CRONACA- Pagina 1233

In memoria del dottor Garrone, pediatra umano e competente

Il noto medico torinese è morto di infarto nei giorni scorsi

Rimani quei 10 minuti in silenzio.  Basito ed incredulo. Gianni Garrone, non eri solo il pediatra delle nostre figlie. Ci davi sicurezza e calma con la tua calma e sicurezza.  Ti ho conosciuto nell’agosto del 1984. Il 27 luglio è nata Alice. Prematura. Doveva nascere a settembre.  10 giorni di culle termiche e poi visite di controllo per tutto agosto e settembre. Avevi cominciato appena l’attività di pediatra. E  le serate amicali nella casa di corso Pastrengo. Alice che gattonava con la gamba destra che faceva strani giri. E tu sempre rincuorante. Non vi preoccupare è fatta così. Il 24 marzo del 1997 nasce Sara.

Ovviamente ti abbiamo scelto come pediatra. E qui la burocrazia ha tentato di opporsi: eri al massimo dei mutuati.  Sara e Alice erano sorelle.  Non c’erano problemi.  Ci sbagliavamo, sorelle sì ma con due madri diverse, per giunta manco eravamo sposati. Divenni una belva. Le solite telefonate di protesta. Poi la tua, di telefonata: dai Patrizio, non ti arrabbiare. Si è liberato un posto. Ho iscritto d’ufficio Sara. Ma anche ogni tanto  tu andavi in ferie.  Così Sara girò diversi medici per uno sfogo cutaneo.  Non passava. Rientrato tu, capisci subito.  Avete un gatto? Si. E’ allergica, passerà.  Ciao amico Gianni, impossibile dimenticarti.
Patrizio Tosetto

Vandali imbrattano Palazzo Civico contro il Pd e i soldati caduti

I vandali hanno colpito con la vernice spray nella notte

Sono stati scritti insulti al Pd o frasi come «cambia la giunta ma non la minestra». Presi di mira anche i soldati caduti i cui nomi sono incisi sulle lapidi nel porticato del Municipio, definiti «infami». I vandali hanno annunciato con le loro scritte un corteo indetto il 3 dicembre dai collettivi studenteschi dell’ area antagonista. La rivendicazione del gesto è poi giunta dal Kollettivo Studenti Autorganizzati: «Ci avete ignorati per troppo tempo. È solo l’inizio», hanno scritto sui social. Replica il sindaco Stefano Lo Russo: «Palazzo civico è di tutte e tutti i torinesi. Imbrattarlo con insulti è un’offesa a tutta la comunità»

I residenti nelle aree della “malamovida” scrivono al sindaco

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO IL COMUNICATO DEL COORDINAMENTO OLTRELAMOVIDA

Col presente comunicato, i comitati e le associazioni raggruppati nel coordinamento OltrelaMovida,
richiamano la nuova amministrazione appena insediata, ed in particolare il neo Sindaco Stefano Lo Russo, a
fornire risposte risolutive ed immediate alle gravissime criticità cui sono sottoposti i residenti delle aree
soggette alla “malamovida”: Quadrilatero di S. Salvario, Piazza Vittorio, Vanchiglia, Quadrilatero Romano,
Borgo Rossini, Borgo del Moschino.

