora Emilia, cento candeline spente nel 2024.
L’incidente domestico ha purtroppo comportato la frattura del femore destro, una delle lesioni più
frequenti ma anche più impegnative in età avanzata.
Grazie al tempestivo intervento delle équipe dei reparti di Ortopedia e di Anestesia e Rianimazione
e delle sale operatorie, Emilia è stata operata il giorno successivo presso la sede di Moncalieri dei
Presidi Riuniti dell’ASL TO5 mediante chiodo endomidollare. L’intervento si è concluso con successo
e il decorso postoperatorio è regolare. Oggi la paziente sta affrontando con energia e determinazione
la fase di riabilitazione, seguita a domicilio dal personale sanitario dell’ASL TO5.
“La storia della signora Emilia dimostra come, anche a un’età così avanzata, sia possibile affrontare
un intervento ortopedico importante e tornare a muoversi con autonomia,” spiega il dottor Luigi
Conforti, direttore della Struttura Complessa di Ortopedia e Traumatologia Aziendale “È il frutto di
un lavoro di squadra, dove competenza clinica, esperienza e attenzione umana si uniscono per
garantire la miglior qualità di vita possibile ai nostri pazienti.”
Con la sua serenità e il suo spirito positivo, Emilia è diventata un piccolo esempio di resilienza per
medici e operatori.
“Ringrazio di cuore tutti i dottori, gli infermieri e i fisioterapisti che mi hanno aiutata,” racconta la
signora Emilia.
Una storia di coraggio e fiducia reciproca, che ricorda quanto la collaborazione tra pazienti e
professionisti possa trasformare un momento difficile in un nuovo inizio.
Mettere in sicurezza l’incrocio tra la circonvallazione di Bibiana sulla Provinciale 157 e via Fenile: ne hanno parlato lunedì 20 ottobre il Vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo e il primo cittadino di Bibiana, Fabio Rossetto, nell’ambito dell’iniziativa “Comuni in linea”. La circonvallazione realizzata con i fondi delle opere connesse alle Olimpiadi del 2006 presenta alcune intersezioni potenzialmente critiche, in considerazione del consistente numero di strade comunali che incrocia. La costruzione di una rotatoria, peraltro prevista nel Piano Regolatore di Bibiana, sarebbe risolutiva, ma il Comune è disponibile anche a prendere in considerazione soluzioni meno impattanti.
Gli uffici tecnici della Direzione Viabilità 2 della Città metropolitana hanno evidenziato che gli attraversamenti a raso della variante dovrebbero essere impediti portando, per quanto possibile, tutte le strade comunali verso le intersezioni a rotatoria. L’asse principale di collegamento con il centro di Bibiana, già in fase di progettazione e realizzazione della variante della Provinciale 157, è stato individuato nella Provinciale 151. Via Fenile nel tratto interno è già stata regolamentata dal Comune a senso unico verso l’abitato, proprio al fine di limitare gli attraversamenti della variante.
Un altro tema trattato nell’incontro è la messa in sicurezza dei pedoni e dei ciclisti che dalla pista ciclabile Bricherasio-Barge, procedendo sulla viabilità secondaria verso il centro di Bibiana, attraversano la Provinciale 157 in corrispondenza delle intersezioni con la viabilità comunale. Per entrambe le problematiche Comune e Città metropolitana studieranno un miglioramento della segnaletica di preavviso delle intersezioni, ma anche la possibilità di ridurre il numero delle intersezioni stesse. Infine il Sindaco Rossetto ha segnalato la necessità di ripavimentare alcuni tratti della Provinciale 156 nel centro abitato.
Domenica 26 ottobre prossimo apre a Torino il mercato di Campagna Amica di corso Marconi. A partire dalle ore 9 e fino alle 14, i cittadini saranno accolti in un clima di festa con assaggi e intrattenimenti per famiglie.
