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“Ritmika” apre la stagione musicale in Piemonte

12-15 giugno 2024

Il festival al PalaExpo di Moncalieri (TO) con Colapesce Dimartino + Marco Castello, Emma, Ariete e i talenti emergenti di Ritmika Talent

Da settembre a giugno: Ritmika nella sua 28esima edizione cambia date e diventa il festival di apertura della stagione musicale in Piemonte, confermandosi come il primo spazio performativo per musicisti affermati e gruppi emergenti. Sul palco allestito al PalaExpo di Moncalieri (TO), nell’ex Foro Boario, Colapesce Dimartino + Marco Castello (12 giugno), Emma per la prima data del suo tour estivo, opening act: Claudym (13 giugno), Ariete, opening act: Giøve (14 giugno) e, infine, closing party con Mega90 e i 3 finalisti di Ritmika Talent, la prima edizione del contest musicale per giovani artisti emergenti: Rott, MONS e Frenesi (15 giugno).

 

Cartella stampa a questo link:

https://drive.google.com/drive/folders/1LsaY_6RvTWLm9CN6AszPf46wJEaZgLqP?usp=sharing

PROGRAMMA

Ritmika apre, mercoledì 12 giugno, con il doppio concerto di Colapesce Dimartino e Marco Castello.

Dopo l’uscita dell’atteso album acclamato dalla critica “Lux Eterna Beach” (Numero Uno/Sony Music) e dopo un tour invernale che ha fatto registrare numerosi sold out, Colapesce Dimartino tornano con “Lux Eterna Beach Estate 2024”. Lorenzo e Antonio: due amici, due scrittori di canzoni tra i più ricercati e importanti sulla scena italiana dell’ultimo decennio. Sono tornati sul palco dell’Ariston nel 2023 dopo lo straordinario successo di “Musica Leggerissima” (certificato quintuplo Disco di Platino) e del loro primo album insieme “I Mortali” (certificato Disco d’Oro). Lo scorso 3 novembre è uscito “Lux Eterna Beach”, il secondo album del duo, anticipato da “Cose da pazzi”, il singolo sanremese “Splash”, “Considera”, “La luce che sfiora di taglio la spiaggia mise tutti d’accordo”, “Ragazzo di destra” e “Sesso e Architettura”. Un ritorno atteso quello della coppia, arrivato dopo lo straordinario successo di “Splash” – canzone vincitrice del Premio della Critica Mia Martini dell’edizione 2023 del Festival di Sanremo, e che è stata decretata canzone dell’anno per Rolling Stone Italia – e del loro debutto cinematografico con “La primavera della mia vita”, fin da subito cult movie, conquistando numerosi premi come Il Nastro D’Argento per la “migliore colonna sonora originale” e il Globo d’Oro.

Marco Castello è un musicista e cantautore siracusano. Col suo primo album “Contenta tu” (2021, Bubbles records/42 Records) si fa apprezzare in Italia e all’estero e vanta numerose collaborazioni, fra cui Erlend Oye & La Comitiva, Nu Genea, Fulminacci, Mace, Colapesce Dimartino. Particolarmente affezionato alle sonorità degli anni Settanta, ricerca minuziosamente la naturalezza degli strumenti che suona, riducendo al massimo l’uso di effetti e post-produzione. Il suo linguaggio è ironico e perennemente sedotto dal contrasto fra bellezze e squallori del contemporaneo, che coesistono alternandosi nel racconto dissacrante di un provincialismo universale. Nell’autunno 2023 pubblica da indipendente il suo secondo album “Pezzi della sera”, fondando a Siracusa l’etichetta Megghiu Suli.

Giovedì 13 giugno, Ritmika ospita la prima tappa del tour estivo di Emma, dopo il lancio del nuovo singolo “Femme Fatale” e il successo di “Apnea” il brano presentato al Festival di Sanremo 2024, scritto dalla stessa Emma insieme a Paolo Antonacci, Davide Petrella e Julien Boverod (in arte Jvli) che è anche il produttore della canzone.  “Femme Fatale” arriva ad un anno di distanza da “Mezzo Mondo” (disco di platino), primo singolo che ha anticipato l’uscita dell’ultimo album di inediti “Souvenir” (disco d’oro). È stato un anno musicalmente molto intenso per Emma e ricco di grandi successi, tra cui il brano sanremese “Apnea” (certificato platino) che mantiene attualmente una posizione di grande rilievo nelle classifiche musicali e radiofoniche italiane: #14, a distanza di 3 mesi dall’uscita. “Souvenir” invece, ad una settimana dall’uscita, è entrato direttamente al primo posto della classifica ufficiale FIMI/GfK dei dischi più venduti, rendendo Emma la terza artista italiana donna ad arrivare al vertice della classifica nel 2023.

Opening act: Claudym. Una popstar senza essere star, una “real bad girl” senza essere bad. Un’autoironia innata, sua cifra stilistica, e l’attitudine di chi sa prendersi non troppo sul serio ma fa sul serio, la musica di Claudym – alias di Claudia Maccechini – è un unicum nel panorama musicale italiano. Artista a tutto tondo, cura ogni aspetto del suo progetto da quello musicale a quello creativo: dall’identità visiva agli artwork delle copertine, dagli storyboard fino alla produzione dei videoclip. Venerdì 8 marzo esce su tutte le piattaforme digitali per Island Records Incidenti Di Percorso, il primo album di Claudym, anticipato in radio dal brano Più di così. Se nel 2022 con l’ep d’esordio Un-Popular si presentava da outsider della scena musicale raccontandosi senza censure e dando prova della sua versatilità, con il suo primo album Claudym allarga e definisce i propri orizzonti artistici, raccontando quegli incidenti di percorso e quelle deviazioni che scombinano i piani ma obbligano a reagire e scoprirsi.

Venerdì 14 giugno, al PalaExpo di Moncalieri, Ariete con “La Notte d’estate”. Nome d’arte di Arianna Del Ghiaccio, classe 2002, si è imposta nel panorama musicale italiano con la sua impronta malinconica e uno stile unico e personale. Il carattere deciso mixato ad uno stile semplice e diretto riesce a creare atmosfere intime e rarefatte, rendendo Ariete portavoce del “Bedroom pop”. Opening act: Giøve, la cantautrice torinese classe ’99 che si muove a cavallo tra indie rock e cantautorato alternative e che guarda alle armonie di Lana del Ray e alle melodie dei The Neighbourhood.

Sabato 15 giugno, si chiude la 28esima edizione di Ritmika con il closing party ad ingresso gratuito che prevede la proiezione della partita Italia-Albania, la prima degli Europei di Germania 2024, la festa Mega90, party a tema anni ’90, e la sfida live tra i 3 finalisti di Ritmika Talent, la prima edizione del contest musicale per giovani artisti emergenti: Rott, MONS e Frenesi. Ritmika, da sempre, dà spazio alle nuove voci e quest’anno, in collaborazione con il 45° NORD, promuove un vero e proprio concorso negli spazi della galleria del centro nei due weekend precedenti il Festival (31 maggio, 1, 7, 8 giugno) per dare spazio ai nuovi talenti. Una giuria ha individuato tra gli artisti selezionati che si sono esibiti al 45° NORD i 3 finalisti che saliranno sul palco del PalaExpo di Moncalieri.

Oltre alle nuove voci, Ritmika vuole premiare i giovani talenti anche in campo artistico e ha affidato per la prima volta la creatività agli studenti di 500 Factory Thesign, Comics & Arts Academy Firenze, community di creativi in formazione, sotto la direzione creativa di Noir Studio.          

 

Ritmika è un progetto promosso dalla Città di Moncalieri, prodotto da Fondazione Reverse. Con il patrocinio di Regione Piemonte e Fondazione CRT. Sustainability Partner: Iren. Main sponsor: 45° NORD. Creative Mind: Noir Studio. Fan Partner: Ticketswap. Ticketing Partner: Ticketmaster. Charity Partner: Air Down.

CALENDARIO

Mercoledì 12 giugno

Colapesce Dimartino + Marco Castello

Biglietti: 32,20 euro + ddp

Giovedì 13 giugno

Emma + opening act: Claudym

Biglietti: 37,95 euro + ddp

Venerdì 14 giugno

Ariete + opening act: Giøve

Biglietti: 32,20 euro + ddp

Sabato 15 giugno

Closing Party

Ingresso gratuito

Biglietti su Ticketone, Dice, Ticketmaster

Info

PalaExpo Moncalieri

Piazza del Mercato 3 bis, Moncalieri (TO)

Inizio concerti: ore 21 – Apertura cancelli: ore 18

www.ritmika.it | info@ritmika.it

Le torinesi ribelli. Diciannove storie per ricordarle

A cura di Loredana CELLA

Prefazione di Silvia GARBARINO

Diciannove racconti che danno voce ad una galleria di torinesi “ribelli”: protagoniste più o meno conosciute che hanno superato convenzioni, luoghi comuni e discriminazioni per affermare la loro autonomia di pensiero e di azione.

Un libro che è al tempo stesso antologia e romanzo, reale e immaginifico. Ritratti di donne capaci e caparbie, che apparentemente nulla hanno da condividere se non il fatto di essere libere nel bene e nel male, nel giusto e nell’errore.

Troviamo le storie delle Tabacchine della Manifattura Tabacchi, che con le loro battaglie hanno segnato una nuova cultura del lavoro, e delle Caterinette, le giovani sartine o modiste, molto numerose quando Torino era la capitale della moda italiana e chiamate così perché in Francia le apprendiste sarte avevano scelto come patrona santa Caterina di Alessandria (il racconto trae spunto dalla triste vicenda di Mariuccia Ferrero, morta a 16 anni dopo essere rimasta ustionata nell’incendio dell’atelier in cui lavorava: possedeva un canarino di nome Ciribiribin, che divenne una canzone che fece il giro del mondo)

Nobildonne come la regina senza corona Adelaide di Susa, che ebbe un ruolo fondamentale in una delle vicende della Lotta per le Investiture, accompagnando Enrico IV dal Moncenisio a Canossa(era il gennaio del 1077), e la madama reale Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours, denigrata come donna ambiziosa e amante del potere, madre senza amore, spendacciona e scialacquatrice amante lasciva, ma che in realtà seppe preservare il regno da guerre sanguinose.

Donne che sono state pioniere nei loro campi, come Maria Velleda Farnè, la prima donna a laurearsi in medicina all’Università di Torino e la seconda in Italia (era il 1878), unica donna presente con un suo ritratto marmoreo nel palazzo del rettorato dell’Università di Torino; Alessandra Re Boarelli, detta Nina, nobildonna borghese che nella seconda metà dell’Ottocento sfidò convenzioni e pregiudizi e scalò il Monviso nell’agosto del 1864, prima alpinista italiana; la la “signora al volante” Ernestina Prola Macchia, prima donna a prendere la “licenza per guidare” nel 1907; Ada “Sayonara” Pace, unica donna a correre in macchina negli anni Cinquanta, vincendo e infischiandosene delle invidie (vinse, tra le altre corse, la Torino-Sanremo nel 1951, il Rally di Sestriere nel ’59, la Targa Florio nel ’60. Nello stesso anno vinse la Coppa d’Oro Aci Modena e il secondo e terzo classificato disertarono la premiazione per non salire sul podio dietro a una donna); Lidia Poët, che si laureò nel 1881 in Giurisprudenza a pieni voti e che nel 1883 divenne la prima donna italiana “ammessa all’avvocatura; Camilla Ravera, prima donna a diventare segretaria di un partito politico (il PCdI nel 1927) edonna nominata senatrice a vita nel 1982.

