A Pianezza  si raccolgono fondi per il ‘Museo del Grande Torino’

 

Azzerare le bollette può anche far divertire. Creare aggregazione, incontro, e occasioni per vivere d’estate grande musica e cabaret d’autore. Al via a Pianezza (TO), in Via Torino 29/B presso l’area spettacoli ‘Vertigo’ la Sesta Edizione dello ‘ZERO Festival Beer’, affermata kermesse divenuta con successo parte integrante del circuito delle grandi manifestazioni estive piemontesi che quest’anno prende il nome proprio da ‘ZERO’, il primo social utility network della storia nato a Torino da un’idea dell’imprenditore Cristiano Bilucaglia che, dal 2015, riesce ad azzerare le bollette di luce e gas, canone Rai e accise comprese, per la gioia dei consumatori.‘Zero Festival Beer’: un calendario ricco di appuntamenti che spaziano fra i generi più diversi, che si apre il 19 luglio con gli I-Dea e i Senso Unico (Pop-rock): il ricavato – al netto delle spese – della prima serata, per volere dell’Ingegner Bilucaglia e degli Organizzatori è interamente devoluto al ‘Museo del Grande Torino’ di Grugliasco (TO) presieduto dal noto giornalista ed esperto di sport Domenico Beccaria, quale atto di mecenatismo puro verso uno dei poli culturali più importanti del territorio circostante.

Riempie di orgoglio il poter aiutare una comunità a sostenere un progetto che altrimenti incontrerebbe maggiori difficoltà nella realizzazione. Specie quando si tratta del paese in cui vivi”, spiega Cristiano Bilucaglia, il noto imprenditore e mecenate piemontese che ha ideato ‘ZERO’ (www.scelgozero.it), la rivoluzionaria start-up che azzera le bollette di luce e gas (canone Rai e accise incluse), quest’anno Main Partner dell’iniziativa. Bilucaglia – ingegnere già eletto ‘Imprenditore dell’Anno’ nel 2015 e stimato dalle associazioni consumeristiche italiane anche per ideato nel 2009, in periodo di piena crisi, l’EuroCredito (prima moneta complementare italiana) – dopo aver dato un segnale di fede insieme al giornalista Maurizio Scandurra con la donazione di un candelabro artistico pregiato per i 150 anni della Basilica di Don Bosco a Torino, ha scelto “di proseguire concretamente nel percorso d’attenzione rivolta ad altri siti storici ugualmente degni di nota. Tale è, infatti, il ‘Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata’ di Grugliasco, dedicato a quell’autorevole pezzo di storia nazionale rappresentato dal mito dei Caduti di Superga: a favore del quale, al netto delle spese, verrà devoluto l’incasso della serata inaugurale finalizzato all’ampliamento delle collezioni”. Gli fa eco Domenico Beccaria, giornalista e Presidente del Museo storico granata: “Ringraziamo gli Organizzatori di questo evento per la sensibilità dimostrata nei confronti del Museo, unica realtà mondiale creata e gestita esclusivamente con le risorse umane ed economiche frutto della gratuità del volontariato di appassionati e tifosi”. Molte le star attese sul palco dello ‘Zero Festival Beer’: tra queste, gli Statuto, Gianni Drudi, Ivan Cattaneo, Standing Ovation, Radio Star, Gianluca Impastato, Beppe Braida. Conduce la manifestazione Claudio Sterpone, attore cinematografico e stimato cabarettista già nel cast di ‘Colorado Cafè’, ‘Zelig Off’ e molti altri. Media partner dell’evento è ‘Radio GRP’, storicamente la Radio più ascoltata e seguita in Piemonte, mentre la Direzione Artistica porta la firma di Andrea Carbonara e Marco D’Angeli. Per informazioni, è disponibile il sito www.scelgozero.it e la Pagina Facebook ‘ZERO FESTIVAL BEER’ (https://www.facebook.com/FestivalbeerDruento/).

CHIRURGIA PLASTICA: CORREGGERE SENZA STRAVOLGERE

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Dal Botticelli a Botero, da Magritte a Chagall e Modigliani, i migliori artisti che dipinsero i corpi dalle forme più diverse, morbide, rotonde, sinuose o filiformi, rappresentarono la meraviglia delle fisionomie insieme al mistero della bellezza

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In effetti non esiste una definizione ben precisa del concetto di bellezza. Il bello è qualcosa che attrae, che colpisce, che ci spinge a soffermare lo sguardo senza necessariamente richiamare un canone di piacevolezza ben preciso.

“Ciò che è bello è buono” scrisse Platone.

