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In via Arsenale ARS abbina in modo innovativo il residenziale all’arte contemporanea

Da qualche giorno la facciata di un edificio a Torino in via Arsenale , si è accesa di nuovi colori e di una grafica che attira l’attenzione di tutti.

Su una delle vetrine si legge Art of Living e un numero di telefono per chi voglia sapere cosa si nasconda dietro questo particolare allestimento.

L’architetto Daniela Bertoletti è la responsabile di questo progetto denominato ARS , una nuova iniziativa immobiliare che abbina in modo innovativo il residenziale all’arte contemporanea.
La grafica di ARS utilizzata per l’allestimento, si ispira al movimento del Bauhaus che ai primi del 900 rivoluzionò l’arte, il design e l’architettura mentre il colore Blu usato per l’allestimento è quello ideato e brevettato da Yves Klein, un artista che negli anni 50 si concentrò su questo unico colore per realizzare indimenticabili opere mono cromatiche.
Le parti comuni dell’edificio saranno allestite come una vera e propria galleria d’arte contemporanea mentre, all’interno degli appartamenti, i proprietari potranno organizzare la propria collezione privata avvalendosi dei consigli di Francesca Canfora che, dopo aver portato al successo Paratissima ha assunto la curatela artistica di ARS per realizzare spazi innovativi che diventano luoghi da abitare ma allo stesso tempo contenitori di arte, secondo i gusti e le sensibilità di ciascun proprietario collezionista.
Chi sono i progettisti, quanti saranno gli appartamenti, di quali dimensioni e che prezzo avranno, oggi non è ancora stato possibile saperlo, perché attualmente sono tutte informazioni riservate ai fortunati acquirenti.

Torino e Piemonte tornano in zona arancione, riaprono i negozi

Oggi finalmente riaprono  i negozi, compresi parrucchieri, estetisti, banchi degli ambulanti extra alimentari nei mercati, oltre a tutti gli esercizi commerciali cosiddetti non essenziali.

Restano ancora chiusi invece bar e ristoranti che mantengono l’opzione  dell’asporto (bar fino alle 18, ristoranti  fino alle 22, consentita la consegna a domicilio).

Ritornano in classe gli studenti fino alla terza media, e alle superiori le lezioni in presenza saranno solo al 50%.

Non serve più l’autocertificazione per muoversi all’interno del proprio comune.

Rimane in zona rossa per qualche giorno, fino a mercoledì,  la provincia di Cuneo.

Tempo incerto fino a martedì, poi torna il sole

La perturbazione atlantica ha spolverato di neve le montagne piemontesi dai 1.200 metri di quota (1.000 nel Cuneese).

Ancora un po’ di pioggia in pianura e sulle zone collinari fino a martedì. Sono anche possibili  temporali di forte intensità nell’Alessandrino in arrivo dalla Liguria. Le previsioni per lunedì sono di cielo nuvoloso o molto nuvoloso al mattino ma si prevedono  schiarite già nel pomeriggio.

L’alta pressione torna con cielo soleggiato e venti sugli Appennini nella parte orientale della regione.

Preso ricercato per 5 anni di carcere per tentato omicidio

Individuato dagli agenti del Commissariato Barriera Nizza

Aveva sporto denuncia di smarrimento del portafoglio presso gli Uffici del Comm.to Barriera Nizza nel Gennaio 2021. Lo scorso martedì, personale del medesimo Commissariato preposto al controllo dei soggetti sottoposti a misure di prevenzione – sicurezza e cautelari, viene a conoscenza che nei suoi confronti, cittadino rumeno di 31 anni, è appena stato emesso un ordine di carcerazione importante, per l’espiazione di una condanna a 5 anni, 1 mese e tre giorni di reclusione, per il tentato omicidio della compagna. I fatti risalgono al 2018. I poliziotti ricordano il particolare della vecchia denuncia e recuperano il fascicolo: nella pratica, gli agenti rinvengono alcuni dettagli della sua vita privata come il numero di telefono e un indirizzo di un amico che è solito ospitarlo, l’uomo li ha riferiti verbalmente all’Ispettore che ha raccolto la denuncia. Proprio grazie a questi elementi, gli agenti riescono a mettersi in contatto con lui. Per la cattura, ricorrono a uno stratagemma: gli riferiscono, infatti, che la sua carta bancomat è stata ritrovata e che è necessario si rechi presso gli uffici di Polizia per la riconsegna. L’uomo, intuito che probabilmente quella sera sarebbe stato arrestato, si presenta in Commissariato con un bel borsone capiente. Da lì a poco sarà tradotto in carcere.

