AMBIENTE- Pagina 100

Depositato il referendum per l’abolizione della caccia

E’  proposto dal Movimento “Ora Rispetto per tutti gli Animali”

In data 19/02/2021, alle ore 10, il Movimento Ora Rispetto per Tutti gli Animali comunica di aver presentato la seconda richiesta di referendum in materia di caccia presso l’Ufficio centrale dei referendum della Suprema Corte di Cassazione, locato in Piazza Cavour a Roma.
L’accettazione del deposito risulta comprovata dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, in data 20 febbraio 2021, (GU Serie Generale n.43 del 20-02-2021)

⦁ L’intento e unico obiettivo del progetto referendario è quello dell’abolizione della caccia. Un’opportunità che va colta immediatamente da parte dei cittadini che, altrimenti, dovrebbero attendere molti anni ancora per potersi esprimere a riguardo dell’abrogazione. Insomma, un’occasione molto importante che non va sprecata.
⦁ Quello appena depositato si configura come il secondo di cinque quesiti referendari, tutti attentamente studiati e vagliati dal nostro ufficio legale
⦁ La presente richiesta di referendum si limita a richiedere l’abrogazione degli articoli legati all’attività venatoria, lasciando intatta la disciplina relativa alla proprietà e la gestione della fauna selvatica in capo allo Stato e alle Regioni (legge n. 157/92)

 

Giancarlo De Salvo Presidente del Movimento:
“Ritengo il deposito di questo referendum un grande successo raggiunto. C’è molto da fare, certo, ma siamo pronti per le prossime tappe. Finalmente, grazie all’impegno di tanti italiani, avremo la possibilità di fermare la caccia. Questo referendum non rappresenta il punto di arrivo ma la partenza di una nuova coscienza imperniata sul rispetto massimo per gli animali. Il nostro non è un intento di voto politico ma una pura salvaguardia nei confronti di tutti gli animali, quindi mi auguro che chi ha cuore questa tematica, a prescindere dalle forze partitiche per cui milita, possa schierarsi al nostro fianco per portare avanti questa battaglia fatta di civiltà e coscienza ambientale”.

 

REFERENDUM per L’ABOLIZIONE della CACCIA proposto dal Movimento “Ora Rispetto per tutti gli Animali”

La decisione non è più rinviabile: il Movimento “Ora Rispetto per tutti gli Animali” propone 5 (cinque) referendum in materia animalista ed ambientale, quale esito conclusivo di un lungo lavoro, protratto per anni, di approfondimento delle problematiche che interessano la tutela di animali e natura e di elaborazione di soluzioni che devono passare inevitabilmente attraverso una chiamata referendaria. Tutti gli elettori saranno chiamati ad esprimere una preferenza su temi che interessano la vita di ognuno di noi e che richiedono un intervento deciso e non più differibile. I tempi sono ormai maturi ed il Movimento Ora Rispetto per tutti gli Animali sarà portavoce della volontà della maggioranza degli italiani.
Dopo decadi di progettazioni e analisi, da parte del Movimento Ora Rispetto per tutti gli Animali, è giunto il momento di agire. I referendum che il Movimento propone, costituiscono una tutela chiara e indifferibile per il mondo animalista rafforzando una coscienza ambientale sempre più pressante e urgente.
Il Mahatma Gandhi era solito pronunciare una frase rimasta celebre e che dovrebbe scuotere le coscienze di ognuno di noi:
“Un pianeta migliore è un sogno che inizia a realizzarsi quando ognuno di noi decide di migliorare sé stesso.”
I referendum costituiscono un’opportunità, una luminosa possibilità, per tentare di cambiare definitivamente, per invertire la rotta che, siamo certi, tutta la società civile accoglierà benevolmente.

 

Corsi per manutentori di verde

I manutentori del verde hanno ancora un anno di tempo per fare i corsi di formazione: Confartigianato Imprese Piemonte ha ottenuto la proroga del termine dalla Regione Piemonte

 

I manutentori del verde hanno ancora un anno di tempo per svolgere i corsi di formazione previsti dalla Conferenza Stato-Regioni del 22/2/2018, che in quella sede ha definito la disciplina regionale in materia di corsi di formazione dei “Manutentori del verde”.

