Sono quattro gli ordini del giorno a sostegno dei lavoratori Comital, l’azienda di Volpiano che rischia la chiusura con la perdita di 138 posti di lavoro. Il Consiglio regionale ha manifestato la propria solidarietà nel corso dell’ultima seduta quando, dopo le comunicazioni dell’assessora Gianna Pentenero, l’aula ha approvato all’unanimità quattro documenti a prima firma di Davide Gariglio (Pd), Silvana Accossato (Articolo1), Francesca Frediani (M5s) e Daniela Ruffino (Fi). Gli ordini del giorno impegnano la Giunta regionale a proseguire nello sforzo sinora fatto per cercare di salvaguardare l’occupazione e l’apertura di un tavolo con il Ministero dello sviluppo economico.
L’assessora Pentenero spiega: “la prospettiva ora è quella di un’acquisizione da parte di compratori che si sono manifestati. Potrebbero essere italiani o stranieri: sono tutte manifestazioni che tuttavia non hanno nessun elemento di concretezza ma potranno essere verificate con visite dirette all’interno degli stabilimenti”. L’assessora ha proseguito informando l’Aula che come Giunta “abbiamo chiesto di poter conoscere questi compratori, insieme con il Ministero, perché non sembrano esserci altre vie d’uscita, visto che siamo di fronte a un imprenditore che ha deciso di interrompere e chiudere la sua attività sul nostro territorio”.
Nel dibattito sono intervenuti prima del voto Marco Grimaldi (Sel) che ha sottolineato: “dobbiamo continuare a essere tutti uniti in favore di questi lavoratori”, mentre Accossato ha ricordato che “l’attuale proprietà franco-belga ha acquistato Comital soltanto due anni fa, promettendo sviluppo e occupazione duraturi”. È poi intervenuta Frediani, spiegando che “ i lavoratori presidiano giorno e notte i cancelli, una dura prova per loro e per le loro famiglie”. Claudia Porchietto (Fi) ha aggiunto che è opportuno che “il ministro Calenda, il quale sta trattando per i cantieri navali francesi, si interessi anche di Comital. Bisogna aprire un tavolo molto velocemente in cui si dica a questi signori che non si possono permettere un comportamento simile”. Sono anche intervenuti Elvio Rostagno (Pd) e Ruffino.
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La serata drammatica dello scorso 3 giugno in piazza San Carlo
Morano, alla quale ha risposto l’assessore al Bilancio, Sergio Rolando ha reso noto il dato. La copertura assicurativa della Città di Torino è di 25 milioni mentre la franchigia, per il sinistro completo e non per singolo caso, è di
24 mila 500 euro. Le vicende relative alle richieste di risarcimento dei danni saranno definite dalla compagnia alla conclusione delle indagini avviate e dell’accertamento delle responsabilità.
Sono oltre mezzo milione – per la precisione 536 mila – gli studenti che oggi rientrano in aula per l’inizio dell’anno scolastico.
Alla fine la barriera psicologica del dramma dello scorso 3 giugno è stata superata con successo, così come l’esame-sicurezza di piazza San Carlo.
forze dell’ordine, quattro ambulanze, poche transenne per facilitare l’eventuale evacuazione, vie di fuga ben segnalate, ingresso consentito solo dalle 20 in poi. Era vietato portare borse ingombranti e, naturalmente, bottiglie di birra. Peccato solo per la pioggia, che ha limitato l’affluenza a circa 5 mila persone delle 10 mila (capienza massima) previste. Il coro guida ha condotto dal palco gli spettatori che hanno cantato brani di musica classica al riparo dei portici.
centrale del carcere e i suoi 139 posti sulla carta. A Cuneo i due padiglione vecchi, ex-Giudiziario e Cerialdo, sono chiusi, rispettivamente dal 2010 e dall’ottobre 2016, così la capienza non è quella indicata di 427 posti ma solo di 192 reali dell’unico padiglione in uso, quello di recente costruzione. E così in molti dei 13 istituti penitenziari piemontesi la realtà e diversa dalla rappresentazione dei numeri delle statistiche ufficiali.
dopo la condanna della Corte di Strasburgo (Torreggiani), nel rapporto sull’Italia redatto in base alla missione condotta nell’aprile 2016, osserva che i conti non tornano.
Dopo settimane di calura e siccità estrema sarà un sabato di maltempo su Torino e sul Piemonte con stato di ‘allerta gialla’,
L’attenzione degli inquirenti è puntata sulle transenne che avrebbero aggravato il disastro di piazza San Carlo la sera del 3 giugno
accertamenti tecnici eseguiti nel corso dell’inchiesta. Le transenne impiegate, in ferro e non in plastica, sarebbero state eccessivamente ingombranti e pesanti e potrebbero essere state posizionate in modo inopportuno , intralciando il deflusso della folla. Il procedimento giudiziario è aperto per i reati di
Si chiama revisione straordinaria delle partecipate della Città , in base alla legge delega di riforma della Pubblica Amministrazione, l’operazione della Giunta comunale che ha approvato una delibera
Iniziati il 30 luglio 2014, dopo mille giorni di cantiere e più di cento milioni di euro investiti dalla Fondazione CRT, i lavori per la rinascita delle Ogr – Officine Grandi Riparazioni Torino – sono finalmente giunti a termine. Da ieri l’edificio che un tempo fungeva come grande officina per la riparazione dei treni, si è trasformata nel nuovo cuore pulsante della creatività e della cultura di questa città.
Estesa su un’area complessiva di circa 35mila metri quadrati, con 16 metri d’altezza e 1200 finestre, la “cattedrale” della storia industriale di Torino, che per molti anni è rimasta abbandonata a se stessa, rappresentando una ferita aperta per la città, torna a riprendere vita con una forma totalmente nuova.
“Sarà un polo di innovazione culturale, un luogo della generazione e rigenerazione delle idee” – ha sottolineato il segretario generale della Fondazione, Massimo Lapucci, in occasione della visita al cantiere. E ha aggiunto: ” Le nuove Ogr sono il risultato di una visione coraggiosa. Una ristrutturazione limitata avrebbe consentito un utilizzo parziale delle ex Officine, ma sia io che l’Architetto Marco Colasanti, abbiamo pensato che bisognasse guardare oltre per rendere questo magnifico edificio uno dei motori dello sviluppo del territorio”. Sabato 30 settembre ci sarà la grande festa di inaugurazione aperta anche al pubblico dove la splendida struttura riprenderà ufficialmente a vivere nel cuore della città, rappresentando, per tutti i torinesi e non solo, un collegamento innovativo e culturale tra passato e futuro.