Per i residenti di tali aree, la vivibilità nelle ore notturne è pressoché inesistente, il diritto al riposo
assolutamente negato, la salute (tutelata dalla Costituzione, art. 32) messa a grave repentaglio.
La densità estremante elevata di locali notturni che commerciano prevalentemente o esclusivamente alcool ha
colonizzato quasi ogni angolo delle aree in questione, i cui frequentatori, tra i quali si annovera un alto numero
di adolescenti, assediano le vie e le piazze di fronte ai locali. Simili assembramenti di persone, con bicchieri e
bottiglie in mano, rappresentano già di per sé una fonte di pericolo, perché intere vie risultano impercorribili
non solo per i veicoli privati ma anche per i mezzi di soccorso. Gli assembramenti di giovani (per lo più),
spesso col comportamento alterato dall’alcool, che occupano interi isolati per bere, fumare, chiacchierare,
insieme alla musica proveniente dai locali, producono un inaccettabile inquinamento acustico notturno fino
oltre le ore 3-4 del mattino, senza alcun riguardo per i diritti dei residenti, nonché degrado urbano (abbandono
di rifiuti, orinazione, vomito), ed elevato rischio di contagio da covid (proprio nel momento in cui il numero
di contagi sta risalendo in modo allarmante). Queste criticità si aggiungono al degrado e all’insicurezza
provocati dalla microcriminalità e dallo spaccio di droga.
Pressoché tutte le rilevazioni, effettuate nelle aree in questione, nel corso degli anni, hanno evidenziato
violazioni dei limiti acustici.
Di recente, a causa del “Piano di Occupazione Straordinaria di Suolo Pubblico”, una clamorosa privatizzazione
dello spazio pubblico, i cittadini hanno assistito ad un’invasione di “dehors” (che spesso non sono tali), in
molti casi non utilizzati, giganteschi ed in numero estremamente elevato, talvolta attrattori di degrado e
insicurezza.
L’azione della Polizia Municipale, per quanto lodevole, non è mai parsa essere nelle condizioni di contenere e
contrastare il fenomeno e, in moltissimi casi, alle chiamate da parte dei cittadini non corrisponde un intervento.
I controlli sono di gran lunga insufficienti e, anche quando vengono effettuati, le multe sono troppo basse
rispetto ai guadagni dei locali, per cui non sono efficaci.
In quest’ultimo decennio, da parte delle istituzioni, i residenti hanno sentito tantissime parole, assistito a
qualche timido tentativo che non ha conseguito evidentemente alcun risultato.
Nessuno mette in discussione il diritto delle persone, in primis dei giovani, di aggregarsi e rilassarsi né dei
proprietari di locali di intraprendere legittime attività economiche, ma queste non possono svolgersi in modo
tale da andare “in contrasto con l’utilità sociale o in modo da creare danno alla sicurezza, alla libertà e alla
dignità umana” (Costituzione della Repubblica Italiana art. 42). Le aree di malamovida sono invece soggette
ad una situazione di costante illegalità, apparentemente prive di gestione dello spazio e dell’ordine pubblico.
Una “movida” responsabile, formata da ristoranti e locali che svolgono la propria attività in orari serali, con
consumo moderato di alcool da parte degli avventori, sarebbe assolutamente sostenibile nelle zone in
questione, anzi potrebbe essere vantaggiosa per le stesse. Una “malamovida” incontrollata, fatta di
assembramenti selvaggi che perdurano fino a tarda ora, come quella presente a Torino, è incompatibile con
aree storiche dalle vie strette a forte caratterizzazione residenziale.
La recente sentenza 1261/2021, che ha riconosciuto che l’amministrazione non ha fatto tutto quanto in suo
potere per tutelare i residenti dai danni della “malamovida”, costituisce una pietra miliare nella lotta per i diritti
dei residenti.
Il coordinamento OltrelaMovida ritiene che fino ad ora sia mancata la volontà politica di affrontare e
risolvere il problema ed ha prospettato una serie di proposte che, a suo parere, potrebbero risolvere
definitivamente il problema. Esse possono essere reperite nella pagina
http://www.amorben.es/rispsansa/2021/07/08/rispettando-san-salvario-proposte-per-un-quartiere-sostenibile2/ e qui vengono citate solo per titoli.
1) Ampliamento dell’organico e riorganizzazione della Polizia Municipale.
2) Realizzazione di zone franche extraresidenziali per la movida.
3) Limitazione degli orari dei locali.
4) Abolizione della delibera sull’“Occupazione Straordinaria di Suolo Pubblico”.
5) Revisione di regolamenti e ordinanze.
6) Aumento di controlli e sanzioni.
7) Educazione nelle scuole, realizzazione di eventi e iniziative culturali alternativi alla movida.
8) Riqualificazione commerciale diurna delle aree di movida.
Lo scorso 2 agosto, i rappresentanti di OltrelaMovida hanno incontrato l’allora candidato sindaco Stefano Lo
Russo il quale ha assunto alcuni impegni nei loro confronti.
Alla luce di tutto ciò, il Coordinamento OltrelaMovida ritiene inutile istituire ulteriori tavoli di confronto
e richiede invece un incontro pubblico, in sede istituzionale (ad esempio un commissione congiunta delle
Circoscrizioni interessate), in luogo ed orario facilmente accessibili, possibilmente in modalità mista (in
presenza ed online), da svolgersi entro la fine del 2021, alla presenza del Sindaco al quale si richiede di
esplicitare le azioni che intende intraprendere per risolvere, finalmente, il problema della Malamovida
nella Città di Torino.