Nasconde in casa oltre 9 mila euro in contanti e qualche grammo di cocaina

Denunciato dalla Polizia per detenzione di stupefacente 

L’attività info investigativa degli agenti della Squadra Volante ha consentito di indagare in stato di libertà, lo scorso lunedì sera, un cittadino tunisino di 47 anni per detenzione di sostanza stupefacente. Quando i poliziotti hanno raggiunto il suo appartamento nel centro di Torino il quarantasettenne non ha aperto subito la porta ma ha preso tempo, verosimilmente nel tentativo di occultare o gettare qualcosa. Gli operatori riuscivano a sentire che aveva tirato lo scarico per due volte. Giunti dentro, gli agenti hanno trovato un involucro di cocaina, diverse tracce di sostanza stupefacente, una busta con due confezioni di mannitolo, sostanza da taglio che aveva acquistato due giorni prima ed aveva già utilizzato in parte, un bilancino di precisione, diverso materiale per il confezionamento, 1 coltello, 1 forbice ed 1 piattino con tracce di cocaina, 6 smartphone e 2 telefoni cellulari di vecchia generazione, 9105 euro in contanti e 2 carte bancomat. Accertamenti su un telefono cellulare hanno permesso di recuperare alcune conversazioni inerenti la compravendita di droga. Anche all’interno della sua auto sono state trovate tracce di stupefacente.

Sito Atc bloccato, chiesto riscatto di 700 mila dollari

Nella notte un  hacker ha bloccato il sistema informatico di Atc del Piemonte centrale.

L’attacco è stato scoperto questa mattina dai server dell’Agenzia Territoriale per la Casa di corso Dante a Torino nella consueta attività di ispezione.

Gli esperti dicono che si tratta di un attacco di alto livello. Sono stati chiesti 700 mila dollari di “riscatto” per sbloccare il sito.

Pensionato uccide moglie, figlio e i proprietari di casa. Poi tenta il suicidio

Nella notte a Rivarolo Canavese un pensionato ha ucciso in casa la moglie e il figlio disabile e ha sparato alla coppia di proprietari della propria abitazione.

Poi  ha tentato il suicidio puntando la pistola contro di se’. È ricoverato in condizioni gravi al San Giovanni Bosco di Torino. I carabinieri della compagnia di Ivrea sono entrati nella casa  in corso Italia verso le tre di notte e hanno trovato i cadaveri. Il pensionato di 83 anni ha probabilmente visto dalla finestra arrivare i militari e si è sparato.Sul luogo del grave delitto sono intervenuti i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Torino che, insieme  al medico legale nominato dalla Procura di Ivrea, stanno effettuando i rilievi nell’appartamento.
Altri militari dell’Arma stanno ascoltando vicini di casa e parenti per ricostruire tutte le fasi del pluriomicidio e delinearne il movente. L’autore della strage è invece piantonato all’ospedale San Giovanni Bosco  in prognosi riservata. In seguito gli aggiornamenti.

Sorvegliato speciale, litiga con la fidanzata  e dorme per strada

Arrestato dagli agenti del Comm.to Centro

Sono le 23 di domenica sera quando una pattuglia della Polizia di Stato del Comm.to Centro in servizio di Volante, transitando a passo d’uomo in via Lagrange, nota un soggetto appiedato, visibilmente trasandato nel vestire, con la barba incolta, che però non è noto alla pattuglia come clochard abituale della zona. L’uomo, 38 anni, risulta sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale, disposta dal Tribunale di Bergamo per la durata di un anno, fino al dicembre 2021. Da 3 mesi sconta la misura presso l’abitazione della fidanzata, nel comune di Grugliasco. Ma il 31 Marzo l’uomo si allontana, a seguito di un litigio con la stessa, portando con sé la carta di credito della donna. L’indomani, la stessa si avvede che sono stati effettuati prelievi per un’ingente somma di denaro, circa 2600 €, l’uomo conosceva il pin della carta. Il trentottenne è stato arrestato dunque dagli agenti del Comm.to Centro per la violazione degli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale a cui era sottoposto ed è stato denunciato per il furto della carta di credito, a seguito della denuncia sporta dalla donna.