In pratica tutti coloro che erano in attività alla data del 25/8/2016, o che si sono iscritti dopo e che non possono far valere determinati titoli, dovevano frequentare appositi corsi formativi entro il 22/2/2021, in assenza dei quali era prevista la cancellazione dal Registro Imprese della CCIAA.

 

In Piemonte le attività artigiane relative alla sistemazione del paesaggio sono 1.855 

 

Grazie al pressing esercitato nei confronti della Regione Piemonte da Confartigianato Imprese Piemonte, insieme alle altre organizzazioni dell’artigianato, si è riusciti ad ottenere la proroga di un anno per svolgere i corsi di formazione necessari a regolarizzare la posizione dei manutentori del verde presso le rispettive Camere di commercio.

Ricordiamo che questi corsi, al termine ai quali viene rilasciato l’attestato di idoneità, sono rivolti al titolare d’impresa o al preposto facente parte dell’organico dell’impresa e a coloro che intendono avviare l’attività di manutenzione del verde. È previsto che i corsi vengano erogati dagli enti formatori in possesso dell’accreditamento regionale alla formazione.

“Sono state poche le imprese – commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – che hanno rispettato la scadenza. Sicuramente la crisi sanitaria in atto da più di un anno non ha fatto mettere in cima all’agenda lavorativa degli artigiani la partecipazione ai corsi di formazione, seppur richiesti dalla legge. Inoltre le imprese hanno dovuto affrontare problematiche più impellenti, come la loro stessa sopravvivenza e la messa in atto di tutte le misure di sicurezza necessarie per il contenimento della pandemia Covid-19″.

“Questa situazione – conclude Felici – ha indotto Confartigianato Imprese Piemonte e le altre associazioni a chiedere alla Regione lo slittamento di un anno per lo svolgimento del corso di formazione destinato ai manutentori del verde, consentendo così alle imprese di avere maggior tempo a disposizione per partecipare ai corsi formativi, corsi che le stesse associazioni territoriali di Confartigianato Imprese organizzano direttamente o con l’ausilio di agenzie accreditate esterne.”

Gestione e programmazione dei rifiuti. Ecco il piano della Regione

L’assessore all’Ambiente Marnati: “Un passaggio cruciale per proseguire nella riforma del mondo dei rifiuti per raggiungere obiettivi importanti nella tutela ambientale e del rilancio economico della regione”

Gestire i rifiuti nell’ottica della promozione dell’economia circolare e del recupero energetico, nel rispetto delle direttive dell’Unione Europea, adottare misure per ridurre gli sprechi alimentari, promuovere il riutilizzo, ma anche tener conto nella pianificazione degli scarti derivanti dalle raccolte differenziate. Questi i punti fondamentali dell’atto di indirizzo per l’aggiornamento della programmazione e la gestione dei rifiuti presentato in Giunta regionale.

“Un passaggio cruciale per proseguire nella riforma del mondo dei rifiuti per raggiungere obiettivi importanti nella tutela ambientale e del rilancio economico della regione – commenta l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati – Ci sono grandi opportunità che andranno sviluppate attraverso il miglioramento tecnologico e l’adozione di nuove strategie virtuose ed ecosostenibili”

Del documento verrà data informativa alla V commissione consiliare, convocata per la prossima settimana, e successivamente verrà portato in Giunta per l’approvazione.

Gli obiettivi, fissati dall’Unione Europea prevedono tre step, a breve, medio e lungo termine.

Tra questi il raggiungimento del 55% del riciclo dei rifiuti urbani entro il 2025 (i successivi step sono il 60% nel 2030 e il 65% nel 2035); il raggiungimento del riciclo dei rifiuti da imballaggio (65% entro il 2025, 70% entro il 2030); ridurre al massimo al 10% il collocamento in discarica per i rifiuti urbani entro il 2035; divieto di collocamento in discarica dei rifiuti della raccolta differenziata; promozione di strumenti economici per scoraggiare il collocamento in discarica; obbligo di raccolta differenziata per i rifiuti organici, per i rifiuti tessili e per i rifiuti ingombranti, compresi materassi e mobili.