Artiste come la pittrice Evangelina Gemma Alciati, prima donna ammessa all’Accademia Albertina, una vita passata a rompere catene; la scandalosa Carol Rama, Leone d’oro alla carriera a Venezia nel 2003; la traduttrice e talent scout Fernanda Pivano, che ebbe un ruolo fondamentale nel far conoscere la letteratura d’oltreoceano (nel libro si raccontano i suoi difficili esordi durante il fascismo a causa delle traduzioni di autori considerati scomodi); il Trio Lescano (le tre sorelle Alexandrina, Judith e Katharina Leschan), i cui scanzonati motivetti segnarono un’epoca della canzone italiana rimanendo nell’immaginario collettivononostante una carriera molto breve; la soubrette Isa Bluette, al secolo Teresa Ferrero, star dell’operetta e della rivista negli anni Venti e Trenta.

E poi il Premio Nobel Rita Levi Montalcini; Ada Prospero, staffetta partigiana, medaglia d’argento al Valor Militare, vicesindaco di Torino, cofondatrice dell’Anpi e moglie di Piero Gobetti; Helen Konig Scavini, soprannominata Lencina, fondatrice nel 1919 della prestigiosa fabbrica Lenci.

Il volume si chiude con una ribelle dei nostri giorni, la “ragazza del fiume” Elisabetta Brugo, campionessa di canottaggio, insegnante e allenatrice.

 

Sono molte le donne che hanno contribuito a costruire la Storia di Torino. Alcune si sono trovate eccezionalmente in posizioni di potere e hanno saputo determinando il futuro della loro città. Ma tante battaglie sono state condotte in famiglia o in società, per difendere le proprie scelte personali contro il pregiudizio o un ordine costituito, per uscire dai ruoli attribuiti dalla tradizione, per essere libere di seguire la propria vocazione, per affermare se stesse, aprendo la strada che altre donne hanno percorso dopo di loro. È così che hanno dato una svolta non solo alla loro vita, ma alla storia. Gli autori e le autrici di queste pagine ne restituiscono, ciascuno con il proprio stile, la vitalità, il coraggio, la determinazione che ha permesso loro di affermare diritti e desideri oltre ogni difficoltà, e di diventare oggi un esempio da non dimenticare

A cura di Loredana Cella

Racconti di:

Athena Barbera, Bruna Bertolo, Graziella Bonansea, Loredana Cella, Monica Cerutti, Graziella Costanzo, Silvia De Francia, Aurora Frola, Dario Lessa, Antonella Manduca, Ezio Marinoni, Eva Monti, Patrizia Monzeglio, Eros Pessina, Laura Pompeo, Franca Rizzi Martini, Elena Rossi, Caterina Schiavon, Alessandra Zanettini.

Schede biografiche delle protagoniste a cura di Cinzia Ballesio.

Prefazioni di Silvia Garbarino, giornalista e Segretaria dell’Associazione Stampa Subalpina, e di Ornella Toselli,Presidente della Consulta Femminile della Regione Piemonte.

Copertina di Giovanna Binello

I diritti d’autore saranno devoluti a International Help onlus a sostegno delle sue attività.

160 pagine – € 16,00

www.neosedizioni.it

Torino pronta ad accogliere il grande basket delle Frecciarossa Final Eight

Il suggestivo scenario delle OGR ha ospitato questa mattina la conferenza stampa di presentazione delle Frecciarossa Final Eight di basket, in programma dal 14 al 18 febbraio alla Inalpi Arena.

Il grande basket torna a Torino dopo il grande successo dell’edizione 2023, con l’evento che assegna la Coppa Italia. Tra le tante novità di questa edizione, la Final Four femminile e ancora più iniziative collaterali – spettacolo, sport, musica e intrattenimento – con l’obiettivo di superare i record di affluenza dello scorso anno e far vivere ai torinesi e ai tanti appassionati che arriveranno in città cinque giorni intensi da vivere in un’esperienza unica.

L’evento è realizzato con il supporto della Città di Torino, della Regione Piemonte e della Camera di Commercio di Torino e il coinvolgimento della FIP Piemonte. 

Il Sindaco Stefano Lo Russo, intervenendo alla conferenza stampa, ha commentato: “Siamo davvero molto contenti che la Frecciarossa Final Eight tornino a Torino, dove resteranno fino al 2025. Dopo lo straordinario successo delle Nitto ATP Finals di tennis, con le Final Eight di basket i torinesi vivranno nuovamente una settimana di grande sport e divertimento mentre i tanti tifosi e appassionati in arrivo per assistere alle partite avranno l’opportunità di conoscere da vicino l’ospitalità e le bellezze della nostra città”. Continua il Sindaco: “Torino si conferma sempre più palcoscenico di grandi competizioni nazionali e internazionali che sono anche una preziosa occasione per avvicinare i cittadini alla pratica sportiva. In questa cornice stiamo lavorando con la Lega Basket per realizzare nuovi campi da basket in città. Un’importante eredità che questo evento lascerà alla collettività anche oltre il suo svolgimento”.

Dopo avere battuto lo scorso anno ogni record di affluenza nella storia della Coppa Italia con oltre 36.000 spettatori nei 4 giorni di gare, l’edizione 2024 si preannuncia già da record: al 1° febbraio 2024 sono stati venduti oltre 36 mila biglietti per i cinque giorni di gara (+11% di biglietti venduti confrontando le due edizioni rispetto alle sole gare maschili). La finalissima di domenica 18 febbraio è già “sold out”, le semifinali di sabato 17 si stanno avviando verso il “tutto esaurito” mentre la serata di venerdì 16, riservata al basket femminile, è già a quota 4.500 biglietti venduti. 

Il programma della Frecciarossa Final Eight maschile

QUARTI DI FINALE
Mercoledì 14 febbraio 2024

EA7 Emporio Armani Milano – Dolomiti Energia Trentino       
ore 18.00 in diretta su DAZN – Eurosport 1 – DMAX

Umana Reyer Venezia – Estra Pistoia                      
ore 20.45 in diretta su DAZN – Eurosport 1 – DMAX

Giovedì 15 febbraio 2024

Virtus Segafredo Bologna – UNAHOTELS Reggio Emilia         
ore 18.00 in diretta su DAZN – Eurosport 1 – DMAX

Germani Brescia – Generazione Vincente Napoli Basket        
ore 20.45 in diretta su DAZN – Eurosport 1 – DMAX

SEMIFINALI

Sabato 17 febbraio 2024

Vincente Milano – Trento / Vincente Venezia – Pistoia          
ore 18.00 in diretta su DAZN – Eurosport 2 – DMAX

Vincente Bologna – Reggio Emilia / Vincente Brescia – Napoli
ore 20.45 in diretta su DAZN – Eurosport 2 – DMAX

FINALE
Domenica 18 febbraio 2024                                       
ore 17.45 in diretta su DAZN – Eurosport 2 – DMAX – NOVE

Il programma della Frecciarossa Final Four femminile

SEMIFINALI

Venerdì 16 febbraio 2024
ore 17.00 Umana Reyer Venezia vs Allianz Geas Sesto San Giovanni
ore 19.15 Famila Wuber Schio vs Passalacqua Ragusa                                

FINALE
Domenica 18 febbraio 2024 
Ore 14.15

Abbonamenti e biglietti sono acquistabili presso tutti i punti vendita Vivaticket e online su vivaticket.com al seguente link: Vivaticket-FrecciarossaFinalEight2024 

5 giorni a tutto campo con tanto intrattenimento

La Frecciarossa Final Eight 2024 presented by UnipolSai sarà caratterizzata da un programma d’intrattenimento senza eguali nella storia della manifestazione. Le aperture dei cancelli saranno anticipate alle ore 15 mentre potrà essere allungata la permanenza nei dopo partita fino alle 24.

Tra le attività di intrattenimento musicale spicca quella che vedrà protagonista Saturnino, lo storico bassista di Jovanotti, che si esibirà durante e al termine delle gare in programma mercoledì 14 e giovedì 15 febbraio accompagnato dal DJ Aladyn di Radio Deejay.

Tutte le sere sarà poi protagonista la vocalist torinese Elena Castagnoli, in arte Joy, che intratterrà il pubblico sia nell’arena che nel foyer. La serata delle semifinali, sabato 17 febbraio, sarà animata dalla coppia Andrea e Michele, i due conduttori radiofonici protagonisti con le loro trasmissioni su Radio Deejay che sarà la Radio ufficiale dell’Evento. Sabato 17 e domenica 18 gli intervalli e i time out delle partite saranno animati dalle Roca Girls, la crew di cheerleader del Monaco Basket.

Il foyer dell’Inalpi Arena ospiterà un intenso calendario di attività per i giovani appassionati di basket, con attività sportive, con la supervisione dell’agenzia MOAB, caratterizzate da tornei non competitivi curati dall’ex azzurro Davide Lamma con la collaborazione di The GOAT Torino e FIP Piemonte. È prevista inoltre una partita esibizione sull’apposito court del foyer che vedrà scendere in campo talent, creator e influencer popolari. Inoltre, LBA allestirà un’area dedicata agli e-sports e al gaming, aperta tutti i giorni e per tutti, con 4 postazioni attrezzate con console di gioco e megaschermi. Infine, sul palco che sarà allestito nel foyer nella giornata di sabato alle ore 16 spazio aL podcast Step Out ideato dall’azzurro e giocatore della Virtus Segafredo Bologna Awudu Abass e condotto per l’occasione da Tommy Marino, cestista e youtuber. Tra i protagonisti di questa puntata di Step Out il rapper e cantautore italiano Ghemon.

La storia del basket italiano e piemontese come filo conduttore

La Frecciarossa Final Eight 2024 presented by UnipolSai intende essere anche un palcoscenico per celebrare i grandi campioni del nostro basket, seguendo un filo conduttore che attraverserà tutte le serate. Si parte martedì 13 febbraio con l’Opening Night che prevede la proiezione nella Sala Fucine delle OGR di Torino del docu film “Dino Meneghin – Storia di una leggenda”: Il più grande giocatore nella storia del basket italiano sarà intervistato alle 18.30 dal giornalista Alessandro Alciato, cui seguirà la proiezione. Mercoledì 14 spazio poi ai grandi giocatori e allenatori che hanno costruito la storia cestistica delle città piemontesi: a partire da Biella e Asti per poi passare a Torino, Casale Monferrato e da ultima Tortona, da poco affacciatasi alla massima serie: da Carlo Caglieris, ad Alessandro Abbio, Davide Pessina, Carlo Della Valle, Riccardo Morandotti, Stefano Vidili sino a Matteo Soragna, Luca Garri e Fabio Di Bella insieme ai coach Federico Danna e Marco Ramondino saranno presenti per ricevere l’omaggio del pubblico di Torino. 

Giovedì 15 spazio alle LBA Legends dai protagonisti degli anni ‘70 a quelli degli anni ‘ 80 con gli eroi dell’oro europeo di Nantes, sino ai protagonisti dell’argento olimpico del 2004 ad Atene guidati dall’attuale ct azzurro Gianmarco Pozzecco, Gianluca Basile e Giacomo Galanda.