Andrea Polacchi riconfermato alla guida dell’Arci Torino

Il congresso ha approvato le linee guida future. Insieme alla storica tessera Arci, arriverà l’App, la prima del genere a Torino

62mila soci a Torino, 137 circoli  Più di 4mila eventi culturali l’anno 1400 famiglie in difficoltà seguite grazie a 150 volontari

Dopo cinque anni di rinnovamento, altri quattro nel segno dell’innovazione e della partecipazione. L’Arci Torino ha chiuso oggi il suo congresso, il primo di sempre in modalità interamente online, coinvolgendo 151 delegati, per 137 circoli della città metropolitana. Un appuntamento che è servito ad approvare le linee guida per il futuro e a rinnovare gli organismi dirigenti. Per altri cinque anni è stato confermato  presidente Andrea Polacchi, al secondo mandato. Insieme a lui, in ufficio di presidenza: Daniele Mandarano, Alice Graziano, Luca Bosonetto, Tatjana Giorcelli, Massimiliano Borella, Anna Maria Bava, Vito Buda, Lia Tomatis.

Nel precedente congresso, nel 2016, un giovane gruppo aveva portato Arci Torino fuori dalle secche di un lungo commissariamento. Da lì, un percorso di cinque anni che si è concentrato su alcune parole d’ordine: servizi alle associazioni e al terzo settore, contrasto alle povertà, produzione artistica popolare e d’avanguardia. Oggi quel percorso riparte, cercando di reggere l’urto della pandemia, e nel segno della partecipazione e della progettazione. «E’ stato un importante congresso giunto al termine di un anno difficilissimo per tutto il terzo settore. L’Arci è stata in prima linea nel supporto ai suoi circoli e alle associazioni provando a portare sollievo a un comparto tra i più penalizzati nella pandemia ma che è stato comunque fondamentale per la tenuta sociale: si pensi a tutte le azioni, dai corsi agli aiuti concreti, che sono state messe in atto durante questa emergenza» dice Polacchi. La rete associativa si è dimostrata importante per tenere in piedi i circoli in questi mesi di restrizioni che hanno fatto anche emergere il forte senso di comunità dell’associazione.

Al netto di quest’ultimo anno, il Comitato Arci Torino è arrivato al congresso con un bilancio fortemente positivo: gli aderenti sono cresciuti del 41 per cento (da 107 aderenti del 2016 ai 151 del 2020), e il tesseramento è stato costante, intorno ai 62mila soci a Torino. Uno dei risultati più importanti di questi cinque anni è stata certamente la creazione di un Centro Servizi per il non profit in via Verdi, il più grande a livello piemontese: uno sportello, ma anche un centro di formazione, per supportare associazioni e circoli in tutto: da questioni fiscali, contabili e legali, alla compilazione di qualsiasi pratica, al supporto concreto sulla progettazione sociale e culturale. E’ proprio a partire dai servizi e dal coordinamento della rete che Arci Torino ha valorizzato il suo ruolo di «corpo intermedio», azione percepita sempre più come centrale dal territorio: ciò ha portato, all’inizio del 2021, a sottoscrivere una convenzione quadro con la Città di Torino e a coordinare, regionalmente, in collaborazione con il Forum del Terzo Settore, il progetto di formazione sulla Riforma del Terzo Settore “CapacitAzione”.