Accanto agli obiettivi “vincolanti”, l’adozione poi di misure atte a ridurre gli sprechi alimentari (del 30% entro il 2025, del 50% entro il 2030), al miglioramento del recupero e riciclaggio dei rifiuti di imballaggio, agli obiettivi di riduzione dei rifiuti biodegradabili da portare in discarica.

Per l’adeguamento a questi obiettivi, la Giunta Regionale avvia il percorso di aggiornamento della programmazione regionale in materia di rifiuti urbani, oltre all’aggiornamento del piano di bonifica delle aree inquinate. Molti degli obiettivi sono già presenti nell’attuale Piano regionale di gestione dei rifiuti, ma le sfide poste dalle direttive europee richiedono un significativo aggiornamento della pianificazione. Oltre a ciò, andrà adeguato il sistema impiantistico ai futuri fabbisogni tenendo presente non solo quelli relativi al trattamento dei rifiuti raccolti in modo differenziato e indifferenziato ma anche di quelli che derivano dal loro trattamento, in particolare gli scarti che derivano dal trattamento delle raccolte differenziate.

A Rivalta i nuovi orti urbani

A Rivalta i piccoli campi sono una realtà dagli Anni Novanta

Sono stati assegnati sabato mattina i nuovi orti urbani di Rivalta. Si tratta di 23 appezzamenti di terreno di 80 mq ciascuno realizzati a Tetti Francesi in via Mattei, nei nuovi
giardini comunali. L’assegnazione, dopo una breve cerimonia e la benedizione di don Paolo, è avvenuta tramite sorteggio, sulla base della graduatoria pubblicata a fine 2020.
Gli orti sono stati consegnati liberi. Il canone annuo per gli affittuari è di 52,90 €, comprensivo delle spese di consumo di acqua e di gestione.

I nuovi orti si aggiungono agli ormai “storici” 80 piccoli campi presenti lungo il torrente
Sangone in zona Pasta.

Si rinnova così quella che a Rivalta è ormai qualcosa di più di una semplice tradizione. Fin
dagli anni Novanta, infatti, la Città ha dato spazio a questo tipo di iniziative e gli orti urbani, nati per essere occasione di incontro e relazione tra le persone, oggi sono diventati
validi strumenti per sottrarre all’abbandono aree a rischio di degrado e per promuovere –
soprattutto tra le nuove generazioni – l’idea di città più verdi e sostenibili.

«In tutto il mondo gli orti urbani sono realtà ormai largamente diffuse e proprio Rivalta ormai trent’anni fa è stata una delle prime amministrazioni in Piemonte a dar spazio a queste esperienze» ha detto il vicesindaco di Rivalta Sergio Muro. «Ci fa piacere constatare
che l’interesse per gli orti urbani non è mai venuto meno, anzi la voglia di prendersi cura
di quello che a tutti gli effetti è un bene della comunità si è fatta strada anche tra i nuovi
rivaltesi e tra i rivaltesi d’adozione».

Il termine per presentare le domande era stato fissato al 29 giugno del 2020. La domanda per accedere all’assegnazione dei lotti era riservata ai cittadini maggiorenni residenti a
Rivalta e nella compilazione delle graduatorie sono stati tenuti in considerazione più parametri, a iniziare dal reddito dei richiedenti e dalla condizione di “persona ritirata dal
lavoro”.

Solo oggi però, a causa delle restrizioni e dei divieti imposti dalle normative di contrasto
alla pandemia, si è potuto procedere all’assegnazione.

“Basta gridare ‘al lupo, al lupo!'”

