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Parchi e difesa del suolo. Dibattito in Regione

Prevenzione e gestione delle calamità naturali e della biodiversità, rilancio gestionale e della riorganizzazione dei parchi e delle aree protette, difesa del suolo e mantenimento degli standard attuali di protezione civile e ambiente.

Questi gli argomenti trattati in Commissione regionale Ambiente, presieduta da Angelo Dago, sulla proposta di deliberazione numero 156 “Documento di economia e finanza regionale (Defr) 2022-2024” e approvata a maggioranza relativamente alle materie parchi, difesa del suolo, protezione civile e ambiente.

Sono intervenuti gli assessori Fabio Carosso (Parchi), Marco Gabusi (Difesa del suolo e Protezione civile) e Matteo Marnati (Ambiente).

Carosso ha sottolineato la rilevanza delle aree protette piemontesi che occupano, con la loro estensione, una superficie pari a 500 mila ettari, il 18% dell’intero territorio regionale. Le risorse impiegate ammonteranno a circa 20 milioni di euro l’anno con azioni concrete a tutela della rete ecologica. L’assessore ha ricordato il lavoro sinergico tra l’assessorato e i presidenti dei parchi regionali che sta portando a importanti risultati gestionali.

Gabusi ha parlato della difesa del suolo e del sistema regionale di protezione civile, che ha visto e vede il coinvolgimento degli enti locali e del volontariato, una delle migliori espressioni a livello nazionale. Per la protezione civile si investiranno risorse per il mantenimento degli elevati standard raggiunti in termini di efficienza ed efficacia impiegandole anche sull’acquisto dei mezzi necessari a svolgere azioni ordinarie e straordinarie. L’emergenza non permette di pianificare le risorse per il triennio ma per il riconoscimento dei danni pregressi si è arrivati al rimborso ai privati e alle attività produttive per l’alluvione 2019, anticipate dalla Regione, per circa 14 milioni di euro.

Marnati ha spiegato che le politiche programmatiche dell’ambiente per il triennio 2022-2024 riguardano: il servizio idrico integrato, la tutela e valorizzazione delle risorse idriche, la tutela, valorizzazione e recupero ambientale, la qualità dell’aria e riduzione dell’inquinamento, i rifiuti e le politiche per lo sviluppo sostenibile. Una strategia regionale sullo sviluppo sostenibile rappresenta che si rifà all’agenda 2030 delle Nazioni Unite e all’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.

Per il programma sviluppo sostenibile e tutela territorio, sono stati stanziati quasi 300mila euro; per il sistema informativo circa 14 milioni; per la qualità dell’aria e la riduzione dell’inquinamento 16 milioni; per i rifiuti poco meno di 3,5 milioni; per il servizio idrico integrato circa 2,5 milioni; per la tutela e valorizzazione delle risorse idriche poco meno di 8 milioni; per la tutela, valorizzazione e recupero ambientale poco più di 5 milioni.

Nel corso dei lavori della Commissione sono intervenuti i commissari: Sarah Disabato (M5s), Domenico Ravetti (Pd), Marco Grimaldi (Luv), Carlo Riva Vercellotti (Fdi) e Matteo Gagliasso (Lega).

Marazzato, mezzo milione di euro per l’ambiente

Da UniCredit un finanziamento da 0,5 milioni di euro a supporto di Azzurra s.r.l. per ridurre lo sfruttamento delle risorse naturali

 

UniCredit ha perfezionato un’operazione di finanziamento da 0,5 milioni di euro a sostegno Azzurra s.r.l., società del Gruppo Marazzato che gestisce il centro polifunzionale di conferimento e trattamento finale di rifiuti industriali di Villastellone (TO), per ridurre lo sfruttamento delle risorse naturali.

 

I fondi messi a disposizione di Azzurra s.r.l. da parte di UniCredit rientrano nel programma Finanziamento Futuro Sostenibile, con cui la Banca supporta le imprese che si impegnano a migliorare il proprio profilo di sostenibilità per un futuro migliore, grazie al conseguimento di risultati basati su criteri ESG: Environmental, Social e Governance. Questo finanziamento, nello specifico, consentirà alla Società torinese di focalizzarsi sull’approvvigionamento di energia elettrica e su azioni per ridurre le emissioni di CO2, con cui si è impegnata ad affiancare, alla propria attività di smaltimento e riciclo, investimenti finalizzati al raggiungimento di obiettivi legati ad una sempre maggiore attenzione al contenimento dello sfruttamento delle risorse naturali.

 

Azzurra s.r.l. fa parte del Gruppo Marazzato, attivo da quasi 70 anni nelle bonifiche ambientali e nel trattamento e smaltimento di rifiuti industriali sia solidi che liquidi che, a maggio 2021, ha anche ricevuto il premio FELIX ITALIA CHE COMPETE. Il riconoscimento è frutto di un’inchiesta giornalistica sui bilanci delle società di capitali realizzata in collaborazione con CERVED per individuare le migliori imprese nazionali per performances gestionali e affidabilità finanziaria. Il premio è assegnato da ‘Industria Felix Magazine’, supplemento trimestrale a ‘Il Sole 24 Ore’ insieme al Comitato Scientifico coordinato da Vito Grassi, Vice Presidente nazionale di Confindustria, e Cesare Pozzi, docente di Economia Industriale all’Università Luiss Guido Carli.

 

“Quest’operazione – dichiara Paola Garibotti, Responsabile regionale Nord Ovest di UniCredit è la prima di una serie che abbiamo concluso nel Nord Ovest con il programma Finanziamento Futuro Sostenibile, attraverso il quale concediamo a un’impresa di stipulare un finanziamento previo raggiungimento entro 3 anni di 2 obiettivi in ambito ESG. Abbiamo deciso di realizzare questo progetto perché ci rendiamo conto di quanto sia importante l’attenzione all’ambiente e desideriamo dare il nostro contributo concreto. La trasformazione ecologica dell’economia, insieme a quella digitale, è uno dei driver del nostro piano di sostegno della crescita e della ripresa del Nord Ovest e del Paese”.

