AMBIENTE- Pagina 98

Torino Animal Save in piazza per l’attivista investita da camion

Il sit-in pacifico di Torino Animal Save in piazza Castello per ricordarla


In piazza Castello noi di Torino Animal Save abbiamo organizzato un sit-in pacifico per ricordare la scomparsa di una donna che ha donato la propria vita mentre si batteva per una recondita giustizia: Regan Russel.

 

Chi è Regan?

Regan è un’attivista morta un mese fa investita da un camion che trasportava maiali verso il macello.

Come noi di @torinoanimalsave, stava facendo una veglia pacifica davanti al mattatoio della sua città, offrendo ai maiali dell’acqua durante una giornata di caldo torrido (gli animali prima di andare al macello, oltre a viaggi lunghissimi ed estenuanti, sono costretti ad almeno un giorno senza cibo e acqua per “preservare la purezza delle loro carni”).

Diecimila maiali vengono macellati ogni giorno nel mattatoio di Fearmans Pork (Burlington, Canada).

La tragica morte è avvenuta due giorni dopo l’approvazione, in Ontario, della legge 156, concepita per impedire agli attivisti di mostrare le crudeltà sugli animali negli allevamenti e durante il loro trasporto.

Regan Russell è stata arrestata in 11 occasioni per “vari atti pacifici di disobbedienza civile” nel corso di alcuni decenni.

“La gente dice che stiamo infrangendo la legge prendendo d’assalto certi luoghi? Come pensano che le donne abbiano avuto il diritto (di voto N.d.R.)? Come pensano che sia stata abolita la schiavitù? Russell ha chiesto retoricamente senza mai fermarsi. “La gente si è alzata e ha infranto le leggi – perché sono leggi stupide”.

Il nostro cuore si è riempito di rabbia e di dolore, avrebbe potuto esserci chiunque al suo posto. Ricordiamo ancora, a malincuore, tutte le volte che abbiamo ricevuto minacce dai proprietari del mattatoio e dagli autisti o le svariate volte in cui questi ultimi hanno accelerato spaventandoci o provando ad investire noi attivisti. Non possiamo dimenticare, altresì, quello che è successo alle veterinarie che hanno denunciato la situazione e il trattamento di animali, umani e non umani, nel mattatoio di Via Traves a Torino. Questi posti devono chiudere. Ma serve l’azione di tutti noi!


Questa legge è la prova di quanto possa essere marcio questo sistema specista e fortemente antropocentrico. Non solo i macelli, infatti, sono lontani dalle città e dagli occhi di noi tutti (come se tutto questo non esistesse), per di più, essa vorrebbe impedire che si faccia sapere ai consumatori tutti quanto è ingiusto quello che ogni giorno facciamo agli animali. Questa legge reprime la libertà di espressione oltre a reprimere i diritti degli animali.

“Coloro che hanno votato a favore di questo disegno di legge sono del tutto colpevoli di questa tragedia. Chiediamo a tutti i politici, in buona fede, di abrogare la legge 156 e di presentare una nuova legge – una legge che permetta di esercitare la libertà di parola, di denunciare gli abusi e la violenza e di parlare a nome di coloro che sono oppressi.”

Quando pensiamo a cosa potremmo mettere nel nostro panino al posto del prosciutto, come se fosse il più grande problema che potremmo riscontrare diventando vegani, ricordiamoci di Regan e dei circa duecento milioni di animali che muoiono ogni giorno lì e in tutto il mondo, a causa delle nostre abitudini alimentari. Se non vogliamo essere complici di tutto questo, non possiamo dare i nostri soldi sovvenzionando un’industria e un sistema che trae profitto a discapito di vite innocenti.

Regan non meritava di morire e gli animali meritano leggi che possano proteggerli al posto di condannarli ad una silenziosa morte.

Unisciti a noi per lottare per la liberazione animale e per non dimenticare Regan.

Se desideri ulteriori informazioni di qualunque tipo, scrivici su Instagram o inviaci una email al seguente indirizzo di posta elettronica: torinoanimalsave@gmail.com.

 

Sara e Francesco di Torino Animal Save

Foto di Elena Scaglia.

A Torino l’estate di scienza e di scoperta

Una caccia al tesoro entusiasmante e divertente per conoscere le curiosità dell’arte e scoprire i segreti della scienza.

Nell’ambito delle Settimane della Scienza tornano gli attesissimi Rally della Scienza. 90 minuti per mettersi in gioco. 90 minuti alla scoperta della scienza e dell’arte. 90 minuti per risolvere quesiti di chimica e fisica, biologia, matematica, geologia e tanto altro. 90 minuti per conoscere l’arte contemporanea e i suoi protagonisti. 90 minuti per sfidare tutti in una gara a punti!

Il Rally della Scienza è il gioco, dedicato ai bambini fra i 7 e i 12 anni, che da anni l’Associazione CentroScienza Onlus propone con successo.

Moltissimi gli appuntamenti e i luoghi della “caccia”, tutti all’aperto, compresi i parchi di alcuni musei d’arte, tra cui il Rally della Scienza del 29 luglio al Castello di Rivoli, nell’ambito della Summer School a cura del Dipartimento Educazione del Museo.

Mercoledì 22 luglio il Rally della Scienza si svolgerà su due turni: dalle 16.00 alle 18.00 (con accredito dalle 15.30) e dalle 18.00 alle 20.00 (con accredito dalle 17.30).

A tutti (grandi e piccini) sarà donata una mascherina lavabile e riutilizzabile durante tutti gli eventi delle Settimane della Scienza!

La partecipazione è gratuita con prenotazione obbligatoria.  