QUA LA ZAMPA  Un Tavolo di confronto con il Garante dei Diritti degli Animali della Regione Piemonte per fermare le continue richieste di abbattimenti dei lupi

Il “Tavolo Animali & Ambiente”, costituito dalle associazioni animaliste e ambientaliste ENPA, LAC, LAV, LEGAMBIENTE Piemonte, LIDA, LIPU, OIPA, PRO NATURA e SOS Gaia, ha richiesto ed ottenuto un Tavolo di Confronto Permanente con il Garante dei Diritti degli Animali della Regione Piemonte, il Dott. Enrico Moriconi.
Nei primi due incontri, tenutisi online, è stata messa a punto la campagna “BASTA GRIDARE AL LUPO AL LUPO” per salvare il lupo dal rischio di abbattimenti.

Nel secolo scorso i lupi italiani sono arrivati sull’orlo dell’estinzione ma fortunatamente, negli anni ‘70, è stato loro riconosciuto lo status di “specie particolarmente protetta”. Questo ha consentito un parziale e naturale ripopolamento delle montagne, ma la specie non è ancora del tutto fuori pericolo.
La presenza del lupo è sinonimo di un ecosistema sano ma si sono verificati, e si verificano tuttora, conflitti con l’allevamento zootecnico allo stato brado, tanto che recentemente sono purtroppo emerse di nuovo posizioni in favore dell’abbattimento di tale animale.

Ricordiamo che sono stati investiti fondi pubblici europei per il progetto “Life Wolfalps EU”, che ha come obiettivo la convivenza tra il lupo e le attività economiche dell’uomo in montagna. La Regione Piemonte dovrebbe promuovere le attività di prevenzione alla predazione, garantire in tempi brevi i rimborsi per gli animali predati e l’assistenza veterinaria.

Una società civile deve trovare una adeguata convivenza a tutela del lupo e dei pastori.

Pertanto, il “Tavolo Animali & Ambiente” chiede al Ministro della Transizione Economica, Roberto Cingolani, al Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ed al suo Vice, Fabio Carosso, ciascuno per la parte di propria competenza :
– il pieno supporto al progetto “Life Wolfalps EU”, in particolare alle strategie per assicurare una convivenza stabile tra il lupo e le attività economiche tradizionali;
– il sostegno ad un piano nazionale di conservazione e gestione del lupo che non preveda abbattimenti;
– l’organizzazione di incontri con le comunità locali di cittadini, in collaborazione con le Provincie piemontesi, la Città metropolitana di Torino ed i Sindaci, per promuovere una cultura scientifica e corretta della convivenza con gli animali selvatici, anche nelle scuole, con la partecipazione di rappresentanti delle associazioni per la tutela degli animali e dell’ambiente.

La campagna “BASTA GRIDARE AL LUPO AL LUPO” è già iniziata con il lancio della omonima petizione, sia cartacea che online. È prevista poi una conferenza stampa sull’argomento, con la partecipazione di vari esperti, nonché presidi davanti alla sede della Regione Piemonte, tavoli di informazione e di raccolta firme e distribuzione di volantini informativi in tutta la Regione.

Per aderire alla petizione online: www.change.org/p/basta-gridare-al-lupo-al-lupo

Per il “Tavolo Animali & Ambiente”
Marco Francone
Resp. LAV Piemonte

Idrogeno: regione al lavoro per il centro di alta tecnologia

Via libera dalla Giunta all’istituzione di un gruppo di lavoro il cui obiettivo è quello di impostare una strategia regionale per l’idrogeno. Marnati: “Con lo sviluppo dell’idrogeno nell’ industria e nella mobilità avremo nuove opportunità di crescita nell’economia con nuove occupazioni e allo stesso tempo tutela dell’ambiente”

Puntare a sviluppare la tecnologia dell’idrogeno per raggiungere gli obiettivi ambiziosi di decarbonizzazione del sistema energetico e dei trasporti al 2050. La Regione Piemonte avvia un percorso per definire la strategia regionale per l’idrogeno attraverso l’istituzione di un gruppo di lavoro interdirezionale, per valorizzare le competenze e i punti di forza presenti sul territorio e per attrarre investimenti e finanziamenti. La giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Ambiente, Energia, Ricerca e Innovazione della Regione Piemonte, Matteo Marnati, ha approvato l’istituzione del tavolo di lavoro.