Sabato 17 il protagonista sarà Antonello Riva, il recordman di realizzazioni del nostro campionato con 14.397 punti. Con lui saranno celebrati Valerio Bianchini e Carlo Recalcati, due dei coaches che hanno condiviso la sua grande carriera.

Domenica, infine, chiusura con Dino Meneghin, che ritroverà un giocatore con cui ha scritto tante pagine del nostro campionato: si tratta di Bob Morse che riceverà il premio per l’inserimento nella Hall Of Fame della FIP dal Presidente Gianni Petrucci. A lungo stella del nostro campionato con le maglie di Varese e Reggio Emilia, Morse è attualmente sesto nella classifica dei marcatori di tutti i tempi della Serie A con 9.775 punti.  Con loro sarà ospite Sandro Gamba, il leggendario coach protagonista, come Meneghin, alla guida della valanga gialla varesina e della nazionale italiana.

Anche la Lega Basket Femminile celebrerà le sue Legends nella giornata di venerdì 16, omaggiando Chicca Macchi, Raffaella Masciadri e Catarina Pollini. 

Clinic internazionale venerdì 16 e sabato 17 febbraio 

La Lega Basket Serie A, in collaborazione con il CNA (Comitato Nazionali Allenatori) della FIP e l’USAP (Unione Sindacale Allenatori Pallacanestro) e con il patrocinio di LBF, FIBA e NBCA (l’associazione dei coach NBA) organizza un Clinic Internazionale che ospiterà sul parquet del Pala Sermig di Torino, venerdì 16 e sabato 17 Febbraio, le lezioni di grandi allenatori come Sergio Scariolo, già campione europeo e mondiale con la Spagna; Terry Stotts, per 11 anni head coach in NBA con i Portland Trail Blazers dopo avere guidato anche gli Atlanta Hawks e i Milwaukee Bucks; Georgios Dikaioulakos coach della Famila Schio Campione d’Italia femminile e della Slovenia e già alla guida delle nazionali femminili di Grecia e Lituania; Marco Ramondino, Allenatore dell’Anno della Serie A UnipolSai 2022-23 ed il Commissioner degli Arbitri Italiani Luigi Lamonica.

Per info ed iscrizioni si può inviare una e-mail all’indirizzo f8clinic2024@legabasket.it oppure compilando l’apposito form ospitato sul sito legabasket.it

Progetto per le scuole “Tutto un altro sport, il mio basket”

Anche per questa edizione, Lega Basket Serie A insieme al Comitato Regionale FIP Piemonte, alla Regione Piemonte, al Comune di Torino e alla Camera di Commercio di Torino e in collaborazione con l’USR Piemonte, ha proposto il progetto “Tutto un altro sport: il mio basket”, rivolto alle classi IV e V delle scuole primarie e alle classi prime delle scuole secondarie di I grado del Piemonte.

A complemento delle attività pratiche svolte a scuola per promuovere lo sviluppo fisico-motorio dei praticanti, il progetto scuole ha l’obiettivo di porre l’attenzione dei partecipanti sull’importante contributo che il movimento e il gioco possono dare anche all’educazione delle “life skills” in termini di socializzazione, inclusione e benessere legato a corretti stili di vita e offrire l’opportunità di acquisire competenze e abilità specifiche, realizzando prodotti grafici/multimediali e di comunicazione sul tema. I vincitori del concorso, che prevede l’invio a una apposita commissione di elaborati video e fotografie di striscioni/cartelloni sui valori sviluppati dal basket, avranno la possibilità di assistere a una giornata di gare della Frecciarossa Final Eight 2024 presented by UnipolSai e Final Four Lega Basket Femminile in una giornata dal 14 al 16 febbraio 2024.

Una tripla per Candiolo 

Dopo il successo del 2023, Lega Basket e Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro rinnovano la partnership dando vita alla seconda edizione della charity dinner “Un Alley Oop per la Ricerca”, evento dove verranno anche battuti all’asta alcuni lotti unici provenienti dal mondo dell’arte e dello sport. Una bella occasione per donare e farsi un regalo speciale. Per l’edizione 2024 viene lanciata “Una tripla per Candiolo”. Per ogni canestro da tre punti realizzato durante il corso del torneo, Lega Basket effettuerà una donazione di cento euro, per sostenere il quotidiano lavoro dei medici e ricercatori dell’Istituto di Candiolo – IRCCS.

I fondi raccolti serviranno ad acquistare un innovativo separatore cellulare per il Laboratorio di Eterogeneità del Tumore del Pancreas, strumento che permette di separare le cellule tumorali circolanti a partire da un campione di sangue intero, per ottenere informazioni importanti utili a individuare terapie personalizzate e mirate contro le cellule tumorali più aggressive.

Dicembre leinicese, 40 giorni di eventi con le Associazioni e le scuole

Con la presentazione del libro “Cannoli siciliani” di Roberta Corradin al Teatro civico Pavarotti ha preso il via il Dicembre Leinicese, tradizionale cartellone di eventi del periodo natalizio che racchiude le iniziative dell’Amministrazione comunale, delle Associazioni del territorio e dei commercianti, in collaborazione con le scuole.
Ci saranno eventi per tutte le età e tutti i gusti, dallo sport alla musica, dal teatro all’enogastronomia, per animare le vie del paese e accompagnare gli acquisti delle feste.
Ci saranno eventi non soltanto nei giorni festivi e nel fine settimana, ma il cartellone 2023-2024 riserva numerosi appuntamenti infrasettimanali in un vero e proprio percorso verso e durante le festività.
Il calendario completo:
 
23 novembre 2023
ore 19,15 TEATRO PAVAROTTI
Presentazione “Cannoli Siciliani” di Roberta Corradin
 
24 novembre 2023
ore 21 TEATRO PAVAROTTI
Proiezione filmati montagna a cura CAI Leini
 
26 novembre 2023
ore 10-18 CENTRO STORICO
Sapori d’autunno aspettando il Natale a cura Associazione Commercianti Centro Storico
ore 18 CONCENTRICO E FRAZIONI
Accensione illuminazione natalizia
 
1 dicembre 2023
ore 18 PARCO SAN VALENTINO
Accensione luci Giardino degli Gnomi
ore 18 SANTUARIO B.V. DELLE GRAZIE
Visita libera a cura Associazione Promoeventi e Santuario BV delle Grazie
ore 18,30 VIA CARLO ALBERTO
Sfilata con zampognari e scolaresche fino al Santuario
ore 19 SANTUARIO B.V. DELLE GRAZIE
Distribuzione panettone sul sagrato
 
2 dicembre 2023
dalle 10,30 alle 19 CORTILE DEL CHIOSSO
Mercatino di Natale degli hobbisti a cura Promoeventi
ore 16 CORTILE DEL CHIOSSO
Esibizione Associazione Sollievo – Concorso bimbi Natale (0-3 anni)
ore 17,30 PARCO SAN VALENTINO
Concerto The Queen Choir
ore 20,30FRAZIONE FORNACINO
Bagna caoda a cura Ass. Fornacino Club
 
3 dicembre 2023
dalle 10 alle 19 CORTILE DEL CHIOSSO
Mercatino di Natale degli hobbisti – Scatolata a sorpresa a cura Promoeventi
ore 16 CORTILE DEL CHIOSSO
Esibizione La Palestra
ore 17,30 PARCO SAN VALENTINO
Concerto Laura Verderone
 
4-9 dicembre 2023
CENTRO ANZIANI VIA CARLO ALBERTO 171
Mostra lavori studenti scuola primaria A. Frank sul tema
“Se dico terra” a cura Ass. Abalalite
 
7 dicembre 2023
ore 21 SANTUARIO B.V. DELLE GRAZIE
“Maria nell’arte: un viaggio attraverso i secoli da Oriente a Occidente” prof. Davide Aimonetto
 
8 dicembre 2023
SANTUARIO B.V. DELLE GRAZIE
Visita a Santuario e pinacoteca ex voto
a cura Santuario B.V. delle Grazie
CONCENTRICO E FRAZIONI
Babbo Natale sue due ruote
ore 16 RSA CAPIRONE
Raccolta desideri d’argento
ore 16 PIAZZA VITTORIO EMANUELE II
Kids for CRI – Animazione e truccabimbi a cura Croce Rossa Leini
ore 17 PIAZZA VITTORIO EMANUELE II
Benvenuti in casa di Babbo Natale con distribuzione bevande calde e panettoni a cura LeiniLive
 
9 dicembre 2023
ore 16 RSA CAPIRONE
Consegna desideri d’argento a cura Ass. LeiniLive
 
10 dicembre 2023
ore 15,30 TEATRO CIVICO PAVAROTTI
Spettacolo “Elfo Magico” Circo WOW a cura Ass. A.V.I.S.
 
11-15 dicembre 2023
BABBO NATALE NELLE SCUOLE Evento a cura dell’Ass. LeiniLive
 
15-17 dicembre 2023
SALA CONSILIARE
Esposizione lavori bambini scuole materne e primarie
PIAZZA VITTORIO EMANUELE II
Benvenuti in casa di Babbo Natale con distribuzione bevande calde e panettoni a cura Ass. LeiniLive
 
15 dicembre 2023
ore 21 TEATRO CIVICO PAVAROTTI
Tu si que… sei di Leini a cura Ass. LeiniLive
 
16 dicembre 2023
ore 16 PIAZZA VITTORIO EMANUELE II
Kids for CRI – Animazione e truccabimbi a cura Croce Rossa Leini
ore 21 PALAZZETTO FALCONE
Spettacolo di pattinaggio “Presepe vivente”
a cura Asd Artistic Skating
ore 21 TEATRO CIVICO PAVAROTTI
Concerto di Natale della Filarmonica Vittorio Ferrero
 
17 dicembre 2023
ore 10-18 TEATRO CIVICO PAVAROTTI
Saggio di Natale Ass. culturale musicale Maestro Depaoli
ore 14,30 PIAZZALE MICHELANGELO
Sfilata di Babbo Natale per le vie del centro storico e distribuzione di bevande calde a cura Ass. LeiniLive
ore 21 TEATRO CIVICO PAVAROTTI
Premiazione delle eccellenze sportive a cura Comune di Leini
 
18-22 dicembre 2023
ore 17 SANTUARIO B.V. DELLE GRAZIE
Novena per i ragazzi
ore 18,30 CHIESA PARROCCHIALE
Novena per gli adulti
 
18 dicembre 2023
ore 10 PIAZZA VITTORIO EMANUELE II
“L’albero di Natale dei bambini”
a cura Ass. Voglio solo un sorriso… Martina
 
21 dicembre 2023
ore 21 TEATRO CIVICO PAVAROTTI
Concerto coro polifonico C.A.R.P. Torino a cura Ass. C.A.I. Leini
 
22 dicembre 2023
ore 21 TEATRO CIVICO PAVAROTTI
Concerto coro leinicese Ass. Will Be a Gospel Choir
 
23 dicembre 2023
ore 9,30 PALAMAGGIORE
Christmas Games a cura Polisportiva Leini
ore 19,30 CHIESA PARROCCHIALE
Presepe vivente
ore 21 FRAZIONE FORNACINO
Fiaccolata a cura Ass. Fornacino Club
 
26 dicembre 2023
ore 21,00 FRAZIONE FORNACINO
Tombolata a cura Ass. Fornacino Club
 
31 dicembre 2023
ore 21,00 FRAZIONE FORNACINO
Cenone di fine anno a cura Ass. Fornacino Club
 
6 gennaio 2024
ore 16,00 FRAZIONE FORNACINO
Festa Epifania a cura Ass. Fornacino Club
 
6-7 gennaio 2024
10-12 e 14-18 PALAMAGGIORE
Christmas smile baby a cura Asd Calcio Leini

Nitto Atp Finals: inaugurate Casa Tennis, Casa Gusto e Casa Media

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Con il taglio del nastro alla presenza delle autorità, questa mattina in piazza Castello sono stati ufficialmente inaugurati gli spazi di Casa Tennis, Casa Gusto e Casa Media, realizzati da Città di Torino, Regione Piemonte e Camera di commercio di Torino, con il supporto di Turismo Torino e Provincia e Visit Piemonte. Da oggi e fino al 19 novembre accompagneranno lo svolgimento delle Nitto ATP Finals proponendo un ricco palinsesto di appuntamenti, talk, degustazioni, mostre, visite guidate, eventi diffusi e tanto altro ancora.

