ARTE- Pagina 45

“More or less” il tema di Cortona on The move

Presentato alle Gallerie d’Italia a Torino

È  stata presentata alle Gallerie d’Italia di Torino la tredicesima edizione del Festival internazionale di fotografia Cortona on The Move, in programma dal 13 luglio al primo agosto prossimo a Cortona.

Tema scelto per questa edizione la dicotomia “More or less”. Sono stati invitati più  di trenta artisti  per 26 mostre che saranno allestite tra il centro storico cittadino, la fortezza medicea del Girifalco e la Stazione C nei pressi della stazione di Camurcia Cortona.

”More or Less – spiega il direttore artistico di Cortona on The Move, Paolo Woods – delineano due categorie che definiscono il mondo in cui viviamo, le nostre aspirazioni, le nostre paure e le nostre appartenenze.

La contrapposizione tra l’abbondanza e la scarsità, il superfluo e l’essenziale, l’elite e le masse, l’accumulo e la dispersione sono temi molto cari alla fotografia, attorno ai quali si sono sviluppati interi generi.

On the Move 2023, a Cortona, si concentrerà sul More, guardando al passato e al presente, e si soffermerà  sul Less, studiandone gli stereotipi e offrendo un programma ricco di spunti per comprendere il nostro mondo. La priorità assoluta nella lista degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite è  quella di debellare la povertà.  La delusione per i fallimenti delle ideologie egualitarie e i timori per gli estremi del capitalismo sarebbero stati stemperati dal successo delle democrazie, che avrebbero livellato gli estremi e ci avrebbero assicurato un ceto medio più strutturato che avrebbe governato il mondo. Ma ciò  non è accaduto. Secondo la maggior parte degli indicatori, i ricchi sono diventati sempre più ricchi e i poveri sempre più  poveri. Un americano medio dovrebbe lavorare per tre milioni di anni per diventare ricco come l’americano più abbiente.

“Il nostro obiettivo  – ha spiegato Veronica Nicolardi, direttrice di Cortona on The Move  – è  quello di continuare l’indagine della contemporaneità e del mezzo fotografico, che ha caratterizzato il percorso intrapreso già dall’inizio dal Festival, arricchendola di nuovi strumenti”.

More or Less sono categorie che presentano un valore che cambia nel corso degli anni e a livello geografico. Non si tratta solo di categorie economiche ma anche ontologiche, un prisma attraverso il quale vediamo il mondo.

È  anche stato indetto il Premio Vittoria Castagna dall’Associazione Culturale On the Move, nell’ambito dei giovani in formazione  o che abbiano già  concluso il loro percorso di studi, massimo trentenni, che operino nell’ambito del marketing edella comunicazione per la produzione culturale.

Vittoria Castagna ha rappresentato per anni un punto di riferimento umano e professionale, contribuendo in modo unico alla crescita del team di lavoro con cui si è relazionata in direzione dello sviluppo di Cortona on The move, affiancando la direzione del festival nella gestione dei partner e nelle strategie di comunicazione.

La manager del marketing e della comunicazione è una figura professionale caratterizzata da capacità  di comunicazione e marketing tradizionali e innovativi,  accanto alla conoscenza di strumenti e mezzi di sostentamento economici per progetti culturali  quali bandi e fundraising, unitamente a competenze di gestione delle risorse umane e di coordinamento.

Il candidato, la candidata saranno ospitati nei giorni di inaugurazione del festival, dal 13 al 16 luglio 2023.

Il Premio Vittoria Castagna sarà  di 5 mila euro e verrà  riconosciuto sulla base di un’idea progettuale che indichi come il candidato svilupperebbe un’idea di progetto di comunicazione volto a sviluppare relazioni e progetti corporative, di modo da garantire nel tempo sostenibilità alla manifestazione.

MARA MARTELLOTTA

La pittura di Gianni Bui tra movimento e trionfo del colore

 

 

L’Osteria Rabezzana, nelle sue eleganti sale, accoglie la mostra, inaugurata sabato 6 maggio scorso alla presenza dell’artista e intitolata “La pittura di Gianni Bui”.

Da diversi anni l’ex giocatore del Torino Gianni Bui, centravanti granata indimenticato degli anni Settanta, si dedica alla pittura e ora l’Osteria Rabezzana ne ospita una mostra personale, che consente di apprezzarne il suo talento artistico.

“La pittura – afferma il professor Marco Basso – in qualcosa assomiglia allo sport del calcio e richiede una personalità assoluta. Gianni Bui non ha mai frequentato l’Accademia, ma si esprime artisticamente a livelli molto elevati. Diversi artisti provenienti dal mondo dello sport si sono espressi a livelli abbastanza simili.

Gianni Bui, ex giocatore del Verona, è stato un prolifico attaccante a cavallo degli anni Sessanta e Settanta.

È stato anche giocatore del Torino e capocannoniere in serie B con il Catanzaro.

Lasciato il calcio si è dedicato alla grande passione della sua vita, la pittura.

Già da bambino si divertiva a disegnare e ha avvicinato questa disciplina da autodidatta”.

“Mi dilettavo – afferma Gianni Bui – con i colori. Nei ritiri prima della partita si giocava a carte, ma io mi annoiavo e così iniziavo a dipingere, a disegnare riempiendo quaderni su quaderni. I pennelli sono diventati i compagni più assidui della mia vita”.

Seguo il mio istinto, qualche paesaggio a volte me lo chiedono, ma non sono temi che mi attraggono molto.

Se devo proprio dipingere un paesaggio lo faccio mostrando qualcosa di nuovo, allontanandomi dal linguaggio classico.

Anche i ritratti li dipingo in modo diverso, magari contorto, ma sicuramente unico”.

Quello compiuto da Gianni Bui rappresenta un percorso pittorico lungo che gli ha permesso di sviluppare una notevole sensibilità che ha attraversato negli anni diverse fasi artistiche, ben rappresentate dai suoi quadri.

La figurazione tocca il ritratto, il paesaggio, la natura morta, fino a raggiungere una sensibilità astratta in cui forma e colore si compensano con delicatezza e raffinatezza. Gianni Bui dipinge ciò in cui si rispecchia e risulta molto indicativa la ricerca di un linguaggio personale in cui figura un graduale abbandono della stesura pittorica più significativa. Proprio questo abbandono della stesura pittorica più figurativa e tradizionale lo conduce alla sperimentazione, dimenticando i riferimenti alla realtà e privilegiando il processo tecnico del colore con garbo e gusto. In questo modo Gianni Bui conquista la libertà espressiva dell’astrattismo, assimilando elementi dei grandi maestri del Novecento che, dalla pittura figurativa, sono passati al non figurativo. In lui sfuma il bisogno di misurarsi con la realtà oggettiva, traducendo la propria emotività nel segno e nel colore.