Azzurra persegue da anni un percorso di crescita sostenibile – dichiara Ivano Bosi, Ceo della società in capo alla holding del ‘Gruppo Marazzato’ – in linea con i trend mondiali del momento. La coda della pandemia ha generato un incremento di Pil, cui fa riscontro un aumento della produzione dei rifiuti e relativo ampliamento delle esigenze di mercato nella gestione della raccolta e smaltimento degli stessi. Per rispondere al meglio al nuovo scenario, abbiamo predisposto un adeguamento dell’impiantistica sotto il profilo sia qualitativo che quantitativo. Ponendo le basi per uno sviluppo ecosostenibile, e moltiplicando in parallelo le iniziative a supporto della formazione del personale sul tema della crescente sensibilizzazione alla cura dell’ambiente. Inclusa l’attenzione all’approvvigionamento di nuove fonti di energia scaturite da soluzioni alternative al fossile, in grado di assicurarci l’esatta potenza di cui il nostro impianto chimico necessita per le lavorazioni degli scarti: escludendo così a priori perdite di carico e inutili sprechi. Siamo lieti di constatare l’attenzione che primari gruppi bancari come ‘Unicredit’ destinano in misura crescente alle kpi energetico-organizzative sempre più impattanti e decisive nella valutazione di un processo di erogazione creditizia, e ringraziamo vivamente l’Istituto per l’attenzione dedicata alla condivisione della nostra vision”.

Fair Place, economia solidale in mostra

Fino al al 27 novembre i punti vendita di Biella, Cirié, Novara, Torino Botticelli, Avigliana, Gravellona ospiteranno una mostra fotografica accompagnata da videoproiezioni, quiz e degustazioni per scoprire le materie prime Fairtrade e le comunità che le producono

Fair Place, la mostra itinerante gratuita promossa da Nova Coop e Fairtrade per raccontare leconomia solidale che ruota attorno ai prodotti della linea Solidal Coop, approda in 6 comuni piemontesi, ospitata presso i negozi di: Biella, Cirié, Novara dove sarà inaugurata venerdì 29 ottobre e, da lunedì 15 novembre, presso i punti vendita di Torino Botticelli, Avigliana (To) e Gravellona Toce (Vco). Liniziativa si inserisce nellambito della campagna nazionale Settimane Fairtrade promossa da Nova Coop in collaborazione con la Cooperativa Pandora e La Vaina e con la partecipazione di Fairtrade.

Fair Place è una mostra che racchiude le foto e i video realizzati dai fotografi Luca Rinaldini e Daniele Villasana in Perù, il paese dal quale proviene la maggior parte dei prodotti della linea Solidal Coop. Banane, cacao, zucchero e caffè che diventano simboli attraverso i quali parlare dei progetti di sostenibilità economica, sociale e ambientale che coinvolgono diverse comunità attraverso le cooperative: APbosmam, Acopagro, Norandino. Le immagini saranno accompagnate da giochi, quiz e assaggi per condurre il visitatore alla scoperta delle materie prime e delle comunità che le producono.

Liniziativa è stata voluta e ideata dalla Direzione Politiche Sociali di Nova Coop attraverso il suo Centro di Educazione ai Consumi con lobiettivo di stimolare una riflessione sulleconomia solidale e si inserisce nellambito della campagna Solidal Coop che supporta i piccoli produttori certificati Fairtrade per garantire un reddito dignitoso, parità di genere, lotta al lavoro minorile e risposte ai cambiamenti climatici.

La mostra sarà aperta a tutti con due modalità: una fruizione su prenotazione in orari pomeridiani e nei weekend e quella dedicata agli studenti tra i 9 e i 19 anni, in orario scolastico. A guidare gli studenti nella visita saranno gli animatori delle Cooperative Pandora e La Vaina che proporranno unesperienza sensoriale a 360 gradi e un percorso interattivo.

La prenotazione, obbligatoria, può essere effettuata scrivendo una mail a politiche.sociali@novacoop.coop.it o telefonando al numero 0161 299111.I Soci Coop potranno iscriversi direttamente presso il Box Soci allinterno del punto vendita. Lingresso è gratuito ed è subordinato allesibizione del Green Pass. Le classi che intendono riservare la visita guidata possono farlo attraverso la guida Saperecoop, dedicata ai percorsi di educazione al consumo consapevole, al seguente link: https://www.saperecoop-novacoop.it/

Questa iniziativa vuole raccontare attraverso la forza delle immagini il valore umano e materiale che si pone alla base dei prodotti che compongono la nostra linea Solidal Coop – dichiara Silvio Ambrogio, direttore Politiche Sociali Nova Coop Grazie alla commercializzazione di questi prodotti e alla collaborazione con Fairtrade si riescono a finanziare progetti di sostenibilità economica, sociale e ambientale in favore delle piccole comunità di produttori del Perù garantendo loro un reddito dignitoso, offrendo un contributo concreto nella lotta al lavoro minorile,promuovendo la parità di genere e reagendo ai cambiamenti climatici. Attraverso questa mostra vogliamo raccontare tutto questo e rilanciare, ancora una volta, limpegno di Coop per un cibo sano, di qualità e a un prezzo giusto.

Questa mostra rappresenta un’opportunità importante per dimostrare che, attraverso la partnership tra il marchio di certificazione Fairtrade, che lavora per migliorare le condizioni di vita degli agricoltori e dei lavoratori dei Paesi in via di sviluppo, e la più importante catena della distribuzione italiana è possibile realizzare un cambiamento concreto nelle comunità del Sud globale dichiara Paolo Pastore, direttore di Fairtrade ItaliaGrazie a Nova Coop e ai suoi soci per questa possibilità di divulgare, anche tra i più giovani, il concetto di un commercio più giusto e sostenibile per tutti”.

Le tappe della mostra

Biella, Cirié e Novara: da venerdì 29 ottobre a sabato 13 novembre
Torino Botticelli, Avigliana, Gravellona Toce: da lunedì 15 novembre a sabato 27 novembre

Oasi urbana a Parco Stura con Nova Coop

È Parco Stura l’area scelta a Torino da Nova Coop per realizzare una delle dieci “Oasi Urbane” che Coop si è impegnata a creare entro fine anno in altrettante città italiane per ribadire il suo impegno nella lotta ai cambiamenti climatici.

Il progetto “Oasi Urbane” prevede la piantumazione di 10 mila alberi e arbusti per restituire un po’ di verde alle città italiane e allo stesso tempo riqualificare aree degradate, con l’obiettivo di riportare la biodiversità e l’equilibrio naturale in ecosistemi danneggiati e contribuire alla salvaguardia del paesaggio e al miglioramento della qualità di vita degli abitanti.

A Torino, Nova Coop ha scelto di realizzare l’intervento di piantumazione nel Parco Stura Sud per supportare il percorso di bonifica, riqualificazione e restituzione alla città di cui è stata oggetto questa zona negli ultimi anni.