 

Difficile quindi stabilire cosa sia veramente la bellezza. Questa potrebbe essere semplicemente definita come una proprietà preziosa dei corpi e dei volti, proprietà che viene osservata da sempre, ma forse mai potrà essere compresa appieno, né tantomeno definita in modo univoco. Da tempo illustri filosofi, letterati ed artisti si sono posti la domanda sul concetto di bellezza femminile coniando innumerevoli aforismi. Per Seneca la bellezza più autentica è essenza di armonia e proporzione, mentre Alexander Pope, poeta inglese del Settecento, diceva che “Non è un labbro o un occhio quello che chiamano bellezza, ma la forza globale e il risultato finale di tutte le parti.” Una cosa è assolutamente inconfondibile: la bellezza è qualcosa che genera piacere in chi la possiede, in chi la elabora e in chi la osserva. Da sempre le donne hanno il desiderio di essere belle, ma soprattutto nella società di oggi il culto del corpo e la bellezza esteriore sembrano essere più importanti di altre qualità. Spesso si rischia di cadere nell’ossessione di voler raggiungere un obiettivo a tutti i costi con una lotta disperata contro il tempo che rischia però di far divenire l’ideale corporeo innaturale.

 

L’ideale estetico è frutto di costruzioni socioculturali, spesso modellato e plasmato dalla società e dalla cultura del momento, pertanto è soggetto a mutare a seconda delle mode, dei costumi e delle consuetudini. Nel corso della storia le donne si sono dovute sacrificare per il loro aspetto rasentando la pura sofferenza per apparire come desideravano. Intervenivano sul proprio corpo in modo violento, sottoponendosi a vere e proprie torture, pur di valorizzare al meglio i canoni di bellezza di quel periodo, dai busti di stecche, utilizzati dalle donne del Settecento e Ottocento, ai più recenti tacchi a spillo vertiginosi indossati per rendere le gambe più lunghe e slanciate. La filosofia del Dott. Luca Spaziante, chirurgo plastico torinese, rispetta pienamente il concetto di naturalezza, intervenendo sulle imperfezioni del corpo e del volto senza necessariamente stravolgerne l’essenza e l’autenticità.

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E’ possibile ovviare a un trucco eccessivo o a grossi occhiali per nascondere un naso troppo pronunciato, evitare ingombranti reggiseni push-up per alzare o ingrandire il seno e gonne necessariamente lunghe per coprire gambe poco sinuose. Ci si può rivolgere tranquillamente alla chirurgia estetica senza il “terrore” di stravolgere i propri tratti somatici perché questa branca ha affinato tecniche sicure che garantiscono risultati naturali e soddisfacenti quando abbinate alla serietà professionale e allo spiccato senso estetico di un chirurgo competente e corretto. Nella Chirurgia Estetica (otoplastica, blefaroplastica, lifting facciale, liposcultura, addominoplastica, mastoplastica additiva, ecc…) così come nella Chirurgia Ricostruttiva (ricostruzione mammaria, rimodellamento corporeo, ecc…) e nella Medicina Estetica (filler, tossina botulinica, biorivitalizzazione, PRP, ecc.) per il Dott. Luca Spaziante l’ispirazione e le tecniche innovative rappresentano fondamentali strumenti per ottenere risultati che mai andranno a stravolgere l’equilibrio e l’armonia di un corpo, assolutamente da conservare nella sua più preziosa eleganza ed esclusività.

La Medicina e la Chirurgia Estetica dovrebbero promuovere un miglioramento progressivo senza creare artificiosità ma, incrementando l’equilibrio e la proporzione tra le parti del corpo.

Voler correggere un difetto o voler modificare, nei limiti del possibile e del buon senso, un aspetto del nostro corpo, aggiunge il Dott. Luca Spaziante, non deve certamente diventare un tabù e fortunatamente oggi molte persone si avvicinano alla chirurgia plastica con un atteggiamento molto più realistico. Un chirurgo plastico competente e professionale è assolutamente in grado di accompagnare un paziente nella scelta dell’intervento più adatto alla sua figura e alle sue forme fisiche naturali, rifiutandosi di eseguire interventi sproporzionati e troppo invasivi, che perdono il senso della misura e possono dare vita a dei veri e propri mostri. Le cosiddette “labbra a canotto”, i seni esagerati, gli zigomi gonfi come quelli di un pugile dopo un incontro e altre operazioni che, alla fine, modificano l’aspetto di una persona spesso in senso negativo, dovrebbero essere bandite a priori. Il Comitato Nazionale di Bioetica ha pubblicato per questo motivo un documento che richiama i chirurghi plastici al rispetto della deontologia. Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica British Journal for the Philosophy of Science ha analizzato i risvolti psicologici, sociali ed affettivi degli interventi di chirurgia plastica su circa duecento persone ed è emerso chiaramente un miglioramento in diversi aspetti quali l’autostima, l’umore, l’accettazione di sé stessi, lo stress, la depressione, la timidezza, la qualità della vita e le relazioni sociali. E’chiaro che un intervento di chirurgia plastica non può e non deve essere considerato una soluzione per i disagi psicologici ed è importante che il chirurgo sia in grado di riconoscere la natura dei disagi e stabilire se vi siano le premesse affinché l’intervento sia risolutivo e realmente efficace per il bene del paziente. Soprattutto deve assicurare sempre un risultato che corregga senza stravolgere.