“Abbiamo scelto di aprire un mercato contadino nel cuore di San Salvario – spiega il Presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – per ampliare le zone della città servite dai mercati dei produttori agricoli. Qui non esisteva un mercato di Campagna Amica eppure stiamo parlando di uno dei quartieri più vivaci di Torino dove esiste da tempo una forte attenzione per il consumo consapevole, per la salute alimentare, per qualità dell’alimentazione, per i prodotti a Km Zero e per l’innovazione delle proposte gastronomiche. Inoltre, con la storica presenza del Dipartimento di architettura e dei Dipartimenti scientifici, San Salvario è un quartiere molto frequentato dalle giovani generazioni attente ai valori di Campagna Amica, che chiedono un cibo salutare e rispettoso del lavoro contadino e dell’ambiente”.
Il mercato si svolge ogni quarta domenica del mese nel viale pedonale di corso Marconi compreso tra via Madama Cristina e corso Massimo D’Azeglio, con orario, appunto, dalle 9 alle 14.
“L’inaugurazione di un nuovo mercato contadino è sempre una notizia che accogliamo con favore, poiché rappresenta un valore aggiunto per la nostra comunità. L’apertura del mercato di Campagna Amica a San Salvario, in programma ogni quarta domenica del mese, va proprio in questa direzione. La nostra Città vanta già il primato di essere una delle metropoli italiane con la più alta concentrazione di mercati rionali ed il maggiore numero di mercati dedicati agli agricoltori di Campagna Amica. Come Amministrazione comunale, siamo impegnati nella creazione e riqualificazione di queste aree perchè rappresentano per noi luoghi essenziali, non solo pilastri del commercio di prossimità, ma veri e propri centri nevralgici della vita sociale e della tradizione cittadina”.
“L’arrivo del mercato di Campagna Amica – osserva il presidente della Circoscrizione 8, Massimiliano Miano – arricchisce il quartiere di San Salvario di un nuovo spazio di vendita di prodotti contadini che, ne sono sicuro, implementerà il panorama delle offerte commerciali di qualità in un luogo, corso Marconi, restituito alla socialità, all’aggregazione e perché no, all’uso quotidiano dello spazio pubblico anche sotto l’aspetto del commercio e la collaborazione della città con le vicine campagne”.
“I mercati dei produttori di Campagna Amica sono organizzati in modo da offrire tutti i prodotti tipici di una spesa alimentare – ricorda il direttore di Coldiretti Torino, Carlo Loffreda – Saranno presenti quaranta aziende agricole provenienti dal Torinese e da altre zone del Piemonte in grado di coprire tutte le esigenze alimentari: orticoltori, frutticoltori, aziende di allevatori di bovini e caprini che praticano la caseificazione diretta, agrimacellerie e agrisalumerie, apicoltori, panificatori, viticoltori, l’allevatore di trote, i fiorai, i trasformatori di conserve e confetture, l’olivicoltore ligure e gli agrumi dei produttori calabresi. Si tratta di un’offerta di cibi freschissimi che rispetta tutte le esigenze alimentari e tutte le scelte in fatto di cibo”.
La vendita diretta permette un’offerta di prodotti freschi a giusta maturazione: è l’azienda agricola a decidere quando raccogliere o confezionare l’alimento per metterlo direttamente in vendita. Non si tratta di prodotti che hanno trascorso giorni in viaggio e nei centri di stoccaggio prima di essere messi in vendita.
L’intera cifra pagata dal consumatore va direttamente all’agricoltore senza subire le storture delle intermediazioni e senza che l’agricoltore debba subire l’imposizione di prezzi sottocosto prendere o lasciare.
“La vendita diretta – conclude Mecca Cici – mette d’accordo produttori e consumatori perché l’agricoltore ottiene un giusto compenso per il suo lavoro mentre il consumatore può verificare direttamente la qualità e la provenienza del prodotto ricevendo anche i consigli giusti in cucina. Tra l’altro molti produttori di Campagna Amica offrono anche la possibilità di visitare le proprie aziende. Un valore in più per i consumatori”.
