SPORT- Pagina 343

In memoria del Grande Torino

Nell’anniversario della  tragedia del Grande Torino, ieri il sito web granata ha ricordato  i nomi delle vittime dello schianto aereo avvenuto  alle 17.05 del 4 maggio di 69 anni fa, quando il trimotore I-Elce, di ritorno da Lisbona,  fini’ contro la Basilica di Superga. Alla basilica si è celebrata la Messa in suffragio dei caduti, officiante don Riccardo Robella. Al termine della cerimonia l’omaggio alla lapide con i nomi dei 31 caduti  posta dietro la chiesa. Lo stadio Filadelfia e’  rimasto aperto per accogliere i tifosi e la Mole Antonelliana si e’ illuminata di granata.

Il quattro maggio inizia l’avventura su due ruote del Giro d’Italia

Il giro d’Italia inizia quest’anno il 4 maggio, in una data significativa per il mondo dello sport, quella dell’anniversario della scomparsa del grande Torino, la squadra degli invincibili che, troppo bella per restare tra i mortali, il fato rapì a questo mondo affinché continuasse a giocare un’eterna partita nei campi Elisi e nel cuore di generazioni di sportivi in saecula saeculorum. Il giro partirà da Israele con tre tappe per rendere omaggio ad un immenso campione del ciclismo che fu prima di tutto un grande uomo: Gino Bartali, giusto tra le nazioni, la massima onorificenza che lo Yad Vashem, il Museo della Shoa di Gerusalemme, dedica a coloro che, rischiando la propria vita, salvarono anche un solo ebreo dal massacro nazista. Bartali, eroe schivo a cavallo della sua bicicletta, segretamente contribuì ad aiutare moltissimi ebrei, durante uno dei momenti più cupi della storia, agendo e tacendo, fedele al motto che contraddistinte la sua vita: “Il bene si fa, ma non si dice”. La 101ª edizione della corsa rosa si disputa dal 4 al 27 maggio 2018 e si articola in 21 tappe. La conclusione, invece, sarà a Roma. I numeri parlano di 3.562,9 Km, per una media di 169,7 Km a tappa. I corridori saranno chiamati ad affrontare 2 prove a cronometro individuali (compresa la prima di 9,7 km a Gerusalemme), con 7 frazioni per velocisti, 6 frazioni di media difficoltà e 6 frazioni di alta difficoltà.

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Le frazioni in Israele saranno complessivamente 3. La seconda è da Haifa-Tel Aviv (167 Km) e la terza da Be’er Sheva a Eilat (229 Km). Dopo il giorno di riposo il Giro sbarcherà in Sicilia l’8 maggio con la 4ª tappa da Catania a Caltagirone. Nella 6ª tappa l’arrivo in salita a 1.736 metri sull’Etna. Nella 8ª (12 maggio) ancora traguardo in salita al Santuario di Montevergine (1.260 m.) per poi il giorno successivo arrivare ai 2.135 metri di Campo Imperatore sul Gran Sasso. Altre tappe da scalatori la San Vito di Tagliamento-Monte Zoncolan con pendenze anche del 22% (sabato 19 maggio), la Tolmezzo-Sappada, con il passo Tre Croci (domenica 20), l’Abbiategrasso-Prato Nevoso (giovedì 24 maggio, arrivo a 1.607 m.), la Venaria Reale-Bardonecchia e la Susa-Cervinia 2001 con 4 mila metri di dislivello (sabato 26).La cima Coppi sarà ospitata dal Piemonte con il Colle delle Finestre, rinnovando così  il ricordo e l’omaggio all’immenso campione figlio della nostra terra, Fausto Coppi da Castellania, il grande airone. Nella mente dei tanti appassionati di questo sport si rinnoveranno il ricordo, le immagini, le suggestioni delle epiche sfide tra Fausto e Gino sulle strade polverose della nostra Italia, sulle colline, sui sentieri innevati su sempre più su verso la cima, in una lotta disperata e bellissima per afferrare la Vittoria e indossare la maglia rosa come l’aurora.