Nel programma per i prossimi cinque anni, insieme al supporto e servizi per il terzo settore, c’è la promozione della cultura: in questi anni, Arci Torino si è messa in gioco, organizzando insieme a suoi circoli o associazione, un festival come Jazz Is Dead! o il Festival Matota, pensato per i bambini. I circoli rappresentano, poi, un cuore pulsante della città con le loro presentazioni di libri, i corsi, le serate di cinema, gli spettacoli teatrali, la musica. Ogni anno più di 4000 eventi culturali e quasi il 40 per cento della musica dal vivo a Torino viene proposta da circoli. Fanno parte di Arci Torino realtà attivissime, dal Magazzino sul Po al Circolo Sud, dal Bunker al Fringe Festival, da Casa Fools a La Cricca, dal Cinema Teatro Maffei al Cap10100, dallo Ziggy Club al Cafè Neruda, dal Circolo Margot a Deina, da Xplosiva a Balon Mundial, dal Circolo Risorgimento al Da Giau.

Non poteva non avere un ruolo centrale la tradizione mutualistica che ha trovato in questi anni una concretizzazione nel progetto Fooding, una rete di iniziative di solidarietà alimentare nella Città Metropolitana: mense per persone senza dimora nei circoli Arci, recupero delle eccedenze alimentari, distribuzione di panieri solidali. Un’attività che si è ampliata nell’ultimo anno, in risposta alla crisi sanitaria e sociale, con l’adesione alla rete Torino Solidale, mettendo Arci Torino in contatto con oltre 1.400 famiglie in difficoltà e creando una rete di 150 volontari.

E poi non mancherà il supporto all’autorganizzazione civica, nella speranza che seguendo il trend degli ultimi anni aprano nuovi circoli. «La vitalità della nostra associazione ci restituisce la fotografia di un territorio, di una città metropolitana, ricca di esperienze di partecipazione civica, le cui istanze dovranno essere supportate come meritano. La creazione di comunità solidali, dalle aree più centrali alle periferie, non può che avvenire che attraverso la valorizzazione delle esperienze associative e degli spazi di autorganizzazione civica e democratica, come i circoli, capaci di mettere al centro il benessere collettivo e rendere le persone protagoniste».

«E’ un congresso che ha guardato al futuro, con alcune parole d’ordine: in primis innovazione come strumento di inclusione, crescita e di partecipazione» conclude Polacchi. In questo solco, nasce “CèC – Comunità è Cultura”. Il Congresso 2021 è stata infatti l’occasione per presentare i primi passi per la smaterializzazione e la digitalizzazione della storica tessera socio Arci. Sarà testata in estate e arriverà a settembre: disponibile come app per smartphone iOS e Android, consentirà ai soci di migliorare il rapporto con il proprio circolo di appartenenza, a partire dalla semplificazione della procedura di iscrizione che sarà possibile finalizzare direttamente dal cellulare. Sarà poi possibile consultare tutte le attività Arci a Torino, conoscere Circoli e iniziative attive in tutti i quartieri della città, votare alle assemblee, prenotarsi, rispondere a call to action per il volontariato attivo. A tutti gli effetti, grazie ad Arci Torino, nasce a Torino la prima card app che promuoverà la cultura e la partecipazione civica e democratica: una svolta digital. La storica carta non andrà però in pensione: affiancherà l’app. Storia e innovazione, insomma, si incrociano da sempre nei circoli.

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I dati del Congresso Torinese 

Hanno partecipato al congresso e ai 3 gruppi di lavoro 151 delegati, per 137 circoli.

Documento programmatico: per la stesura si sono tenuti 4 riunioni del Consiglio Direttivo e 8 gruppi di lavoro ai quali hanno partecipato attivamente 41 circoli.

Arci è presente in 8 comuni su 9 sopra i 15mila abitanti.

Eventi culturali organizzati da circoli: 2017 (3706), 2020 (4227) eventi.

Nei consigli direttivi dei circoli sostanziale parità di genere (48% donne, 52% uomini).

Consiglio Direttivo ARCI Torino eletto è composto da 23 persone, 12 donne e 11 uomini.

Pranzo a Mille: una domenica di speranza

Le uova sono sempre state il simbolo della rinascita, la farina l’augurio di abbondanza, e le erbe dei campi e degli orti l’annuncio della primavera. Questi sono tra gli ingredienti più cucinati dai “cuochi di speranza” per preparare i loro piatti destinati al “Pranzo a Mille” delivery di domenica 11 aprile 2021, organizzato dal Banco Alimentare del Piemonte.