L’evento si ripeterà nel corso della rassegna. Per informazioni su date, orari e prenotazioni è possibile scrivere a settimane@centroscienza.it o telefonare al numero 011/8394913.

 

A Torino e provincia tornano le Settimane della Scienza. Due mesi di eventi per avvicinare il pubblico alla scienza e ai suoi protagonisti. Molti gli appuntamenti in programma con oltre 40 tra Enti, Dipartimenti, Musei e Associazioni del territorio piemontese che hanno aderito anche in questa estate molto particolare, scegliendo di incontrare anche “dal vivo”, all’aria aperta e in sicurezza, il pubblico, coinvolgendolo con eventi e format dedicati.

Un “esserci” voluto fortemente, molto importante per tutti, per tornare a condividere, oltre alle esperienze sul web, preziosi momenti di incontro per un’estate in città all’insegna della scienza e della scoperta.

Da 0 a 99 anni, un fitto calendario di appuntamenti per tutte le età.

Le Passeggiate scientifiche con Astut (Archivio Scientifico e Tecnologico dell’Università di Torino) per le vie di San Salvario alla scoperta delle abitazioni di illustri uomini di scienza torinesi con Indovina chi abitava qui? e con I luoghi di Cesare Lombroso, il Museo di Antropologia Criminale “Cesare Lombroso” accompagna il pubblico in centro città per scoprire i luoghi dove l’antropologo veronese ha vissuto e lavorato. E ancora A spasso con il sapere, una passeggiata culturale lungo il Parco del Valentino accompagnata dall’ascolto di letture da parte dei ricercatori dell’Università di Torino di alcuni brani tratti da opere scientifiche e letterarie che hanno contribuito in modo significativo al patrimonio culturale.

Il Museo del Risparmio propone un laboratorio dal titolo L’Isola che non c’è per capire che le risorse naturali del nostro Pianeta non sono inesauribili, un percorso a ostacoli dal titolo Tris d’Assi, durante il quale il pubblico potrà mettere alla prova le proprie conoscenze in materia di sostenibilità con riguardo all’ambiente, alle risorse e al cibo. Per i genitori sarà a disposizione una guida che li condurrà tra le sale del Museo per scoprire che… l’economia non è poi così noiosa!

(XXⁿ) Sfumature di donne di Scienza con l’attrice Sara D’Amario. Un ONE-WOMAN-SHOW dal tono leggero e divertente: un viaggio nel tempo per divertirsi scoprendo 20 scienziate eccezionali. La messinscena esalta con umorismo e energia le storie di queste donne per (ri)scoprire insieme che “L’intelligenza non ha sesso!”.

Grande spazio al tema del riciclo con il laboratorio “Plastic all around” promosso dal Museo A Come Ambiente in collaborazione con CentroScienza Onlus. Grazie a una vera e propria officina di manipolazione, sarà possibile toccare con mano come può avvenire il recupero, il riciclo e il riuso dei materiali plastici. Il laboratorio è realizzato da Officine Creative Torino e ToScienceCamp.

A Settimo Torinese con Il teatro dell’acqua e l’Ecomuseo dei Freidano, laboratori, spettacoli ed esperimenti alla scoperta dell’acqua. E ancora, magia e percezione alla Biblioteca Archimede che nell’ambito del Festival 365 propone “WonderMind”, lo spettacolo con Antonio Argus.

Telescopi puntati al cielo per gli appassionati di astronomia. Tante le proposte di Infini.to, il Planetario di Torino con visite pomeridiane e serate osservative per conoscere ammirare le meraviglie della volta celeste.
Un cocktail di scienza è il titolo del ciclo di conferenze online proposto per le Settimane della Scienza dall’INRIM, Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica.

In occasione delle Settimane della Scienza diventa un Polo scientifico quello di Mirafiori con gli appuntamenti di Scienza Wow nello spazio esterno di Via Onorato Vigliani 102 (da poco restituito alla cittadinanza grazie al progetto “Orto Wow” nato nell’ambito del progetto europeo ProGIreg), un’area green in cui i residenti di Mirafiori potranno, tra le altre cose, produrre il miele; con MirafioriScienza due saranno gli appuntamenti previsti al Mausoleo della Bela Rosin. La scienza sarà protagonista anche nel fitto programma previsto da “Estate a Sud” presso la Casa nel Parco della Fondazione Mirafiori.

Edizione speciale del Rally della Scienza, dalla Notte dei Ricercatori arriva alle Settimane della Scienza, una caccia al tesoro alla scoperta di scienza, arte e tecnologia, organizzata da CentroScienza Onlus in diversi spazi della città.

Nell’ambito della mostra “Lo sguardo dell’Antropologo” realizzata dal Museo di Antropologia ed Etnografia dell’Università di Torino (MAET) e dal Museo Egizio, in occasione delle Settimane della Scienza, i curatori e gli organizzatori della mostra propongono un ciclo di incontri on line per approfondire i temi dell’esposizione.
Sempre a cura del Museo Egizio una visita speciale alla mostra temporanea Archeologia Invisibile pensata per i mesi estivi, per scoprire il dietro le quinte delle ricerche condotte in questi ultimi anni sull’inestimabile patrimonio storico e culturale custodito dal museo, tra nuove tecnologie e tecniche innovative.
Anche il Museo Nazionale del Cinema aderisce alle Settimane della Scienza con tre diversi percorsi: Scopri il museo, Cinemaddosso e I segreti della Mole. Visite guidate gratuite rivolte a bambini e famiglie, ogni venerdì, sabato e domenica su prenotazione.

Workshop_64/Antropologie Yanomami è il titolo del laboratorio proposto invece da PAV (Parco Arte Vivente) e condotto Piero Gilardi che propone la realizzazione collettiva di ornamenti indossabili, impiegando come medium la gomma piuma, materiale da lui utilizzato per i suoi celebri tappeti natura.