Martedì 9 novembre alcuni Soci Coop, volontari e giovani under 30, dopo aver svolto un workshop formativo sulle tematiche ambientali legate ai cambiamenti climatici, sono stati protagonisti dell’ultima fase di messa a dimora di 800 piante nei 3 ettari a disposizione, imbracciando pala e vanga, con il supporto tecnico dei partner del progetto AzzeroCo2, Silverback e Legambiente.

Per realizzare la nuova area boscata popolando lo spazio verde che affaccia su via Bollengo (nella porzione del parco compresa tra corso Giulio Cesare e corso Vercelli) è stato scelto un variegato mix di specie arboree e arbustive comprendente esclusivamente varietà autoctone tipiche del quadro vegetazionale della zona: frassini maggiori, salici bianchi, olmi, prugnolo selvatico, frangola e biancospino. Le piantumazioni verranno monitorate per i prossimi due anni attraverso una sorveglianza attiva per verificare il corretto attecchimento e intervenire in caso di danni da siccità, malattie o altre possibili cause. Un’apposita cartellonistica illustrerà ai frequentatori del bosco in divenire le caratteristiche delle specie che si è scelto di piantare e coltivare.

“Oasi urbane” è stato finanziato con la campagna “Green Weeks Coop” (partita a fine agosto fino all’8 settembre), che ha promosso nelle scorse settimane lo “sconto sostenibile” del 25% sui prodotti Coop e grandi marche, destinando il 5% del ricavato a queste attività di sostegno all’ambiente.

Dopo la prima tappa milanese, che ha riunito giovani da tutta Italia in concomitanza con lo svolgimento della Pre-Cop26, e l’appuntamento nella zona nord di Torino, ulteriori iniziative verranno realizzate a Genova, Piacenza, Ancona, Perugia, Firenze, Livorno, Roma e Bari.

Ernesto Dalle Rive, Presidente Nova Coop, commenta: “Con questa azione di imboschimento di Parco Stura, Nova Coop continua il suo impegno in sostegno alla riqualificazione urbana del quadrante nord della città, iniziato con l’apertura del Superstore e Piazza commerciale Botticelli. Abbiamo fortemente voluto localizzare in quest’area della città il contributo che potevamo offrire con la nostra “Oasi Urbana” alla crescita del patrimonio del verde pubblico di Torino, coinvolgendo Soci Coop, giovani e stakeholder, per sostenere il processo di riqualificazione che sta restituendo alla comunità le sponde della Stura per usarle come nuovo spazio pubblico cittadino. Grazie alle Green Weeks Soci e consumatori hanno avuto modo di partecipare a un progetto concreto di rigenerazione urbana e tra poche settimane potranno venire in un luogo preciso a verificare il risultato della loro scelta”.

Francesco Tresso, assessore alla cura della città e alla manutenzione del Verde della Città di Torino, dichiara: “Ringrazio Nova Coop per questo importante intervento di piantumazione a Parco Stura, in un’area oggetto di un intervento di bonifica e di riqualificazione per restituire ai cittadini un parco sempre più fruibile e attrattivo. Torino è tra le città più verdi d’Italia, ma è fondamentale continuare a investire in questi interventi di forestazione urbana per garantire un futuro più sostenibile alla nostra città, con contributi concreti volti alla mitigazione dei cambiamenti climatici, al miglioramento della qualità dell’aria e alla valorizzazione degli spazi pubblici urbani”.

Carmela Favarulo di Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori) commenta: “È un progetto che mette assieme in maniera concreta l’attenzione e la cura dell’ambiente che ci circonda e in cui viviamo, la collaborazione di centinaia di giovani e l’impegno diretto dei Soci Coop. Si tratta di una campagna in cui abbiamo investito e in cui crediamo e che in questi giorni dopo Torino toccherà altre città e altre cooperative. L’attenzione verso gli obiettivi 2030 delle Nazioni Unite tocca tutte le attività delle cooperative di consumo, dagli aspetti commerciali alle campagne sociali, come la recente iniziativa sui Seabin per la pulizia di laghi e mari o Close the Gap, per promuovere la parità di genere”.

“Le città rivestono un ruolo cruciale nella crisi climatica, essendo responsabili di almeno il 70% delle emissioni climalteranti. Peraltro, è proprio nelle aree urbane che si pagheranno i conti più salati in termini di conseguenze del riscaldamento globale – ha spiegato Annalisa Corrado Responsabile Progetti innovativi di AzzeroCO2 –. Con il progetto Oasi Urbane di Coop si è voluto intervenire in questi contesti mettendo a dimora alberi che rappresentano le “tecnologie” più potenti che abbiamo per assorbire i diversi inquinanti ma anche per contrastare gli effetti delle piogge torrenziale e le ondate di calore. Gli 800 alberi piantati a Torino serviranno a questo scopo, un intervento dal rilevante valore ambientale che siamo orgogliosi rientri nella Campagna Mosaico Verde, promossa da AzzeroCO2 e Legambiente con l’obiettivo di ripristinare l’ecosistema dei territori e dare il nostro contributo al contrasto alla crisi climatica. È questa secondo noi la strada giusta da percorrere se vogliamo parlare di futuro possibile”.

Le nuove centrali di Chiomonte e Susa

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Sono state inaugurate  le centrali di Chiomonte e Susa, oggetto di riqualificazione tecnica e funzionale da parte della società Valle Dora Energia, partecipata da Iren Energia e dai Comuni di Salbertrand, Exilles, Chiomonte e Susa.

La data scelta per l’inaugurazione non è casuale: il 5 novembre ricorre l’anniversario del referendum popolare di Torino del 1905 che portò alla creazione dell’Azienda Elettrica Municipale e alla contestuale assunzione diretta da parte del Comune della costruzione dell’impianto idroelettrico Salbertrand-Chiomonte.

Alla cerimonia sono intervenuti l’Amministratore Delegato di Iren Energia Giuseppe Bergesio, il Presidente e l’Amministratore Delegato di Valle Dora Energia Sergio Sibille e Nicola Brizzo, insieme a Roberto Porpour, Sindaco di Salbertrand, Michelangelo Castellano, Sindaco di Exilles, Roberto Garbati, Sindaco di Chiomonte, e Pier Giuseppe Genovese, Sindaco di Susa.

Nel corso degli interventi che si sono susseguiti è stato evidenziato come, grazie alla stretta collaborazione fra gli enti locali coinvolti e Iren Energia, sia stato possibile coniugare efficacemente riqualificazione industriale, utilizzo sostenibile della risorsa acqua, fonte rinnovabile primaria, e sviluppo del territorio.