Mara Martellotta
Venerdì 24 ottobre e la mattinata di sabato 25 ottobre, a Torino, si tiene l’Open Innovation Summit 2025, in presenza presso le OGR Torino, in corso Castelfidardo, oppure in diretta streaming. Nel corso dell’evento, realizzato da Il Sole24Ore e Zest, interverranno tra gli altri il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, Valentino Valentini (Viceministro delle imprese e del Made in Italy), Fabio Pamolli (Presidente dell’Istituto Italiano dell’intelligenza artificiale), il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo, il Presidente della Camera di Commercio di Torino Massimiliano Cipolletta e il Presidente della Fondazione Compagnia di Sanpaolo Marco Gilli. La prima giornata si aprirà alle ore 15, con interventi di Marco Gay, Presidente Esecutivo Zest, Fabio Tamburini, direttore del Sole24Ore, Federico Silvestri, ad del Gruppo 24 Ore, Andrea Tronzano, Assessore al Bilancio e Sviluppo e delle attività produttive della Regione Piemonte e Stefano Lo Russo, sindaco di Torino.
Seguirà l’intervento di Valentino Valentini. Il tema della governance, dell’AI, alla ricerca di un equilibrio tra regolamentazione e competitività che consenta di bilanciare sicurezza e innovazione, sarà discusso attorno a una tavola rotonda a cui interverranno Massimo Dal Checco, Presidente Anitec-Assinform, Fabio Florio, Innovation Center Leader Cisco, Mario Nobile, Direttore generale AgID, Noa Segre, Partner Zest Innovation, e Emilio Tucci, Vice Capo Divisione programmazione, investimenti e coordinamento Agenzia per la cybersicurezza nazionale.
Il focus successivo riguarderà l’utilizzo dell’AI nella digitalizzazione dei servizi pubblici, e le sfide connesse all’ottimizzazione dei processi decisionali e al perseguimento di una maggiore efficienza amministrativa. Dopo l’introduzione a cura di Lucia Piro, Head of Sales Nord Ovest TIM, diventata TIM Enterprise, si confronteranno su questo argomento il Prorettore del Politecnico di Torino Elena Maria Baralis, Ivan Cazzol, Partner Growth Lead Zest Innovation, Massimiliano Cipolletta e Chiara Foglietta, Assessore alla Transizione ecologica e digitale del Comune di Torino.
A seguire si discuterà sulle modalità con cui l’AI potenzia l’Open Innovation, tra co-creazione AI-drive, piattaforme collaborative intelligenti e design thinking aumentato.
Il pomeriggio di lavori si chiuderà con un dibattito sull’impatto dell’AI sulla competitività tra efficienza, autonomia e responsabilità. Le conclusioni della prima giornata saranno affidate a Marco Gay.
Sabato 25 ottobre i lavori si apriranno alle ore 10 con l’intervento dell’ad di Zest Luigi Capello, che sarà seguito dall’intervista al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica dell’Italia Gilberto Pichetto Fratin, centrata su un tema di grande rilevanza, ossia la sfida energetica dell’AI. La prima tavola rotonda della giornata, dedicata al ruolo della tecnologia nell’imprenditorialità diffusa, sarà introdotta da Luca Dal Fabbro, Presidente Iren. Il tema successivo sarà quello delle Startup AI: si concentrerà l’attenzione su modelli e risorse per la nuova generazione di innovatori. I lavori della mattinata proseguiranno con due focus dedicati da un lato ai cambiamenti nel mercato del venture capitale quando si parla di AI, dall’altro all’impatto che l’AI ha sulle decisioni prese all’interno dei mercati finanziari.
Dei cambiamenti nel mercato finanziario nell’era degli algoritmi decisionali si discuterà nell’ultima tavola rotonda in programma, introdotta da Regina Corradini D’Arienzo, AD e direttore generale Simest, che vedrà la partecipazione, tra gli altri, di Cristina Di Bari, della Fondazione Sviluppo e Crescita CRT, e Marco Gilli, Presidente della Fondazione Compagnia di Sanpaolo. A chiudere l’Open Innovation Summit 2025 sarà Marco Gay.
Main partner dell’evento sono TIM e Enel. Official partner sono Simest, Intesa e Yes4to.
Mara Martellotta