Il suo viaggio pittorico ha origine dell’emozione e proprio attraverso l’emozione è possibile avvicinare il percorso di questo artista, in cui l’esplorazione viene affiancata sempre all’introspezione.

Gianni Bui, la cui mostra rimarrà aperta all’Osteria Rabezzana fino al 28 maggio prossimo, lavora molto con l’acrilico e la grande novità della sua arte è stata la sua capacità di conquista rappresentata dalla novità dell’astrattismo, che lo ha reso capace di assimilare elementi propri dei maestri del Novecento.

Orari da martedì a sabato dalle 9.30 alle 12; 16.30-19.

Chiuso lunedì e domenica.

MARA MARTELLOTTA

Al Mastio della Cittadella l’impressionismo pittorico si sposa con quello musicale

In tre concerti in programma venerdì 12 maggio, 19 maggio e 26 maggio.

 

La musica può diventare un binomio vincente se accompagnata dal sogno e dal colore, come nel caso di un ciclo di concerti dal titolo “Impressionisti tra Sogno e Colore”, una serie di incontri di musica classica all’interno dell’esposizione che Torino dedica all’Impressionismo.

L’arte incontra la musica e vi si fonde nella splendida cornice del Mastio della Cittadella, attraverso un ciclo di concerti di musica classica all’interno della vasta esposizione dedicata alla rivoluzione artistica ottocentesca.

L’evento nasce dalla sinergia tra AICS Torino APS, partner della mostra “Impressionisti e colore”, e Navigare srl, società di produzione della suddetta mostra.

L’Associazione ERREMUSICA APS promuoverà degli incontri e concerti nelle date del 12 e 26 maggio. Artemusica APS, altra associazione musicale di Torino, partner tecnico di PIatino, promuoverà il concerto del 19 maggio. L’organizzazione al Mastio della Cittadella è curata da Navigare srl.

L’arte incontra la musica e si fonde in un ciclo di eventi dedicato al movimento dell’Impressionismo. Si tratta di tre esibizioni all’interno dell’esposizione che raccoglie oltre trecento opere realizzate da oltre cento artisti.

Gli eventi che si terranno il 12, 19 e 26 maggio includono la visita guidata all’interno dello spazio espositivo e la partecipazione al concerto.

La rassegna è dedicata al movimento impressionista che ha coinvolto alcuni tra gli artisti più importanti del panorama internazionale. I maggiori compositori del panorama impressionista sono stati Claude Debussy e Maurice Ravel, due veri e propri mostri sacri, del movimento francese e tra i più importanti del panorama internazionale dell’Ottocento.

L’impressionismo è stato spesso avvicinato alla musica di Debussy, considerato come un movimento che si è sviluppato in Europa, in particolare in Francia, tra il 1870 e il 1920, anche se lo stesso Debussy non si riconosceva del tutto in questa definizione, che esprimeva un’analogia tra la sua arte e l’impressionismo pittorico.

L’impressionismo, nato in Francia, raggiunse il suo apice tra la fine dell’Ottocento e i primi due decenni del secolo successivo.

I principi creativi tipici di questa corrente pittorica si estesero alla musica e alle altre arti. I compositori impressionisti cercarono di esprimere con la propria musica i propri stati d’animo e le impressioni che la realtà suscitava loro.

L’armonia classica viene sconvolta dall’Impressionismo e accordi e dissonanze assumono un valore timbrico coloristica. Il loro accostamento viene scelto per creare particolari atmosfere sonore, spettacolari e affascinanti. I compositori vengono poi a contatto con scale orientali, conosciute anche grazie a viaggi all’estero e all’Esposizione universale di Parigi.

Claude Debussy, in particolare, è convinto sia necessario abolire i confini tra le arti e che la musica debba aprirsi alla pittura, alla scultura e alla poesia e per questo motivo la sua musica viene spesso avvicinata a quella dei pittori impressionisti, per i quali il dettaglio risulta irrilevante e i contorni vengono lasciati sfumati, imprecisi e indefiniti. Debussy usa forme libere, superando il concetto tradizionale di tonalità, con armonie che sembrano indeterminate e sospese, se non a volte dissonanti; nella scala che usa trasforma tutti gli intervalli di un semitono in intervalli di un tono.

Venerdì 12 maggio si esibirà al pianoforte Emanuele Sartoris, giovane e brillante artista provvisto di un’ottima preparazione classica e jazz. La sua attività lo vede impegnato con diverse formazioni nei club e nelle sale e ha trovato collocazione nel programma intitolato “Nessun dorma” con Massimo Bernardini.

Si è anche esibito in numerosi festival tra cui il Torino Jazz Festival, il Novara Jazz Festival, il Moncalieri Jazz Festival e il Joroinen Music Festival in Finlandia.

Eseguirà brani dal blues dell’Impressionismo francese di Gershwin, Ellington, Powell, Parker, North, Ravel, Satie, Chopin e Jobim.

Gli altri due appuntamenti saranno venerdì 19 maggio e venerdì 26 maggio. Il 19 maggio con Raffaele Tavano al pianoforte, fondatore dell’Associazione Musicale Artemusica nel 1997, di cui è consulente artistico e anche insegnante di pianoforte. Al contrabbasso si esibirà Andrea Garombo, docente di contrabbasso e basso elettrico presso vari istituti. Eseguiranno brani di Satie, “Je te veux” di Ravel, il vocalist en forme di Barbanera di Faurė, “Apres un reve” di Debussy, “La fille en cheveaux de LIn di Rabbath, “ La crisi di Venise” di Rabbath, L’incatantion pur Junon di Rabbath e “Siegel Im spiegel”

Il 26 maggio prossimo sarà la volta di una esecuzione al pianoforte di Francesco Bergamasco, docente di Pianoforte presso il Conservatorio di Musica Giuseppe Verdi.

Verranno eseguite musiche di Debussy, la ‘Suite bergamasque’ di Ravel, le Valses noble s et sentimentale di Debussy e tre preludi De pas Sur la beige, “Ce qu’ a vu le venti de l’Ouest’, “La cathedrale engloutie” di Ravel.

Costo spettacolo ticket e mostra con visita guidata 15 euro.

Possessori Abbonamento Card Musei Piemonte 10 euro.