Valle Dora Energia S.p.A., costituita nel 2010 per volontà dei Comuni di Salbertrand, Exilles, Chiomonte e Susa e di Iren Energia S.p.A., ha ottenuto nell’agosto 2016 la concessione idroelettrica e l’autorizzazione unica per la costruzione e l’esercizio, a seguito della quale – grazie ad un investimento di oltre 20 milioni di euro – ha realizzato un revamping complessivo dei due storici impianti: Salbertrand – Chiomonte e Chiomonte – Susa, che comprendono le due centrali nelle quali si sono svolti gli eventi di inaugurazione.

Sono stati realizzati lavori di riqualificazione e ammodernamento che hanno visto la sostituzione dei 4 gruppi di generazione, 2 per ciascuna centrale (9,2 MW di potenza a Chiomonte e 7,6 MW a Susa) e il rinnovo dei sistemi elettrici e di automazione. Si è poi dato corso alla manutenzione straordinaria di alcune opere civili e idrauliche, che consentiranno per un trentennio una produzione di energia rinnovabile annua di circa 30 milioni di kWh. Inoltre, la linea aerea esistente per il trasporto dell’energia elettrica verso la rete di trasmissione nazionale è stata smantellata e sostituita da una linea interrata in galleria.

Un impegno durato poco meno di tre anni, che ha visto alternarsi quasi 70 imprese tra appaltatori e subappaltatori, con diverse decine di addetti, tecnici e specialisti.

Le mancate emissioni annue ottenute grazie agli interventi di efficientamento sono stimabili in circa 5.000 tonnellate equivalenti di petrolio (corrispondenti a quasi 34.000 barili di petrolio all’anno) e 14.000 tonnellate di CO2 (pari alla quantità di CO2 catturata in un anno dalle piante di una foresta di 2.000 ettari). 

Una prima fase dell’evento si è svolta a Chiomonte, presso la centrale di via dell’Avanà, dove si è tenuta anche la cerimonia del “taglio del nastro” del nuovo museo “M.Idro”, realizzato da Iren. Al suo interno, grazie ad una ricca pannellistica e ad un percorso multimediale, si ripercorrono gli oltre 110 anni di storia della produzione idroelettrica del Gruppo in provincia di Torino.

L’evento è quindi proseguito a Susa dove si è tenuta l’inaugurazione anche della rinnovata centrale di via Montenero, nei pressi delle Gorge della Dora.

Gli impianti idroelettrici Salbertrand-Chiomonte e Chiomonte-Susa furono costruiti da AEM Torino ad inizio Novecento ed inaugurati rispettivamente nel 1910 e nel 1923 lungo la Dora Riparia, al fine di rispondere alle crescenti necessità energetiche del capoluogo piemontese.

“Sicuro, verde e sociale”: in arrivo i fondi per le case popolari

L’ASSESSORE CAUCINO: «ATC, ARRIVANO 85,5 MILIONI DI EURO PER LE CASE POPOLARI PIEMONTESI. ECCO LE REGOLE E IL RIPARTO, MA OCCORRE PRESENTARE LE RICHIESTE IN FRETTA».

L’esponente della giunta Cirio: «Per presentare i progetti che verranno finanziati con il fondo complementare Pnrr – relativi in particolare all’efficientamento energetico – c’è tempo fino al 15 dicembre. Non c’è tempo da perdere, Comuni e Agenzie piemontesi facciano in fretta o si rischia di perdere definitivamente la somma».

Buone, anzi ottime notizie per gli inquilini piemontesi delle case di edilizia residenziale pubblica piemontesi. A patto che Atc e Comuni non perdano un istante e presentino in fretta le proposte di finanziamento, che «scadono» il 15 dicembre 2021. Grazie al programma «Sicuro, verde e sociale: riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica», legato al Pnrr sono in arrivo 85.427.077,28. Un numero che a leggersi fa impressione: ottantacinque milioni e 427mila euro più spiccioli.

La giunta regionale su indicazione dell’assessore al Welfare, con delega alla Casa, Chiara Caucino, ha approvato la delibera per la ripartizione delle risorse. In particolare:

– al Piemonte Nord (province di Novara, Vercelli, Biella, Verbano Cusio Ossola) andranno 17.469.077,28 euro (di cui il 60% è riservato alla ATC Piemonte Nord);

– al Piemonte Centrale (Città Metropolitana di Torino) 47.547.523,95 euro (di cui il 60% è riservato alla ATC Piemonte Centrale);


– al Piemonte Sud (province di Alessandria, Asti, Cuneo), 20.410.476.27 (di cui il 60% è riservato alla ATC Piemonte Sud).

Il tutto qualora non venga utilizzata la riserva del 10 per cento per l’acquisto di immobili: in quel caso le risorse verrebbero, naturalmente decurtate della suddetta percentuale. Tale riserva, proporzionale ad ogni singolo importo, è prevista per l’acquisto di immobili agibili da destinare alla sistemazione temporanea degli assegnatari di alloggi oggetto degli interventi, a condizione che gli immobili da acquisire siano dotati di caratteristiche energetiche e antisismiche almeno pari a quelle indicate come requisito minimo da raggiungere.

Le risorse sono infatti stanziate nell’ambito del Pnrr al fine di favorire l’efficientemento energetico, la riduzione del rischio sismico e la verifica statica degli edifici nonché l’incremento del patrimonio di edilizia residenziale pubblica localizzato nel territorio piemontese.

L’obiettivo è la sostenibilità ambientale e per far questo sono stati fissati paletti precisi e rigorosi: per concorrere a conseguire l’obiettivo finale del Pnrr del conseguimento di un risparmio del 35 per cento del consumo medio ad alloggio oggetto di intervento, è richiesto un incremento minimo di 2 classi energetiche per ogni edificio o alloggio proposto a finanziamento, da dimostrare mediante Attestato di Prestazione Energetica ante e post intervento. Massimo controllo, quindi.

Il cronoprogramma delle attività tecnico–amministrative necessarie alla realizzazione dell’intervento, deve essere compatibile con i limiti di tempo e gli obiettivi iniziali, intermedi e finali degli interventi del Pnrr. Il Settore Politiche di Welfare Abitativo della Direzione regionale Sanità e Welfare emanerà un avviso pubblico contenente lo schema di domanda, tale da consentire almeno 30 giorni di tempo per la presentazione delle proposte di finanziamento da parte degli Enti interessati e la predisposizione entro il 31 dicembre 2021 del Piano degli interventi della Regione. Inoltre verrà curata la predisposizione dell’elenco degli interventi ulteriori, eccedenti la capienza del finanziamento, da trasmettere al MIMS entro il 15 gennaio 2022 per rappresentare correttamente il fabbisogno complessivo. Tutti gli interventi ammessi a finanziamento a valere sulle risorse disponibili del bando devono essere collaudati entro il 31 marzo 2026.