 

Casa Tennis, la grande cupola geodetica collocata sul lato destro di Palazzo Madama, che ricorda nella forma una pallina da tennis, ospiterà più di 50 talk, con ospiti provenienti dal mondo dello sport, dell’editoria, dello spettacolo. Tra gli appuntamenti in programma – molti dei quali vicini al sold out – segnaliamo gli incontri con il tennista Lorenzo Sonego, con il ct della nazionale di volley “Fefè” De Giorgi, con l’ex cestista Luis Scola, con il campione di ciclismo Vincenzo Nibali e con il “monumento” del tennis italiano Nicola Pietrangeli. E ancora, saranno ospiti di Casa Tennis anche l’attore Neri Marcorè, i musicisti e cantautori Roberto Angelini e Bianco, l’artista Greg Goya e le star dei social BarbaSophia, Fabrizio Biasibetti e Davide D’Urso. Si comincia con “Sport e integrazione” in programma oggi alle ore 15.30 con l’ex calciatore brasiliano Hernanes, detto “il profeta”, e la performer e ballerina Lidia Carew, fondatrice della realtà no profit Lidia Dice. Tutti gli (talk) di Casa Tennis, condotti da Ilaria Fratoni e Linda Messerklinger, sono gratuiti e prenotabili su app DICE: https://link.dice.fm/NittoATPFinals2023TorinoCasaTennis.

Giovedì 9 novembre 2023
Casa Tennis, piazza Castello: il sindaco Lo Russo e l’assessore Carretta intervengono all’apertura del workshop Innovation Summit in occasione delle Nitto Atp Finals

Casa Gusto, allestita negli spazi dell’Archivio di Stato, con ingresso da piazzetta Mollino, è la casa dedicata alle eccellenze enogastronomiche del territorio. Proporrà un vasto programma di incontri, talk e degustazioni guidate, organizzate da Regione Piemonte e Camera di commercio di Torino a partire dalle 14.30 di oggi. In calendario

63 appuntamenti di cui 58 degustazioni, con il coinvolgimento di oltre 70 aziende tra cui una trentina dei Maestri del Gusto, 6 con le ATL regionali e 5 talk (dedicati a temi diversi come i rifugi alpini, i funghi tossici, l’IA applicata al tennis, i nuovi alimenti energetici e i vini ai tempi di Cavour).

Molte delle degustazioni in programma avranno come vino di accompagnamento ai prodotti l’Erbaluce – vitigno dell’anno 2023 Regione Piemonte – nelle versioni ‘secco’, ‘spumante’ e ‘passito’.

Tutti gli appuntamenti sono prenotabili su app DICE, al costo simbolico di 5 euro (incasso devoluto alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus) con gratuità per i possessori dei biglietti delle Nitto ATP Finals: https://link.dice.fm/NittoATPFinals2023TorinoCasaGusto.

 

I posti disponibili per le degustazioni si stanno rapidamente esaurendo, in particolare negli appuntamenti previsti nel weekend.

 

Sempre a Casa Gusto, il Museo Nazionale del Cinema in collaborazione con l’artista Marco Innocenti, presenta la mostra STORYTENNIS: arte, tennis, parole, una raccolta di 14 opere originali della collezione Brivido Pop che rappresentano in modo emblematico l’essenza del tennis al di là della sfida sulla terra rossa. Il progetto artistico, adattato per l’occasione da Domenico De Gaetano, direttore del Museo Nazionale del Cinema, sarà esposto e visitabile gratuitamente per tutta la durata dell’evento, dal 10 al 19 novembre 2023, con orario dalle ore 11 – 20 (per la sola giornata del 10 novembre dalle ore 14.30 alle 20).

 

Infine, in una teca, sarà esposta per tutto il periodo la Coppa di cioccolato Nitto ATP Finals, 15 kg di cioccolato gianduia, realizzato con nocciole piemonte IGP, che riproducono esattamente le misure del trofeo originale (75 cm di altezza): è stata realizzata senza stampi con più di 100 ore di lavoro e grazie a una particolare capacità ingegneristica, dal maestro cioccolatiere Guido Bessone, in collaborazione con il comitato Gianduiotto Torino. Riempita di gianduiotti, avrà anche una parte verniciata in polvere di argento.

 

Tutti gli incontri e le degustazioni potranno beneficiare del supporto operativo di IFSE Culinary Institute – Torino che sovrintende alla preparazione dei cibi e al servizio di sala. Ad accogliere il pubblico ci saranno anche gli studenti della Fondazione ITS – Turismo e Attività Culturali di Torino.

 

Casa Media, collocata nella corte medievale di Palazzo Madama, è lo spazio dedicato ai giornalisti e agli operatori dell’informazione. Sarà aperta dal 10 al 19 novembre, con orario 12-18 (venerdì 10 e sabato 11) e 12-19 (nei restanti giorni), con postazioni di lavoro dedicate, dove i giornalisti potranno incontrare i protagonisti degli eventi ospitati in città e a Casa Tennis.

 

Nel pomeriggio di oggi prendono il via gli eventi diffusi che animeranno il centro città: musica, busking, arti acrobatiche e magia, un ricco programma che conquisterà torinesi e turisti creando un’atmosfera di grande festa. Dalle 14 alle 18, in piazza San Carlo spazio al mago Daigoro; in via Roma protagonista il pop della giovane band torinese 3 Luppoli; in piazza Castello il duo circense Tennis Theatre si esibirà in un entusiasmante spettacolo di “circo tennis”. Dalle 15 alle 18 la marching band Rusty Brass investirà di note festose il tragitto tra Porta Nuova e piazza Carignano, percorrendo via Roma, piazza San Carlo e piazza Castello. I festeggiamenti culmineranno nella grande Notte del Tennis, in programma sabato 18 novembre e nella festa finale alle OGR Torino domenica 19 novembre.

 

Dal 10 al 19 novembre la Camera di commercio di Torino in collaborazione con Turismo Torino e Provincia e le Associazioni di Categoria Guide Turistiche, offrirà visite guidate alla città con prenotazione obbligatoria attraverso l’App DICE: https://link.dice.fm/NittoATPFinals2023TorinoVisiteGuidate.

Sono 4 i tour con partenza da Casa Gusto: alle 10.30 “Il cuore di Torino: capitale regale” o “Melting Pot”; alle 17.30 “Tour dei caffè storici” o “Tour Luci d’Artista”. Gratuità – su prenotazione – per i possessori dei biglietti Nitto ATP Finals, a pagamento (5 euro) per tutti gli altri (incasso devoluto alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus). Numerose anche le visite guidate organizzate dalle associazioni di categoria e Turismo Torino e Provincia, dalle botteghe cittadine agli “assaggi” di Collina torinese, Valsusa e Pinerolese, dal turismo di prossimità alla scoperta dei paesaggi dei vini eroici di montagna.

 

In piazzetta Mollino si è inaugurato il murale dedicato alle Nitto ATP Finals 2023, opera di giovani artisti dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, che trasforma la città in un campo da tennis. Raffigura un uomo e una donna pronti per un match che supera il concetto di gioco. Da domani l’opera sarà installata alla Biblioteca civica Falchera Don Milani e, successivamente, esposta al Circolo della Stampa Sporting Torino. Progetto con il quale l’Accademia Albertina di Belle Arti collabora per la seconda volta con la Città di Torino in occasione delle ATP Finals.

 

Le Atp Finals tornano sul nostro territorio e si preparano a riempire le piazze e le strade di Torino con l’entusiasmo dei grandi eventi internazionali – afferma l’assessore allo Sport della Regione Piemonte Fabrizio Ricca -. Siamo orgogliosi del fatto che il Piemonte, anno dopo anno, diventi sempre più la casa del tennis mondiale e vogliamo che ogni cittadino sia coinvolto attivamente da questo appuntamento magico. Gli eventi diffusi in giro per la città saranno la porta d’ingresso per partecipare insieme a questa occasione di sport, gioco e spettacolo“.

 

“Torino è pronta ad accogliere, per il terzo anno consecutivo, il pubblico che accorrerà in città per le Nitto ATP Finals – commenta l’assessore allo Sport e ai Grandi eventi della Città di Torino Mimmo Carretta – e quest’anno ci siamo davvero superati. Casa Tennis ha ampliato i suoi spazi, trasformandosi in una enorme pallina da tennis e allargando la platea di spettatori degli oltre 50 talk in programma. L’intero programma di appuntamenti collaterali sarà ancora più ricco e culminerà nella Notte Bianca del Tennis del 18 novembre e nella grande festa finale in programma domenica 19 novembre alle OGR”.

 

Sportivi, tifosi, imprenditori, cittadini, turisti e buongustai: nella festa che abbiamo preparato in occasione delle Nitto ATP Finals tutti sono coinvolti e tutti possono vivere un’esperienza entusiasmante – ricorda Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino. – Solo a Casa Gusto sono in programma più di 60 appuntamenti grazie alla partecipazione di 70 aziende dell’enogastronomia, ma le occasioni di coinvolgimento del pubblico saranno diverse, diffuse in tutto il centro cittadino e anche in provincia grazie ai tour turistici.  Questa per noi è la strada giusta e condivisa per massimizzare gli effetti positivi e le ricadute di un evento sportivo internazionale”.

Torino è pronta per le Nitto ATP Finals. In piazza Castello inaugurate Casa Tennis, Casa Gusto e Casa Media

Con il taglio del nastro alla presenza delle autorità, questa mattina in piazza Castello sono stati ufficialmente inaugurati gli spazi di Casa Tennis, Casa Gusto e Casa Media, realizzati da Città di Torino, Regione Piemonte e Camera di commercio di Torino, con il supporto di Turismo Torino e Provincia e Visit Piemonte. Da oggi e fino al 19 novembre accompagneranno lo svolgimento delle Nitto ATP Finals proponendo un ricco palinsesto di appuntamenti, talk, degustazioni, mostre, visite guidate, eventi diffusi e tanto altro ancora.