Scorrendo i menù dei 28 ristoranti coinvolti in questa straordinaria brigata di cucina, troviamo: lasagne vegetariane, cannelloni di magro, timballi di riso con verdure primaverili, frittate di erbe spontanee, rabaton (gnocchi vegetali) con ortiche, la zuppa di enkir (un antico cereale) con carciofi al pesto, interpretazioni della parmigiana di melanzane o della torta pasqualina. Sono tutti piatti senza carni di vitello, suino, ovini o volatili, per rispettare le tradizioni culinarie e religiose delle famiglie a cui sono destinati i box solidali, mentre il pescato è presente con pietanze di baccalà in varie versioni, filetti di trota, seppie, sugarello, polpi. Per finire, come dessert trionfano tiramisù e i più “piemontesi” bônet, panna cotta e creme caramel, per lasciare spazio alle piccole golosità dei cioccolatieri torinesi.

Tutto è ormai pronto per la grande operazione di solidarietà di domenica. Sarà possibile seguirla con una diretta Facebook attraverso la pagina del Banco Alimentare del Piemonte dalle ore 10.00 alle ore 12.30: https://www.facebook.com/BAlimentareTo/live/

Anche Cesare Nosiglia, Arcivescono di Torino, ha voluto partecipare al Pranzo a Mille: alle 12.30 consegnerà i pasti ad alcune famiglie indigenti, presso la struttura delle Suore Albertine in via Carrera 55 a Torino.

CHE COSA SUCCEDE DOMENICA 11 APRILE, DALLE ORE 10.30
Ogni ristorante domenica mattina prepara 40 pasti, di tre portate ciascuno (primo, secondo e dessert) che verranno recapitati a 10 famiglie; e poiché i ristoranti sono cresciuti, le persone indigenti “servite” in questa ideale tavolata della domenica saranno 1120 per un totale di 3360 piatti, racchiusi in 250 box. Questi box saranno ritirati dai volontari del Banco Alimentare e consegnati a casa delle famiglie in difficoltà

Inoltre ogni famiglia riceverà una borsa arancione di doni che contiene:
– una bottiglia di vino
– un sacchetto di gianduiotti, uno di ovetti, e una mini-colomba
– un pacchetto di caffè Lavazza Tierra Bio
– un libro regalato da vari editori locali: Add Editore S.r.l, Casa Editrice Scritturapura, Daniela Piazza Editore e Spunto Edizioni
– una piantina di fiori per il centro tavola
– una tovaglietta per rallegrare il pranzo domenicale

CURIOSITA’ SU CHEF E RISTORANTI
Qualche curiosità sugli chef, che domenica, consegneranno i box con le loro prelibatezze al piccolo esercito di volontari che li consegnerà alle 250 famiglie in difficoltà segnalate da associazioni, parrocchie, enti caritatevoli.

Nella brigata di “cuochi di speranza” hanno acceso i fornelli le quattro cucine dei ristoranti più antichi di Torino:
– Tre Galline, via Bellezia 37, che fin dal 1592 era in attività come locanda
– Del Cambio, piazza Carignano 2, dal 1757
– Albergo Ristorante San Giors, via Borgo Dora 3, dal 1815
– Ristorante Monferrato, via Monferrato 6, dal 1820

Inoltre è rappresentata anche la “modernità” multietnica, con tre cuochi di origini straniere da tempo ben integrati a Torino:
– chef Liviu Ceoflec, romeno, del ristorante Bricks
– chef Silvia Ling, cinese, del ristorante Zheng Yang
– chef Alexander Robles, peruviano, del ristorante Carlina

Ci sono dieci chef stellati, e anche due con la nuova “stella Verde” Michelin, attenti all’ambiente che preparano i loro piatti con ingredienti del loro orto: Mariangela Susigan del ristorante Gardenia di Caluso e Igor Macchia del ristorante Casa Format di Orbassano. Mariangela Susigan e Igor Macchia hanno partecipato anche alla prima “Cena a mille” del 28 dicembre 2011 (dieci anni fa) al Pala Isozaki.