A partire da questa edizione Le Settimane della Scienza dedicheranno la massima attenzione alla promozione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile nella quale si sono delineate a livello mondiale le direttrici delle attività per i prossimi anni.

Il calendario è in continuo aggiornamento, per conoscere tutti gli appuntamenti consultare il sito www.settimanedellascienza.it/

Tutti gli appuntamenti si svolgeranno nel rispetto del distanziamento sociale e con osservanza delle norme di sicurezza attuate per l’emergenza Covid19.

La prenotazione è obbligatoria.

Le Settimane della Scienza sono ideate e organizzate dall’Associazione CentroScienza Onlus, sostenute dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, con il contributo di Regione Piemonte, il supporto di Iren, e con il patrocinio della Città metropolitana e della Città di Torino. L’iniziativa rientra nell’ambito del Sistema Scienza Piemonte.

Bandiere Verdi e Nere 2020, i nuovi vessilli assegnati da Legambiente

 Nel rapporto di Carovana delle Alpi. 10 sono Piemontesi e Valdostane

Assegnate 19 Bandiere Verdi che premiano pratiche innovative ed esperienze di qualità ambientale e culturale. 12 le Bandiere Nere che segnalano le lacerazioni dell’arco alpino. Delle 31 bandiere nazionali, 10 sono piemontesi e valdostane: sei verdi e quattro nere. 

 

Una piattaforma per trovare manodopera agricola in modo rapido e trasparente contro la piaga del caporalato, un gregge di capre giardiniere, classi elementari di robotica, percorsi lenti adottati come stile di vita da intere comunità e accoglienza diffusa contro lo spopolamento di valli e borghi fantasma. Ma anche nuove speculazioni sui fondi della Politica agricola comunitaria (PAC) per il sostegno alla pastorizia in montagna, discariche di rifiuti speciali realizzate vicino a parchi naturali e modifiche peggiorative di leggi sulla caccia a scapito di specie in declino o minacciate a livello globale. Sono alcune delle realtà premiate, da un lato, dalle Bandiere Verdi e segnalate, dall’altro dalle Bandiere Nere 2020, raccontate nel nuovo rapporto di Carovana delle Alpi di Legambiente, che anche quest’anno ha assegnato i suoi vessilli ad attività imprenditoriali, associazioni, comunità, consorzi, Comuni e Regioni dell’arco alpino distintisi in positivo e in negativo in tema di sostenibilità. Non più semplici frammenti di montagna, ma tasselli di un mosaico ben più ampio e variegato che, di anno in anno, si arricchisce di esperienze da cui ripartire o, al contrario, da cui affrancarsi nella ricerca di un equilibrio-uomo ambiente mai percepito così tanto fondamentale come in questo particolare momento storico.

Ben 19 le Bandiere Verdi che hanno premiato pratiche innovative ed esperienze di qualità ambientale e culturale dei territori, due in più rispetto allo scorso anno; 12 (quattro in più rispetto al 2019) le Bandiere Nere che segnalano le lacerazioni del tessuto alpino, caratterizzate spesso da scelte anacronistiche dietro cui si celano controversi interessi economici o modelli lontani da quell’idea di sviluppo sostenibile chiave imprescindibile per immaginare il futuro. Nel complesso, le bandiere sono così distribuite: una Verde in Liguria; cinque Verdi e tre Nere in Piemonte; una Verde e una Nera in Valle d’Aosta; quattro Verdi e due Nere in Lombardia; due Verdi e due Nere in Trentino Alto Adige; due Verdi in Veneto; quattro Verdi e quattro Nere in Friuli Venezia Giulia.

“Negli ultimi cinquant’anni ci siamo allontanati troppo dalla materialità degli ecosistemi, così come dal bisogno di bellezza e di ritmi che ci sono propri. Difficile non accorgersene dopo l’esperienza del Coronavirus – osserva Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi di Legambiente – Eppure, proprio una maggiore attenzione agli equilibri naturali ridurrebbe il rischio di fenomeni come il dissesto idrogeologico o la possibilità di contrarre epidemie, e mitigherebbe gli impatti dei cambiamenti climatici, che sulle Alpi mostrano i loro effetti più drammatici ed evidenti. Il variegato paesaggio delle nostre montagne, dalle foreste ai pascoli ai terreni coltivati, ben si presta a una ricerca dell’equilibrio uomo-ambiente oggi più che mai avvertito come fondamentale: l’arco alpino ci offre straordinarie opportunità ed esempi di gestione virtuosa, recupero e valorizzazione dell’esistente da cogliere e praticare al più presto”.

“Come da tradizione, anche per il 2020 abbiamo individuato diverse buone pratiche di una montagna in cambiamento, stigmatizzando situazioni che continuano ad allarmare per i danni arrecati all’ambiente e allo sviluppo di territori che meriterebbero una gestione più in linea con le peculiarità dei luoghi, in un’ottica sostenibile dal punto di vista ambientale, socio-culturale, economico – spiega Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – Purtroppo dobbiamo rilevare che, accanto alle Verdi, anche le Bandiere Nere quest’anno sono in crescita, esempio di inefficienze, trascuratezza e sciatterie nelle scelte politiche, ma anche d’incapacità nel produrre visioni al passo coi tempi. Al contrario, il nostro vessillo green premia uno spaccato di territorio dinamico, dal significato ancor più pregnante in questo periodo: realtà che puntano su innovazione, riduzione delle emissioni CO2, condivisione di spazi e idee, meritevoli per la grinta mostrata nell’affrontare situazioni non facili e per la volontà di esprimere visioni aperte e ottimistiche”.