 

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TORINO –  ALBA –  ASTI

 

 

 

 

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In Tour alla scoperta di “Torino esoterica”

Siete curiosi e affascinati da simboli e storie della città di Torino? Preparate scarpe comode e vivrete una mattinata ricca di scoperte e racconti di una città elegante e misteriosa al contempo: il prossimo sabato 25 agosto, infatti, si terrà il tour “Torino esoterica”. Il Liceo “Cairoli”, dopo il successo avuto a seguito del precedente tour alla scoperta di “Torino Segreta” a cui hanno partecipato studenti di varie scuole, propone gratuitamente un nuovo tour della durata di quattro ore. La visita, aperta a tutti previa prenotazione, sarà effettuata sabato 25 agosto alle ore 9.30, con partenza presso la sede del Liceo stesso, in pieno centro città, in via Santa Teresa, 20. L’accompagnatore sarà Lodovico Ellena (nella foto), autore del libro Torino segreta, edito da Tabula Fati. Per ricevere informazioni ed effettuare prenotazioni gratuite – entro il 31 luglio – ci si può rivolgere – dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle ore 13.00 – alla segreteria del Liceo Paritario “Cairoli” (tel. 011 531656).

I girasoli di Mario Mazza

La campagna piemontese che si sta ricoprendo di un giallo manto di girasoli attrae, come ogni estate, l’attenzione di Mario Mazza pittore calabro-monferrino sensibile ad ogni manifestazione della natura mentre si trasforma di stagione in stagione.

Al posto delle ovattate e silenti nevicate invernali, delle prime timide fioriture primaverili ora ad interessarlo è la calda vitalità e l’opulenza di questi fiori che sembrano rincorrere ininterrottamente il sole dall’alba al tramonto. Con una fresca immediatezza affine all’impressionismo, Mazza non perde mai il senso della realtà e, con abilità compositiva e coloristica, ritrae oggettivamente ciò che il suo occhio vede senza idealizzarla, assolutamente libero da condizionamenti culturali.

La sua è una presa diretta della realtà che non tiene conto di riferimenti letterari a cui tanti pittori non hanno saputo resistere creando atmosfere che riportano al mito, ricordato nelle “Metamorfosi” di Ovidio, della ninfa Clizia trasformatasi in fiore dopo aver seguito per molti giorni con lo sguardo gli spostamenti del sole trasportato in carro da Apollo che disdegnava il suo amore.

E neppure tratta i girasoli come omaggio o come asservimento al complesso simbolismo di Vincent Van Gogh e di Paul Gauguin o allo splendente decorativismo di Gustav Klimt, artisti che pure egli adora ma di cui non vuole disturbare l’assoluta inimitabile grandezza: gli basta essere se stesso e dichiararsi sincero e puro cantore della bellezza della natura che gli si offre generosamente come meravigliosa occasione d’arte che egli coglie a piene mani con grande maestria tecnica e stilistica.

Giuliana Romano Bussola

 

Il “Volo dei numeri” di Merz illumina la Mole

Il ‘volo dei numeri, opera dell’artista Mario Merz ispirata alla serie di Fibonacci, collocata sulla cupola della Mole Antonelliana nel 2000, resterà d’ora in poi costantemente accesa, dall’imbrunire di ogni giorno fino all’una d’estate e a mezzanotte d’inverno. I numeri “in volo” nell’installazione di Merz sono quelli della serie di Leonardo Pisano, detto Fibonacci. Il matematico medievale toscano – che introdusse tra l’altro in Italia l’uso delle cifre arabe – così sintetizzava la progressione che, in natura, determina la crescita e la proliferazione delle forme: in questa successione, ogni numero è la somma dei due precedenti. L’artista ha più volte utilizzato la serie di Fibonacci come elemento delle sue installazioni; allo stesso modo, è stato fra i primi ad assumere la luce fluorescente come metafora dell’energia. Qui, però, la successione numerica assume nuovi significati sia come forte segnale luminoso disposto sulla Mole, sia in rapporto alla curva (altro schema di frequente utilizzazione matematica) della cupola della costruzione di Antonelli. L’opera, illuminandosi tutte le sere, diventerà un tutt’uno col monumento simbolo della città.