Possono presentare proposte di finanziamento i soggetti proprietari di alloggi di Edilizia residenziale pubblica ovviamente le Atc piemontesi, i Comuni proprietari di fabbricati/alloggi di ERP e il Consorzio Intercomunale Torinese. L’elenco delle proposte dove essere approvato per le ATC e il CIT con deliberazione dei rispettivi Consigli di Amministrazione, per i Comuni con deliberazione di Giunta.

«Questi 85 milioni di euro – spiega l’assessore regionale al Welfare, con delega alla Casa, Chiara Caucinorappresentano una fondamentale opportunità per le Atc e i Comuni per realizzare interventi attesi da anni. Ma occorre non perdere nemmeno un attimo, fare in fretta perché le regole sono ferree e anche un solo giorno di ritardo nel cronoprogramma può compromettere il finanziamento. Proprio come, a luglio e ottobre, ho anticipato avvistato la circostanza agli Enti interessati con due note assessorili». «Questa grande iniezione di liquidità – prosegue Caucinova ad aggiungersi ai finanziamenti già messi in campo dalla Regione e al prossimo sblocco, sul quale stiamo lavorando da tempo, dei fondi ex Gescal, che consentiranno di rendere assegnabili centinaia di alloggi che oggi necessitano di interventi di riqualificazione. D’altronde il mio obiettivo è sempre quello: “sfittanza zero”, “illegalità zero” e “occupazioni abusive zero”. Il diritto alla casa, per me e per la giunta che rappresento, è un diritto inalienabile, ma l’impegno della Regione, delle Atc e dei Comuni va conciliato con quello dei cittadini assegnatari per mantenere decoroso il bene pubblico, rispettandolo e curandolo come fosse proprio».

Agricoltura e qualità dell’aria. le indicazioni della Regione

Le Disposizioni straordinarie per la tutela della qualità dell’aria, approvate dalla Giunta regionale del Piemonte nel mese di febbraio 2021 con l’obiettivo di ridurne le emissioni di gas inquinanti in atmosfera, interessano, oltre ai settori dei trasporti e del riscaldamento civile, anche alcune attività agricole.

Pertanto l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte ha inviato ai Comuni piemontesi una comunicazione esplicativa sulle misure di limitazione relative agli abbruciamenti dei residui colturali, da applicare sul proprio territorio comunale a partire dalla stagione invernale 2021/2022.

“In questi giorni le amministrazioni comunali riceveranno una nota esplicativa da parte dell’Assessorato regionale all’Agricoltura – spiega l’assessore all’Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte Marco Protopapa – perché riteniamo che sia di utilità ai Sindaci, che a loro volta devono rispondere ai propri cittadini e in particolare agli agricoltori sui limiti previsti alla combustione di piante e residui vegetali”.

Nei Comuni piemontesi interessati dalla Procedura d’infrazione sulla qualità dell’aria, nel periodo dal 15 settembre al 15 aprile di ogni anno vige tutti i giorni il divieto di combustione all’aperto di paglie e residui colturali. Sono fatte salve le esigenze connesse ad emergenze fitosanitarie (dichiarate tali dall’Autorità fitosanitaria competente). In risicoltura, il divieto di combustione delle paglie decorre già dal 1 settembre; sono fatte salve le aree risicole con suoli asfittici, in cui l’interramento delle paglie del riso non è agronomicamente possibile a causa della loro insufficiente degradazione, e per i soli casi in cui l’allontanamento dei residui colturali non risulti possibile.

Si precisa che tutti i Comuni che non sono coinvolti dalle Disposizioni straordinarie regionali, tra cui molti Comuni montani, sono comunque soggetti alla Legge regionale quadro in materia di incendi boschivi, che prescrive il divieto di combustioni all’aperto dal 15 novembre al 31 marzo di ogni anno, fatte salve eventuali deroghe per il solo abbruciamento dei residui colturali, concesse con ordinanza dal Sindaco per un massimo di 30 gg, anche non consecutivi, e se non sono state riscontrate condizioni meteorologiche sfavorevoli, né rischi per la l’incolumità o la salute dei cittadini.

In ambito agricolo, oltre a queste disposizioni, il semaforo di qualità dell’aria elaborato da Arpa Piemonte regola anche le tecniche di concimazione, sia organica che minerale, delle colture agrarie. Nei soli giorni in cui il semaforo è arancione o rosso le operazioni di fertilizzazione azotata (sia organica che minerale) devono utilizzare tecniche a bassa emissione di ammoniaca. Quando il semaforo è verde, sono adottabili anche le tecniche tradizionali di concimazione.

Per maggiori informazioni su questo aspetto è disponibile la pagina web: https://www.regione.piemonte.it/web/temi/agricoltura/piano-straordinario-per-qualita-dellaria-dal-159-nuovo-operativo-semaforo

Le proposte delle associazioni ambientaliste sulle emissioni inquinanti

Torino, primi cento giorni della nuova giunta


Ridurre drasticamente le emissioni di gas climalteranti e in generale le emissioni in atmosfera dovrebbe essere uno degli obiettivi prioritari per la nuova amministrazione comunale. Si tratta di un obiettivo che il Sindaco Stefano Lo Russo e l’Assessora alla Transizione Ecologica Chiara Foglietta avevano già richiesto all’amministrazione precedente, come firmatari della mozione per la dichiarazione di emergenza climatica, presentata nel luglio del 2019

 

I prossimi cinque anni saranno fondamentali per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi sul clima e offrire al mondo una speranza concreta di evitare gli effetti più catastrofici della crisi climatica.

Mentre la ventiseiesima Conferenza delle Parti che si tiene a Glasgow tra il 31 ottobre e il 12 novembre prossimi si annuncia come un potenziale fallimento per la resistenza di alcuni Paesi ad assumere gli impegni necessari a ridurre le emissioni di gas climalteranti, è essenziale che l’Europa nel suo complesso mantenga e rafforzi la sua posizione di leadership e offra esempi concreti di successo nel raggiungere questi obiettivi.