Tesserati AICS 10 euro.

L’evento è fruibile esclusivamente tramite prenotazione telefonando al 3518557794

Mara Martellotta

Torino Capitale internazionale della fotografia, conclusa la IV edizione di The Phair

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Appuntamento dal 9 al 12 maggio 2024 per la V edizione

Si è conclusa  la quarta edizione di The Phair | Photo Art Fair. Da venerdì 5 a domenica 7 maggio, gallerie italiane e internazionali hanno animato i corridoi del Padiglione 3, portando oltre 80 artisti italiani e internazionali. Da Parigi, Bratislava, Zurigo, Berlino e da tutta Italia, le gallerie che hanno partecipato a The Phair hanno proposto una ricca e raffinata selezione di progetti. Inoltre, la fiera ha ospitato anche diverse case editrici di settore, che hanno contribuito alla riflessione sul mezzo fotografico.

Grande successo ha riscosso la mostra Mario Giacomelli. Forma e poesia, dedicata al grande artista marchigiano e curata da Chiara Massimello, comprendente una selezione di 70 fotografie provenienti dalla collezione privata di Massimo Prelz Oltramonti ed esposte per la prima volta al pubblico proprio a The Phair. Tra i grandi artisti che hanno trovato spazio in fiera, particolare interesse ha suscitato l’opera di Anton Corbijn, fotografo dei Depeche Mode e di Leonard Cohen, le cui opere sono state esposte dalla galleria Jaeger Art. Tutte le gallerie hanno avuto modo di interagire con visitatori e collezionisti, esponendo artisti di rilievo. Un’importante risposta del pubblico c’è stata anche per i workshop, tra cui quello con Paolo Cirio, svoltosi in fiera con grande partecipazione e interesse.

Sono oltre 2 milioni gli account raggiunti tramite i canali social, Facebook e Instagram, di The Phair, con una percentuale del 43% di utenti tra i 18 e i 24 anni e del 27% tra i 25 e i 34 anni, confermandosi dunque una fiera di grande richiamo anche per le generazioni più giovani.

Compatibilmente con le date del calendario nazionale e in accordo con il nuovo festival della fotografia della città, in dipendenza dalle date del Salone del Libro, l’appuntamento con la quinta edizione di The Phair sarà dal 9 al 12 maggio 2024.
In attesa della prossima primavera, al Padiglione 3 di Torino Esposizioni, tornerà dal 2 al 5 novembre 2023 con The Others, per la sua XXIII edizione.
Foto Isabella Castellano

“The Best of cycling 2022” al Forte di Bard

Le più belle e suggestive immagini di un’annata di ciclismo esposte al valdostano “Forte di Bard”

Fino al 10 settembre

Bard (Aosta)

“Che mai ci azzeccano – verrebbe da chiedersi in prima lettura – due ufficiali della cavalleria ungherese, con tanto di uniformi storiche e spada sguainata, lì a tirar la corsa a quattro impegnatissimi ciclisti (anch’essi in impeccabile divisa sportiva e caschi – bici d’ultima generazione incollati in testa), attori – non lì per caso – dietro il meraviglioso giallo chiaro di paradisiaci campi di colza?” La scena carpita al volo da una “fotocamera Reflex” che ben sapeva (apprezzamento riferito a chi la teneva fra le mani e a portata d’occhio) il fatto suo, è davvero, in tutti i casi, esemplare. Da massimo dei voti. Pittoricamente quasi astratta per la nitida e perfetta geometria degli spazi narrativi e l’urlante (in senso positivo) vigoria dei colori. Tant’è che proprio a questa foto è andato il primo premio del “The Best of cycling 2022”, concorso di fotogiornalismo ciclistico organizzato come sempre, dal 2017, da Roberto Bettini, decano dei fotografi di ciclismo. L’autore dello scatto è il giovane Luca Bettini, figlio d’arte, milanese e fra i nomi più prestigiosi della “Sprint Cycling Agency” e della “Gazzetta dello Sport”. Il suo scatto immortala alcuni partecipanti al “Giro d’Italia 2022” (edizione 105 della “Corsa Rosa”, vinta dall’australiano Jai Hindley) durante una delle prime tappe svoltesi in Ungheria, con partenza dalla piazza degli Eroi di Budapest. Ebbene, la foto di Bettini è oggi esposta, insieme ad una cinquantina di altre immaginipartecipanti al concorso e fino al 10 settembre, nella nuova edizione della mostra (7mila i visitatori dello scorso anno) allestita alle “Scuderie” del “Forte di Bard”, con la curatela di Federico Bona e il contributo di due campioni quali Claudio Chiappucci e Paolo Bettini. “Il Forte si propone così – dicono i responsabili – di essere a suo modo protagonista della grande ‘Festa Rosa’ che vedrà il prossimo 19 maggio il ‘Giro d’Italia’ percorrere le strade della Valle d’Aosta nella tappa che porterà la corsa da Borgofranco d’Ivrea a Crans Montana, in Svizzera. Una delle tappe più impegnative dell’edizione 2023, che ancora una volta passerà proprio sotto le maestose mura del Forte di Bard”.

Giunto alla sua sesta edizione, “The Best of cycling”  riunisce, in una perfetta cornice, una rassegna di scatti, rigorosamente riferiti alla scorsa stagione, che hanno l’obiettivo di “suscitare emozione, valorizzando quel patrimonio unico che è il ciclismo, nei suoi più svariati aspetti”. Arduo, come sempre, il compito dei giurati chiamati a decretare il vincitore. Quest’anno la Giuria ha dovuto valutare 163 immagini proposte da 55 fotografi di 14 diverse nazioni, che hanno immortalato momenti dei “Grandi Giri” e delle “corse minori”, su palcoscenici noti a tutti o in sperduti angoli del mondo, sempre dando un tocco di originalità ai propri scatti.

Alle spalle del primo classificato, Luca Bettini, il concorso ha visto il piazzamento dello statunitense James Startt, al secondo posto, e terzi, a pari merito, il francese Xavier Pereyron e il romano Ilario Biondi, soprannominato “Fellini” da amici e colleghi.

Per questa seconda edizione al “Forte di Bard”, la mostra “The Best of Cycling” si avvale di una prestigiosa partnership con “Colnago”, azienda produttrice di biciclette da corsa di alta gamma fondata a Cambiago (Mi), nel 1954, rivelandosi ben presto come una delle produttrici più creative e vivaci. E a Bard, in occasione della rassegna l’azienda milanese esporrà i modelli “Prototipo”, che ha debuttato al “Tour de France 2022”, conquistando il secondo posto finale con Tadej Pogačar e la “TT1”, prima bicicletta “Colnago” espressamente studiata per le prove a cronometro.

