Ai confini della realtà. Il telefilm iniziò negli anni 60, con l’approvazione di Alfred Hitchcock, Maestro del brivido. Dario Argento spiega la differenza tra poliziesco e thriller. Lo scopo del secondo era produrre paura ed inquietudine negli spettatori. Oramai assistiamo quotidianamente a film di paura e brividi.
Ringraziamo Colao che ci ha comunicato che bisogna riformare la pubblica amministrazione, pena il non decollo dell’economia. Sono 35 anni che se ne parla, anzi che ne parlano. Appunto, ne parlano e basta. Si gradirebbe sapere come si dovrebbe fare. Non è dato sapere. Ho finalmente capito il perché dei 10 giorni degli Stati generali. Tanti parlano e poco si capisce, in caso d’ insuccesso la colpa è dell’ altro, nelle migliori tradizioni italiche. Un piccolo dettaglio: lo Stato Italiano deve “solo” 70 miliardi alle imprese italiane di rimborsi fiscali. Alla faccia del mercato nero. In Piemonte l’Arpa poteva diventare sede di ricerca per un vaccino anti covid.
Bella idea, rinviata a settembre. Praticamente nulla faranno. Chiara Appendino (forse) farà la Ministra. Dopo aver fatto danni a Torino farà danni a Roma. Persino Anna Rossomando non ne può più di questi pentastellati, sarebbe una buona candidata del centrosinistra, ma sono troppi i pretendenti 7, 8 o forse di più, se il pd farà le primarie ci sarà da ridere. Il rettore Saracco ci ha messo il capello e decideranno altri con buona pace di Mimmo Caretta e Paolo Furia. Bravi compagni di un un PD che oramai poco conta. Anche Zingaretti si è accorto che o fa il segretario o fa il governatore. Non si tira indietro il prof Andrea Giorgis che probabilmente ha la strada sbarrata per diventare Sindaco di Torino. Ed allora perché non diventare segretario nazionale PD? E già ci sono le solite critiche: bravo è bravo, mediatore è mediatore , ma il suo stile è troppo britannico. Non alza mai la voce. Come torinesi, come piemontesi avremmo bisogno di qualche politico che pensa anche a noi. Altri 20 mila posti di lavoro sono saltati con il coronavirus nella nostra regione. I no Tav, viceversa, esultano. La corte europea ha sentenziato che la Tav costa troppo ed è notevolmente in ritardo .Chiara Appendino ricambia idea ridiventando no Tav. Non si pone minimamente il problema di essere parte di questo ennesimo fallimento italico. Anche i tedeschi hanno i loro problemi. Bancarotta di grandi gruppi che hanno avuto i bilanci certificati da compiacenti società di revisione. Sulla Tyssen Krupp coprono i dirigenti che in Italia sono stati condannati. Anche la loro giustizia fa cilecca. Siamo indignati ma tragicamente impotenti.
Intanto i nostri Stati generali non hanno esordito l’ effetto desiderato. In Europa nessun accordo sui soldi. Angela Merkel conferma che l’accordo si farà. Molte cose a quelle latitudini non tornano. Ad esempio: la Bulgaria riceve contributi per il 12% del suo prodotto interno. Italia per il 5 % Spagna per il 7 % e Francia per il 2%. Siamo i figli della serva ? Altre cose non quadrano, come la voce grossa dell’ Austria, decisamente piccola per, appunto, fare la voce grossa. Mi sa proprio che c’è un gioco delle parti. Per mediare bisogna mandare avanti qualcuno che dice di voler rompere. Noi italiani, sempre nelle nostre migliori tradizioni, non siamo capaci nel fare le debite alleanze. Persino la Grecia gongola, ora tocca a voi essere nella graticola. Intanto a Torino, in Piemonte, e in tutto il centro nord le imprese chiudono. Molte attività riemergeranno rilanciando lavoro nero ed totale evasione. Non si vuole disturbare i manovratori della finanza e d ecco i risultati. Non sono un economista ma l’unico risultato pratico che vedo è stampare moneta, dunque rilanciare l’inflazione. Aumenteranno i prezzi con il popolo che non avrà soldi per fare la spesa. Questa oltre che inflazione si chiama recessione. Troppi gli interessi incrociati da salvaguardare. La povertà aumenterà.
Felicissimo di sbagliarmi. Su una cosa , comunque, credo proprio di non sbagliarmi : siamo ai confini della realtà. Cadere oltre è un attimo, cadere oltre vuol dire essere in un incubo.
Patrizio Tosetto


Molti sono i film girati nella prima capitale d’Italia in passato e ai giorni nostri: “Profondo Rosso” di Dario Argento a Villa Scott, “An Italian Job” con una spettacolare fuga di tre Mini Cooper dalla Gran Madre al Lingotto, “La Donna della Domenica” con Marcello Mastroianni al mercato dell’antiquariato del Gran Balon, “Il Divo” di Sorrentino, il recentissimo “Fai bei Sogni” di Marco Bellocchio con Valerio Mastrandea.
erritorio dal 2000 ha stimolato molto le produzioni creando le condizioni ideali per girare film italiani ed stranieri e offrendo nuove ed interessanti opportunità di lavoro.




















l’Italia” o da “Vanina Vanini” di Roberto Rossellini – ma non solo. Il pubblico potrà anche partecipare, fino a venerdì 30 marzo, alla visione di titoli più recenti e, se vogliamo, più “insoliti: dall’originale “La pattuglia sperduta” di Pietro Nelli, fino a “Il brigante di Tacca del Lupo” (una sorta di via italiana al western) di Pietro Germi, all’antiretorico e antiborghese “Le Cinque Giornate” di Dario Argento e a “Piazza Garibaldi” dello stesso Davide Ferrario. “Un luogo crocevia della Storia, una sala cinema, uno straordinario secolo di storia nel quale gettare le reti, un grande uomo di cinema amico del Museo: impossibile – dichiara il direttore Ferruccio Martinotti – non saldare l’equazione e generare qualcosa di intrigante”. Come certamente sarà. A partire dall’evento inaugurale, speciale e gratuito, in programma giovedì 18 gennaio dalle ore 18, allorché in Sala Plebisciti sarà proiettata
un’autentica e rara chicca: “I mille”, film muto del 1912 firmato da Alberto Degli Abbati e Mario Caserini, su sceneggiatura di Vittorio Emanuele Bravetta, dal diario di Giuseppe Cesare Abba. Per l’occasione, il film – considerato uno dei primi lungometraggi dedicati alla figura di Garibaldi – verrà sonorizzato dal vivo con musica elettronica dal compositore Andrea Costa, autore di molte colonne sonore mentre sulle pareti scorreranno immagini del Museo e di altri film montate da Davide Ferrario. A seguire, tutte le altre proiezioni avranno luogo nella Sala Cinema del Museo e ogni film sarà proposto ai visitatori per un’intera settimana, dal sabato al venerdì successivo, alle ore 11 e alle 14,30 di ogni giorno. Si inizierà sabato 20 gennaio con “San Michele aveva un gallo” dei Fratelli Taviani.
A pochi mesi dalla conquista dei tre coni di Gambero Rosso, Alberto Marchetti, nell’olimpo dei migliori gelatieri d’Italia, ha inaugurato ufficialmente il suo nuovo locale nel centro di Torino