Il Coordinamento OltrelaMovida

Operazione “Meet up” La polizia sgomina rete di pedopornografia

Scoperta dalla Polizia di Stato una rete di utenti italiani che su una nota piattaforma di messaggistica scambiavano materiale pornografico realizzato utilizzando minori 

 

Gli investigatori del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Torino hanno concluso nei giorni scorsi una complessa operazione di contrasto alla pedopornografia online, che ha portato all’esecuzione di 26 decreti di perquisizione e ad indagare altrettanti soggetti, responsabili di detenzione e diffusione di materiale realizzato mediante sfruttamento di minori degli anni 18.

Tre arresti in totale: in Piemonte, Campania e Puglia. Sequestrati migliaia di files.

L’attività, diretta dalla Procura di Torino e coordinata dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni – Centro Nazionale di Contrasto alla Pedopornografia Online, ha riguardato tutto il territorio nazionale, impegnando nelle operazioni di perquisizione 11 Compartimenti.

A fondamento delle perquisizioni sono stati posti gli esiti dell’attività undercover condotta dalla Postale del Capoluogo piemontese, finalizzata al contrasto alla diffusione di materiale pedopornografico attraverso la rete: già dal mese di febbraio 2021 i poliziotti avevano attivato un servizio di monitoraggio su una piattaforma di messaggistica che vanta garanzie di ampio anonimato per gli utilizzatori., concentrando la propria attenzione su alcuni canali aperti, frequentati prevalentemente da utenti italiani.

Per effettuare tale attività, è stato necessario un lungo lavoro di carattere preparatorio, consistente nella ricerca del rapporto di fiducia con gli interlocutori che di volta in volta si mostravano interessati allo scambio di materiale, con un notevole sforzo mentale degli operatori nell’assunzione delle stesse vesti dei propri target.

Ricavati gli elementi utili alla prosecuzione dell’indagine, sono state messe a fattor comune le tracce informatiche lasciate in rete dagli internauti, che hanno consentito la loro identificazione. Particolarmente interessante si è rivelata la presenza di un ambiente chiuso, pubblicizzato dal proprio promotore, in cui veniva divulgato materiale pedopornografico previo pagamento di una somma di denaro che abilitava all’iscrizione al canale, anch’esso oggetto di accertamenti nel corso dell’indagine.

L’analisi degli elementi evidenziati dagli operatori ha ricondotto nel complesso a 26 soggetti destinatari dei decreti di perquisizione, emessi dal Gruppo Criminalità Organizzata e Reati Informatici dell’A.G. di Torino ed eseguiti, oltre che in Piemonte, con la collaborazione degli Uffici di Specialità della Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto.

Il materiale illegale sequestrato, altamente diversificato per categorie, conteneva anche contenuti raccapriccianti, ritraenti vere e proprie violenze sessuali in danno soprattutto di neonati.

Per una posizione campana, stante il rinvenimento di copioso materiale pedo, si è proceduto all’arresto di un sacerdote della Diocesi di Benevento, mentre è un tecnico informatico di trentasette anni il secondo arrestato residente in Piemonte; infine, in Puglia è stato arrestato, anch’egli per detenzione di ingente quantitativo di materiale, il creatore del canale a pagamento oggetto dei primi accertamenti, un ragazzo all’epoca dei fatti minorenne.