Barbara Castellaro 

Due spot #aspettandoilgiro a Venaria

La 19^ è tra le più importanti della 101esima edizione del Giro d’Italia di ciclismo
Una prima assoluta per un Comune. Promuovere il territorio realizzando degli spot promozionali, a cura di un gruppo di ragazzi dell’Informagiovani, coadiuvati dai loro tutor, dagli uffici, coinvolgendo la cittadinanza! Un crescendo di attesa e attenzione verso il Giro, la corsa ciclistica che rappresenta per antonomasia l’intera nazione. Un progetto per far vivere in diretta, ai giovani tirocinanti della Factory dei Giovani di Venaria Reale, l’esperienza di come si realizza uno spot promozionale. Il progetto dell’Amministrazione comunale di Venaria Reale per formare e valorizzare la creatività giovanile nella comunicazione, nel video e nella grafica, sotto l’attenta regia di un tutor esterno, il regista e montatore Pino Gadaleta, prestatosi a titolo gratuito, coadiuvato da una troupe di professionisti e dai tutor della Factory. All’insegna dell’hashtag(#) #aspettandoilgiro tutta la città è stata coinvolta, dalle location scelte per le riprese, alle associazioni, agli esercenti commerciali, alle persone che sono state le vere protagoniste degli spot, a tutti coloro che hanno risposto alla manifestazione del Comune. L’obiettivo è stato quello di far immergere Venaria Reale e i cittadini nel clima della corsa rosa. E poi un backstage e il girato, il tutto presentato giovedì 26 aprile alle ore 21 al Supercinema, in piazza Vittorio Veneto 5 a Venaria Reale, in una serata che aprirà il mese di manifestazioni in attesa della partenza di tappa. Presenzieranno  i protagonisti della produzione, gli attori, la cittadinanza, le associazioni, i commercianti, il sindaco Roberto Falcone e l’assessore Antonella d’Afflitto, in una serata che riscalderà gli animi verso un mese di maggio denso di rosa. E proprio il rosa è la dominante degli spot, l’elemento che ha fatto da filo conduttore. La sceneggiatura racconta due storie che vedono diverse situazioni, con al centro sempre un tocco di rosa. Dall’uomo sul balcone di una casa del centro storico che bagna le piante con un innaffiatoio rosa, al barista in bicicletta che ogni mattina consegna i caffè a domicilio su un vassoio appositamente tinto di rosa, attraversando una delle piazze della città, agli allievi del corso di cucina dell’Istituto Formont che, tra i fornelli, indossano un cappello rosa all’arrivo del loro insegnante chef. Rosa che si fonde anche nelle due ruote, con la presenza nei due spot, non solo delle associazioni dei ciclisti della città (ASD FreeBike e Scuola MTB), ma con la presenza di corridori a braccia alzate, uno con completo d’epoca dell’Eroica e l’altro con divisa rosa FreeBike, nata in ricordo del Giro del 2011) nella Galleria Grande della Reggia di Venaria Reale. Numerose le associazioni del territorio che hanno aderito alla manifestazione d’interesse pubblicata dal Comune e che hanno offerto la propria disponibilità, a cominciare dall’ASD Free Bike con i suoi due ciclisti protagonisti degli spot e il gruppo, il presidente Giuseppe Milieri e il socio Bruno Corbo, all’ASD MTB Venaria Reale di Ivano Leone, ai ballerini Sara Barile e Riccardo Corbo, alla piccola ciclista Ginevra, all’ASD Gruppo Twirling Les Papillons, al Centro Danza Venaria Reale, al Corpo Musicale Giuseppe Verdi, col presidente Fulvio Cascio e Giulia Bergamo, attrice di spicco nella scena che li ha coinvolti, all’UNITRE – Venaria Reale. La troupe della produzione è stata coordinata dal tutor per l’occasione, il regista  e montatore Pino Gadaleta di Fiorita Officina, il quale è stato affiancato dal supporto tecnico dei tutor Factory di Video in Web, insieme al supporto degli operatori Federico Dal Farra, Federico Leccardi e Michele Piasco. Ma sono stati i giovani della Factory Giovani a dimostrare entusiasmo maggiore.  