CIOCCOLATO E GRISSINI
Sono circa 110 tra ovetti e gianduiotti, i chili donati da 14 tra cioccolatieri e aziende: così ognuno dei mille partecipanti al Pranzo A Mille avrà anche circa 100 grammi di buon Cibo degli Dei. Inoltre La Perla di Torino, Sergio Arzilli, ha regalato 220 mini-colombe pasquali.
In totale i Maestri del Gusto, con i cioccolatieri, che hanno aderito all’evento sono ben otto: Davide Appendino, Boella & Sorrisi, Bottega Storica Odilla Bastoni, Guido Castagna, Guido Gobino, La Perla, Piemônt Cioccolato e Prodotti Gianduja.
I grissini sono arrivati freschi  preparati e cotti appositamente dal Maestro del Gusto Rudy Marangon di AgriBiscotto, Pianezza.

I COMMENTI DEL PRESIDENTE SALVATORE COLLARINO E DI CLARA E GIGI PADOVANI
“In questo anno così complicato – commenta Salvatore Collarino, presidente del Banco Alimentare del Piemonte – abbiamo capito che la solidarietà si deve reinventare, ogni giorno, per non fermarsi. Mai. Così, anche in un momento difficile come questo, con un’emergenza sanitaria che perdura, abbiamo deciso di dare vita a un’iniziativa che, attraverso la solidarietà, porti uno sguardo di speranza sul domani: il Pranzo a Mille. Come è certo che la pandemia avrà ancora infatti un impatto considerevole sul nostro territorio, siamo anche sicuri che la solidarietà sia un’insostituibile risorsa che, grazie al sostegno e all’impegno di chi la alimenta, può superare ogni ostacolo. Al di là di qualsiasi aspettativa.
Un ringraziamento profondo e sentito va a Clara e Gigi Padovani, food writer e gastronomi, che hanno “arruolato” chef, artigiani, cantine aiutandoci a rendere possibile tutto questo”.

Clara e Gigi Padovani: “Mentre si moltiplicano in Italia le giuste proteste dei ristoratori per le lunghe chiusure a causa della pandemia, nonostante abbiano tutti investito in sicurezza rispettando le norme anti-Covid19 previste dalla legge, con il Pranzo a Mille da Torino, da questi trenta cuochi di speranza, parte un messaggio positivo: accendono i fornelli per gli ultimi, per chi è più in difficoltà di loro. Ed è un segnale per dichiarare che “ci sono”, “aprono per gli altri” e sono pronti a ripartire. Perché ci siamo dedicati a questo progetto, da critici gastronomici e food writer? Siamo stati contattati a metà gennaio di quest’anno dal Presidente del Banco Alimentare del Piemonte, per il quale siamo volontari. Sulle prime, ci sembrava un’idea bellissima, ma di non facile realizzazione, considerata la pandemia in corso. Non ci siamo persi d’animo, abbiamo lavorato per tre mesi, ed è stata una esperienza entusiasmante. Infatti i ristoranti, gli artigiani, le aziende hanno aderito spontaneamente con un passa-parola che ha fatto moltiplicare i ristoranti, da una decina prevista all’inizio agli attuali 28. E molti di questi locali, chiusi da settimane purtroppo per la pandemia, apriranno i battenti per questo Pranzo a Mille e stanno facendo la spesa per l’evento. Tutto ciò ci riempie di speranza in questi giorni difficili”.

BANCO ALIMENTARE DEL PIEMONTE
Il Banco Alimentare del Piemonte è un’organizzazione di volontariato, fondata nel 1993, attiva a livello regionale nel recupero di eccedenze dalla filiera agroalimentare (industrie, grande distribuzione organizzata, ristorazione collettiva) e nella loro redistribuzione agli indigenti attraverso strutture caritative convenzionate sul territorio. Banco Alimentare del Piemonte ha la sua sede centrale a Moncalieri e dispone di quattro magazzini decentrati ad Asti, Novara, Fossano e Biella.
Nella nostra regione, il Banco Alimentare del Piemonte sostiene e aiuta, tramite l’azione di 605 strutture caritative, 111.249 persone in difficoltà, 38.081 solo a Torino, attraverso l’impegno quotidiano di 180 volontari che hanno reso possibile nel 2020 la distribuzione di 7.641 tonnellate di prodotti alimentari circa il 12% in più rispetto al 2019, equivalenti a una colonna di 500 tir da Piazza Castello a Moncalieri.