Da Crigan l’arte, i benefici e la serietà del massaggio

Oggi il massaggio e la figura del massaggiatore vengono  spesso associati solo ad un servizio estetico, superficiale (e talvolta anche con risvolti erotici, colpa  dei numerosi centri che offrono tali servizi) In questo articolo invece voglio parlare della figura del massaggiatore dal punto di vista “terapeutico” anche se in Italia non viene riconosciuto come tale. Come numerosi studi medici dimostrano, i massaggi contribuiscono ad un miglior funzionamento muscolare e circolatorio. Di seguito vi vorrei parlare della mia esperienza nelle mani di questo giovane massaggiatore professionale: Negli anni ottanta nella nostra Regione andava per la maggiore un motto: provare per credere.  Efficace il massaggio e arricchente la mia diretta esperienza con un ragazzo moldavo massaggiatore. Mihail Crigan. Quando ci siamo conosciuti ha più volte insistito nell’omaggiarmi di una seduta di massaggio. Ammetto, ero reticente e declinavo l’invito per  impegni di lavoro. Lui gentilmente insistente ha avuto la meglio e mi ha convinto. Appuntamento alle 18 nel centro dove opera. 2 ore di intenso suo lavoro e dopo ero già un altro. Inizio traumatico con non poco dolore che diventava poi calore benefico.Ed io mi stupivo: come mai sono così rigido? Il nostro stile di vita ci porta a diventarlo. Dal computer al telefonino, non possiamo farne a meno. Mentre svolge il trattamento gli rivolgo un mare di domande. A tutte ha una risposta. Gentile, bravo e preparato.  Effetti immediati. Tutto il corpo e direi anche la mente rilassati. E poi quella notte ho dormito meglio. Due giorni dopo ho avuto un brutto incidente d’auto. Tamponato in autostrada. Con nessuna conseguenza fisica, fortunatamente. E sono assolutamente persuaso che il massaggio sia stato prezioso anche in questo caso ” elasticizzando ” il mio collo! Io da Mihail ci ritorno sicuramente.
Patrizio Tosetto
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Sere d’estate a Eataly Lingotto

Al via le serate speciali di Eataly Torino Lingotto, dal sapore tutto estivo: ogni giorno, da lunedì 9 a domenica 29 luglio, dalle ore 18.45 un menu speciale pensato ad hoc dagli chef di Eataly Lingotto e dedicato ad un’eccellenza del Belpaese e non solo, da gustare con gli amici.
Si inizia il lunedì con la serata CRUDO E GIN TONIC: freschi Gin Tonic italiani sono abbinati alle eccellenze del Crudo di Eataly, il nuovo spazio della Pescheria di Eataly Lingotto dove si può gustare il miglior pescato del giorno, al naturale o con marinature al momento, seguendo il Manifesto del Crudo, una carta d’intenti creata dal corporate executive chef Enrico Panero, che raccoglie principi di sostenibilità, salubrità, gusto e cultura mediterranea . Il martedì sera è il momento della PIZZA A QUATTRO MANI: i Maestri Pizzaioli di Eataly e la pizzeria L’Arrocco di Rivoli proporranno le loro creazioni cotte nel forno a legna e realizzate con i migliori ingredienti del territorio. Si prosegue mercoledì A TUTTO SPIEDO: costine arrosto e bbq, galletto, diaframma di bovino speziato, asado alle spezie e controfiletto al pepe e miele, il tutto tranciato a vista in Rosticceria.Giovedì è di nuovo il momento di PIZZA A QUATTRO MANI. Questa volta Eataly ospita la pizzeria Sicomoro, con le sue proposte mediterranee. Venerdì sera ci si immerge nell’atmosfera spagnola, con la PAELLA VALENCIANA, preparata proprio secondo la tradizione dei pescatori, che erano soliti consumare a bordo delle loro barche tutto quel pesce che non veniva portato al mercato.
E poi il sabato COSA TI FRIGGO STASERA? Il classico fritto misto che, con i suoi colori e sapori ci porta direttamente al mare, anche in città. Infine, la domenica sera, per concedersi un ultimo momento di relax prima di una nuova settimana, non c’è niente di meglio dell’APERITIVO DI PANE&VINO, la Vineria di Eataly Lingotto. Oltre 30 etichette di vino tra le quali scegliere e in abbinamento i prodotti buoni di Eataly.