Schierati al gran completo con Gianluca Bonamigo, videomaker, Simona Saraniti, grafica e Azzurra Papalia, addetta alla comunicazione, insieme ai tutor Beppe La Vela, Elisa Canal e Stefano Bonvicini ai quali si sono aggiunti Maurizio De Conti per il backstage e l’addetto audio Francesco Marangoni, hanno vissuto un’esperienza molto importante. Con questa esperienza hanno appreso le dinamiche e le logiche dietro alla realizzazione dei video: dalla costruzione degli storyboard alla scrittura dei fogli di edizione, dall’allestimento del set all’uso del ciak,  dall’utilizzo della semplice telecamera all’impiego di attrezzature più sofisticate, all’audio registrato in presa diretta, alle luci e composizione fotografica della scena e al montaggio. Un’esperienza formativa per tutti, dove fondamentale è stato l’apporto e il supporto alla produzione di Patrizia Mazzilli dell’ Ufficio Cultura ed Eventi e di Vittorio Billera, Addetto Stampa e direttore di Venaria Tv, con dietro le quinte il prezioso supporto della dirigente Sport, Giovani e Cultura, Mara Rossero. Dichiara l’assessore alla Cultura, Sport e Politiche Giovanili, Antonella d’Afflitto Quando ho iniziato a pensare come avremmo potuto coinvolgere la cittadinanza e promuovere il territorio in occasione del Giro d’Italia – che come Amministrazione abbiamo fortemente voluto, insieme alla Regione Piemonte e all’assessore allo Sport Giuseppe Maria Ferraris, tornasse in città – ho immaginato che sarebbe stato un progetto a tutto tondo per i ragazzi che svolgono tirocinio presso la Factory Informagiovani, in collaborazione con gli Uffici Cultura e Comunicazione, riuscire a realizzare due spot dove loro fossero la produzione e la regia, la città il set, i cittadini gli attori protagonisti. Mai avrei pensato che senza fondi dedicati, si potesse raggiungere un tale risultato, di cui siamo entusiasti e così spero sarete voi giovedì 26 aprile al Supercinema.  Questo progetto è innovativo sotto diversi aspetti:  un’Amministrazione pubblica che ha trasformato, peraltro con un notevole risparmio di costi, l’Ufficio Informagiovani in un laboratorio dove ogni semestre dei giovani insieme ai volontari del Servizio Civile, fanno esperienza di video, grafica, musica e comunicazione.  La produzione di due spot per la promozione del territorio girati interamente “fai da te” dai ragazzi con i loro tutor.  La presenza di uno special tutor ospite della Factory, il regista e montatore Pino Gadaleta, prestatosi a titolo gratuito,  insieme con tutta la troupe nei mesi di marzo e aprile. Il coinvolgimento della cittadinanza, protagonista delle riprese, attori a tutti gli effetti, in location che raccontano tanti angoli di Venaria Reale ed anche il suo quotidiano nelle strade e negli esercizi commerciali. Un progetto che certamente va promosso e che speriamo la stampa racconti, presenti, perché i ragazzi se lo meritano proprio». Ma qual è stata l’esperienza dei ragazzi della Factory col loro super tutor Pino Gadaleta? Ce lo hanno raccontato alcuni dei protagonisti della produzione. Giaunluca Bonamigo, che si è occupato del video e del montaggio dichiara «La mia esperienza all’interno della Factory di Venaria Reale durante la produzione dello spot “Giro d’Italia – Fai Tappa a Venaria Reale” si è rivelata molto utile a livello lavorativo e umano, la possibilità di aver lavorato per un mese con il regista e montatore video Pino Gadaleta e l’operatore di ripresa Federico mi hanno permesso di comprendere ancora meglio certi concetti e metodi per la creazione di uno spot pubblicitario, dall’ideazione delle scene avente il rosa come filo conduttore fino alla parte di montaggio, studiando e provando dei modi per unire bene tutte le clip girate. Sono molto orgoglioso e contento di aver lavorato quasi interamente da solo al montaggio del backstage dedicato allo spot, era un tipo di video che non avevo mai avuto l’occasione di fare e si è rilevata una bella sfida, ho dato il meglio di me e il risultato è tutto sommato buono. Ovviamente ringrazio tantissimo tutto il gruppo della Factory per questi sei mesi di tirocinio, per il sostegno che mi avete dato e per il lavoro svolto per lo spot del Giro D’Italia, ricorderò per molto tempo questa esperienza che mi tornerà sicuramente utile per il futuro». Prosegue nel racconto di questa grande occasione che hanno avuto i tirocinanti, Azzurra Papalia, che nella produzione si è occupata della segreteria di edizione «È stata un’esperienza incredibilmente divertente e da cui ho avuto la fortuna di imparare molto. Il set dello spot della tappa cittadina del Giro d’Italia è stato un’occasione per ripensare all’importanza delle cose: dal tempo, alla luce, dai piccoli gesti, all’intensità degli sguardi. L’organizzazione dello spot ha rotto la nostra routine d’ufficio, ma alla fine la passione e l’impegno con cui abbiamo affrontato la novità è quello che conta, malgrado le difficoltà iniziali, le incertezze e le paure per la sua riuscita».