Gianni Milani

“The Best of cycling”

Forte di Bard, via Vittorio Emanuele II, Bard (Aosta); tel. 0125/833811 o www.fortedibard.it

Fino al 10 settembre

Orari: mart. – ven. 10/18; sab. – dom. e festivi 10/19

Nelle foto:

–       Luca Bettini: “Giro d’Italia 2022”, foto vincitrice “The Best of cycling”

–       Veduta “Forte di Bard”

La galleria torinese Spazio 44 celebra l’originale e variegata arte della giovane artista iraniana Hanieh Eshtehardi

Ha inaugurato venerdì 5 maggio scorso, alle 18.30, presso la Galleria Spazio 44, in via Maria Vittoria 44/DEF, la personale della giovane artista iraniana Hanieh Eshtehardi dal titolo “Risveglio”, in visione fino al 26 maggio prossimo.

“Da alcuni anni seguo il lavoro di Hanieh Eshtehardi, giovane iraniana diplomata all’Accademia Albertina  di Belle Arti – spiega Edoardo Di Mauro. La mia convinzione  sulla qualità e serietà  del suo lavoro sta conoscendo conferme crescenti.

Hanieh, da anni residente in Italia, rappresenta la componente cosmopolita del suo Paese, anche se si richiama alla tradizione millenaria storica della Persia, prima dell’avvento del regime khomeinista che, nel lontano 1979, aveva illuso sulla bontà delle sue intenzioni, provocando una politica di repressione delle principali libertà individuali”.

“L’arte di Hanieh Eshtehardi ha conosciuto – precisa  il direttore Edoardo Di Mauro – due diverse fasi di sviluppo, apparentemente diverse, ma in realtà intimamente collegate, portatrici di una ricerca pittorica di estrema raffinatezza formale. A Torino è stata protagonista di una personale  presso la Galleria del Museo di Arte Urbana, e tale raffinatezza è  erede della grande tradizione iconografica persiana, dove il lavoro risulta meticoloso  e rappresenta una adesione spirituale ai valori del medesimo.

Le opere della prima fase di ricerca  sarà possibile ammirarle in questa ampia personale presso la Galleria Spazio 44. Esse indagano la condizione femminile e l’ossessione per l’immagine e la cura del corpo”.

Si tratta di una delle ultime propaggini dell’avanguardia novecentesca che, negli anni Settanta,  diede vita alla body art, disciplina in cui il corpo si liberava dai vincoli in cui per secoli era stato ingabbiato e dalla cui sudditanza  non era mai stato pienamente emancipato.  Il corpo, attraverso la “body art” si liberava dai vincoli, ma soprattutto riscopriva  se stesso come elemento comunicante e artistico, fondendosi empaticamente con l’esterno e l’altro da sé, a partire dalla propria condizione di terrore e consapevolezza”.

Hanieh Eshtehardi ha realizzato ritratti di uomini e donne delle classi altolocate, riprendendo la tecnica delle opere originali risalenti ai secoli diciassettesimo e diciottesimo. L’artista è,  però,intervenuta sui volti e corpi dei soggetti raffigurati, modificati con immagini anatomiche contemporanee,  che sono state oggetto di manipolazioni estetiche, ottenute tramite interventi di chirurgia plastica. L’artista ha posto in essere due diverse versioni della bellezza, quella classica e quella contemporanea, intrisa di superficialità,  con un corto circuito spazio temporale profondo, non percettibile nell’immediato, ma con un procedimento che si inoltra  verso la dimensione mistica del postumano.

I lavori dell’artista appartenenti al periodo più recente possono apparire assai distinti come esiti, virando in maniera decisa verso l’aniconicità, ma in realtà rappresentano una prosecuzione della stessa linea di ricerca, in direzione di una essenzializzazioneformale.

L’arte persiana classica rappresenta sempre la forma primaria di ispirazione, anche se la dimensione simbolica e spirituale della composizione vira verso un linguaggio postmoderno e postmoderno dell’astrazione. Armonia e minuziosità del dettaglio si liberano da gabbie compositive  per esprimere in tutta la loropotenza il colore  e il ritmo visivo.

Il ritmo è  quello delle tonalità primarie indirizzato in direzione di un’astrazione distante, comunque, dalla gabbia geometrica primo novecentesca.

Spazio 44, via Maria Vittoria 44

MARA MARTELLOTTA

Sonic Blossom di LEE Mingwei e Buddha10 reloaded, in mostra al Mao

Sonic Blossom

6 maggio – 4 giugno 2023

 

Buddha10 Reloaded

6 maggio – 3 settembre 2023

 

MAO Museo d’Arte Orientale, Torino

Scarica la cartella stampa QUI

Lee Mingwei, Sonic Blossom, 2013 | 2015. Performance view at the Metropolitan Museum of Art, New York, USA

Photo Courtesy of LEE Studio, Photo by Anita Kan

Commissionata per l’inaugurazione del National Museum of Modern and Contemporary Art, Corea, nel 2013, e dopo essere stata presentata nelle più prestigiose istituzioni internazionali quali il Centre Pompidou di Parigi e il Metropolitan Museum of Art di New York, la performance partecipativa dell’artista taiwanese-americano LEE Mingwei arriva per la prima volta in Italia al MAO, dove sarà visibile per un mese.

Sonic Blossom è parte dell’evoluzione della mostra Buddha10. Frammenti, derive e rifrazioni dell’immaginario visivo buddhista, che apre al pubblico il 6 maggio profondamente rinnovata.

 

Il MAO Museo d’Arte Orientale di Torino, in collaborazione con il Conservatorio di Musica “Giuseppe Verdi” di Torino e con l’Ufficio di Rappresentanza di Taipei in Italia, ha il piacere di presentare per la prima volta in Italia la performance Sonic blossom dell’artista LEE Mingwei (Taiwan, 1964).

Dal 6 maggio al 4 giugno 2023 Sonic Blossom verrà performata al MAO, nel Salone Mazzonis, dando vita a un dialogo con il pubblico, con le opere delle collezioni permanenti e con la mostra temporanea Buddha10. Frammenti, derive e rifrazioni dell’immaginario visivo buddhista.