“Ci prepariamo alla transizione ecologica sviluppando nuove tecnologie e nuovi mezzi per produrre energia senza inquinare – afferma Marnati – Con lo sviluppo dell’idrogeno nell’ industria e nella mobilità avremo nuove opportunità di crescita nell’economia con nuove occupazioni e allo stesso tempo tutela dell’ambiente. Il Piemonte è una regione con un potenziale straordinario che deve essere incentivato e sostenuto attraverso i fondi europei in arrivo”.

L’obiettivo finale è quello di candidare il Piemonte ad ospitare la sede del “Centro Nazionale di Alta Tecnologia per l’Idrogeno” previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza approvato nel gennaio dell’anno scorso dal Consiglio dei ministri.

La strategia è articolata in tre punti fondamentali: qualificare il Piemonte come area di eccellenza per lo sviluppo delle tecnologie connesse all’idrogeno, consolidando la leadership che l’eco-sistema regionale ha costruito su questo tema; accompagnare le iniziative di supporto alle filiere industriali con una strategia di sostegno agli investimenti per quei comparti di maggior rilevanza nei quali l’idrogeno possa essere applicato, nel sistema dei trasporti, ad esempio (treni, autobus e mezzi pesanti per il trasporto di merci) e nel comparto energetico “contribuendo così, da una parte, al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale – aggiunge Marnati – e dall’altro alla competitività del territorio”. E infine valorizzare il sistema dell’innovazione e dell’industria regionale e le sue specializzazioni favorendone la connessione nelle filiere nazionali ed europee.

Volpiano, in piazza Italia il punto raccolta delle bottiglie di plastica

Operativo da martedì 2 marzo, previsti sconti sulla Tari in base alle quantità conferite

Da martedì 2 marzo, in piazza Italia a Volpiano, entra in funzione il nuovo ecocompattatore per la raccolta e il riciclo delle bottiglie in plastica (PET) a uso alimentare, grazie alla collaborazione tra ComuneCoripet (consorzio autonomo di settore, senza fini di lucro), Consorzio di Bacino 16 e Seta spa, la concessionaria del servizio di raccolta e smaltimento di rifiuti. Per accedere al servizio è necessario utilizzare la App Coripet (per Android e IOS), da scaricare sul proprio cellulare, oppure la card (da ritirare allo sportello di via Trento 135, aperto ogni martedì dalle 10 alle 12 fino al 27 aprile, facendo richiesta all’indirizzo e-mail tecnico@consorziobacino16.it).

L’iniziativa, denominata «bottle to bottle», consente ai cittadini di ottenere sconti sulla Tari (la tassa rifiuti); ogni 1.000 punti accumulati, infatti, pari a mille bottiglie conferite, si ha diritto a uno sconto sulla Tari pari a 10 euro, e la riduzione massima è di 30 euro per ciascun anno. Inoltre, i due utenti che raggiungono il maggior numero di punti hanno diritto all’esenzione della Tari per l’anno di competenza.

Commenta Andrea Cisotto, vicesindaco di Volpiano con delega all’Ambiente: «È cambiata la società che gestisce questo servizio e abbiamo installato un nuovo macchinario che svolge anche la funzione di compattatore, per stoccare una quantità maggiore di materiale. Rispetto a prima, il nuovo sistema raccoglie PET puro da bottiglie di plastica, e non da qualsiasi contenitore, affinché sia più semplice riciclarlo per realizzare altre bottiglie. Rimangono gli incentivi per i cittadini, in termini di sconto sulla tassa rifiuti, e stiamo pensando di installare un secondo macchinario a Volpiano, per avere una copertura più ampia del territorio, anche in considerazione della grande sensibilità riscontrata su questa iniziativa».