Casa Tennis, la grande cupola geodetica collocata sul lato destro di Palazzo Madama, che ricorda nella forma una pallina da tennis, ospiterà più di 50 talk, con ospiti provenienti dal mondo dello sport, dell’editoria, dello spettacolo. Tra gli appuntamenti in programma – molti dei quali vicini al sold out – segnaliamo gli incontri con il tennista Lorenzo Sonego, con il ct della nazionale di volley “Fefè” De Giorgi, con l’ex cestista Luis Scola, con il campione di ciclismo Vincenzo Nibali e con il “monumento” del tennis italiano Nicola Pietrangeli. E ancora, saranno ospiti di Casa Tennis anche l’attore Neri Marcorè, i musicisti e cantautori Roberto Angelini e Bianco, l’artista Greg Goya e le star dei social BarbaSophia, Fabrizio Biasibetti e Davide D’Urso. Si comincia con “Sport e integrazione” in programma oggi alle ore 15.30 con l’ex calciatore brasiliano Hernanes, detto “il profeta”, e la performer e ballerina Lidia Carew, fondatrice della realtà no profit Lidia Dice. Tutti gli (talk) di Casa Tennis, condotti da Ilaria Fratoni e Linda Messerklinger, sono gratuiti e prenotabili su app DICE: https://link.dice.fm/NittoATPFinals2023TorinoCasaTennis.

Casa Gusto, allestita negli spazi dell’Archivio di Stato, con ingresso da piazzetta Mollino, è la casa dedicata alle eccellenze enogastronomiche del territorio. Proporrà un vasto programma di incontri, talk e degustazioni guidate, organizzate da Regione Piemonte e Camera di commercio di Torino a partire dalle 14.30 di oggi. In calendario

63 appuntamenti di cui 58 degustazioni, con il coinvolgimento di oltre 70 aziende tra cui una trentina dei Maestri del Gusto, 6 con le ATL regionali e 5 talk (dedicati a temi diversi come i rifugi alpini, i funghi tossici, l’IA applicata al tennis, i nuovi alimenti energetici e i vini ai tempi di Cavour).

Molte delle degustazioni in programma avranno come vino di accompagnamento ai prodotti l’Erbaluce – vitigno dell’anno 2023 Regione Piemonte – nelle versioni ‘secco’, ‘spumante’ e ‘passito’.

Tutti gli appuntamenti sono prenotabili su app DICE, al costo simbolico di 5 euro (incasso devoluto alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus) con gratuità per i possessori dei biglietti delle Nitto ATP Finals: https://link.dice.fm/NittoATPFinals2023TorinoCasaGusto.

I posti disponibili per le degustazioni si stanno rapidamente esaurendo, in particolare negli appuntamenti previsti nel weekend.

Sempre a Casa Gusto, il Museo Nazionale del Cinema in collaborazione con l’artista Marco Innocenti, presenta la mostra STORYTENNIS: arte, tennis, parole, una raccolta di 14 opere originali della collezione Brivido Pop che rappresentano in modo emblematico l’essenza del tennis al di là della sfida sulla terra rossa. Il progetto artistico, adattato per l’occasione da Domenico De Gaetano, direttore del Museo Nazionale del Cinema, sarà esposto e visitabile gratuitamente per tutta la durata dell’evento, dal 10 al 19 novembre 2023, con orario dalle ore 11 – 20 (per la sola giornata del 10 novembre dalle ore 14.30 alle 20).

Infine, in una teca, sarà esposta per tutto il periodo la Coppa di cioccolato Nitto ATP Finals, 15 kg di cioccolato gianduia, realizzato con nocciole piemonte IGP, che riproducono esattamente le misure del trofeo originale (75 cm di altezza): è stata realizzata senza stampi con più di 100 ore di lavoro e grazie a una particolare capacità ingegneristica, dal maestro cioccolatiere Guido Bessone, in collaborazione con il comitato Gianduiotto Torino. Riempita di gianduiotti, avrà anche una parte verniciata in polvere di argento.

Tutti gli incontri e le degustazioni potranno beneficiare del supporto operativo di IFSE Culinary Institute – Torino che sovrintende alla preparazione dei cibi e al servizio di sala. Ad accogliere il pubblico ci saranno anche gli studenti della Fondazione ITS – Turismo e Attività Culturali di Torino.

Casa Media, collocata nella corte medievale di Palazzo Madama, è lo spazio dedicato ai giornalisti e agli operatori dell’informazione. Sarà aperta dal 10 al 19 novembre, con orario 12-18 (venerdì 10 e sabato 11) e 12-19 (nei restanti giorni), con postazioni di lavoro dedicate, dove i giornalisti potranno incontrare i protagonisti degli eventi ospitati in città e a Casa Tennis.

Nel pomeriggio di oggi prendono il via gli eventi diffusi che animeranno il centro città: musica, busking, arti acrobatiche e magia, un ricco programma che conquisterà torinesi e turisti creando un’atmosfera di grande festa. Dalle 14 alle 18, in piazza San Carlo spazio al mago Daigoro; in via Roma protagonista il pop della giovane band torinese 3 Luppoli; in piazza Castello il duo circense Tennis Theatre si esibirà in un entusiasmante spettacolo di “circo tennis”. Dalle 15 alle 18 la marching band Rusty Brass investirà di note festose il tragitto tra Porta Nuova e piazza Carignano, percorrendo via Roma, piazza San Carlo e piazza Castello. I festeggiamenti culmineranno nella grande Notte del Tennis, in programma sabato 18 novembre e nella festa finale alle OGR Torino domenica 19 novembre.

Dal 10 al 19 novembre la Camera di commercio di Torino in collaborazione con Turismo Torino e Provincia e le Associazioni di Categoria Guide Turistiche, offrirà visite guidate alla città con prenotazione obbligatoria attraverso l’App DICE: https://link.dice.fm/NittoATPFinals2023TorinoVisiteGuidate.

Sono 4 i tour con partenza da Casa Gusto: alle 10.30 “Il cuore di Torino: capitale regale” o “Melting Pot”; alle 17.30 “Tour dei caffè storici” o “Tour Luci d’Artista”. Gratuità – su prenotazione – per i possessori dei biglietti Nitto ATP Finals, a pagamento (5 euro) per tutti gli altri (incasso devoluto alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus). Numerose anche le visite guidate organizzate dalle associazioni di categoria e Turismo Torino e Provincia, dalle botteghe cittadine agli “assaggi” di Collina torinese, Valsusa e Pinerolese, dal turismo di prossimità alla scoperta dei paesaggi dei vini eroici di montagna.

In piazzetta Mollino si è inaugurato il murale dedicato alle Nitto ATP Finals 2023, opera di giovani artisti dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, che trasforma la città in un campo da tennis. Raffigura un uomo e una donna pronti per un match che supera il concetto di gioco. Da domani l’opera sarà installata alla Biblioteca civica Falchera Don Milani e, successivamente, esposta al Circolo della Stampa Sporting Torino. Progetto con il quale l’Accademia Albertina di Belle Arti collabora per la seconda volta con la Città di Torino in occasione delle ATP Finals.

Le Atp Finals tornano sul nostro territorio e si preparano a riempire le piazze e le strade di Torino con l’entusiasmo dei grandi eventi internazionali – afferma l’assessore allo Sport della Regione Piemonte Fabrizio Ricca -. Siamo orgogliosi del fatto che il Piemonte, anno dopo anno, diventi sempre più la casa del tennis mondiale e vogliamo che ogni cittadino sia coinvolto attivamente da questo appuntamento magico. Gli eventi diffusi in giro per la città saranno la porta d’ingresso per partecipare insieme a questa occasione di sport, gioco e spettacolo”.

“Torino è pronta ad accogliere, per il terzo anno consecutivo, il pubblico che accorrerà in città per le Nitto ATP Finals – commenta l’assessore allo Sport e ai Grandi eventi della Città di Torino Mimmo Carretta – e quest’anno ci siamo davvero superati. Casa Tennis ha ampliato i suoi spazi, trasformandosi in una enorme pallina da tennis e allargando la platea di spettatori degli oltre 50 talk in programma. L’intero programma di appuntamenti collaterali sarà ancora più ricco e culminerà nella Notte Bianca del Tennis del 18 novembre e nella grande festa finale in programma domenica 19 novembre alle OGR”.

Sportivi, tifosi, imprenditori, cittadini, turisti e buongustai: nella festa che abbiamo preparato in occasione delle Nitto ATP Finals tutti sono coinvolti e tutti possono vivere un’esperienza entusiasmante – ricorda Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino. – Solo a Casa Gusto sono in programma più di 60 appuntamenti grazie alla partecipazione di 70 aziende dell’enogastronomia, ma le occasioni di coinvolgimento del pubblico saranno diverse, diffuse in tutto il centro cittadino e anche in provincia grazie ai tour turistici.  Questa per noi è la strada giusta e condivisa per massimizzare gli effetti positivi e le ricadute di un evento sportivo internazionale”.









Scopri le meraviglie di Malta: il tuo viaggio da Torino

C’è un arcipelago nel cuore del Mar Mediterraneo che offre un mix affascinante di storia millenaria, paesaggi incantevoli e vivace cultura mediterranea. Se stai cercando una destinazione che abbia tutto, le isole di Malta, Gozo e Comino sono il posto giusto per te.

Partiamo col dire che raggiungere Malta da Torino è facilissimo. Ryanair ha infatti puntato su Torino per voli diretti verso Malta. Ogni settimana da Torino-Caselle partono 2 voli che vi catapulteranno in quest’isola affascinante in circa 2 ore senza scali.

Una volta arrivati a Malta, non resta che decidere cosa visitare e come organizzare il soggiorno.

Partiamo dalla capitale Valletta, una città fortificata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Esplora i vicoli pittoreschi, ammira il Grand Harbour e scopri la magnifica architettura barocca dei suoi edifici. Mdina, l’antica capitale dell’isola, è invece conosciuta come  “la città silenziosa”, ed è di origine fenicia e piena di fascino storico. Perdetevi tra le sue stradine e godetevi la sua atmosfera rarefatta e misteriosa.

Non dimenticate una tappa ai templi di Ħaġar Qim e Mnajdra, templi megalitici tra i siti più antichi del mondo, risalenti a oltre 5.000 anni fa. E infine le spiagge di Malta: l’isola è circondata da acque cristalline e spiagge incantevoli. Da Golden Bay a Blue Lagoon, non c’è che l’imbarazzo della scelta per rilassarsi e godersi il sole maltese.

Ovviamente su una guida turistica troverete tutte queste informazioni e scoprirete anche le isole di Gozo e Comino. Noi però vogliamo carpire dritte, suggerimenti su cosa fare, luoghi segreti da scoprire e lo abbiamo fatto con una chiacchierata al Direttore di Visit Malta, Ester Tamasi.

Incominciamo con il programma estivo. Cosa offrono Malta, Gozo e Comino per l’estate 2023? 

Il calendario eventi di Malta è ricco tutto l’anno, di certo però è d’estate che gli appuntamenti si alternano serrati accogliendo i turisti con un’agenda sempre variegata. Tanti i concerti e i festival musicali estivi come l’Isle of MTV, il più grande festival gratuito d’Europa alla sua quindicesima edizione maltese e che raduna nomi del pop e della dance di livello mondiale (quest’anno sul palco ci saranno anche i One Republic). Altro grosso evento musicale sarà il SummerDaze Malta dal 15 al 18 agosto per cui è prevista un’ interessantissima lineup che piacerà molto al pubblico italiano.

Ci sono anche appuntamenti più raffinati come l’International Jazz Festival, oppure eventi di carattere enogastronomico come il Malta Food Festival.

 

Quali sono le specialità gastronomiche che si possono gustare a Malta?