 

http://www.comune.venariareale.to.it/

I NUMERI DEGLI SPOT
14 persone impegnate per le riprese 
3 telecamere, 1 ronin, 1 crane
7 Giorni di riprese
6 ore e mezza di girato 
170 cittadini impegnati come comparse o protagonisti
12 associazioni del territorio con i loro soci
2 cittadini ciclisti – attori protagonisti
15 cittadini – attori non protagonisti

FIAT TORINO – TRENTO: una partita quasi completa…

Si poteva vincere, si poteva dimostrare qualcosa a tutti, si poteva battere chi, invece di giocare a quello che Naismith definiva Basketball cioè un gioco senza contatto e penalizzante ogni aggressività eccessiva, fa proprio della difesa con aggressività al limite della violenza la sua arma in più, e si poteva fare anche altro, ma non si è riusciti

La FIAT Torino, finché la condizione fisica glielo ha permesso, sopperendo con le qualità individuali sembrava poter avere la meglio del gruppo di superatleti di Trento. Sutton sembra una statua, ma di quelle “grosse” e gli altri non sono così tanto meno. Ma Torino, con il fioretto di Garrett (e anche la sua follia…cestistica), con i tiri di Washington, con la forza di Mbakwe, e la precisione del redivivo Jones stava andando alla grande. Anche Mazzola aveva intrapreso la strada della buona partita, così come anche Sasha stava andando, seppur a corrente alternata, in buona direzione. Ma quasi sul traguardo, le energie si spegnevano mentre gli atleti in maglia nera, sembravano aver appena concluso il riscaldamento e sembravano pronti a giocare per altri 60’. E siamo giunti nuovamente alla ennesima sconfitta in volata. Torino potrebbe avere 10 punti in più se avesse vinto le gare punto a punto: Cantù, Pistoia, Milano, Bologna e Trento sono sconfitte degli ultimi due minuti… . Certo che a questo momento del campionato, si parlerebbe di un’altra squadra e gli insulti e gli improperi che ogni volta qualche persona di dubbia parentela con il genere umano regala a tutta la “squadra” di Torino sarebbero ancora nei meandri del proprio cervello arrabbiato.

Però, non è andata così. E bisogna riflettere. Sicuramente la condizione fisica è da rivedere, perché gli ultimi minuti senza lucidità sono sinonimo certo di eccessiva stanchezza durante la partita perché le scelte non sono state proprio perfette… ma si poteva fare lo stesso. E’ stata una stagione difficile, degna di un “reality” di alto livello, con continui scossoni emotivi che non potranno altro che fare crescere una società che comunque ha nella sua “giovane età” il limite ed il vantaggio allo stesso tempo.Ma è la città di Torino che deve dare una lezione ad una Italia cestistica che sembra proprio non desiderarci. Un esempio per tutti: Reggio Emilia ha gli stessi punti della FIAT Torino. Commenti entusiasti dei commentatori televisivi, esaltazione dei suoi giocatori (Della Valle, Reynolds, White, Julian e il “nostro” Chris Wright) pubblico che si trova al palasport ad esultare come se avesse sempre vinto. Torino ha vinto una coppa Italia, pur se “disastrata” ha gli stessi punti, ha anche superato il turno di eurocup, ma per tutti è un fallimento… . Che dire?