 

Il presidente Mattarella a Torino in visita al Museo del Risorgimento e per i 50 anni dei Tar

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Notizia aggiornata

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha visitato oggi il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano. Dopo avere aperto le Celebrazioni per i 190 anni del Consiglio di Stato e i 50 anni della legge istitutiva dei Tribunali Amministrativi Regionali al Teatro Carignano con il presidente Cirio e il sindaco Lo Russo,   il Capo dello Stato si è recato al Museo dove è stato accolto dal Presidente Mauro Caliendo e dal direttore Ferruccio Martinotti

Il momento più importante della visita è stato nella Camera dei Deputati del Parlamento Subalpino, l’Aula in cui si compì il percorso parlamentare che dal 1848 al 1860 portò all’Unità d’Italia, cuore del Museo Nazionale del Risorgimento. Sul tavolo che veniva utilizzato dal Presidente del Consiglio e dai Ministri del Regno di Sardegna ha potuto ammirare alcuni preziosi documenti storici, richiesti in prestito temporaneo all’Archivio di Stato:

– l’originale dello Statuto Albertino in lingua italiana e francese;

– la Legge del 17 marzo 1861 con cui Vittorio Emanuele II, re di Sardegna, assume per sé e i suoi successori il titolo di re d’Italia;

– l’Editto di Racconigi del 18 agosto 1831, istitutivo del Consiglio di Stato   

– le Patenti di Carlo Alberto applicative dell’Editto di Racconigi, 13 settembre 1831

– il Verbale della prima sessione del Consiglio di Stato del 4 novembre 1831

Lungo il percorso museale il Presidente Mattarella si è poi trattenuto in particolare nella sala che racconta il decennio preparatorio che portò alla Seconda Guerra di Indipendenza in cui è esposto un grande telaio con il Tricolore e in quella dedicata a Garibaldi e alla Spedizione dei Mille.

Sergio Mattarella è il settimo Presidente della Repubblica a visitare il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano: prima di lui lo hanno fatto Luigi Einaudi, Giovanni Gronchi, Sandro Pertini, Francesco Cossiga, Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano.

Più tardi  il Presidente  Mattarella ha partecipato all’inaugurazione del PalaSermig, il nuovo palazzetto dello Sport dell’Arsenale della Pace, a Torino.
“E’ una iniziativa che vale per chi la frequenterà potendo, grazie ai volontari, fare sport in maniera aperta e serena, crescendo nella capacità di fare squadra, di competere con gli altri. Ma è anche  punto di coesione per chi vive qui intorno. E’ esempio di come si vive insieme, di come si è comunità”, ha detto.

 

Ryanair inaugura la nuova base all’aeroporto di Torino

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L’OPERATIVO PER L’ESTATE 2022

2 AEROMOBILI BASATI, INVESTIMENTO DA 200 MILIONI DI DOLLARI 19 NUOVE ROTTE

Ryanair, la compagnia n. 1 in Europa e in Italia, ha celebrato (11 novembre) l’apertura della sua nuova base torinese e lanciato il suo operativo per l’estate 2022. Con due aeromobili basati, che rappresentano un investimento di $ 200 milioni, insieme all’introduzione di 19 nuove rotte, Ryanair migliora significativamente la connettività di Torino e della regione Piemonte.

 

La nuova base di Torino di Ryanair prevede:

  • 2 aeromobili basati (investimento di $ 200 milioni)
  • 60 posti di lavoro diretti
  • oltre 100 voli in partenza a settimana
  • 19 nuove rotte

 

La nuova base di Ryanair a Torino rappresenta l’impegno della compagnia per la regione Piemonte e dimostra ulteriormente la capacità di Ryanair di ricostruire il settore turistico italiano.

Con 40 rotte tra cui scegliere a Torino, i passeggeri possono ora prenotare una meritata vacanza, volando alle tariffe più basse verso destinazioni entusiasmanti come Budapest, Edimburgo, Malaga e Siviglia.

 

Per celebrare l’apertura della sua nuova base torinese, Ryanair ha lanciato una promozione con tariffe disponibili a partire da soli 19,99€, prenotabili entro sabato 13 novembre, solo sul sito Ryanair.com.