In questo quadro è fondamentale che tutti gli attori istituzionali a qualsiasi livello facciano il massimo possibile per contribuire al raggiungimento degli obiettivi nazionali di riduzione delle emissioni, e tra questi attori le amministrazioni delle grandi città sono quelle meglio posizionate.

In questo senso la città di Torino rientra a pieno titolo tra i soggetti che possono e devono fare la loro parte.

La riduzione delle emissioni di gas climalteranti, infatti, coincide con la riduzione delle emissioni di molti inquinanti locali come il biossido di azoto e il particolato, sostanze per le quali Torino si trova da anni in una situazione di illegalità che provoca danni alla salute dei suoi abitanti ed espone l’Italia al rischio di sanzioni da parte della Corte di Giustizia Europea.

Per 7 anni su 10 Torino è stata la città con il maggior numero di superamenti dei limiti per il particolato fine PM10 in Italia e la stima degli effetti sulla salute fatta da ARPA Piemonte parla di oltre 900 morti l’anno e della riduzione della speranza di vita per i torinesi di 22,4 mesi, oltre 3 volte di più rispetto alla media regionale.

In questa situazione generale desta particolare allarme il fatto che la gran parte delle scuole si trovi in aree addirittura più inquinate della media della città, esponendo i cittadini e le cittadine più deboli agli effetti dell’inquinamento.

Ridurre drasticamente le emissioni di gas climalteranti e in generale le emissioni in atmosfera, quindi, dovrebbe essere uno degli obiettivi prioritari per la nuova amministrazione comunale. Si tratta di un obiettivo che il Sindaco Stefano Lo Russo e l’Assessora alla Transizione Ecologica Chiara Foglietta avevano già richiesto all’amministrazione precedente, come firmatari della mozione per la dichiarazione di emergenza climatica, presentata nel luglio del 2019.

Le ragioni che hanno spinto il Consiglio Comunale ad approvare quella mozione sono, se possibile, ancora più urgenti oggi, e quindi vogliamo ricordare al Sindaco, alla nuova amministrazione e a tutti i nuovi consiglieri comunali l’importanza e l’urgenza di essere fedeli ai suoi obiettivi e agire senza esitazione.

Per questo chiediamo quindi che vengano adottate le seguenti decisioni:

  • l’avvio immediato di un piano di comunicazione rivolto a cittadini e cittadine per spiegare la reale situazione e i rischi che la città e il mondo intero corrono a causa dell’inquinamento atmosferico e della crisi climatica e incentivare comportamenti virtuosi i cui benefici sono riconosciuti a livello individuale e collettivo: quali la riduzione dell’uso dell’auto privata a beneficio della mobilità attiva (bici e piedi) e dei mezzi pubblici;
  • la realizzazione entro i primi 100 giorni di un piano per la riduzione delle emissioni climalteranti che garantisca il raggiungimento dello zero netto nel 2035, rispettando così i criteri di equità e di responsabilità storiche nella generazione delle emissioni e garantendo la creazione di posti di lavoro qualificati;
  • l’istituzione di un’assemblea di cittadini e cittadine scelti con criteri di rappresentatività di tutte le forze sociali e produttive per formulare proposte di forte indirizzo per la riconversione ecologica della città che l’amministrazione si impegna ad applicare;
  • l’immediato ripristino della Zona a Traffico Limitato entro i confini attuali con un orario esteso dalla 7 alle 19 per tutti i giorni della settimana;
  • l’istituzione nel tempo più breve possibile di zone a traffico limitato intorno alle scuole, e la loro pedonalizzazione in tutti i casi in cui questo sia possibile;
  • la riduzione generalizzata della velocità a 30 km/h su tutta la città, con l’eccezione di alcune vie indicate come ad alto scorrimento che manterranno il limite dei 50 km/h;
  • l’istituzione di spazi pedonali anche in forma di sperimentazione a basso costo (urbanistica tattica) generalizzata a tutti i quartieri della città.

Certi che queste richieste troveranno accoglienza e condivisione, diamo la nostra disponibilità a collaborare con l’Amministrazione della Città di Torino per ottenere risultati sulle impegnative sfide in atto e auguriamo un buon lavoro a tutti gli amministratori e i consiglieri comunali neo eletti.

Firmato da (in ordine alfabetico):

Comitato Torino Respira

Comunet Officine Corsare

Donne per la difesa della società civile

Ecoborgo Campidoglio Aps

Fiab Torino Bike Pride

Fiab Torino Bici & Dintorni

Fiab Val di Susa Biketrack

Fridays For Future Torino

Greenpeace – Gruppo Locale di Torino

Greentoso a.s.d.

IMBA Italia (International Mountain Bicycling Association)

ISDE Torino

Associazione Laqup APS

Legambiente L’Aquilone

Legambiente greenTO

Legambiente Metropolitano

Legambiente Molecola

Legambiente Piemonte e Valle D’Aosta

Legambiente Protezione Civile Piemonte

SEQUS – Sostenibilità EQuità Solidarietà Circolo di Torino “Piero Gobetti”

Comitato provinciale di Torino per l’UNICEF

Ztl centrale, sospensione prorogata fino al 28 gennaio 2022

Il sindaco Stefano Lo Russo ha firmato l’ordinanza che proroga la sospensione delle limitazioni per l’area ZTL: fino al 28 gennaio 2022 si potrà quindi continuare ad accedere liberamente al centro cittadino con il proprio veicolo e senza limitazioni di orario.

 

Il provvedimento assunto tiene conto del perdurare della situazione emergenziale consentendo a chi deve raggiungere le attività e i servizi nella zona centrale della Città di muoversi più agevolmente con il mezzo privato.

Dall’ordinanza restano escluse le ZTL “Trasporto Pubblico, Pedonale e Area Romana”.

Nel frattempo proseguirà il quotidiano monitoraggio della qualità dell’aria e il provvedimento di sospensione,  qualora i dati raccolti lo rendessero necessario,  potrà essere revocato prima del 28 gennaio.

Piemonte fotovoltaico

Con Sicilia e Liguria regione con maggiore potenziale fotovoltaico nel primo semestre 2021

Attraverso i dati elaborati da Italia Solare relativi al primo semestre del 2021, Elmec Solar ha stilato la classifica delle regioni e delle province dove gli impianti fotovoltaici hanno il maggiore margine di installazione. Le province in top10 sono Verbano Cusio Ossola, Palermo, Genova, Napoli, Imperia seguite da Reggio Calabria, Isernia, Crotone, Enna e Sassari.