La stampa ufficiale attende sempre un errore per poter dare una notizia ad effetto. In un vecchio Topolino Zio Paperone, editore del Papersera, diceva che un cane che morde un uomo non fa notizia mentre un uomo che morde un cane fa vendere. A parlare bene non si diverte nessuno, ad urlare in malo modo l’esercito dei “iotifocontro” va in estasi. E’ passato inosservato il tuffo di Vujacich per recuperare la palla a metà campo, così come Trevor a pedalare su una “inquietante” bici pur di entrare in campo, e altre piccole cose, come il ragazzo della nostra squadra, …, diciamo quello più giovane, che arriva in pullman al palazzetto: roba di altri tempi! In quale mondo dello sport di serie A dei “grandi” si può raccontare via video di aver giocato con chi ha vinto anelli NBA giocato in Eurolega e in nazionale eppure restare così semplici da arrivare in Pullman!!! Questa è Torino: tutto e il contrario di tutto. I tifosi sono disorientati: chi si arrabbia, chi è deluso, chi non cambierebbe una virgola considerata la vittoria in coppa Italia, chi si chiede cosa succederà il prossimo anno.

E’ chiaro, le aspettative erano altre, ma in tre anni di serie A non sono tante le squadre che hanno fatto di più di Torino. Siamo sicuri che si poteva fare di più, ma non si è sicuri che le scelte tecniche fossero così sbagliate, semmai, si dovrà valutare di stare più attenti all’alchimia degli elementi da amalgamare insieme considerando tutti i fattori che li caratterizzano.Ma in epoca lontana, si cercava di trasmutare il piombo in oro. In oro proprio completo non siamo ancora riusciti, ma l’oro vero l’abbiamo raggiunto, almeno il 18\02\2018. Ora si tratta di togliere le fuliggini che hanno offuscato la sua brillantezza e ripartire al meglio. Ci sono ancora due partite: invece di insultare, sarebbe bello prendere esempio da quelle piazze, dove conta sempre vincere, ma anche riuscire ad essere quello che è giusto essere: osservatori appassionati e tifosi veri.E’ andata benissimo e poi è andata male: equilibrio dovrebbe essere la parola d’ordine. Per tutti e per il futuro. Gli errori ci sono stati. Forse ci saranno ancora: ma noi, speriamo che ce ne siano meno. E l’esperienza è un piatto che costa e cuoce a fuoco lento.

Paolo Michieletto

 

4 maggio Mole granata

Il  4 maggio nell’anniversario della tragedia di Superga, la Mole si tingerà di granata in omaggio al Grande Torino. La Città e il Torino Football Club rendono così omaggio alla squadra che ha lasciato un ricordo straordinario nella storia del calcio italiano e che anche per le sue prodezze “divenne riferimento di un Paese alle prese con la ricostruzione”, dice  Roberto Finardi, assessore comunale allo Sport. “Un atto meritorio nei confronti delle vittime di quella giornata fatale del  ’49 e di quanti amano lo sport”.

 

(foto: il Torinese)

Inter-Juve: la gioia di Allegri, l’amarezza di Spalletti

Massimiliano Allegri dopo la vittoria per 3-2 della Juve sull’Inter a San Siro dice che bisogna “fare i complimenti” ai calciatori bianconeri. Per il tecnico juventino si è trattato di un “passo importante verso lo scudetto”. Una partita che non si presentava facile  perché “vincere a San Siro è molto complicato. In un campionato in alcuni momenti si possono perdere delle certezze: fortunatamente i ragazzi le hanno ritrovate”. Per il tecnico interista Spalletti, invece,  i suoi calciatori non meritavano questa sconfitta: “una partita che valeva moltissimo… ci vorranno alcuni giorni per smaltirla”, ha dichiarato all’Ansa.