 

Il Direttore Marketing, Digital e Comms di Ryanair, Dara Brady, ha dichiarato:

“Siamo lieti di celebrare l’apertura della nostra nuova base italiana a Torino e di annunciare il nostro nuovo operativo per l’estate 2022, che aumenterà la connettività in tutta Europa mentre continuiamo a rafforzare e far crescere la nostra rete per trasportare 225 milioni di passeggeri all’anno entro il 2026. Con 40 rotte programmate tra questo inverno e la prossima estate, Ryanair sarà una risorsa cruciale per posizionare Torino e la sua regione come destinazione del turismo internazionale per tutto l’anno. Questo sviluppo creerà anche 60 posti di lavoro diretti e offrirà ai nostri clienti italiani una serie di interessanti destinazioni europee tra cui scegliere per le loro vacanze invernali ed estive, con 19 nuove rotte che collegano Torino a città come Billund, Tel Aviv, Dublino, Madrid e Cracovia.

Per celebrare l’apertura della nuova base, stiamo lanciando un’imperdibile offerta con prezzi a partire da soli 19,99 euro per i viaggi fino alla fine di ottobre 2022, che devono essere prenotati entro la mezzanotte di sabato 13 novembre 2021. Poiché queste incredibili tariffe basse andranno a ruba rapidamente, invitiamo i clienti a collegarsi al sito www.ryanair.com per non perdere l’occasione”.

 

Andrea Andorno, Amministratore Delegato di Torino Airport:

“Siamo molto soddisfatti di annunciare oggi tre nuove rotte Ryanair – Agadir, Billund e Zara – che prenderanno il via da Torino dal prossimo marzo 2022. Siamo inoltre felici di confermare per la prossima estate i collegamenti che hanno debuttato con la stagione invernale in corso: Budapest, Copenhagen, Cracovia, Edimburgo (al via dal 4 dicembre), Kyiv, Lanzarote, Madrid, Malaga, Marrakech, Parigi Beauvais, Siviglia, Tel Aviv e Trapani. Le tre new entry andranno così ad incrementare ulteriormente nella stagione estiva 2022 i tanti nuovi voli che Ryanair ha lanciato in questi giorni dalla base di Torino.

Per festeggiare, per tutti i passeggeri offriamo uno sconto di oltre il 50% sul nostro parcheggio low cost, con tariffe eccezionali: ad esempio, 4 giorni di sosta a 9,99 euro e una settimana a 13,99 euro”.

Il Piemonte resta in zona bianca


Pre-Report settimanale Ministero Salute – Istituto Superiore di Sanità

Nella settimana 1-7 novembre, in Piemonte il numero dei nuovi casi e dei focolai cresce, come nel resto del territorio nazionale. L’Rt puntuale calcolato sulla data di inizio sintomi resta stabile (da 1.11 a 1.10) e la percentuale di positività dei tamponi si conferma all’1%. L’incidenza è di 58,93 casi ogni 100 mila abitanti mentre il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva resta basso al 3,7% e al 4,2% quello dei posti letto ordinari, percentuali sempre tra le più basse in Italia. La situazione epidemiologica e il numero dei ricoveri, sempre contenuti, concorrono favorevolmente a mantenere la nostra regione in zona bianca.

Doveva scontare due anni di reclusione Arrestato e multato di 12mila euro

Sono le ore 15 in zona Cenisia, quando un cittadino tunisino di 32 anni, alla vista della pattuglia del commissariato San Secondo in transito, aumenta improvvisamente la propria andatura, abbassando la testa. Gli agenti, insospettiti, si avvicinano per controllarlo ma questi, con scatto fulmineo, inizia a correre, attraversando il cortile interno di un complesso residenziale. Intuita la direzione di fuga, i poliziotti lo aspettano all’uscita, in via Chianocco, dove viene fermato.

 

Lungo la strada, lo straniero aveva gettato in un tombino un involucro di hashish, recuperato in seguito e per il quale verrà sanzionato.

Dopo aver effettuato una serie di accertamenti, emerge che il tunisino aveva a carico un ordine di carcerazione, dovendo scontare una pena di 2 anni e 2 mesi ed una pena pecuniaria di 12000 euro, per reati inerenti gli stupefacenti.