Donate sangue quest’estate!

“Donate sangue quest’estate! Luglio e agosto sono i mesi in cui c’è una maggiore richiesta di sangue e plasma (a causa dell’aumentare degli spostamenti per le ferie e, di conseguenza, degli incidenti stradali), ma è anche il periodo in cui molti donatori sono in vacanza!”. L’appello è stato lanciato nella riunione delle Commissioni Diritti e pari opportunità e Sanità del Consiglio comunale di Torino , presieduta da Viviana Ferrero, da Giovanni Borsetti, presidente Fidas Adsp, ente nato a Torino nel 1957 per iniziativa dei professori Achille Mario Dogliotti e Cesare Rotta, che poi si è sviluppato a livello nazionale dal 1959. Onorato per l’invito in Commissione, il presidente – in carica da due anni – ha auspicato che la donazione di sangue possa diventare un argomento di discussione quotidiano e una pratica più diffusa. Ora – ha spiegato – si dona per passaparola, per tradizione familiare o problemi avuti in famiglia, ma è ancora un’attività marginale! Invece, dovrebbe occupare un ruolo primario, come la donazione di organi o di midollo, e diventare una pratica ordinaria, magari anche grazie al coinvolgimento dei medici di famiglia. Sarebbe bello – ha concluso Borsetti – vedere code per donare sangue non solo quando c’è un avvenimento tragico, come un terremoto, ma tutti i giorni.

La ceramica e i lustri metallici, un patrimonio antico

In primo luogo la passione. Ma anche un ampio progetto e il ricordo e il recupero della documentazione scientifica che continuano a scavare per rintracciare le “nostre radici storiche”. Un percorso che ha avuto inizio una quindicina di anni fa e che oggi porta la ceramica e i lustri metallici di Maria José Etzi all’interno degli spazi della Galleria “Arte per Voi” (fino al 22 luglio, sabato e domenica dalle 15 alle 19), trovandovi luogo i boccali e i catini con le loro decorazioni di squisita eleganza, le ciotole e i piatti arricchiti di colori e di geometrie perfette, esempi di una antica attività e delle proprie difficoltà, “poiché le ricette e l’andamento della cottura del lustro sono sempre state tenute segrete, tramandate da padre in figlio e quasi perse ai nostri giorni”.

Lunga strada quella del lustro metallico. Una antica tecnica nata in Persia nel secolo IX e diffusasi più tardi nella Spagna dei Mori, soprattutto a Valencia e a Malaga, dove raggiunse risultati decisamente straordinari. Da noi s’iniziò la produzione soltanto nel ‘500, in Umbria e nelle Marche, per dover constatare un abbandono nel secolo successivo, a causa della congiuntura economico-sociale, e una ripresa poi, ancora in territorio umbro (come pure in Inghilterra), a metà dell’Ottocento. Con il processo a lustro, la superficie del manufatto appare iridescente per effetto della luce che si rifrange su minuscole particelle metalliche e sulla parete vetrosa della maiolica. Si ottiene con una mescola di rame, nitrato d’argento, perossido di ferro e bisolfuro di mercurio, che debitamente trattata si scioglie in aceto e si applica su una superficie smaltata. Il pezzo è in seguito sottoposto a una speciale terza cottura, detta “a piccolo fuoco”, in cui la temperatura è ricercata intorno ai 600-700 gradi secondo il tipo di smalto impiegato. Si prosegue la cottura in “riduzione”, privando dell’ossigeno la camera del forno. Lo smalto alla temperatura ideale si rammollisce e consente ai metalli di penetrarvi stabilmente. Quando si sforna il pezzo si deve eliminare la crosta lasciata dall’impasto applicato perché compaia il lustro.

Tecniche tramandate dunque, risultati antichi ed esperienze moderne, con quella scientificità che prende corpo nel forno. Ma l’autrice parla anche di magia allorché, scrostato l’impasto dalla ceramica, appare il lustro metallico con le diverse iridescenze. Tecniche e radici che ricompaiono, le bellezze del Rinascimento che possono ancora prendere forma sotto i nostri occhi, oggi, prova ne sono quei particolari della Cappella Sistina michelangiolesca che l’artista affida alle sue maioliche.

 

Elio Rabbione

 Nelle immagini: 

“Piatto a decoro geometrico e vegetale in blu e lustro dorato”, diam. 30 cm., Paterna 1400

“Boccale con decoro a palmette in blu”, h 20 cm., Paterna 1400

“Ciotola in blu e lustro dorato”, diam. 14 cm., Paterna 1400

 

 

 

 

 

 

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