Sicuramente tutti dovrebbero assaggiare i pastizzi¸ il tipico street food maltese disponibile in molti bar per pochi spiccioli: si tratta di una sfoglia salata che nelle sue forme più classiche è ripiena di ricotta oppure di una saporita crema di piselli. Suggerisco di assaggiare anche la ftira, definito patrimonio immateriale, il pane maltese così importante per la cultura locale da essere acquisito tra i beni patrimonio Unesco. Grandi classici della tavola maltese sono inoltre le portate a base di coniglio e, quando è stagione, quelle con la lampuga, un pesce che si trova nei nostri mari soprattutto a settembre. Gli amanti del pesce devono in ogni caso non perdersi la località di Marsaxlokk: sul porticciolo dove sono attraccati i luzzu, i colorati pescherecci maltesi, si affacciano molti ristorantini di pesce che qui viene servito freschissimo, da degustare magari al termine di una passeggiata al mercato della domenica mattina.

In generale la cucina maltese è basata su ingredienti freschi e tipici dell’area mediterranea come i pomodori, i capperi, le olive con cui si preparano ottimi spuntini e aperitivi che si possono degustare accompagnati da una bottiglia di vino maltese o da una freschissima Cisk, la birra prodotta sulle nostre isole.

 

Se promettiamo di non venire tutti insieme, ci dice dove va quando vuole rilassarsi e qual è la sua spiaggia preferita?

Contrariamente a quanto spesso si pensa, a Malta, Gozo e Comino ci sono molte spiagge sabbiose. Viste le dimensioni dell’arcipelago è facilissimo fare beach hopping e spostarsi da una spiaggia all’altra e da un’isola all’altra, anche nello stesso giorno. Le spiagge sabbiose più famose sono a nord dell’isola principale e me (e non solo a me) piace molto andare a Ghajn Tuffieha, un’ampia baia dalla forma semicircolare che al tramonto si infiamma in tutte le sfumature del rosso e dove si può bere un drink in completo relax ammirando lo spettacolo della natura. Però a chi cerca il massimo della privacy, suggerisco di organizzare un’escursione attorno alle isole in barca a vela, per scovare le calette più protette e meno frequentate.

Per girare Malta è necessaria l’auto o si può usufruire dei mezzi pubblici?

La rete dei mezzi pubblici a Malta funziona bene ed è facile raggiungere in bus praticamente tutte le attrazioni principali. A chi preferisce però noleggiare un mezzo proprio, ricordo che la guida a Malta è all’inglese: Malta è stata a lungo una colonia britannica e questo ha lasciato in eredità molti aspetti della cultura locale. Oltre alla guida a destra, ad esempio si possono ancora scorgere in giro le tipiche cabine telefoniche rosse e ci sono hotel dove si può degustare un ricco high tea all’inglese.

 

Cosa non bisogna assolutamente dimenticare di acquistare da portare a casa?

Un tipico souvenir maltese potrebbe essere un oggetto in vetro soffiato o una finissima filigrana d’argento. A Gozo, inoltre si confezionano ancora pizzi al tombolo. Se si preferisce un prodotto gastronomico suggerisco di portarsi a casa qualche ġbejniet, piccoli formaggi di capra, tipici dell’isola di Gozo, che vengono conservati sott’olio o stagionati nel pepe. Un’ottima idea è anche una bottiglia di eccellente olio d’oliva – ci sono alcune qualità di olive che esistono solo a Malta – o di vino.

 

So che deve rimanere super partes, ma ci suggerisca il suo locale del cuore dove passare una serata, bere un drink o assaggiare una specialità.

A Malta ci sono tanti rooftop bar dove passare serate sorseggiando ottimi cocktail, soprattutto nella zona di St. Julian’s, ma quando mi voglio rilassare scelgo uno dei localini di Valletta dove si suona musica jazz dal vivo.

 

Per ulteriori approfondimenti, vi suggeriamo il sito e il blog ufficiali di Malta. E non dimenticate di mandarci una cartolina, anche virtuale!

 Lori Barozzino

Alpinia, la storia del giardino di piante alpine e di montagna

Le piante e i fiori per l’uomo hanno sempre rappresentato qualcosa di molto importante

 

Inizialmente erano l’espressione della natura in cui poteva riconoscere un interesse pratico, concreto: erano le piante (alimentari, medicinali o tessili) che lo aiutavano a vivere, cibarsi, curarsi, vestirsi. Alcune piante erano considerate “magiche” e rappresentavano un punto di vista religioso rilevante. Con il passare del tempo furono costruiti i primi giardini botanici, per piacere estetico e puro spirito di ricerca, senza nessun legame con le eventuali applicazioni pratiche delle loro proprietà. Questi giardini erano luoghi frequentati per imparare a riconoscere le piante tant’è che, attraverso la testimonianza di Diogene Laerzio, si è saputo che Teofrasto aveva fondato ad Atene, a questo scopo, un giardino botanico. Dai giardini pensili di Babilonia ai giorni nostri, per varie fase e con tecniche e finalità diverse, il giardino è diventato uno degli ambienti che hanno accompagnato le varie civiltà. Una delle forme più originali è quella del “ giardino di piante alpine e di montagna”. In Italia il giardino alpino, in senso stretto, nacque nel 1897 con la fondazione di “Chanousia” sul Piccolo S.Bernardo e proseguì trentasette anni dopo, nel 1934, con l’apertura di “Duxia” (l’attuale “Alpinia”) sulle pendici del Mottarone, la “montagna dei milanesi” che domina Stresa, sulla sponda piemontese del lago Maggiore. In questo caso, si trattò – anche grazie alla non elevatissima ma pur sempre rispettabile altitudine d’Alpinia – di un felice compromesso tra un giardino roccioso (con funzioni estetico-decorative) e un giardino alpino (dove sono riunite specie floristiche proprie dei monti, a scopo di studio e conservazione).

Un balcone sul golfo Borromeo

L’orto botanico Giardino Alpinia, di fatto, è uno splendido balcone naturale sul golfo Borromeo del Lago Maggiore e, con gli anni, è diventato una meta irrinunciabile per il turista e per l’appassionato naturalista. C’è chi lo visita, e sono molti, solo per sostare al “Belvedere” – posto nel punto più alto e panoramico del giardino – e godersi lo spettacolo offerto dalla vista che si perde sul lago Maggiore verso Luino e la sponda lombarda, sul golfo Borromeo e le sue isole, sul lago di Mergozzo e sul semicerchio di oltre 150 chilometri di montagne, dalla cima del Fletschhorn alla Zeda, dal Limidario allo Spluga, dal Bernina al monte Generoso fino alle prealpi lombarde. Non vi è dubbio che il verdazzurro del contrasto tra boschi, prati e lago crea una suggestione del tutto particolare. Ma ad Alpinia si va anche per ammirare, passeggiando nei viali, le specie botaniche, soprattutto alpine, che vivono in aiuole e terrapieni. Alpinia è collocato a circa 800 metri d’altitudine, in territorio di Stresa, appena dopo la località “Alpino” di Gignese ed è raggiungibile agevolmente e comodamente sia passando da Gignese e salendo le curve nervose che portano sulla strada che conduce alla vecchia via “Borromea”, sia con la funivia che dal Lido di Carciano a Stresa raggiunge la vetta del Mottarone, fermandosi alla stazione intermedia, che dista poche centinaia di metri dall’entrata del giardino. Sorto per tutelare dall’interesse privato la sua affascinante posizione panoramica, è stato il secondo giardino botanico alpino fondato in Italia, dopo quello di Chanousia in valle d’Aosta. La fruibilità dell’area nuova del giardino (i due ettari d’ampliamento “sotto” l’area storica, che anni fa hanno consentito il raddoppio della superficie del giardino, oggi di 4.000 mq) ha reso possibile la realizzazione della passeggiata sul nuovo percorso, permettendo di visitare questa parte d’Alpinia che è stata espressamente dedicata alle specie autoctone, alla flora spontanea del Mottarone, realizzando così una saldatura con la parte storica del giardino dove dimorano le essenze botaniche più pregiate. In aggiunta venne predisposta anche un’area umida con tutte le essenze acquatiche.

“Tanto magro era il suolo, quanto pregiato era l’ambiente”

Nei primi anni ‘30, il terreno sul quale sorge Alpinia era incolto e quasi improduttivo per la sua natura acida e silicea. Eppure, tanto magro era il suolo quanto pregiato era l’ambiente, grazie soprattutto alle visioni panoramiche di grande ampiezza e bellezza. “In quegli anni – scriveva l’Ambrosini nel 1953 – una sola panchina di legno grezzo, su un dosso a 800 metri d’altitudine, prospiciente il gran quadro del bacino centrale del Lago Maggiore, era quanto di turistico esisteva in posto; vi si giungeva per mezzo di uno stretto sentiero tra ginestre e felci. Quello era il “belvedere” e si sapeva che da quel posto, nel gran silenzio dell’isolamento dal resto del mondo, la vista poteva spaziare su laghi e monti fino a più di centocinquanta chilometri di lontananza “. Il terreno era comunale ma vi furono dei privati che pensarono che lassù potesse sorgere una bella villa, con una vista da sogno. Per non dar nell’occhio, furono offerti venti o trenta centesimi al metro quadro. Appena si seppe della proposta, scattò l’allarme e un ristretto gruppo di “innamorati della montagna “ (come li definì Ambrosini) chiese all’allora Podestà di Stresa di non vendere la località ai privati per conservarla al godimento pubblico. E fu lanciata l’idea: “Farne un giardino di piante alpine aperto a tutti”. Era appena uscito, in ristampa, un libro di Penzig e Fenaroli sulla flora alpina e i “buongustai della scienza gentile”, cioè la botanica, si entusiasmavano per il giardino alpino Chanousia, al piccolo S.Bernardo. In breve la proposta fu formalizzata e il 28 gennaio del 1934, accettata l’idea dal comune di Stresa, nell’aula di segreteria del Municipio, dall’iniziativa d’Igino Ambrosini e Giuseppe Rossi nacque Alpinia (che inizialmente si chiamò “Duxia”, poi ribattezzato “Alpinia” nel 1944). Avviatosi come iniziativa turistica, il progetto divenne anche botanico-forestale. Fu subito redatto il programma iniziale, quello che si può a buona ragione definire il “manifesto” d’Alpinia.

“E’ il più bel posto tra quanti ne vidi girando il mondo!”

“ L’iniziativa di ornare uno dei più bei posti panoramici del nostro paese, il Belvedere d’Alpino sopra Stresa con un giardino di piante alpine, ha i seguenti scopi: conservare al pubblico godimento un luogo di primissimo ordine che altrimenti avrebbe avuto la sicura destinazione a villa privata; dar vita, col giardino, ad un’opera di bellezza aristocratica e popolare insieme, istruttiva, educativa, ricreativa; offrire un ambiente di serena poesia che costituisca un importante richiamo turistico per i visitatori italiani e stranieri...”. La descrizione, più dettagliata, del giardino seguiva lo slancio di queste frasi ma soprattutto, nel concreto, (“con ben scarsa competenza ed esperienza”) prese forma il progetto. Dalla ditta Correvon di Ginevra furono acquistate un centinaio di specie di piantine tipiche delle Alpi. Il prof.Correvon non fece un grande affare con quella fornitura perché, per disporre le prime aiuole, mandò espressamente e gratuitamente suo nipote per insegnare come si doveva procedere e venne poi egli stesso in Italia, prima al giardino (e lo definì “ il più bel posto tra quanti ne vidi girando il mondo”) e poi a Milano, dove tenne una memorabile conferenza sotto gli auspici del Cav.Giuseppe Rossi, uno dei fondatori del Club alpino Italiano. Un evento che costituì l’inaugurazione ufficiale della fondazione d’Alpinia. Iniziatosi il giardino con una cinquantina di piante alpine, nei due-tre anni successivi le specie salirono di numero rapidamente, sfiorando le 500, in gran parte molto preziose, dono di Chanousia, il giardino alpino del Piccolo S.Bernardo, unico all’epoca in “funzione” in Italia, dov’era custode il prof. Lino Vaccari, continuando in alta quota (tra Valle d’Aosta e Savoia, a 2170 metri) l’opera dell’abate Pietro Chanoux.Un passo alla volta continuarono le semine, le piantagioni, le erborizzazioni e – in pochi anni – Alpinia raggiunse le 2500 specie (delle quali 200 di piante officinali – con la campionatura di pressoché tutte le specie che riescono a vivere all’aperto in un clima temperato piuttosto freddo – e 150 arboree).