FIAT Torino Basket: l’improvviso stupore della dimenticanza

Siamo in dirittura di arrivo playoff e probabilmente non sarà possibile raggiungerli a causa di tanti piccoli (o meno piccoli) errori sia da parte dei giocatori, che della dirigenza e, non si deve sempre essere politically correct, anche di una visione arbitrale palesemente distorta in circostanze importanti.

Ma non è questo l’argomento di questo articolo. Dopo la sconfitta legata sicuramente a episodi malsani anche tra i fischietti contro Reggio Emilia, molti si sono scatenati a lanciare improperi e saccenti e sarcastici commenti contro tutti e tutto ciò che fino a qualche mese prima osannavano. Ma si sa, il pubblico, fin dai tempi dei Romani e dei gladiatori, ci mette poco a mettere in croce chi prima era sommerso di alloro, e quindi nulla di nuovo sotto il sole, come dice il saggio.

Però credo che si sbagli tutti e non solo la dirigenza o i giocatori. E a fare la predica sono tutti sempre molto bravi, ed è sempre facile dire così non va, quando non si è chiamati a fare qualcosa ma solo criticare senza costrutto. Tempo addietro l’associazione consumatori suggeriva che quando un prodotto non piace basta non comprarlo per punire i produttori, ma in questa società dove più facilmente si ingiuria che ringraziare per un favore avuto, è consuetudine ormai bruciare tutto e dimenticare ogni cosa solo per urlare più forte. In un ambito vicino a noi è contestato apertamente chi ha vinto 6 campionati di fila diverse coppe tra Italia e supercoppa, partecipato a più finali di Champions League, e attualmente in testa e in finale di Coppa Italia: stupirsi della contestazione “ambientale” tra giornali e tifosi sarebbe quantomeno stravagante.

Conosco solo alcune persone che a ragion veduta hanno dal loro punto di vista motivo di una remota contestazione o “rivalsa” personale, ma la stragrande maggioranza credo che possa essere delusa sicuramente dai risultati finali ma non della valutazione globale. Sono stati fatti degli errori, certo, ma chi li sta pagando in prima persona? I tifosi dal punto di vista emotivo, ed è fondamentale, certo, visto che lo sport si regge sul pubblico che osserva, ma anche chi ha messo soldi, tempo e faccia non credo lo abbia fatto per divertirsi in modo anomalo.

E soffermarsi su alcuni aspetti importanti dal punto di vista umano sarebbe importante: la memoria non può solo essere sollecitata per i lati negativi. Qualche mese fa, dopo la conquista della Coppa Italia, tutti piangevano e ringraziavano società e giocatori. Ora la società è incapace e dovrebbe dimettersi. Credo che un sano equilibrio dovrebbe trovarsi.

Molti dimenticano che questa società non ha decenni di storia ma che solo da tre anni milita in serie A e ha già vinto una Coppa Italia. Può essere che non si arrivi ai playoff, vero, ma non è la “morte” sportiva di una squadra. Il pubblico ha dato tanto, e tanto ancora darà: ma dà qualcosa perché qualcuno ha creato questo qualcosa per cui “tanto dà”. Non riconoscerlo è un errore di presunzione di importanza che non conduce da nessuna parte.

Ci sono giocatori come Poeta, Mazzola, Washington, Mbakwe, Garrett che in tutto l’anno non hanno mai mollato di una virgola e si sono prodigati in maniera encomiabile e dopo Firenze non erano poche le proposte di statue equestri in Piazza Vittorio a loro dedicate. Adesso non sono diventati incapaci… . Jones, messo da parte è poi rientrato senza aver fatto una virgola di polemica ufficiale; Vujacich è uno che comunque in allenamento e in partita ci butta dentro tutto. Sicuro: hanno sbagliato tanto ma anche fatto bene tanto, come a Torino non era mai successo in mezzo secolo di sport cestistico, e dimenticarlo così in fretta è segnale di un mondo che cambia velocemente umore e che se non riceve sempre tutto “si offende” e vola via.