 

Elmec Solar, l’azienda di Brunello (VA) del gruppo Elmec che si occupa di installare e manutenere impianti fotovoltaici residenziali e industriali, presenta la terza edizione del Barometro del Fotovoltaico in Italia con la focalizzazione sulle aree della penisola ovvero delle province con maggiore potenziale in termini di numero di impianti fotovoltaici realizzabili, quelle in cui i benefici apportati dall’energia solare hanno ancora ampio margine di sviluppo.  La classifica vede nelle prime 5 posizioni Verbano Cusio Ossola, Palermo, Genova, Napoli, Imperia e a livello regionale Piemonte, Liguria, Campania, Calabria e Molise.

“Con questa terza edizione del Barometro del Fotovoltaico vogliamo far percepire a istituzioni e privati cittadini i margini di miglioramento che il nostro Paese può ancora avere nell’adozione di fonti di energia rinnovabili. A soli tre mesi di distanza dalla Seconda edizione, sono stati installati ben 18655 impianti fotovoltaici in più è ciò rappresenta un forte segnale di una sensibilità sempre più diffusa tra i cittadini e le imprese verso una modalità sostenibile ed efficiente di gestire il proprio approvvigionamento energetico. Tuttavia la nostra Penisola ha ancora un elevato potenziale inespresso: sono i territori chiamati ad accelerare la propria decisione verso il fotovoltaico” afferma Alessandro Villa, AD di Elmec Solar. 

Secondo la rielaborazione da parte di Elmec Solar dei dati pubblicati da Italia Solare, complessivamente, si è registrato un aumento del 3,6% nell’installazione di impianti solari in Italia, a giugno 2021 rispetto alla fine del 2020. Facendo un confronto con la precedente edizione del Barometro del Fotovoltaico, nel solo secondo trimestre in Italia c’è stato un incremento di oltre 18.655 impianti in più passando da un totale di 950.160 impianti installati a marzo 2021 ad un totale di 968.711 impianti installati a giugno 2021. 

L’analisi dei dati del secondo trimestre conferma la precedente top 10 delle province con la più alta adozione di fotovoltaico. La classifica vede quindi Roma come provincia più solare con Brescia e Treviso sul podio. La Top 5 è completata da Padova e Vicenza. Torino si posiziona al 6° posto, tallonata da Bergamo al 7° e Verona 8°. Seguono, come già accennato, Venezia al 9° posto e Milano al 10°.

Mentre il Nord Est risulta così protagonista nell’utilizzo del fotovoltaico, altre zone come ad esempio  Piemonte, Sicilia e Liguria presentano ancora ampi margini di miglioramento. Le aree a maggior potenziale (inespresso) di adozione del fotovoltaico sono state individuate analizzando la percentuale di edifici privi di impianti solari sul totale di quelli a 1,2,3 e 4 piani, ovvero di quelli che hanno facilmente l’ opportunità di installare un impianto fotovoltaico. I dati sono stati rilevati da un analisi puntuale degli immobili censiti al catasto urbano.

Oltre alle tre regioni già citate, la top 10 di quelle con più ampi margini di miglioramento include Campania, Molise, Calabria, Sardegna, Lazio, Abruzzo, Toscana e Puglia. Nonostante la palma di provincia più solare sia andata a Roma, la regione Lazio sconta infatti una limitata adozione nelle altre province, soprattutto, a Frosinone.

CLASSIFICA DELLE 10 PROVINCE ITALIANE CON MAGGIORE POTENZIALE FOTOVOLTAICO

CLASSIFICA
PROVINCIA
TASSO DI ADOZIONE POTENZIALE (edifici non dotati di impianti solari sul totale degli edifici disponibili)
1 Verbano Cusio Ossola 97,45%
2 Palermo 97,25%
3 Genova 97,10%
4 Napoli 97,05%
5 Imperia 96,85%
6 Reggio di Calabria 96,84%
7 Isernia 96,82%
8 Crotone 96,78%
9 Enna 96,67%
10 Sassari 96,51%

 

Di seguito è riportata una tabella completa contenente il numero di impianti totali installati in Italia a giugno 2021 e il tasso potenziale di tutte le province.