Le Bandiere Verdi 2020 in Piemonte e Valle d’Aosta

Tra le buone pratiche insignite della Bandiera Verde, ci sono la prima piattaforma per trovare manodopera agricola in modo rapido e trasparente, parte del progetto Humus Job dell’associazione MiCò e Banda Valle Grana (CN), che mira a combattere caporalato e lavoro grigio; e anche, l’esperienza di didattica innovativa della scuola elementare di Valle Monterosso Grana (CN) che ha fatto del legame col territorio e dell’utilizzo della robotica in classe un volano per invertire lo spopolamento di un’intera valle.

Vessillo green anche per il Comune di Pomaretto (TO), per l’eroico recupero dei vigneti di Ramiè e dei terrazzamenti per la coltivazione delle viti, tramite fondi derivanti da una quota delle bollette dell’acqua potabile; per l’Associazione Movimento Lento di Roppolo (TO), che propone il viaggio lento come stile di vita e lo sviluppo di una rete di percorsi a piedi e in bici, in Italia e all’estero, e consta anche di una Scuola e di una Casa del Movimento Lento, rifugio per viandanti lungo la via Francigena e il Cammino di Oropa; per l’ecomuseo del Cusio e del Mottarone in rappresentanza della Comunità del Cusio (VB), impegnata, attraverso il Contratto di lago, nel ripristino delle migliori condizioni possibili del lago d’Orta e nella valorizzazione storica e culturale dei “luoghi del lago”.

Premiate poi le Giunte regionali valdostane in carica dal 2014 a oggi per la realizzazione del percorso escursionistico sostenibile “Cammino Balteo”, sentiero ricco di emergenze storico-architettoniche che attraversa 48 comuni nell’ambito del progetto strategico “Bassa Via della Valle d’Aosta.

Bandiere Nere 2020 in Piemonte e Valle d’Aosta. C’è poi “l’altro versante della montagna”, quello meno virtuoso, segnalato con le Bandiere Nere, come quella assegnata quest’anno alle Giunte regionali della Valle d’Aosta e amministrazioni comunali di Issogne e Champdepraz in carica negli anni 2014-2019 per avere autorizzato la realizzazione di una discarica per “rifiuti speciali non pericolosi” a due passi dal Parco Naturale del Mont Avic, naturale scrigno di ambienti protetti e biodiversità montana, con ambienti selvaggi, zone umide, laghi d’incomparabile bellezza;.

Due le Bandiere Nere assegnate alla Regione Piemonte: una a Regione Piemonte – Assessorato Agricoltura per avere sostenuto e approvato modifiche peggiorative alla legge regionale sulla caccia, favorendo un’esigua minoranza di cacciatori, a scapito di cittadini, ambiente e diverse specie in declino o “minacciate a livello globale”; una a Regione Piemonte – Assessorato ai Trasporti, per la non intenzione di riattivare il servizio ferroviario sulla linea Pinerolo-Torre Pellice, nonostante il ripristino sia sostenibile e la Regione abbia già impiegato le somme necessarie al riavvio. Infine bandiera nera al Comune di Verbania (VB) per aver avvallato il progetto di trasformazione della piana alluvionale di Fondotoce, limitrofa alla Riserva Naturale Speciale di Fondotoce, con la costruzione di impianti ludico-sportivi e aree parcheggio: un pesante intervento strutturale finalizzato al turismo di massa in un crocevia di aree protette.

“Il lavoro fatto dai circoli, veri presidi sul territorio – dichiara Giorgio Prino, Presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – dalle associazioni di prossimità e dal gruppo di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, è stato un lavoro di identificazione e selezione di alcune delle esperienze e delle azioni che ben descrivessero le nostre Regioni, gli ambiti virtuosi e le fragilità, un lavoro che ha rafforzato competenze e connessioni. Siamo felici di rappresentare un ambientalismo sano, che sa sottolineare con forza le buone pratiche ma anche denunciare gli errori e talvolta gli orrori. E se nelle prime si specchia una voglia di riconversione degli stili vita, a vantaggio di una maggior consapevolezza del nostro ruolo all’interno e a servizio dell’ecosistema; i secondi, ancora una volta, sottolineano come l’aggressione al naturale e le scelte miopi e in antitesi con gli obiettivi che ci dobbiamo porre, in primo luogo la lotta ai cambiamenti climatici e la realizzazione di una società resiliente, siano ancora fortemente radicate nei nostri decisori politici”.

Il rapporto completo è disponibile su www.legambiente.it

Nuove escursioni nel parco del Gran Paradiso

Proseguono le escursioni del Parco Nazionale Gran Paradiso sul versante piemontese.

Queste le prossime escursioni previste nel mese di luglio:

ven 17/7 Storie di notte

sab 18/7 Il castagno che vide la storia

sab 19/7 Alla ricerca della Pietra del Diavolo

dom 19/7 Borgate Magiche

ven 24/7 La notte delle Masche

sab 25/7 Il bosco all’imbrunire

sab 25/7 Santa Pulenta che bel posto!

sab 25/7 Lavori di altri tempi

dom 26/7 Equilibri Naturali

ven 31/7 A caccia di stelle cadenti

 

Tutte le escursioni sono gratuite ed è necessaria la prenotazione, basterà registrarsi dalla pagina del Parco http://www.pngp.it/escursioni-2020.

In linea con il protocollo nazionale che la Federazione Italiana dei Parchi ha istituito rispetto alla sicurezza per il Covid, i gruppi saranno costituiti da un massimo di 12 persone, a cui è richiesto di arrivare con la propria mascherina; vi sarà il divieto di partecipazione in caso di temperatura corporea superiore ai 37,5 gradi, temperatura che sarà misurata dalla guida al punto di ritrovo. Sarà garantito il distanziamento necessario… e poi non resterà che partire, lasciandosi trasportare dalla magia che ogni luogo in natura porta con sé.