Lo sport è fortunatamente ancora selettivo: vince solo chi arriva 1, come diceva il ciclista. E la Fiat Torino quest’anno è arrivata 1 in uno dei due trofei della categoria cestistica Italiana e ci sarà ancora da partecipare alla supercoppa del prossimo settembre, e non è poco.

Si poteva fare meglio? Si poteva fare di più? Si doveva selezionare meglio i giocatori? Si doveva non litigare con gli allenatori? Si doveva stare più attenti alle compatibilità degli elementi che compongono il team? Dovevano allenarsi meglio? Essere più preparati fisicamente?… e quanto altro ancora? Forse a molte domande la risposta potrebbe essere sì, ma superare questi limiti è solo frutto dell’esperienza. Ed è quella che ancora manca a questa squadra.

Ma il tempo potrà dare una risposta ed essere “gufi” è lo sport nazionale di tutti coloro che di solito non vincono mai ma gioiscono solo delle sconfitte altrui. Tutti i tifosi di Torino si erano già preparati ad abituarsi a vincere…ma non è andata così, e di tutto questo si dovrà fare tesoro per migliorare.

E’ giusto essere tristi, è giusto arrabbiarsi quando si perde, ed è legittimo pensare di vincere il più possibile. Ma lo sport, ora, non è composto solo da gente che gioca. E’ un mondo complesso in cui tutti devono svolgere la propria parte e se si inceppa un ingranaggio anche la macchina intera ne risente.

Ma si sa che … chi sa di solito fa, chi fa di solito cerca di fare bene anche se poi sbaglia, ma chi non sa e chi non fa o scrive sui giornali o commenta criticando al bar… .

Paolo Michieletto

 

Ernesto Querio, 40 anni di sport in Canavese

Nei giorni scorsi a Caluso, in occasione delle premiazioni della 43esima Coppa Canavese, campionato sciistico articolato in sei gare, l’assessore allo sport della Regione Piemonte Giovanni Maria Ferraris ha consegnato un riconoscimento a Ernesto Querio, organizzatore della competizione, «per i 40 anni di attività nel mondo dello sci alpino».

Alla serata hanno partecipato anche Fulvio Gallenca, sindaco di Foglizzo (il paese di Ernesto Querio), ed Emanuele De Zuanne, sindaco di Volpiano, entrambi componenti, del comitato «Canavese in Sport», fondato nel 2017, in occasione dei Campionati italiani di ciclismo, su iniziativa di alcuni amministratori locali e dell’assessore Ferraris, con l’obiettivo, partendo dagli eventi sportivi del territorio, di «mettere in sinergica collaborazione enti locali, realtà economiche e associazioni sportive con gli attori che si occupano del settore turistico».