Per cinque settimane nelle sale del museo si avvicenderanno sette cantanti della Scuola di musica vocale da camera di Erik Battaglia del Conservatorio “Giuseppe Verdi”, selezionati e formati da Lee Mingwei in collaborazione con lo stesso professor Battaglia.

Fra tutti i visitatori che incontreranno, ne sceglieranno uno a cui offrire in dono un Lied di Schubert; se questa persona accetterà l’offerta, sarà condotta nel Salone Mazzonis al primo piano e avrà inizio la performance.

Le esibizioni sono strettamente legate alla partecipazione dei visitatori e si svolgeranno il martedì, il mercoledì e il giovedì dalle ore 15 alle ore 17; il venerdì, il sabato e la domenica dalle ore 11 alle ore 13 e dalle ore 15 alle ore 17.

Sonic Blossom è stata concepita da LEE Mingwei a seguito di un’esperienza personale e intima: “Sonic Blossom è nata mentre assistevo mia madre nella convalescenza dopo un intervento chirurgico. Trovavamo entrambi un grande conforto nell’ascoltare i Lieder di Franz Schubert. Quei brani si presentavano a noi come doni inaspettati, che ci tranquillizzavano e senza dubbio contribuivano alla guarigione. A un altro livello, vedere mia madre debole e malata rendeva di colpo molto reale la sua (e la mia) mortalità; l’invecchiamento, la malattia e la morte per me non erano più un’astrazione, ma qualcosa di immediato e presente. Un giorno lei non ci sarà più… e nemmeno io. Come i Lieder di Schubert, le nostre stesse vite sono brevi, ma tanto più belle in virtù di questo.

Per la sua capacità di generare una connessione profonda fra due individui fino a quel momento estranei, l’installazione performativa partecipativa Sonic Blossom è un dono trasformativo offerto ai visitatori del museo, un commovente invito alla fiducia e alla consapevolezza di sé.

La performance di LEE Mingwei – una mostra senza oggetti – è parte integrante del nuovo allestimento di Buddha10, che proprio il 6 maggio apre al pubblico profondamente rinnovata. Il legame con quest’ultimo progetto è particolarmente significativo e profondo: uno degli aspetti più rilevanti del buddhismo è infatti la pratica della compassione e del dono – comunicato da cuore a cuore – nucleo vibrante dell’opera Sonic Blossom.

Nel rinnovato percorso di mostra entra anche un’altra opera di LEE Mingwei: si tratta di Spirit house, video che racconta l’omonima installazione partecipativa realizzata per l’Art Gallery of New South Wales nel 2022, e troverà collocazione nell’ultima sala della mostra, in sostituzione di Moving Gods di Lu Yang.

Kan Xuan, A monk, 2006, video in bianco e nero / black and white video

A sostituire Prana, opera site specific realizzata da Andrea Anastasio e Stefano Mancuso per la prima sala della mostra, sarà invece un’installazione di Francesco Simeti (Palermo, 1968) dal titolo Come un limone lunare: una grande macchina scenica che parte da una serie di immagini di animali, foglie, fiori per riflettere sulla loro percezione e sul contrasto fra i concetti di natura e artificio.

Nella stessa sala sarà installata anche un’altra opera di Simeti, il video di animazione Billowing, ispirato al dipinto cinese The Manchu Army Regaining East and West Lianzhen in 1855.

Per ragioni conservative e curatoriali saranno sostituite anche numerose statue buddhiste, fra cui il Buddha assiso a mani giunte, che lascerà il posto al lavoro dell’artista Qiu Zhijie (Zhangzhou, 1969) incentrato sulla riscrittura del Sutra in chiave contemporanea e attraverso differenti media.

Nei giardini giapponesi troveranno spazio il nuovo video di Wu Chi-Tsung (Taipei, 1981) dal titolo Drawing Studies – MAO Bodhissatva Guanyin, Ming – Ging Dynasty, realizzato filmando l’omonima opera delle collezioni permanenti, e una nuova installazione di Sun Xun (Fuxin, 1980).

Anche l’allestimento del Salone Mazzonis sarà rivoluzionato: l’esperienza in VR della grotta 17 dei templi buddhisti di Tianlongshan, realizzata in collaborazione con lo studio QZR e la Chicago University, lascerà il posto alla statua del Buddha assiso in dhyānamudrā, che verrà sottoposto a restauro live dalla Doneux e Soci. Il pubblico potrà assistere alla pulitura e al ripristino dell’opera, facendo esperienza di un processo fondamentale per la vita del museo che, normalmente, si svolge dietro le quinte ed è inaccessibile ai più.

In questo spazio i visitatori saranno avvolti anche dall’installazione sonora site specific Oro – Huángjīn realizzata dalle musiciste e compositrici Valentina Ciardelli (Pietrasanta, 1989) e Anna Astesano (Savigliano, 1993): una suite ascetica per guquin, contrabbasso e arpa in 7 micro movimenti che accompagna l’ascoltatore in un viaggio meditativo di contemplazione dei tre strumenti come ensemble e, al contempo, come voci singole.

In quanto dispositivo aperto e piattaforma per uno studio permanente delle opere della collezione del museo, il nuovo allestimento di Buddha10 è anche l’occasione per presentare gli esiti degli studi eseguiti dal Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale su alcune delle statue buddhiste esposte: dalle analisi realizzate in questi mesi sono infatti emersi dati inattesi che hanno consentito agli studiosi di individuare nuove possibili letture delle opere in mostra.

La mostra prosegue infine al Mercato Centrale, dove troverà spazio Co-existence,installazione sonora site specific di Shigeru Ishihara (DJ Scotch Egg/Scotch Rolex) curata da Chiara Lee e freddie Murphy. L’installazione sonora, che unisce tracce realizzate in tempi e luoghi diversi, fra cui il MAO e le Antiche Ghiacciaie del Mercato Centrale, innesca un processo di contaminazione e avvicinamento interessante e inedito.

L’opera è completata da un video realizzato da Alessandro Muner.

Per presentare il suo lavoro al pubblico torinese, Lee Mingwei terrà una presentazione/recital speciale il 4 maggio alle ore 20.30 al Conservatorio Statale di Musica Giuseppe Verdi di Torino, mentre il 1 giugno, in occasione del finissage della mostra, un altro recital serale sarà presentato nei giardini di Villa della Regina.

La mostra sarà nuovamente accompagnata da un public program curato da Chiara Lee e freddie Murphy, che porteranno al MAO Miya Masaoka, Arushi Jain e Evicshen.

 

Grazie alla convenzione con L’Istituto dei Sordi di Torino, i contenuti della mostra sono disponibili in LIS Lingua dei Segni italiana e in versione audio.