CLASSIFICA COMPLETA DELLE PROVINCE  

CLASSIFICA REGIONE PROVINCIA TOTALE IMPIANTI 2020 TOTALE IMPIANTI MARZO 2021 TOTALE IMPIANTI GIUGNO 2021 TASSO DI ADOZIONE POTENZIALE (edifici non dotati di impianti solari sul totale degli edifici utilizzati disponibili) POTENZA TOTALE 2021 (MegaWatt)
1 Lazio ROMA 37336 37975 38818 91,46% 490,05
2 Lombardia BRESCIA 30214 30739 31357 87,85% 516,88
3 Veneto TREVISO 30132 30666 31326 85,64% 378,92
4 Veneto PADOVA 27736 28343 29135 86,47% 378,84
5 Veneto VICENZA 24545 25002 25577 88,20% 334,77
6 Piemonte TORINO 23679 24048 24533 93,61% 464, 52
7 Lombardia BERGAMO 21074 21531 22132 89,06% 348,61
8 Veneto VERONA 21039 21495 22063 88,52% 412,76
9 Lombardia MILANO 20182 20629 21142 92,44% 371,53
10 Veneto VENEZIA 20161 20638 21315 88,19% 217,76
11 Friuli Venezia Giulia UDINE 19524 19737 20027 88,43% 317, 48
12 Trentino Alto Adige TRENTO 17923 18104 18348 86,90% 197,5
13 Emilia Romagna BOLOGNA 17813 18177 18501 87,00% 368,32
14 Puglia LECCE 17224 17354 17689 94,92% 705,06
15 Emilia Romagna MODENA 17151 17426 17782 86,95% 290,34
16 Umbria PERUGIA 16735 16958 17180 89,99% 365,64
17 Puglia BARI 15217 15566 15964 91,94% 516,98
18 Piemonte CUNEO 14930 15159 15410 92,30% 578,92
19 Lombardia VARESE 14871 15189 15626 91,62% 159,63
20 Emilia Romagna RAVENNA 11945 12123 12332 87,93% 400,02
21 Emilia Romagna REGGIO EMILIA 11740 11911 12188 88,88% 185,5
22 Sicilia CATANIA 11399 11557 11744 95,46% 235,32
23 Friuli Venezia Giulia PORDENONE 11091 11298 11498 88,22% 172,04
24 Sardegna SASSARI 10936 11056 11138 96,51% 243,41
25 Calabria COSENZA 10684 10795 10935 95,22% 257,94
26 Emilia Romagna FORLI’ 10446 10597 10833 88,70% 241,06
27 Marche ANCONA 9983 10108 10294 89,14% 307,33
28 Sardegna SUD SARDEGNA 9873 9955 10049 93,16% 201,53
29 Lombardia MANTOVA 9754 9923 10107 90,39% 240,95
30 Lombardia MONZA E DELLA BRIANZA 9371 9619 9909 92,00% 119,65
31 Campania NAPOLI 9347 9536 9746 97,05% 188,88
32 Lombardia COMO 9253 9476 9701 92,86% 105,95
33 Campania SALERNO 9248 9372 9578 95,89% 266,88
34 Lombardia CREMONA 9118 9294 9489 88,39% 254,96
35 Lazio LATINA 8935 9052 9237 93,30% 265, 53
36 Trentino Alto Adige BOLZANO 8862 8943 9030 90,07% 259,88
37 Campania CASERTA 8700 8811 8974 95,47% 265,51
38 Sicilia PALERMO 8352 8472 8629 97,25% 188
39 Lombardia PAVIA 8323 8456 8618 94,47% 198,12
40 Toscana FIRENZE 7776 7911 8065 94,98% 122,07
41 Emilia Romagna PARMA 7734 7887 8035 92,17% 209,59
42 Emilia Romagna FERRARA 7623 7728 7846 92,13% 205,55
43 Sardegna CAGLIARI 7492 7591 7732 90,86% 244,86
44 Toscana AREZZO 7241 7338 7436 91,53% 176,97
45 Marche PESARO E URBINO 7204 7282 7405 91,67% 259,14
46 Puglia TARANTO 7175 7285 7413 95,17% 383,39
47 Emilia Romagna RIMINI 7137 7268 7437 90,03% 100,78
48 Lazio VITERBO 7100 7167 7319 91,10% 464,27
49 Sicilia SIRACUSA 7057 7178 7308 94,51% 209,81
50 Abruzzo CHIETI 7024 7107 7197 93,85% 239,09
51 Marche MACERATA 7011 7105 7236 91,10% 317,62
52 Sardegna NUORO 6949 6996 7066 91,78% 139,25
53 Piemonte ALESSANDRIA 6811 6903 6989 95,19% 274,47
54 Toscana PISA 6767 6889 7047 92,56% 104,16
55 Piemonte NOVARA 6748 6866 7017 92,35% 107,99
56 Sicilia MESSINA 6656 6747 6868 96,82% 69,52
57 Sicilia AGRIGENTO 6634 6710 6818 96,17% 229,45
58 Sicilia TRAPANI 6616 6688 6801 96,28% 156,73
59 Sicilia RAGUSA 6532 6649 6790 94,95% 221,94
60 Toscana LUCCA 6280 6385 6548 95,64% 72,43
61 Lazio FROSINONE 6214 6304 6409 96,11% 185,82
62 Puglia BRINDISI 6098 6166 6277 95,64% 502,1
63 Abruzzo TERAMO 6094 6186 6301 92,01% 253,16
64 Calabria CATANZARO 6026 6093 6174 94,85% 141,95
65 Calabria REGGIO DI CALABRIA 5979 6055 6194 96,84% 77,43
66 Basilicata POTENZA 5957 6014 6070 95,19% 192,56
67 Emilia Romagna PIACENZA 5930 6017 6132 92,75% 194,06
68 Puglia FOGGIA 5783 5854 5938 95,59% 623,17
69 Campania AVELLINO 5556 5613 5721 95,84% 90,59
70 Abruzzo L’AQUILA 5246 5311 5396 95,83% 172,99
71 Veneto BELLUNO 5066 5134 5205 93,48% 52,35
72 Veneto ROVIGO 4932 5017 5100 93,52% 328,66
73 Piemonte ASTI 4862 4906 4973 93,53% 93,22
74 Lombardia LECCO 4803 4918 5024 92,82% 58,05
75 Sardegna ORISTANO 4429 4459 4510 94,17% 141,56
76 Friuli Venezia Giulia GORIZIA 4425 4480 4539 86,90% 43,51
77 Campania BENEVENTO 4344 4388 4453 95,11% 69,66
78 Lombardia LODI 4291 4389 4493 88,86% 131
79 Toscana LIVORNO 4260 4320 4383 92,54% 79,95
80 Lombardia SONDRIO 4170 4235 4294 94,40% 55,42
81 Abruzzo PESCARA 4134 4205 4282 93,70% 95,38
82 Sicilia CALTANISSETTA 4102 4148 4203 95,90% 98,32
83 Umbria TERNI 4061 4100 4161 92,61% 137,53
84 Toscana PISTOIA 3772 3816 3887 94,96% 45,14
85 Toscana GROSSETO 3736 3800 3862 93,39% 86,67
86 Marche ASCOLI PICENO 3610 3643 3721 91,52% 123,49
87 Toscana SIENA 3524 3577 3637 93,94% 77,83
88 Molise CAMPOBASSO 3263 3328 3359 95,83% 137,35
89 Piemonte BIELLA 3186 3220 3262 94,71% 95,21
90 Liguria GENOVA 3140 3174 3222 97,10% 30,68
91 Piemonte VERCELLI 3134 3169 3211 94,28% 92,35
92 Marche FERMO 3130 3178 3223 92,40% 111,4
93 Lazio RIETI 3114 3152 3192 95,56% 28,53
94 Basilicata MATERA 2929 2972 3032 93,89% 187,71
95 Toscana MASSA CARRARA 2908 2928 2957 95,58% 25,1
96 Puglia BARLETTA-ANDRIA-TRANI 2750 2800 2846 95,38% 176,8
97 Liguria SAVONA 2692 2730 2777 95,93% 33,94
98 Calabria VIBO VALENTIA 2664 2686 2724 96,18% 42,71
99 Valle d’Aosta AOSTA 2586 2615 2650 94,84% 25,43
100 Sicilia ENNA 2465 2491 2516 96,67% 77,07
101 Liguria LA SPEZIA 2347 2394 2440 95,51% 25,28
102 Toscana PRATO 2334 2355 2384 95,27% 82,3
103 Friuli Venezia Giulia TRIESTE 2105 2148 2200 93,86% 30,53
104 Calabria CROTONE 2021 2046 2097 96,78% 37,79
105 Liguria IMPERIA 1939 1974 2020 96,85% 29,75
106 Piemonte VERBANO-CUSIO-OSSOLA 1633 1671 1711 97,45% 18,99
107 Molise ISERNIA 1204 1211 1222 96,82% 41,33