Afferma Corrado Dentis, presidente Coripet: «Attivare un numero sempre maggiore di collaborazioni con il territorio, coinvolgendo la cittadinanza in modo responsabile e premiante, rendendola parte attiva di un processo volto anche al miglioramento del contesto ambientale della collettività, sono le chiavi di lettura che intendiamo utilizzare per raggiungere gli obiettivi che il legislatore ci impone. Siamo soddisfatti dell’intesa raggiunta anche a Volpiano, proprio perché pensiamo che vada nella direzione che ho appena esposto».

Il presidente del Consorzio di Bacino 16 Anteo Massone precisa che «il potenziamento della raccolta differenziata della plastica costituisce un precipuo obiettivo del Consorzio che, forte della positiva esperienza di Settimo e Volpiano, verrà esteso ad un sempre maggiore numeri di Comuni del Bacino, nell’ottica di fornire al cittadino un servizio sempre migliore e sempre più sostenibile».

In proposito, Massimo Bergamini, presidente Seta Spa, aggiunge: «L’attività di carattere sperimentale condotta negli anni precedenti ha consentito la raccolta di circa 40 tonnellate di materiale plastico registrando, di anno in anno, un incremento esponenziale nel numero dei cittadini che hanno aderito all’iniziativa. Con queste nuove installazioni il servizio si consolida migliorando in efficienza ed estetica». 

Qualità dell’aria: traffico, riscaldamento, agricoltura: al via le nuove misure

Dalla mobilità ai riscaldamenti passando per il comparto dell’agricoltura: le azioni per contenere l’inquinamento da PM10 sono frutto di un lavoro sinergico tra gli assessorati all’Ambiente, Trasporti e Agricoltura, di Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto

A UN ANNO DALL’AVVIO DEL PERCORSO CON LE REGIONI DEL BACINO PADANO, PARTONO DAL 1° MARZO LE NUOVE MISURE STRAORDINARIE

Si conclude con il via libera della Giunta regionale, il percorso iniziato nel febbraio 2020 a Bergamo, in accordo con le altre Regioni del Bacino padano, per arrivare a definire misure straordinarie per la qualità dell’aria. 

Un lavoro complesso, frutto della sinergia degli assessorati all’Ambiente, Trasporti e Agricoltura, che si chiude dopo più di un anno caratterizzato da incontri su questo tema con Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, e condiviso con la Città metropolitana di Torino.

Un impegno costante, che ha visto il continuo confronto con Comuni, Province, enti e associazioni di categoria da settembre a dicembre 2020, e che è confluito in una proposta di Piano straordinario per la qualità dell’aria trasmessa il 31 dicembre 2020 a tutti gli Assessorati competenti della Regione Piemonte.

Il 28 gennaio 2021 si è svolto, poi, l’incontro con il Dipartimento per le Politiche europee presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, alla presenza delle Regioni, per definire in modo sinergico e concertato un Piano straordinario per la qualità dell’aria, a seguito della sentenza di condanna all’Italia da parte della Corte di giustizia europea per aver violato il diritto dell’Unione sulla qualità dell’aria ambiente, superando I valori limite applicabili alle concentrazioni di particelle PM10 in maniera sistematica e continuata tra il 2008 e il 2017.

A seguito di tale incontro, come da accordi, la Regione Piemonte ha perfezionato il documento di lavoro, già predisposto a dicembre 2020, e lo ha trasmesso il 19 febbraio 2021 al Ministero dell’Ambiente.

L’auspicio è che, anche su impulso della Regione Piemonte, venga data al più presto completa attuazione al protocollo “Clean Air Dialogue”, Stato-Regioni, siglato proprio a Torino nel giugno del 2019 alla presenza della Commissione Europea, che costituisce un vero e proprio piano di azioni nazionale per il miglioramento della qualità dell’aria.

Le misure straordinarie che entreranno in vigore a partire da lunedì prossimo vedono tre principali ambiti di intervento: mobilità, riscaldamento e agricoltura.