MAO Museo d’Arte Orientale

Via San Domenico, 11, Torino

ORARI

martedì – domenica: 10 – 18. Lunedì chiuso.

La biglietteria chiude un’ora prima. Ultimo ingresso ore 17.

BIGLIETTI

Intero 10 €; ridotto 8 €

MAO Museo d’Arte Orientale – Via San Domenico 11, Torino – www.maotorino.it

Torino, gli eventi culturali nei musei della Fondazione

AGENDA APPUNTAMENTI FONDAZIONE TORINO MUSEI

5 – 11 maggio 2023

 

 

SABATO 6 MAGGIO

 

Sabato 6 maggio

SONIC BLOSSOM e BUDDHA10 RELOADED

MAO – apre la nuova mostra

Commissionata per l’inaugurazione del National Museum of Modern and Contemporary Art, Corea, nel 2013, e dopo essere stata presentata nelle più prestigiose istituzioni internazionali quali il Centre Pompidou di Parigi e il MET di New York, Sonic Blossom, la performance partecipativa dell’artista taiwanese-americano Lee Mingwei, arriva per la prima volta in Italia al MAO, dove sarà visibile per un mese.

Sonic Blossom è parte dell’evoluzione della mostra Buddha10 Reloaded, che apre al pubblico il 5 maggio profondamente rinnovata.

www.maotorino.it

Sabato 6 maggio ore 16:30

ALCHIMIE – ORO/SOLE – Creatività, fuoco, volontà

MAO – Visita guidata in collaborazione con Orchestra Filarmonica di Torino

Arte e musica: c’è alchimia migliore? Ispirati dai concerti della Stagione concertistica dell’Orchestra Filarmonica di Torino, i musei della Fondazione Torino Musei ogni sabato precedente il concerto propongono a rotazione un ciclo di visite guidate al proprio patrimonio museale.

ORO/SOLE – Creatività, fuoco, volontà

Il Dio del sole dispensa la vita

Il Dio del Sole Surya, Rahu e l’eclissi del sole, i tre passi di Vishnu, la prima festa importante dell’anno e la festa delle luci… Nelle sale che ospitano la statuaria dall’India e dal sud est asiatico, il percorso si snoda tra le rappresentazioni di divinità dell’Induismo e i racconti di miti e feste nelle quali il sole e la luce sono protagonisti e simboli potenti.

Visita guidata a pagamento. Costo: 6 euro per il percorso guidato + biglietto di ingresso al museo secondo tariffe (gratuito con Abbonamento Musei Piemonte e Valle d’Aosta e Torino Piemonte Card).

Info e prenotazioni: t. 011 5211788 (lun-dom 9-17.30); prenotazioniftm@arteintorino.com • è possibile effettuare l’acquisto anche on-line

 

Sabato 6 maggio ore 16.30

VELLUTI, RICAMI, LAMPASSI, BANYAN E MARSINE DALLA COLLEZIONE DI PALAZZO MADAMA

Palazzo Madama – visita guidata tematica

Un viaggio fra le sete, i ricami, i damaschi e i velluti cesellati di Palazzo Madama per percorrere la complessa evoluzione della produzione tessile: dai tessuti copti ai costosi velluti rinascimentali di produzione italiana, dai ricami di Caterina Cantona, una fra le poche ricamatrici donne attive in Italia fra Cinque e Seicento, alle complesse sete lionesi del Settecento che si imposero in tutta Europa per i loro innovativi disegni e le loro inimitabili lavorazione. Parallelamente si analizzano i cambiamenti nella moda, da un raro giuppone maschile di sicura provenienza dalla corte dei Savoia, a un banyan confezionato in seta cinese sino ad un iconico abito degli anni 20, simbolo e immagine di una visione di donna e di una nuova società.

Costo: 6 € per il percorso guidato + biglietto di ingresso al museo secondo tariffe (gratuito con Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card).

Info e prenotazioni: t. 011 5211788 (lun-dom 9-17.30); prenotazioniftm@arteintorino.com

 

DOMENICA 7 MAGGIO

 

Domenica 7 maggio 2023 ore 15

NUOVI EROI

GAM – attività per le famiglie

(bambini ai 5 anni in su)

Fumetti, narrazioni e film spesso catapultano noi ed i nostri bambini in un mondo di supereroi.

Ma chi o che cosa è un eroe? Sicuri che servano i superpoteri per esserlo?

Durante la visita alle collezioni della GAM andremo alla ricerca di chi, a suo modo, può essere considerato un eroe: chi nella fantasia e chi nella realtà, chi nell’arte e chi nella storia, con idee e materiali, questi personaggi hanno compiuto gesta degne di essere raccontate e tramandate. L’obiettivo è conoscere, attraverso la narrazione e l’osservazione delle opere esposte, gli “eroi” cioè gli artisti che hanno avuto il coraggio di osare.

In laboratorio adulti e bambini, divisi in due spazi dedicati avranno la possibilità di realizzare il proprio eroe, reale o fantastico, e gli attributi utili a descriverlo e definirlo.

Al termine dell’attività le famiglie potranno ritrovarsi per un momento di racconto e condivisione, riunendo i propri lavori e creando un unico mondo eroico.

Costo: Euro 7 a partecipante

Costo aggiuntivo: adulti biglietto di ingresso ridotto; gratuito per i possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Valle d’Aosta

Informazioni e prenotazioni: 0115211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

Domenica 7 maggio ore 16.30

I FASTI DEL BAROCCO

Palazzo Madama – visita guidata tematica

Entrare a Palazzo Madama per essere accompagnati in una visita che garantirà un’ampia descrizione del periodo barocco. Nel Palazzo i fasti dell’epoca sono evidenti, roboanti, splendenti: è un vero e proprio linguaggio di lusso che rappresenta la magnificenza della Torino di Sei e Settecento. Filo rosso del racconto saranno gli artisti di corte, i viaggi, il gusto per il collezionismo e, in generale, la passione e la consapevolezza del potere dell’arte. Sarà possibile, infatti, ammirare capolavori quali le tele di Orazio Gentileschi, Bartolomeo Caravoglia, Sebastiano Conca: alcuni dei nomi di spicco esposti nelle sale auliche del museo. Opere che costituivano i sontuosi sistemi decorativi dei palazzi della nobiltà sabauda e della dinastia regnante convergendo in un racconto iconografico tutto da scoprire in una visita ad hoc.

