Che successo il viaggio notturno di Torino Spiritualità

La XV edizione dedicata alla notte è stata un successo di pubblico con oltre 22.000 presenze, tra sold out, code e tanti applausi

 Ieri, domenica 29, ha chiuso i battenti Torino Spiritualità, festival dedicato alle grandi domande dell’umanità esplorate attraverso l’intreccio di fedi, culture e religioni. La XV edizione ha proposto al pubblico un affascinante viaggio notturno, tra lezioni, letture, dialoghi, esperienze, grandi testimonianze e incontri, per esplorare la maestosa e ambivalente bellezza della notte, capace di racchiudere in sé mistero e ispirazione, terrore o letizia. Ad infinita notte, quindi, perché la notte è dietro e davanti a noi: appena passata, già ci attende di nuovo. È una presenza sognata, uno scrigno dalla capienza infinita.

Torino Spiritualità è stato quest’anno stringersi insieme intorno a un fuoco, come quei viaggiatori antichi e misteriosi che compaiono nell’opera di copertina realizzata per il festival dall’illustratore Alessandro Sanna. Un’esperienza da fare insieme, dialogando e scambiandosi pareri e opinioni: oltre 22.000 presenze per i più di 110 appuntamenti in programma nelle 35 location della rassegna diffusa. Un successo per l’edizione quest’anno concentrata in quattro intensi giorni, invece dei tradizionali cinque. La comunità del festival si è infatti raccolta a ogni ora, da mattina a sera – anche fino alle 2 di notte per il laboratorio con Stefano Faravelli – donne e uomini di età diverse che hanno deciso di prender parte, ascoltando attenti, interrogandosi, insieme alle più di 100 voci dal mondo, sui volti della notte, le sfumature dell’ombra, l’ora della veglia dal punto di vista religioso, filosofico, letterario ma anche scientifico, perché Torino Spiritualità è un festival che incrocia discipline e sguardi, che fa incontrare umanesimo e scienza.

Curiosità: il libro più venduto durante i giorni della rassegna è stato Nessun amico oltre le montagne (add editore) di Behrouz Boochani, ospite in collegamento telefonico dall’isola in cui è detenuto dal governo australiano. Esaurito ancor prima dell’incontro quello di Pablo d’Ors, sacerdote spagnolo, Biografia del silenzio (Vita e Pensiero). Successo per Una verità che disturba (EMI Editrice Missionaria Italiana) di Timothy Radcliffe e L’universo e la carità (AnimaMundi) di Chandra Livia Candiani.

Già nelle due settimane precedenti l’inizio, il festival ha registrato i primi sold out, esaurendo di fatto i biglietti per gli appuntamenti a pagamento ben prima dell’inaugurazione del 26 settembre. Davanti ai teatri e alle diverse sedi di Torino Spiritualità, in molti si sono messi in coda per garantirsi l’ingresso agli incontri gratuiti. Una comunità che si ritrova ogni anno, che non manca l’appuntamento con la manifestazione, attesa come evento imperdibile del settembre torinese.

La grande partecipazione di pubblico, pienoni e applausi, l’entusiasmo con cui il tema della XV edizione è stato accolto, attestano Torino Spiritualità tra le manifestazioni più apprezzate. Non contenitore di eventi, ma proposta vera di riflessione che si snoda da un’idea precisa, il festival non rinuncia mai alla complessità, e proprio questa è la sua forza e vitalità.

Buio, ombra e veglia: queste le parole che hanno attraversato l’edizione, parole che durante il festival sono state ispirazione ma soprattutto esperienza, come durante l’incontro con l’eremita non vedente Wolfgang Fasser, in un Teatro Carignano straordinariamente a luci spente. Con la dolcezza, semplicità e concretezza che lo contraddistinguono, Fasser ha accompagnato il pubblico in un percorso a occhi chiusi, a condurli la sua voce e le musiche del quartetto Shalom Klezmer di cui lui stesso fa parte.

Tra i tanti momenti memorabili dell’edizione notturna di Torino Spiritualità si ricorda innanzitutto l’inaugurazione, come sempre nella Chiesa di San Filippo Neri, che quest’anno ha visto protagonisti di un inedito dialogo il maestro dell’horror Dario Argento e il priore di Bose Luciano Manicardi. Incalzati dalle domande di Armando Buonaiuto, curatore del festival, i due ospiti hanno generosamente raccontato di sé, delle loro paure e delle loro notti, talvolta ricche di sogni, altre volte di incubi. Un confronto intimo sui mostri che si annidano nel buio, arricchito dalla proiezione di spezzoni di film amati o realizzati dal regista, come Suspiria. Ma anche l’anteprima del festival, in collaborazione con Gruppo Iren, è stata speciale: sul palco del Circolo dei lettori Matteo Caccia ha intervistato Luca, Andrea, Mario, Dario, Edoardo, lavoratori notturni, tra storie e aneddoti per conoscere esperienze di vita insolite, quelle di chi invece di dormire prepara il nostro risveglio.