Qual è lo stato di salute dei laghi piemontesi?

Dei sette punti monitorati sul Lago Maggiore, due risultano “fortemente inquinati” ed uno “inquinato”. I dati sulle microplastiche nel Lago Maggiore

Legambiente: ““La scarsa qualità delle acque del lago  è una criticità nota e segnalata da oltre dieci anni e purtroppo è ancora irrisolta. Inaccettabile che ancora esistono situazioni di grave inquinamento con sversamenti maleodoranti nel lago da parte di sfioratori o immissari”

Qui la mappa interattiva del monitoraggio, con i punti di campionamento e i risultati delle analisi

Sono stati sette i punti monitorati quest’anno dalla Goletta sulle sponde Piemontesi del Lago Maggiore: quattro sono risultati nei limiti di legge, uno è stato giudicato “inquinato”, mentre gli altri due “fortemente inquinati”.

Nel mirino ci sono sempre canali e foci, i principali veicoli con cui l’inquinamento microbiologico, causato da cattiva depurazione o scarichi illegali, arriva nei laghi.

È questa in sintesi la fotografia scattata nella tappa piemontese lungo le sponde del lago Maggiore da un team di tecnici e volontari di Goletta dei Laghi, la campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute dei bacini lacustri italiani. A parlarne, nel corso di una conferenza stampa tenuta stamane presso l’incubatoio ittico di Solcio di Lesa , sono stati Massimiliano Caligara, Presidente circolo Legambiente Gli Amici del Lago, il sindaco di Lesa, Aloma Rezzaro, e altri sindaci e assessori delle amministrazioni comunali del comuni rivieraschi, oltre ai rappresentanti di Arpa Piemonte e del CNR-Irsa di Verbania e le cooperative dei pescatori professionisti.

 

Con due punti fortemente inquinati, Arona si conferma città maglia nera della sponda piemontese del Verbano”, ha dichiarato Massimiliano Caligara, Presidente circolo Legambiente Gli Amici del Lago. “La scarsa qualità delle acque del lago – ha continuato Caligara – è una criticità nota e segnalata da oltre dieci anni e purtroppo è ancora irrisolta. Per cittadine lacustri come Arona e Stresa che basano la loro economia sull’offerta turistica, le acque pulite sono un presupposto minimale ed è inaccettabile che ancora esistono situazioni di grave inquinamento con sversamenti maleodoranti nel lago da parte di sfioratori o immissari. I parametri oggettivi di qualità ambientale del territorio devono essere prioritari, non solo per le politiche di promozione del turismo ma anche e soprattutto per il benessere e la salute dei cittadini residenti.”

Nel rispetto delle restrizioni per il distanziamento fisico imposte dalla pandemia, la 15esima edizione di Goletta dei Laghi quest’anno sta vivendo di una formula inedita all’insegna della partecipazione attiva dei cittadini, con più spazio a citizen science e territorialità. La missione di Goletta dei Laghi resta però sempre quella di non abbassare la guardia sulla qualità delle acque e rilevare le principali fonti di criticità per gli ecosistemi lacustri: gli scarichi non depurati e inquinanti, la cementificazione delle coste, la captazione delle acque, l’incuria e l’emergenza rifiuti, in particolare l’invasione della plastica, che non riguarda soltanto mari e oceani, ma anche fiumi e laghi.

Partner di Goletta dei Laghi 2020 sono CONOU, Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati, e Novamont, azienda leader a livello internazionale nel settore delle bioplastiche e dei biochemicals. Media partner della campagna è invece La Nuova ecologia

I DETTAGLI DELLE ANALISI MICROBIOLOGICHE SUL LAGO MAGGIORE

È bene ricordare che il monitoraggio di Legambiente non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi per porre rimedio all’inquinamento dei nostri laghi, prendendo prevalentemente in considerazione i punti scelti in base al “maggior rischio” presunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni dei circoli di Legambiente e degli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. Foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso troviamo lungo le sponde dei nostri laghi, rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano nei bacini lacustri. Il monitoraggio delle acque in Piemonte è stato eseguito gli scorsi 25 e 30 giugno dai volontari dell’associazione.

I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo.

Sul Lago Maggiore continuano ad essere “fortemente inquinati, il punto alla Foce del torrente Vevera, presso il lido in via De Gasperi nel comune di Arona in provincia di Novara – segnale di una cronicità che va avanti irrisolta da più di dieci anni – e quello, sempre ad Arona, presso il Largo caduti Nassirya (sfioratore rio S.Luigi).

Inquinato il punto presso lo sfioratore Largo Marconi a Stresa (VCO), gli scorsi due anni dentro i limiti di legge.

Nei limiti di legge invece il punto alla Foce del Torrente Erno nel Comune di Lesa (NO), quello alla foce del rio Arlasca tra i Comuni di Dormelletto e Arona, gli scorsi due anni “fortemente inquinato”, e i due nel Comune di Verbania (VCO) presso la foce San Bernardino e del fiume Toce.

I prelievi e le analisi di Goletta dei Laghi vengono eseguiti da tecnici e volontari di Legambiente. L’ufficio scientifico dell’associazione si è occupato della loro formazione e del loro coordinamento, individuando laboratori certificati sul territorio. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero fino al momento dell’analisi, che avviene lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli).