Costo: 6 € per il percorso guidato + biglietto di ingresso al museo secondo tariffe (gratuito con Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card).

Info e prenotazioni: t. 011 5211788 (lun-dom 9-17.30); prenotazioniftm@arteintorino.com

 

 

MERCOLEDI 10 MAGGIO

Mercoledì 10 maggio

BIZANTINI. LUOGHI, SIMBOLI E COMUNITÀ DI UN IMPERO MILLENARIO

10 maggio – 28 agosto 2023

anteprima stampa martedì 9 maggio ore 11

Palazzo Madama – apre la nuova mostra

Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino, presenta, dal 10 maggio al 28 agosto 2023, la mostra Bizantini. Luoghi, simboli e comunità di un impero millenario, a cura di Federico Marazzi con il contributo del MANN –  Museo Archeologico Nazionale di Napoli, di Palazzo Madama e del Ministero Ellenico della Cultura e dello Sport e la collaborazione nell’organizzazione generale di Villaggio Globale International.

L’esposizione, proposta dal 21 dicembre 2022 al 10 aprile 2023 al MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli, arriva a Torino, come seconda sede, per illustrare il “millennio bizantino” con il corpus espositivo principale integrato da una sezione dedicata al rapporto con l’area piemontese.

Oltre 350 opere – sculture, mosaici, affreschi, vasellami, sigilli e monete, straordinari manufatti in ceramica, smalti, oggetti d’argento, preziose gemme e oreficerie, pregevoli elementi architettonici – danno conto delle strutture, dei sistemi organizzativi, dei commerci e dei rituali di una complessa realtà politica, testimoniando nel contempo le eccellenze delle manifatture bizantine, gli incroci di cultura, gli stilemi e i simboli dell’Impero d’Oriente attraverso i secoli. È la creatività artistica del mondo antico che transita verso il Medioevo, con un linguaggio rinnovato dalla fede cristiana e con gli innesti del mondo orientale, in particolare della cultura iranica e araba.

Centinaia di prestiti provenienti da importanti musei italiani e da oltre venti musei greci giungono a Torino a narrare il millenario sforzo di un Impero teso al dialogo tra la cultura classica e quella orientale.

Per una Bisanzio, legata al territorio piemontese, che vedrà nel Principato d’Acaia, fin dalle origini proiettato verso l’Oriente greco e bizantino, l’origine della dinastia dei Savoia-Acaia – formatasi dal matrimonio nel 1301 tra Filippo di Savoia e Isabella di Villehardouin, principessa d’Acaia – ma anche una strettissima connessione con la dinastia dei Paleologi, ascesa nel 1261 con Michele Paleologo al trono imperiale, conservato sino al tramonto definitivo di Bisanzio nel 1453 tramite questo suo ramo occidentale, che si dimostra capace di ravvivare gli splendori della corte aleramica, rimanendo al potere fino all’ultimo discendente, Gian Giorgio, morto nel 1533.

Infowww.palazzomadamatorino.it

 

Mercoledì 10 maggio ore 16.30

PIANTE. FIORI E IMPOLLINATORI

Palazzo Madama – incontro nel Giardino Botanico Medievale con Edoardo Santoro

Insetti utili e piante che aiutano piante e fioriture da apprezzare non solo per colori e profumi, ma anche per il ruolo che svolgono nel rendere equilibrato uno spazio verde. Il tema degli organismi utili ci porta a capire meglio l’azione di insetti come api e coccinelle e a comprendere il ruolo degli organismi nocivi, per rendere le piante più forti a superare le difficoltà.

Terzo incontro del ciclo Il Giardino Medievale “anni 2000”: piante e tecniche per un giardino sostenibile.

Costo: 5€ ingresso in giardino (gratuito Abbonati Musei) + 5€ ogni incontro

Durata: 1 ora

Info e prenotazioni: tel. 011 4429629; e-mail: madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

Prenotazione consigliata

Prossimi appuntamenti

Giovedì 18 (nell’ambito dell’ICOM DAY) e mercoledì 24 maggio ore 16.30: Tecniche. Il clima, l’acqua e l’influenza sulla cura delle piante

Mercoledì 7 giugno ore 16.30: Piante. Verdi e contente

Costo: 5€ ingresso in giardino (gratuito Abbonati Musei) + 5€ ogni incontro

Durata: 1 ora

Info e prenotazioni: tel. 011 4429629; e-mail: madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

Prenotazione consigliata

 

Mercoledì 10 maggio ore 17

TEXTILES ARE BACK. INVENZIONE E BELLEZZA

Palazzo Madama – conferenza con Maria Paola Ruffino, conservatore Palazzo Madama

Nel XVII e XVIII secolo il tessuto in Europa tocca vertici di raffinatezza con disegni di crescente complessità e sensibilità, giocati attraverso i colori e l’intreccio dei filati. Le manifatture di Lione, al servizio del Re Sole, conquistano la palma dell’eccellenza e conducono con la loro produzione la corsa della moda. Le stoffe sviluppano sempre nuovi disegni e invenzioni decorative in funzione della loro valorizzazione nelle ricche vesti femminili e maschili, per volgere, nell’ultimo quarto del Settecento, verso la semplificazione di forme e decori ispirata dalla cultura neoclassica.

Ingresso libero

Prenotazione consigliata: t. 011.4429629 (dal lun. al ven. 09.30 – 13.00; 14.00 – 16.00) oppure scrivere a madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

GIOVEDI 11 MAGGIO

 

Giovedì 11 maggio ore 18

COME FA QUEST’OPERA D’ARTE A CONOSCERMI COSÌ BENE?

INCONTRO CON TIZIANO SCARPA

GAM – presso il Centro commensale BINARIA Via Sestriere, 34 Torino

«Come faceva Alighiero Boetti a sapere che anch’io mi incanto davanti alle cose, e che anch’io, come ha fatto lui con un rotolo di cartone, vorrei costruire la mia Torre di Babele, ma ho sì e no un rotolino di carta (per non parlare della carta igienica)? Come faceva a sapere che anch’io sogno di edificare cose enormi ma ho poco o nulla a diposizione?» «E come faceva Yves Klein a sapere che, nonostante tutto, anche io ho questa aspirazione ad essere – se non un santo – perlomeno degno di stare su uno sfondo dorato, e anche se sono inadeguato, vorrei anch’io essere fatto di cielo, per essere all’altezza di qualcosa di più grande di me?» «Come fa quest’opera d’arte a conoscermi così bene?»

