Al Mastio della Cittadella l’impressionismo pittorico si sposa con quello musicale

In tre concerti in programma venerdì 12 maggio, 19 maggio e 26 maggio.

 

La musica può diventare un binomio vincente se accompagnata dal sogno e dal colore, come nel caso di un ciclo di concerti dal titolo “Impressionisti tra Sogno e Colore”, una serie di incontri di musica classica all’interno dell’esposizione che Torino dedica all’Impressionismo.

L’arte incontra la musica e vi si fonde nella splendida cornice del Mastio della Cittadella, attraverso un ciclo di concerti di musica classica all’interno della vasta esposizione dedicata alla rivoluzione artistica ottocentesca.

L’evento nasce dalla sinergia tra AICS Torino APS, partner della mostra “Impressionisti e colore”, e Navigare srl, società di produzione della suddetta mostra.

L’Associazione ERREMUSICA APS promuoverà degli incontri e concerti nelle date del 12 e 26 maggio. Artemusica APS, altra associazione musicale di Torino, partner tecnico di PIatino, promuoverà il concerto del 19 maggio. L’organizzazione al Mastio della Cittadella è curata da Navigare srl.

L’arte incontra la musica e si fonde in un ciclo di eventi dedicato al movimento dell’Impressionismo. Si tratta di tre esibizioni all’interno dell’esposizione che raccoglie oltre trecento opere realizzate da oltre cento artisti.

Gli eventi che si terranno il 12, 19 e 26 maggio includono la visita guidata all’interno dello spazio espositivo e la partecipazione al concerto.

La rassegna è dedicata al movimento impressionista che ha coinvolto alcuni tra gli artisti più importanti del panorama internazionale. I maggiori compositori del panorama impressionista sono stati Claude Debussy e Maurice Ravel, due veri e propri mostri sacri, del movimento francese e tra i più importanti del panorama internazionale dell’Ottocento.

L’impressionismo è stato spesso avvicinato alla musica di Debussy, considerato come un movimento che si è sviluppato in Europa, in particolare in Francia, tra il 1870 e il 1920, anche se lo stesso Debussy non si riconosceva del tutto in questa definizione, che esprimeva un’analogia tra la sua arte e l’impressionismo pittorico.

L’impressionismo, nato in Francia, raggiunse il suo apice tra la fine dell’Ottocento e i primi due decenni del secolo successivo.

I principi creativi tipici di questa corrente pittorica si estesero alla musica e alle altre arti. I compositori impressionisti cercarono di esprimere con la propria musica i propri stati d’animo e le impressioni che la realtà suscitava loro.

L’armonia classica viene sconvolta dall’Impressionismo e accordi e dissonanze assumono un valore timbrico coloristica. Il loro accostamento viene scelto per creare particolari atmosfere sonore, spettacolari e affascinanti. I compositori vengono poi a contatto con scale orientali, conosciute anche grazie a viaggi all’estero e all’Esposizione universale di Parigi.

Claude Debussy, in particolare, è convinto sia necessario abolire i confini tra le arti e che la musica debba aprirsi alla pittura, alla scultura e alla poesia e per questo motivo la sua musica viene spesso avvicinata a quella dei pittori impressionisti, per i quali il dettaglio risulta irrilevante e i contorni vengono lasciati sfumati, imprecisi e indefiniti. Debussy usa forme libere, superando il concetto tradizionale di tonalità, con armonie che sembrano indeterminate e sospese, se non a volte dissonanti; nella scala che usa trasforma tutti gli intervalli di un semitono in intervalli di un tono.

Venerdì 12 maggio si esibirà al pianoforte Emanuele Sartoris, giovane e brillante artista provvisto di un’ottima preparazione classica e jazz. La sua attività lo vede impegnato con diverse formazioni nei club e nelle sale e ha trovato collocazione nel programma intitolato “Nessun dorma” con Massimo Bernardini.

Si è anche esibito in numerosi festival tra cui il Torino Jazz Festival, il Novara Jazz Festival, il Moncalieri Jazz Festival e il Joroinen Music Festival in Finlandia.

Eseguirà brani dal blues dell’Impressionismo francese di Gershwin, Ellington, Powell, Parker, North, Ravel, Satie, Chopin e Jobim.

Gli altri due appuntamenti saranno venerdì 19 maggio e venerdì 26 maggio. Il 19 maggio con Raffaele Tavano al pianoforte, fondatore dell’Associazione Musicale Artemusica nel 1997, di cui è consulente artistico e anche insegnante di pianoforte. Al contrabbasso si esibirà Andrea Garombo, docente di contrabbasso e basso elettrico presso vari istituti. Eseguiranno brani di Satie, “Je te veux” di Ravel, il vocalist en forme di Barbanera di Faurė, “Apres un reve” di Debussy, “La fille en cheveaux de LIn di Rabbath, “ La crisi di Venise” di Rabbath, L’incatantion pur Junon di Rabbath e “Siegel Im spiegel”

Il 26 maggio prossimo sarà la volta di una esecuzione al pianoforte di Francesco Bergamasco, docente di Pianoforte presso il Conservatorio di Musica Giuseppe Verdi.

Verranno eseguite musiche di Debussy, la ‘Suite bergamasque’ di Ravel, le Valses noble s et sentimentale di Debussy e tre preludi De pas Sur la beige, “Ce qu’ a vu le venti de l’Ouest’, “La cathedrale engloutie” di Ravel.

Costo spettacolo ticket e mostra con visita guidata 15 euro.

Possessori Abbonamento Card Musei Piemonte 10 euro.

Tesserati AICS 10 euro.

L’evento è fruibile esclusivamente tramite prenotazione telefonando al 3518557794

Mara Martellotta

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