 

 

LEGENDA

Facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) i giudizi si esprimono sulla base dello schema seguente:

INQUINATO: Enterococchi Intestinali maggiore di 500 UFC/100ml e/o Escherichia Coli maggiore di 1000 UFC/100ml

FORTEMENTE INQUINATO: Enterococchi Intestinali maggiore di 1000 UFC/100ml e/o Escherichia Coli maggiore di 2000 UFC/100ml

Anche per l’edizione 2020 il CONOU, Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati, affianca, in qualità di partner principale, le campagne estive di Legambiente, Goletta dei Laghi e Goletta Verde. Nel 2019 il CONOU ha provveduto in Lombardia alla raccolta di 44.562 tonnellate di olio lubrificante usato. L’olio minerale usato è un rifiuto pericoloso che, se smaltito impropriamente, può determinare gravi effetti inquinanti. Se gestito e rigenerato correttamente, può divenire una risorsa preziosa che torna a nuova vita sotto forma di basi lubrificanti.

«Preservare l’integrità degli ecosistemi acquatici è un obiettivo centrale per il CONOU, impegnato da 36 anni ad evitare che un rifiuto pericoloso come l’olio lubrificante usato possa danneggiare i nostri mari e laghi. Basti pensare che, dall’inizio della sua attività, il Consorzio ha salvato dall’inquinamento una superficie grande due volte il mar Mediterraneo” dichiara Paolo Tomasi, Presidente del CONOU.

IL MONITORAGGIO RELATIVO ALLE MICROPLASTICHE

La conferenza stampa di oggi è stata anche l’occasione per presentare i dati relativi al monitoraggio della presenza di microplastiche nelle acque dei laghi realizzato   anche nell’edizione 2019 grazie alla collaborazione con ENEA e IRSA/CNR. Dallo scorso anno è stato introdotto anche il campionamento in colonna d’acqua, per stimare la presenza di microplastiche fino a 50 m di profonditàNel 2019 nel Lago Maggiore sono stati prelevati 9 campioni in 6 aree del lago (3 punti con replica). La media rilevata è pari a   605.638 particelle per chilometro quadrato di superficie. In colonna d’acqua è stato rilevato un dato medio di 1,99 particelle per metro cubo di acqua filtrata.


Inoltre tre laghi – Garda, Trasimeno e Bracciano – saranno al centro del progetto Blue Lakes che ha l’obiettivo di prevenire e ridurre l’inquinamento da microplastiche nei laghi, coinvolgendo partner scientifici, associazioni, autorità competenti e istituzioni. Il partenariato è coordinato da Legambiente e completato da Arpa Umbria, Autorità di Bacino dell’Appennino Centrale, Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), Università Politecnica delle Marche, Global Nature Fund e Fondazione Internazionale del Lago di Costanza in Germania.

Al Colle del Nivolet a piedi, in bici o in navetta

Tutte le domeniche dal 12 luglio al 30 agosto e a ferragosto torna A piedi tra le nuvole, il progetto di mobilità sostenibile del Parco Nazionale Gran Paradiso che dal 2003 regolamenta d’estate il traffico automobilistico privato lungo la strada che conduce al Colle del Nivolet favorendo gli spostamenti a piedi, in bici e con navetta.

Il servizio di navette sarà gestito da GTT, per le normative Covid l’acquisto dei biglietti non sarà possibile sui mezzi, ma al punto informativo al parcheggio del Serrù e nelle rivendite a Ceresole presso l’Hotel Blanchetti a Borgata Prese 13 e l’edicola di Borgata Capoluogo 12.

Considerato il prevedibile maggiore afflusso e la possibilità che il parcheggio del Serrù si riempa, si invitano i fruitori a utilizzare i parcheggi più a valle in località Villa, Chiapili e Ceresole Reale, in cui sono comunque previste fermate delle navette.

L’iniziativa al Colle del Nivolet è promossa da Parco Nazionale Gran Paradiso, Città Metropolitana di Torino, Regione Autonoma Valle d’Aosta e i comuni di Ceresole Reale e Valsavarenche.

Tutte le info: www.pngp.it/nivolet

Dopo il covid Torino tra i centri più green d’Italia

I risultati della prima indagine periodica di settore sulle fiere B2B di Padova Hall

 

FORESTE URBANE, ORTI E VERDE SOCIALE: COSÌ, DOPO IL COVID, CAMBIA IL VERDE NELLE CITTÀ TUTTI I TREND NEL «FLORMART GREEN CITY REPORT»

 

Un’azienda vivaistica su due denuncia un calo degli ordini dopo il lockdown, ma la maggioranza crede nella ripresa. Milano e Torino tra le città più green d’Italia. Bene Bolzano e Padova. Il direttore generale di Padova Hall Veronesi: «Con questa prima indagine Flormart pioniera di un percorso di accompagnamento di tutto il settore»

 

 

Foreste urbane, orti, giardini comunitari e parchi per svolgere attività fisica. Sono queste le principali tendenze legate al verde urbano che influiranno sullo sviluppo futuro delle nostre città. Ma sottocasa con ogni probabilità non troveremo un numero maggiore di alberi e piante, bensì una riqualificazione attenta dell’esistente, soprattutto per un suo utilizzo sociale. Perché molti centri urbani di verde già ne hanno e alcune città italiane si stanno muovendo meglio di altre in questo ambito: Milano e Torino su tutte, poi Padova e Bolzano.

 

A definire questo quadro gli operatori della filiera green nazionale che, con i loro orientamenti hanno contribuito a realizzare il Flormart Green City Report, la prima delle indagini periodiche sui settori di riferimento delle fiere B2B che Padova Hall, società proprietaria del marchio Fiera di Padova, ha voluto lanciare nell’ambito del progetto “Data Monitor”. Il report, i cui risultati sono stati presentati martedì 30 giugno nel corso del Flormart OnLife Roadshow, appuntamento online dedicato a tutti gli attori della filiera, offre una visione sul verde urbano e sui suoi utilizzi, e raccoglie il punto di vista di un campione di 157 addetti al settore tra produttori, progettisti, agronomi, amministratori e accademici. La rilevazione, basata sull’analisi di dati raccolti a giugno 2020, è a cura di GRS Research & Strategy.