Alti e bassi del basket torinese

STORIE DI CITTA’ di Patrizio Tosetto
Settima sconfitta della Fiat nel basket dopo aver vinto per la prima volta la Coppa Italia. Stessi giocatori,  stesso allenatore. Mancava il fenomeno Blum arrivato e ripartito. Una meteora. Fondamentale per la vittoria in coppa. E fondamentale per le sei sconfitte. Ora è matematicamente sicuro: play off saltati per i torinesi. Primi nel torneo di coppa e non nei primi otto del campionato. Eppure patron Forni coadiuvato da Massimo Feira di soldi ne ha messi. Situazione altalenante . Si sono mangiati due allenatoti del calibro di Luca Banchi e di Carlo Recalcati. Ogni anno sportivo squadra quasi rifatta nel sui roster. Perchè? Inizialmente non mi capacitavo. Sintomo di instabilità societaria? Forse.  Rubo da un caro amico, Paolo, questa ottima definizione: più che squadra di giocatori si tratta di squadre di procuratori.  Pronto a sdebitarmi “pagando” diritti d’autore ed offrendo una pizza a lui e Sabrina incontrastata “capa” degli ultras. Seconda considerazione : il campo vale quel che vale. Oramai nel Basket moderno sono tanti i fattori che fanno o non fanno vincere. Un campione deve esserlo sul parquet e nella vita privata. Mai alzare il gomito. Mai una discoteca. Mai notti brave .Non sempre (si dice) virtu’ di alcuni giocatori nostrani. E ripenso a Nino Benvenuti quando gli chiesero come é diventato campione. E lapidariamente rispondeva: andando a dormire alle 10 di sera. Già, altri tempi. Torniamo al campo. Ho visto l’ultima partita alla televisione. Non che sia un esperto del settore. Qualcosa comunque penso di capirne. Come tutti i giochi di squadra ci possono essere tante le interpretazioni.  Fiat mi è sembrata stanca, all’ ottavo del terzo era su di 5 punti. Alla fine del tempo sotto di 3.Poi Reggio su di 10 governando la partita ha vinto. Qualche minuto di pazzia con chi giocava nel perdere più palloni Molto debole sotto canestro. tanta voglia di non giocare.  Una squadra ” predisposta” per dire la propria sullo scudetto naviga nel basso della classifica. E i giornalisti impietosamente parlano di stagione fallimentare. Tutto era già scritto? Ora c’è solo una risposta: questa stagione é stata perlomeno deludente. La società? Incurante va avanti. Sicuramente il giovane Fornì qualche mossa l’ha sbagliata. E fonti ben informate danno Massimo Feira  astro nascente. Attivissimo, e non si limita nel suo ruolo di amministratore delegato. Per il prossimo anno suggeriamo un “maggior governo dei giocatori”. Si parla già di rimaneggiare totalmente il roster. Ad un certo punto della partita il quintetto Fiat era composto di soli ragazzi di colore. Sicuramente fenomeno  non nuovo nel nostro campionato. Ma indice di un problema. Fin tanto che ci sono i soldi tutto si può fare e  tutto si può dire. E Fiat è in pole position per l’utilizzo del PalaVela. Utilizzo e non gestione. Vorrebbero giocare e delegare ad altri il fare tornare i conti. Allenandosi al Pala Ruffini, ovviamente gratis. Vinta la Coppa Italia comprendo. Dopo tutte queste sconfitte un po’ meno. Nel gioco si chiede quando vincendo si fa fare una bella figura a tutta la città.  Ma perdendo vale l’ inverso.

NUOTO PINNATO: SUCCESSO DI SQUADRA PER LO SPORT CLUB VENARIA AL 3° TROFEO PINNA BIANCA

Molte le società sportive partecipanti, provenienti da Torino, Milano, Sondrio, Piacenza, Genova, Biella, Novara, per un totale di circa 500 atleti, dagli 8 anni in poi, dalle categorie esordienti fino alle categorie master. I ragazzi dello Sport Club si sono classificati al primo posto, conquistando complessivamente 44 medaglie (16 ori, 13 argenti, 15 bronzi) per un totale di 4012 punti,  a differenza dei 2285 dell’ Euroteam Torino e i 1850 dell’ ASD Calipso di Piacenza, classificate rispettivamente seconda e terza . Hanno gareggiato le categorie esordienti al mattino, capitanate dai tecnici Alberto Ferrari , Lavinia Corapi e Massimo Didio, conquistando 25 medaglie.  I più grandi guidati dal tecnico Denis Ciampa, hanno completato la giornata trionfale conquistando altre 19 medaglie. «Grande merito ai nostri atleti e allo staff per l’ impegno e la serietà che mettono ogni giorno negli allenamenti – afferma Mario Corrado Amministratore dello  Sport Club Venaria – Complimenti anche agli istruttori della Scuola Nuoto dello Sport Club Venaria, che costituisce il serbatoio dal quale poi vengono selezionati i giovani talenti, e alla struttura in genere,  gestita con attenzione e professionalità  rare nel settore». Domenica 22 aprile scorso la prima vittoria a Torino, lo scorso anno secondi, due anni fa, all’esordio, sesti. Conquiste che, passo dopo passo , hanno reso grande il giovane team sportivo. Afferma l’ assessore allo Sport della Città di Venaria Reale, Antonella d’Afflitto «Siamo orgogliosi della squadra del nuoto pinnato che al suo primo importante esordio ha conquistato questo meritato risultato, che con le sue atlete e atleti rappresenta l’animo sportivo della nostra città».

VB