 

La collina brulla iniziò a fiorire..

Il lavoro mutò il panorama della collina brulla: nei 12.ooo metri quadrati recintati furono disposte scogliere e aiuole, ruscelletti e cascatelle, prati e macchie di bosco. Il giardino fu aiutato,Chanousia a parte, da molti orti botanici universitari che inviarono semi e piantine. E’ un lungo elenco, che si snoda tra Parigi, Coimbra, Losanna, Basilea, Ginevra, Dublino, Graz, Uppsala, Stoccolma, Glasgow, Copenaghen, Cambridge, New York, Vienna, Edimburgo e ancora Pavia, Torino, Sanremo, Firenze, Genova, Napoli, Palermo, Villa Taranto a Pallanza. Una vera e propria “gara di cortesia e altruismo in onore della scienza” che fu per anni a senso unico, con Alpinia che “riceveva senza poter contraccambiare” ma che vide poi, alla fine degli anni ‘40, anche il giardino affacciato sul lago Maggiore partecipare attivamente agli scambi, entrando nell’elenco dei donatori d’altri orti botanici. La crescita d’Alpinia, in quegli anni, fu impetuosa. Le piante e i fiori non seguirono un itinerario prestabilito, suddiviso per specie e classificazioni, ma si badò di più all’estetica, al piacere di stupire il visitatore con i lampi cromatici delle fioriture stagionali. Si prestò molta attenzione alle erbe alpine, alle piante pioniere, belle e tenaci. Una filosofia, che venne riassunta da Ambrosini in un rustico cartello, posto all’entrata del giardino: “ Non cercare qui, visitatore, vegetazioni di lusso, fiori doppi, disposizioni sapienti. Questo è un giardino di piante alpine, minuscole, feconde, frementi di vitalità, come offre natura”. Un risultato veramente straordinario, che valse l’approvazione, l’aiuto e la medaglia d’argento del Ministero per l’Agricoltura e foreste. Igino Ambrosini aveva compiuto, con i suoi collaboratori, un miracolo, che descriveva così:“..le piante alpine, con le loro magnifiche fioriture ed il loro modo di vivere, raccolgono sempre l’incantata ammirazione dei visitatori e sono per quanto possibile in aiuole, rocce , scogliere, ruscelli, il che costituisce pure una singolarità del giardino” . In quegli anni si erano succedute anche alcune coltivazioni (l’orto di Guerra, ndr) di piante alimentari e industriali. Venne dimostrata, ad esempio, la possibilità della coltivazione in luogo della valeriana, della digitale, lavanda e cumino. E, com’era inevitabile, non mancarono per altre specie di piante i risultati negativi, seppur “ugualmente istruttivi”.

“Portentoso calmante per lo spirito in questi tempi turbinosi”

Agli inizi del gennaio 1944, in piena guerra, cogliendo l’occasione del “decennale” del giardino, la Commissione Direttiva , presieduta da Giuseppe Rossi e composta da Ambrosini e Rovelli, tirò le somme di un primo bilancio, ammettendo innanzi tutto che il giardino “ha sempre presentato un notevole interesse turistico e scientifico: molto maggiore il primo,più contenuto il secondo”. Il giardino alpino “Duxia” svolgeva anche un’azione di “portentoso calmante per lo spirito in questi tempi turbinosi”. I numeri parlavano di un successo: 86.862 visitatori in dieci anni,con una media di dodicimila all’anno in tempo di pace e cinquemila in tempo di guerra. Di questi visitatori, in tempo di pace, 900 all’anno erano stranieri. Allora le automobili che affluivano al giardino, arrancando sui tornanti che da Baveno e Stresa salivano all’Alpino erano circa 1200 all’anno. I costi di “impianto” e manutenzione del giardino furono contenuti in 154.802 lire e …5 centesimi, ripianati dai contributi del Comune di Stresa (proprietario, tra l’altro, del terreno) e di vari enti e privati. La Commissione non mancò, nella relazione, di rilevare come “ gli Enti che ci hanno sussidiato hanno compiuto un eccellente affare sia per l’attività turistica che il giardino ha permesso di svolgere, sia perché esso ha valorizzato in modo cospicuo i terreni circostanti, in pratica per qualche milione di lire”.

Il dopoguerra e il “salotto” d’Alpinia

Nel 1946 Alpinia segnò una notevole ripresa. I visitatori furono 8942 in confronto dei 4215 del 1945 e dei 12 mila d’anteguerra. Il 31 gennaio 1947, nella sua “Relazione sull’attività d’Alpinia durante il 1946”, la Commissione Direttiva, presieduta da Giuseppe Rossi e composta da Ambrosini e Rovelli, scriveva: “Tra i motivi di soddisfazione, oltre alle consuete manifestazioni di simpatia dei visitatori, segnaliamo l’intensificata corrispondenza con Istituti nazionali e stranieri; gli scambi di semi e piantine con Istituti esteri;le richieste avute da amatori intenzionati di dar vita ad altri giardini alpini; le visite d’alte autorità governative, scientifiche, turistiche; l’aver ospitato artisti di buon nome per riprese cinematografiche; l’essere stato oggetto di citazione in numerose pubblicazioni”. L’eccezionale vista panoramica che si godeva dal “belvedere”, dove fu costruita una capanna, il “salotto d’Alpinia”, dotata di un potente cannocchiale, la raccolta di una moltitudine d’essenze botaniche e l’acqua oligominerale di sorgente furono gli “ingredienti” del successo e il giardino divenne meta di moltissimi visitatori. Nel 1953 sorse , all’entrata, la “casa d’Alpinia”. Igino Ambrosiani, insieme all’associazione degli “amici d’Alpinia”, presieduta da un infaticabile divulgatore delle bellezze botaniche come il professor Albano Mainardi, rappresentarono per molti anni il braccio operativo, colto e appassionato, che fece crescere “Alpinia” in valore e prestigio. E fu proprio Mainardi a ricordare come “ i fondatori non ne fecero un “orto botanico” con rigide , scientifiche divisioni per famiglie, provenienze, terreni adatti. Finalità principale è stata quella di far conoscere ed amare, senza pesantezze, una serie di vegetazioni in modo che il visitatore generico, quando girerà per i monti, le riveda, le riconosca e le rispetti, e “l’amateur” non più profano possa, nella sintesi del giardino, salutarle come vecchie conoscenze e rinsaldarne l’amicizia”.

“Ogni filo d’erba ha la sua storia da raccontare”

In quegli anni Ambrosini pubblicò “Alpinia intimo”, un utilissimo e documentato tascabile, una sorta di trattato di “botanica leggera”. Il volumetto si soffermava anche sulle virtù salutari d’alcune erbe officinali che “oggi ridivengono attuali di fronte a questo pover’uomo contemporaneo, obbligato per fuggire ai suoi mali, ad ingurgitare passivamente pastiche, vitamine, ormoni, antibiotici, sonniferi, ansiolitici, analgesici e antistaminici”. L’anima del giardino era condensata in questo “flash” d’Ambrosini che,   ispirandosi alla memoria dello scrittore Amiel, scrisse “..ogni filo d’erba ha la sua storia da raccontare”. Sono le “creature” che amava crescere e che descriveva come “piccole, minuscole piante “tutto fiore”, avvinghiate da robuste radici alla terra, ma capaci coi loro minuscoli e vitalissimi semi di disseminarsi ovunque, portati dal vento, uncinarsi a nuova terra, conquistarla, germogliarvi, moltiplicarsi. Piantine minuscole, non flaccide, capaci di vivere sul magro, unite strette per difendersi, organismi di lunghissima vitalità che sanno – con cento mezzi – nutrirsi e mantenersi sani, senza l’assistenza dell’uomo e senza alimentazioni pletoriche; esseri che cedono alla carezza dell’aurora mattutina ma non temono la bufera; che si muovo senza darlo a vedere, che utilizzano la collaborazione altrui e la compensano traendo beneficio; generazioni d’aristocrazia millenaria, depositarie di segreti e di misteri. Piantine che camminano in cerca di nutrimento, che emettono anche dai rami, radichette laddove sentono che vi è alimento o sostegno; che si difendono con spine, peli, ragnatele, verniciature, veleni; che girano il fiore in cerca di luce ed il seme in cerca di terra; che impazziscono per azione di parassiti; ma soprattutto di mostrano frementi nell’attività riproduttiva”.

Drosera e Parnassia, una tenera “associazione a delinquere”

Alcune di queste piantine sono talmente minuscole che occorre osservarle con la lente e, conoscendole, non mancano di stupire. E’ il caso della Drosera rotundifolia, pianta carnivora, e della Parnassia che vivono l’una accanto all’altra in una specie di simbiosi o, se vogliamo, in una vera e propria “associazione a delinquere”. La Parnassia, col suo bianco flabello richiama i piccoli insetti che, posandosi anche sulla Drosera, ne sono da questa invischiati, asfissiati e poi digeriti. Nello stesso tempo, la Parnassia – complice della “killer” – cacciando le sue radichette sotto la Drosera, succhia quei sali minerali che alla vicina (nutrendosi specialmente di sostanze organiche) non interessano.

Il declino e la “svolta” del 1977

Dopo molti anni difficili e bui, seguiti al ritiro d’Igino Ambrosini dalla carica di Direttore, con il rischio che tutto andasse in malora e che Alpinia imboccasse la via del degrado ambientale, dell’incuria e dell’oblio,ci fu la svolta del 1977. La fase di rinnovamento coincise con la nuova gestione del giardino, assunta da un consorzio d’enti pubblici guidato dall’allora Comunità montana Cusio-Mottarone. Su Alpinia, gradualmente, si riaccesero i riflettori. Aiuole e roccere tornarono ad essere curate e le poche decine d’essenze sopravvissute ricevettero nuove cure e attenzioni. Il passo decisivo, dopo questi primi interventi, avvenne con il progetto degli architetti paesaggistici Giacomo Prini e Patrizia Pozzi. L’area del giardino si ampliò, raddoppiando. Furono aperti nuovi percorsi e sentieri, creando la zona umida a nord, aumentò il patrimonio vegetale con nuove essenze arbustive, arboree ed erbacee. Gli sforzi degli enti che gestirono il giardino, accompagnati dalla passione e competenza del giardiniere-custode Michele Ferrier, fecero “rifiorire” Alpinia.