 

«Con Flormart Green City Report inizia un percorso che Fiera di Padova ha intrapreso per rimanere accanto alle imprese e ai protagonisti delle nostre manifestazioni per tutto l’anno», spiega Luca Veronesi, direttore generale di Padova Hall. «Flormart è pioniera di questa iniziativa che coinvolgerà anche TecnoBar&Food e Green Logistics Expo: sul settore del verde svilupperemo una seconda rilevazione a fine estate e una terza prima del Flormart City Forum dell’1 dicembre, quando i dati potranno fornirci indicazioni ancora più precise sull’evoluzione in atto dei trend».

 

I dati dell’indagine

 

Secondo gli operatori le tendenze e gli orientamenti per il prossimo futuro vanno verso un utilizzo sociale del verde: foreste urbane (secondo il 50% del campione), giardini e parchi ricreativi (39%), orti e giardini comunitari (38%). Alla domanda su quali città stanno mettendo in campo le politiche più efficaci in tema di verde urbano le risposte sono Milano (per il 23,1%), Torino (22,8%), Padova (9,2%) e Bolzano (8,8%).

 

L’outlook del settore è per lo più stabile: piante, progettazione e manutenzione del verde sono considerati mercati in crescita. Più in affanno i settori che riguardano macchine e arredo ludico/sportivo. Gli effetti della pandemia causata dal Covid-19 si sono fatti decisamente sentire nel settore: per tre rispondenti su quattro l’emergenza è stata molto o abbastanza impattante. Le aziende della filiera lamentano soprattutto una forte riduzione degli ordini (46%) e mancanza di risorse finanziarie (37%) tra i problemi più urgenti in questa fase. Sono buone però le valutazioni in merito alla reazione del comparto. Metà dei rispondenti ha espresso un giudizio intermedio (49%), ma la maggior parte dei restanti (34%) si è espressa positivamente.
Per quanto riguarda le previsioni sulla ripresa del settore la maggioranza (70% circa) è convinta che avverrà entro la fine del 2021. L’indagine completa è scaricabile sul sito: www.flormart.it.

 

In Veneto l’aiuto della Regione

 

Alla presentazione del primo Flormart Green City Report è intervenuto anche l’assessore all’agricoltura della Regione Veneto Giuseppe Pan, che ha fatto il punto sulle nuove iniziative prese dalla Giunta regionale a sostegno del settore primario. «Gli effetti della pandemia e del lockdown hanno colpito i settori del primario con sensibili cali di fatturato ma ci sono filiere, come l’agriturismo e il florovivaismo, che più di altre hanno subito i contraccolpi economici della crisi. Per questo la Regione ha deciso di mettere a disposizione finanziamenti a costo zero fino a 50 mila euro per le Pmi agricole del Veneto. Ma anche una nuova sovvenzione diretta fino a settemila euro per azienda agricola» aggiunge l’assessore. «L’iniziativa è finanziata grazie ad una modifica del Programma di Sviluppo Rurale con 23 milioni di euro per dare liquidità alle imprese agricole più colpite dall’emergenza Covid-19. Il provvedimento passa ora per l’approvazione al Consiglio regionale, che sono sicuro vorrà rispondere in tempi celeri alle necessità delle nostre imprese».

 

Flormart City Forum e nuova edizione del salone nel 2021

 

Intanto Flormart non si ferma. L’edizione 2021 del salone del florovivaismo sarà infatti anticipata da Flormart City Forum, evento che si terrà il prossimo 1 dicembre alla Fiera di Padova e in cui saranno presentate alcune delle novità del salone. Ma continuano anche i Flormart OnLife Roadshow, appuntamenti online che coinvolgono gli operatori del settore toccando i temi più sensibili di questo anno particolare, confermando il ruolo di Flormart come punto di riferimento per aziende, associazioni, enti pubblici e professionisti. Il percorso culminerà poi con la manifestazione fieristica internazionale che si terrà dal 22 al 24 settembre 2021.

 

Il progetto Data Monitor

 

I «Data Monitor» sono indagini periodiche promosse da Padova Hall e realizzate in partnership con la società specializzata GRS Research and Strategy. Il progetto nasce con l’obiettivo di fotografare l’andamento dei settori di riferimento delle manifestazioni fieristiche B2B per anticipare i trend di sviluppo e fornire elementi di approfondimento utili a tutta la community coinvolta. La collaborazione ha preso avvio con Flormart e proseguirà con TecnoBar&Food e Green Logistics Expo.

 

“Quartiere pulito” replica in Agosto

Riceviamo e pubblichiamo / Si è conclusa con un tuffo nel torrente ed una grigliata, la giornata dedicata a “Quartiere Pulito” una iniziativa promossa dall’associazione  volontari di Protezione Civile della Comunità di Scientology PRO.CIVI.CO.S. che domenica scorsa è tornata a fare tappa a Groscavallo, piccolo comune della Valle di Lanzo. 

 

“E’ stato un momento per ritrovarci e stare assieme, ma anche per proseguire quanto iniziato qualche anno fa in questa bellissima località – ha detto Beppe Tesio, presidente PRO.CIVI.CO.S. – Abbiamo raccolto principalmente cartacce, qualche bottiglia di plastica, qualche lattina e tanti mozziconi di sigaretta, ma la situazione sta migliorando molto rispetto a qualche anno fa.”