Per La cultura dietro l’angolo la GAM ha invitato tre intellettuali a interrogarsi sulle ragioni per le quali varcare, magari per la prima volta, la soglia di un museo d’arte moderna e contemporanea come la GAM di Torino e scoprirne le collezioni e le esposizioni. Questa prima conversazione vede protagonista Tiziano Scarpa, scrittore, drammaturgo e poeta che in diverse occasioni si è occupato d’arte e del lavoro di artisti contemporanei. Passeggiando tra le sale del museo Scarpa si pone di fronte alle opere con un sguardo stupito, perché ritrova in ogni lavoro qualcosa di sé stesso.

Un inedito suggerimento a ognuno di noi: non è necessario essere esperti o critici d’arte per scoprire quanto le opere d’arte, anche le più incomprensibili a un primo impatto, invece ci somiglino.

Tutte le info

 

Theatrum Sabaudiae propone visite guidate in museo

alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO.

Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/mao.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/palazzo-madama.html

Liquida Photofestival a Paratissima

Paratissima ospita nella sua cornice fino al 7 maggio prossimi la seconda edizione di Liquida Photofestival

 

Nella cornice di Paratissima, dal 4 al 7 maggio 2023, si tiene la seconda edizione di Liquida Photofestival, la rassegna che pone in dialogo autori e professionisti emergenti del mondo della fotografia e dell’immagine, curata da Laura Tota. Sono sette premi di cui quindici vincitori, con una giuria composta da cinque professioniste del settore e oltre quaranta autori tra emergenti e guest.

Liquida Photofestival rappresenta una piattaforma di riferimento per restituire, quanto più possibile, lo stato della ricerca fotografica nelle sue diverse forme di espressione dell’immagine nel momento preciso della sua manifestazione, dando vita ai talenti della fotografia contemporanea, sia dal punto di vista della produzione autoriale, sia della riflessione fotografica, coinvolgendo addetti ai lavori che iniziano oggi il proprio percorso in questo continuo divenire.

La seconda edizione di Liquida Photofestival contiene un concept dal titolo “Better Days will come” e vuole essere un tentativo di disegnare il futuro mondo possibile, attraverso linee di indagine positive che ne evidenzino gli esiti potenziali. Sono contenuti messaggi di speranza, bellezza, condivisione, coesistenza, resilienza e amore; questo è ciò che Liquida racconterà attraverso la narrazione fotografica e non solo.

Si tratta di contaminazioni tra tecnologia, immagini in movimento, vecchi e nuovi linguaggi legati all’immagine contemporanea per contribuire a una visione positiva del domani.

 

Mara Martellotta

Al Museo Miit il libro “Carlo e Renzo Piano alla ricerca di Atlantide” e una mostra di artisti emergenti e non

Duplice appuntamento presso il Museo Miit di corso Cairoli 4 per la presentazione del libro “Carlo e Renzo Piano alla ricerca di Atlantide” per le edizioni Feltrinelli, e una mostra di artisti emergenti e non dal titolo Linea, forma, colore’

Sabato 6 maggio, dalle 18, al Museo MIIT di Torino verrà presentato il libro dal titolo “Carlo e Renzo Piano alla ricerca di Atlantide”, per le edizioni Feltrinelli, con la partecipazione di Carlo e Elsa Piano.

Il lungo viaggio del nonno Renzo e della nipote Elsa inizia dal porto di Genova in una giornata di fine estate e a guidarli è un desiderio ancestrale, salpare e prendere il largo alla ricerca di Atlantide, quella che risulta la città perfetta per ogni architetto, l’idea che muove la sua creatività.

Per trovarla Renzo e la nipote fanno tappa nei luoghi in cui in tutta la vita il nonno ha inseguito la perfezione, costruendo le proprie opere. In tutti i capitoli del libro sono presenti aneddoti e curiosità, nozioni marinaresche di venti, onde, ancoraggi, naufragi scampati che rendono il viaggio coinvolgente.

La narrazione è accompagnata dalla storia di Atlantide e di tutti i posti in cui nei secoli l’hanno collocata gli studiosi.

“Alla ricerca di Atlantide”, edito da Feltrinelli, rappresenta un viaggio nella memoria della bellezza e dell’anima, attraverso sensazioni generazionali che si fondono in un racconto avventuroso ma reale al tempo stesso, alla ricerca del mito della perfezione, della felicità e dell’amore, di quel binomio inscindibile che affonda le sue radici nell’arte classica.

I concetti di “Bello e buono”, derivanti dal mondo greco, diventano nel libro la sintesi essenziale di tutte le virtù. Il grande architetto Renzo Piano, padre di Carlo e nonno di Elsa, la coprotagonista della storia, spiega nel video di presentazione del libro come costruire sia davvero un’avventura e come il cantiere venga vissuto come un luogo immaginario, locus della magia del creare un eduficio, che è sempre un atto di speranza, di positività verso il futuro, un atto capace di restituire ai cittadini un’anima e una polis migliore.

“Le città hanno bisogno di essere rammendate – spiega Renzo Piano – soprattutto nelle periferie. Oggi costruire rappresenta uno degli aspetti più importanti dell’orgoglio di fare qualcosa insieme e questo è dato dal cantiere migliore, il cantiere perfetto”.

“Alla ricerca di Atlantide” è un preziosa testimonianza e un’eredità da cogliere con uno sguardo aperto verso il futuro, con l’incontro con generazioni diverse, unite nell’ideale di bellezza, giustizia e libertà.

Sempre dal 6 maggio fino al 13 maggio prossimo, al Museo MIIT di Torino si terrà una selezione di artisti italiani e stranieri, che lavorano sulla sperimentazione della forma, del colore e del segno.

L’esposizione raccoglie numerosi lavori di diversi autori contemporanei dal sicuro avvenire collezionistico o già affermati. Scopo è quello di far scoprire alle nuove generazioni artisti emergenti e non, ponendo a confronto tecniche e materiali diversi.

Sono presenti opere realizzate in pittura, scultura, fotografia e video.

Tra gli artisti selezionati ricordiamo Christel Sobke, una attenta ricercatrice tra arte tradizionale e digitale, tra architettura e visione onirica.

La mostra, intitolata “Linea, forma, colore”, reca come sottotitolo “Architetture dell’arte. Arte sul Po”

L’inaugurazione è per le ore 17.

Orario mostra: mart- sab 15.30/19.30

Altri giorni per appuntamento per visite guidate, gruppi, scolaresche.

Museo Miit, corso Cairoli 4

Info 0118129776.

www.museo miit.it

 

MARA MARTELLOTTA