Queste le azioni fondamentali comuni a tutti e tre i settori di intervento, con un’attuazione a breve medio e lungo termine:

– Estensione territoriale per l’applicazione delle misure strutturali e temporanee, che interessano non più 37 ma 947 comuni, per le misure inerenti all’Ambiente e l’Agricoltura (sono esclusi solo i comuni della zona di montagna) e 76 comuni per le misure riguardanti il traffico (tutto l’agglomerato di Torino, i comuni della zona di pianura e collina con popolazione superiore a 10mila abitanti).

– Estensione temporale del periodo, dal 15 settembre al 15 aprile, per l’attuazione delle limitazioni strutturali e temporanee (in precedenza il periodo era compreso tra il 1° ottobre e il 31 marzo).

– Anticipazione delle misure temporanee da adottare: il nuovo semaforo non scatterà più sulla base dei superamenti misurati ma sulle previsioni di superamento che saranno calcolate con un sistema modellistico integrato di valutazione e previsione meteo. I giorni di controllo passano da 2 a 3 alla settimana.

Nello specifico

Per i trasporti:

– oltre all’estensione territoriale e temporale delle misure e alle limitazioni già previste, dal 1° marzo, si aggiungono quelle per veicoli adibiti al trasporto di persone e merci euro 1 e 2 benzina e euro 1 Gpl e metano. Per i motocicli e ciclomotori, oltre all’euro 0 si aggiunge anche l’euro 1.

– l’attuazione del sistema MoVe-In (piattaforma a adesione volontaria che, attraverso l’installazione di un dispositivo, monitora la percorrenza dei veicoli nei territori soggetti a limitazione);

– ulteriori bandi per la sostituzione dei veicoli inquinanti e dei mezzi del trasporto pubblico locale.

– anticipo delle limitazioni strutturali al 2023 per l’euro 5 diesel.

Per il riscaldamento domestico

– limite a 18 gradi per la temperatura media nelle abitazioni, esercizi commerciali, edifici pubblici ad eccezione delle strutture sanitarie e stop ai generatori di calore alimentati a biomassa legnosa che non siano almeno 5 stelle, in presenza di impianto di riscaldamento alternativo.

Per l’agricoltura:

divieto di distribuzione di fertilizzanti, ammendanti e correttivi contenenti azoto (salvo interramento immediato) e divieto di spandimento di letami o materiali assimilabili (salvo interramento immediato).

– Divieto di abbruciamenti di materiale vegetale dal 15 settembre al 15 aprile su tutto il territorio del Piemonte. Il divieto di qualsiasi combustione all’aperto viene esteso dal 15 settembre al 15 aprile nell’agglomerato di Torino, pianura e collina.

Sono ovviamente previsti incentivi, per interventi mirati all’introduzione di sistemi di allontanamento rapido delle deiezioni dalle strutture di stabulazione degli animali; per la realizzazione di coperture fisse e mobili di stoccaggio degli effluenti zootecnici e per la distribuzione in campo degli effluenti con sistemi in grado di abbattere le emissioni di ammoniaca durante la fase di spandimento.

A tutto questo, infine, si aggiunge il rafforzamento del sistema dei controlli.

Queste nuove disposizioni si affiancano alle azioni già portate avanti dalla Regione, ed in particolare a quelle finalizzate a migliorare la governance sui controlli degli impianti termici, a incrementare i controlli sui combustibili a biomassa per il riscaldamento, e a quelle dirette all’incentivazione che hanno destinato, tra il 2019 e il 2020, oltre 9 milioni di euro per la sostituzione dei veicoli più inquinanti destinati a enti pubblici, imprese e privati.

Tutti interventi già avviati, ai quali a breve se ne aggiungeranno altri, grazie alla disponibilità di ulteriori contributi destinati prioritariamente ai cittadini per la rottamazione delle stufe a biomassa e, con un investimento di 112 milioni di euro, alla sostituzione dei mezzi del trasporto pubblico locale su gomma.

Scatta il semaforo antismog fino ai Diesel euro 5

Semaforo antismog di colore arancione a Torino, da martedì 23

Le restrizioni alla circolazione dei veicoli saranno in vigore fino a giovedì 25 febbraio

Si tratta delle misure antismog previste dal livello 1, attivo con 4 giorni consecutivi di superamento degli inquinanti della soglia di 50 µg/mü.