 

Anche il Sindaco Giuseppe Giacomelli ha espresso soddisfazione per una tendenza positiva con una visibile riduzione dei rifiuti abbandonati “segno che – continua Tesio – l’impegno di questo virtuoso Comune nel partecipare sostenendo attivamente iniziative come questa sta dando i suoi frutti.”

 

Il progetto ispirato alla guida al buon senso scritta da L. Ron Hubbard, La Via della Felicità,  intende sensibilizzare i cittadini ad un maggiore impegno nei confronti della protezione e miglioramento dell’ambiente.

 

“Torneremo ad agosto. Questa località lo merita e merita assolutamente di essere visitata da chiunque apprezzi i bellissimi paesaggi, scorci, passeggiate, panorami e natura che può offrire, sempre con grande rispetto delle sue bellezze e del suo delicato e meraviglioso ecosistema.”

“Quartiere pulito” riparte da Groscavallo

Riceviamo e pubblichiamo / Finito il lockdown e dopo l’allentarsi dei servizi di emergenza  l’associazione volontari di Protezione Civile della Comunità di Scientology PRO.CIVI.CO.S.  torna a programmare gli appuntamenti dedicati alla protezione e miglioramento  dell’ambiente.

 

Ispirata dalla guida al buon senso scritta da L. Ron Hubbard, La Via della Felicità, l’iniziativa “Quartiere Pulito” è da anni un progetto ricorrente che i volontari PRO.CIVI.CO.S.  promuovono in tempo di pace (quando non sono in atto fasi di emergenza o calamità).

 

“La prevenzione vale per i singoli individui come per l’ambiente  – spiega Beppe Tesio,  presidente dell’associazione e ideatore di Quartiere Pulito. E un grammo di prevenzione  vale una tonnellata di cure.

 

La migliore sopravvivenza del pianeta e di tutte le forme viventi dipende dall’impegno di  ciascuno di noi nel ridurre al massimo l’inquinamento, evitare la sporcizia e le cose  abbandonate nell’ambiente.

 

Lo spirito di questa iniziativa è tutto qui nella sua semplicità e al tempo stesso nella sua  grande importanza. Ogni singolo gesto di ogni singolo individuo è fondamentale per  prevenire disastri ambientali per i quali qualsiasi cura sarebbe inadeguata.”

 

Gli appuntamenti sono aperti a tutti. Chiunque voglia aggregarsi viene munito di  attrezzatura e in tutta sicurezza partecipare alla ricerca e rimozione di rifiuti abbandonati:  in questo caso non in città, ma nei sentieri, nei prati, vicino ai ruscelli, nei boschi,  ovviamente con l’augurio di non trovarne.

 

Domenica 5 luglio dal mattino i volontari torneranno infatti a Groscavallo, piccola realtà  montana che è diventata un po’ l’emblema di Quartiere Pulito proprio perché inserita in un ecosistema delicato che, come tutto il mondo, merita il massimo rispetto.

Asse Torino-Lione contro la Tav? La replica della Regione

Il sindaco verde di Lione si esprime contro la realizzazione dal collegamento ad alta velocità con Torino. Si crea così un potenziale asse con l’amministrazione pentastellata subalpina da sempre contraria o quanto meno tiepida nei confronti dell’opera. Vedremo gli sviluppi sotto la Mole. «I lavori andranno spediti perché dal punto di vista ambientale la Torino-Lione è una infrastruttura vincente. Assurdo metterla in discussione: a regime, l’opera eliminerà oltre 1 milione di TIR dalle strade alpine, arrivando a risparmiare fino a 3 milioni di tonnellate di CO2 all’anno» commenta l’assessore regionale Marnati 

 

«Ad oggi il treno è l’unico mezzo di trasporto di lunga percorrenza che consente di ridurre le emissioni inquinanti nell’aria: con la Torino-Lione a regime si elimineranno oltre 1 milione di TIR dalle strade alpine, arrivando a risparmiare fino a 3 milioni di tonnellate di CO2 all’anno. I lavori andranno spediti perché dal punto di vista ambientale la Torino Lione è una infrastruttura vincente ed è assurdo metterla in discussione». Così l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati risponde al sindaco di Lione Grégory Doucet che ha chiesto la sospensione dei lavori di collegamento ad Alta Capacità tra la città francese e il capoluogo piemontese. «Basterebbe questo – sottolinea Marnati – a spiegare perché non si può più sprecare altro tempo, e per questa ragione è necessario completare questa infrastruttura che serve all’Italia e all’Europa. Ricordo che il tunnel storico del Frejus voluto da Cavour– ha aggiunto Marnati – risale al 1871, non risponde agli standard di trasporto internazionale contemporanei e comporta un costo energetico del 40% in più rispetto a una linea senza dislivello. Un suo adeguamento non è possibile, sarebbe come tentare di aggiornare un telefono cellullare del 1993 alle nuove funzionalità. Ma come chiunque sa ad un certo punto gli aggiornamenti non sono più possibili».

Il settore dei trasporti è responsabile di quasi il 25% di gas ad effetto serra emessi in atmosfera, e il transito annuale di quasi 3,6 milioni di mezzi pesanti attraverso ai valichi con la Francia produce circa 3 milioni di tonnellate di CO2 l’anno. Questo impatto sarà fortemente diminuito grazie al trasferimento modale favorito dalla nuova opera nella direzione indicata anche dal Grean Deal europeo che vede nel trasferimento delle merci su treno uno dei suoi principali obiettivi.

Secondo l’assessore la tratta ad Alta Capacità Torino-Lione, è quindi indispensabile per rendere possibile il «trasferimento modale» di merci e passeggeri sull’intero corridoio europeo e costituisce un contributo fondamentale alla transizione ecologica del sistema dei trasporti dell’Europa per la riduzione delle emissioni climalteranti che l’intero continente produce.