Il reo è stato tradotto presso la casa circondariale “ Lorusso e Cutugno

Sotto casa della ex con un coltello, arrestato

I fatti accaduti in zona San Donato

 

Domenica scorsa, gli agenti del commissariato Centro hanno arrestato un soggetto per maltrattamenti.

L’uomo, separato ormai da tempo dalla compagna, non aveva mai accettato la fine della relazione. Frequentava la casa della ex per continuare a vedere il figlio, ma in più di una circostanza aveva sfogato il suo rancore nei confronti della donna distruggendole oggetti della quotidianità come il televisore, quest’ultimo ricomprato 3 volte. Diverse le occasioni in cui l’aveva minacciata, affermando che le avrebbe tolto la vita se mai l’avesse vista in compagnia di un altro uomo.

Nel tardo pomeriggio di domenica, la chiamata alla ex, dicendole di trovarsi sotto la sua abitazione armato di coltello. La donna, al momento della telefonata lontana da casa, allerta il 112 NUE.

L’arrivo della pattuglia del commissariato Centro allarma il quarantenne che, nel tentativo di sottrarsi alla vista dei poliziotti, entra in un bar poco distante. Una volta dentro si libera del coltello e si da alla fuga. Dopo essere stato rintracciato, per l’uomo scattano le manette.

Al Mauriziano nuova Rianimazione e Medicina delle Aree critiche

E’ stata inaugurata la RiMac: Rianimazione e Medicina delle Aree critiche dell’Ospedale Mauriziano di Torino. Con questo secondo lotto, dopo il primo della Medicina d’Urgenza dello scorso giugno,  l’Ospedale Mauriziano di Torino è la  prima Azienda in Piemonte e tra le prime in Italia ad aver portato a termine queste opere in previsione di una possibile quarta ondata da Covid 19 in vista dell’imminente inverno. Erano presenti il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il Direttore Generale del Mauriziano Maurizio Dall’Acqua, il Direttore Sanitario Maria Carmen Azzolina e il Commissario Area Giuridico Amministrativa del Dirmei Antonio Rinaudo.

Si tratta di una nuova Rianimazione, presso il Padiglione 17B, dotata di 8 posti letti ampliabili a 10. Il valore complessivo è stato pari a circa 927 mila euro tra opere strutturali e dotazioni biomedicali.  

Predisposto secondo le direttive del Decreto Arcuri, sarà un sistema organizzato per assistere pazienti critici, che fornirà cure mediche ed infermieristiche estremamente specializzate ed intensive, attraverso una elevata capacità di monitoraggio multiparametrico e modalità di supporto alla funzione d’organo, al fine di consentire la sopravvivenza del paziente durante una o più insufficienze d’organo acute. Fornirà una risposta modulare, rapida ed efficace in caso di repentino incremento di pazienti critici, come si è verificato nel corso delle ondate pandemiche legate alla diffusione del SARS-Cov2.

La nuova struttura si chiamerà RiMac: Rianimazione e Medicina delle Aree critiche, in virtù della capacità di fornire supporto d’organo avanzato, ad uno o più sistemi d’organo coinvolti in un processo di insufficienza acuta (insufficienza respiratoria, insufficienza cardiocircolatoria, insufficienza renale, insufficienza epatica, metabolica), con personale ed attrezzature che garantiranno elevati standard qualitativi.

La recente pandemia Covid-19 ha messo in luce la carenza di posti letto di terapia intensiva nell’attuale assetto ospedaliero regionale e nazionale. Sempre più fondamentale diventa, nella gestione del paziente critico e nella risposta a situazioni impreviste, la disponibilità di aree attrezzate al trattamento dell’insufficienza d’organo acuta, nel contesto ordinario e nel contesto straordinario, quale può essere una pandemia.

Quest’area dell’Ospedale Mauriziano è tra le prime ad essere attivate nella nostra regione  nell’ambito del già citato programma nazionale di ampliamento dei posti letto di Rianimazione in Piemonte e sul territorio nazionale, varato durante la pandemia Covid19.