Le mille specie d’Alpinia

Questa è, in sintesi, la storia di questa straordinaria realtà, tutt’oggi meta – da aprile a metà ottobre – di decine di migliaia di visitatori. La “filosofia” di Ambrosini, nel tempo, è stata rispettata. Infatti, il successo di un giardino come Alpinia deriva da questa mescolanza di specie diverse: erbe, felci, bulbose, licheni, piante legnose, arbusti, provenienti da regioni e habitat differenti, da aree geografiche in quota non solo sulle Alpi ma anche in zone più remote ed esotiche, dagli Urali al Giappone, alla catena Hymalaiana. Piante diverse ma unite dall’obiettivo comune di dare senso e immagine al giardino e da caratteristiche morfologiche abbastanza simili. Una delle prime, e più ardue difficoltà nella formazione di un giardino roccioso alpino come questo consiste nella conoscenza delle esigenze delle piante, la cui sopravvivenza è strettamente legata alla specificità degli elementi naturali. La natura del suolo per l’apparato radicale e gli elementi nutritivi, le proprietà chimiche del terreno, le necessità d’acqua e di drenaggio, l’esposizione alla luce del sole e il riparo dai venti: nulla è lasciato al caso e le scelte sono frutto di tecniche, esperienza, ripetuti tentativi e sperimentazioni, successi e fallimenti. Una delle caratteristiche d’impianto adottate ad Alpinia è stata quella delle “aiuole rialzate”, che propongono due vantaggi. Innanzi tutto, sopraelevando il suolo dell’aiuola dal terreno naturale si ottiene un drenaggio più efficace e , in secondo luogo, con materiale di riempimento molto differente rispetto alla composizione del terreno, si possono assicurare alle piante tutti gli elementi minerali più opportuni per la loro crescita. Attualmente le aiuole e le roccere d’Alpinia ospitano centinaia di specie, appartenenti ai vari generi di piante alpine. Fra i gerani (geranium) ci si può sbizzarrire: dai più comuni come i geranium sanguineum al geranium platypetalum, nativo del Caucaso, alto circa 30 cm e capace di formare masse compatte di foglie lobate e magnifici fiori azzurri-purpurei del diametro di 4-5 cm, che si aprono in successione. Altro genere tipicamente alpino è quello dei garofanini (Dianthus), che spesso nell’ambiente montano costituiscono formazioni a tappeto o a “monticello”, con foglie lineari, fusti eretti e petali profumati e multicolori. Le diverse specie di campanule sono una delicata e affascinante presenza ad Alpinia: dalla più comune Campanula Medium, biennale sudeuropea di media altezza, a piante d’assoluta rarità come la Campanula Marchesettii, pianta endemica dei boschi del Trentino. Si trovano piante ornamentali come il mediterranei lino giallo, il talittro (Thalictrum aquilegifolium) con i suoi fiori formati non da petali ma solo da organi sessuali, la celebre stella alpina (Leontopodium alpinum) dalle strane e singolari brattee biancastre, ai gigli. L’elenco può essere lunghissimo, quasi interminabile, di piante che le montagne crescono, esibiscono e, a volte, nascondono. Appare evidente anche al profano come il “valore” di un Orto Botanico sia determinato dal numero delle specie che ci vivono. Per una buona germinazione delle due semine annuali, autunnale e primaverile, le terrine sono poste nel semenzaio, in un lettorino freddo e , successivamente, la plantula è invasata singolarmente o a mazzetti. Così, al riparo in un tunnel ombreggiato fino alla crescita, si consente un sicuro trapianto a dimora. Questo lavoro ha permesso nel tempo di arricchire Alpinia di molte nuove specie, tra le quali un certo numero arbustive. In questo modo si passò dalle 400 specie del 1987 alle circa mille attuali con l’obiettivo , molto ambizioso ma non impossibile, di tornare alle quasi duemila del 1953.

Una “vetrina” sui fiori, tra lago e montagna

Alpinia, negli anni a venire, dovrà essere sempre più un museo a cielo aperto, un laboratorio di conoscenze botaniche, una “vetrina” sui fiori montani, collegandolo alle migliori tradizioni floricole del lago maggiore che,in tutto il mondo, è conosciuto per le sue produzioni d’acidofile, in particolare azalee e rododendri. Un progetto meno ambizioso di quanto possa apparire e comunque “ in linea ” con quanto aspirano i tanti che, dopo aver percorso i viali d’Alpinia, manifestano il loro entusiasmo per aver potuto godere di quest’angolo di natura sulle pendici del Mottarone, tra l’azzurro del lago e quello del cielo.

Marco Travaglini

Appuntamento al Salone del Libro con la Polizia di Stato

La Polizia di Stato ha proseguito con un ricco calendario di eventi e presentazioni che si terranno all’interno del padiglione Oval stand V189

Nella terza giornata del Salone internazionale del libro di Torino la Polizia di Stato ha proseguito con un ricco calendario di eventi e presentazioni all’interno del padiglione Oval stand V189. Tantissimi i visitatori che hanno affollato lo stand, fra cui anche diversi volti noti, fra cui Massimiliano Ossini, Malika Ayane, Carlo Lucarelli, Vincenzo Schettini, il professore de La Fisica che ci piace, e l’amatissimo Geronimo Stilton.

E’ stato possibile farvi conoscere meglio la graphic novel Il commissario Mascherpa, prodotto editoriale della rivista Poliziamoderna, ormai giunto al quinto volume, Il ritorno dello scorpione, dove il commissario di Diamante dovrà indagare su un regolamento di conti all’interno di una cosca ‘ndranghetista legata ai narcos colombiani. Il fumetto, pensato come veicolo educativo di legalità verso i giovani, è anche uno strumento di solidarietà poiché il ricavato della vendita è destinato al Piano Marco Valerio, un progetto nato per dare sostegno concreto alle cure delle malattie pediatriche e croniche dei figli dei dipendenti della Polizia di Stato. Presso lo stand è possibile acquistare i 5 volumi già pubblicati (La Rosa d’argentoMare NeroBanditiOnorata Sanità e Il ritorno dello scorpione e Big Game volume, edito in lingua inglese, che raccoglie tre storie in cui Mascherpa collabora con l’Interpol per catturare dei latitanti).

Nel corso della mattinata Andrea Ferrara, poliziotto del Servizio polizia scientifica, ha presentato il Nel bunker del diavolo, un romanzo avvincente in cui una squadra di poliziotti deve indagare su una rapina cruenta finita male che li condurrà a cercare i malviventi nell’hinterland romano.

Le presentazioni sono proseguite, nella mattinata e nel pomeriggio, con Un poliziotto di nome Lele, volume realizzato dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza, dedicato al sovrintendente della Polizia di Stato Emanuele Petri che il 2 marzo 2003 venne ucciso durante un servizio di controllo sulla strada ferroviaria Roma-Firenze dalle Nuove Brigate Rosse. Il libro contiene il romanzo breve Le ferite di marzo della scrittrice Cinzia Corneli e una disamina del giornalista Giovanni Bianconi oltre ad altri importanti elementi documentali messi a disposizione dall’Associazione Emanuele Petri. All’evento è stata presente la vedova Alma Petri e l’ispettore Ugo Bonelli, collega di Emanuele Petri al servizio Volanti della questura di Arezzo che ha contribuito al libro con un ricordo dei momenti tragici seguiti alla barbara uccisione.

A seguire Antonio Savoldi insieme a Mauro Bernardi, ex camionista dal 2013 insegnante di sci per disabili, hanno presentato “La Strana coppia” in cui si racconta un episodio autobiografico della vita di Antonio, poliziotto della Stradale, che durante il servizio presta soccorso per un incidente gravissimo che vede coinvolto un camionista che rincontrerà a distanza di sette anni per iniziare un progetto insieme. Sempre dello stesso autore,  un altro volume, “Altri noi”, in cui viene raccontata una storia vera ispirata a due genitori che devono accudire la figlia nata con una grave malformazione. Lo scrittore utilizza la voce narrante della mamma della bambina, facendo conoscere al lettore i pensieri, gli scontri, le battaglie quotidiane che appartengono a chi diventa caregiver.

A chiudere le presentazioni l’atleta paralimpica Carlotta Gilli con il suo libro Una luce nell’acqua, scritto con l’aiuto del giornalista Mauro Giorgini anche lui presente allo stand, in cui racconta come la sua vita sia stata sconvolta all’età di sei anni, con il sopravvenire della malattia di Star­gardt, una retinopatia degenerativa.  Questo, però, non le ha impedito di continuare il suo percorso di vita, facendola diventare una delle più importanti nuotatrici para­limpiche di sempre, con decine di titoli continentali e mondiali, e due medaglie d’oro, due d’argento e una di bronzo ai Giochi Paralimpici di Tokyo coronando il suo sogno, uno dei quali è divenuto da poco realtà con l’inizio della sua carriera nella Polizia.

Festa del Gelato artigianale e TasToma Nòstra Téra

Gusto Valsusa

Inaugurata dal Canestrello di Vaie, la rassegna prosegue 

 

L’inconfondibile aroma dei Canestrelli di Vaie ha segnato l’avvio dell’edizione 2023 di Gusto Valsusa, la grande rassegna creata dall’Unione Montana per valorizzare i prodotti tipici locali, che prosegue questo fine settimana con un doppio appuntamento: la “Festa del Gelato artigianale” ad Avigliana e “TasToma Nòstra Téra” a Condove.

La terza edizione dell’evento condovese si aprirà  sabato 20 maggio, alle ore 19,30, con la grande degustazione di formaggi da tutta europa nella Biblioteca comunale (via Roma, 1) a cui verranno abbinati salumi, vino e altri prodotti tipici. Prodotti che si potrà ritrovare nella giornata di domenica, al mercato che si snoderà tra piazza Martiri della Libertà, via Cesare Battisti e piazza Primo Maggio. Sui banchi non mancheranno formaggi, dolci e biscotti tipici, mele, verdure e altre prelibatezze, tutti rigorosamente del territorio.

Sarà invece il gelato il protagonista della tre giorni al Parco Alveare Verde di Avigliana, che prenderà il via alle 14 di venerdì 19 e proseguirà fino a domenica 21, con tante dimostrazioni e degustazioni a cura dei produttori, a cui faranno da corollario spettacoli e concerti. Insomma, un appuntamento imperdibile.

Commenta l’assessore ai Prodotti Tipici Luca Giai: “Siamo reduci da un’edizione da record per la Sagra del Canestrello di Vaie che quest’anno ha festeggiato le nozze d’argento con la sua 25° edizione. Tanti i partecipanti alle gare, ben 13 per il canestrello tradizionale e 10 per il fantasia e tanti i bambini che si sono cimentati con la gara del canestrello junior. Una fiera che ha visto nuovamente tante bancarelle di qualità e che è stata affollata come nelle migliori edizioni. Un plauso quindi al Comune di Vaie e a tutti coloro che hanno collaborato per la buona riuscita della manifestazione”.

“Gusta Valsusa – prosegue l’assessore Giai – non si ferma e torna con questi due appuntamenti del weekend del 21 maggio, che arricchiscono il calendario nella sua edizione primaverile, che era l’obiettivo che ci eravamo dati: incrementare le sagre in questa parte dell’anno, andando così a bilanciare la rassegna autunnale che, per stagionalità dei prodotti, è da sempre la più ricca di appuntamenti. Un grazie ai Comuni di Condove e Avigliana per questa doppia opportunità che offrono in questo weekend, con la possibilità per i visitatori di approfittare di due sagre vicine per godersi un bel fine settimana sul nostro territorio”.