Non possono circolare per tutto il giorno i veicoli a benzina, gpl e metano Euro 0 e i diesel fino agli Euro 2. Invece  per i diesel Euro 3,4,5 e Benzina Euro 1 lo stop è previsto dalle ore 8 alle 19.

Arrivano le ecoisole Smart in zona San Donato

E’ partita in questi giorni la campagna informativa di Amiat Gruppo Iren per l’attivazione del nuovo sistema di raccolta differenziata ad accesso controllato tramite “Ecoisole Smart” nel quartiere San Donato. L’avvio del nuovo servizio interesserà un totale di oltre 17 mila torinesi residenti nell’area compresa tra corso Francia, corso Alessandro Tassoni, corso Svizzera, Fiume Dora, corso Potenza, via Nole, corso Umbria e corso Principe Oddone.

La nuova raccolta prevede, nello specifico, la sostituzione delle attuali attrezzature stradali con nuovi cassonetti “smart” utilizzabili solo dai residenti tramite una personale tessera elettronica. Si tratta di un altro tassello per incrementare sul territorio cittadino l’estensione della raccolta domiciliare con lo scopo di accrescere ulteriormente la percentuale di raccolta differenziata della Città.
Nella sola zona di Lingotto/Filadelfia, avviata inizialmente in via sperimentale a maggio 2019, il nuovo sistema ha portato ottimi risultati permettendo un aumento netto della raccolta differenziata della zona, che è passata da un iniziale 32,3% al 66% in pochi mesi.
I nuovi contenitori collocati su suolo pubblico costituiscono le cosiddette ecoisole, ognuna composta da 4 nuovi cassonetti con accesso controllato per la raccolta del vetro e degli imballaggi in metallo, degli imballaggi in plastica, del rifiuto organico e del residuo non recuperabile. La raccolta di carta e il cartone verrà invece gestita tramite raccolta “porta a porta” con apposite attrezzature collocate nei cortili condominiali. In tutta l’area interessata verranno installate circa 140 nuove ecoisole.

Come da consuetudine l’attivazione del servizio viaggerà parallelamente e in stretta correlazione con le attività di comunicazione collegate. Nei prossimi giorni, quindi, tutte le utenze interessate – domestiche, commerciali o produttive – riceveranno nella cassetta postale, a cura degli incaricati Amiat Gruppo Iren, materiale informativo dedicato.
A seguire, gli addetti consegneranno porta a porta gratuitamente a ogni famiglia lo starter kit per la raccolta domiciliare composto da una biopattumiera, sacchi per la raccolta del rifiuto organico, 2 rotoli di sacchi per il non recuperabile, un dépliant informativo e 2 tessere elettroniche.
Per consentire ai residenti di familiarizzare gradualmente con il nuovo sistema, inoltre, nella fase di avvio del servizio, i cassonetti elettronici saranno mantenuti ad accesso libero, per poter conferire i rifiuti senza l’uso della tessera.
Dal 26 maggio, si procederà con la chiusura dei contenitori e si potrà accedere ai cassonetti solo tramite la propria Ecocard. Per limitare i possibili disagi e rendere più semplice possibile il passaggio da accesso libero ad accesso tramite tessera, nel periodo di transizione operatori incaricati Amiat Gruppo Iren saranno a disposizione presso le diverse isole ecologiche per aiutare i cittadini a utilizzare le nuove attrezzature.

Infine, per chiarire qualsiasi dubbio del cittadino e permettere agli utenti non trovati durante il passaggio porta a porta di ritirare tessere e starter kit, dal 12 marzo al 12 giugno verrà attivato anche un punto info distributivo presso la sede la sede A.I.P.S.D.,ingresso da via Pinelli 22/F.
Per ulteriori dettagli e aggiornamenti si invita a visitare il sito www.amiat.it e a seguire la relativa pagina Facebook dedicata “Porta a Porta Torino: nuove attivazioni”.