Torino Spiritualità è proseguito con la lettura sold out di Neri Marcorè da L’avversario di Emmanuel Carrère con i bravissimi Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo, e con il dialogo tra Ascanio Celestini e Simone Regazzoni sul buio delle periferie e sulle vite di chi sta ai margini, in collaborazione con Festival delle Migrazioni alla Scuola Holden. L’attivista per i diritti umani Meir Margalit e il giornalista Domenico Quirico hanno invece parlato di guerre, degli impossibili addii alle armi che affliggono il nostro mondo in un gremito Teatro Gobetti, mentre il biblista e fondatore di Bose Enzo Bianchi, nell’incontro sold out al Teatro Carignano, ha invitato all’insurrezione delle coscienze contro i tempi bui che viviamo, per difenderci da chi vuole farci credere che noi veniamo prima degli altri, per sfatare quella che gli ebrei chiamano la notte delle notti.

In tantissimi anche al Tempio Valdese per meditare insieme alla pastora Sophie Langeneck e allo Spazio ZeroSei per sperimentare, da adulti, i percorsi esperienziali dedicati ai bambini. Pienone per Svamini Hamsananda Ghiri, Guidalberto Bormolini e Marco Vannini e la loro lezione in musica Quando è notte per gli uomini, i saggi vegliano. Una Chiesa di Gesù Nazareno stracolma ha ascoltato Timothy Radcliffe che, dopo l’intervento sulla maestosa intimità della notte, ha girato tra le panche per rispondere da vicino alle domande del pubblico. Intanto, altri hanno preso parte all’atelier creativo e liberatorio con il pongo, a lume di candela, guidati da Stefano Faravelli, dalle 21 alle 2 di notte.

Innanzitutto voglio invitarvi a essere filologi: amici della parole. A mettere ordine nel linguaggio, questa è stata l’esortazione con cui Vito Mancuso ha aperto la sua lezione sold out Madre notte, mentre il vescovo di Pinerolo Derio Olivero ha condotto un appassionato intervento su Guernica, un invito a inoltrarsi nella notte che ferisce. Il direttore del Salone Internazionale del Libro, Nicola Lagioia, ha invece invitato il pubblico a seguirlo in una coinvolgente ricognizione sugli scrittori capaci di avventurarsi nel mondo delle tenebre. Giuseppe Plazzi, direttore del Centro per i disturbi del sonno di Bologna, ha tenuto una lezione interessantissima sull’insonnia partendo da casi clinici, mentre Christian Greco, direttore del Museo Egizio, un intervento sull’iconografia del Libro del Giorno e del Libro della Notte. Sale gremite per entrambi gli incontri.

Mario Calabresi e Omid Tofighian hanno raccontato all’Aula Magna della Cavallerizza Reale la tragica storia di Behrouz Boochani, in collegamento telefonico, giornalista curdo da anni detenuto in un’isola in mezzo al Pacifico dal governo australiano. Di silenzio e luce, di Dio e ombre, ha dissertato invece Pablo d’Ors, scrittore e sacerdote spagnolo, consultore del Pontificio Consiglio della Cultura, mentre con Maciej Bielawski una lezione di canto gregoriano per canticchiare insieme odi notturne. Giulio Biino, presidente della Fondazione Circolo dei lettori, accompagnato dalla tromba di Giorgio Li Calzi, ha incantato il pubblico ripercorrendo la straordinaria vicenda che ha portato l’uomo per la prima volta sulla Luna, nello splendido contesto della terrazza dell’hotel NH. Dal cielo alle profondità marine con Angelo Mojetta, biologo, che ha dialogato con l’astrofisico Amedeo Balbi sull’oscurità dell’oceano inesplorato e su quella dell’universo.

Parola a Gabriella Caramore e Elena Loewenthal in un Teatro Gobetti stracolmo, per un dialogo sulla necessità di custodire la parola Dio per non estinguerne l’inesauribile scintilla. Sold out anticipato anche per l’incontro tra la poetessa Chandra Livia Candiani e il sacerdote Paolo Scquizzato al Teatro Gobetti e per Massimo Recalcati e la sua lezione Ascoltate questo sogno che ho fatto al Teatro Carignano. Successo per la lezione di Roberto Casati sulle forme dell’ombra. Tutto esaurito per lo spettacolo di Daria Bignardi, ricognizione sulle facce dell’ansia, e per la meditazione sonora Spiritual Sound. Attesi ancora l’appuntamento con la storica della cultura Tiffany Watt Smith che esplorerà le emozioni oscure al Teatro Gobetti, per Mi sono nascosto, confronto tra Brunetto Salvarani, Alessandro Zaccuri, Francesco Antonioli e per Ombra e radura dell’umanità. Il significato “ecologico” della notte con Carlo Grande.

Gli oltre 100 volontari, tra i quali si annoverano quest’anno anche i giovani studenti del progetto alternanza scuola-lavoro, hanno dato all’organizzazione del festival un contributo fondamentale.

Questo e molto altro ancora è stato Torino Spiritualità, progetto di Fondazione Circolo dei lettori, con il sostegno di Regione Piemonte, Città di Torino, Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Teatro Stabile Torino – Teatro Nazionale. Con il patrocinio di Università degli Studi di Torino. Media partner La Stampa e Radio3. Main Partner UBI Banca, Gruppo Iren. Partner Damilano, Sparea, Yogi Tea. Partner tecnici Lavazza, EXKi, IBS.it.

 

(foto archivio: A. Cherchi)

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